Accademia Yori Nara

per Wyrm

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    Un radioso sole troneggiava glorioso nel cielo sopra Konoha, irradiando con i suoi raggi l’intero villaggio e ravvivandone i colori. Con l’arrivo dell’estate le giornate avevano preso ad allungarsi e le strade s’affollavano, soprattutto nelle prime ore della mattina, quando le temperature risultavano più gradevoli. Una ragazza dai morbidi capelli neri disciolti lungo la schiena passeggiava spensierata lungo la via che portava all’Accademia. La bella stagione influenzava positivamente il suo umore; si sentiva più libera ed in qualche modo più viva. Assaporava, divaricando le narici e spostando lo sguardo dove più le compiaceva, l’essenza di quel tragitto.

    Sensei-acc



    Eri Yamanaka, così si chiamava, era una dei Chunin più promettenti della Foglia e da qualche tempo le erano state assegnate alcune classi di giovani studenti con l’obbiettivo di accompagnarli e traghettarli nel nobile mondo degli shinobi. I suoi modi, sempre garbati e fini, in pendant con il suo viso delicato, le concedevano un’immagine soave. Così si presentò, quella mattina, dinanzi alla segreteria dell’Accademia.

    « Buongiorno a tutti! Vi trovo in splendida forma. » Esordì con il suo tono armonioso.

    « Sono un po’ in anticipo… » Continuò, allargando i confini delle labbra in un sorriso. « Avrei bisogno dei nominativi dei miei cari esaminati di oggi. »
    Il funzionario di ruolo lasciò immediatamente quello che stava facendo per assecondare quella richiesta e, nel giro di qualche minuto, Eri si ritrovò tra le mani tutti i documenti di cui necessitava.

    Procedendo con passo sicuro si incamminò per i corridoi del moderno edificio, diffondendo al suo passaggio il suo fresco profumo dalle note floreali. Indugiò sull'uscio dell'aula numero 4 e prima di accedervi si assicurò che lo stesso numero fosse riportato sulle scartoffie che portava strette al busto, spingendole leggermente in avanti per consultarle. La stanza, allora vuota, pendeva verso il basso e presentava diverse file di banchi, con due scalinate laterali ed una centrale che portavano ad una lunga scrivania. Subito dietro, appoggiata al muro, v'era una lavagna rettangolare, ancora priva d'iscrizioni. Appoggiò i vari fogli sulla cattedra, dopodichè vi girò intorno e si appoggiò sul bordo con il fondoschiena, in attesa che i primi studenti varcassero la soglia dell'ingresso.

    Passò circa un'ora da quel momento e l'aula s'era pressochè gremita. Gruppetti di ragazzi e ragazze confabulavano tra loro, lanciando di tanto in tanto qualche occhiatina insicura verso la Yamanaka. Al fine di mettere in ordine la situazione, Eri si schiarì la voce con un paio di flebili colpi di tosse, accorta e graziosa nel porre il suo pugno chiuso dinanzi alle labbra. Poi, con lo sguardo dritto verso i suoi alunni, prese parola.

    « Bene ragazzi. Vi prego di accomodarvi dove meglio vi confà. » Disse allargando le braccia con leggiadria, indicando i banchi che aveva davanti. « Aspetteremo i pochi ritardatari ancora per qualche minuto. Nel frattempo, possiamo procedere con l'appello. »

    Ruotò leggermente il busto, quel tanto che bastava a far roteare la sua chioma corvina, e prelevò il foglio su cui erano elencati i nominativi degli studenti assegnati a quell'aula. Lo portò sotto il suo sguardo e dopo un breve istante di silenzio scandì a voce alta il primo sulla lista.

    Non appena terminato, con un colpo di reni si spinse verso il centro dell'aula e prese a passeggiare da un lato all'altro, passando la sua mano sulla prima fila di banchi, con leggerezza.

    « Sono molto contenta di ritrovarvi qui. Desidero la vostra massima attenzione e pretendo il rispetto che mi spetta. Non vorrei che qualcuno di voi sia costretto a lasciare quest'aula prima del tempo...ahah. »Si lasciò andare in una risata dall'ambigua valenza. « Ad ogni modo, bando alle ciance! » Incrociò le iridi nocciola della giovane Nara e vi si rivolse. « Yori! Dimmi..perchè ti interessa tanto il coprifronte del nostro villaggio? »



    Wyrm eccoci qua.
    Introduci pure la tua pg al nostro mondo. Sei libera di narrare liberamente la tua mattinata fino all'arrivo in aula, per poi proseguire fino a rispondere alla domanda dell'esaminatrice. Mi raccomando: soffermati principalmente sulle emozioni, sui pensieri e sul carattere della pg.

    Per qualsiasi info puoi scrivermi via mp. Buona role.
     
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    Sul sottile filo tra il sogno e la realtà, sotto un cielo limpido e privo di nuvole con solo una tenue sensazione simile ad una carezza materna colma di piccoli formicolii, Yori si trovava sommersa nella dormiveglia. Una brezza fresca e mattutina faceva fremere a tratti la fanciulla, che distinto chiuse le dita sottili premendole contro i palmi lisci, affaticata e spossata dall'anticipazione e allacciata da una flebile ansia in petto, mentre piccoli frammenti di scenari costruiti da pura immaginazione danzavano davanti ai suoi occhi. Presagi, ipotesi e tutte le possibilità che potevano portare quella giornata, talmente speciale quanto terrificante, un punto di svolta per una vita talmente giovane e incerta su un possibile futuro chiaro. Eppure pur quanto si cercava di scappare dalla realtà, questa prima o poi sarebbe tornata come un fiume in piena e.... parlando d'acqua, la fanciulla fu strappata bruscamente dal proprio stato di quiete da una secchiata gelida in faccia. Un fattore che portò le iridi nocciola a scattare rapidamente da lato a lato, mentre con un colpo d'anche e senza badare ad un possibile giramento di testa, Yori si mise seduta. Ci volle assai poco affinché non si scontrò con un paio di occhi color pece, perennemente stanchi e contornati da delle sottili occhiaie, quest'ultime un difetto assai evidente che portava il volto giovane del colpevole a sembrare più duro. E non appena quei due sentori di puro gelo andarono a scontrarsi, una piccola gara di sguardi venne instaurata senza nemmeno l'accenno di una singola emozione, se non il sottile stupore che bolliva nel petto della ragazza.

    << Antipatico. >>

    << Fastidiosa. >>

    Due voci contornate da un tono spento e monocromo esordirono allo stesso tempo, unendosi ad uno sguardo più affilato e giudizioso. Una scintilla divertita accese le iridi color pece dell'uomo, mentre quelle della fanciulla vennero colmate da un velo innervosito, in fondo, l'acqua la metteva estremamente a disagio. Ma anche lì, non venne detto più del necessario, con il padre di Yori che si apprestò ad appoggiare il secchio sull davanzale della finestra così da potersi sporgere in avanti con il busto. Un gesto che venne risposto da un piccolo sospiro trattenuto nel momento in cui la ragazza si alzò del tutto da terra, almeno quella secchiata d'acqua gelida era servita a svegliarla abbastanza da permetterle di accertarsi dell'ora. Non era né troppo tardi, né troppo presto e il sudore della notte passata sul portico tra il timore e il pensare troppo era effettivamente stato tolto, venendo però scambiato da delle ciocche corvine fradice e da una maglia che sfortunatamente aveva subito la stessa fine.

    << Mi fai vedere un sorriso, Yori? >>

    La richiesta di suo padre giunse forte e chiara, anche se appena sussurrata. Portando la ragazza a strappare di forza la propria attenzione dalle macchie verdastre sulle maniche della maglia color pece per poter tenere nuovamente il contatto visivo con l'uomo. E come poteva lei negare tale richiesta? In fondo, era il suo modo per augurarle "buona fortuna". Tanto che Yori alzò leggermente gli angoli della bocca nell'ombra di un sorriso delicato, quasi impercettibile, ma che come risposta aveva comunque ottenuto un'espressione più addolcita sul volto dell'uomo. Parole e tocchi di affetto erano rari in quella casa, ma come potevano servire quando ci si poteva capire con un semplice sguardo? In ogni caso, era arrivato il tempo di avviarsi verso l'accademia e senza aggiungere altro, la fanciulla scese con un piccolo salto dal portico, nel mentre che rivolse un'ultima occhiata di sottecchi al padre. Nessun'altra voce prese vita, nessun altro cenno e al contempo dei passi della fanciulla che si allontanavano sempre di più per imboccare la strada principale, l'uomo si ritirò all'interno della casa, lasciando solamente quel secchio ormai vuoto sul davanzale.

    Yori dunque si apprestò ad accelerare il passo, le mani occupate a tirare leggermente l'orlo delle sue vesti così da poter rimuovere le pieghe e le tracce di terra, oltre alle macchie d'erba impresse su di esse, un'azione che tuttavia non ebbe molto successo e che lasciarono un senso di pressione dentro l'animo della ragazza. Così fredda all'esterno, ma con un cocktail di emozioni a scombussarle le membra. Inoltre c'era un piccolo problema che attualmente era… assai fastidioso. Entrare normalmente non era un'opzione che la fanciulla poteva anche solo minimamente contemplare, dunque doveva evitare di arrivare in ritardo o in anticipo. Più gente c'era a coprirla e più poteva essere sicura di non incappare in qualche attenzione sgradita, più poteva essere sicura di passare. Ma poteva davvero farcela? Era davvero possibile? Lentamente andò a premere le labbra acerbe in una linea sottile, così da poter stringere quello inferiore con i denti perlacei, staccando appena la pellicina in un piccolo tic nervoso. Quanti problemi ingiustificati e quante preoccupazioni che per altri erano solamente la normalità. Un'ulteriore sospiro in quella giornata, sfuggì dalla fanciulla che, superate le strade variopinte di allegria e vita per la stagione estiva, si era ormai apprestata a fare il giro dell'edificio in cui ormai aveva passato gli anni. I passi tornarono lenti e calcolati, mentre lo sguardo andò a posarsi flebilmente sulle pareti esterne soffermandosi infine sull'aula ove aveva riconosciuto volti familiari. E una volta avuta doppia conferma di essere davanti alla finestra giusta, Yori alzò una mano così da poter allacciare le dita sul davanzale mentre alzò una gamba per premere la suola della scarpa contro il muro, tutto per avere una posizione abbastanza stabile necessaria a darle una presa salda. Una che sfruttò al fine di eseguire un piccolo salto in alto unito ad una pressione degli addominali, la mano libera si unì all'altra e con un movimento abbastanza goffo, ecco che la ragazza scavalcò la finestra appoggiando entrambi i piedi a terra. Una volta entrata all'interno dell'aula, Yori si spostò verso i banchi lanciando a tratti qualche sguardo attorno a sé e senza aggiungere o accennare ad altro si mise seduta alla fila al centro, strofinando le maniche della maglia per tentare, anche se inutilmente, di ovviare alla situazione "poco presentabile". E il tempo, passò effettivamente veloce per la giovane che a tratti vagava con gli occhi sugli altri studenti e ad altri invece andava a scrutare l'esaminatrice. Doveva rimanere concentrata e attenta, doveva assolutamente, almeno per una volta, portare la sua osservazione su qualcosa di utile. Ma era così difficile, dannatamente arduo per lei seguire il filo del discorso che stava sentendo scivolare sempre di più tra le sue dita. Già alzare la mano, non appena venne fatto l'appello, le prese qualche secondo di ritardo, figurarsi poi quando l'esaminatrice le diede così tanti input per poter riflettere sulla sua natura. Tanto che, Yori si ritrovò a concentrarsi maggiormente sul come le labbra della donna si piegavano invece del discorso in sé, sul come quella figura aggraziata si stava muovendo davanti alla prima fila di banchi e il modo in cui la mano di lei scivolò sulla loro superficie. E quando arrivarono quelle parole allacciate da una risata ambigua, la fanciulla fece scattare lo sguardo sul volto di lei in un gesto netto del capo. Previsioni, dalle più insensate alle più fantasiose accarezzavano la testa della ragazza che improvvisamente sentì le orecchie colme di ovatta. Che sotto quella parvenza aggraziata ci fosse un lato più peperino? Per caso era un modo per intimorirli abbastanza da avere la loro più completa attenzione? Oppure, si trattava di una semplice battuta poco ironica? Chissà, troppi pochi dettagli e troppi pochi stimoli corporei per capirlo appieno. Ma quelle linee di pensiero, pur quanto erano coerenti con le circostanze, non fecero altro che confondere la ragazza. La quale registrò solamente dopo qualche secondo la domanda che le era stata posta, tutto quel tempo passò lento con lo sguardo affilato e inquisitorio della ragazza a scrutare immobile gli occhi della donna lì al centro dell'aula.
    Ah giusto, doveva rispondere. Yori trattenne il respiro nei polmoni e si portò con la schiena all'indietro, fermandosi dallo strofinare il tessuto della maglia così da poter ponderare rapidamente sulla risposta da dare. Doveva ringraziare davvero la secchiata d'acqua gelida e l'agitazione del momento, o non sarebbe mai riuscita a capire cosa le aveva chiesto. Ma ahimè, un dubbio le salì a galla, intendeva per caso il coprifronte in sé o la ragione per cui voleva diventare Genin? Se rispondeva ad entrambe le domande avrebbe parlato troppo?


    Come poteva fare per ovviare a tale dilemma?

    Terrore simile a dei rovi stretti attorno al cuore le fecero spalancare leggermente gli occhi, le guance presero un colore più rosato, in contrasto con la carnagione nivea, mentre le dita affusolate si spostarono dalle maniche per poter imprimere delle piccole lunette arrossata con le unghie sul dorso. Agitata era dire poco. In ogni caso, non aveva una motivazione così valida se non il puro piacere del momento e quindi… doveva mentire? Mai, anche se poteva benissimo provarci, non era un qualcosa che le apparteneva e preferiva per sua ingenuità essere il più sincera possibile.

    << Perché mi piace la vita da ninja e anche lavorare in squadra, molto. Non ho altre motivazioni. >>

    La risposta giunse sempre con quel tono velato di gelo, immobilità, ma allacciato da un piccolo tremolio. Per come parlava di solito, Yori scandiva molto bene le parole, ma lì con tutta la pressione sulle spalle a momenti si stava mangiando la frase in sé. Una grammatica che a ripensarci subito dopo, fece storcere leggermente il naso della fanciulla, la quale tuttavia tenne gli occhi sulla donna, le cui pupille si restrinsero colme di ansia. Le quali vacillavano nello sforzo di tenere tutta quell'attenzione.
     
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    L’affascinante Yamanaka si spostava soave di volta in volta interrogando i suoi alunni, ciascuno con la medesima domanda, poggiando su di essi uno sguardo di confortevole attenzione, enfatizzato dall’indaco dei suoi vispi e limpidi occhi. Si astenne dal giudizio finché non fu sufficientemente soddisfatta della sua intervista; tuttalpiù concedeva teneri sorrisi.

    Quando l’ultimo interpellato terminò la sua orazione, Eri indugiò per qualche secondo, poi si voltò concedendo le spalle alla classe e tornò ad avvicinarsi alla cattedra.

    « Molto interessante. » Esordì compiaciuta. « Ci saranno momenti, nella vostra vita, in cui vi troverete a mettere in dubbio tante cose. A volte, ricordare ciò che ci spinge a intraprendere determinate strade è la chiave per affrontare ogni insidia. Allenate il vostro spirito, così come il vostro corpo e la vostra mente. »

    Raccolse con accortezza i fogli poggiati sulla lunga scrivania, li portò nuovamente al busto e si rivolse nuovamente agli studenti.

    « Ci sposteremo al campo d’allenamento nel cortile interno. »

    Attese qualche istante, spostando lo sguardo verso il soffitto, come se stesse escogitando qualcosa. Poi sorrise socchiudendo leggermente le palpebre.

    « Sfortunatamente siamo in troppi. Non vorrei generare troppo trambusto per i corridoi. »

    Si portò in una posizione centrale rispetto all’aula, in modo da risultare ben visibile da tutti.

    « Al mio via dovrete utilizzare la Tecnica della Trasformazione per prendere le mie sembianze. Solo coloro che vi riusciranno potranno seguirmi all’esterno e continuare l’esame. Mi raccomando, tenete bene a mente ogni singolo requisito della tecnica, dopodiché mettete tutto insieme con decisione. »

    Nell'aula piombò il silenzio.

    « 3...2...1...Via! »


    Ottimo post introduttivo. Narrazione scorrevole, articolata al punto giusto. Brava, continua così. :sasa:

    È arrivato il momento di introdurre i Jutsu.

    Dovrai eseguire la Tecnica della Trasformazione. Pensa a tutto quello che serve e descrivilo. Tieni conto del chakra, del grado della tua pg e, come sempre, dagli un tocco personale.

    Inserisci pure lo specchietto delle azioni a fine post.
     
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    Un piccolo sospiro di sollievo sfuggí dalle labbra socchiuse della fanciulla che in tutta risposta rilassò i muscoli, una pausa ben meritata da tutta quella agitazione e anticipazione pesanti in un animo così sensibile. Quiete tornò sovrana in Yori, la quale non si lasciò scappare l'occasione per potersi distrarre, intenta a cogliere i gesti altrui e alle emozioni che trasparivano nel linguaggio corporeo dei suoi stessi coetanei. Doveva ammetterlo, la donna dalle iridi indaco si era rivelata come un qualcuno di estremamente interessante, aveva evitato di dare un giudizio personale e quei piccoli sorrisi non passarono inosservati allo sguardo della Nara che in silenzio continuava a tenere cautela. Concordava però con quanto detto dalla Yamanaka? Da una parte sì, furono parole che stesero un velo più placido sul volto gelido della fanciulla. Sapere che quei piccoli dubbi che oramai erano diventati parte integranti della sua vita potevano essere sconfitti fu un sollievo che non poteva ignorare facilmente. Ma ci sarebbe riuscita anche lei? Che di motivazioni più profonde non riusciva a trovarne. E ancora una volta, pensieri e piccole paranoie scure iniziarono a colmarla, portandola ad intrecciare le dita di entrambe le mani per porle davanti al volto, i gomiti invece adagiati sulla superficie del banco.
    Il tutto venne però fermato prematuramente da una parola, o meglio, da una conseguenza derivata da essa, che portò la giovane ad alzare il capo con uno scatto per puntare le iridi nocciola sulla donna.

    Corridoi? Quindi dovevano passare per delle porte?

    Mai, anche se la situazione lo richiedeva, il semplice pensiero di dover rischiare ancora una volta il peggio fece stendere un velo teso su Yori. Uno un po' più cupo rispetto a quello precedente, si era ripromessa di non dover vivere più un momento simile a quello già passato e se dovevano spostarsi al campo di allenamento, che male c'era nel prendere una via secondaria? Doveva solamente uscire dalla finestra, sperare di poter passare un po' inosservata e poi riunirsi al resto del gruppo nella zona prefissata.
    In ogni caso, Yori si concentrò sull'ordine sottomano e prendendosi il tempo necessario unì i palmi davanti al petto soffermandosi per qualche istante a riprendere della lucidità mentale, sperava solamente che l'osservazione posta su Eri fosse stata sufficiente a farle ricordare ogni singolo dettaglio, per poter completare quella trasformazione almeno abbastanza decentemente da permetterle di passare la prova. La fanciulla dunque si concentrò sui propri punti di chakra, immaginandoli dentro il suo stesso corpo con tale energia dentro di sé che lentamente si spostava da essi fino ad avvolgerle i muscoli e poi l'epidermide per impastarlo. Focalizzò la sua concentrazione sulla sensazione del chakra intento ad uscire dalla pelle, avvolgendosi attorno a lei mentre andò a mimare i sigilli necessari per poter completare la tecnica. E solo in quel preciso istante avrebbe tentato di mimare i sigilli necessari al ninjutsu partendo da quello partendo da quello del cane per farlo seguire dal cinghiale e andando a culminare con quello della pecora. Il tutto nel mentre che si sarebbe preposta l'immagine dell'esaminatrice in mente, cercando di avere un punto guida nitido. Pur quanto di norma fosse distratta, in quella situazione e per la precisione che la fanciulla riponeva in tali eventi, la sua intenzione era di creare una trasformazione quanto più simile alla figura della donna. Ma ci sarebbe effettivamente riuscita senza incorrere in qualche intoppo?


    Scheda Pg

    Stamina: 100-5 = 95
    Resistenza: 100

    Azioni:
    1- Tecnica della Trasformazione del Corpo (-5)
    2 - //
    3 - //



    Eccomi finalmente, ti chiedo scusa per il ritardo del post, avendo risolto con i prossimi però dovrei essere decisamente più attiva. Per il resto, ti ringrazio un sacco per i feedback che effettivamente hanno aiutato molto a darmi delle linee guide per descrivere il Jutsu.
     
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    Variopinto delle più vivaci e brillanti sfumature dell’io, il Villaggio della Foglia era terra dalla millenaria tradizione. Le grandi casate, che si erano prese la prima fila tra le protagoniste della storia di quel mondo, annoveravano tra i loro ranghi vere e proprie dinastie di validissimi shinobi, forgiati nella più pura delle tradizioni: la Volontà del Fuoco.

    Tra i banchi dell’accademia la piccola Yori teneva un profilo basso, cogliendo informazioni qua e là mentre cercava di frenare le sue inquietudini. Classico dei Nara. Ma a Eri non sfuggeva nulla. Si accorse di quanto quella ragazza fosse - in realtà - molto più scaltra di quanto desse a vedere.

    La Yamanaka si guardò intorno mentre un sorriso che a stento tratteneva il suo divertimento gli si disegnò sul volto. Nessuno degli studenti era riuscito a riprodurre una copia che le rendesse giustizia. E se per la maggiore quantomeno s’erano prodigati in una sgangherata imitazione, taluni avevano optato per assomigliare più a delle forme geometriche indefinite. L’espediente della trasformazione servì a scremare un po’ la classe. Così, Eri si premurò di fornire un sincero incoraggiamento agli alunni che, in quella sede, non avevano dimostrato di avere le qualità necessarie per proseguire verso il grado di Genin e li congedò.

    « Bene! Possiamo proseguire, seguitemi. »

    Si avviò verso l’uscio con una marcia sicura, con un atteggiamento tale da rafforzare quell’ordine in una legge incondizionata. Il mento rivolto verso l’alto ed i passi regolari e ben scanditi l’accompagnarono lungo i corridoi dell’accademia fino a sbucare dal lato est dell’edificio, dove si trovava il campo d’allenamento che aveva riservato per il suo esame.
    Attese che tutti gli studenti si fossero compattati e potessero ascoltar la sua candida voce e prima di esibirla andò a comporre il sigillo del Bue. Si materializzarono tanti cloni quanti erano gli esaminandi rimasti.

    « Le nostre ambizioni rappresentano molto ma non sono tutto. Uno shinobi deve avere la forza di combattere per i suoi scopi. Formate delle coppie. Ognuno di voi dovrà vedersela con uno dei miei cloni. Se riuscirete a colpirmi otterrete il coprifronte. »



    I tuoi post mi piacciono molto. Non posso dirti altro se non di continuare a farci scoprire quali sono le qualità e, perchè no, i difetti della tua Yori.
    Specchietto azioni inserito correttamente.

    Puoi descrivere come arriverai al campo di allenamento e di come proverai a raggiungere l'obbiettivo attaccando il clone.

    Mi scuso per il ritardo :rosa:
     
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