Cronaca di un emarginato

Diario di Okami - I

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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Konoha. Giorno del Meeting dei Kage - 20 d.Z.

    Ebbi paura del buio la prima volta quando papà mi rinchiuse nel ripostiglio per punirmi. Ero piccolo. Avrò avuto sei o sette anni, ma già allora guardavo ai ninja come eroi. Io volevo essere come loro.
    Mio padre scoprì che Hitomi mi aveva accompagnato in città per farmi conoscere dei suoi colleghi ANBU. Immaginate la mia gioia immensa e la conseguente frustrazione che la distrusse.
    Impaurito e pieno di dubbi mi ritrovai accovacciato dentro quel ripostiglio a piangere e a tenere gli occhi chiusi per timore di ritrovarmi nell'oscurità più cieca non appena li avessi aperti.
    Mi accorsi di aver perso quella fobia subito dopo aver lasciato il Palazzo dell'Hokage dopo il meeting a cui avevo assistito. Vagavo per la via verso casa di Hitomi, cercando di orientarmi in mezzo alla folla di gente che protestava per ciò che era successo all'Accademia.
    Non facevo molta attenzione alla strada dato che la mia testa era concentrata nell'assimilare tutti i fatti dell'ultima settimana. Insomma, in me albergava un vero mostro assassino e in quanto Uchiha dovevo ancora accettare di essere in qualche modo imparentato con l'uomo che aveva appena dichiarato guerra all'intero mondo, lo stesso uomo che a quanto pare poteva avere interesse nel portarmi dalla sua parte, nolente o volente.
    Nella distrazione dei miei innumerevoli pensieri, urtai qualcosa che mi fece inciampare e cadere a terra. La botta non fu forte, ma rialzandomi notai che lo sgambetto me lo aveva fatto una trave di legno spezzata. Solo in quel momento portai l'attenzione per ciò che mi circondava...

    ...morte e distruzione.



    C'erano ancora poche fiaccoline infuocate attaccate sugli scheletri delle abitazioni, come parassiti che fino all'ultimo vogliono succhiare vita.
    Lenzuoli non più bianchi coprivano i cadaveri coinvolti nell'esplosione. L'accademia, che anch'io frequentavo qualche anno prima, non esisteva più. Al suo posto un solco nel terreno, cenere, detriti e il sangue di chi non ha più un corpo su cui i cari possano piangere.
    Le esplosioni avevano coinvolto l'accademia e le case limitrofe. Alcune era spazzate via per metà, come se la furia cieca della distruzione si sia fermata proprio alla loro soglia.
    C'erano ancora tanti feriti che attendevano il soccorso da parte dei ninja medici intervenuti. Molti shinobi coordinavano le operazioni per trovare qualcuno sotto le macerie. Urla, schiamazzi, grida disperate e pianti.
    Quello scenario mi fece ricordare della paura del buio. Il mio corpo era bloccato. Volevo intervenire anche io, volevo dare una mano, ma ero paralizzato dal turbine di pensieri e dall'impatto che la morte in casa mia, nel mio villaggio, aveva avuto sulla mia mente.
    Ritrovai il buio e nel buio, lui aspettava me.

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    Prima parte di una pq ambientata tra il Meeting in cui Fury ci ha dato un anno di tregua e poco prima dell'esame Chunin.
    Cerco di raccontare anche brevemente di come Okami si è allenato/cresciuto in quell'anno di stasi e del suo rapporto con Qayin.
     
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    Io... Non so se può farcela. E' forte, ma...

    "Ma" un cazzo. QUEL RAGAZZO è ridotto così perché quel folle assassino non voleva morire una volta per tutte! Deve farcela, dobbiamo supportarlo. Non isolarlo. Avete mandato via Hitomi e anche suo padre, quell'uomo maledetto...
    Molti sanno della cosa e adesso si può ritrovare solo. Solo con il suo demone... QUINDI NON MI DIRE CHE NON PUO' FARCELA PERCHE' HO DATO ASCOLTO A VOI ESPERTI!!
    TROVATE UN MODO QUALSIASI CON CUI POSSIAMO AIUTARLO!
    CHIARO!?


    S-subito! Hokage-sama!!

    Erano sempre veloci a uscire dalla porta dell'ufficio quando l'Undicesimo perdeva le staffe.

    Con tutto il rispetto, onorevole Hokage, perdere la calma non serve a niente. La responsabilità della sua condizione è in parte mia. Ho agito nel modo più giusto per determinare che vivesse ugualmente.

    Nessuno di noi sa cosa può essere giusto o sbagliato. In particolare se agiamo su terzi, ma...
    ...non hai colpe, Jin. Potremmo trovare il modo di separarlo da lui e ucciderlo definitivamente.


    Signore, non c'è modo di separarlo da lui senza che muoia nel processo. Qayin ha attuato un metodo molto subdolo... Poco alla volta si sta stabilendo nel suo corpo ospite, l'unico motivo per cui non può riuscirci facilmente è grazie al mio sigillo Ottagonale.

    Ci fu silenzio per un minuto intero, o almeno così potevo percepire dal labiale.
    Capivo le loro motivazioni. Escludermi dalla conversazione in cui si parlava del mio demone interiore e della mia forza a sopportarlo. Sì, lo avrei fatto anch'io ripensandoci adesso.
    Ma in quel momento ero molto incazzato.
    Dopo tutti gli eventi catastrofici, ero diventato l'argomento principale dei grandi capi e la cosa andava avanti da almeno due mesi.
    Due mesi d'inferno.
    La notizia sul figlio bastardo del Caos sigillato dentro Okami, un Uchiha per giunta, si diffuse presto dopo il meeting. Vuoi o non vuoi, in questi casi c'è sempre una fuga di notizie. Quasi quasi, nella mia paranoia, credetti che era stato lo stesso Qayin in qualche ben studiato metodo a diffondere tutto. Oppure anche Fury. In fondo da ero diventato un bersaglio per lui e aveva dimostrato di sapere molte cose, molte più di quanto ne conoscevamo noi.
    Mi sentivo in caduta libera verso un dirupo senza fine.
    Hitomi, la mia maestra, nonché unica figura genitoriale decente nella mia vita, venne misteriosamente "trasferita" in una base O.S.U. Mi fu solamente comunicato che era necessaria la sua presenza altrove, in preparazione della guerra.
    In quegli istanti compresi che non era abbastanza una tecnica sigillante per separare Qayin da me, forse nel corpo, nello spirito...
    ...ma nella mente?
    Come potevo difendermi dalle sue abilità oratorie e dal suo genio, se pur orribile e votato al male?
    Ero affacciato alla finestra opposta all'ufficio dell'Hokage e ricordo che sentii un suono fastidioso trapanarmi il cervello. Continuò per un minuto in cui mi inginocchiai al suolo, sudando freddo. Nessuno in quel momento mi stava dando attenzione e perciò non avrei ricevuto aiuto.
    Poi la sua voce.

    CITAZIONE
    Oooooookamiiiiiiiih!!! AHAHAHAHAH!!! Incredibile, vero? Che cattivoni bugiardi. Hitomi l'hanno di certo mandata via per due probabili ragioni e sono sicuro che tu sappia di che parlo. VERO!?

    Mi ritrovai nello stesso luogo in cui lo spirito mio e quello di Jin avevano sconfitto e sigillato Okami definitivamente nel mio chakra.
    Era la sua prigione, fatta di una gabbia aggrovigliata di rami spinosi, potevo intravederlo attraverso i rovi. Al centro di quella gabbia vi era un'etichetta sigillante con scritto "Otto Trigrammi".

    Ne avevamo già parlato mi sembra. Tu non devi interferire con la mia vita.

    Oh sì sì sì... Sì, certo certo! Ne avevamo parlato, ma... Non posso fare a meno di notare che l'idiota che mi ospita, non fa nulla mentre lo prendono per il culo.

    Vai a fare in culo.


    Oh grandissimo figlio di una cagna lurida... CI ANDRAI TU A FARE IN CULO!
    CREDI DI POTERMI TENERE QUA DENTRO?
    EH??? GUARDALI!!
    SEI STATO COSTRETTO AD ESSERE UN CONTENITORE DI QUALCOSA DI COSì PERICOLOSO
    CHE TEMONO TU POSSA DISTRUGGERLI!!
    CAPISCI??? TU HAI PERSO TUTTO!!
    E' QUESTO IL BENE CHE TI VOLEVA LA TUA GENTE???
    E QUESTA LA VOLONTA' DEL FUOCO CHE SEGUI???


    Si scaraventò sui rovi con le sue stesse mani. Potevo vederle squarciarsi a causa dei rovi causati dal sigillo di Jin. Non aveva più dita intatte.
    Il suo urlo era carico d'odio e di rabbia e in qualche modo riuscì a pervadere la mia mente, riuscì a fare vacillare il mio credo, il mio onore e il mio obiettivo.
    Compresi solo successivamente, quanto potesse essere potente il potere di Qayin e quanto fosse importante che i miei affetti mi stessero lontani.

    Mi gettai dalla finestra rompendola con la spinta. Atterrai sano e salvo ai piedi del palazzo. Attivai lo Sharingan e mi dileguai tra le vie della città. Fu in miracolo in realtà. Dopo le urla di Qayin, ero tentato da aprirgli la porta, sentivo un impulso irrefrenabile di fare del male a chi mi stava mentendo, ma qualcosa riuscì a farmi desistere, ma non a placare la mia ira.
    Iniziai a correre senza una meta e poi mi bloccai immediatamente di fronte all'unica persona che non credevo di trovare sul mio cammino in quel momento.

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    Dicevano che mio padre assomigliasse molto a Sasuke Uchiha. Nella biblioteca c'era solo una foto molto antica che ritraeva quell'uomo, quando era solo un ragazzo. Un giorno la vidi e mi ribollii il sangue: Erano due gocce d'acqua.

    Che cosa vuoi, eh? Non dovevi andartene anche tu? Sparisci dalla mia vista.

    CITAZIONE
    Nonononono! Non si parla così a paparino... dai Okami... Non puoi solo dirgli "sparisci"...

    Sono qui perché io te l'avevo detto. Noi siamo maledetti. In un modo o nell'altro, lo Sharingan ti ha condannato. Quel mostro che ti hanno messo dentro a cosa pensi che mirava? A te? O ai tuoi occhi? IO TI AVEVO DETTO CHE COSA AVRESTI TROVATO NEL TUO CAMMINO!

    Cadde in ginocchio, nonostante i suoi occhi fossero stati distrutti da lui stesso, poteva ancora piangere e inondò di lacrime e sangue le sue bende e il suo viso.
    Io non capivo più nulla.
    Le sue parole furono riformulate nella mia mente in un modo ostile. Lui, che aveva provato a bruciarmi per la sua paura e la sua paranoia, osava ancora rigettarmi quelle parole da folle in faccia? Io stavo passando un periodo orribile e mio padre pensa solamente a dirmi "te l'avevo detto"?
    A posteriori capii che mio padre era un uomo solo, invaso dalla paura per il nostro destino fatale, non aveva colpe delle sue sventure o di quelle causate agli altri. Mi ricordai in un istante il vero motivo del mio credo.
    In realtà volevo lottare affinché il nostro clan risorgesse nella luce, ma solamente perché mio padre potesse vedere ciò che vedevo io, curarlo dalla paura.
    Purtroppo era Qayin ad aver teso i fili di quella trappola. Trasformò la disperazione di un padre malato in odio e ira.

    CITAZIONE

    ...FALLO SPARIRE TU!




    Continua...
     
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    Ricordo vagamente ciò che accadde quel giorno, perciò vi racconterò una storia composta dai miei ricordi e dai racconti dei presenti.
    La voce di Qayin mi fece andare in tilt completamente. Udì le sue parole come se fossero la chiave per risvegliare la mia mente.
    Lo Sharingan si accese nei miei occhi e riuscì a vedere gli stessi specchiati in quelli di Qayin. Dalla sua gabbia allungò un braccio attraverso i rovi che ci separavano. Si scorticò, si tagliò, si lacerò, ma non gli importava perché il suo intento era afferrarmi. Si aggrappò con le unghie alla mia veste rossa e strinse.
    Lì persi il controllo.
    Qayin mi guidava, dalla sua morsa mi ero trasferito in una realtà diversa, affondavo nell'oscurità con mille centipedi che mi vorticavano attorno.
    La mia discesa significava l'ascesa del male di Qayin, in un momento in cui, forse per un istante, i nostri interessi coincidevano, perché io sentivo ardentemente dentro di me di voler colpire mio padre con tutta la forza che avevo in corpo.
    Qayin traduceva i miei pensieri più oscuri e li usava per uscire allo scoperto e potermi sopraffare. Io?
    Io ero solo un marmocchio incapace di capire un concetto così semplice. Deluso, arrabbiato e quindi inutile in quel momento.
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    Parte del chakra maledetto di Qayin iniziò a mischiarsi al mio, come un parassita che si insidia nella linfa vitale della vittima designata.
    Se il figlio bastardo del caos non avesse trovato ostacoli nel suo cammino, nel giro di un'ora di me non sarebbe rimasto nulla e al mio posto ci sarebbe stato un nuovo Qayin, possessore del grande potere degli Uchiha.
    Chiunque tremerebbe al pensiero che quel mostro potesse ritornare, anche più pericoloso di prima.
    Il mio corpo mutò rapidamente.
    Se mi fossi guardato allo specchio in quell'istante, non mi sarei riconosciuto. Capelli più lunghi e altri colori su di me. Come se il mio lato opposto fosse uscito dal mio subconscio e si fosse materializzato. <
    L'incubo di me stesso ero io con una mente diabolica.

    Buonasera, Mr. paparino! E' pronto a giocare con noi alla ruota della fortuna???

    Era la mia voce alterata quella, ma le parole erano venute fuori dalla mente di quell'assassino. In men che non si dica poggiò le mani a terra e creò una ruota composta da terra e rocce. La composizione scultorea di Qayin era ai piedi di mio padre.
    Da essa uscirono sei centipedi che lo avvolsero legandola alla ruota, poi si sollevò mettendosi in piedi. Sembrava uno strumento di tortura agghiacciante.

    Allora papi caro, io e il mio amichetto Okami abbiamo una cosa in comune...

    Poi puntò il dito contro Tomura che inerme non poté fare altro che subire in silenzio.

    ...e cioé avere dei padri veramente inutili quanto la merda. Anche il mio voleva interrompere il mio cammino per la mia pericolosità. Tu, cazzone, avresti privato tuo figlio della sua vista pur di non veder il cremisi dello Sharingan. Ci siamo beccati delle ustioni sul volto, dei simboli di odio. Quanto fate schifo...

    I centipedi strinsero ancora più forte il corpo di Tomura, quasi si potevano sentire le ossa iniziare a soffrire per la presa tra quei mostri e la roccia.

    Gh... Tu... sei quel demone, vero? Non sai di che parli... Tuo padre doveva tagliarti la gola, non ustionarti...

    DIN-DON! Risposta errata! Ha vinto il glorioso premio della...

    MORTE!



    I centipedi si mossero freneticamente. Pensai dentro di me che fosse finita, che avevo provocato la morte di mio padre, che ero stato soffocato dall'odio e che con Tomura Mitarashi morisse anche il mio sogno di redenzione.
    Fortunatamente Konoha era un villaggio ben difeso.
    Jin Senju apparve come un fulmine dal cielo e distrusse ruota e centipedi con una mossa sola.
    Dietro il me-Qayin, apparve anche l'Hokage sotto forma di fumo.
    Finì tutto in pochi secondi, bastò che Jin toccasse il centro del mio petto e il mio corpo mutò nuovamente al suo stato originale.
    Svenni, il buio era finito e dalla luce rinacqui risvegliandomi in un letto d'ospedale. Un'altra volta, a distanza di mesi, ritrovai Jin a vegliare su di me.
    Aveva una faccia serena, ma potevo sentire che era dispiaciuto e magari si sentiva pure un po' in colpa per il mio destino.
    Parlammo a lungo su ciò che dovevo fare, sui sentimenti che dovevo controllare e l'allenamento da svolgere affinché Qayin non potesse prendere il sopravvento.
    Tuttavia, sentivo che non era solo questione di allenamento, avevo bisogno di confrontarmi direttamente con il mio incubo personale se volevo resistere all'odio che mi pervadeva.
    Era la maledizione degli Uchiha che spingeva a farmi sopraffare?


    Fine prima parte
     
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    puoi prendere il massimo secondo il nuovo regolamento.
    Avere un pg con una personalità malefica sigillata al suo interno è sempre stato il mio sogno. Ti invidio

    Edit:
    Massimo secondo il vecchio regolamento, quindi 70


    Edited by tisy16 - 4/11/2021, 12:31
     
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3 replies since 26/8/2021, 15:42   147 views
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