La Serpe delle Nebbie

Dopo tutto quello che era accaduto quel giorno decisi che non mi sarei fatto ulteriori domande. Una volta percorso tutto il cunicolo, seppur con fatica, raggiunsi l’ampia sala nella quale avevo lasciato la piccola bambina e l’ambiguo serpentone. La scena che mi si presentò davanti aveva del surreale. Le due teste integre del rettile aggredirono brutalmente quella mutilata e una volta distaccata dal possente corpo sul quale si ergeva cadde rovinosamente a terra, rotolando per qualche metro. Dalla ferita viva qualcosa sembrava muoversi e nel giro di qualche secondo la carne sembrò ricomporsi andando a ricreare una nuova testa che sostituì dunque la precedente, riportando il serpentone al suo stato iniziale. Rimasi impietrito davanti a quell’atto. Fino a poco prima non riuscivo a spiegarmi l’esistenza di un esemplare tanto singolare, adesso avevo la certezza di trovarmi di fronte ad una creatura sovrannaturale.

Una voce intervenne bruscamente, rimbombando tra le pareti rocciose che ci circondavano.


Cosa sta succedendo qui!


Proveniva dal tunnel di ingresso della grotta ma non ebbi neanche il tempo di identificare con cura il proprietario che mi sfuggì alla vista per poi ritrovarlo al fianco della piccola biondina. Un uomo corpulento, calvo, che indossava un paio di occhiali da sole scuri. La sua espressione non prometteva bene, sembrava infatti piuttosto nervoso. Purtroppo non avrei potuto più utilizzare la mia arte innata per carpirne le intenzioni. Mi si rivolse con tono interrogatorio.


Chi sei? Cosa ci fai qui e perché la piccola Milly ha dovuto farsi ricrescere una testa? Parla ed in fretta!


La serie di eventi di quell’insolita mattinata si era evoluta in maniera decisamente troppo repentina e confusa, anche per un ragazzo analitico come me. Non riuscivo a collegare tutti quegli avvenimenti e complice una condizione di pesante stress energetico iniziai a farfugliare risultando chiaramente incomprensibile. Al che l’omone, spazientito, serrò il suo pugno e si preparò a colpirmi. Fortunatamente la bambina intervenne squillante nell’evitarmi il peggio e afferrando il braccio all’inizio della sua corsa.


No papà fermo! Lui ci ha aiutato… Milly si è ferita per proteggerlo…


Allo stesso tempo anche il serpentone sembrò rivolgerglisi e l’energumeno si mostrava interessato ad ascoltarlo.


Capisco… Quindi è andata così… Alla fine quel farabutto ce l’ha fatta…


Ed in un impeto d’ira serrò ancora una volta il suo pugno liberandone la potenza distruttiva al suolo che si aprì fragorosamente all’impatto, facendo volare detriti rocciosi qua e là, creando una voragine a pochi metri da me. Non avevo mai visto nessuno capace di concentrare un simile quantitativo di forza nel nudo utilizzo delle mani. Se solo la bambina non lo avesse fermato qualche istante prima, questa volta sarei morto sul serio.

Ancora una volta non mi diede il tempo di organizzare i miei pensieri e riprese a sbraitarmi contro.


Spero tu ti renda conto di cosa hai fatto… Quel manufatto è qualcosa di molto importante… Dovrai recuperarlo! Questa responsabilità ricade su di te… Erano mesi che ci provava ed ha sempre fallito… Ora gli hai permesso di eludere le nostre difese…


Ragionò per qualche frazione di secondo e avvicinandomisi estrasse un grosso rotolo dalla sua tasca.


Ma credo di potermi fidare di te… Se Milly ti ha salvato da morte certa vuol dire che sei un ragazzo interessante… Ti darò una possibilità… Scrivi qui il tuo nome, con il sangue, e creature come lei verranno ad aiutarti se sarai in difficoltà… Ma ricorda… Dovrai trovare quel farabutto, recuperare il manufatto e riportarlo qui… Altrimenti verrò a cercarti e rimpiangerai di non essere morto per mano sua!


Mi protese il suo maestoso pugno davanti al viso, attendendo finalmente in silenzio una mia risposta.

Dalla sua ultima frase e alla vista del rotolo tutto mi fu più chiaro. Avevo studiato a fondo alcune teorie che parlavano di particolari tecniche del mondo ninja. Conoscevo dopotutto quella tecnica ma non avevo mai avuto modo di approfondirne l’aspetto più interessante. Ero a conoscenza infatti che alcuni shinobi erano riusciti a stabilire delle connessioni con alcune creature del mondo animale molto particolari. Grazie a queste si poteva giungere alla stipulazione di un contratto di sangue con le creature che permettesse di richiedere i preziosi servizi delle specie animali, attraverso la tecnica del richiamo. Mai mi sarei aspettato che dopo aver rischiato la vita, affrontando un temibilissimo Hoozuki, avrei avuto addirittura un’occasione così unica. Dopotutto anche quando fui sul punto di temere per la mia pelle, ringraziai il cielo per quella passeggiata mattutina. L’imprevedibilità della vita mi aveva messo di fronte a grandi e pericolose sfide. Le avevo affrontante forse con un briciolo di incoscienza, ma a testa alta. In cambio ne avevo tratto un’esperienza fondamentale che andava ad accrescere non solo le mie conoscenze ma anche la voglia di continuare a scoprire nuove ed incredibili cose.

Tuttavia il ninja misterioso era scappato con quello che doveva essere un importante manufatto per quell’uomo ed ero stato proprio io a concedergli la fuga. Mi feci dunque serio e guardando dritto negli occhi il mio interlocutore, con fermezza risposi.


Firmerò con il sangue questo rotolo. Ho commesso degli errori e sono grato che mi stiate dando la possibilità di riscattarmi. Mi metterò sulle tracce di quel bastardo e recupererò quanto vi è stato rubato. Ho una sola richiesta: una volta sottrattogli il manufatto, vorrei avere l’onore di decidere le sue sorti. Possiamo esser d’accordo su questo?




Appoggiai il mio pugno, di dimensioni palesemente più contenute, al suo. Dopodiché mi accinsi a tagliare con gli incisivi la mia lingua e prelevai dalla ferita del sangue, portando il pollice verso la bocca. Apposi la mia firma sul rotolo aperto, sancendo di fatto un contratto con le creature che più di tutte rispecchiavano il mio vero essere: i serpenti. Animali ammalianti, ipnotici. Estremamente sensibili e schivi. Il loro stile di combattimento, le cui peculiarità erano rappresentate da uno sviluppato olfatto abbinato ad una rapidità senza eguali ed una forza esplosiva, si sarebbe sposato perfettamente con la mia abilità nelle arti magiche, completandoci a vicenda.

Mi rivolsi quindi al mastodontico serpentone dalle tre teste il quale, da quanto accaduto poco prima, sembrava comprendere le mie parole.


Proseguiremo il nostro cammino fianco a fianco, affrontando le nuove sfide con la stessa fiducia e lo stesso rispetto che oggi ci ha legato. Non vedo l’ora di scoprire il vostro meraviglioso mondo e conoscere tutte le specie che ne fanno parte. Che questo sia il punto di inizio di una proficua e profonda collaborazione.