Accademia Astarion Sorel

per Samuroy

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  1. Samuroy
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    Parlato Astarion

    Parlato Esaminatore

    Parlato Endo

    Parlato sgherro di Endo

    Parlato Studenti



    Entrato nel cortile dell'accademia, mi rendo conto del fatto che, tra non molto, il mio talento verrà soppesato, valutato, messo alla prova nella speranza che non venga trovato mancante. Si aprirà il “processo” per determinare se sia meritevole o meno di indossare il coprifronte di Kumo. Il lavoro di tutti questi anni sarà deciso in pochi minuti. Un solo errore e interminabili ore di studio e di addestramento verranno buttate al vento.

    L'idea di dover ripetere i corsi per poi, in futuro, dare nuovamente l'esame, mi dà il voltastomaco.
    Sento la bile accarezzarmi le pareti della bocca, cercando di risalire la gola come fanno i salmoni con la corrente dei fiumi. Inizio a sudare freddo e i vestiti mi si appiccicano addosso, diventando quasi una seconda pelle. Allontano il colletto della maglia per tentare di respirare meglio. Mi chino, mentre respingo a fatica i conati di vomito.

    Prima che possa rigurgitare l’anima, vengo distratto da un rumore di passi che sopraggiunge alle mie spalle. Mi volto e vedo Endo e il suo gruppo corrermi incontro.
    Cavoli, per qualche secondo, mi ero quasi dimenticato di loro. Uno spasmo mi ricorda che sto per farmi vomitare. Mi rallegro del fatto che potrei finire per rigettare la colazione contro quei bastardi. Potrei perfino essere promosso, se riuscissi a prenderli in pieno tutti e cinque. Sarei ricordato come il tizio che ha inventato il “Rigetto no Jutsu”.

    Fermo lí…

    La voce di Endo mi fa trasalire. Lo ignoro e, istintivamente, cerco una via di fuga dove scappare. Purtroppo, ora che sono dentro il cortile, non mi restano molte opzioni per dileguarmi. Inizio a farmi un’idea di come deve sentirsi una bestia quando viene braccata.

    Fermo Endo, non facciamo casino adesso. Quello è Shino Kentaro. Sarà il nostro esaminatore oggi. Me l'ha detto mamma.

    A stento riesco a udire la voce bisbigliante di uno degli sgherri di Endo arrivare da dietro le mie spalle. Adesso che ho la conferma di essere di fronte all'esaminatore, io e il mio stomaco iniziamo a sentirci molto meglio.

    Endo e i suoi non sono più un problema e, di conseguenza, sono libero di tornare a preoccuparmi soltanto per l'esito dell'esame. Posso tornare a chiedermi quello che penseranno i miei a fine giornata.
    Immagino la faccia che faranno e mi sembra di poter già sentire le loro parole e il peso delle loro aspettative. Pretenderanno che diventi una figura importante tra i ninja di Kumo, per poi ereditare l’azienda di famiglia.

    Non posso fallire.

    Bisbiglio a bassa voce. Come se parlare, più che pensare soltanto, possa aiutarmi a prendere fiducia nei miei mezzi. Il cuore torna a tamburellare nel petto al ritmo confuso di una danza sciamanica. Devo stare calmo, mi ripeto mentalmente.

    Inspiro a pieni polmoni attraverso le narici, poi espiro lentamente con la bocca. Chiudo gli occhi e cerco di centrarmi sul momento presente. Per un istante mi illudo di poter afferrare lo stato di calma interiore a cui stavo aspirando.
    Quando provo a farlo mio, a ghermirlo, lo vedo sfuggire come la sabbia che fluisce tra le dita della mano.
    Un colpo di tosse dell’esaminatore mi riporta al momento presente.

    Buongiorno gente. Diamo inizio all’esame.

    Buongiorno Sensei.

    Un coro di voci stridule si alza dietro di me. Quando sono arrivati tutti?
    come ho fatto a non accorgermene? Cazzo, mi sono completamente distratto. Non è di certo un inizio incoraggiante.

    Mi chiamo Kentaro Shino e sono un Chunin di questo Paese. Quello che però deve interessarvi, è il fatto che oggi sarò io a valutare il vostro talento. Sarò io a decidere se avete o meno la stoffa per diventare ninja di Kumo…

    Sento lo sguardo del Chunin scrutare a fondo ognuno di noi, in profondità, fino quasi a toccare le nostre anime. L’aria si fa pesante e la tensione sembra elettrificare il cortile, come le tempeste magnetiche quando si scatenano sopra i cieli invernali di Kumo.

    Vi chiamerò in ordine alfabetico. Quando farò il vostro nome, voi fate un passo avanti. Inizierete con il dirmi il motivo per il quale volete diventare Genin del Paese del Fulmine. Fatto questo, procedete a mostrarmi come siete messi con la trasformazione del corpo. Potete usare uno dei manichini dietro di me come modello. Tutto chiaro? Lo spero per voi, perchè non mi ripeterò ulteriormente.

    Ascolto attentamente le parole dell’esaminatore, ma non mi piace ciò che sento.
    Entrambi i test a cui sarò sottoposto mi fanno schifo. La trasformazione è una tecnica inutile, una di quelle che impari a scuola e che mai ti serviranno nella vita.
    Poi, che bisogno c’è di sapere quale motivo ho per diventare o meno un ninja? L’esaminatore non mi conosce, non sa nulla di me. Che vuole? Mi avrà visto due volte nella sua vita e sono sicuro che, già domani, si sarà scordato di chi sono o di cosa voglio dalla vita. Con quale metro pensa di aver diritto di giudicarmi?

    Aoki. Sta a te.

    Le mie recriminazioni mentali hanno fine. L’esame è iniziato e tra non molto starà a me.


    —-

    Sorel. Avanti, forza che abbiamo quasi finito.

    Eccomi Sensei.

    Alzo la mano e faccio un passo avanti affinchè l’esaminatore possa vedermi.
    Nell’ultima mezz’ora ho sentito decine di storie sul perché la gente voglia diventare un ninja.

    Pace nel mondo, fama, potere, proteggere i propri cari, vendicarli, assecondarli. Qualcuno vuole diventare un Kage.

    Mi rivedo in quasi tutto ciò che è stato detto, come se i motivi emersi oggi fossero vestiti adatti a tutti, liberamente indossabili da tutti. Forse, alla nostra età, non sappiamo quello che vogliamo davvero. Beh, poco importa adesso. Devo pur rispondere.

    Non abbiamo tutto il giorno.

    Certo…

    Ripenso ai miei genitori, al diventare un ninja medico, ereditare le farmacie Sorel. Vorrei rendermi utile in qualche modo. Se possibile, limitare le perdite in guerra, salvando quante più vite possibili. Diventare famoso. Rispettato. Potente. Se poi diventassi Kage…
    Tutti questi pensieri, anche se giusti nelle mia mente, non esprimono veramente quello che voglio. Chiudo gli occhi e cerco di lasciar parlare la parte più intima di me.

    Signore, voglio diventare un Genin per essere accettato.

    Accettato dai miei genitori, dai compagni, dalle persone che in me vedono solo un mostro.
    Vorrei sentirmi accettato in particolar modo da me stesso.
    Mentre lo esprimo ad alta voce, sento evaporare il peso che mi portavo dietro da anni.
    Sono riuscito a capirlo, a farlo uscire dal mio subconscio. Non era del tutto chiaro nemmeno a me. Sono felice di averlo tirato fuori. Adesso sto molto meglio.


    Mi rendo conto che avrei potuto esprimermi con maggiori parole, ma queste mi sarebbero risultate superflue.

    Non mi fermo a sentire la risposta dell’esaminatore. Anche perchè, prima di me, non ha detto niente a nessuno. Allungo il passo e procedo verso uno dei manichini.
    Sorpasso il Chunin, passandogli a lato e, mentre lo faccio, mi premuro di abbassare la testa. Non voglio che qualcuno noti le lacrime che stanno iniziando a bagnarmi le palpebre.

    I manichini sono tutti e tre pressoché simili. Scelgo il primo a destra perchè ha un taglio vistoso sul torace. Un solco dove la paglia si è divelta e increspata. Penso che quel manichino sia più facile da copiare. L’attenzione dell’esaminatore si focalizzerà su quel taglio e non su possibili altri piccoli dettagli o ammaccature, difficilmente replicabili. Dovrei essere leggermente avvantaggiato da questo tipo di scelta.


    Cerco di costruire un'immagine mentale dettagliata dell'obiettivo.
    Le direzione e curvatura della paglia, i punti in cui questa è legata da cordoncini di juta. Mi concentro sulle proporzioni degli arti rispetto al busto. Mi focalizzo di nuovo sul taglio presente sul petto. Quando tutta l’immagine mi sembra chiara nella mia testa, procedo.
    Concentro il chakra all’interno del corpo. Faccio attenzione che il flusso sia costante, mentre tento di immettere una dose superiore a quella richiesta dalla tecnica. Lo sforzo che ne deriverà, credo possa aiutarmi nella riuscita del jutsu.
    Ripenso un’ultima volta all’immagine del manichino che mi sono ricostruito nella testa.
    Infine, tento di dare il via alla tecnica della trasformazione. Cerco di comporre i sigilli nella corretta successione. Cane, Cinghiale e infine Pecora. Lascio fuoriuscire il Chakra.

    Tecnica della Trasformazione del Corpo

    Penso di aver fatto tutto bene. Non mi resta che aspettare l’esito.

    Riassunto Azioni


    Azioni

    Tecnica della trasformazione del corpo + Sforzo Extra.



    parametri


    Resistenza:50
    Stamina:50 - 5 - 20(sforzo extra)


    Maestrie e Abilità



    equipaggiamento



    Consumabili



    Conoscenze

    Naturalistiche - I° Livello

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9 replies since 24/9/2023, 10:50   333 views
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