[D] Pulizie d'inverno

per Dan, Shane e roxas

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  1. røxasv²
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Le prime luci del mattino pian piano scacciarono la penombra notturna, rendendo più vivi i colori di camera di Lin. Uno spazio piccolo, rispetto all'enorme mansione che i genitori gli affidarono prima della partenza verso l'ennesima vacanza - ritiro spirituale come lo chiamavano loro. Provò ad aprire subito gli occhi ma le sue cornee non riuscirono ad abituarsi subito; un paio di stropicciate convinte coi palmi fecero da effetto placebo. Era da poco entrato nel gioco della disciplina, una settimana o giù di lì. Si era messo in testa di svegliarsi esattamente all'alba ogni giorno, per evitare la pigrizia che l'ha accompagnato per tutta la propria vita.

    Hmpf, almeno non fa freddo.

    Quella giornata sarebbe stata la prima vera nota sullo spartito della sua vita da ninja. Il giorno precedente scacciò via ogni sconforto post diploma. Si ricordò del sorriso gigantesco sulla faccia di Ori all'annuncio della sua prima e vera missione da Genin del Suono. La palpitazione del cuore di Lin sovrastava ogni pensiero, non riusciva a concentrarsi sulle piccole cose. Tutta la giornata era in funzione della riuscita di questa semplice comanda.

    [...]



    "Lin! Finalmente sono riuscito a trovarti un incarico! Ecco a te, penso che il contenuto spieghi tutto."

    M-ma questa l'hai strappata direttamente dalla bacheca o... mi stai dicendo che dovrò fare tutto questo lavoro da solo!?

    Ragazzo porta rispetto come prima cosa. E no, ci sono altri due avvisi affissi per questa missione, quindi non preoccuparti troppo. Comunque è proprio una cazzata eh, non farti prendere dall'ansia. Capisco che sei ancora poco pratico e sicuramente la tua poca stima nelle tue capacità ti fanno un po' paura ma ricorda che da qualche parte si deve pur iniziare, giusto? In più sono fiero di te per la scelta di avere una routine quotidiana giusta. Quando ti ho conosciuto in accademia eri letteralmente un pesce fuor d'acqua, sei migliorato tantissimo negli ultimi mesi, caratterialmente e non.

    B-beh, grazie... penso...


    [...]



    Lo scroscio dell'acqua che scorreva nel lavandino faceva da sottofondo ai pensieri del ragazzo. Pensieri che viaggiavano senza tregua, toccavano ogni meandro della cavità cranica, rimbalzavano come una palla di gomma su una superficie piatta. Il silenzio confortevole - spezzato solo dalla fauna che cinguettava come fosse un concerto - e la pace del pensiero arrivarono come un macigno nel momento in cui si schiaffò l'acqua gelida in faccia. Un respiro profondo ed uno sguardo veloce allo specchio accompagnarono un senso di tranquillità che Lin ricercava morbosamente.

    Sarà meglio prepararsi.

    Riprese quel foglio datogli dal proprio sensei, rilesse parola per parola, lettera per lettera. La ricerca di un cane da pastore e una pecora non era ciò che avrebbe sperato come primo passo nel mondo dei grandi, ma "Da qualche parte si deve pur iniziare, giusto?". Con calma raccolse i vestiti sulla propria sedia preparati la sera precedente e pian piano il proprio corpo prese sempre più confidenza vedendosi tramutato in uno shinobi del Suono. Con fierezza prese il coprifronte e lo indossò, facendo un nodo appena appena troppo stretto sul retro della nuca. Si guardò allo specchio dell'armadio a muro, lasciandosi quasi ipnotizzare dai suoi occhi cerulei. Alzò la maschera ad altezza naso, coprendo la bocca ed il primo, mentre i ricci secchi parevano aver vita propria.

    [...]



    Attraversò l'intero villaggio, prima illuminato leggermente da una timida luce che faticava a squarciare l'alone di nebbia, poi completamente nudo e spoglio al sole rivelando i propri colori. A quell'ora del mattino c'erano pochissime persone, per lo più mercanti o contadini, ognuno con il proprio fardello da trasportare ed affrontare. Si interrogò più volte sul background di tali persone nel tragitto, avrebbe voluto saper di più su di loro, visibilmente provati da anni di lavoro e sinfonie ripetitive. Faceva riecheggiare nei propri pensieri la promessa che si fece da bambino, il non voler vivere una vita monotona, cercare il dinamismo e uno scopo nella vita. A petto in fuori lasciò questi pensieri alle spalle una volta arrivato alla porta Est di Oto: enormi pilastri di marmo circondavano il portone di legno, il simbolo del villaggio inciso con minuziosa precisione praticamente ovunque.

    Buongiorno; mi chiamo Lin Ghun, sono un Genin di Oto, come lei più vedere dal coprifronte. Devo raggiungere le paludi appena al di fuori del villaggio per una missione, riuscirebbe a darmi indicazioni su come trovare il casolare del pastore Nagami, per favore?

    Hmpf, è proprio vero che danno la possibilità a tutti ormai... Esci dal villaggio e continua a camminare per un centinaio di metri, vedrai immediatamente il recinto con le pecore.

    Grazie? Buona giornata?

    Il tono ironico della sua risposta non diede peso al Chuunin a guardia dell'entrata. Era seduto su una sedia a leggere un libro ma Lin non fu particolarmente interessato al contenuto, anzi, alla copertina. Si lasciò scivolare addosso il commento sgradevole e proseguì con il proprio cammino, accompagnato dagli stridii del vecchio portone che faceva fin troppa fatica ad aprirsi. Il puzzo stagnante subito pervase il suo senso olfattivo, pungendo le narici. Pensò a come fosse possibile che le paludi potessero avere un odore talmente acre da arrivare a kilometri di distanza. Il paesaggio naturalistico al di fuori del villaggio non era altro che campi e risaie bonificate per permettere ai contadini di lavorare - e alla fauna di brucare.

    Non avrei chiesto di meglio, sinceramente..., sbottò.

    Il suo sguardo cadde su una recinzione in legno. Tale recinzione contornava un piccolo pascolo che faceva da protagonista in quella sinfonia selvaggia. Il tintinnare dei campanellini e il belare delle pecore confermarono l'ipotesi di essere arrivato a destinazione. Non riuscì a non notare anche delle impronte, apparentemente fresche, sull'erba. Si vedeva tranquillamente l'ombra dello stivale e un susseguirsi di destro-sinistro, indice che, probabilmente, qualcuno era già arrivato a destinazione. Il palpitare del cuore al pensiero di conoscere finalmente un altro neofita come lui gli diede la forza di continuare a camminare, seguendo quasi come fosse un gioco le forme impresse sull'erba. Arrivato al casolare, si avvicinò all'uscio. Sentì dei brusii, avvicinando l'orecchio al legno. Riconobbe una voce femminile, leggiadra e simil gioiosa. Bussò alla porta e non passarono più di cinque secondi prima che essa si aprì.

    Buongiorno, mi chiamo Lin, sono un Genin di Oto e sono qua per la missione... esordì così con voce quasi tremolante.

    Oh! Prego, entra pure! Questa ragazza ti ha preceduto, come fai a farti battere da una ragazza? Ahahahaha

    Ahahaha... sì... ha ragione...?


    Mi son preso la briga di entrare in casa, spero non sia un problema :patpat: Dan se vuoi modifcare il post scrivendo che entri prima di me e mi vedi arrivare fai pure
     
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6 replies since 9/2/2024, 14:49   127 views
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