Linea di Confine

P.Q. Roy90 & KingKey

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    Poche settimane, era il tempo trascorso da quel fatidico giorno in cui venni consacrato a Jashin ed accettato nei ranghi del Culto. Il tutto era accaduto in modo molto diverso rispetto ai riti passati, al giorno d'oggi ormai tutto sembrava aver perso quel ché di sacro che ci sarebbe dovuto essere e si andava sempre più verso un mero tornaconto personale dei cultisti, non più mossi dal rispetto verso il Dio.

    Cosa penserà Jashin di ciò che il Culto sta diventando?

    Quella domanda affliggeva la mia mente da anni ed ormai una risposta si era fatta strada con plausibile certezza. Infondo le inclinazioni del Dio erano ben note e non vi sarebbe stato da stupirsi se, tranne che per poche eccezioni, il Dio non si stesse minimamente preoccupando di ciò. Infondo perchè un Dio dovrebbe porsi problemi per conto di meri umani, nulla più che minuscole formiche per i suoi standard. Ciò però non implicava affatto che io dovessi tollerare quei comportamenti che, a mio avviso, mancavano di rispetto lo stesso Jashin. Coloro che vogliono sacrificare le altrui anime semplicemente per ottenere benefici personali, non meritano questo privilegio, e, cosa ancora più grave, l'attuale guida che ci trovavamo ad avere aveva addirittura stretto una sorta di alleanza con un individuo che a sua volta si autoproclamava Dio. Inaccettabile... In cambio di beni materiali e favoritismi, noi tutti eravamo stati venduti come pedine ad uno squilibrato.

    I tuoi giorni di gloria stanno per finire...

    Pensavo ricorrentemente, man mano che compivo passi avanti ed il mio piano di rivolta prendeva sempre più una forma concreta. Avevo infatti ben chiare in mente le prossime due fasi che andavano completate prima di poter avanzare oltre. La prima era qualcosa che riguardava l'interno del culto, era infatti mia intenzione iniziare a guadagnare la fiducia dei giovani cercando di trasmettere loro, con le dovute precauzioni, quello che ritenevo essere il giusto modo di fare parte del Culto. La seconda invece, ed in un certo senso quella più difficile, riguardava la ricerca di alleati esterni. Ero ben consapevole che da solo non avrei potuto fermare l'attuale sistema gerarchico messo in essere da quel falso profeta. La logica conseguenza, inspirata dal detto: il nemico del mio nemico è mio amico, mi portò a cercare il modo di entrare in contatto con coloro che avrebbero avuto il loro interesse nel far si che il mio obbiettivo si concretizzasse. Dovevo però fare molta attenzione al modo in cui creare questo rapporto di reciproco beneficio, sia perchè il farmi scoprire dal Culto avrebbe causato il mio fallimento ancora prima di cominciare, sia perchè gli accordi con la controparte designata sarebbero potuti essere complicati dati i precedenti con la Hyuga incontrata settimane prima...

    Devo trovare la giusta condizione ma soprattutto la persona giusta...

    Iniziai così a compiere ricerche senza dare molto nell'occhio. Trascorsa quindi un'altra settimana, presi la mia decisione... Un nome era giunto ricorrentemente alle mie orecchie, il nome di un ragazzo che aveva già avuto a che fare con noi Jahinisti e sembrava odiarci dal più profondo dell'anima. A quanto avevo potuto capire, il tutto era nato da un rapimento posto in essere da uno di noi. Tempo dopo fu addirittura catturato e schiavizzato da un altro membro del culto, ad oggi il ragazzo si è fato un nome e molti qui lo vorrebbero vedere morto. Il mio obbiettivo divenne quindi quello di sapere il più possibile su quegli avvenimenti e reperire qualsiasi informazione disponibile a riguardo.

    Bene... Direi che è giunto il momento di partire...

    Non mi fu difficile scoprire altri dettagli sul tale Jiren Sakata e, grazie alla libertà d'azione di cui i Jashinisti, tutto sommato, godono senza troppi problemi, mi diressi verso il confine che separa il Paese del Suono da quello del Fuoco. Avevo scoperto che il "Demone Bianco" si stava muovendo verso Oto e che, secondo voci di corridoio, presto sarebbe comunque dovuto tornare a Konoha. Per questo iniziai a presidiare la zona attraverso la quale sarebbe dovuto transitare. Per appostarmi scelsi un punto abbastanza lontano da eventuali controlli, sia provenienti da un versante che dall'altro, una sorta di terra di nessuno da cui quel giovane sarebbe necessariamente dovuto passare...



    King Key :rosa:
     
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    Sono rimasto quasi tre giorni al monastero di Oto assieme a Ranmaru ed agli altri monaci. Il periodo trascorso in quel luogo spirituale mi ha profondamente segnato. Ho parlato molto con Ranmaru, col monaco anziano e con tutti gli altri, cercando di capire maggiormente me stesso. Ho imparato ad accettare il "Demone Bianco" che c'è in me, risultato di questo mondo contorto e corrotto. Esso è un meccanismo di difesa attivato dal mio Io, per reagire alla brutalità del mondo.
    Come disse una volta un grande saggio: "Devi lasciare il passato nel tuo didietro" o era "lascia il passato dietro di te"?
    Ad ogni modo, Shiroyasha e Jiren sono due persone separate, eppure identiche. Imparare a convivere e gestire la mia parte "guerriera" e bellicosa sarà la mia più grande sfida verso ciò cui ambisco.
    Quindi, cambiatomi di vestiti, con indumenti donatimi dai monaci, mi avvio verso casa, zaino in spalle e spade al fianco.
    Ho trascorso i tre giorni in monastero provando ad apprendere tecniche di meditazione e li ho osservati allenarsi nel Taijutsu.
    Ranmaru è formidabile tanto da riuscire ad essere bravo quanto, se non meglio de, i più esperti monaci del templio.
    Ho notato che il loro stile caratteristico, che chiamano "Shaolin Elementale" non è poi tanto differente dal mio Palmo Gentile. Ciò mi da spunti per migliroare ancora la mia tecnica. Anche per questo sono ansioso di tornare a casa, voglio allenarmi con mio nonno Baki.
    Uno dei massimi esperti di arti marziali di Konoha e forse dell'intero mondo ninja.
    Esco dal portale torii del templio, e mi incammino lungo la via



    Cammino con passo lento, godendomi la tranquillità e serenità trovate durante la mia breve permanenza al tempio.
    Il sole, quasi estivo, è molto forte e mi picchia sul corpo rendendo gli abiti pesanti. Per fortuna mi hanno dato anche un loro vecchio cappello di paglia, un po' rattoppato, ma utile in questa giornata così calda.
    Nel pomeriggio, tuttavia, un forte vento porta nuvole scure ad ingrigire il cielo e, nel giro di un'altra ora, comincia a piovigginare.
    Una volpe mi passa di fianco e sorrido al vederla. Si ferma, mi guarda per qualche istante per poi proseguire per la sua strada.
    Verso sera comincio ad intravedere la Foresta del Paese del Fuoco.
    Tendo la mano destra di fianco a me, facendomi carezzare il palmo dalle spighe di grano dei campi che circondano la strada. Ormai le risaie sono lontane e la foresta diventa sempre più grande e vicina.
    La pioggia aumenta, ma ho deciso di fermarmi a riposare solo una volta raggiunti i primi alberi della foresta.
    Faccio scorrere il Chakra nel mio corpo e lo alleggerisco oltre ogni limite, fino a sollevarmi da terra vincendo la gravità. Appena qualche centimetro, poi schizzo rapido verso il cielo, tenendomi il cappello saldo in testa con la mano sinistra. Compio un avvitamento e devio la traiettoria del mio volo diretto verso la foresta, ad altissima velocità.
    Librarsi in aria è la sensazione migliore che si possa provare, quasi impossibile da descrivere ma ci proverò.
    Volare è un po' come tuffarsi da una scogliera nel mare solo che, al posto dell'acqua, c'è l'aria, le nuvole, il sole e la pioggia e tutto il mondo ai tuoi piedi. La sensazione è quella di poter dominare ogni cosa dall'alto, di essere superiore ai problemi del mondo . . . ci si sente la personificazione del cielo!
    Ad ogni modo, atterro non troppo delicatamente (devo ancora perfezionare i miei voli) sul ramo di un grande albero, riparato dalla pioggia dalle fronde soprastanti e mi siedo, guardando la foresta ed assaporando il suo profumo, profumo di casa.
    Quando . . . .
     
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    Era ormai qualche giorno che mi aggiravo nella zona e, sfruttando periodicamente la mia particolare capacità oculare, mi accertavo di non essere disturbato da visitatori sgraditi, cercando contemporaneamente di individuare il mio obiettivo. Diverse furono i possibili Jiren che si presentarono alla porta delle mie percezioni sanguigne, ma con ognuno di loro bastò una rapida occhiata per rendermi conto dell'impossibilità del loro essere il Sakata. La descrizione del ragazzo era infondo molto particolare. Quando finalmente si palesò planando e compiendo piroette nell'aria per poi ripararsi dalla pioggia, che iniziava a cadere copiosa, su di un alto ramo, mi balzarono subito all'occhio i ciuffi bianchi sporgenti dal caratteristico cappello di Oto che portava sul capo.

    Salve viaggiatore!

    hellsing-alukard-drakula_0

    Ero quasi certo che si trattasse di lui, ma dovevo confermarlo prima di espormi, aspettai quindi un primo cenno per poi salire a mia volta, in fare amichevole, sul medesimo ramo, mantenendo le dovute distanze e proseguendo il discorso.

    Sono alla ricerca di un ragazzo... Uno shinobi per la precisione... Il suo Nome è Jiren Sakata...

    Nel pronunciare quel nome focalizzai i miei occhi scarlatti su di lui, in cerca del minimo segno di conferma alla mia idea, seppur i sensi acuti restassero sempre ampiamente concentrati sui dintorni.

    Prima di presentarmi ci tengo a sottolineare che sono qui in veste amichevole e non voglio assolutamente che ci siano screzi tra noi... Anzi, vorrei proporti un accordo di reciproco beneficio... So della tua situazione scottante a fronte dei Jashinisti e vorrei darti una mano a fare dei progressi in tal senso...

    Lasciai qualche attimo di tempo per concedere al ragazzo di metabolizzare le mie parole, poi ripresi

    Ciò che ti chiedo in cambio è di farmi da portavoce presso i capi dell'organizzazione di cui fai parte, l'OSU, e riferire loro che Halan Drake, membro dell'attuale Culto di Jashin, vorrebbe collaborare con voi al fine di spodestare l'attuale meschino individuo che ci guida...

    Attesi ancora qualche istante prima di accingermi a giungere alla conclusione

    Il mio intento è rifondare il Culto secondo principi nettamente diversi dagli attuali e credo possano essere condivisi, senza contare il fatto che al momento stiamo fornendo assistenza all'autoproclamatosi Dio, Fury... E far si che Yu ed i Jashinisti lo abbandonino per schierarsi dalla vostra parte, credo sia un buon affare...

    Mi soffermai quindi ad osservarlo, cercando un segno che potesse farmi intuire un suo pensiero a riguardo. Quel ragazzo era la mia migliore opportunità di aggancio all'OSU e dovevo sfruttare al meglio la mia dialettica per fargli capire non solo la mia buona fede ma anche i vantaggi che reciproci che potevamo portarci.

     
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    Salve viaggiatore!

    Un uomo dai lunghi capelli corvini sbuca dal nulla ai piedi dell'albero.
    Ha un portamento solenne ed uno sguardo sinistro e poco convincente. Da quasi l'impressione di essere un demone.
    Non sono uno che di solito si lascia cogliere così di sorpresa, ma quell'uomo è riuscito a celare la sua presenza in maniera totale.
    Fino ad ora ho sempre scovato tutte le imboscate in cui volevano farmi incappare.
    Oltre che grazie al mio Byakugan, anche grazie alle mie capacità di osservazione, che ho affinato come conseguenza dell'essere abituato a vedere sempre tutto.
    Anche quando non ho il Byakugan attivo, sono abituato a guardarmi costantemente attorno per avere una visione mentale completa di ciò che mi circonda e noto subito ogni dettaglio insolito: un ramo spezzato, un fruscio fra i cespugli, uno strano silenzio su una strada di montagna prima di una curva cieca . . .
    Non è una persona comune!

    Salve!

    Gli rispondo in maniera amichevole.
    L'uomo che definirei bizzarro balza con agilità sul mio stesso ramo, avvicinandosi in maniera fin troppo repentina ed imprevista

    Sono alla ricerca di un ragazzo... Uno shinobi per la precisione... Il suo Nome è Jiren Sakata...

    Chi è quest'uomo?

    Mentre formulo questo pensiero la mia mano sinistra va a cercare l'impugnatura della katana istintivamente.
    Il mio corpo ancora alleggerito, pronto a scattare al minimo cenno di pericolo ed i chakra inizia a fluire . . .

    Sono io, ma in genere si dice prima il proprio nome quando ci si vuole presentare!

    Gli rispondo a tono infastidito dal suo modo di fare. Eppure non sembra esserci presunzione ne ostilità nel suo sguardo . . .

    Prima di presentarmi ci tengo a sottolineare che sono qui in veste amichevole e non voglio assolutamente che ci siano screzi tra noi... Anzi, vorrei proporti un accordo di reciproco beneficio... So della tua situazione scottante a fronte dei Jashinisti e vorrei darti una mano a fare dei progressi in tal senso...

    Come se mi leggesse nella mente . . . eppure questo mi porta a fidarmi ancora meno di quest'uomo.
    Come fa a sapere queste cose? Chi è? ma soprattutto, cosa vuole veramente?

    Finchè non saprò il tuo nome non intendo proseguire la conversazione!

    Ciò che ti chiedo in cambio è di farmi da portavoce presso i capi dell'organizzazione di cui fai parte, l'OSU, e riferire loro che Halan Drake, membro dell'attuale Culto di Jashin, vorrebbe collaborare con voi al fine di spodestare l'attuale meschino individuo che ci guida...

    Subito sfodero la mia katana puntandola verso questo Halan Drake. La mia espressione si fa iraconda ed i miei occhi diventano bianchi perlacei, dalle venature attorno alle orbite rigonfie.

    Sei uno di loro!

    Ma nonostante la mia reazione, Halan non si scompone minimamente, fa solo una piccola pausa nel suo discoro prima di proseguire noncurante del mio atteggiamento esplicitamente ostile.

    Il mio intento è rifondare il Culto secondo principi nettamente diversi dagli attuali e credo possano essere condivisi, senza contare il fatto che al momento stiamo fornendo assistenza all'autoproclamatosi Dio, Fury... E far si che Yu ed i Jashinisti lo abbandonino per schierarsi dalla vostra parte, credo sia un buon affare...

    Non mi presterò a questi giochetti di voi sadici psicopatici!
    Sono stato fatto prigioniero, torturato affamato, ho visto tanta brava gente innocente morire per colpa vostra. Ho visto i miei migliori amici andarsene davanti ai miei occhi, uno per sempre . . .
    Ma Shinsuke . . . .
    Io voglio distruggervi!


    Così dicendo tento di sferrare all'uomo un colpo di spada molto rapido, con la presa inversa nella mano sinistra, tenendo la stretta salda sull'impugnatura in legno della katana di mio padre. Nel contempo tento di sfruttare il Palmo D'aria per spingerlo lontano ed eventualmente danneggiarlo
    Il chakra mi riverbera nei condotti generando un'onda d'urto impressionante che si scatena dal mio palmo destro distruggendo completamente il ramo su cui ci troviamo, nel tentativo di raggiungere Drake . . . .
     
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    Come era prevedibile, il ragazzo non fu entusiasta nello scoprire la mia identità ed in prima battuta partì alla carica con degli attacchi che in verità non mi impensierirono minimamente. Non mi preoccupai nemmeno di schivare quel primo fendente di spada che aprì uno squarcio nel mio petto, taglio che ben presto iniziò a cicatrizzarsi grazie alla innata rapidità di coagulazione del mio sangue. Restai impassibile di fronte a lui, intento a non mostrare atti aggressivi, lasciai quindi che anche con il secondo colpo mi centrasse, non prima però di aver concentrato una moderata quantità di chakra nei piedi in modo da non venire scaraventato via dalla temibile onda d'urto generata dal colpo. Questa però fu sufficiente a distruggere l'appoggio su cui eravamo appollaiati, mi ritrovai quindi a dovermi esibire in una caduta controllata che mi portò a mettere nuovamente i piedi per terra con relativa tranquillità. Certo, le mie capacità principali non erano decisamente quelle fisiche, ma quantomeno sapevo come scendere da un albero con un minimo di grazia che si confaceva a qualcuno del mio calibro.

    Capisco bene cosa provi... Per questo sono venuto a cercare proprio te... Tu hai perso Shinsuke ed hai patito le pene dell'inferno a causa degli immeritevoli membri del Culto... Io ho perso i miei genitori, tutti coloro che erano a me cari... Li ho visti morire davanti ai miei occhi...

    Il mio sguardo si fece truce per qualche istante, la mia mente non era più lì, in quel luogo, ma stava rivivendo la terribile scena in cui vidi mia madre morire, sacrificata a Jahin insieme a gran parte del mio villaggio, ma non era il momento di perdersi in tristi ricordi... Scossi quindi il capo e, tornando ad un fare neutro, ripresi la parola.

    Come vedi non sei l'unico ad avere validi motivi per volerli distruggere... Ma non perdiamoci in queste chiacchiere... Se può consolarti, il tuo amico non è stato sacrificato al nostro Dio... Colui che si definiva vostro maestro lo consegnò per ottenere i favoritismi dei pezzi grossi del culto e dopo questi eventi, il ragazzo finì tra i prigionieri che sono poi stati consegnati al falso Dio Fury... In molti hanno fatto quella fine e sinceramente non so se morire sarebbe stato meglio... Ho sentito dire che il loro fine era essere sfruttati come cavie per esperimenti o per essere trasformati in Cyborg...

    Detto ciò mi incamminai quindi verso Jiren fermandomi a circa un metro da lui, distendendo il braccio destro per stringergli la mano.

    Aiutiamoci a mettere fine al loro regno di terrore e diamo giustizia a coloro che sono stati sacrificati ma che non lo meritavano...

     
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    L'uomo si lascio colpire senza minimamente reagire. La mia lama ha lacerato la sua carne aprendo un grosso squarcio, ed il mio palmo d'aria l'ha colpito in pieno da una distanza ravvicinata.
    Eppure non ha fatto praticamente nemmeno una piega.
    Cadiamo dal ramo distrutto ed atterriamo al suolo.
    La ferita sul petto del Jashinista si è quasi rimarginata e sul suo volto non vi è una sola smorfia.
    Come mai si è lasciato colpire? Vuole dimostrarmi che non è un mio nemico? Vuole farmi capire che i miei colpi sono inutili? Che se lo vuole sono spacciato?

    Capisco bene cosa provi... Per questo sono venuto a cercare proprio te... Tu hai perso Shinsuke ed hai patito le pene dell'inferno a causa degli immeritevoli membri del Culto... Io ho perso i miei genitori, tutti coloro che erano a me cari... Li ho visti morire davanti ai miei occhi...

    Io non li ho praticamente conosciuti . . . ho solo qualche immagine fugace, e il ricordo di una sola voce, anzi di una sola parola . . .
    il mio nome!


    Reinfodero l'arma, ma mantengo attivi gli "occhi bianchi" per monitorare il flusso del suo chakra ed ogni suo movimento sia interno sia esterno. In caso di mosse improvvise non mi troverà impreparato.
    Tolgo lentamente la mano dall'impugnatura, continuando ad osservarlo con sguardo colmo di ira.
    Non dico una parola e rimango silenzioso, facendogli capire che sono disposto ad ascoltare.
    L'impressione è che la mia posa, avendo reinfoderato l'arma, sia priva di guardia, in realtà ora la mia arma è il mio corpo, mani soprattutto.
    Mani che tengo distese lungo i fianchi.

    Come vedi non sei l'unico ad avere validi motivi per volerli distruggere... Ma non perdiamoci in queste chiacchiere... Se può consolarti, il tuo amico non è stato sacrificato al nostro Dio... Colui che si definiva vostro maestro lo consegnò per ottenere i favoritismi dei pezzi grossi del culto e dopo questi eventi, il ragazzo finì tra i prigionieri che sono poi stati consegnati al falso Dio Fury... In molti hanno fatto quella fine e sinceramente non so se morire sarebbe stato meglio... Ho sentito dire che il loro fine era essere sfruttati come cavie per esperimenti o per essere trasformati in Cyborg...

    Già prima aveva nominato Shinsuke, ma ora, con questi dettagli . . . la mia espressione muta completamente, da furia a incredulità a curiosità a dubbio nel giro di pochi istanti.
    Ora ho solo il caos in testa, l'unico pensiero su cui riesco a concentrarmi è salvare Shinsuke.
    L'uomo viene verso di me lentamente, ma la mia attenzione ora è su ben altro.
    Quasi non mi accorgo della mano che tende verso di me, finche non attacca nuovamente a parlare, e la sua voce mi fa tornare un barlume di lucidità. Quanto basta a riprendere il controllo sulla mia mente.

    Aiutiamoci a mettere fine al loro regno di terrore e diamo giustizia a coloro che sono stati sacrificati ma che non lo meritavano...

    Prima di stringerti la mano ho una cosa da dirti . . .
    Finchè lo scopo comune sarà distruggere il culto di Jashin accetto la collaborazione . . . Ma una volta distrutto io non vorrò vederlo risorgere in nessuna altra forma! Probabilmente allora cominceremo veramente questo "combattimento" (metto una punta di sarcasmo e un pizzico di arroganza in quest'ultima parola)


    Solo allora allungo la mano per cingere la sua e fissarlo con i miei occhi bianchi, con espressione quasi solenne.
    Eppure non mollo la presa e cerco di prolungare la stretta.

    Tuttavia
    . . . .
    Devo avere prima le informazioni su Shinsuke e andare a salvarlo, solo allora potrò aiutarti!
     
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