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Finalmente. Una parola liberatoria per descrivere la conclusione di una battaglia anomala e assurda. Eravamo partiti col proposito di catturare un Mukenin ed eravamo riusciti solamente a modificare il territorio, distruggerlo e poter solamente utilizzare la nostra mera forza fisica. Non appena il chakra aveva fluito di nuovo in me, ero riuscito nell'intento preventivo di bloccare fisicamente il nostro caro Ryuga, ma il vero eroe era stato Atshushi che con un suo Fuuinjutsu era riuscito a interrompere l'utilizzo del chakra da parte del Senju. Rilasciai la presa della mia folta chioma dal corpo di Ryuga. Bastava il sigillo del mio compagno Uzumaki e la mia stretta col filo d'acciaio.
Atshushi: Ottimo lavoro, Okami
Okami: Lo abbiamo in pugno.
Risposi al mio compagno con un cenno di assenso e complicità per poi riportare l'attenzione sul nostro prigioniero, inerme, sconfitto, senza possibilità di fuga. Gli ordini erano sempre di tentare la cattura, l'ingaggio da eliminazione era consentito solo in stretta necessità e ammetto che il confine della "necessità", in molte occasioni, era labile, assoggettato al volere del singolo.
Atshushi: Finalmente pagherai per il tuo tradimento. Tu, maledetto codardo.
Non conoscevo a fondo la storia dei presenti, ma l'Uzumaki era veramente incazzato con la nostra preda. Era molto più soddisfatto di quanto in realtà lo fossi io. A dire il vero, dentro di me aveva la forte sensazione che Ryuga non fosse così diverso da altri come noi. Pensai che potevo esserci io al suo posto, io che ho guardato dentro l'oscurità nell'ultimo anno e ne sono stato attratto. Come se una voce interiore mi dicesse che era mio destino immergermi in una pozza di catrame. Mi sono salvato dal cadere, ma non è una cosa comune. Ryuga mi sembrava fosse ancora con i piedi dentro quella pozza nera, non si era immerso nell'oscurità totalmente. Improvvisamente tutto divenne strano. Era stato catturato, ma nonostante il blocco del suo chakra, non sembrava che volesse opporre resistenza fisica alla costrizione del mio filo, anzi a dire il vero sembrava assente. Lo Sharingan mi avvertì di un pericolo. Una fonte di chakra nuova e distorta iniziò a manifestarsi su Ryuga. Vedevo chiaramente il chakra del mukenin venire ingoiato da questa manifestazione. Vi dirò la verità e non mi vergogno a farlo: tremai. Non seppi inizialmente perché, ma ebbi una sensazione di gelo, le tomoe dello Sharingan sembravano pietrificate, le miei iridi fissavano Ryuga, ma non riuscivo a chiudere le palpebre. Tornai al controllo della mia vista e del mio corpo, non appena Atshushi mi urlò dopo essersi avvicinato a Ryuga e cercava anche di sbloccare la sua stasi.
Atshushi: Okami urlò al suo compagno richiama immediatamente il tuo filo!
Eseguì ciò che mi disse quasi come un ordine, ma riprendendomi capì che avrei dovuto comunque sciogliere la mia tecnica. Poi fu il turno di Ryuga che finalmente diede un segno di vita, ma nel frattempo con lo Sharingan vedevo chiaramente una fonte oscura esterna che iniziava a ricoprirlo.
Ryuga: Fury ha la base a queste coordinate... ha un esercito immenso di cyborg divisi in classi per potenza, ha anche diversi sottoposti umani come me, nella capitale ha un laboratorio dove fa esperimenti sui prigionieri, li sono rinchiusi anche i bijuu… Addio…
Okami: Merda! NO!!
Ci allontanammo con un balzo sia io che Atshushi e con rammarico vidi morire davanti a me quel Mukenin la cui vita era stata segnata da una sua scelta singola. Venne divorato da fiamme nere che si fecero strada dolorosamente all'interno del suo corpo. Nessuno di noi poteva immaginare quale straziante atrocità stesse provando. Quel fuoco oscuro era la fonte che avevo percepito al suo interno. Difficile poter fare un'analisi di cosa fosse avvenuto davvero, ma il fatto che avesse rivelato quelle fondamentali informazioni per noi, mi fece pensare che il suo "padrone" lo avesse punito con un potere di cui avevo letto nella storia del mio clan: Amaterasu. La fine di Ryuga arrivò in concomitanza ad un altro jutsu, uno spazio-temporale celebre nel repertorio Uchiha. Svanì del tutto davanti a noi e io mi inginocchiai a terra, come se le forze mi fossero mancate improvvisamente. Il mio Sharingan bruciava nei miei occhi e scesero pesantissime due singole lacrime da essi. Non so perché provassi quel rammarico, ma la mia indole era quella. Un uomo era morto con un tentativo di redenzione e per colpa di questo aveva fatto una fine tremenda. Ryuga Senju non lo conoscevo bene, ma nella torre di Qayin era stato dalla mia parte. Insieme avevamo sconfitto la donna del cristallo. Istintivamente tirai fuori la Mirakami e ne osservai la lama, mi sembrava di poter percepire non solo l'anima della nostra avversaria, ma ora anche quella dell'appena defunto Senju. Mi rialzai e mi asciugai quelle lacrime amare. Mi avvicinai con Atshushi a Ren che era ancora ferito dall'esplosione di Elox. Si era tenuto in disparte dopo aver avuto il merito per aver eliminato uno dei nostri nemici. Era il momento di tirare le somme prima di tornare a fare rapporto.
Atshushi: Oggi non solo abbiamo fermato una tra le pedine più pericolose di Fury, ma abbiamo evitato il furto di due potenti kinjutsu. Tuttavia questo posto non è chiaramente un luogo adatto a proteggere alcunché. Almeno non più. Andiamo a prendere i rotoli per portarli al sicuro nelle nostre basi. Parlerò io con il capo villaggio e spero che si convinca rapidamente.
Okami: Verrò con te e poi direi di fare ritorno e rapporto su tutto. Ren, tu ce la fai?
Ren: Riposerò ancora un pò [...] per il momento del rientrò sarò pronto a camminare...
E così si concluse una missione. Era stata un successo? Forse. Io la consideravo una specie di vittoria mutilata, ma grazie a Ryuga, incredibilmente, avevamo fatto un passo verso quel bastardo. Mentre ci avviavamo verso il monte, mi guardai attorno, come se sentissi che Fury non era lontano. Magari ci stava osservando. Lo speravo. Che tenesse i suoi occhi rossi sui miei. Che vedesse che c'era un Uchiha che ardeva per sconfiggerlo.
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