Eredità tramandata

Genma vs Shun

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    Hekisui, Memoriale dei Caduti, Shūtsuki h 10.30



    Genma si trovava spesso a visitare quel particolare luogo, seppur non lo legasse alcuna persona iscritta sulle numerose pietre scolpite e sagomate ad arte e finemente cesellate dei nomi di coloro che avevano perso la vita in nome del Villaggio della Cascata, o meglio delle Verdi Acque.
    La distruzione del Villaggio aveva fatto si che il precedente cimitero fosse trasformato in un vero e proprio memoriale, un luogo di una bellezza mozza fiato e intriso di un'altrettante asfissiante carica emotiva.
    Gli architetti avevano progettato il luogo immergendolo completamente nella natura, disegnando una sorta di lago artificiale puntellato di iris e ninfee e interrotto da vari isolotti di terra, collegati tra loro da un intreccio di ponti lignei, su cui si ergevano queste maestose lapidi con su scritti i nomi dei defunti.
    "Sfere" di luce di innalzavano da quello specchio d'acqua per perdersi nel cielo azzurro e sebbene Genma sapesse che a creare quell'illusione ottica non fosse altro che un gioco di luci minuziosamente studiato, di cui però ignorava completamente il funzionamento né tantomeno le nozioni di fisica atte a spiegarlo, preferiva ignorare quel lato razionale e credere che quel posto fosse stato incantato come da un Jutsu perenne, un Suiton e/o un Fuuton capaci di generare bellezza.
    La storia che gli anziani raccontavano ai bambini, spesso anche orfani di genitori iscritti nell'eternità della roccia, che quelle luci non erano altro che le anime di chi era deceduto, e che il loro moto verso l'alto consistesse nel Trapasso nel aldilà, dove avrebbero finalmente potuto trovare la pace: su queste credenze si erano anche creati dei veri e propri rituali di accompagnamento, danzatrici e danzatori nel loro movimento leggiadro, a contatto con l'acqua, avevano il potere in qualche maniera di indirizzare quelle essenze perdute sulla retta via.
    Genma alzò lo sguardo e scorse chiaramente una giovane esibirsi in uno di quei rituali, magari in onore dei propri cari, sperando che così sapessero che nella terra dei vivi tutto procedeva regolarmente.

    E' ora di andare, ho promesso a Raidou che ci saremmo allenati oggi..

    Quel pensiero catturò il lento divagare del giovane riportandolo con i piedi sulla terra, privandolo della libertà di fantasticare e galleggiare proprio come quelle proiezioni luminosi. Si issò sulle proprie gambe con estrema pigrizia, stiracchiando e allungando la schiena, notando come sentisse dolore o fastidio in varie regione del suo corpo flagellato di ripetuti allenamenti cui si sottoponeva, a testimonianza che la sua era una pigrizia di facciata, una maschera a protezione del grande impegno che versava in ciò che lo interessava.
    Comportarsi così gli faceva crede di essere protetto, schermato dalla vergogna del fallimento, dal giudizio degli altri o peggio ancora del suo stesso giudizio, più tagliente e velenoso di qualsiasi altra parola potessero mai rivolgergli.
    La sua attuale destinazione era un campo di allenamento costruito nelle vicinanze del Memoriale, sufficientemente distante da essere protetto da eventuali danni collaterali in caso di sessioni particolarmente violente, ma anche abbastanza vicino da in qualche modo continuare ad ispirare i giovani Ninja a migliorarsi, a crescere come forti baluardi del Villaggio, guardiani pazienti ma implacabili in caso una minaccia esterna turbasse la nuova fragile pace che Hekisui aveva faticosamente ricostruito.
    Genma fischiettava la melodia di una canzone che aveva sentito casualmente in un bar, intonando talvolta qualche frasi o parole che pensava di ricordare esattamente: non era stonato ma si percepiva come la sua voce non fosse stata allenata e impostata per quel tipo di attività artistica, era immatura e poco potente proprio come quando in allenamento un Ninja novizio si ci si cimentava le prime volte nell'esecuzione di Justu di alto livello: la tecnica avrebbe potuto effettivamente attivarsi correttamente, ma in una forma ridotta e depotenziata, ben lontana da come riportata nei rotoli e nei libri di testo.
    Non c'era molto da dire su quella particolare arena, nulla di più comunque di un'area vagamente rotondeggiante in terra e erba, niente che non ci si sarebbe potuto attendere da una zona preposta al combattimento tra Ninja: qualche albero circondava la vasta piana, ogni tanto interrotta da massi grigio biancastri di varie dimensioni. Non c'erano franche fonti d'acqua, quella risorsa era presente solamente al Memoriale, comunque non troppo distante dalla loro posizione.
    Genma guadagnò un piccolo appezzamento libero e lontano da i pochi Shinobi lì presenti intenti come lui ad affinare le proprie capacità: si tolse la giacca, lanciandola su un masso poco distante, dunque cominciò a scaldare i propri muscoli e le proprie articolazioni mediante una serie di esercizi dinamici, una sorta di fusione tra lo yoga, lo stretching e il Tai Chi.


    Come al solito, riguardo domani. Nel frattempo ti do lo spunto per iniziareAndry_Sanjuu


    Edited by ¬Dan - 7/11/2022, 22:50
     
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    Solitamente ci si sposta in diverse parti del mondo per una ragione ben precisa, specifica e non per motivazioni futili, per passeggiare o perchè sbadatamente ci si ritrova in quel posto a caso inspiegabilmente.
    Dopo un lunghissimo viaggio sofferto, durante il quale ho espulso tutti i liquidi presenti dentro il mio corpo arrivando ad un passo dal espellere fuori anche l’anima, la carrozza con cui ho deambulato si ferma all’entrata del villaggio.
    Ovviamente il villaggio in questione non è di certo Konoha, altrimenti sarei un pazzo a voler viaggiare su quei mezzi della morte.
    I passanti provenienti da Hebisuki, mentre tento di vomitare per ennesima volta facendo uscire solo qualche goccia di sputo seguito una tosse assurda con suoni gutturali tipici di chi deve vomitare senza riuscirci, continuavano a fissarmi disgustati passandomi alla larga come se fossi un appestato.

    Dopo all’incirca una decina di minuti buoni passati per riprendermi dal viaggio ed iniziare ad avere il solito colorito normale mi rimetto in piedi ed inizio a camminare per le strade del villaggio.

    Durante una delle tante giornate passato ad allenarmi a casa insieme a mio padre sono venuto a sapere di parenti che hanno deciso di trasferirsi da queste parti, parenti con cui non ho mai avuto a che fare ma che hanno sviluppato a loro volta la stessa abilità di manipolare il legno a mia disposizione.

    « Prima di andare a cercarli mi farò un giro per il villaggio, sembra un posto interessante… potrei trovare qualcosa di interessante da comprare.

    Un bel paese, come avevo sentito e letto nei vari libri durante le varie ricerche sulla formazione del territorio.
    Per prima cosa percorre la via principale fermandomi qua e là ad osservare le bancarelle e tentando, malgrado senza successo, di rifilare qualche kunai ligneo ai negozianti.
    Seguendo quella strada, non particolarmente lunga ma nemmeno cortissima, arrivo al centro e poi supero fino ad arrivare dalla parte opposta rispetto all’entrata dalla quale ero arrivato.
    A parte la frustrazione derivata dai negozianti ignoranti che si rifiutavano di comprare le mie armi, la passeggiata mattutina non mi è dispiaciuta affatto, dato che mi sono anche fermato a mangiare e bere le squisitezze locali.
    Il tempo stava volando probabilmente intorno alle dieci e trenta del mattino, tra una cosa ed un'altra, mi ritrovo ad osservare i ninja del posto in uno dei capi di addestramento scoperto per puro caso.

    « Ora che ho recuperato le energie mangiando potrei provare a fare un po 'di sparring con uno di loro… potrei imparare qualche strategia nuova interessante.


    Rimango ad osservare uno ad uno i vari shinobi locali che accoppiati si allenano tranquillamente fino a quando in un “angolino” del campo di allenamento non noto un ragazzo da solo che si sta riscaldando.

    « Dejavu…

    Vederlo mi fa tornare alla mente un vecchio scontro fatto a Konoha con Sanji che a sua volta si stava riscaldando in modo similare, anche se pure da lontano i fisici sono completamente opposti. Di fronte a me c’è un ragazzo dal fisico minuto mentre Sanji è un uomo dal fisico scolpito e ben allenato, un fisico da combattente esperto.
    Camminando tranquillamente verso di lui, e passando in mezzo al campo di allenamento nelle zone dove non c'erano scontri imminenti, mi avvicino al ragazzo.

    « Cacchio si ciuccia quel stuzzicadenti?...

    » Ciao…


    Inizio a parlare cercando di attirare la sua attenzione mentre mi guardo intorno per essere sicuro che non sia già impegnato con qualche altro suo compaesano.

    » Mi chiamo Shun, Shun Senju…


    Faccio una piccola pausa per dargli il tempo di digerire il mio nome.

    » Vedendo tutta questa gente allenarsi mi ha fatto salire una voglia incredibile di mettere alla prova le mie abilità con qualcuno di sconosciuto.
    Ti andrebbe di fare un po di sparring?


    Al che allungo il braccio con la mano aperta pronto ad afferrare la sua mano per una sana e forte stretta di mano come si conviene tra due uomini.
     
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    Hekisui, Memoriale dei Caduti, Shūtsuki h 10.30



    Le braccia, le gambe e il corpo di Genma si muovevano fluide e agili nello spazio intorno a lui, disegnando traiettorie sinuose ed evanescenti: novizio di quella disciplina molto antica, il giovane aveva iniziato a praticarla quando i loro Sensei aveva chiesto loro di svelare e confessare alla squadra i propri punti di forza ma sopratutto di debolezza, e aveva dato loro il compito di allenarsi fra di loro, senza la supervisione o l'istruzione del Jonin, in modo che loro stessi divenissero maestri e allievi reciproci, tramandando e condividendo tra di loro il loro sapere.
    Genma, ad esempio, era di gran lunga il migliore nell'uso del Ninjustu, vantando un ottimo controllo e una discreta quantità di Chakra, qualità che gli avevano permesso di apprendere Jutsu di gran lunga superiori al suo rango militare, vista la potenza e pericolosità per gli altri e per sé stesso; aveva una discreta conoscenza del Genjutsu, nulla di eccezionale ma comunque oltre la media dei suoi coetanei; il Taijustu invece era il suo tallone di Achille, non tanto perché fosse realmente incapace di menar le mani col proprio avversario, ma perché mancava di alcuni fondamentali che non gli erano probabilmente stati insegnati da sua madre - anche lei particolarmente talentuosa in campo magico - e non vantava di grande resistenza: i due difetti, combinati tra di loro, lo rendevano particolarmente vulnerabile in un scontro puramente basato sulle arti marziali.
    Raidou era invece probabilmente il suo esatto opposto: eccellente nel Taijustu, sublime nell'uso della spada, mediocre nell'uso del Ninjustu e sopratutto nella ricombinazione elementale nel Chakra Doton, suo elemento primario ma di cui non era riuscito ad apprendere neanche il più elementare dei Jutsu.
    E così Genma, in quel campo di allenamento, si era ritrovato a esercitarci in ciò che gli aveva insegnato il suo compagno nelle settimane precedenti, attendendo che arrivasse e continuassero da dove avevano terminato

    Kai Bu, Ma Bu, Gong Bu...

    Il Genin ripeteva tutte le sequenze nella sua mente come fossero una litania, il corpo si muoveva talvolta deciso, talvota goffo, una forma all'altra ricercando nelle transizioni il giusto equilibrio e il corretto controllo del corpo.
    Erano infatti questi i due i principi che stava cercando di trasmettergli sin dalla prima sessione, poichè definiti prerequisiti fondamentali per poter eccellere in tale ambito.

    » Ciao…

    il ragazzò trasalì, per un attimo barcollò rischiando di perdere l'equilibrio ma alla fine riuscì a mantenersi saldo sul piede destro, congratulandosi con se stesso per i progressi fatti nel Tai Chi ma rimproverandosi di essersi completamente isolato dal mondo circostante tanto da non accorgersi dell'estraneo giunto a pochi passi da lui.

    Ciao.

    Il ragazzo assunse la posizione successiva del decalogo, immaginando di vedere il suo mentore eseguire lo stesso movimento ma armato della sua Katana, una vera e propria appendice del suo corpo capace di muoverla e gestila come se il suo cervello l'avesse colonizzata con le sue terminazioni nervose.

    Mi chiamo Shun, Shun Senju…
    Vedendo tutta questa gente allenarsi mi ha fatto salire una voglia incredibile di mettere alla prova le mie abilità con qualcuno di sconosciuto.
    Ti andrebbe di fare un po di sparring?


    L'ultima volta che uno straniero gli si era avvicinato per chiedergli uno scontro amichevole, la faccenda non si era conclusa in maniera piacevole, tra la resa al Kiriano ma sopratutto con "se stesso": da allora non era più stato sottoposto a così tanto stress da rischierare di perdere il controllo.
    Sarebbe stato da incosciente accettare tale proposta, una parte di sè aveva già liquidato l'idea con un secco e deciso "no".
    Un'altra invece aveva stranamente voglia di combattere, cosa effettivamente rara e inaspettata in Genma, il giovane dalla capacità di sbuffare e fare spallucce più veloce del mondo. Qualcosa gli era sbocciato dentro, forse la sessione di allenamento imminente, forse la visita al Memoriale.

    Genma Shiranui.. Perchè no?! D'altronde sono qui per questo.. Cosa ci fa uno di Konoha così lontano da casa, se posso?

    Chiese con genuina curiosità allo straniero mentre i due guadagnarono uno spiazzo libero del campo di addestramento, uno di fronte all'altro distanziati da circa 5 metri di arida terra.
    Decise arbitrariamente di dare lui l'inizio alle danze estraendo e scagliando quattro stellette fredde puntute con la sua mano sinistra, facendole volteggiare sibilline nell'aria che separava i due contendenti. Avrebbe iniziato in maniera tranquilla e amichevole, voleva sfruttare l'occasione per provare un paio di tecniche che non aveva mai avuto modo di attivare in azione, se non allendandosi con i propri compagni, che probabilmente conoscevano il suo repertorio meglio di lui. Le mani modelarrono leste i pochi sigilli necessari ad attivare l'arte illusoria, il cui schiocchio scaturito dal colpo dei palmi l'un con l'altro avrebbe generato una serie di copie immaginare da far credere al proprio avversario di essere sul punto di essere investito da una salva di dardi.
    Ad un occhio molto attento non sarebbe sfuggito che i due shuriken reali più esterni erano legati saldamente a un filo di metallo ciascuno, la cui estremità era saldamente tenute in mano dal giovane.
    Sfruttando il proprio Chakra e quel mezzo fisico come un conduttore, avrebbe usato le sue conoscenze Magiche e una manciata di sigilli per pilotare meglio le stellette, modificando e correggendo la traiettoria di lancio rendedola più curvilinea e convergente in un punto leggermente più postere rispetto al corpo di Shun, di modo che nell'intrecciarsi e tornare indietro, facendo perno sulla carne della vittima e avvolgendo tronco e braccia in una spira di metallo.
    Sprintando in avanti, avrebbe concentrato il suo potere nelle mani materializzandolo come Chakra azzurro pallido, diverso, più tetro e sinistro rispetto al colore vivace che l'energia prendeva una volta concentrata nelle estremità per essere utilizzata nelle più svariate maniere.
    No quell'aspetto non trasudava abbondanza bensì fame e sete, e l'energia del suo avversario costituiva il bottino designato. La mano aperta cercò il petto del ragazzo, "cancello" della sua energia vitale, linfa che era destinata a lasciare il suo proprietario per divenire scorta del natio di Hekisui.
    Era solitamente una mossa da fare in momenti più avanzati della battaglia, quando la sopravvivenza o la vittoria richiedeva quella forma di parassitaggio: d'altronde quella era una tecnica per lui nuova e mai sperimentata, dunque quale migliore occasione di rodarla?


    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Multipli Shuriken Fantasma (Gen'ei Tajū Shuriken)
    • Tecnica della Manipolazione degli Shuriken (Soushuriken no Jutsu) + Tecnica della Stretta d'Acciaio (Ayatsuito no Jutsu)
    • Tecnica del Corpo Sfarfallante (Shunshin no Jutsu) + Assorbimento di Chakra (Chakra Kyuuin no Jutsu)

    parametri
    Resistenza:300-1=299
    Stamina: 400-10-5-5-5-35=340

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 1 Shuriken
    #1 Kunai

    Consumabili
    # 10m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III

    note
    Rileggo domani. Ho considerato la scheda con gli aggiornamenti pendenti come se fossero fatti (intendo per il numero di Shuriken lanciati). Se non va bene scalo il numero!

     
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    Cosa ci fa uno di Konoha così lontano da casa, se posso?

    » Da poco ho scoperto di avere dei parenti da queste parti, sono venuto per cercarli ed imparare qualche jutsu nuovo.

    Mentre rispondo alla domanda di Genma comincio a spostarmi, insieme a lui, di qualche passo per occupare al meglio la zona di combattimento.
    Durante i pochi passi oltre a rispondere al nuovo conosciuto mi osservo intorno, il terreno, la natura, le persone e soprattutto vado alla ricerca della mia “fonte di potere” gli alberi.

    « Bene, non siamo lontani dagli alberi… sicuramente ci sono delle radici qui sotto.

    L’area in cui ci trovavamo non era grandissima e sfortunatamente avevamo anche altra gente che si stava allenando non troppo lontano da noi.

    « Devo stare attento … devo evitare di far esplodere tutto…

    Appena posizionati a circa cinque metri di distanza l’uno dall’altro Genma parte alla carica senza pensarci su troppo.
    Il ragazzo infila la mano sinistra nella sua sacca dell'equipaggiamento ed estrae ben quattro shuriken tra le dita della mano.

    « E’ sinistro?... Un altro combattente corpo a corpo?

    Mentre osservo attentamente i suoi movimenti analizzo le varie informazioni, cercando di anticiparlo in qualsiasi modo sfruttando le mie conoscenze in ambito jutsu e soprattutto le vecchie esperienza sul campo.
    Dopo aver lanciato i quattro shuriken il giovane inizia a comporre dei sigilli di una tecnica che non conoscevo personalmente ma sicuramente non mi era nuova, anche se non capisco subito di cosa si tratti.

    « Gli shuriken sono una finta?

    Sicuramente non potevo aspettare tanto, dovevo agire subito e velocemente alla sua offensiva, quindi a mia volta inizio a comporre i pochi sigilli richiesti per una delle tecniche difensive per eccellenza a mia disposizione: Moltiplicazione Oboro… potenziata.
    Dopo aver avvicinato le mani all’altezza dello stomaco compongo velocemente il sigillo del cane e della tigre ed inizio a incanalare il chakra impastato all’interno del corpo per tentare di evocare le venti solite copie con cui tanto mi piace eludere gli attacchi dei nemici.

    Durante tutta la mia fase preparatoria per la difesa continuo a mantenere lo sguardo fisso sopra il ragazzo che continua a tirare fuori trucchetti uno dietro l’altro, solo poco prima che gli shuriken arrivino a colpire noto che ai due più esterni c’è collegato un filo d’acciaio che sicuramente stava utilizzando per manipolare la loro traiettoria.

    Sfortunatamente per me l’attacco del mio avversario non finisce lì, subito dopo gli shuriken eccolo che inizia a scattare pronto a colpire ancora una volta con un nuovo attacco.

    « Cosa diavolo è quel chakra intorno alla sua mano?

    Durante lo scatto potenziato la mano con cui tenta di attaccare inizia ad essere avvolta da un chakra visibile a occhio nudo di un colore particolare, un colore insolito rispetto al chakra azzurrino a cui sono abituato.
    Ovviamente non potevo rimanere a starmene con le mani in mano, quindi per assicurarmi un ulteriore difesa do man forte alla moltiplicazione Oboro incrementando la quantità di copie presenti sul campo cercando di utilizzare anche la semplice moltiplicazione del corpo, anche questa potenziata.
    Tutte le copie presenti all'unisono posizionano le mani nella forma dei sigilli della Pecora, del Serpente e della Tigre prima di rilasciare un altra quantità di chakra per portare in campo altre sette copie con cui tento di salvarmi dall’avversario arrivando a riempire un raggio d'azione di circa dieci metri con ben ventisette cloni (19 oboro, 7 bushin e l’originale).


    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Tecnica della Moltiplicazione Oboro (Oboro Bunshin no Jutsu)
    [Chakra -5 - 30 sforzo extra]
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu)
    [Chakra -5 - 20 sforzo extra]
    -
    -

    parametri
    Resistenza: 50
    Stamina: 400 - 5-30-5-20 = 340

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

    note
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    Attacco Genma:
    -Lancio 2 shuriken + Multipli Shuriken Fantasma [riesce, ma colpisce un clone]
    -Tecnica della Manipolazione degli Shuriken (Soushuriken no Jutsu) + Tecnica della Stretta d'Acciaio (Ayatsuito no Jutsu) [riesce, ma colpisce un clone]
    -Assorbimento di Chakra [riesce]

    Difesa Shun:
    -Tecnica della Moltiplicazione Oboro [riesce]
    -Tecnica della Moltiplicazione del Corpo [fallisce per decisione arbitrale]

    Danni:
    -Shun:50-17=33 e -35 chakra
    -Genma:0


    Narrazione Turno:
    Altro giro, altro tiro, altro regalo per i nostri giovani genin che decidono di sfruttare il loro incontro per fare quello che i ninja sanno fare meglio: botte! Genma parte subito all'attacco, sfoderando una offensiva che sfrutta sia arti illusorie, che fisiche, che magiche. Shun invece si affida alle sue fidate copie per proteggerlo... sfortunatamente per lui, possono sviare shuriken, ma non possono deviare una illusione sonora, che il senju subisce, sofferendo del danno psicologico. Quel momento di debolezza basta a Genma per concludere la sua offensiva con la manipolazione delle lame, che non colpisce il suo avversario ma libera il campo da abbastanza cloni da poter permettere di vincere il superenalotto, colpendolo e rubandogli del prezioso chakra.


    Situazione Finale:
    Shun e Gemma a un letterale braccio di distanza, Gemma sa chi è il vero Shun, attacco al senju. Le copie sono, come da tencica, ancora in campo


    Commenti Arbitro:
    Ci sono state molte cose che non sono andate bene in questa turnazione... andiamo per gradi.
    Primo: non si possono usare più tipi di cloni per lo stesso motivo per cui c'è un limite sul numero di cloni massimo evocabile: evitare situazioni in cui c'è un 1% di probabilità di colpire l'avversario. Per quello è fallita la tua seconda clonazione, Andry.
    Secondo: visto come hai ruolato il movimento di shuriken, la Manipolazione degli Shuriken + la Tecnica della Stretta d'Acciaio è ridondante, quindi ho considerato solo la prima delle due tue, Dan
    Terzo: mi avete praticamente costretto ad adottare un approccio pseudo narrativo per l'arbitraggio, perchè giustamente le copie ti proteggono dagli shuriken, ma oltre non fanno. Il genjutsu ha effetto comunque, essendo sonoro (e fin qua :please: ) quindi percepisci comunque la larga quantità di shuriken. Visto l'alto numero (e la mancanza di descrizione sulla disposizione dei tuoi cloni) ho deciso di assumere che alcuni degli shuriken illusori ti colpiscono, dandoti quei punti di danno che vedi lì sopra. Naturalmente non c'è sanguinamento per ferite di quel genere, quindi il PG di Dan è ancora ignaro di chi sia il vero. Dato che è comunque dolore, ho immaginato che il tuo PG, Genin ancora relativamente inesperto, avrebbe avuto una reazione, quindi ho dato un vantaggio a Dan sul trovarti (al posto che 1/21 era diventato 1/11). Il primo tentativo è fallito, il secondo ha trovato il vero Shun, con risucchio di stamina (si, la roba dello spazzare via i cloni con i fili d'acciaio è puramente inventata, se volte potete ruolrla in maniera diversa :please: ). Per domande, insulti o robe varie sapete dove trovarmi


    Edited by sundavr - 17/11/2022, 20:19
     
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    La mia strategia di creare tanti cloni per confondere il nemico si rivela essere funzionante, anche se solamente a metà…
    Sfortunatamente la moltitudine di shuriken che aveva creato non erano altro che un genijutsu che ha avuto un effetto quasi superefficace contro la mia mente ignara.
    Poi come seconda cosa il suo attacco sfruttando quei cacchio di cavi fanno saltare buona parte della mia copertura, anche se non riescono ad avvolgere il clone giusto andando a stringersi intorno al corpo di un povero ologramma impotente.

    Anche se aveva scovato praticamente metà dei miei cloni, ovviamente senza eliminarli, il piccoletto si ritrova ad avere una fortuna inimmaginabile dato che si avvicina in un batter d’occhio con la sua mano avvolta da quello strano chakra e la poggia sul mio petto.

    L’impatto, che mi preoccupava particolarmente dato che poteva ad esempio creare un esplosione, o scagliarmi via come un razzo ma niente di tutto ciò, solo un colpetto seguito da una indescrivibile sensazione di stanchezza… come se mi avesse appena risucchiato una parte dell’anima.

    « Mi sta assorbendo le energie…

    Con un movimento istintivo, ma allo stesso tempo controllato, inizio a fare dei passi indietro mentre impasto il chakra per creare tra me e il ragazzo di fronte a me una serie di sfere luminose con cui tento di accecarlo per riuscire ad allontanarmi e confondermi con il resto dei miei cloni.
    Un'azione veloce che non mi richiede altro che impastare la quantità giusta di energie che una volta rilasciata e manipolata nel modo corretto dà forma a numerose sferette di luce tutto intorno al ragazzo che appena si generano iniziano a puntarlo come dei piccoli proiettili.
    Ovviamente le sfere che si creano nella parte frontale puntano al volto, mentre quelle create nel resto della zona circostante puntano alle zone più facili da colpire del corpo come ad esempio il busto.

    sarada-raiton

    Subito dopo questa azione con cui spero di riuscire ad accecare il mio contendente cerco di confondermi con le copie che si stavano già muovendo per conto loro per aiutarmi con questa manovra.

    Per riuscire a confondermi meglio e per premarare al meglio una controffensiva piu efficace della creazione di qualche sferetta di luce, tutte le copie contemporaneamente compongono il sigillo della Pecora, per non far sgamare l’originale nel caso il Genma si fosse gia ripreso dall’eventuale accecamento.
    Composto il sigillo impasto il chakra nella gola ed inizio a parlare sfruttando la tecnica dello scudo del Eco, mentre le copie muovono la bocca per fare finta a loro volta.

    » Hai usato una tecnica interessante, sarebbe molto utile in combinazione con la tecnica che sto per mostrarti.

    Sfruttando la tecnica precedente l’eco della mia voca rimbalza da una copia all’altra, come se mi teletrasportarsi da una parte all’altra del campo di combattimento, come se ogni copia ad ogni parola diventasse il vero me.
    Ovviamente per non perdere tempo, mentre distraggo l’avversario con l’eco e le varie copie che si muovono randomicamente intorno al ragazzo, tutte le copie iniziano a comporre subito i sigilli necessari per il mio vero attacco.
    Finiti i cinque sigilli necessari per attivare la tecnica del Nido avvolgente impasto il chakra ed inizio a manipolare il legno sottoterra nei pressi del mio avversario per tentare di avvolgerlo come un salame alzandolo leggermente da terra.
    Conoscendo diverse tecniche doton con cui immergermi sotto terra facilmente non mi andava per nulla l’idea di vederlo scampare alla presa del mio legno.

    giphy

    Una volta avvolta finito con l’attivazione del nido avvolgente tutte le copie passano a formare il sigillo del serpente, un sigillo che devo sempre comporre per poter utilizzare la mia abilità innata e con cui cerco di stringere ancora di più il legno del nido avvolgente per tentare di creare ulteriori danni e disturbi al ragazzo.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Sfere lucenti (Hikari no oubu)
    [Chakra -10, -20 Sforzo Extra]
    - Tecnica dello Scudo dell'Eco (Utsusemi no Jutsu) + Nido Avvolgente (Jubako Eisou)
    [Chakra -5, -5]
    - Stritolamento Legno [-10 Chakra]
    - Stritolamento Legno ancora piu forte [-10 Chakra]

    parametri
    Resistenza: 50-17=33
    Stamina: 265 -35 -10-20-5-5-10-10 = 170 (ho recuperato il chakra della seconda moltiplicazione)

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

    note
    ***



    Edited by Andry_Sanjuu - 26/11/2022, 16:16
     
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    I primi versi di quel poema epico erano stati scritti, il primo capitolo aveva trovato il suo punto e l'autore stava velocemente conducendo i suoi lettori al nocciolo della trama, ovvero lo scontro tra i due Shinobi: certo non si trattava di qualcosa di originale né tantomeno di innovativo, i Ninja vivevano per combattere e quella era la parte preponderante del loro lavoro quanto lo è la burocrazia per un impiegato; è lapalissiano, però, puntualizzare come l'adrenalina e il coinvolgimento emotivo di uno scontro non potevano essere paragonati alla noia e alla monotonia della protocollazione e della modulistica.
    Dal più semplice dei pretesti e da una breve presentazione all'"impugnare" le armi, metaforicamente parlando, il passo era stato piuttosto breve.
    A iniziare il dialogo bellicoso è stato il padrone di casa, Genma, che aveva colto l'occasione per dare sfoggio a tecniche che aveva sperimentato poco o nulla in uno scontro reale, in modo da perfezionarne l'attivazione e l'uso in occasione meno amichevoli di quella attuale: lo schiocco del battito di mani si propagò rapidamente nell'aria, forte e vigoroso come se prodotto da uno strumento musicale amplificato, in armonia al sibilo acuto degli Shuriken poco prima lanciati. L'avversario rispose a tale offensiva moltiplicando la propria immagine innumerevoli volte, tante che Genma non era certo di averle contate e memorizzate tutte nella sua mente, intento come era nel proseguire il suo attacco. Un errore da principiante, ma d'altronde quello era, un novizio alle prime armi. Era inutile, e anche un po' goffo e imbarazzante, negarlo e atteggiarsi a Shinobi esperto.
    Uno, nessuno contro centomila.
    La situazione era divenuta più o meno quella, con il vero Shun celato tra le sue copie, indistinguibile dagli ologrammi e completamente mimetizzato tra loro, lasciando la restante offensiva del tutto in balia del caso e della fortuna: le stellette puntute sfrecciavano rapide, coprendo rapidamente la distanza tra i due avversari, andando però ad impattare contro l'immagine fasulla generata dall'arte magica, attraversandole e andandosi a conficcare nel suolo; le manovre magiche delle stesse, veicolati dai fili metallici, non riuscirono comunque a trovare pelle e carne cui conficcarsi, ma solamente dell'energia eterea, una magra consolazione per delle armi Ninja assetate di sangue.
    Eppure, dove l'arte magica e quelle marziali avevano fallito, a dare un vantaggio non indifferente al giovane delle Verdi Acque era stata la disciplina in cui era meno preparato: seppur minimamente, l'arte illusoria aveva arrecato un danno al suo nemico e quello lo aveva tradito poiché non era stato capace di celare completamente la reazione fisiologica al dolore, indizio che Genma aveva captato per capitalizzare il suo attacco e cominciare a risucchiare del prezioso Chakra dalla sua vittima,
    Oppure, come nella stragrande maggioranza dei casi, aveva avuto della gran fortuna.

    Mi sembra troppo affollato qua, no?

    L'energia fluiva dal corpo di Shun a quello di Genma, non diversamente da come il sangue passa dal corpo della vittima alle fauci di una sanguisuga o di un pipistrello. Anche se in realtà quella era una forma di parassitismo imperfetto, visto che l'energia che fuoriusciva dal corpo del proprietario non riusciva ad essere incanalata nei canali del Chakra dell'aguzzino, ma bensì si disperdeva nell'ambiente. Un vero spreco, ma anche uno spunto di riflessione per perfezionare la tecnica per renderla ancor più performante.
    Il Foglioso arretrò di qualche passo, interrompendo il collegamento tra i due e di fatto disattivando la tecnica. Un altro punto a sfavore della stessa, o comunque un ulteriore punto debole, potenzialmente perfezionabile.

    Quindi è vero.. se non lo immobilizzo, non è così difficile sciogliere la tecnica...

    Combattere e analizzare le proprie tecniche, studiate e ben conosciute da un punto di vista teorico ma ancora poco utilizzate praticamente sul campo, non era sicuramente semplice o comodo, ma necessario per migliorarsi e divenire più forte. D'altronde non servivano a quello gli allenamenti?
    Era giunto il momento dell'altro di controbattere al torto subito, per farlo iniziò creando fra i due una moltitudine di sfere lucenti, delle vere e proprie bombe luminose, pronte a detonare una volta entrare a contatto col il proprio obiettivo. Aveva letto di questa tecnica in qualche rotolo, non si era mai applicato per impararla ma sapeva a grandi linee il suo funzionamento ed evitarle era un imperativo.
    Non serviva essere studiosi o dotti per arrivare a tale conclusione.
    Avrebbe avvicinato le mani al corpo per disegnare nell'aria i sigilli necessari per permettergli di letteralmente vomitare un muro di terra, uno scudo tra sé e quegli ordigni lanciatigli contro: non amava molto quella tecnica, sicuramente non era la più elegante del suo repertorio, non di meno si era più volte resa utile nella sua semplice efficacia; grazie alle delle proprietà alchemiche il suo Chakra era in grado di tramutare la sua saliva e il contenuto gastrico in fango e terra che, una volta caduto in terra, era si dilatava ed espandeva a dismisura sino a costituire uno scudo, un bastione difficilmente abbattibile.
    Se tutto fosse andato come calcolato, avrebbe usato quella protezione contro le sfere luminose, proteggendosi dal danno luminoso e da bruciature, ma anche avrebbe ottenuto il vantaggio di celare la sua presenza agli occhi del nemico, non certamente soddisfatto di una offensiva così breve.
    La voce di Shun rimbombava per tutta l'atmosfera, rimbombando ed echeggiando come se la fonte si spostasse istantaneamente da una parte all'altra del campo di addestramento. Conosceva la tecnica, come la precedente, perché l'aveva letto in qualche libro di testo senza mai applicarsi per impararla.
    E mentre le parole del Foglioso risuonavano talvolta vicine, altre volte lontane, a destra o alla sua sinistra, il natio non perse tempo nell' impastare dell'energia nelle sue mani, in modo da attivare una delle prime tecniche imparate da sua madre, ovvero quella della Moltiplicazione, lasciando dietro di sé una singola copia - un numero misero se confrontato con l'esercito olografico invocato dal nemico-. Invocò ancora quella mistica aura, questa volta però senza bisogno di dover formulare l'incantesimo con le sue mani, ma semplicemente concentrando quell'energia capace di tramutarlo temporaneamente della stessa materia della terra e della roccia, così da poter penetrare questi materiali apparentemente non scalfibili e diventarne tutt'uno.
    Forte del nascondiglio creato poc'anzi, si sarebbe limitato a osservare il proprio avversario maltrattare e infierire sul proprio Bushin, approfittando del momento per studiare la sua prossima mossa.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Paramento Terrestre (Doryuu Heki)
    • Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu)
    • Tecnica del Nascondersi nella Roccia (Iwagakure no Jutsu)





    parametri
    Resistenza: 299
    Stamina: 340-18-5-18=299

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 1 Shuriken
    #1 Kunai

    Consumabili
    # 10m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III

    note
    Eccolo. Eventuali sviste di scrittura le correggo domani. Ho scritto delle parti a occhi chiusi



    Edited by ¬Dan - 3/12/2022, 13:26
     
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    Attacco Shun:
    -Sfere lucenti [riesce, ma va in scontro tra jutsu]
    -Tecnica dello Scudo dell'Eco + Nido Avvolgente [riesce e colpisce il vero genma]
    - Stritolamento Legno []
    - Stritolamento Legno [riesce]

    Difesa Genma:
    - Paramento Terrestre (Doryuu Heki) [riesce, ma va in scontro tra jutsu]
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu) [riesce]
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia (Iwagakure no Jutsu) [fallisce ]
    -

    Danni:
    -Shun=---
    -Genma: 299-(5+28+15+9)=245
    -Paramento terrestre: 75-43-5=27


    Narrazione Turno:
    Una volta fattosi scoprire, shun non perde tempo a creare un diversivo per cercare di nascondersi tra le sue copie, quindi crea delle sfere luminose che, nonostante non riescano ad accecare Genma, lo costringono a limitare il suo campo visivo con una paratia terrestre, riuscendo in uno dei due scopi. Successivamente, il senju riesce a catturare il vero avversario (che si era moltiplicato a sua volta) e a stritolarlo. Come farà Genma ad uscire da questa situazione?


    Situazione Finale:
    Genma nella presa, Shun confuso tra le copie, attacco a Genma


    Commenti Arbitro:
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    Le sfere di luce impattarono contro la parete di terra e roccia, esplodendo e deflagrando al contatto con la superifice dura e ruvida, proprio come nei peggiori scenari di guerra. Il bombardamento però vide la da difesa resistere stoica all'insulto, poiché evidentemente non sufficiente a sortire l'effetto desiderato, ma d'altronde la tecnica in questione non era stata inventata originariamente come strumento puramente offensivo bensì come presidio tattico volto ad agevolare la successiva offensiva.
    E come volevasi dimostrare, proprio sul piano tattico questa riscattò la propria identità e dignità, agevolando l'operato del Foglioso e volgendo la narrativa di quello scontro in suo favore.
    Genma si era moltiplicato con successo ma, mentre l'originale stava per muovere i primi passi verso il paramento terrestre in modo da fondervici dentro e lì celarvi, delle radici prima, poi cresciuti in veri e propri rami lignei emersero dai suoi piedi, bloccandolo dapprima limitatamente agli arti infeirori ma ,nel giro di qualche istante, il grovigno vegetale puntò all'addome e al torso, avvolgendo in una stretta tutt'altro che affettuosa il Ninja delle Verdi Acque, mummificandolo in quel tridpudio di corteccia e resina.

    Ma che ca..

    In un attimo, tutto il corpo del ragazzo, ad eccezione del volto, giaceva avvolto in quel bozzolo ligneo la cui morsa non sembrava essere arrivata al culmine ma continua inesorabilmente a incedere, guadagnando centimetro su centimetro, improntando i vestiti e la pelle di Genma strozzandola e deformandola.
    il primo naturale istinto di una preda caduta nella trappola del suo aguzzino è quella di provare a divincolarsi con tutte le proprie forze, talvolta con movimenti e sforzi irrazionali e disarmonici, col risultato di disperdere tutte le proprie energie in quegli infruttuosi tentativi e capitolare dinanzi a un destino funesto. Tutto secondo i piani del predatore.

    Sei patetico..

    Fottiti!

    La voce del suo alterego risuonava nella sua mente, remota e vicina allo stesso tempo, una sorta di eco che fiaccava il suo animo fino a piegare la sua volontà tanto da fargli perdere il controllo e il "comando" del proprio corpo in favore dell'altro.
    In quell'occasione non riusciva a vedere la sua controparte, solitamente il contatto avveniva tramite delle superfici riflettenti come uno specchio d'acqua, un vetro o anche il metallo lucente e riflettente di alcune armi.
    Sapeva purtroppo cosa lo avrebbe aspettato di lì a poco, cosa accadeva ogni qualvolta l'ospite inatteso di si presentava alla sua porta: un breve dialogo, probabilmente qualche insulto, poi lui avrebbe preso il controllo lasciandolo in balia dell'oblio o come testimone interdetto o completamente all'oscuro dal corso degli eventi, con i conseguenti vuoti di memoria.

    Stai calmo, pensa... Il legno non è ancora così stretto, e non sembre neanche così duro, appena ti muovi scricchiola di brutto. Facciamo cambio, lascia a fare a me!

    No! Questo è il mio combattimento!

    Forse intenzionalmente, o forse no, l'altro sembrava avergli suggerito una possibile strategia vincente per fuggire da quella prigionia: aveva ragione, in effetti la morsa era meno serrata e dolorosa di quanto non gli fosse parso qualche secondo prima, quando si era lasciato trasportare da panico e isteria; ad ogni piccolo movimento la struttura sembrava cigolare senza però infrangersi in maniera franca e netta; infine tra tutti i materiali disponibili, quello aveva un nemico naturale che sfortunatamente per lui il Genin padroneggiava con grande maestria.
    Ritrovata la calma interiore necessaria per percepire l'eco di quell'energia scorrere dentro di lui, Genma avrebbe convogliato quel potere nelle sue mani e nei suoi avambracci, innescandoli e avvolgendoli di fiamme ardenti; così armato, avrebbe dato tre strattoni poderosi in modo da infrangere quella prigionia vegetale, almeno per permettergli di utilizzare le mani per sfruttare le proprie tecniche Ninja. Si era tristemente accorto di non conoscere nessun’arte che non richiedesse quella coreografia di dita e gli arti superiori liberi per poter essere innescata, un punto debole che l'avversario era riuscito a sfruttare sin dalle prime battute di quello scontro.
    Circondato da quell'esercito olografico, con il reale Shun nascosto tra i suoi sosia illusori, se Genma fosse riuscito a liberarsi avrebbe ideato la propria controffensiva sfruttando un Justu capace si di colpire più avversari contemporaneamente, se non tutti, in modo da smascherare l'inganno e identificare nuovamente l'originale, sia per ribaltare la situazione ponendo il proprio avversario in uno strato di prigionia, simile a quella subita sino a qualche istante prima.
    Sfruttando solamente il sigillo del Bue, il Genin avrebbe fatto comparire una depressione, un boco più o meno al centro dello schieramento avversario, rendendolo l'epicentro di un vortice che avrebbe risucchiato tutte le copie, e il nemico stesso, all'interno dello stesso garantendo che solamente la testa rimanesse a contatto l'aria, in modo da non far incorrere a nessuno il rischio di morire per asfissia.
    Non di meno, avrebbe osservato il comportamento di ogni singola figura in modo da poter quantomeno discernere l'originale dai falsi, nel caso che qualcosa fosse andato storto.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Katon su mano destra + strattone
    • Katon su mano sinistra + strattone
    • Strattone (Katon)
    • Tecnica dell'Aspirazione (Ganban Kyū)

    parametri
    Resistenza: 245-1-1-1= 242
    Stamina: 299-10-10-35=244

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 1 Shuriken
    #1 Kunai

    Consumabili
    # 10m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III

    note
    Scusate il ritardo. Come detto, ho messo tre strattoni stimando la resistenza del legno, e infine un attacco. Se dovessi aver sbagliato, mi rifarò alle decisioni dell'arbitro

     
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    Dopo una sequenza stramba di azioni riesco a mimetizzarmi di nuovo con i cloni e allo stesso tempo ad intrappolare il mio avversario che si era protetto con una tecnica doton.

    « Ho fatto bene ad alzarlo leggermente da terra…

    Ormai mimetizzato con i cloni e a distanza di sicurezza mi sposto, mentre anche il resto dei cloni si spostano in modo randomico, in modo da vedere di nuovo il ragazzo intrappolato.
    Genma, ormai avvolto come un salame, sembra che non gli rimanga che tentare di liberarsi tramite classici strattoni della disperazione.
    Vedendolo dimenarsi tutte le copie contemporaneamente compongono il sigillo Serpente, per mantenere la mia copertura, dopo di che inizio a concentrare il chakra nel legno che avvolge il ragazzo e tento di far ricrescere / riunire le parti danneggiate per non permettere al ragazzo di liberarsi dalla trappola che gli avevo appena creato.
    Ad ogni strattone del ragazzo incanalare il chakra e cerco di manipolare il legno in modo da farlo tornare allo stato originale cercando di non permettere al mio avversario di uscire dalla trappola che gli avevo creato.

    » Non ti farò uscire da li cosi facilmente…

    Continuando a mantenere la mia copertura, prima di parlare, tutte le copie compongono il sigillo della pecora per utilizzare di nuovo lo scudo dell’eco e far sì che la mia voce arrivi da diverse direzioni, da diverse posizioni nelle quali si trovano i vari cloni.

    Ovviamente qualsiasi fosse la sua offensiva la mia difesa consisteva nel tentare di bloccare i suoi movimenti, anche se si fosse liberato le braccia avrei fatto di tutto, manipolando il legno tento di avvolgere le sue mani, tentando di far passare i rami tra le dita avvolgendoli le mani il piu possibile per impedirgli l’utilizzo dei sigilli.

    « Se non ha utilizzato un ninjutsu senza sigilli significa che non ne conosce… devo sfruttare questa occasione.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Manipolazione del Legno per rigenerare il nido
    [Chakra -10]
    - Manipolazione del Legno per rigenerare il nido
    [Chakra -10]
    - Manipolazione del Legno per rigenerare il nido
    [Chakra -10]
    -Tecnica dello Scudo dell'Eco (Utsusemi no Jutsu) + Manipolazione del Legno per avvolgere le mani
    [Chakra -10 - 5]

    parametri
    Resistenza: 33
    Stamina: 170-45 = 125

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

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    Attacco Genma:
    -Katon su mano destra + strattone [riesce]
    -Katon su mano destra + strattone [riesce]
    -Katon su mano destra + strattone [riesce]
    -Tecnica dell'Aspirazione (Ganban Kyū) [riesce, va in scontro tra jutsu, ma non prende il bersaglio]

    Difesa Shun:
    -Manipolazione del Legno per rigenerare il nido [riesce]
    -Manipolazione del Legno per rigenerare il nido [riesce]
    -Manipolazione del Legno per rigenerare il nido [riesce]
    -Tecnica dello Scudo dell'Eco + Manipolazione del Legno [fallisce per inferiorità combattiva]


    Danni:
    -Genma= 0
    -Shun= 70-33=-37


    Narrazione Turno:
    Per quanto impossibilitato ad usare il suo campo di forza, ovvero i ninjutsu, Genma non si perde d'animo, e grazie ad un paio di strattoni potenziati dal suo chakra katon, si riesce a liberare nonostante il tentativo di Shun di riparare la struttura "on the fly". Successivamente, il ragazzo di Hekisui usa un jutsu doton per provare ad intrappolare più "Shun" possibili. Tutte le copie vengono soggette a quella tecnica, ma solo uno di essi viene trascinato nel buco: il vero shun, ora svenuto, infilato nel terreno fino al collo


    Situazione Finale:
    Shun K.O. non ha bisogno di infermeria


    Commenti Arbitro:
    Ultimo turno "tranquillo", avete entrambi peccato sia di descrizioni scialbe e tirate che di mancanza di lettura delle tecniche usate, sia proprie che quelle degli avversari, e non mi riferisco solo agli effetti!
    Pigliatevi entrambi 75 exp base, attendo exp a mia volta
     
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    40 exp per te sun
     
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