Prova delle Ombre

Primo sblocco elementale Mushra

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    L'addestramento Ninja di Mushra procede incessantemente e fra le lezioni con i Sensei di Oto e gli allenamenti con suo padre, il giovanissimo ninja sta compiendo passi da gigante.
    Le giornate trascorrono senza grosse preoccupazioni nella tenuta di famiglia, dando modo a Mushra di cresce in pace ed armonia.
    A Mu piacerebbe diventare bravo con la spada e in genere a maneggiare le armi, ma ha un fisico ancora inadatto ad allenarsi veramente nell'arte della spada. Tuttavia ha dimostrato un gran talento nel controllare il proprio Chakra tanto che Kosuke vorrebbe fargli fare un antico rituale del Clan Miyagi, la cui nascita risale a più di mille anni or sono.
    La prova consiste nel trascorrere tre giorni e tre notti all'interno di una caverna, completamente avvolti dall'oscurità senza niente se non il proprio corpo, la propria mente ed il proprio spirito. Una prova che anche un adulto potrebbe faticare a sostenere, ma viene sottoposta ai membri del clan in giovane età, quando ritenuti pronti, per iniziarli alla via del "Fuoco Sacro".
    Mushra e suo padre partono quando ancora il sole non è sorto per giungere una zona non troppo lontana dal villaggio, verso Nord-Ovest.
    Li si trova un bosco ai piedi di una montagna che circona un fiume. Beh questo fiume ad un certo punto scompare "immergendosi" nella montagna. C'è un fitto sistema di grotte in parte ancora inesplorate, che in passato veniva usato dai banditi della zona, prima della fondazione di oto da parte di Orochimaru, come rifugio per nascondersi dalle autorità.
    Da più di cinquant'anni non si vedono banditi in quest'area, se non sporadicamente di passaggio e, per Kosuke, sono un posto perfetto per questa prova.

    Siamo quasi arrivati Mu, ricordati i miei insegnamenti, credi in te stesso ed andrà tutto bene.
    Io sarò qua fuori tutto il tempo.


    Si padre, solo non capisco perchè debba fare questa cosa, è solo una stupida tradizione . . . e non siamo più nemmeno nel Paese del Vento, non capisco.

    Kosuke guarda con aria tenera il figlio e gli fa un sorriso di comprensione prima di rispondere alle sue domande.

    È vero, ma siamo sempre dei Miyagi, e noi Miyagi siamo i custodi del Fuoco Sacro da innumerevoli generazioni.
    la "Prova delle Ombre" serve per farti trovare la tua Scintilla Sacra. Abbraccia l'oscurità delle grotte ed affronta le ombre dentro di te.
    Ricorda che può esserci luce solo dove c'è buio, ma fai attenzione, poichè più è intensa la luce, più è grande l'oscurità!
    Ora entriamo, ti accompagnerò dentro, poi sai come andrà, io uscirò e tu dovrai restare tre notti qui dentro.
    Non avrai problemi con l'acqua quindi.


    Si immergono nella caverna seguendo il corso del fiume, Kosuke tiene in mano una torcia per illuminare la strada ed evitare brutte sorprese. Arrivati abbastanza lontani dall'ingresso, dopo qualche svolta in cunicoli secondari, l'uomo spegne la torcia, lasciando che l'oscurità divori entrambi.

    Buona fortuna, figlio mio!
     
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    Il padre esce dalla caverna lasciando il figlio in balia dell'oscurità più totale. L'uscita, almeno quella già percorsa per entrare, si trova a quasi due kilometri di cammino dal buio antro sotterraneo in cui si trova ora Mushra.
    Il piccolo si concentra sui passi del padre, sentendone il suono farsi sempre più debole e lontano, fino a che non viene anch'esso inghiottito nell'oscurità. In quel momento il cuore del ragazzo si ferma, così come il suo respiro, per poi riprendere forsennato.
    Mushra si ritrova di colpo completamente isolato e si sente totalmente indifeso, immerso nell'oscurità, privato di uno dei suoi sensi, quello più utilizzato, con i nervi in tensione e gli altri sensi tesi al massimo per cercare di scoprire il mondo ignoto che circonda il ragazzino.
    Il suo respiro affannato è l'unica cosa che il suo udito percepisce, così come riesce a sentire solo l'espandersi e contrarsi del suo petto. Mushra si concentra su queste sensazioni: l'aria che passa attraverso le narici ed entra ed esce dal suo corpo, il rumore che provoca con il suo scorrere . . . e finalmente l'aria entra ed esce ad intervalli regolari, sempre più prolungati, così come il suo rumore si fa sempre più flebile e costante, fino ad essere percepibile quasi solo nella mente.

    Bene, mi sono calmato.

    Sussurra appena, timoroso degli effetti che potrebbe provocare ogni cambiamento nell'ignoto in cui si trova.
    Ora che la sua allerta si è ridotta, Mushra comincia a cercare di percepire l'ambiente che lo circonda, cominciando provando ad ascoltare cosa può sentire oltre al suo respiro.
    trattiene il fiato per qualche secondo per non emettere alcun rumore e non smette finchè non sente qualcosa: uno scrosciare, come acqua che scorre, ma il rumore arriva un po' ovattato e distante.
    Mushra non lo sa ma il padre l'ha condotto si vicino all'acqua, per non fargli mancare da bere, ma fra il piccolo ed essa si trova una spessa parete di roccia e, a meno di non abbatterla, dovà percorrere un bel po' di strada al buio avanzando tentoni finchè non trova l'altra galleria che si ricongiunge al corso d'acqua.

    Un problema alla volta, riproviamo!

    Trattiene nuovamente il fiato e cerca di isolare ed ignorare il rumore dell'acqua. Inizialmente sente qualcosa, ma non sa minimamente associare i suoi che sente a una qualsiasi immagine mentale e si trova totalmente spaesato.
    Arrivato a non trattenere più il fiato, inizia a capire che ora questo sistema non va più bene e che deve sviluppare una strategia che gli consenta di "sopravvivere", quindi muoversi, nutrirsi e stare al sicuro.

    Devo capire dove mi trovo, potrei cercare le pareti e capire se trovo qualcosa di utile

    Comincia così a tastare qua e la il pavimento con i piedi, tenendo le mani tese in avanti agitandole, di tanto in tanto, in lungo e in largo alla ricerca di qualche parete o sporgenza, sperando vivamente di non sentire qualcosa di peloso.
    Come ha detto suo padre il pericolo più grande è che mi imbatta in qualche orso che ha deciso che le caverne sono sue, ma dovrebbe essere poco probabile incrociarne uno così in profondità e lontani dall'uscita.
    Finalmente sente la nuda e fredda roccia, resa molto umida dal clima della caverna.
    Mushra si ferma a riflettere e nota intanto come uno sgocciolio. Cerca di dirigersi verso la fonte del rumore, ma scompare nel nulla lasciandolo di nuovo nel vuoto.
    Riprende così l'avanzare incerto di Mushra, in cerca di affrontare le sue ombre della caverna, ma presto . . .

    Devo raggiungere il corso d'acqua, almeno non morirò di sete, proviamo da questa parte.

    Regolandosi con l'intensità e la provenienza del rumore dell'acqua, Mushra avanza lentamente tastando con la mano destra la parete di roccia, con la sinistra l'oscurità dinnanzi a se per evitare di sbattere contro qualche imprevisto.
    Mentre avanza lo sgocciolio riprende appena in lontananza, in una posizione diversa da prima, ne è certo. Ma come successo qualche minuto fa, smette di colpo.
    Non sentendo più il suono misterioso, e non ritenendo qualcosa che sgocciola una minaccia, Mushra decide di ignorarlo qualora si ripresentasse (come farà) e di proseguire senza badarci troppo finchè avrà altre priorità.
    In questo caso trovare il fiume. Ci mette quasi quattro ore per trovare il bivio che condue al corso d'acqua. Un'altra ora abbondante per raggiungerlo effettivamente.
    Si siede, esausto, non troppo vicino al bordo per paura di cadere in acque ancora più scure dell'ambiente circostante.


    Ma che cosa ci faccio qui?
    Cosa dovrebbe succedermi stando tre giorni qui dentro senza niente e nessuno . . .
    Vorrei solo tornare a casa . . .
     
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    Non ci si abitua facilmente all'oscurità, ma la si affronta come meglio si può. Si combatte con denti e unghie contro un nemico sfuggente e pressante come l'acqua: un'enorme massa d'acqua nera che opprime tutto ciò che provi e che sei.
    La lotta è estenuante e nella maggior parte dei casi vede solo un funesto finale.
    L'alternativa è abbandonarsi ad essa e lasciarsi avvolgere.
    Mushra fa proprio questo, dopo molto tempo, riesce finalmente a gettare la sensazione di cappio al collo che provava privato della vista improvvisamente.
    Affina i suoi altri sensi e chiude gli occhi lasciandosi andare a questo viaggio misterioso.
    Dopo quasi un giorno e mezzo passato nell'ombra totale, riesce a muoversi abbastanza bene guidato dagli altri sensi.
    Il grande problema è la fame che si sta facendo sentire tantissimo. Sa che non morirà di fame durante questi tre giorni, tuttavia non vuole rinunciare all'idea di vincere questa sfida con se stesso di procurarsi del cibo in queste condizioni.
    Cacciare al momento è escluso, ha appena cominciato a capire come muoversi, chissà, magari l'indomani . . .
    Però ogni tanto avverte odori diversi mentre vaga nell'antro. Alle volte odori pungenti, altre volte stagnanti, altre ancora odori strani, come di qualcosa che brucia.
    Magari si tratta di qualche pianta o fungo che cresce nell'umidità delle grotte.
    Provando a lasciarsi guidare dal suo naso decide di seguire l'odore di bruciato. Lo sente in cunicoli dove l'aria è più calda, sono più stretti ma più alti degli altri. Si inoltra in uno di questi fino a raggiungerne la fine dopo un centinaio di metri.

    Credo di essere vicino.

    Comincia a passare delicatamente le dita sulle pareti rocciose e sul pavimento in cerca di tracce. Avverte perfettamente l'umidità presente sulla pietra e si concentra su altre sensazioni.
    Percepisce, di strano, una sostanza filamentosa ma non capisce priprio di cosa si tratti.


    Di questo passo non verrò mai a capo di niente . . .
    Possibile che io non sia in grado di cavarmela? Non sono più spaventato, ma mi manca moltocasa, mi manca vedere, mi manca correre all'aperto e mi mancano gli involtini di riso della mamma . . .


    Lo sgocciolio che avverte ogni tanto si ripresenta, ma moltiplicato e molto più intenso.
    Si da il caso che non si tratta di un vero e proprio suono prodotto da qualcosa che sgocciola, bensì di qualcosa che cammina



    Ragni . . . mostruosi ragni grossi come un cane di media tagli che zampettano più o meno delicatamente sule pareti, sul soffitto . . . su qualsiasi superficie. Da quando è entrato col padre non perdono di vista Mushra e valutano ogni sua mossa.
    Stanno ancora decidendo se è una preda o se è troppo impegnativo e, per ora, sembrano molto propensi a banchettare con lui.
    Ignaro di tutto ciò il giovane torna al suo "riparo" vicino al fiume, dove si è allestito un piccolo giaciglio di sassi e legna e altri materiali non meglio identificati.
    Decide di tentare la sorte, dopo essersi completamente spogliato, si infila nelle acque del fiume e si accovaccia immergendo le mani e rimanendo in attesa.
    La temperatura dell'acqua non è poi così fredda e la corrente al momento non è forte, le condizioni ideali per trovare dei pesci di passaggio. Dopo quella che sembra mezz'ora sente uno strano spostamento d'acqua vicino alla sua mano sinistra, con uno scatto del polso sposta l'appendice in movimento rotatorio. Sente benissimo qualcosa di freddo e squamato ed istintivamente serra la presa.
    Il pesce guizza e cerca di scappare alla sua presa ma è troppo tardi, Mushra l'ha già tirato fuori dall'acqua e si accinge a schiantarlo al suolo quando diviene egli stesso la preda. Avverte un forte bruciore dietro alle scapole dopo la sensazione di una puntura.
    Il bruciore si espande rapidamente a tutto il corpo che inizia a formicolare in maniera incontrollabile. Poi il bruciore arriva ai polmoni e fatica a respirare. Infine arriva alla testa, avverte un fischio e la mente si annebbia. La cosa buffa è che, essendo già nel buio più totale, Mushra nemmeno ha la percezione di essere svenuto.
    Eppure ora vede una sagoma prendere forma in questa oscurità.



    Non piangi piccolino?
    Non chiedi aiuto?


    Aiuto per cosa? E poi tu chi sei?
    Un momento . . . Questa è la mia testa, perchè non parlo?


    Ancora non hai capito eh?
    Sei patetico!


    Cosa vuoi da me? Che mi hai fatto?

    Mushra prova a muoversi, ma non riesce minimamente. Finalmente però riprende coscienza del proprio corpo . . . Eppure la sua mente è ancora in un altro stato . . . come se il suo pensiero, il suo inconscio, si fosse fuso momentaneamente con la realtà, a causa della sua incapacità sensitiva momentanea, unita alla totale consapevolezza di cosa sia accaduto o di cosa stia accadendo. Non sa quindi di essere avvolto da una foltissima ragnatela, non sa di essere stato morso alle spalle e sedato con una tossina dai ragni della caverna.
    Mushra sa solo che una strana figura è comparsa materializzandosi nelle ombre davanti a lui, subito dopo aver provato un forte dolore alla schiena, sa che ora non riesce a muoversi e crede che la figura ne sia la causa.

    Ancora che mi respingi, che mi eviti e mi ignori . . . Non puoi continuare a fingere di non sentirmi Mushra!

    CHI SEI?!

    Continua a dimenarsi mentre la figura si avvicina lentamente, sempre di più. Anche un ragno bello grosso lo fa, ma alle sue spalle, mentre la figura si avvicina frontalmente.
    Il veleno nel corpo inizia a scemare, ma le ragnatele sono troppo strette così si sente ancora limitato e bloccato. Intima nuovamente alla figura di liberarlo ma questa continua ad avvicinarsi silente, con un sorriso sinistro impresso sul volto.


    CHI SEI?!


    Urla Mushra con tutte le sue forze, sia nella mente, ma stavolta anche con la voce.
    Voce che sblocca qualcosa in lui. All'improvviso il ragno si blocca con i peli ritti in allerta.
    Le mani oscure della figura avvolgono il volto di Mushra, finalmente vede gli occhi e il volto del mostro e vi si rispecchia mentre questi sussurra . . .

    Potere!



    Le ragnatele che bloccano Mushra prendono fuoco improvvisamente generando una piccola esplosione attorno a lui e divampando tutto attorno fiamme che illuminano l'antro oscuro.
    La figura scompare in un lampo di luce ed al suo posto fiamme guizzanti che gettano ombre qua e la.
    Il ragno scappa impaurito e scottato da qualche lingua di fuoco, gli altri in attesa scappano a quella vista e si tengono lontani dal ragazzo.
    Mushra realizza finalmente la situazione, ma ora vede . . . e non ha paura.
    Con un sorriso sicuro torna sui suoi passi alla ricerca dell'uscita, non gli interessa se non sono passati tre giorni, sa di aver superato la prova e finalmente ne ha capito il senso.
    Però i tre giorni sono anche passati poichè è rimasto svenuto quasi 21 ore.
    Consapevole del suo "nuovo" potere, esce dalla caverna abbastanza rapidamente facendo luce con la sua stessa mano da cui sbuca qualche piccola fiammella.

    Mushra . . . ce l'hai fatta, sono fiero di te!

    Fine . . .
    Sblocco un po' originale ditemi se va bene.
     
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    Complimenti King! Una storia originale e ben narrata.

    L'unico consiglio che mi sento di darti è di fare attenzione all'uso eccessivo delle virgole.

    Puoi prendere 90 exp e ovviamente sbloccare l'elemento.
     
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3 replies since 15/6/2023, 13:46   61 views
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