Accademia Eri & Kai Ikari

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    Il tempo trascorreva inesorabilmente e la guerra tra Fury ed il resto del mondo si faceva sempre più brutale e cruenta. Lentamente la normalità aveva assunto un significato completamente diverso per i giovani studenti delle accademie ninja, la tensione era sempre palpabile e la consueta spensieratezza dei giovani studenti stentava a farsi vedere con grandi ombre di morte celate dietro ogni angolo. Fu così che quel giorno un uomo silenzioso e dal passo felpato scivolava tra le vie del villaggio, diretto alla nuova accademia, da poco pienamente ricostruita a causa del famoso attentato terroristico di ormai svariato tempo prima.

    Bene bene... Io sono Ishizaki Kenzo...E così voi dovreste essere i genin di domani?!

    Esordì l'uomo dai capelli rossi, appena entrato nell'aula piena solo a metà di studenti ritenuti pronti al grande passo.

    1-3

    Il suo sguardo pungente iniziò a viaggiare tra i vari presenti quasi trafiggendoli mentre li scrutava per alcuni secondi. Quell'individuo non era molto conosciuto tra gli studenti, principalmente perchè quello accademico non era propriamente il suo ambiente; erano infatti i campi di battaglia a vederlo spesso protagonista di grandi gesta, era infatti proprio in virtù di ciò che si era ritenuto opportuno lasciare che fosse un veterano della guerra a giudicare chi delle nuove leve fosse idoneo a dirigersi verso il prossimo teatro di guerra.

    Sarete ben consapevoli di cosa comporta intraprendere la carriera di Shinobi oggi... Sentiamo... Perchè vorreste farlo?

    Uno ad uno i ragazzi e le ragazze avrebbero dovuto rispondere a quella domanda mostrando non solo i loro pensieri ed ideali, ma anche la loro tempra che certamente non sarebbe sfuggita al loro esaminatore.



    ¬Tarty e Furuya Rei ... Ecco a voi l'accademia. Iniziate descrivendo come meglio credete l'accademia e la classe, ho evitato di dilungarmi in precisazioni proprio per lasciarlo fare a voi, nonchè, in particolare, i vostri pg ed i loro pensieri. Per qualsiasi dubbio non esitate a contattarmi
     
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    Pronta – come ogni mattina – un'abbondante mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni, misi a posto le stoviglie nel lavandino della cucina, con fare piuttosto energico. Cercai di non rompere nulla, mentre provocavo volontariamente tutti quei rumori, nella speranza che quel poltrone di Kai si svegliasse, una buona volta! Dopo averlo chiamato svariate volte, una vena iniziò a pulsare sulla mia fronte e (da lì) il metodo B ebbe inizio: l'acqua iniziò rapida a riempire il bicchiere tra le mie dita che divenne subito freddo; iniziai poi a marciare verso la camera di mio fratello, incurante delle gocce che caddero a terra, lungo il percorso. Ero talmente tediata dalla sua lentezza nel mettersi in piedi che questa volta mi sarei prodigata ad accelerargli il processo.
    Ho detto di svegliarti, BAKA!

    #SPLASH#

    Ahh, che soddisfazione vederlo districarsi tra le coperte come se si fosse beccato in faccia dell'acido solfo-...clorof...beh, dell'acido. Mi accovacciai ad osservarlo con aria soddisfatta a lato del letto, unendo indice e medio onde poi colpirlo alla fronte con la coppia di falangi belle tese.
    Datti una mossa, non starò ad attenderti quest'oggi: dicono che potrebbero dare il coprifronte ai più meritevoli e, guarda caso, è proprio ciò che è la più intelligente delle tue sorelle!
    Poteva anche dire che aveva solo una sorella, ma tale affermazione (seppur vera) non screditava la mia...per questo ero la più intelligente! Il discorso, non faceva una piega. In ogni caso, abbandonai in pochi secondi la stanza di Kai per dirigermi in cucina, là dove le due fette di pane fumanti, l'uovo fritto ed il bacon (quasi) abbrustolito lo avrebbero atteso. Accertatami che si fosse svegliato, uscii di casa diretta verso l'accademia, nella speranza che Kai mi raggiungesse quanto prima possibile.
    Se solo si mettesse in riga, una volta tanto, potrebbe ottenere pure dei buoni risultati.
    Riflettei tra me e me, scuotendo la testa nell'assumere un'espressione rassegnata, mentre balzavo di tetto in tetto fino a piombare d'avanti all'ingresso del nuovo edificio scolastico. Vi entrai subito all'interno, dirigendomi verso l'aula nella quale si sarebbe dovuta tenere la lezione odierna, pronta a seguire gli insegnamenti del sensei e – sotto sotto – speranzosa che quelle voci fossero veritiere. Quello che dava l'idea di essere il nostro insegnante non tardò a presenziare, iniziando fin dal primo istante con una bella salva di frecce scoccate ciascuna in direzione del nostro orgoglio. Il mio sguardo, già determinato per natura, si contrasse al punto da risultare inverosimilmente irriducibile.
    Eri Ikari, sense'.
    Richiamai la sua attenzione pronunciando il mio nome, non del tutto sicura che lo shinobi davanti a noi ci conoscesse più di quanto non fosse per noi. Non appena lo sguardo del ninja dai capelli vivaci e lo sguardo perforante su portò su di me, mi misi sull'attenti per poi rispondere al quesito che ci aveva fatto.
    Desidero diventare ninja per proteggere una persona a me cara. So che il momento non è dei migliori, ma se dovrò affrontare le avversità, preferisco farlo da preparata così da non aver rimpianti, qualora dovesse accadere l'inevitabile.
    Considerati gli avvenimenti degli ultimi anni, nessuno poteva definirsi sufficientemente forte considerando che ninja della potenza dei kage venivano rapiti e/o assassinati senza alcuna riserva.



     
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    Konoha – Accademia Ninja

    Dormire tardi la notte era ormai un'abitudine che portavo dietro da qualche mese. Non è che lo facessi apposta, ma dopo due orette di sonno mi svegliavo sempre di soprassalto come se non riuscissi più a respirare iniziando a toccarmi il collo per controllare che fosse ancora al suo posto. Non riesco ancora a darmi una spiegazione per questo, accade solo la notte, mentre durante il giorno riesco a dormire tranquillamente ovunque e comunque. E ne approfitto sempre!
    Questo Eri non lo sa, credo, ma se continuerà a buttarmi l'acqua addosso per svegliarmi mi vedrò costretto a dirglielo!

    Mi alzai di scatto annaspando e tossendo, sentendo le narici bruciare da quanto acqua avevo inalato. Ci misi qualche secondo a realizzare, ma quando misi a fuoco la figura della mia gemella semplicemente sorrisi.
    Buongiorno, Nee-ch OI! Fa male!
    Dopo essermi beccato il solito, doloroso, colpo sulla fronte mi stiracchiai e tirai un lungo sbadiglio prima di alzarmi dal mio comodissimo letto. Guardai fuori dalla finestra per assicurarmi che il tempo fosse di mio gradimento e una volta assicurato ciò la raggiunsi per la colazione.
    Uova e Bacon la mattina...
    Nee-chan, non hai paura di mettere su qualche chillo in più con queste colazioni?
    Mi sarei seduto poi come nulla, iniziando a mangiare dopo averla ringraziata prima che uscisse.
    Sarei poi tornato in camera mia per cambiarmi, mettendo su una delle mia solite camicie bianche a maniche corte sopra ad una maglietta - con le medesime maniche - color arancio.
    Uscì poi direttamente dalla finestra della mia camera, che si affacciava ad una delle strade più trafficate del villaggio, e saltellai tra i vari tetti per raggiungere l'accademia che ormai frequentavamo da chissà quanto tempo.
    L'aula era la stessa di sempre, non troppo spaziosa ma neanche piccola e angusta, abbastanza da contenere il numero degli aspiranti Genin di quell'anno. Come mio solito mi sarei seduto vicino alla finestra, adagiando il gomito sul tavolo e appoggiando il mento sul palmo, coprendomi le labbra con le dita.
    Ad attirare la mia attenzione fu l'uomo che entrò nella nostra classe, una persona a me totalmente sconosciuta ma che in un baleno era riuscita ad attirare la mia curiosità. Lo ascoltai parlare attentamente, perdendo poi interesse dopo l'intervento di Eri.
    Baaaaka, sarò io a proteggerti!
    Sarei stato uno degli ultimi, se non l'ultimo, a rispondere alla domanda del professore. E ne approfittai per decidere che risposta offrirgli.
    Frasi come diventare un eroe, l'hokage o un sennin oltre ad essere cliché non rispecchiavano la mia ambizione. Ripetere ciò che ha detto Eri poteva essere una soluzione, ma non mi andava di rendere la cosa più sentimentale di quanto non lo fosse già mentre altre alternative non mi venivano in mente.
    Così, quando toccò a me, mi ritrovai a non avere una risposta pronta come gli altri.
    Kai Ikari
    Dissi, alzandomi in piedi per presentarmi. Gli occhi finirono subito nella direzione di Eri, soffermandomi qualche attimo su di lei prima di rivolgere la mia totale attenzione all'insegnante.
    Non voglio essere debole non voglio essere debole non voglio essere debole non voglio essere debole Non voglio essere debole non voglio essere debole non voglio essere debole non voglio essere debole

    Voglio essere libero di conoscere ed esplorare questo mondo e visto che farlo da solo sarebbe noioso devo diventare forte per proteggere chi mi starà vicino!
    Mi sarei lasciato cadere poi sulla mia sedia, tornando nella posizione precedentemente occupata



     
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    Le motivazioni esposte dai ragazzi furono delle più disparate, da sogni infantili fino a nobili intenti, passando per meri materialismi. Il sensei ascoltava con apparentemente noncuranza ma soppesava con estrema franchezza le parole di ognuno, riconoscendo i sinceri da chi voleva semplicemente apparire "figo" agli altri e, pian piano, anche l'ultimo disse la sua facendo sprofondare l'aula in quello che pareva un religioso silenzio...

    Bene... Ora vedremo quanto credete davvero in ciò che avete detto...

    Con il suo solito sguardo penetrante diede un ultima occhiata a tutti per poi incamminarsi verso una porta posta infondo all'aula e da cui, aprendola, si apprestò ad informare gli esaminandi su come si sarebbe svolta la prova d'esame.

    Ora vi chiamerò in gruppi da quattro elementi... Man mano mi raggiungerete in questa stanza e sarete esaminati!

    Svanì quindi oltre la soglia chiamando i primi quattro. Trascorsero circa dieci minuti prima che la porta si aprisse nuovamente ed altri nomi venissero chiamati, ciò si ripete ancora un paio di volte prima che toccasse ai due fratelli Ikari, accompagnati da un altro ragazzo ed una ragazza. Quando questi si trovarono oltre la soglia, videro nuovamente il loro esaminatore al centro dell'ampia stanza vuota che si apprestò finalmente a svelare il da farsi.

    Ora combattete... Il migliore tra voi avrà il suo coprifronte!

    E mentre un leggero ghigno appariva sul suo viso gesticolò con entrambe le braccia in segno di apertura delle danze.



    A voi... I due in vostra compagnia potete descriverli come volete e procedere con l'attacco. Se avete dubbi non esitate a chiedere.
     
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    Squadrai male Kai non appena fece il commento sul cibo che gli avevo preparato, lo stesso che avevo consumato in precedenza una decina di minuti prima di svegliarlo.
    Paura? Magari riuscissi a mettere su un po' di chili, in muscoli ovviamente!
    Già, perché a differenza sua io mi allenavo parecchie ore al giorno e – malgrado ciò – la mia massa muscolare sembrava non voler crescere più di tanto, nonostante fossi decisamente meno mingherlina di un anno prima.

    ***


    Il sensei non parve molto convinto delle nostre parole o, con ogni probabilità, prima di darci peso volle assicurarsi che tutti i presenti fossero in grado di mettere in pratica i futuri propositi. Doveva aver per forza visto la faccia da pero di Kai, per questo gli erano venuti tutti quei dubbi! Sospirai, scrollai le spalle e per un attimo abbassai le palpebre; negai col capo, all'idea di mio fratello che si prodigava ad aiutare qualcuno, considerando con quanta svogliatezza si metteva a fare le cose. Sperai colo che la nutriente colazione che gli avevo preparato gli desse sufficienti energie per affrontare la prova che il ninja dai capelli color carminio ci annunciò.
    La Prova d'Esame? Dunque le voci che avevo sentito erano vere!
    Pensai tra me e me, dando un'occhiata a Kai, sperando in cuor mio che si fosse sufficientemente allenato per sostenere (e riuscire) quella prova. Restai ad ogni modo ad osservare lo shinobi apparentemente navigato, avvicinandomi poi a Kai non appena la porta si chiuse, portando le mani ai fianchi nell'assumere una posa contemplativa.
    Seguimi.
    Quindi mi portai in un angolo dell'aula, dove c'era sufficientemente spazio da potersi muovere senza prendere contro a qualcosa (o qualcuno), fermando mio fratello ad un mezzo metro di distanza da me.
    Scommetto che non ti sei allenato a dovere in questi giorni, baka!
    Iniziai col dirgli, mentre iniziavo a sciogliere le articolazioni con un po' di stretching, facendogli un cenno col capo come a dirgli di replicare i miei movimenti.
    Questo “Ishizaki Kenzo”...non credo faccia parte del corpo insegnanti.
    Spiegai all'albino difronte a me, abbassando di molto il tono di voce affinché solo lui potesse sentirmi.
    Devono averlo mandato i piani alti per scremare in anticipo gli studenti, prima della fine dell'ultimo anno accademico, probabilmente per rinfoltire le fila decimate negli ultimi tempi.
    Continuai, assumendo un'espressione piuttosto cupa, la quale divenne immediatamente severa non appena tornò sullo sguardo di mio fratello. Senza alcun preavviso, perforai l'aria con un pugno che mirava al corrispettivo zigomo di Kai ma – considerata la velocità – mio fratello sarebbe riuscito agilmente ad evitarlo o a pararlo, sempre che non stesse dormendo in piedi.
    Forza, molleggia un po' sulle gambe, così scalderai anche loro.
    Gli ricordai con tono abbastanza pacato, iniziando a mollargli qualche gancio non troppo veloce, facendogli cenno poi di fare lo stesso così da affinare i nostri riflessi. Il tempo trascorse rapidamente e fu infine il nostro turno, oltre che quello di altri due compagni di classe: Kisuke e Keiko.
    Se ci farà combattere tu pensa allo sbruffone, io mi occuperò di miss simpatia.
    Bisbigliai all'orecchio di mio fratello, avvicinandomi al ninja dai capelli rossi, stante al centro dell'ambiente adibito per l'esaminazione. Un sorriso sorse maliziosamente sul mio volto, quando il ragazzo più grande confermò le mie ipotesi; vere solo in parte, però, visto che non sarebbero stati scontri 1vs1 ma un tutti contro tutti. Per nostra fortuna, avevamo dalla nostra un'unione simbiotica (in quanto gemelli), tanto da riuscirci a comprendere al volo malgrado le divergenze su molte cose. Kisuke e Keiko invece erano entrambi egocentrici, spavaldi, ma soprattutto dei gran...mediocri. Presi fuori due auricolari, portandoli ciascuno all'orecchio corrispettivo, posando alcune dita sul riproduttore musicale allacciato alla cintura, in attesa di una conferma da parte del mio gemello.
    Pronto?
    Avrei quindi alzato l'altro braccio (quello più vicino a mio fratello), piegando verticalmente l'avambraccio nel formare un pugno, attendendo che Kai facesse lo stesso; i dorsi delle nostre mani andarono a toccarsi, dando così inizio al gioco di squadra ch'eravamo soliti a usare fin dall'infanzia, quando un ragazzino più grande osava mettersi contro uno di noi.

    Azionai il tasto PLAY e, senza perdere tempo, portai subito le mani a unirsi non una, non due, ma ben tre volte rispettivamente nella posizione della Pecora, della Serpe e della Tigre, accumulando un decimo della mia riserva di chakra allo scopo di proiettare (all'esterno del mio corpo) una terna di copie identiche alla sottoscritta. In esse mi nascosi, divenendo un quartetto che andò poi a dividersi in due: come in accordo con Kai, mandai contro al ragazzo dai capelli crespi due delle mie tre copie, giusto per tenerlo occupato, dando così modo a Kai di preparare la sua strategia; la sottoscritta e la terza copia, invece, ci saremmo dirette verso l'esile biondina dalla pelle chiara. Qualora l'ampiezza dell'ambiente me lo avesse concesso, mi sarei diretta verso Keiko a zig-zag, scambiandomi di posizione con la mia copia illusoria che emulò i miei movimenti così come le altre due. Con tutta l'agilità che detenevo in corpo e con la tecnica affinata nel corso degli anni, mi abbattei sulla mia avversaria roteando su me stessa allo scopo di compiere un cosiddetto “Tornado Kick”, mentre la mia copia (impossibilitata ad attaccare) si sarebbe limitata a distrarre quanto più possibile la mia avversaria.





    Spero di aver fatto tutto in modo corretto, in caso contrario fammi sapere e modifico :soso:

    p.s. (non riteniamo sia il caso di ascoltare la musica, ma concordiamo nel fatto che sia il caso di fare l'esaminazione...

    63db09efae2e81dc440f5181a8d87dfc
    Con stile! :sagh: )

     
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    Konoha – Accademia Ninja

    Iniziava a puzzarmi un po' la cosa.
    Un tizio mai visto prima d'ora, sicuramente non uno dei professori visti durante gli anni, ci fa una domanda sulle nostre ambizioni e poi direttamente ci avrebbe esaminati? Un po' sospetto. O quantomeno superficiale
    Ma chi ero io per lamentarmi, se attraversata la porta avrei avuto la possibilità di diventare Genin assieme alla mia gemella state pur certi che l'avremmo sfruttata!
    Mi sarei alzato vedendo quest'ultima avvicinarsi a me per portarmi nell'angolo più vicino per riprendermi visto che secondo lei ero uno scansafatiche (e aveva ragione) ma questa volta l'avrei stupita.
    Ultimamente mi ero allenato molto più del solito, certe volte a livelli estremi, con la sola intenzione di stupirla in situazioni del genere.
    Avrei deviato il suo pugno portando la mano destra a spostare la traiettoria e avrei ripetuto l'azione per ogni attacco provato da lei.
    Ara Nee-Chan, il tuo fratellino è forte!
    Non devi attaccarlo!

    Continuammo così, a giocherellare, fino a quando non sarebbe toccato a noi entrare assieme a Keiko e Kisuke.
    Entrammo e davanti a noi trovammo il "professore" in piedi in una stanza dalle dimensioni simili alla nostra aula, non grandissima ma neanche piccola.
    Imitai Eri e portai le cuffiette alle orecchie, facendo partire una delle tante canzoni che avevamo "adottato"
    Concludendo poi il nostro rituale con il solito tocco di pugno, a segnare il nostro forte ed indissolubile legame.
    Seguendo il nostro piano avrei seguito le sue copie stando dietro, lì avrei accelerato e superate, facendo un piccolo salto in alto per rifilare all'enerme compagno di corso un pugno dall'alto verso il basso sul mento. Le copie di Eri si sarebbero fermate per darmi l'opportunità di rifilare un secondo pugno al suo mento, questa volta dal basso verso l'alto sfruttando il pavimento per darmi la spinta. Infine con un secondo salto gli avrei inflitto l'ennesimo colpo con la pianta delle scarpe con un calcio volante che con molta probabilità lo avrebbe messo subito K.O facendolo cadere come un sacco di patate al suolo.
    Nene, io ho finito qui Nee-Chan
    Sicuro che anche lei avesse già messo al tappeto il suo avversario mi sarei girato, aspettando un suo movimento in mia direzione.


     
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    Non ci fu molto da attendere prima che gli esaminandi si decidessero ad iniziare, i fratelli Ikari in particolare furono i primi a partire con foga all'attacco. Anche se non prima di aver fatto due cose che attirarono l'interesse dell'esaminatore, non si sa però se in negativo o in positivo. Prima si privarono infatti di un senso fondamentale come l'udito, disturbandolo con della musica, poi si allearono in un assalto combinato ai danni degli altri due.

    L'esito di quell'azione non fu però una sorpresa come potevano esserlo state quelle due azioni, Keiko e Kisuke infatti, vedendo la collaborazione tra i rivali, si scambiarono qualche parola che solo l'esaminatore potè comprendere oltre loro. Al che proseguirono con Keiko che emulò la tecnica di Eri, generando il consueto nuvolone che avrebbe dato poi vita alle copie, qualcosa di particolare sarebbe però accaduto... Al diradarsi del fumo ci sarebbero state infatti ben cinque avversarie identiche per i due fratelli e Kisuke non sarebbe stato tra loro. Le ragazze si sarebbero quindi divise in due gruppi, uno da tre per Kai ed uno da due per Eri.

    Agli Ikari non sarebbe rimasto che affidarsi alla fortuna sul bersaglio da colpire e, purtroppo per Eri, la dea bendata non fu dalla sua parte in quel frangente. Il calciò si abbattè infatti su quella che si rivelò essere una mera copia mandata in fumo al primo contatto. Kai invece ebbe maggiore fortuna e puntò il bersaglio giusto, ma ciò non gli permise di colpirlo visto che la ragazza schivò con estrema facilità ognuno dei colpi mettendo in mostra un sorriso di scherno.

    Quel nulla di fatto non avrebbe però dovuto distrarli visto che ora gli sarebbe toccato difendersi, difatti mentre tre Keiko si apprestavano a tentare di colpire Kai con un pugno al volto, l'altra faceva altrettanto con Eri, tutte con il medesimo ghigno stampato in volto.



    Eccoci qui, per prima cosa vi ricordo di usare sempre il condizionale nelle vostre azioni e di non essere mai autoconclusivi. Sarà sempre il master ad ufficializzare l'esito dell'azione. Vi mostro poi il cosiddetto specchietto azioni, di cui troverete anche un formato preimpostato nel regolamento, ottimizzato per permettere di tenere ben in ordine le informazioni relative ai pg ed aiutare noi master a non farci sfuggire nulla.

    Es. Azioni Keiko:
    ??? - y

    Resistenza: x
    Stamina: x - y = z

    Detto ciò, un'ultima precisazione riguardo la vostra narrazione. Tecnicamente gli studenti erano tutti al corrente della data d'esame... Ma magari a voi è sfuggito l'avviso, a Kai per distrazione e ad Eri perchè impegnata ad allenarsi xD Se ci sono dubbi scrivetemi pire...
    Ah ultima cosa, ovviamente Kai in questa difesa sa quale delle Keiko ha precedentemente schivato i suoi attacchi.
     
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