Accademia Orochi

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    >Spostatevi! Spostatevi! Spostatevi!

    Le urla sguaiate di una giovane ragazza riecheggiavano nel cortile dell’accademia del villaggio. L’atmosfera calma e silenziosa dell’ambiente che aveva regnato fino a quel momento venne distrutta in pochi secondi da quella voce stridula. Tutti i presenti si spostarono in maniera disordinata a Hina dovette ricorrere ai suoi allenatissimi sensi per schivare ogni singola persona, studenti e professori.

    >Aula 5…

    Gli disse con tutta la calma del mondo uno dei birilli appena schivati, aveva l’aspetto di un uomo adulto, abbastanza in là con gli anni, il volto pulito ed ordinato di chi non arrivava mai in ritardo e a quanto pare la conosceva bene dimostrando di sapere già come comportarsi. Quel giorno, quella ragazza, avrebbe dovuto presenziare agli esami per diventare genin.
    Non dovette guardarsi attorno, la sua corsa procedeva spedita, ormai conosceva a memoria ogni singolo corridoio di quel posto, nonostante fosse stato ricostruito relativamente da poco tempo.
    La porta era già aperta, non ci fu bisogno di bussare per sincerarsi della presenza di qualcuno. Rallentò la sua corsa in maniera graduale, entrando con passo svelto che andò man mano spegnendosi una volta conquistato il centro dell’aula, affiancando le altre due persone in piedi, davanti a quella che doveva essere una platea di giovani studenti…

    >Ma… Come mai ci sono solo due ragazzini?

    La sorpresa che si era ritrovata difronte non era di suo gradimento. Hina amava la giornata degli esami, era da poco diventata una sensei d’accademia, era da sempre stato il suo sogno: guidare le giovani leve del mondo ninja, vedere la speranza ancora ardente nei loro occhi, osservare come i loro sogni prendessero forma, taluni lentamente, altri a ritmo più spedito. Creare un rapporto umano tra lei e gli studenti, era raro che degli insegnanti ragionassero così eppure per lei era la base di quel mestiere tanto importante quanto faticoso.

    >Già, a quanto pare in questa sessione siamo più professori che studenti... Vuoi occupartene tu Hina?

    L’insegnante che aveva parlato aveva la tipica espressione di chi è felice per essersi tolto un disturbo, l’aria sollevata di chi si era svegliato quella mattina con lo spirito diametralmente opposto a quello della giovane ragazza dai capelli biondi. Quest’ultima sorrise di tuta risposta annuendo e seguendo con lo sguardo i due colleghi che si erano mossi ancor prima di aspettare l’eventuale risposta.
    Così Hina si ritrovò da sola con i due studenti, erano due ragazzi dall’età non troppo inferiore alla sua, d’altronde non erano passati molti anni da quando si era diplomata, in questo breve lasso di tempo si era messa in mostra in molte missioni ma il suo obiettivo era già chiaro e stampato nella mente, preferiva decisamente l’insegnamento alla vita sul campo di battaglia.

    >Bene! Siete contenti di essere qui? Dai, rilassatevi, molto spesso è solo una formalità questo esame, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

    Le sue parole erano dirette principalmente ad uno dei due partecipanti all’esame, l’aspetto pallido e lo sguardo freddo sembravano comunicare preoccupazione, ma forse era solo un’impressione della sbadata Hina, che proseguì cercando di metterli a proprio agio.

    >Forza, raccontatemi un po’ di voi, chi siete? Dove vorreste arrivare? Perché siete determinati a diventare ninja? Credete per caso nella volontà del fuoco? Sapete che ho scritto un saggio sull’argomento? Voi che ne pensate dei grandi ninja del passato?

    Hina si fermò di scatto, la consapevolezza di aver riempito i presenti di domande la fermò dall’andare oltre, doveva mantenere comunque il suo ruolo da esaminatrice…

    CyRtDo3

    Oro. eccoti alla tua accademia, per qualsiasi domanda contattami o via mp o su discord, ti ho inserito anche il link dove puoi reperire un'immagine della maestra. Mi raccomando, il tuo primo post dev'essermi utile per capire chi è il tuo personaggio, hai totale libertà (nei limiti tipici) riguardo a tutto quello che fai prima di entrare in aula. Ricorda che siete solo in due presenti, e all'ingresso in aula troverete già due shinobi, libero di descriverli come vuoi, basta che siano maschi. Per quanto riguarda il ninja insieme a te, totale libertà di background e carattere, decidi tu se farlo già tuo conoscente o meno. Buon divertimento.


     
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    narrato - parlato - pensato - parlato altrui


    Un piccolo fascio di luce attraversa il tetro ed angusto loco, da egli stesso definito come “stanza”, sancendo l’inizio di una nuova giornata.
    Non una giornata come le altre però: ed il giovane aspirante shinobi ne è ben consapevole.
    Gli occhi sono spalancati da ormai alcuni minuti, osserva le ragnatele agli angoli della struttura cercando giustificazioni all’ evidente trascuratezza che manifesta ogni centimetro del loco, del tutto abbandonato a se stesso.

    Meglio riordinare prima che se ne accorga.

    Il momento catartico viene ben presto interrotto dal suono della sveglia che inizia a gracchiare fastidiosamente, fino a quando la manca non si decide ad innescare il pulsante debito ad annullare tale supplizio, inutile vista la condizione vigile dello shinobi che sembra aver abbandonato il mondo onirico in largo anticipo quella mattina.
    Con rapidità abbandona il vestiario adibito al sonno, per mettersi qualcosa di consono per poter risultare quanto meno “presentabile”: in particolare lega al collo la “solita” sciarpa sfoggiata con fierezza in qualsiasi circostanza, poiché gli venne regalata dal defunto padre.
    Solcato l’uscio si reca in direzione della cucina ove ad attenderlo c’è la matrigna Midori dedita a preparargli un’abbondante colazione.
    Una fugace occhiata sorprende il sorriso della donna, la quale sa bene di che giorno si tratti e conosce a sua volta l’importanza e le aspettative che il figlio ripone in quella stessa giornata.

    Midori: - Ti senti pronto?

    - Grazie per la colazione Midori, penso che mangerò qualcosa al volo mentre vado.

    Afferrati un paio di panini, annuisce in risposta alle parole della matrigna.
    Non è mai stato di molte parole, seppur non ha mai in alcun modo rinnegato l’affetto e la riconoscenza nei confronti della coppia che l’ha estirpato da una vita tutt’altro che semplice.

    - Io esco, ci vediamo più tardi.

    Con un cenno si congeda ed in pochi istanti si ritrova a passeggiare in strada, con passo relativamente tranquillo, in direzione dell’Accademia.
    Non è il tipo da farsi sorprendere da ansia da prestazione o cose simili, crede in se stesso e nelle proprie possibilità, tanto da sfoggiare una sorta di arroganza congenita facendolo apparire come il classico “saputello”, caratteristica che non lo fa sembrare particolarmente gradevole agl’occhi dei compagni.

    Shu: - Ehilà Orochi!

    Una voce lo sorprende alle spalle, obbligandolo a rallentare il passo.
    Le iridi celesti si spostano sull’autore di tali verbi, riconoscendone ben presto fattezze e generalità:

    -Oh, Shu!

    Un compagno d’accademia, aspirante shinobi proprio come lui e la figura che più si avvicina alla classica definizione d’amico, di quelli che si possono contare sul palmo d’una mano.
    Un giovane semplice, proveniente da una normale famiglia del villaggio della foglia, poco più basso di lui con capelli vermigli e iridi ambrate.
    Si conoscono ormai da un discreto lasso di tempo e sembra che sia l’unica persona capace di relazionarsi con lui, accettando ogni lato del suo particolare carattere.
    I due proseguono l’uno al fianco dell’altro senza proferir parola, seppur il compagno sembrerebbe visibilmente “provato” e corroso dalla tensione.

    [....]

    Arrivati all’Accademia, i due si dirigono prontamente nell’aula adibita alla loro valutazione.

    >>Aula 5

    La porta è aperta, i due entrano con passo spedito e si posizionano nella zona adibita agli studenti.
    Lo sguardo del giovane si posiziona prontamente sulle figure di due shinobi che sembrerebbero averli anticipati: due ninja della foglia, deduzione supposta dai copri fronte con l’effige del villaggio sfoggiati con fierezza, oltre al tipico giubbotto che ne identifica il grado e la qualità di presunti esaminatori.
    In piedi, con postura fiera ai limiti dell’altezzoso, non possono che non attirare la curiosità del giovane ninja, il quale denota sin da subito le grosse differenze che li contraddistinguono: quello alla sua destra infatti risulta paffuto con una bandana in testa a celarne l’occipite ed una folta barba sotto al mento. Il compare invece, dalla corporatura secca e gracile, presenta una folta chioma dorata ed una cicatrice sull’occhio di destra, prontamente celata da un paio di buffi occhialini circolari che ne nascondono le iridi.
    A “spezzare” il momento di tensione ci pensa Hina, una ragazza poco più grande di loro che irrompe all’interno del loco con passo dinamico e fare deciso.
    Sembra infatti che sia proprio lei a volersi far carico dell’esame dei due, richiesta apparentemente accolta senza troppe remore da parte dei presenti.
    L’esaminatrice è un volto noto all’interno dell’accademia anche se il ragazzo non vi ha mai avuto a che fare direttamente…
    Con lo sguardo Orochi sfiora la figura del compagno candidato, posto a poche lunghezze di distanza: la tensione è palpabile seppur egli cerca di mascherarla come meglio riesce cercando di trattenere una mimica impassibile.
    Al contrario Shu sembra al quanto impaziente di iniziare, tantè che picchietta nervosamente la mano destrorsa sulla superficie lignea dietro alla quale si è sistemato.

    Hina: - Bene! Siete contenti di essere qui? Dai, rilassatevi, molto spesso è solo una formalità questo esame, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

    -Si, sono pronto!

    Asseconderebbe le parole dell’esaminatrice schioccando la lingua sul palato e successivamente dipingendo un piccolo sorriso tra le gote con la solita attitudine fiera e decisa.
    Un profondo respiro gli permetterebbe di temporeggiare, permettendo ai padiglioni auricolari di captare le ulteriori domande poste dall’insegnante…

    Hina: - Forza, raccontatemi un po’ di voi, chi siete? Dove vorreste arrivare? Perché siete determinati a diventare ninja? Credete per caso nella volontà del fuoco? Sapete che ho scritto un saggio sull’argomento? Voi che ne pensate dei grandi ninja del passato?


    - Se non ti dispiace inizio io…..

    Si rivolgerebbe a Shu con una fugace occhiata, ricevendo un cenno d’intesa da parte dell’altro che sembrerebbe cedergli volentieri l’iniziativa.

    - Mi chiamo Orochi, sono un aspirante ninja di Konoha….

    Una breve pausa gli permetterebbe di riordinare i concetti per la successiva formulazione di un periodo sintetico ma allo stesso tempo efficace….

    - …..sono deciso a diventare ninja per riuscire a proteggere le persone che amo e per fare in modo che il mondo in cui viviamo sia un posto migliore per tutti! Non mi accontento infatti di diventare un ninja qualsiasi, ma voglio diventare uno dei più grandi Shinobi del Paese del Fuoco!

    Pronuncia con fragore i verbi rielaborati, facendo trasudare enorme convinzione nei propri ideali.

    - Questa è la mia volontà, tramandata da generazioni nella nostra famiglia!

    Seppur sia stato adottato, crede fortemente negl’ideali tramandati dalla sua famiglia adottiva, tanto da averli sposati sin da subito senza alcun indugio.
    Deciderebbe appositamente di non voler menzionare altro: né relativamente alla volontà del fuoco né ai ninja del passato. Non è mai stato un tipo di tante parole e nemmeno l’esame per diventare Genin riuscirà a snaturare questa sua peculiarità…

    Andiamo avanti….
     
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    Hina ascoltava attentamente le parole di uno degli allievi. Il primo a prendere parole disse di chiamarsi Orochi, era il ragazzo al quale la docente si era riferita precedentemente, il viso pallido e allungato trasmetteva una serietà unica mentre pronunciava quelle parole. Il suo obiettivo era onorevole, sembrava un po’ quello che dicevano tutti gli studenti al loro esame, di sicuro meno altezzoso di chi si proclamava il futuro Hokage…
    La bionda simulò quasi un applauso, non nascondendo la sua espressione contenta, delle volte era quasi imbarazzante avere a che fare con lei, sembrava un robot impostato sulla modalità “allegria”, e manteneva tale attitudine anche quando aveva qualcosa da ridire, dimostrando di non essere una svampita, come molti si ritrovavano a pensare, errando.

    >Bravo! Bravo! Ottimi propositi Orochi, ti fanno davvero onore, certo la via che hai scelto non è facile, sicuramente… Secondo te come potrebbe un forte shinobi migliorare il mondo? Ah, poi hai detto che la tua volontà è tramandata da generazioni nella tua famiglia, come mai non ti sei presentato col tuo cognome?

    La domanda fu posta sorridendo, non era spinta da un sentimento del tipo “ecco un altro illuso che arriva con queste favolette”, bensì da una sana curiosità, la sua mentalità era molto semplice: chiunque può avere idee utili al miglioramento, non importa l’età, il rango, la preparazione, la salvezza può nascere dal nulla.
    Una volta che ebbe sentito l’eventuale risposta del giovane, il suo sguardo si rivolse a Shu, aspettando anche la sua presentazione, la quale ricalcava un po’ lo stereotipo della precedente, ma questa volta non seguì alcuna domanda, non per disinteresse, ma per timore di metterlo ancora più in difficoltà vista l’evidente tensione che lo segnava.

    >Bene ragazzi, non perdiamo altor tempo, posizionatevi uno di fronte all’altro, prendete questi e dimostratemi cosa sapete fare, forza!

    La ragazza non perse alto tempo e fece guadagnare ai due ragazzi il centro dell’aula, posizionandoli uno di fronte all’altro, a circa sei metri di distanza, il vasto spazio per la loro libertà di manovra era stato ottenuto spostando banchi e cattedra, ottenendo un semicerchio più che sufficiente per due studenti. Ad entrambi venne dato un Kunai dall’aspetto abbastanza vissuto, i bordi erano smussati probabilmente a causa dell’usura evidente, e la punta ormai non aveva più una forma appuntita, era palese che la sensei non volesse correre inutili rischi.

    CyRtDo3

    Buon post, poco da dire se non il consigliarti di rileggere vista la presenza di qualche errore evitabile (tipo i mancanti accenti al "sé"). Ora inizia un post di combattimento, il primo turno sarà tuo, attacca come meglio credi, ricordati che è un esame per vedere se hai assimilato bene il regolamento e che in on gdr sei uno studente che deve dimostrare di aver compreso le basi del mondo ninja.

     
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    L’encefalo del giovane ripercorre le parole espresse, con lo scopo di capire se quei singoli concetti millantati siano stati detti nel migliore dei modi oppure se avrebbe potuto utilizzare vocaboli in grado di enfatizzare maggiormente quello che sono i suoi ideali, fondamento del suo credo.
    La ricerca frenetica e a dir poco morbosa della perfezione è uno dei suoi più grandi pregi, una sorta di autocritica costante in grado di permettergli di apprendere in modo repentino dai sui stessi errori, anche se tal volta banali.
    Sembra tranquillizzarsi non appena l’esaminatrice si lascia andare ad un piccolo e timoroso applauso, segno indiscutibile del fatto che la ragazza abbia apprezzato la sua esposizione.

    Meglio così….

    Hina: -Bravo! Bravo! Ottimi propositi Orochi, ti fanno davvero onore, certo la via che hai scelto non è facile, sicuramente… Secondo te come potrebbe un forte shinobi migliorare il mondo? Ah, poi hai detto che la tua volontà è tramandata da generazioni nella tua famiglia, come mai non ti sei presentato col tuo cognome?

    Poi però la stessa Hirina riprende il botta e risposta con una serie di domande che fanno comparire sul volto del giovane una sorta di smorfia, come sintomo dell’inutile peso che lo stesso da alla raffica di domande vomitate dall’interlocutrice, non appena viene toccata la sua sfera famigliare…

    - Non ho un cognome, non sono originario della Foglia, ma rimango fortemente radicato ai valori che mi hanno trasmesso i miei genitori adottivi.

    Svelato l’arcano, sbuffa recuperando in seguito un minimo di ossigeno per poter riprender la parola..

    - Non ho ancora trovato la formula per migliorare il mondo, so solamente che il mio è un percorso composto da più step da dover raggiungere a tutti i costi…il primo lo raggiungerò oggi divenendo uno Shinobi, poi quello che mi riserverà il futuro ancora non posso saperlo. Ma posso immaginarlo……

    Interrompe bruscamente il discorso volendo mantenere una sorta di alone di mistero rispetto quelle che sono le sue reali intenzioni. Non intende esporsi più di tanto nei confronti di una persona che conosce a malapena e da pochi minuti.
    Arruffa nervosamente le lunghe crini violacee, ritrovando tramite un ciclo respiratorio lo stato di apparente pace interiore; nel frattempo tocca a Shu espletare sotto forma di discorso confusionario e balbettante le motivazioni che lo hanno portato a voler cimentarsi con il ruolo di Shinobi.
    Orochi riconosce nelle parole dell’altro una sorta di bozza delle proprie motivazioni, tanto da far comparire una pulsante vena all’altezza della sua tempia e da obbligarlo a ruotare di scatto il collo in direzione del compagno, con conseguente lancio di una fredda e pungente occhiata in segno di sfida…

    Sfigato….

    Terminate le spiegazioni, l’aula viene allestita come un campo d’addestramento adibito al combattimento: il tutto spostando banchi e cattedra in modo tale da liberare lo spazio necessario per permettere ai due un minimo di margine di manovra.

    Hina:- Bene ragazzi, non perdiamo altro tempo, posizionatevi uno di fronte all’altro, prendete questi e dimostratemi cosa sapete fare, forza!

    Afferrato al volo il Kunai l’aspirante ne ammira le fattezze scovandone sin da subito i difetti di manifattura….

    C’era da aspettarselo..

    Posizionatosi rispettivamente in posizione opposta al compare candidato, lo sguardo si sposta incrociando le iridi dell’altro, dipingendo sul suo volto una sorta di ghigno satanico.

    - Ora te la faccio pagare.

    Passano pochi istanti dalle velate minacce sospirate: le braccia si muovono portando le mani ad incrociarsi perpendicolarmente al petto; contestualmente l’aspirante shinobi inizia la composizione del sigilli necessari a liberare il proprio Ninjutsu.

    - Bunshin no Jutsu!

    Sente il chakra sgorgare lungo i canali linfatici come un fiume in piena, fino a quando tale esplosione d’energia non si manifesta in una sorte di nube dalla quale emergono TRE perfette copie di sé stesso.
    Identiche in tutto e per tutto, replicando ogni singolo dettaglio e particolarità estetiche espresse dal ragazzo comprometterebbero le possibilità di identificazione da parte del contendente.

    Bene andiamo….

    All’unisono le copie si muoverebbero in direzione dell’avverso con una particolarità: i tre alter-ego agirebbero con traiettorie differenti, il primo procederebbe verso destra, il secondo alla sinistra mentre l’ultima agirebbe per vie centrali, di fatto improvvisando una vera e propria manovra a tenaglia volta a mascherare le reali intenzioni dell’aspirante Genin.
    Lo stesso infatti, si muoverebbe combinandosi ai cloni in particolar modo celandosi come un’ombra alle spalle della controfigura al centro.
    Una volta arrivato a pochi sospiri dall’avverso, l’aspirante Shinobi si dislocherebbe dalla “zona d’ombra” chiedendo alle basse, leggermente inclinate all’occorrenza, di esercitare una leggera pressione al suolo in modo tale da accumulare l’energia necessaria da permettergli di spiccare un leggero balzo, il tutto coadiuvato da un movimento del braccio di destra che andrebbe a sbilanciarsi all’indietro flettendosi, per poi tornare con decisione e veemenza a riproporsi in avanti rivolgendo così il Kunai impugnato saldamente ad eseguire un lieve affondo a livello della bocca dello stomaco dell’altro.
    Le sue intenzioni non sarebbero omicide, né tanto meno intenderebbe fargli del male: la strategia messa in atto servirebbe quanto meno a sorprendere l’avversario, obbligandolo ad indietreggiare e/o difendersi, il tutto sotto gli occhi della Sensei che dovrebbe ammirare una delle tecniche basilari eseguite con successo.




    Riassunto Azioni


    Azioni
    -Tecnica della moltiplicazione
    - Affondo allo stomaco

    parametri
    Resistenza: 50
    Stamina: 50-5=45

    Maestrie e Abilità
    -

    equipaggiamento
    -

    Consumabili
    -

    Conoscenze
    Tecniche e del chakra I° Livello

    note
    -

     
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    I due aspiranti erano uno dinanzi all’altro, i loro sguardo si incrociavano a ripetizione, entrambi avevano voglia di superare quell’esame. Nelle loro mani erano presenti le due armi malandate che la sensei gli aveva procurato, non era fondamentale che fossero in buone condizioni per lo scontro, il risultato sarebbe dipeso unicamente dalla loro strategia e dalla conoscenza delle arti ninja di base. Hina li guardava serena, non avevano l’aria di due ragazzi pericolosi, non era il suo forte leggere le persone e capirle al volo ma quella volta sentiva di non doversi preoccupare.

    Lo scontro ebbe inizio, il giovane senza cognome attaccò per primo. La sua offensiva iniziò con una tecnica base, ottimo primo passo. La ragazza dai capelli biondi prese a scrivere su un taccuino di pelle nera, la matita scalfiva la carta nonostante i suoi occhi fossero concentrati sull’esame che era nel vivo dell’azione.
    Il ninja che aveva creato le tre copie si spinse in avanti cercando di colpire l’avversario dopo averlo disorientato. Hina spalancò gli occhi: lo studente stava mirando dritto allo stomaco dell’altro col kunai, era tentata dall’intervenire, non sapeva che intenzioni potesse avere e soprattutto si stava pentendo di aver sottovalutato il rischio di dare delle armi ai due. Il suo corpo si mosse istintivamente, facendo trapelare l’intenzione di fare uno scatto, ma prima che lei si fosse mossa, l’altro studente sparì in una nube di fumo, al suo posto comparì una sedia, che andò a subire il colpo.

    È stato bravo, non avrei dovuto comunque pensare di intervenire, l’obiettivo è vedere quanto siano preparati per la vita da ninja, non era una manovra troppo pericolosa… O forse mi sto solo giustificando… Ho ancora tanto da imparare…

    Mentre la giovane insegnante era immersa nei suoi pensieri, lo scontro continuava tra i due. Dopo essersi sostituito, lo studente imitò l’offensiva di Orochi. Compose i sigilli atti ad eseguire la tecnica della moltiplicazione. Una grossa nuvola di fumo bianco fece la sua comparsa sulla scena, prima che si fosse diradata, da questa sarebbe partito un kunai, malandato, non aveva la punta per infilzarsi, ed infatti sarebbe servito come diversivo, non puntando direttamente al corpo, mancandolo di proposito. Ormai il giovane aveva individuato la posizione del suo avversario, una copia non avrebbe potuto colpirlo e dopo aver mirato all’originale, si sarebbe mosso, assieme alle sue cinque copie tentando di colpire Orochi con un calcio al volto, mossa imitata da tutte le copie.

    CyRtDo3

    Buon post, dovresti togliere anche un punto a resistenza visto il colpo fisico sferrato. Ora devi difenderti! Le statistiche avversarie sono: Agilità: 15 taijutsu: 10, le copie sono 5
     
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4 replies since 11/12/2021, 20:39   153 views
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