Il cuore della "Speranza"

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    Narrato | « Parlato Tatsuya » | - Pensato Tatsuya - | « Parlato Raden »


    Il solito clima fa da contorno nel nuovo giorno di Ame. Una forte pioggia cade sull'unica protezione posta sui miei indumenti. Un caldo e lungo mantello, difatti, mi copre il corpo intero, permettendomi di camminare fra quelle spoglie strade di uno spento Villaggio, con lo sguardo ricco di speranza ed ambizione. La porta di casa ormai era ben lontana dalle mie spalle, cosi come il mio piccolo angolo ove passavo ore a studiare ciò che più riguardava l'arte magica. Dinanzi a me vi era Raden ed era proprio a causa sua se, per un motivo che ancora ignoravo, stavo vagando in quella pioggia incessante. Il suo invito ad accompagnarlo sembrava più un ordine che altro. Dovetti quindi seguirlo, anche solo per il semplice rispetto che sentivo nei suoi confronti. Il Guardiano della Speranza era sommerso dai pensieri, restando silente per tutta la strada intrapresa. Non mi fu facile seguirlo, giacché la sua preparazione fisica era di gran lunga superiore alla mia, cosi come le sue idee che proprio mi sembravano intrise di mistero. Dovetti, quindi, accelerare il passo, costringendo le gambe ad un lavoro maggiore ma che fortunatamente, seppero portare a termine. Giungemmo in un piccolo locale, situato presso il centro del Villaggio, proprio accanto a dov'era situata la nuova Accademia, costruita dopo l'attacco del folle bastardo. Ci fermammo proprio sotto l'uscio della porta, slacciando il mantello e facendo si che tutta l'acqua colasse via. Infine, adagiammo entrambi i mantelli sopra un vecchio attaccapanni in legno, trasandato e mal ridotto a causa del tempo.

    « Buongiorno »

    « Giorno.. »

    L'aria che mi penetrava i polmoni non era delle più sobrie anzi, sembrava come se vi fosse un cadavere lasciato a marcire. Il mio sguardo dapprima si apprestò ad osservare tutto ciò che quel locale aveva da mostrare anche se la nausea non sembrò abbandonarmi il viso. Successivamente mi soffermai maggiormente sul volto del commerciante, che tanto piacevole non era. Egli era un uomo di circa trent'anni ma con il suo aspetto cosi trascurato, sembrava possederne molti di più. Era alto e snello, forse troppo, quasi come se la sua nutrizione fosse ancor più scarna della mia condizione fisica. I suoi cappelli corvini stonavano con la pallida carnagione e non sembravano nemmeno essere tanto curati. Difatti erano portati in maniera piuttosto buffa e disordinata, cosi come la sua barba, lasciata vistosamente crescere. Le sue dita inoltre, presentavano una riluttante sporcizia proprio nei pressi delle unghia ma tal aspetto, poteva essere giustificato dalle sigarette che egli fumava. Ed infatti era intento a fumarne una. Non amavo particolarmente Ame ma quasi provavo compassione per un tale essere. L'attacco di Fury non diede riprese positive in tutti i Villaggi e l'Armeria che stavamo visitando, faceva da testimone ad una tale realtà.

    « Mi servirebbe un Cintura di cuoio regolabile »

    Il pezzo richiesto ci venne consegnato con sospiri prepotenti, quasi in modo riluttante. Fu in quel momento che la compassione provata precedentemente, venne spazzata via come polvere al vento. Digrignai i denti e feci schioccare la lingua sotto il palato, stringendo il pugno dritto della protesi. Volevo tanto urlargli contro o magari dargli un pugno in faccia ma Raden sembrava tranquillo, come se quella provocazione gli fosse scivolata addosso. Quindi era questo che ci stava succedendo? Il nostro popolo si era piegato dinanzi alle circostanze, arrendendosi alle difficoltà? Non lo accettavo. Dovevo cambiare le cose e riportare finalmente luce sul nostro popolo ma le mie forze non erano nemmeno sufficienti per schiacciare una formica.

    « Grazie. Arrivederci »

    Uscimmo dall'Armeria con indosso i nostri mantelli, mentre quel inutile essere non ci donò nemmeno uno sguardo. Tornai silente, lasciando parlare la pioggia che continuava a cadere sul Villaggio. Tenni lo sguardo abbassato per il resto del viaggio, senza nemmeno più chiedermi dove fossimo diretti, quasi come se non m'importasse. Non meritavamo ciò che stavamo vivendo ma per raggiungere e realizzare il mio obiettivo, dovevo diventare molto più forte e studiare con ancor più frequenza ciò che nascondeva questo mondo. Le nuove tecniche che riuscì ad apprendere non erano sufficienti, volevo e dovevo imparare molto altro. Con il tempo mostrai un eccellente controllo sull'Acqua, riuscendo perfino a manipolarla e dandole anche forme diverse. Riuscì persino a tramutare gocce d'Acqua in Shuriken affilati. Ero felice dei risultati ma non era nulla di straordinario. Erano solamente briciole di un piatto ben più ricco e non ero il tipo da accontentarsi di poco.

    « Questo è tuo, ti sarà utile per il viaggio che faremo domani »

    « Grazie Raden ma non capisco a cosa dovrebbe servirmi.. »

    « Ho una missione da svolgere ad Oto. Non è nulla di complicato, per cui ho deciso di portarti con me. Sarà un ottima occasione per te, vedrai. Inoltre ho deciso di donarti questa.. »

    Il cinturino di cuoio sembrava fatto su misura ma proprio non capivo a cosa realmente potesse servirmi. Bastarono tuttavia pochi secondi per capire il tutto. Raden, infatti, allungo le sue mani verso una Dothraki segnata dal tempo ma comunque tenuta in maniera perfetta, quasi come se fosse un tesoro. Tenni lo sguardo fisso sulla sua lama, ammirandone i lineamenti e la cura con cui veniva trattata. Il viso di Raden s'illuminò improvvisamente, mostrando poi un vistoso sorriso, carico d'energia e di ricordi positivi. Stette per un attimo immobile, fermo con il capo rivolto verso l'arma, come se i ricordi fossero giunti come un fulmine a ciel sereno.

    « Questa che vedi è stata la mia prima arma e devo ammettere che mi ha aiutato in tante occasioni. Devi sapere che mi è stata donata da mio padre ed ora voglio che sia tu a prendertene cura.. »

    Rimasi senza parole dinanzi ad un tale regalo. Non riuscivo nemmeno ad immaginare quanto potesse essere importante per lui quell'arma. I suoi occhi, tuttavia, sembravano parlare al suo posto. Mai avevo visto delle iridi cosi luminose e pure prima d'ora. Allungai, tremanti, le braccia verso quella spada dalle strane curve e non appena la man dritta poggiò sull'elsa, potei sentire il peso dei ricordi che erano intrisi dentro di essa. Sembrò quasi pesare come un macigno, come se il suo peso si fosse improvvisamente quadruplicato. Sorrisi infine, accettando un cosi importante regalo.

    [...]


    Una fredda ventata d'aria mi batté prepotentemente in viso, facendo volare i capelli corvini e distruggendo l'ordine che li comandava, tant'è che li dovetti fermare con la mano non marchiata dal Destino. Ci vollero tre giorni per raggiungere le nuove terre ma la possibilità di lasciare - seppur temporaneamente - quel Villaggio cosi deprimente, mi sembrò apparire come un miraggio. Non riuscì a trattenere l'emozione, mostrando la sua volontà attraverso un semplice sorriso, con l'aggiunta - inoltre - di una piccola fossetta posta sulla guancia destra. Perdemmo la nostra via per qualche attimo, forse per riprendere le energie spese, forse per concedermi il tempo di marchiare tutto a fuoco. Oto era decisamente diversa da Ame e fino a quel momento, ciò che riuscirono ad osservare i miei occhi, conquistò la mia attenzione. Successivamente, continuammo ad avanzare, fino a raggiungere il centro del nuovo Villaggio. La nuova popolazione conosciuta sembrava possedere una maggior maturità, giacché i loro sguardi - nei nostri confronti - non erano cosi pesanti e preoccupanti come quelli di Ame. Ciò non poté far altro che alleviare le preoccupazioni rinchiuse nel mio cuore.

    « Eccoci arrivati. Aspettami pure qui fuori, devo prendere alcune cose e poi possiamo tornare al Villaggio »

    Feci un piccolo movimento del capo, mentre osservavo la di lui figura entrare in quello che sembrava un negozio addetto alla vendita di piante e fiori. Sospirai, ruotando poi il busto verso il centro della strada, ove erano presenti alcune piccole pozzanghere d'acqua adagiate per terra, come se fossero state lasciate da una pioggia recente. M'incamminai verso una di esse, specchiandomi al suo interno e facendo riflettere la figura della Dothraki sull'acqua. Diedi poi un rapido sguardo tutt'intorno, cosi da essere sicuro che nessuno sguardo fosse indirizzato nelle mie vicinanze. Quella pozza d'acqua sembrava quasi chiamarmi per nome e quasi per istinto, lasciai che la man dritta si allungasse nella sua direzione, per poi permettere ad una lieve porzione d'acqua di levitare nell'etere.
     
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    Rice-Field-Country Otogakure, sempre le solite cose, sempre le solite persone, sempre i soliti visi. La vita in quel villaggio a occhi esterni poteva essere quanto di più tranquillo si poteva desiderare ma solo chi ci viveva poteva conoscere ciò che si celava nelle nebbie, d'altronde era stato il villaggio comandato da un noto Mukenin di Konoha, si poteva quasi dire che se il villaggio della foglia era il sole splendente il villaggio del suono era nato come le ombre lunghe e scure che si proiettano dopo il suo sorgere.

    Oggi abbiamo un importante cliente da Ame quindi vedi di venire ad aiutarci capito! ti servirà, fidati.

    Tanto ci sono i tuoi e ci sei tu, a cosa vi servo anche io Miko?

    Non rompere oh!


    Da quando eravamo riusciti a coltivare con successo i nostri fiori ninja Mikoto si era fissata con la storia che dovevo aiutarli al negozio nelle occasioni importanti come questa, non avevo nessuna informazione e nessuna idea su chi poteva essere questo cliente ma le possibilità erano due, o si trattava di un pollo da fregare per avere un guadagno più alto oppure un cliente difficile e bravo a contrattare come me.

    Santo Buddha...cos'ho fatto di male?

    Alcune ore dopo


    La 'divisa' del Negozio dei Mikasa era ciò che più disprezzavo di quel posto, quel sorriso, quel dannato sorriso di quel cane disegnato da un bambino con problemi gravi mi metteva sempre un'ansia ed era il motivo per cui mi rifiutavo sempre o quasi di aiutarli.



    Stavi ammirando il nostro keji-tan eh, si vede che lo adori

    Beh ammirare non è il termine giusto...diciamo che....

    L'ho disegnato io sai!


    Quando mi voltai mi ritrovai dinnanzi il sorriso più innocente e pieno di orgoglio che una persona poteva mostrare dopo aver dato vita ad obbrobrio del genere, non fui in grado di dire nulla dopo quella rivelazione e capii come mai i genitori della mia amica d'infanzia si erano intestarditi così tanto per mantenere quella locandina che non aveva nessun legame con i fiori.

    *DING DLONG*

    Fui salvato dal campanello alla porta e dopo un secondo venni chiamato dalla madre di Miko, mai fui così tanto felice di esser stato nominato da quella donna che così poco mi sopportava, l'uomo che mi si parò d'innanzi era scuro, massiccio e non appena si tolse gli occhiali mostrò dei fin troppo familiari occhi rossi. La mia espressione cambiò in un attimo, il mio sorriso si trasformò in una smorfia e dopo essere passato da una posizione di benvenuto con le braccia aperte e i palmi rivolti verso il cielo mi ritrovai con le braccia incrociate e con il peso completamente spostato sulla gamba destra.

    Se deve comprare dei fiori è nel posto giusto, sennò la porta è quella ed è liberissimo di varcarla da solo, se vuole.

    Cosa diavolo ci fa qui uno come lui...che vuole questo Ishvariano?

    Non dovresti trattare così un cliente non ch'è concittadino del nostro paese d'origine, sai do..

    Se è qui solo per parlarmi della terra della disperazione o di quanto sia bello vivere con altri come noi si sbaglia, sono ad Oto da quando sono piccolo e mia madre è originaria di qui quindi io Sono a casa, le ripeto, se vuole dei fiori si sbrighi a sceglierne alcuni

    Ma Oomura.....

    Tranquillo sono si per i fiori, ma anche per te, vorrei che affrontassi con questa foga il mio giovane allievo, tranquillo ho già il permesso del tuo maestro
    Tirò fuori una busta autenticata dal Kage di Oto. Sono certo che questo piccolo allenamento possa giovare ad entrambi, sempre se non vuoi fare solo un venditore piccolo genin, se esci lo dovresti incontrare, vedrai che lo riconoscerai facilmente.

    A quelle parole sentii una stranissima pressione lungo la spina dorsale, il mio corpo era spaventato da quell'uomo e dalla sua forza, ma dove il corpo cedeva la mente cercava di prendere il sopravvento.

    Se dopo mi promette di alzare i talloni e andarsene sarò ben lieto di affrontarlo e di malmenarlo.

    Odiavo gli altri Ishvariani per come avevano trattato mia madre quando ancora eravamo nella terra 'della speranza' e odiavo tutto ciò che poteva riportare il ricordo di mio padre alla mente di mia madre. Poco prima di uscire dal negozio vidi con la coda dell'occhio il padre di Miko avvicinarsi a grandi passi per farsi restituire la divisa e passarmi tutta la mia attrezzatura da ninja, il peso delle mie cose mi fece sentire più vestito e dopo aver tirato un piccolo sospiro tirò fuori dalla sua tasca il suo pacchetto di sigarette.

    blast

    Tranquillo, non dirò nulla a mia figlia... Sta solo attento.

    Presi la sigaretta e lasciai che me l'accese lui e dopo aver fatto un lungo e lento tiro lasciai che il sapore del tabacco e di quella punta di menta mi riempissero i polmoni e la gola lasciando una dolce freschezza per le mie vie respiratorie. Lasciai uscire il fumo e dopo avergli sorriso uscii dal negozio cercando con lo sguardo il genin che aveva accompagnato quell'ishvariano ed esattamente come mi aveva anticipato trovai un ragazzo mio coetaneo e dal mio stesso colorito, era molto più slanciato di me e gracile, sembrava più un fruscello che una persona, ed in più in bella mostra aveva ciò che differenziava noi ishvariani dalle persone comuni, le sue protesi, una al braccio destro e l'altra alla gamba sinistra, a differenza di me che cercavo di tenerle il più coperte possibile per non mostrare il mio 'punto debole' lui le lasciava scoperte come a dire 'Ehy colpite qui!'

    Quindi tu dovresti essere il mio sfidante? Consiglio, nascondi quei ammassi di ferraglia la prossima volta, sono di cattivo gusto qui

    Mi posizionai a circa due metri da lui con le braccia incrociate mentre la sigaretta si consumava ad ogni mio tiro. Non attesi una sua risposta e dopo avergli fatto cenno di seguirmi lo condussi verso il campo d'allenamento più vicino.

    Comunque sono Oomura, figlio di Rikka



    Lascio a te la descrizione del campo, visto che hai il suiton ti consiglio di mettere la tipica sorgente artificiale d'acqua :please: se vuoi fare la prima mossa fai pure :patpat:
     
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    Riuscivo a far agitare quella tenera palla d'acqua nell'etere senza problema alcuno, notando cosi che il controllo che avevo su quel elemento era arrivato a livelli che ancora non comprendevo. Quel momento di attesa era stato cosi abilmente conquistato da quella tenerezza che quasi nulla più poteva rendermi nuovamente titubante su quel viaggio, nemmeno gli sguardi che erano stati indirizzati contro le mie modifiche al corpo. Esse tuttavia erano un marchio distintivo d'Ishivar, il mio dolce ed amato Paese. Ragion per cui resistetti a quelle continue provocazioni, facendo si che il mio animo si sentisse proprio come quella palla d'acqua. Ormai erano passati alcuni minuti da quando Raden se ne stava lì dentro e ancora non capivo cosa dovevamo esattamente fare. Qualche idea mi era venuta in mente ma erano talmente strane che proprio non s'abbinavano alla personalità del Guardiano della Speranza. Non potei far altro che continuare ad attendere.

    « Quindi tu dovresti essere il mio sfidante? Consiglio, nascondi quei ammassi di ferraglia la prossima volta, sono di cattivo gusto qui »

    La concentrazione mantenuta fino a quel momento venne a mancare improvvisamente, proprio come un fulmine a ciel sereno. La sfera acquatica cadde al suolo, tornando nelle fredde braccia della madre sua. Mi si avvicinò un ragazzo dai capelli rossi come il fuoco e dagli occhi che quasi facevano intendere una violenta intenzione. Era poco più piccolo di me ma i suoi muscoli erano decisamente più sviluppati, quasi come se fosse predisposto ad essere un combattente mentre io sembravo il più ridicolo dei vagabondi. Lo squadrai da cima a fondo mentre cercavo di far tornare fiato in gola, giacché venne strozzato quando quell'individuo giunse a me vicino. Fui talmente concentrato a giocare con il Chakra che nemmeno m'accorsi della sua presenza.

    « Non capisco di cosa tu stia parlando ma ti consiglio di non offendere ciò che ci ha permesso di ottenere un posto nel mondo »

    Quel ragazzino proprio non mi piaceva. Le sue parole coprivano di ridicolo tutta la storia del popolo d'Ishivar e non riuscivo a digerire ciò che le mie orecchie furono capaci di udire. Rivolsi tutta la mia attenzione verso quell'essere dal nome ignoto ma dall'animo che mi sembrò decisamente sporco, quasi mi disgustava. Era anch'esso un natio d'Ishivar ma non capivo perché sputasse odio ad ogni respiro. La nostra storia era chiara a tutti ma a lui sembrava non importare o quanto meno non sembrava molto felice di appartenere al nostro Popolo. Le protesi erano qualcosa d'eccezionale e ancora ricordo quanta invidia covassi mentre osservavo gli altri ragazzini poterne usare qualcuna mentre io, vittima di un infausto Destino, dovetti attendere l'evolversi del mio corpo. La mia nascita prematura mi aveva marchiato profondamente ma quel sorriso che avevo quando finalmente potei nuovamente avere due braccia era davvero magnifico. Dopo anni potevo camminare sulle mie gambe, seppur una era solamente nata dalla tecnologia. Dopo anni potevo finalmente vivere e godermi ciò che mi era stato privato e non avrei permesso a nessuno d'infangare ciò che eravamo né tantomeno ciò che mi portavo dietro.

    « Non m'importa sapere del perché tu sia cosi stronzo ma non ti permetterò di offenderci ulteriormente »

    Lo scenario cambiò e mi ritrovai in un campo piuttosto ampio, ove la natura era costantemente presente. Uno spiazzale di terra e roccia era ciò che sosteneva i nostri due corpi mentre un gran numero di alberi ci circondava come a guardarci combattere. Un piccolo fiumiciattolo invece sembrava volersene stare per conto suo, godendosi quel ciel sereno che si aprì sui nostri capi. Improvvisamente ci avvolse un tombale silenzio, proprio mentre il rosso iniziò a presentarsi. Il suo nome era Oomura, figlio di Rikka. Non l'avrei mai dimenticato.

    « Il mio nome è Tatsuya, figlio di Raden »

    Incrociai il suo sguardo con uno maledettamente serio, iniziando poi ad inclinare il busto di qualche grado e flettendo le ginocchia in modo da facilitare la pianta dei piedi ad assumere una posizione ben salda con il terreno. Successivamente mi diedi la spinta necessaria per corrergli contro come un feroce predatore, iniziando ad impastare Chakra Suiton e facendolo confluire al centro del petto. Quest'ultimo si gonfiò proprio mentre le mani si mossero a comporre tre precisi sigilli, Drago, Tigre e Coniglio. Queste tre posizioni servivano ad utilizzare un preciso Jutsu Suiton, ovvero la Violenta Onda Acquatica. Rigurgitandola alla sua massima potenza avrei potuto coprire gran parte dell'aria posta dinanzi a me, lasciando ben poche via di fuga al nemico. Inoltre, proprio mentre quel Jutsu si avviava a colpirlo, le leve superiori si mossero dall'alto verso il basso, rilasciando, per mezzo del Chakra Fuuton, una potente e precisa onda d'urto capace di donare alla Violenta Onda Acquatica un ancor più maggiore velocità e potere distruttivo. L'attacco a base d'acqua non venne aiutato solo dall'altro elemento che disponevo ma anzi, anche da tutta l'adrenalina che adesso mi scorreva in corpo, facilitandomi e guidandomi verso un ulteriore sforzo mai provato fin ora, come se tutto me stesso volesse dimostrare a quel ragazzo cosa potevano fare quelle Protesi. Non m'importava sapere su cosa basasse il suo stile né tantomeno m'importava conoscere qualcosa di più sul suo conto. Aveva offeso la protesi cui tanto avevo combattuto per averla e di certo non glielo avrei perdonato.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Violenta Onda Acquatica potenziata dal Daitoppa e dallo Sforzo Extra Max

    parametri
    Resistenza : 150
    Stamina : 200-10-10-50 = 130
    Resistenza Protesi: 200 Braccio DX - 200 Gamba DX;
    Stamina Protesi : 200

    Maestrie e Abilità
    Concentrazione del Chakra

    equipaggiamento
    Filo d'Acciaio [50 Metri];
    Dothraki;
    Polsini Tripli;
    Guanti di Cuoio;

    Consumabili

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Liv I

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    Ed ecco qui un altro fissato con l'essere un Ishvariano.

    ' Un posto nel mondo', molte volte avevo sentito quelle parole, che dovevamo essere grati della nostra deformazione genetica. Felici di doverci affidare a macchine ed oggetti metallici per fare un qualcosa di così normale per tutti gli altri, essere riconoscenti di aver ottenuto dei corpi capaci di poter togliere la vita con un singolo sigillo. Fieri di esserci crogiolati nel pensiero di essere accettati e uguali agli altri mentre eravamo ancora ancorati alle nostre vecchie tradizioni e alla vecchia concezione che gli altri avevano e hanno ancora di noi, di quel popolo debole che necessita di aiuto.

    Per carità, ora possiamo uccidere in modi diversi hai ragione, scusa vero, siamo degli storpi letali adesso.

    A giudicare dal suo modo di comportarsi e dal suo essere così tranquillo quella doveva essere la sua prima esperienza in un altro villaggio, era talmente tanto a suo agio che aveva abbassato la guardia non accorgendosi che ero li a pochi passi da lui, ma c'era una cosa che non mi spiegavo, ovvero quel rumore di acqua che cadeva al suolo, non aveva bottiglie e le sue mani erano completamente asciutte, eppure ero sicuro di aver sentito dell'acqua cadere

    Sarà stata la mia immaginazione...

    Un posto nel mondo non si acquista con un pezzo di ferro al posto di un arto, si ottiene con i denti portando avanti il proprio culo, e se basta così poco per offenderti...beh sono problemi tuoi, cerca di mantenere il controllo delle tue emozioni.

    Arrivammo ben presto nel campo d'allenamento 4 senza proferire altre parole, era il più naturale e il più grande di quelli che conoscevo e avevo scelto proprio quel posto non per ottenere chissà quale vantaggio giocando in casa ma per riuscire a permettere anche a lui di poter utilizzare tutte le sue energie e di giocare ogni singola carta che aveva, il suolo era una buona combinazione di terra e rocce, il ruscello che passava li vicino era perfetto per un qualsiasi ninja con suiton e la piana che si estendeva davanti a noi era piena di alberi e arbusti, ottimi per piani che comprendevano il nascondersi e celare la propria presenza. Il ragazzo che si presentò solo allora come Tatsuya Radenson iniziò a mettersi a suo agiò riscaldando i suoi, seppur quasi inesistenti, muscoli.

    Di certo non sono la persona più muscolosa di questo mondo, ma nemmeno lui mi pare molto dotato a livello di forza fisica.

    Sapevo già cosa volevo provare e sapevo anche che sottovalutare un 'nemico' era un qualcosa di stupido, d'altronde grazie a quel ninja spadaccino di nome Shingo avevo appreso quanto ero debole e quanto dovevo puntare non sulla forza ma sull'usare a mio vantaggio tutto quello che avevo a mia disposizione. Potevo sembrare tranquillo e sereno ma dentro di me stavo fremendo come non facevo da tempo, potevo sentire tutti i miei muscoli contrarsi e rilassarsi ad ogni mio comando e non appena ragionai su cosa fare come inizio il mio avversario iniziò a correre verso di me, come facevamo tutti d'altronde.

    Se tu corri allora... io mi allontano!

    Non appena quella idea mi balenò in mente lo natai gonfiare il petto come non avevo mai visto fare a nessuno e dopo aver composto i suoi sigilli da quel corpicino esile uscì fuori una quantità d'acqua immensa ai miei giovani occhi inesperti, così lo 'copiai' tirando fuori l'unico jutsu del mio repertorio che mi sembrava non solo il più indicato ma anche l'unica difesa che possedevo in quella situazione, topo, serpente e tigre, tre sigilli semplici per una tecnica tanto semplice quanto utile.

    Doton: Doryūha

    Il mio intento non era quello di catturarlo o di colpirlo, ma solo quello di creare questo 'serpente' di rocce e terra per poter superare in altezza la sua mastodontica onda, attraverso il chakra avrei tentato quindi di plasmare questa mia privatissima scala mobile a spirare per cercare di alzarmi il più possibile e il più velocemente possibile rispetto la sua massa d'acqua, non ero molto fissato con forma e stile e quindi lo immaginai semplice e senza una vera e propria forma, sapevo solo che la figura geometrica migliore in quel caso era una punta di freccia così cercai di plasmarlo in modo da essere più sottile sul davanti e più spesso verso al parte posteriore così da permettere alla struttura di fendere l'acqua e ridurre la superficie d'impatto esattamente come fanno le navi.

    Earth-Release-Earth-Flow-Wave

    Ringrazia il cielo che so nuotare!



    Riassunto Azioni


    Azioni
    1° Onda di Terra (Doryūha) + sforzo max + mantenimento
    2° //
    3° //
    4° //

    parametri
    Resistenza:150
    Stamina:300 (+100 +100) -50-10-8= 232

    Maestrie
    Giardino di Rose I°livello

    Equipaggiamento
    Fori d'aria Zaku x2
    20 mt filo d'acciaio
    Skewers x2
    Polsini Evoca-Arma
    Fiori ninja x14

    Consumabili
    // //

    Conoscenze
    Oratorie e Popolari I°

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    Responso nr. #1


    Attacco -Tatsuya:
    - Violenta Onda Acquatica + Daitoppa 100 + 60 + 5 + 20 + 7 - 25 = 167 [Scontro tra jutsu] [Danni: 146]

    Difesa -Oomura:
    - Onda di Terra (Doryūha) 80 + 65 + 4 + 20 + 9 = 178 [Scontro tra jutsu] [Danni:83]

    Danni:
    Tatsuya //
    Oomura 63


    Narrazione Turno:
    Tra i due compaesani nacque subito un astio non da poco e fu inevitabile che i due venissero alle mani, o meglio, ai jutsu. Due potenti tecniche, fondate su elementi contrastanti, si scontrarono tra i due shinobi. La maestria di Tatsuya nel dominare anche il fuuton, gli permise di surclassare la difesa del rivale e sopraffarlo con il suo jutsu.


    Situazione Finale:
    Oomura a 13m da Tatsuya. Attacco al figlio di put...ehm di Rikka


    Commenti Arbitro:
    Rettifica fatta, oomura prende 63 danni divisi tra lui, le protesi ed il coprifronte. 16 danni a corpo e protesi, 15 al coprifronte


    Edited by Roy90 - 9/9/2021, 13:26
     
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    Acqua, tanta, troppa acqua.
    Avevo nettamente sottovalutato il mio avversario, le sue capacità e la sua volontà che a quanto pare era pari alla mia, come per me il titolo di Ishvariano era paragonabile ad un insulto per lui invece era un titolo onorifico o così pareva, mi ritrovai sdraiato a terra inzuppato dalla testa ai piedi d'acqua, la stessa che era uscita dalla sua bocca pochi istanti prima.


    Che.... Schifo...

    Il , ormai, mozzicone di sigaretta che avevo in bocca stava iniziando a rilasciare il suo saporaccio dovuto da quell'improvviso spegnimento. me la tolsi con calma dalla bocca e lo guardai per un apio di secondi prima di lanciare un lungo e profondo sospiro di depressione e odio nei suoi confronti.

    Mai e poi mai bisogna spegnere una sigaretta a un fumatore che può assaporare il gusto di questi piccoli pezzi di paradiso, possibile che la tua mamma non te l'ha insegnato?

    Mi alzai lentamente e iniziai a togliere la quantità maggiore d'acqua dai vestiti, volevo sembrare il più tranquillo possibile e proprio grazie a quella sua tecnica ero riuscito a raffreddare i bollenti spiriti e a farmi un'idea della forza di quel stelo d'erba troppo cresciuto. Come me era abituato ai ninjutsu ed esattamente come ogni altro ishvariano le protesi avevano dato una freccia fin troppo potente al nostro arco, la nostra potenza era fuori ogni schema logico.

    Sai, se fossi stato un ninja qualsiasi ti avrei anche capito, ma ti ricordo che le nostre protesi non riescono a smaltire tutta questa umidità, ergo, per colpa tua dovrò presentarmi dal primo ferrovecchio che trovo per farmi sistemare questa cosa. Tirai un colpetto alla mia gamba sinistra per fargli credere che era la mia unica protesi. Detto questo...arrivo.

    Composi nuovamente i sigilli per la Doryūha così da tentare di creare sotto i miei piedi una piccola zolla di terra che mi permettesse di avvicinarmi al mio rivale, percorrere quella decina di metri senza dover utilizzare le mie gambe era il mio obbiettivo primario in quanto anche se non avevo subito molti danni singolarmente nel complesso ero rimasto fin troppo bruciato da quell'esperienza, l'output di danno di quel ragazzo era un qualcosa di dannatamente elevato per i miei gusti e i miei vestiti bagnati erano un fastidio troppo elevato per il mio fisico non allenato. Il mio intento era quindi quello di usare quel piccolo ma ben conosciuto stratagemma per cercare di arrivare a tre metri da lui per poi farmi portare in alto da quella mia zolla di terra, l'avrei utilizzata a mo' di trampolino per portarmi a quota sei metri da Tayuqualcosa mentre lei tornava nella terreno e dopo essere finito esattamente sopra di lui avrei lanciato con il braccio destro prima una e poi due falci di vento attraverso la mia Jūha Shō, nel mentre attraverso il mio controllo del chakra doton mi sarei prodigato per cercare di manipolare la terra che avevo lasciato indietro per creare una fauce del medesimo elemento che avrebbe cercato di bloccare i suoi movimenti afferrandogli braccia e gambe, il tutto poi si sarebbe completato con un paio di tecniche che non avevo ancora mai utilizzato contro di lui, la tecnica della moltiplicazione oboro che avrei tentato di attivare non appena fossi riuscito ad atterrare dopo aver cercato di attutire la mia caduta attraverso la concentrazione del chakra, e la tecnica dell'Onda Tagliente, la prima mi serviva come mero stratagemma per confondermi e creare una ventina di copie che dopo aver tentato di posizionarsi attorno a lui si sarebbero catapultate in sedici contro il mio neo rivale mentre quattro di loro iniziavano a comporre dei sigilli imitando i miei movimenti, la differenza tra questa e quella normale era che grazie alla oboro le copie potevano muoversi in maniera autonoma ed ero intenzionato a usare questo piccolo punto per portare avanti la mia strategia finale, ovvero prendere la mira e sparargli addosso una semplice ma devastante onda supersonica con entrambe le braccia e con tutta la mia forza mentre le altre cercavano di distrarlo con calci e pugni intangibili.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    1° Palmo dell’Onda della Bestia (Jūha Shō) +onda di terra (support su movimento)
    2° Palmo dell’Onda della Bestia (Jūha Shō)
    3° Onda di Terra (Doryūha)
    4° Tecnica della Moltiplicazione Oboro (Oboro Bunshin no Jutsu) + Onda Tagliente (Zankuha) + sforzo massimo

    parametri
    Resistenza:150-16=134
    Resistenza Protesi Gamba SX:200-16=184
    Resistenza Protesi Gamba DX:200-16=184

    Resistenza Coprifronte: 30-15=15

    Stamina: 232-18-10-18-10-5-10-50=111
    Stamina Protesi Gamba SX: 100
    Stamina Protesi Gamba SX: 100

    Maestrie
    Giardino di Rose I°livello

    Equipaggiamento
    Fori d'aria Zaku x2
    20 mt filo d'acciaio
    Skewers x2
    Polsini Evoca-Arma
    Fiori ninja x14

    Consumabili
    // //

    Conoscenze
    Oratorie e Popolari I°

    note
    Aggiunto consumo sforzo massimo - aggiunto costo dell'onda in attacco



    Edited by LuckyDice - 10/9/2021, 16:14
     
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    L'imponente quantità d'acqua si riversò contro l'avversario, investendolo completamente e scagliandolo a diversi metri, allontanandolo dalle parole trattenute nella mente e riservate per un momento di maggior impatto. Proprio non capivo il motivo del suo odio e il disprezzo che provavo nei suoi confronti aveva accompagnato quel turbine acquatico, potenziato poi da un altro Jutsu a base di Vento. Una delle povere abilità che avevo imparato a saper controllare. Quel pover "uomo" si ritrovò con il culo per terra, bagnato da cima a fondo e con uno sguardo che s'infiammava d'astio nei miei confronti. Provai una strana sensazione, come se mi piacesse lo spettacolo che stavo ammirando ed il corpo mi sussurrava di non fermarmi per nessun motivo al mondo. Ero riuscito a dare prova di maggior forza, vincendo lo scontro con la tecnica che aveva utilizzato poco prima colui che non desiderava essere Ishivariano e che proprio non volevo nominare. Ma solamente gli Dei sanno quanto piacere m'infondeva vederlo in quello stato ed infatti, un cenno di sorriso - diabolico - m'apparve in viso, nascosto comunque dai movimenti dei muscoli facciali.

    « Mai e poi mai bisogna spegnere una sigaretta a un fumatore che può assaporare il gusto di questi piccoli pezzi di paradiso, possibile che la tua mamma non te l'ha insegnato? »

    Perseverai nel sorridergli mentre quella visione continuava ad inculcarmi una sensazione degna delle migliori droghe in circolo nei bassifondi di Ame. Le sue parole mi scivolarono addosso, affondando in quella piccola distesa d'acqua che si era formata fra noi. Sapevo di poter sfruttare quella possibilità per futuri attacchi ma ero deciso a lasciar il turno al rosso, giusto per capire cosa potesse realmente creare.

    « Sai, se fossi stato un ninja qualsiasi ti avrei anche capito, ma ti ricordo che le nostre protesi non riescono a smaltire tutta questa umidità, ergo, per colpa tua dovrò presentarmi dal primo ferrovecchio che trovo per farmi sistemare questa cosa »

    « I tuoi invece ti hanno insegnato ad essere ipocrita? Cos'è adesso ti preoccupi delle Protesi? Sei bravo con le parole ma non hai le abilità per concretizzarle. Forza.. staccati le protesi e mostrami come si conquista un posto nel mondo! »

    Il confronto. Le avversità. Il dominio. Sentimenti che vorticavano veloci dentro di me, scombussolandomi l'anima e facendo risplendere i segni tribali presenti sulle due protesi, come se anche loro condividessero il mio stato d'animo. Ero tremendamente eccitato, volevo continuare a combattere anche se una parte di me non capiva da cosa fosse generato tutto ciò ma sapevo che nulla al mondo sarebbe riuscito a fermare quello scontro. Doveva esserci un vincitore. Anzi, il mio corpo esigeva che ci fosse un vincitore. Divaricai le gambe ed abbassai il busto, tenendo le leve superiori pronta a scattare in qualsiasi momento. Passarono diversi secondi, forse cinque, poi passò all'attacco muovendosi attraverso quello strano Jutsu che prima aveva usato per fermare la mia violenta onda acquatica. Successivamente, Oomura, balzò in aria e con un repentino movimento del braccio dominante, lasciò partire una folata di vento che prese le sembianze di una falce. Quel jutsu sembrava essere dannatamente pericoloso, molto più di quelli che conoscevo. Non potei far altro che provare ad evitare quell'attacco, sperando che fossi quanto più rapido possibile. Le leve superiori si mossero a formare diversi sigilli che mi avrebbero permesso di realizzare la tecnica della Sostituzione. L'obiettivo era quello di prendere il posto di una roccia posta sui lati del campo d'allenamento, richiamando la sua essenza in gioco. Quella tecnica era fra le più basilari che uno studente potesse conoscere ma era molto più efficace sia della Trasformazione che della Moltiplicazione. Con essa avrei potuto eludere grandi grattacapi, proprio come la seconda falce che mi venne sparata contro. Ripetei dunque la tecnica della Sostituzione ma con un tronco d'albero tagliato da chissà quale Otoniano.

    - Quelle falci devono essere per forza generate da qualche Jutsu Fuuton.. Terra e Vento dunque.. -

    Passarono pochi altri secondi ed ebbi giusto il tempo di risistemare la postura da combattimento. Non appena terminai di spostare il piè destro, ancorandolo poi saldamente al terreno, vidi l'ennesima onda di terra pronta a scagliarsi sul mio corpo. La guardai per qualche altro millisecondo mentre un intenso sospiro abbandonò le mie labbra.

    - Non c'è dubbio, è la stessa tecnica che ha usato prima. Devo evitarla a tutti i costi! -

    Purtroppo non avevo una vasta conoscenza in fatto di tecniche, dunque optai per quella che avevo usato qualche attimo prima. Ancora una volta, sperando fosse l'ultima, ricorsi alla tecnica della sostituzione. La natura non finiva mai di aiutare l'uomo anche se quest'ultimo, in qualche modo, provava a danneggiarla in qualsiasi modo. Io invece avevo imparato ad amarla, giacché essa non era proprio presente ad Ishivar. Cercai quindi un suo aiuto, attraverso uno dei tanti "figli" che ella aveva partorito. Un altra roccia avrebbe dovuto ritrovarsi al mio posto, lasciandomi libero di agire per altre sue eventuali offensive. Ed infatti cosi fece.

    - Quelli non saranno i sigilli della... Conosco il trucchetto, ma ti sarà inutile.. -

    Vidi apparire dinanzi a me una moltitudine di copie, venti con precisione. Ebbi modo di osservare i sigilli che il ragazzo aveva compiuto e capì che si trattava della Moltiplicazione Oboro. Essa era una tecnica davvero interessante ma purtroppo non sarebbe servita a nulla, giacché la sua reale posizione era facilmente individuabile dalla costante acqua presente sul corpo della di lui figura. Difatti mi bastò osservare la chiazza d'acqua che stanziava proprio sulla sua ombra. Essa andava ad allargarsi con maggior insistenza man mano che le gocce d'acqua cadevano dal suo vestiario. Quello scontro era cosi divertente che volevo provare anch'io quella sua particolare strategia, come a volerlo mettere sotto pressione. Difatti ricorsi anch'io alla tecnica della Motliplicazione Oboro, creando lo stesso numero di copie che l'avversario mise in campo. Alcune delle sue mi vennero contro ma sapevo che erano fittizie. Lo sguardo era fermo su quello che era bagnato, doveva per forza essere l'originale. Improvvisamente iniziò ad allungare entrambe le mani verso di me, mostrando i congegni che erano presenti sulle sue braccia. Da esse partirono due onde supersoniche e contemporaneamente, mi apparve un ulteriore accenno di sorriso. Decisi di rispondere all'attacco attraverso l'unico Jutsu vento che conoscevo, il Daitoppa. Dunque, insieme alle copie, mossi le leve superiori dall'alto verso il basso, indirizzando cosi la Forte Pressione di Sfondamento in direzione dell'attacco nemico. Mi stavo davvero divertendo.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Tecnica della Sostituzione sulla prima falce;
    - Tecnica della Sostituzione sulla seconda falce;
    - Tecnica della Sostituzione sull'Onda di Terra;
    - Moltiplicazione Oboro + Daitoppa;

    parametri
    Resistenza : 150
    Stamina : 130 - 5 - 5 - 5 - 5 - 10 = 100
    Resistenza Protesi: 200 Braccio DX - 200 Gamba DX;
    Stamina Protesi : 200

    Maestrie e Abilità
    Concentrazione del Chakra

    equipaggiamento
    Filo d'Acciaio [50 Metri];
    Dothraki;
    Polsini Tripli;
    Guanti di Cuoio;

    Consumabili

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Liv I

    note
    Scusa il ritardo ma ho avuto un po' da fare questi due giorni. Non è il miglior post che abbia mai fatto ma con le tecniche che ho non posso fare altro :please: Ah, Roy, nel post ho scritto che osservo l'originale, che è bagnato dalla violenta onda d'acqua del turno precedente visto che non dovrebbe aver senso "togliere la quantità maggiore d'acqua dai vestiti"

     
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    Responso nr. #2


    Attacco -Oomura:
    Onda di terra [Riesce incontrastata]
    Palmo dell’Onda della Bestia 80+65+8+10=163[Fallisce per inferiorità combattiva]
    Palmo dell’Onda della Bestia 80+65+8+15=168 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    Onda di Terra 80+65+4+11=160[Fallisce per inferiorità combattiva]
    Tecnica della Moltiplicazione Oboro [Riesce incontrastata]
    Onda Tagliente 80+65+3+20+4=172[Riesce e va in scontro tra jutsu][Danno:105]

    Difesa -Tatsuya:
    Tecnica della Sostituzione 100+60+5+19=184[Riesce per superiorità combattiva]
    Tecnica della Sostituzione 100+60+5+7=172[Riesce per superiorità combattiva]
    Tecnica della Sostituzione 100+60+5+8=173[Riesce per superiorità combattiva]
    Moltiplicazione Oboro [Riesce incontrastata]
    Daitoppa 100+60+6=179[Riesce e va in scontro tra jutsu][Danno:60]

    Danni:
    Oomura //
    Tatsuya 45


    Narrazione Turno:
    Oomura, indispettito dai colpi subiti, scaglia su Tatsuya una raffica di offensive ma solo sul gran finale riesce a mettere a segno un colpo, questa volta surclassando la tecnica difensiva avversaria. La potentissima onda tagliente del ragazzo non solo spazza via la difesa ventosa, ma investe addirittura il rivale insieme a tutte le sue copie.


    Situazione Finale:
    Tatsuya a 10m da Oomura


    Commenti Arbitro:
    Non c'è molto da dire... Ho postato da cel e, seppur dovrebbe essere tutto corretto, fatemi sapere se ci sono dubbi o eventuali mie distrazioni. Non volevo farvi attendere troppo ed ho postato da lavoro


    Edited by Roy90 - 25/9/2021, 16:52
     
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    Difficile descrivere il rumore generato dallo scontro di due correnti d'aria e buffo fu scoprire l'esito di quel confronto. Riuscì con maestria ad evitare tutti i colpi del ragazzo dal crine cremisi ma, sfortunatamente, quell'onda supersonica fu nettamente più forte del mio Daitoppa. Essa infatti proseguì senza intralcio alcuno, abbattendosi sulla mia figura con una esigua violenza giacché parte di essa fu spenta dalla mia difensiva. Rotolai su me stesso per diversi metri, battendo con le protesi proprio sul terreno di gioco. Cercai di riprendermi quando lo sbalzamento ricevuto da quel Jutsu terminò, notando come i metri che ci separavano fossero ben dieci. Ero piegato sul ginocchio sinistro, quello autentico e pieno di forze. Le protesi iniziarono a tremare e un ghigno stizzito mi apparve in volto, proprio non accettavo di aver commesso errore in un azione difensiva, non potevo e non dovevo più sbagliare. Farlo poteva costarmi la vita in un altra situazione. Farlo mi avrebbe potuto allontanare dal obiettivo che mi ero imposto. Iniziai ad aprire e chiudere la man dritta, come a voler cercare di calmare quel tremore che cominciò ad aumentare d'intensità, fino a raggiungere ogni parte del corpo. Ciò mi dava un fastidio enorme e mostrai tutta la mia foga facendo scioccare la lingua sotto il palato.

    « Devo ammetterlo, non sei per niente male.. »

    Feci perno sul unica leva inferiore poggiata al suolo, aizzandomi lentamente e andando ad assumere una postura quanto più eretta possibile. Osservai la man dritta e le strane venature presenti su di essa, improvvisamente, sembravano più vive che mai. Quella sensazione mi era già familiare, giacché l'ebbi incrociata durante gli innumerevoli sogni in cui incontravo Hitomi, la mia cara sorellina. Fu in quel momento che il ghigno stizzito si trasformò in una smorfia dubbiosa ed incredula, poi in una eccitata e divertita. Capì che quel tremore non era generato dalla paura né tantomeno dal incertezza ma, anzi, nasceva proprio a causa dell'effetto frenetico che le battaglie m'inculcavano. Più andavo sotto stress, più il corpo reagiva sprofondando in una profonda eccitazione, pronto a richiederne altro ancora.

    « Questo scontro si sta rivelando più divertente di quel che pensavo. Adesso è il mio turno! »

    Divaricai entrambe le gambe, lasciando che un ultimo sospiro andasse a rifugiarsi nell'etere. Gli occhi si muovevano ad osservare tutto ciò che potevo usare a mio vantaggio, anche se quelle copie ormai mi erano diventate d'intralcio. Sapevo che il mio nascondiglio era stato rivelato, quindi non potei far altro che annullare la Moltiplicazione Oboro, facendo scomparire gli altri in una possente coltre di fumo. Essa andò a riversarsi nell'etere, coprendomi la vista per qualche secondo e dissolvendosi poi lentamente verso l'alto. Dunque ero rimasto solo contro Oomura, coperto ancora di quei vestiti bagnati che ben rivelavano la sua originalità. Anche le sue copie erano inutili ma tutto poteva succedere, giacché le nostre abilità sembravano essere quasi alla pari. Iniziai ad abbassare il busto, piegandolo leggermente verso il rosso, osservando poi la corposa quantità d'acqua ancora presente al suolo. Avevo ancora un asso nella manica da sfruttare e se volevo vincere, dovevo giocarmi il tutto per tutto.

    - Andiamo! -

    Cominciai a correre verso la di lui figura, macinando quei metri che ci separavano mentre nella testa andava ad elaborarsi il piano finale. Tutto mi fu chiaro quando gli arrivai a ben due metri di distanza, ove iniziai a comporre alcuni sigilli precisi per l'esecuzione della Tecnica della Moltiplicazione Oboro. Quindi mi servì nuovamente di quel semplice Jutsu che aveva lo scopo di distrarre il nemico e di complicargli la vita. Ben venti copie avrebbero dovuto formarsi attorno a me, dividendosi poi in quattro gruppi equamente composti ed ogni gruppo aveva una posizione ben chiara da coprire. Uno era posizionato sul fianco sinistro, un altro su quello destro, uno alle sue spalle ed uno sul davanti. L'unico gruppo che aveva un elemento in più era quello che lui aveva difronte, cosi da fargli credere che l'originale fosse lì presente mentre io invece, m'ero spostato con il gruppo che adesso era posto alle sue spalle. Non indugiai oltre ed iniziai finalmente la mia offensiva. Iniziammo tutti a comporre i sigilli della Tigre, del Cinghiale, del Cane e della Tigre, impugnando poi ben venti metri di filo d'acciaio e lanciandoli verso l'avversario, guidandoli con il Chakra stesso e da un silenzio quasi fastidioso. Difatti cercai perfino di trattenere il respiro, in modo da cercare di non farmi riconoscere in nessun modo. Il filo avrebbe dovuto avvolgere interamente il corpo di Oomura, non lasciandogli più possibilità di movimento, giacché busto ed arti superiori ed inferiori dovevano risultare immobilizzati. La mia scommessa risiedeva interamente su quell'unica azione, che accompagnata da speranze e vibranti eccitazioni, dimostrate poi da un possente sforzo da parte di tutto il corpo, mi avrebbe potuto donare la vittoria.

    - E adesso... -

    E adesso era il momento del vero attacco. Difatti iniziai a richiamare il Chakra Suiton, riversandolo poi verso parte di quell'acqua posta a qualche metro dalle mie spalle, creando poi ben otto Shuriken fatti d'acqua. Essi avrebbero dovuto vorticare nell'etere, squarciando l'aria ad ogni centimetro che conquistavano. La loro traiettoria mi sfiorò leggermente, giacché riuscivo a comandarli attraverso il movimento del braccio destro - che tutte le copie andarono a mimare - e donando loro una maggior velocità attraverso la tecnica del Daitoppa, cosi da rendere quel Jutsu combinato ancor più potente e veloce. L'assalto non finì lì. Successivamente infatti, mi ritrovai ad impastare nuovamente il Chakra Suiton - spingendo il corpo ad uno sforzo mai provato prima di quel momento - convogliandolo poi verso la stessa fonte d'acqua usata per la creazione degli Shuriken. Compiuti i dovuti sigilli, un imponente quantità d'acqua avrebbe dovuto riversarsi sul corpo di Oomura, sempre sfruttando la sua massima potenza. La Violenta Onda Acquatica. Volevo assolutamente vincere quel confronto e mostrargli quanti si sbagliasse sul nostro popolo.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Moltiplicazione Oboro come da post;
    - Tecnica della Stretta D'acciaio + Sforzo Extra;
    - Shuriken Acquatici + Daitoppa;
    - Violenta Onda Acquatica;

    parametri
    Resistenza : 150 - 16 = 134
    Stamina : 100 - 5 - 5 - 50 - 10 - 10 - 10 = 10
    Resistenza Protesi: 200 - 16 = 184 Braccio DX - 200 - 16 = 184 Gamba DX;
    Resistenza Polsini 30 - 16 = 14
    Resistenza Guanti 30 - 16 = 14
    Stamina Protesi : 200
    Slot Acquatici : 11 - 3 = 8

    Maestrie e Abilità
    Concentrazione del Chakra

    equipaggiamento
    Filo d'Acciaio [50 Metri];
    Dothraki;
    Polsini Tripli;
    Guanti di Cuoio;

    Consumabili

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Liv I

    note
    Ho aggiunto il numero esatto degli Slot Acquatici a mia disposizione, scalando quelli usati nel turno prima

     
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    Tra tutti i miei attacchi solo uno riuscì ad arrivare fino al giovane Kiriano, ma tanto bastò, il ragazzo volò per una decina di metri e tutto attorno a noi c'erano i miei cloni, tanto utili quanto virtualmente bagnati e le rocce che aveva usato e usato per sostituirsi, almeno per me la tecnica della moltiplicazione era sempre sembrata l'ultima difesa possibile, l'unica tecnica da imparare e lasciare li, nei meandri della memoria.

    Ora hai capito cosa intendo? tutto questo potere, questa forza non è nostra, se ora tu ti togliessi un braccio perderesti le tue capacità magiche, e lo stesso varrebbe per me.... questo 'fantastico' potere è ciò che ci ha fatto montare così tanto la testa.

    Niente male, pareva non sentire nessuna delle parole, anzi era come se il suo cervello era fin troppo concentrato sul dimostrare qualcosa a qualcuno, il suo tremore, la sua espressione e quel ghigno mi riportarono alla mente la prima vota che incontrai Ryo, e a tutte le litigate che seguirono quel nostro primo incontro finché non divenne una delle persone più importanti per me, il mio unico compagno.

    Qualcosa mi dice che questi due potrebbero andare d'accordo...forse anche troppo...

    Un brivido freddo mi percorse la schiena e l'immagine di quel ragazzo malmenato da Ryo solo perché aveva fatto una battuta infelice sul mio corpo mi fece accapponare nuovamente la pelle, ma non era il momento di pensarci, ora dovevo solo trovare il modo per dare una lezione a quel ragazzo tanto stupido quanto nero, il suo corpo si mosse nell'esatto momento in sciolsi tutte le mie copie, d'altronde a cosa potevano servire delle copie in quel momento? Il ragazzo macinò quei metri in poco tempo e dopo essere arrivato a qualche metro da me si fermò e creò venti copie di se stesso, se voleva giocare a indovina chì ero pronto a soddisfare quella sua insaziabile voglia di gioco, così composi i suoi medesimi sigilli e creai anche io una ventina di copie, se le sue erano suddivise a gruppi come a formare i lati di un quadrato io creai le mie in modo sparpagliato così da non lasciarli intravedere nessuno schema, d'altronde nemmeno lui sembrava conoscere la mia vera posizione all'interno delle mie copie così le sfruttai per creare solo un po' di confusione, il silenzio che si venne a creare tra di noi era un qualcosa di surreale, nessuno dei due muoveva un muscolo e tutto ciò mi convinse che ci doveva essere qualcosa, magari uno stratagemma oppure un attacco silenzioso e il gruppo da cinque mi lasciò molto confuso, a che pro creare delle copie se poi rimani nel gruppo più numeroso?

    Questo bastardo...osa usare le mie tecniche contro di me!

    Nessuno sano di mente avrebbe fatto un errore del genere, era sicuramente uno specchietto per le allodole, ma ben conscio di ciò non potevo completamente ignorare una cosa del genere, magari voleva solo farmi credere di essere in un altro ma poi era veramente nel gruppo da cinque, non potevo saperlo con certezza ma i suoi sigilli mi tolsero il mio più grande problema, ovvero mi diedero le 'coordinate' della sua posizione!
    La mia attenzione si spostò dalle mani ai piedi del mio avversario, stavo cercando un qualsiasi movimento strusciante nell'erba e l'unico tra loro ventuno che teneva qualcosa tra le mani doveva essere necessariamente quello reale, la moltiplicazione oboro era molto utile sotto tanti aspetti si, ma una cosa non poteva imitare, ovvero gli attrezzi ninja chiusi nei nostri porta oggetti, i sigilli compiuti dal mio rivale erano i fin troppo conosciuti, quelli per l'utilizzo della stretta d'acciaio, tecnica utilizzata in non so più quanti eventi per legare gatti scappati o fermare le mani violente degli ubriaconi nei bar, la tecnica era si utilissima ma aveva una pecca, bisognava tenere il filo ben stretto tra le mani durante il suo utilizzo, così decisi di fargli buttare quei metri di filo utilizzando il mio fuuton preferito, il palmo dell'onda della bestia, cercai di caricare il chakra in tempo nel mio braccio destro e di lanciare quel mio amato jutsu verso quell'infido filo che sembrava più un serpente che altro cercando di tagliarlo in modo da spezzare il suo controllo su di esso. Non appena finii di prendere la mira su di quell'attacco notai che da dietro il gruppo da cui stava arrivando il filo si stavano muovendo a grande velocità ben otto shuriken d'acqua così decisi di andargli in contrasto con l'unica tecnica che era riuscita a danneggiarlo pocanzi, ovvero l'onda tagliente, ma decisi di caricarla con maggiore forza cercando di fare ciò che mi aveva insegnato il ragazzo che avevo davanti, ovvero dopo aver lanciato il primo jutsu cercai di caricare altro chakra fuuton nel braccio sinistro e lo lasciarlo fuoriuscire attraverso le sembianza di una falce d'aria in modo da investire e di unirsi al mio precedente attacco così da dargli una potenza distruttiva superiore.


    Se prima volevo solo darti una lezione ora voglio dimostrarti quanto è vasto il mondo.

    Usare le stesse tecniche non sempre serve sai?

    Acqua, una moltitudine d'acqua si stava riversando su di me, ma non ero preoccupato, anzi, ero abbastanza felice in quanto la sua velocità era nettamente inferiore rispetto al suo primo attacco, così decisi di prenderlo in giro come non facevo da tempo, composi i sigilli per usare l'onda tagliente mentre muovevo le braccia da davanti a me fino al mio fianco destro per poi farle scattare unite velocemente verso quella mole enorme d'acqua.

    Ooo - Serpente - nda - Coniglio - Tagliennn - Cavallo - TEEE! - Cinghiale -

    kid-goku-kamehameha

    Il mio scopo era quello di lasciare uscire l'onda d'urto contro quella sua quantità d'acqua disumana in modo da spazzarla via, era un azzardo si, ma dovevo e volevo correrlo, d'altronde le mie due protesi erano ancora piene di chakra quindi perché non avrei dovuto approfittarne?



    Riassunto Azioni


    Azioni
    Supporto:
    1° Moltiplicazione Oboro
    Difesa:
    1° Palmo dell’Onda della Bestia (Jūha Shō) + sforzo massimo
    2-3° Onda Tagliente (Zankuha)(due mani) + Palmo dell’Onda della Bestia (Jūha Shō) (combinati)
    4° Onda Tagliente (Zankuha) (due mani)

    parametri
    Resistenza Corpo:150/134
    Resistenza Protesi Gamba SX:200/184
    Resistenza Protesi Gamba DX:200/184

    Resistenza Coprifronte: 15

    Stamina Corpo: 300/111-50=61
    Stamina Protesi Gamba SX: 100/100-5-18-10-18=49
    Stamina Protesi Gamba SX: 100/100-10=90

    Maestrie
    Giardino di Rose I°livello

    Equipaggiamento
    Fori d'aria Zaku x2
    20 mt filo d'acciaio
    Skewers x2
    Polsini Evoca-Arma
    Fiori ninja x14

    Consumabili
    // //

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    KAAAAAAAME HAAAAAAAME HAAAAAAAAAAAAA (dovevo), ovviamente i sigilli li penso e basta

     
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    Responso nr. #3


    Attacco -Tatsuya:
    Moltiplicazione Oboro [Riesce non contrastata]
    Tecnica della Stretta D'acciaio + Sforzo Extra 100 + 60 + 5 + 6 + 20 + 20 = 211 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu]
    Shuriken Acquatici + Daitoppa 100 + 60 + 7 + 16 = 183 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu] [Danno: 220]
    Violenta Onda Acquatica 100 + 60 + 5 + 1 = 166 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu] [Danno: 74]

    Difesa -Oomura:
    Moltiplicazione Oboro [Supporto]
    Palmo dell’Onda della Bestia 80 + 65 + 8 + 1 + 20 = 174 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu] [Danno: 81]
    Onda Tagliente + Palmo dell’Onda della Bestia 80 + 65 + 5 + 9 = 159 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu] [Danno: 155]
    Onda Tagliente 80 + 65 + 5 + 5 = 155 [Riesce ma entra in scontro tra jutsu] [Danno: 73]

    Danni:
    Tatsuya 81
    Oomura 65


    Narrazione Turno:
    Nuovo giro nuova corsa, ma questa volta Oomura non si fa trovare impreparato ed affronta l'avversario colpo su colpo, restando però in una sorta di parità. I due si daranno una calmata o questi alti e bassi saranno solo il pretesto per accendere ancor di più la fiamma tra i due conterranei?


    Situazione Finale:
    Oomura a 10 m da Tatsuya, attacco al Rikkason


    Commenti Arbitro:
    Se ci sono domande chiedete, per lo scontro tra stretta d'acciaio e palmo Tatsuya ha incassato tutto il danno perche il Fuuton in questione distrugge le armi da effetto... Non ho quindi tenuto conto della resistenza del filo.


    Edited by Roy90 - 25/9/2021, 16:42
     
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    Senti, è chiaro che abbiamo la stessa potenza e sinceramente mi sto stufando di tutti questi avanti e indietro, quindi se vuoi attaccami o fa quello che ti pare, mi sono annoiato e inizio a sentire freddo con tutta questa acqua che hai sputacchiato a destra e sinistra.

    Acqua sui miei vestiti, altra acqua ovunque, mi sentivo anche le mutande bagnate e pesanti da tutta quell'acqua che era stata sputata dal giovane Taqualcosa, e il solo pensiero che tutta quella mole di liquido veniva dalla sua bocca mi faceva venire solo voglia di rimettere.

    Ed è per questo che odio i suiton...blah

    Dai muovi il culo che il tuo pappone ci sta aspettando.

    Attivai un'ultima volta la mia piccola onda di terra per spostarmi più velocemente, la mia voglia di combattere era scemata sempre di più e avendo lo stesso potenziale 'bellico' del giovane ameniano ritenevo inutile continuare quel tira e molla di jutsu



    Se jet vuole la vittoria datela a lui per una mia resa, se vuole un pareggio pareggio sia, come si suol dire, m'è so saziato :please: solo una cosa roy, dicci quando dai l'exp quanto dobbiamo pagare per le riparazioni alle protesi
     
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    Lo scontro proseguiva deliziando terribilmente l'animo combattivo del giovane Tatsuya, che, seppur fosse il suo primo allenamento in assoluto, continuò a mostrare un ghigno divertito anche quando il suo filo d'acciaio venne tagliato da una violenta onda di vento. Non gli importava aver perso parte dei suoi attrezzi da battaglia, né tantomeno si preoccupava di superare i propri limiti. Il suo obiettivo era quello di far valere le proprie convinzioni e avrebbe raggiunto il suo obiettivo a qualunque costo. Specialmente se si trattava del suo amato popolo. Disprezzava chi ostentava violenza, ma, le continue parole del rosso, non facevano altro che far bruciare tutta la sua rabbia. La sua falsa mano, quasi a seguire l'ardore del suo animo, continuò a far avvampare le vistose venature presenti su di essa, variando di colore in colore. Un attimo era rossa come il fuoco; l'attimo dopo era azzurra come il ghiaccio. Non sapeva spiegare a cosa fosse dovuto, anche se non dedicò neppur un secondo a quel fenomeno, giacché la sua concentrazione era forzatamente focalizzata sul nemico. Ora nuovamente bagnato.

    « Questo potere ci serve per tornare a riavere una casa! »

    Sembrò volersi rilassare per qualche attimo, seppur non esitava a sputare violenza contro la figura del suo avversario. Violenza che era limitata da una domanda piuttosto semplice ma che ancora non riusciva a trovar risposta. Per Tatsuya era strano, e disgustoso al tempo stesso, confrontarsi con un Ishivariano del genere, poiché non capiva su cosa basava il suo astio.

    « Le tue parole non sono altro che offese verso il nostro popolo.. »

    Avrebbe voluto urlargli contro tutto ciò che aveva in testa, dirgli che non era degno d'essere un Ishivariano e che mai avrebbe potuto ambire ad un posto fra gli Dei, ma un barlume di ragione, fece si che le parole gli si strozzarono in gola. Sollevò le spalle, gonfiando il petto più che poteva e dando modo ai polmoni di accumulare aria, favorendo quindi la respirazione. Fece schioccare la lingua sotto il palato, stringendo la falsa mano che, in quel momento, si vide colorare le venature di un blu cosi profondo da sembrare come il ciel di notte. Quei due erano cosi testardi e fermi sulle proprie convinzioni che, forse, nulla al mondo avrebbe permesso, all'uno o all'altro, di poter cambiare le sorti del altrui Destino. Tatsuya decise, tuttavia, che avrebbe continuato imperterrito sulla sua strada, non dando più ulteriore importanza a quell'essere. Sperava che fossero gli Dei stessi a punirlo.

    « Senti, è chiaro che abbiamo la stessa potenza e sinceramente mi sto stufando di tutti questi avanti e indietro, quindi se vuoi attaccami o fa quello che ti pare, mi sono annoiato e inizio a sentire freddo con tutta questa acqua che hai sputacchiato a destra e sinistra »

    Fu in quel momento che, il figlio di Raden, piombò in un limbo fatto d'incredulità e di stupore. Sul suo viso era chiaramente leggibile, ed osservabile, come quei sentimenti combattevano con un ghigno maledettamente divertito. Non avrebbe mai attaccato un avversario che non si sarebbe difeso ma non considerava la cosa nemmeno come una vittoria. Era stata troppo facile e lo scontro non era durato nemmeno tanto. La man dritta inviava al cervello tanti, troppi, stimoli animaleschi. Voleva continuare a combattere ma la ragione lo frenava, gli impediva di agire e di passare dalla parte del torto. Passarono ben dieci secondi, tempo che impiegò per pensare a come muoversi in una tale situazione. Di certo non poteva obbligare Oomura a combattere e, valutando tutte le possibili ipotesi, non poté far altro che arrendersi alle circostanze.

    « Mmhp »

    Il confronto era dunque terminato e Tatsuya, dal canto suo e da quel momento in poi, avrebbe sperato che mai per nulla al mondo avrebbe incontrato nuovamente Oomura. Iniziò a credere che non vi era salvezza alcuna per il rosso e mai più avrebbe provato a mostrargli la strada da seguire. Non gli importava nemmeno più sapere il motivo del suo rancore, importante o inutile che sia. Lentamente permise al corpo di rilassarsi completamente, portando prima le leve inferiori nella loro posizione più naturale e successivamente le leve superiori. La man manca andò a poggiarsi sulla Protesi al braccio destro, precisamente sul gomito. Aveva consumato davvero tanto Chakra ma, l'adrenalina, non permetteva al corpo di risentire della fatica. Essa, tuttavia, andava sempre più a scemare e fu in quel momento che sentì il suo corpo diventare più pesante. Esitò per un breve attimo, sperando che le gambe non cedessero alla fatica. Successivamente, ruotò il capo verso il piccolo negozio in cui era entrato Raden. Decise di non salutare Oomura, non donandogli più ulteriore parola. Lo scontro era dunque terminato, e piombato, in un freddo glaciale.


    Ho provato a cambiare stile, passando dalla prima alla terza persona per questa volta. Voglio provare a vedere cosa esce fuori. Detto questo, considero la "vittoria" come un pareggio, penso sia chiaro.
     
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