Caos e Sangue

Sblocco Halan Drake

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    Le giornate trascorrevano all'insegna della monotonia in quel di Yu, ero da poco tornato dall'ennesima missione completata con successo e mi accingevo a godere del meritato riposo. L'ennesimo bersaglio era ormai cibo per vermi ed io ancora un passo più vicino al mio obiettivo. Già, chissà se ormai, dopo aver fatto tanta strada, fossi divenuto degno del grande Jashin. Certamente lo ero più di molti altri, ma io ero diverso da loro, non volevo essere uno fra i tanti... Io sarei stato quell'uno SUI tanti. Ecco perchè, dopo tanto tempo, ancora non avevo voluto entrare nella cerchia ristretta del culto. Ad uccidere possono essere bravi tutti, ma dal mio punto di vista non bastava questo per essere qualificato come Apostolo di Jashin, oltre alla mera fede era necessaria anche una comprensione di ciò che davvero era il Dio e soprattutto non temere il suo giudizio. Molti adepti vivono la loro vita immortale nell'egoismo, mietono vittime per poter mantenere la loro immortalità, mascherando la loro brama per fede. Per quanto al Dio stesso non interessi altro che avere il suo nutrimento, io non tollero tali atti, perchè proprio a causa di queste menzogne e di egoistici intenti, la mia vita venne sconvolta.

    [...]

    Le porte di Yu si spalancarono su ordine dell'allora Kage Kuroi Yume, ricordo benissimo quella scena, nessuno capì il senso di quella decisione, tantomeno io che all'epoca ero un genin da poco promosso. Fu in quel modo che iniziò il massacro, schiere di mukenin invasero il villaggio ma non furono solo loro a mietere vittime tra i nostri ranghi. La Kage stessa incitava lo sterminio ed evocò una potente stregoneria atta a sacrificare al Dio Jashin anime nemiche ed alleate. La follia aveva preso possesso della sua mente e tutto ciò era stato possibile solo a causa della paura che covava dentro di lei verso il sommo Jashin. Dove vive il timore, può crescere il seme dell'inganno, ma un animo ferreo, devoto e colmo di fiducia nel suo Dio, non potrà mai essere deviato! Kuroi Yume evidentemente non aveva quella salda fiducia, o almeno non completamente, se non si fosse lasciata ingannare avrebbe potuto fermare gli invasori e sterminarli, compreso quell'ospite che alla fine si rivelò essere Nonubu Senju. Ma non perdiamoci troppo in chiacchiere raccontate col senno di poi. Quel giorno ero solo un bambino impaurito e sconvolto dal caos che lo circondava, troppo spaventato e debole per poter incidere in modo significativo sui fatti, troppo occupato a tremare nel vedere quel nefasto cerchio magico estendersi fin quasi a sfioralo. Già, quel giorno stavo per morire e donare la mia anima al Dio, ma mia madre lo impedì. Una vigorosa spinta mi scagliò via quel tanto che bastava per non venire coinvolto, ma non abbastanza da non vedere quale fosse stato il prezzo della mia salvezza. Mia madre non riuscì infatti a salvarsi, fiamme vive e devastanti la avvolsero a pochi metri da me, la sua carne bruciava ed attimo dopo attimo la vidi ridursi all'osso. Le gambe mi cedettero, finii seduto in terra e con me anche il mondo sembrò crollare. Il respiro mi si fece pesante, affannoso, tutto intorno a me sembrò venire inghiottito dall'oscurità, tutto ciò che vedevo era quel corpo, o ciò che ne restava, ancora avvolto dalle fiamme.

    MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!

    Quel grido proruppe dalla mia gola, assordante in quel silenzio che era in essere solo nella mia mente, tutti i rumori della battaglia e del caos non sembravano infatti più esistere per me, tutto ciò che percepivo erano delle lacrime scorrermi sul viso, pesanti, dense, come se avanzassero a forza sulle mie guance scavando dei solchi.

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    Il mondo intorno a me allora ricomparve ammantato di rosso per un flebile istante e tutto svanì. Non so quanto tempo restai in quel limbo onirico, probabilmente il carico di emozioni mi fece perdere i sensi, o nel caos qualcuno mi colpì lasciandomi tramortito a terra, non ho idea di cosa accadde di preciso, l'unica cosa che so è che in quel frangente rividi mia madre ed udii la sua voce.

    CITAZIONE
    Halan... Figlio mio... Non essere triste per la mia morte, sono con Jashin ora ed è stato un onore per me concedere la mia anima per la sua venuta!

    Madre... Perchè?! Perchè allora mi hai spinto via? La mia vita non era forse degna del Dio?

    No figlio mio... Non è questo... Tu hai un grande futuro davanti a te... Il tuo valore e ciò che farai per Jashin in futuro saranno molto più importanti del piccolo sacrificio da me compiuto! Cresci forte e rendi orgoglioso Jashin del tuo operato... Se farai ciò, non solo il mio sacrificio, ma anche l'averti salvato, non saranno stati vani...

    Fu così che da quel giorno, dedicai la mia vita ad un solo scopo, diventare più forte ed essere un giorno in grado di adempiere all'incarico datomi da mia madre insieme al grande segreto celato nel suo DNA, difatti dal momento in cui mi sveglia fui in grado di usare lo stesso Doujutsu di cui mia madre andava fiera: il Ketsuryugan.
     
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