[D] Pulizie d'inverno

per Dan, Shane e roxas

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  1. ¬Dan
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    ~Pulizie d'inverno

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    È ingiusto... No, non sono d'accordo!

    Non è questione di essere d'accordo o meno, e sinceramente non mi interessa molto la tua opinione. Questi sono gli ordini del Kage e devono essere rispettati...


    Il Sensei emise un sospiro di stanchezza, consapevole che il messaggio da comunicare ai suoi allievi avrebbe provocato proteste e lamentele. Non era noto per la sua pazienza, e non era raro che lasciasse i tre turbolenti Genin confusi e ancor più chiassosi, svanendo in una nuvola di fumo.

    Il quartetto si trovava nel solito luogo, un punto di ritrovo designato per le convocazioni del Jonin: all'ombra di un ciliegio in una piazza popolare del Villaggio di Oto. I tre giovani erano seduti su una panchina di legno che si affacciava su una terrazza, offrendo una vista panoramica sui quartieri periferici della città, sulle campagne e sulle risaie del Paese. Una veduta mozzafiato in giornate di cielo terso che consentiva di spaziare fino all'orizzonte.

    La discussione sembrava non avere fine, con uno dei contendenti che continuava ad incalzare mentre l'altro osservava severamente, senza rispondere alle provocazioni e senza concedere spazio alla conversazione.

    ... non insisto oltre: Otokage mi ha assegnato una missione, così come ad altri Jonin. Si tratta di un incarico di alto livello, non adatto al nostro Team date le vostre attuali competenze. Durante la mia assenza, svolgerete missioni ed esercitazioni con altri Genin e istruttori. Vedetela come un'opportunità per mettervi alla prova in situazioni al di fuori della vostra zona di comfort, o come vi pare, non mi interessa...

    L'uomo si inclinò in avanti staccandosi dal muretto su cui era appoggiato, avvicinandosi ai suoi studenti per consegnare loro i compiti. Fu bruscamente interrotto dalle appassionate proteste di Eijiro, che si era alzato cercando di far valere il suo punto di vista.

    Portaci con te, Sensei! Siamo pronti! Siamo il Team migliore del nostro anno, con valutazioni e numero di missioni completate che fanno invidia anche a gruppi più esperti di noi. Non saremo di intralcio!

    Ahahahah, pronti dici?! Ricordo che l'ultima volta che vi siete allenati sulla concentrazione del Chakra, sei quasi affogato, e no, non ricominciare, l'acqua non era mossa... E tu, Denki, hai bisogno di una pausa ogni dieci minuti perché ti manca il fiato. Ora, prima che perda completamente la pazienza, prendete i vostri incarichi e andate a lavorare. Vi convocherò qui una volta che avrò completato la mia missione. Hmf, pronti...


    L'immagine del Jonin si dissolse lentamente nell'aria, come se qualcuno cancellasse gradualmente lineamenti, colori e forme, fondendoli con il cielo azzurro, la pietra grigia e l'erba verde.

    Durante la breve riunione, Akame era rimasta in silenzio, ancora a disagio nel partecipare a discussioni di gruppo. Nonostante le sue capacità non impeccabili, era stata risparmiata dalle critiche dell'insegnante. Erano Eijiro e Denki i bersagli delle sue osservazioni.

    I tre aprirono i loro rotoli con le direttive per i prossimi giorni e si resero conto che i loro programmi erano completamente diversi, impedendo loro di incontrarsi per qualche giorno. Con una certa rammarico, i due ragazzi salutarono Akame e si diressero verso casa. Akame rimase lì, gli occhi fissi su un avviso riguardante un pastore e una pecora smarrita nella bacheca del Villaggio. Decise di partire immediatamente per risolvere il mistero intorno alla sparizione dell'animale.

    [...]

    La strada verso la propria destinazione non riservò grosse sorprese: lasciatasi le porte del Villaggio alle sue spalle, armata del suo ancora scarso equipaggiamento, riflesso della sua inesperienza, la ragazza prese il sentiero che piegava verso Nord-Est per raggiungere il posto designato.
    A sua memoria, non si era mai spinta ad esplorare quei territori di quella regione abitando dalla parte diametralmente opposta, ad ogni modo tutto le sembrava piuttosto familiare trattandosi ugualmente di paludi: odori colori e suoni costituivano la sua sola compagnia durante la marcia.
    Aveva sperato di incontrare qualche altro compagno di squadra durante il viaggio e il fato di non aver trovato nessuno l'aveva indotta a pensare che probabilmente era l'unica ad aver risposto alla chiamata d'aiuto del pastore.

    Yawn, che noia!

    Sbadigliò e si stiracchiò la schiena, cercando un punto sopraelevato per poter scrutare meglio la zona circostante alla ricerca della casa del committente: impegnata in quel ruolo di vedetta, la sua mente ritornò indietro di qualche mese riportando alla luce la sua prima missione, ovvero quella compiuta insieme ai due Genin della Foglia, - Asahi e Shota - e la soddisfazione derivante dal loro successo e di quanto quel gruppo, sebbene formatosi e scioltosi nel giro di una notte, avesse legato e si fosse divertito dandole la parvenza di essere una ragazza di 17 anni normale e non con un oscuro e tenebroso passato alle spalle.

    7...8..9 e 10 pecore! Quella deve essere la casa del pastore!

    La ragazza sottolineò le conclusioni del suo "wildlife watching" con notevole entusiasmo, non nascondendo la felicità di poter mettere un punto a quel cammino solitario e potersi mettersi alla prova alla ricerca dell'animale scomparso, compito che avrebbe fatto meglio a non sottovalutare visto il particolare tipo di territorio in cui avrebbe dovuto investigare, sede di molteplici nascondigli o luoghi in cui l'ovino avrebbe potuto essere accidentalmente finito e intrappolato senza riuscire a liberarsi.
    Strofinò e lucidò il corpo frontale con il tessuto della maglia, rendendolo luminoso grazie ai timidi raggi solari della giornata, quindi cominciò a correre verso la sua meta.

    Bussò alla porta con mano ferma, facendo vibrare le assi di legno che componevano la porta intonando tre lunghe e cupi note che leste si sparpagliarono in tutte le direzioni intorno alla casa, sufficientemente forti da destare alcune delle pecore pigramente indaffarate nella loro attività principale, ovvero mangiare. Cercava di darsi un tono autorevole, sperando che il pastore bisognoso non rimanesse deluso alla vista dell'esile ragazza fresca di Accademia.
    Ovviamente accadde quanto previsto.

    Ah... tu saresti uno dei Ninja che ho pagato? Andiamo bene... Avanti, entra... Mettiti pure comoda su quella sedia, aspetto ancora altri due "Shinobi"...

    Enfatizzò l'ultima parola con fare grettamente ironico, era evidente che l'uomo non fosse un accademico ma sopratutto la vita dura e semplice della campagna aveva reso l'uomo semplice, diretto e efficace, d'altronde non si fa della filosofia quando si deve zappare la terra o arare i campi, ma ci si sporca le mani e si porta a casa la giornata.

    Buongiorno, mi chiamo Akame, sono qui per ritrovare la sua pecora e il suo cane.. Ha detto che altre due persone hanno risposto all'annuncio e sono in arrivo?

    La domanda ricevette un grugnito - apparentemente un assenso - come risposta. La Genin sbattè le scarpe sul tappetino all'entrata cercando di non trascinare con se il tutto il fango delle paludi di Oto, quindi chiuse la porta dietro di sè, scorgendo come un altro ragazzo era oramai prossimo a raggiungere la proprietà. Il coprifronte non mentiva, doveva essere il secondo membro della squadra.


    Edited by ¬Dan - 16/3/2024, 22:10
     
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