Accademia Revy Boruken

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    24 Mezuki 21 d.Z.


    Il sole si ergeva alto nel cielo azzurro e splendeva solitario sulle terre cocenti di Suna. In quel preciso giorno un’altra classe di studenti si apprestava a sostenere l’esame per ottenere l’agognato titolo di genin. Esso era l’opportunità di diventare un ninja ed era anche l’ora in cui quegli adolescenti avrebbero potuto compiere il passo decisivo per diventare adulti. La responsabilità di difendere il paese dai pericoli imminenti era proprio al di là della soglia. Toccava a loro meritarselo.

    Alle ore 8:00 i ragazzi si sarebbero riuniti alle porte dell’accademia del villaggio e sarebbero stati immediatamente indirizzati all’arena dove sarebbero stati valutati da un esaminatore che non conoscevano. Camminando a passo svelto sulla sabbia dorata avrebbero trovato al loro arrivo degli studenti che si stavano già esercitando in una lotta. Perciò il gruppo sarebbe rimasto a guardarli in attesa del loro turno. Ognuno di loro avrebbe potuto sfruttare quel tempo in maniera diversa. Ci sarebbe stato chi avrebbe studiato il sensei e chi invece avrebbe valutato il campo di battaglia, cioè un’arena quadrangolare, in cui ogni lato era lungo all’incirca trenta metri e alcune rocce erano sparse al suo interno. Alcuni studenti si sarebbero addirittura girati i pollici impazienti di incominciare.

    Intanto che due ragazzi stavano lottando un giovane chunin dritto come un chiodo era posizionato al lato destro dell’arena di combattimento. Esso era il famoso e temuto esaminatore, nondimeno colui che avrebbe deciso personalmente delle promozioni.
    Nel frattempo i due ragazzi che erano attualmente esaminati si stavano dando battaglia senza nessuna esclusione di colpi. Infatti il ragazzo vestito di porpora girò su stesso per mollare un calcio sul volto del suo avversario dai capelli biondi, il quale rispose parando istintivamente la testa con il braccio sinistro piegato. L’esaminatore esclamò di getto:

    BRAVO!

    Conseguentemente il ragazzo bruno incalzò tentando di attaccare ripetutamente l’altro studente che non fece altro che pararsi di scatto similmente a come aveva reagito al calcio.

    NO! Non puoi difenderti per sempre! Devi rispondere ed attaccare anche tu! Dannazione!

    Il ragazzo seguì prontamente le parole del maestro e si fece valere mostrando una combinazione di colpi che lo portò a menare un pugno ben assestato allo stomaco scoperto dell’altro, che lo decretò infine vincitore del match.

    Ottimo! Ed ora sgombrate il campo!

    Il sensei congedò i due ragazzi e si girò verso gli altri studenti che attendevano nervosamente fuori dalle linee bianche tracciate dell’arena. Lo sguardo del chunin era molto serio ed aggressivo, un tizio così avrebbe potuto facilmente intimorire qualsiasi genin. Incrociò gli occhi di Revy e lo fissò intensamente.

    Tocca a te.

    Dopodiché indicò un altro ragazzo dai capelli rossi, più alto di Revy di un pollice e perfino più muscoloso. I due si sarebbero scontrati con una semplice posta in palio: il coprifronte di Sunagakure.


    Tocca te Proximity :rosa:
    Presentami il pg, ruola tutto ciò che accade e poi ti tocca attaccare il tuo avversario (puoi trovare tutto nel regolamento). Comunque se hai domande o dubbi mi puoi tranquillamente mandare un mp o puoi usare il tuo topic di domande :)

    Ps: l’arena è un quadrato di 30 metri per lato. Ci sono rocce varie al suo interno che puoi adoperare per alcune tecniche. Ti ricordo di non essere autoconclusivo
     
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    «Revy» | «esaminatore»


    "Qui si fa sul serio" fu il primo tremendo pensiero che attraversò la mente di Revy, mentre se ne stava lì in fila assieme a tutti gli altri lungo un lato dell'arena. Si era già battuto più volte con i compagni d'accademia durante le svariate lezioni pratiche svolte nel corso dell'anno, ed era stato valutato in ogni mossa da diversi Sensei, ma mai così. Quel giorno sembrava tutto più vero, tutto più serio ed in un certo senso anche tutto più pericoloso. Revy si mosse appena percettibilmente sul posto, mosso dalla tensione che vibrava nell'aria. Difronte a lui vari studenti si combattevano più o meno ferocemente, ed ogni tanto qualcuno crollava a terra sopraffatto dall'avversario, attirando l'attenzione di tutti i ragazzi in attesa del proprio turno. Anche Revy non poteva fare a meno di osservare quelli che fallivano, fantasticando malvolentieri su una realtà parallela in cui era lui quello sconfitto. Ed ogni volta che l'esaminatore interrompeva uno scontro decretando la bocciatura di uno dei due combattenti, Revy automaticamente deglutiva un pezzo della propria anima trascinandolo giù per la gola arida come le carcasse degli animali morti e consumati là fuori oltre le mura del villaggio. Gocce di sudore solcavano la fronte del ragazzo assorbendosi nel tessuto del colletto, in parte dovute al sole battente, ma soprattutto dovute all'agitazione. Si, Revy era maledettamente teso, ed il motivo era che quella promozione la voleva, la desiderava ardentemente. Era stata una scelta sua quella di diventare uno Shinobi. La sua famiglia aveva già calcolato ogni passo della vita preimpostata che quel giovane avrebbe dovuto vivere: imparare il mestiere e lavorare nella fattoria dei Boruken assieme al fratello, trovarsi una moglie, fare figli, tramandare a loro il mestiere e morire. Una vita tutto sommato facile perchè nonostante le fatiche del lavoro manuale, donava un futuro roseo ed assicurato. Ma in Revy la spinta di fare qualcosa di più era stata così forte da lanciarlo verso una direzione completamente opposta. Contro il volere dei genitori e del fratello si era lasciato tutto ciò alle spalle e si era buttato lungo la via del ninja rischiando il tutto per tutto. Ci credeva davvero, voleva quel titolo di Genin, voleva quel coprifronte a tutti i costi, voleva una conferma del fatto che il sacrificio compiuto sarebbe stato ripagato, che la scelta fatta era quella giusta.
    In quel momento quei pensieri profondi che più e più volte da quando si era svegliato l'avevano distratto, vennero interrotti dalla voce dell'esaminatore:
    «Tocca a te.»
    Revy incrociò lo sguardo ambrato dell'esaminatore e lo sostenne per qualche istante. La tensione, il battito cardiaco accelerato, i sudori freddi, tutto ciò venne inghiottito da un tremito generale, una sorta di torpore che aderì come una pittura alla pelle del giovane. Era l'adrenalina che prese a scorrere nelle sue vene.
    «Sissignore!»
    Rispose con risolutezza. Quindi camminò con relativa sicurezza attraversando l'arena fino a rimpiazzare lo studente che fino a poco prima aveva visto i propri sogni infrangersi esattamente in quel metro quadrato di banalissima sabbia. Davanti a lui si parò uno dei suoi compagni d'accademia. Lo conosceva, avendo entrambi seguito molte lezioni in comune, ma ora che ce l'aveva difronte non come compagno di disavventure ma come avversario, gli sembrava un completo sconosciuto. Anzi, nemmeno: per Revy quel tizio non era altro che un ostacolo sul cammino. Niente pietà. "Ora ti faccio vedere io!" si disse tra sé e sé.
    Revy conosceva il campo di battaglia, aveva studiato i suoi elementi e possibili utilizzi dal momento stesso in cui aveva varcato la soglia dell'area, esattamente come gli era stato insegnato in accademia. La roccia posizionata esattamente dietro l'avversario era delle dimensioni perfette per eseguire una tecnica della sostituzione. Il piano d'attacco si delineò rapidamente nel corteccia celebrale dello studente che, senza esitare, si mosse all'instante: scattò dritto conto l'avversario per coprire quella decina di metri che li separavano, ma il movimento frenetico delle gambe venne surclassato in velocità da quello delle dita che eseguivano in sequenza i sigilli della pecora, cinghiale, bue, cane e serpente. Il focus di Revy era per metà focalizzato sul nemico e per metà sull'esecuzione del jutsu quando tentò di sostituirsi con quella roccia alle spalle del ragazzo dai capelli rossi. Voleva provare a comparire alle sue spalle, era palese che la preparazione fisica dell'avversario fosse maggiore della sua e l'unico modo per sovrastarla era quello di usare il Ninjutsu. Quindi, dopo il tentativo di sostituzione, Revy avrebbe tentato di abbatterlo con un calcio diretto al suo ginocchio. La destabilizzazione forse gli avrebbe permesso di mettere a segno prima un gancio destro e poi un gancio sinistro al volto avversario.


    Resistenza: 97/100
    Stamina: 95/100
    Azioni:
    [-5 stamina] Sostituzione alle spalle dell'avversario
    [-1 resistenza] Calcio al ginocchio
    [-1 resistenza] Gancio destro al volto
    [-1 resistenza] Gancio sinistro al volto
     
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    Responso nr. 1


    Attacco - Revy:

    Sostituzione alle spalle dell'avversario [incontrastato]
    Calcio al ginocchio 10+10+18(d20)+5=43 [riesce per supremazia combattiva]
    Gancio destro al volto 10+10+12=32 [incontrastato]
    Gancio sinistro al volto 10+10+7(d20)=27 [incontrastato]

    Difesa - studente:
    Schivata 15+10+16(d20)=41 [fallisce per inferiorità combattiva]
    Parata muscolare [riesce a prescindere]
    Parata muscolare [riesce a prescindere]

    Danni:
    Revy://
    Studente: 5+11(d20)+[5+1(d20) totalmente assorbiti dalla parata]+[5+5(d20)-7(parata muscolare)]=19


    Narrazione Turno:
    Il ragazzo Revy si lanciò all’attacco appena gli viene dato il via dall’esaminatore. Non azzardo un piano sconsiderato senza aver alcun straccio di idea, ma anzi sfrutta ingegnosamente l’analisi del campo di battaglia che aveva cautamente effettuato in precedenza. Così, mentre corre amassima velocità, si sostituisce alle spalle dell’avversario, il quale non riesce a girarsi in tempo e viene colpito da un calcio preciso al ginocchio. Il colpo non è potentissimo ma è abbastanza forte da fargli perdere l’equilibrio e destabilizzarlo un po’. Dopodiché i conseguenti attacchi sbattono in sequenza sull’avversario che, indurendo ogni singolo muscolo del collo, riesce a limitare efficacemente i danni.


    Situazione Finale:
    I due studenti si trovano uno davanti l’altro ad 1 metro di distanza.


    Commenti Arbitro://

    Il sensei era rimasto in disparte per tutta la sequenza di colpi, poiché aveva preferito concentrarsi sul controllare ogni singolo gesto e movimento con la massima precisione possibile. Vedendo l’ennesimo pugno colpire il ragazzo massiccio decise di intervenire a parole:

    Il prossimo pugno che prendi te lo darò direttamente io! Dannazione muoviti!

    Il ragazzo dai capelli color fuoco si alzò con un ghigno minaccioso. Si erse in tutta la sua altezza e guardò dall’alto in basso Revy. Appariva fuori di se.

    Ti spezzo in due.

    Così, dopo aver minacciato l’altro suniano, tentò inizialmente di mollargli un montante al mento e conseguentemente di caricarlo attaccandolo con una spallata allo stomaco, che se fosse andata a buon fine avrebbe fatto cadere a terra Revy. Il finale della rozza strategia sarebbe stato un calcio mirato alla tempia, cioè una botta che, se ben assestata, avrebbe potuto terminare facilmente il match.

    Su! Forza Revy, ti stai comportando bene ma il tuo avversario sembra parecchio arrabbiato!

    Il ragazzo dallo sguardo spento si era dimostrato capace ed abile ad attaccare, ma ora avrebbe avuto la forza e l’agilità per reagire intelligentemente all’attacco dell’energumeno che aveva difronte? Si sarebbe quindi dimostrato all’altezza del titolo di genin?


    Studenti attacco:
    Pugno
    Spallata
    Calcio

    Ora ti tocca difenderti, se hai dubbi o domande mi puoi mandare un mp :rosa:
    A inizio post trovi un esempio di arbitraggio, ti capiterà di trovarli sempre in scontri pvp, ma in missione potrebbero essere nascosti per non mostrarti le stat dell’avversario :)
     
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    Il piano di Revy funzionò fin nei minimi dettagli. Riuscì a sorprendere l'avversario dai capelli rossi comparendogli alle spalle ed il tentativo di destabilizzarlo andò in porto. Ciò che non si aspettava però fu la capacità dell'altro studente di incassare i colpi. Nonostante fosse stato colpito prima da un calcio e poi da due pugni, parve uscirne praticamente illeso. L'unico effetto che Revy riuscì a sortire fu quello di far infuriare il rosso.
    "Devo continuare a sfruttare il Ninjutsu!" pensò il ragazzo mentre l'avversario si girava torreggiando su di lui. Anche se non era riuscito a ferirlo, aveva capito di poterlo battere in astuzia. La differenza fisica tra i due era palese, ma a giudicare da come il rosso si era difeso, Revy dedusse che non fosse molto abile nell'arte del Ninjutsu. Di conseguenza sapeva di dover far leva su questo proprio vantaggio per riuscire ad avere la meglio. Ma non abbassò la guardia: come gli era stato insegnato all'accademia, bisogna sempre aspettarsi il peggio dal nemico. Forse il rosso voleva tenere le sue vere abilità nascoste fino al momento giusto, forse era più furbo di quanto non volesse far credere. O forse no. In ogni caso Revy si preparò a reagire puntando sulla propria abilità nel controllare il chakra.
    Il rosso, incitato dalle minacce dell'esaminatore, si era oramai risollevato e voltato verso Revy, sovrastandolo in altezza ed in imponenza:
    «Ti spezzo in due.»
    Disse tradendo senza esitazioni una rabbia incontrollabile. Revy si fece inevitabilmente intimidire, era la prima volta in vita sua che si trovava ad affrontare una situazione tanto seria. Ma non si fece intimidire abbastanza da farsi annebbiare la mente dalla paura. Anzi, ciò che provava gli sarebbe probabilmente stato utile per non commettere errori stupidi.
    Comunque non rispose alla minaccia del nemico, anche perchè il rosso reagì immediatamente. Gli occhi di Revy si agganciarono al pugno chiuso dell'avversario che accelerava verso il bersaglio e, come i pensieri del ragazzo avevano preannunciato pochi istanti prima, decise di reagire con il Ninjutsu. Tentò infatti di creare quante più copie illusorie era capace di generare, ovvero cinque. Il ragazzo sapeva che se si fosse mosso abbastanza celermente nel comporre i tre sigilli necessari, una nuvola di fumo avrebbe circondato lui ed il nemico, confondendolo e forse impedendogli di mandare a segno il colpo. Ed una volta diradata la coltre, invece che un solo Revy da attaccare, l'avversario si sarebbe trovato a dover scegliere tra sei possibili bersagli perfettamente identici. In altre parole, Revy si stava affidando totalmente ad un misto di abilità e fortuna per sopraffarre il nemico. Niente in quell'istante poteva distrarlo dall'obbiettivo di neutralizzare il contendente, nemmeno le parole dell'esaminatore. Quasi dimenticò che si trattava di un esame.


    Resistenza: 97/100
    Stamina: 90/100
    Azioni:
    [-5 stamina] Tecnica della moltiplicazione del corpo per evitare sia il montante che i successivi attacchi
     
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    Responso nr. 2


    Attacco - Studente:
    Pugno 15+10+9(d20)= 34 [incontrastata][avviene successivamente alla moltiplicazione] [d6=1]
    Spallata [incontrastata] [d5=3 (revy = 5)]
    Calcio [incontrastata] [d4=2 (revy = 4)]

    Difesa - Revy:
    Tecnica della moltiplicazione 30+10+14(d20)+3=57 [riesce per supremazia combattiva] [revy = 6(d6)]

    Danni:
    Studente: //
    Revy: 0


    Narrazione Turno:
    Lo studente accecato dalla rabbia si appresta a colpore a piena potenza con una scarica di colpi Revy. Il difensore non si perde d’animo e sfrutta la sua maggiore capacità magica e crea sul campo di battaglia ben 5 copie e così confonde la sua posizione. Il ragazzo dai capelli rossi non riesce a far altro che scontrarsi con le copie mancando totalmente il bersaglio. Dimostra tutta la sua frustrazione urlando:
    CHI È QUELLO VERO!?!



    Situazione Finale:
    2 copie in campo oltre Revy. Posizione di Revy ignota.


    Commenti Arbitro: In un combattimento ti potrebbe anche dire più “sfiga” e uno dei colpi casuali potrebbe colpirti. Basta un colpo “riuscito” e la tua posizione diventerà nota (e sono dolori se non ti sei difeso in altro modo :asd:)


    Il sensei analizzò attentamente anche questo scambio di colpi. Osservò l’esecuzione dei sigilli e la riuscita della tecnica. Pensò tra sé e sé che cinque copie erano un ottimo risultato per uno studente, perciò non c’erano altri dubbi e non c’era il bisogno di sprecare altro tempo.

    Basta così! Ho visto abbastanza.

    Camminando a lunghi passi avrebbero raggiunto rapidamente i due combattenti e successivamente avrebbe appoggiato la sua mano destra sulla spalla di Revy. Lo avrebbe ispezionato da vicino. Un dubbio avrebbe attraversato la sua mente come un fulmine attraverso il cielo: le di vita che attendevano da lì a poco tutti i ninja, tutti i soldati del continente. Se gli avesse consegnato il titolo di genin lo avrebbe inevitabilmente indirizzato su un via costellata di morte e sofferenza, data l’incombente guerra. Ma d’altro canto il paese di Suna aveva bisogno di ninja coraggiosi pronti a lottare e morire per difendere tutto il popolo. Confinavano con il nemico ad ovest e non potevano non farsi trovare pronti. Ogni singolo individuo era indispensabile alla sopravvivenza del paese del vento. Perciò non ebbe dubbi sulle parole da usare. Il ragazzo aveva scelto liberamente il suo destino quando si era iscritto all’accademia.

    Hai combattuto bene. Perciò da oggi sei un genin di Sunagakure, congratulazioni. Troverai il coprifronte ad aspettarti in segreteria.

    Si girò verso l’altro studente, che aveva dimostrato molto meno.

    Tu torni in accademia perché ne hai bisogno. Su, forza, ora andatevene. E avanti i prossimi! Sarà una giornata lunga.


    Mi devi fare l’ultimo post e poi ti assegno l’exp :hat:
     
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    «Revy» | «esaminatore» | «avversario»

    Sotto l'attento sguardo di Revy, l'avversario si lanciò contro tre copie del ragazzo, annichilendole una dopo l'altra con furia crescente. Lo studente non dovette far altro che stare fermo a guardare, mentre le finte le finte copie lo proteggevano dietro uno scudo di vantaggio probabilistico. Era la prima volta che improvvisava l'utilizzo della Tecnica della Moltiplicazione del Corpo in un combattimento. Fino a quel giorno le lezioni accademiche si erano focalizzate sul perfezionamento dell'esecuzione di tecniche come quella, quindi ogni volta sapeva esattamente quale tecnica avrebbe dovuto eseguire. Questa volta invece era stato lui a scegliere, era stato lui a decidere che la miglior mossa da mettere in atto era quella. Una decisione che si rivelò vantaggiosa, visto che sia il pugno, sia la spallata, sia il calcio del rosso finirono per sfondare pure e semplici illusioni immateriali. "Chissà in che condizioni sarei ora se non fossi riuscito a moltiplicarmi in tempo" si ritrovò a pensare.
    Realizzò solo in quel momento, mentre accanto a lui solo due copie restavano in piedi, che aveva basato la propria strategia troppo sulla fortuna. Se per un malaugurato caso l'avversario l'avesse colpito anche solo una volta, tutte le altre copie sarebbero state ignorate ed ogni attacco sarebbe stato concentrato soltanto sulla sua persona. Un azzardo che avrebbe tranquillamente portare ad un verdetto sull'esito di quello scontro. Quindi quella che inizialmente era sembrata un'ottima strategia, improvvisamente gli parve come la più stupida tra le scelte. Lanciò un'occhiata verso l'esaminatore sperando di non leggere disappunto sul suo volto, ma non fece in tempo a decifrare nulla perchè il rosso avrebbe colpito nuovamente da un momento all'altro. Revy sapeva che doveva passare immediatamente all'attacco se non voleva essere ridotto ad un sacco da boxe.
    Stava per compiere la propria mossa, ma proprio quando le sue mani cominciarono a comporre i sigilli della prossima tecnica, una voce spezzò l'atmosfera carica di tensione:
    «Basta così! Ho visto abbastanza.»
    Era l'esaminatore, che dopo quelle parole si avvicinò proprio a Revy, poggiandogli una mano sulla spalla. I due si fissarono dritti negli occhi, e lo studente lesse nello sguardo del maestro un profondo dubbio. O forse era apprensione? Non ne era certo, ma temette che l'esaminatore non lo ritenesse all'altezza. Si, Revy aveva tenuto testa al nemico, ma quella Moltiplicazione del Corpo, anche se perfettamente eseguita, era stata una mossa stupida, un passo falso. Il ragazzo si dannò per aver osato tanto. "Perchè non mi sono limitato alla tecnica della sostituzione? Diamine!. Più i sencondi di silenzio passavano, più i timori del giovane crescenvano. E se l'avesse rimandato in accademia? E se in realtà non fosse tagliato per quel mestiere? Mille dubbi lo trafissero contemporaneamente. Ma alla fine:
    «Hai combattuto bene. Perciò da oggi sei un genin di Sunagakure, congratulazioni. Troverai il coprifronte ad aspettarti in segreteria.»
    Revy non credeva alle proprie orecchie. Voleva esultare, saltare dalla gioia, stringergli la mano e ringraziarlo. E per poco non lo fece. Ma fortunatamente riuscì a darsi un contegno e tradendo soltanto un piccolo sorrisetto, rispose con agitazione:
    «Si signore! Grazie signore! Non la deluderò signore! Grazie! Vado!»
    E costringendosi a non aggiungere altro, si voltò e si diresse verso la segreteria.
    Sprizzava di gioia, non vedeva l'ora di iniziare la sua vita da Ninja, di stringersi quel coprifronte attorno al capo. Voleva correre!



    CITAZIONE
    Commenti Arbitro: In un combattimento ti potrebbe anche dire più “sfiga” e uno dei colpi casuali potrebbe colpirti. Basta un colpo “riuscito” e la tua posizione diventerà nota (e sono dolori se non ti sei difeso in altro modo

    Effettivamente non ci avevo pensato XD bene, ho rischiato un suicidio!
    Grazie per la dritta, ne farò tesoro :asd:

    Comunque visto che abbiamo fatto un combattimento, volevo chiedere se sblocco questi achievement:

    Per la tecnica della sostituzione e della moltiplicazione:
    CITAZIONE
    Nome: Primi sigilli compiuti
    Requisito: Utilizzare il primo jutsu in assoluto nel GDR [ECCETTO TAIJUTSU] con Successo in Eventi qualsiasi (escluse P.Q.)
    Ricompensa: 25 punti exp o 250 Ryo

    Per il calcio al ginocchio e i due pugni in faccia:
    CITAZIONE
    Nome: E così ti piace il corpo a corpo, eh?
    Requisito: Utilizzare il primo Taijutsu/attacco fisico/con arma/parata muscolare/schivata con Successo in Eventi qualsiasi (escluse P.Q.)
    Ricompensa: 25 punti exp o 250 Ryo
     
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    Ti prendi 32 exp :rosa:, trovi tutto qui per il passaggio a genin
    Ps: sfortunatamente non sblocchi gli achievements perché siamo in accademia :asd:
     
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