Ryozanpaku!!!

P.Q. Ren Natsume

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    RYOZANPAKU

    Il giovane Jiren era andato via da pochi istanti ed io già ripensavo a quella lezione impartitagli pochi minuti prima. Il trasmettere qualcosa di me, un mio insegnamento, dare ad un giovane samurai, o ninja che fosse, parte del bagaglio che, durante la mia breve vita avevo accumulato, era forse una delle cose più gratificanti che mi fossero capitate. Solo nel pieno della battaglia ero riuscito a sentirmi così prima d'ora, il senso della vita mi aveva nuovamente pervaso. Il tramandare il mio sapere equivaleva alla gioia provata nell'accumularlo, avrei quindi dovuto seguire quell'istinto? Ne ero degno? Iniziai a rifletterci raggiungendo nuovamente il retro, intenzionato a chiedere un parere ad un amico. Portai il pollice alla bocca e, autoinfliggendomi una leggera ferita, al fine di far scorrere un po’ del mio sangue, evocai Gama.

    Ciao amico… Questa volta ti chiamo per un consiglio…

    L’anfibio mi sorrise e ricambiò il saluto col suo solito fare amichevole

    Beh, di che si tratta? Indeciso su quali nuove terre esplorare o su che nuovo tesoro andare a cercare?

    Domane più che legittime in effetti, visto che solitamente i miei dubbi erano quelli, ma questa volta era qualcosa di più profondo, dopo una piccola risata divertita mi apprestai quindi ad esporre il quesito.

    No, niente di tutto ciò… Sai, è appena andato via un giovane ninja molto promettente a cui ho insegnato una tecnica di spada… Ricordi Jiren Sakata? Il ragazzo che salvammo dai banditi qualche tempo fa? Parlo di lui…

    Gama capì che si trattava di qualcosa di serio, iniziò così ad ascoltarmi attentamente cercando di cogliere il nocciolo del discorso.

    Fare da insegnante è stato… Particolare… Molto stimolante… Mi piacerebbe rifarlo… Mi è quindi venuto in mente che potrei aprire un Dojo di Kenjutsu… Cosa ne pensi?

    Questa volta a sorridere fu Gama che, con tono divertito, rispose senza troppi giri di parole.

    Che idea fantastica! Tu sei un prodigio con la spada e se insegnare ti appassiona tanto perché ti fai tanti problemi? Non capisco cosa aspetti!

    La sicurezza e la determinazione del rospo mi diedero quell’ultima spinta per decidermi ad agire subito, feci quindi un cenno di assenso e mi misi subito a fare mente locale sul come muovermi. Il progetto di intraprendere la via del cacciatore di tesori avrebbe aspettato ancora un po.

    Mettiamoci a lavoro!

    Esclamai con forza, stringendo il pugno. Il luogo in cui tirare su il dojo non sarebbe stato un problema. Avrei infatti potuto tranquillamente usare la mia vecchia tenuta, ero infondo rimasto solo, non sarebbe servita a nulla inutilizzata ed anzi ne avrei solo causato il crollo senza apportare la giusta manutenzione. Il primo passo era però quello più noioso, ovvero quello burocratico, non volevo però perdere troppo tempo, così decisi di approfittare dell’aiuto del mio fidato amico.
    Andresti avanti fino alla vecchia tenuta? Io passo a richiedere i permessi e ti raggiungo… Andrà rimessa a nuovo prima di iniziare a preparare le attrezzature…

    Senza tanti indugi, Gama si avviò rapidamente saltellando mentre io mi apprestai a raggiungere nuovamente il palazzo del Generale, dove alcune ore prima mi ero diretto per un motivo completamente diverso, ma di cui mi sarei potuto occupare in seguito. Era quasi incredibile quanto le priorità e le intenzioni di un Capitano potessero essere mutate solo grazie all'incontro con un giovane Genin. In quel ragazzo, nel suo spirito indomito, c'era qualcosa di forte, qualcosa che in futuro lo avrebbe certamente reso grande.

     
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    Tra i pensieri vari, giunsi infine nel particolare ufficio che mi interessava e mi rivolsi alla persona incaricata.

    Salve, sono il Capitano Ren Natsume... Sono qui per notificare la mia intenzione di aprire un Dojo di Kenjutsu

    Alle mie parole notai un fugace sorriso sul viso della ragazza che prese dei documenti e distese il braccio verso di me passandomeli

    Ecco a te, Ren Natsume… Compila questi moduli e riconsegnali qui quando sarà tutto pronto

    Presi il gruppetto di fogli, che non era nemmeno molto impegnativo, tre o quattro al massimo, e salutando con un cenno del capo, mi apprestai a passare all’azione.

    Grazie, a presto…

    Uscito da lì ero quasi sollevato, del poco tempo impiegato in quel frangente, la burocrazia mi aveva sempre spaventato ed indisposto. Sarà che per uno come me abituato a muoversi ad alta velocità e portare a termine sequenzialmente molteplici incarichi, stare fermo ad aspettare il proprio turno era uno strazio. Per mia fortuna l’ufficio d’interesse non doveva avere grandi richieste, mi fu quindi possibile raggiungere rapidamente Gama e con lui fare una prima valutazione dei lavori da svolgere.

    Il lavoro sarà molto ma ne varrà la pena!

    Spiegai quindi al mio compagno le idee che mi stavano venendo in mente, dal recintare meglio i confini del territorio, passando poi a quelli del “campo d’addestramento” che sarebbe sorto sul retro dell’edificio. Anche l’interno avrebe dovuto subire forti modifiche, sarebbe servita prima di tutto un’ampia sala, oltre ad altre più piccole dove conservare armi ed attrezzature varie. Sarebbe stato anche il caso di allestire fin da subito dei dormitori? Il consiglio fu quello di mettere già in conto espansioni future dato che il riallestimento era pressocchè totale e non me lo feci ripetere due volte, presi carta e penna ed iniziai a buttare giù degli schizzi di quello che a breve sarebbe stato il mio Dojo.

    Beh… Allora io vado… Quando si iniziaerà a lavorare chiamami pure

    Gama stava quindi per congedarsi visto che eravamo ancora in fase elaborativa ma a quel salut mi tornò alla mente un qualcosa che avevo fino a quel momento dimenticato.

    Ohh aspetta… Ora che ci penso, ho un messaggio per te… Un tuo amico ti saluta, un certo Kiba…

    Notai subito che a quel nome il rospo mi sembrò spaesato, non sembrava conoscerlo e restò con fare interrogativo.

    Un ragazzo apparentemente tranquillo… Mi ha aiutato a salvare un villaggio da alcuni briganti… Alto, capelli corvini all’indietro… Abile con la tecnica della moltiplicazione… Ha stretto un patto con i serpenti… Quando ha scoperto del mio rapporto con voi rospi mi è parso malinconico e mi ha chiesto di salutarti

    Nell’udire quella descrizione, Gama sembrò capire perfettamente a chi mi riferissi, il suo sguardo si incupì improvvisamente ma non proferì parola

    Gama che succede? Chi è quel ragazzo?

    L’anfibio fece un respiro profondo ed iniziò quindi a raccontare tutta la storia fin dal’inizio, da come aveva conosciuto quel giovane promettente, sino a come il male puro lo aveva corrotto. Ryuga Senju, mukenin al servizio di Fury. Ma era davvero senza speranze come Gama sosteneva? Non mi era sembrato un tipo tanto malvagio, di certo era forte e se avesse avuto cattive intenzioni non so come sarebbe finita, invece mi aveva aiutato a proteggere gli abitanti del villaggio. I suoi occhi per di più, erano realmente malinconici nel parlare dei rospi.

    Sei certo che non ci siano speranze di redenzione per lui?

    Il rospo mi osservò stranito e dubbioso, alzò le spalle sconsolato e si dissolse in una nuvola di fumo, i due dovevano aver stretto un rapporto profondo. Certo è che se ne avessi avuto nuovamente occasione, avrei cercato certamente di riportare quel Ryuga dalla parte giusta, non riuscivo a non pensare che infondo al suo cuore c’era ancora del buono.



    Edited by Roy90 - 20/2/2021, 17:22
     
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    Non era però quello il momento di preoccuparsene, avevo un Dojo da tirare su ed ancora nulla in mano se non il dove. Fu così che mi dedicai alla parte più noiosa del lavoro, la progettazione e lo stilare la lista del necessario. Servivano molti materiali nonché attrezzi vari ma per fortuna avevo molte conoscenze adatte a fornirmi ciò di cui avevo bisogno, nonché a darmi una mano nella costruzione. Passarono così svariati giorni, fino a che non ebbi tutto il necessario e potei finalmente iniziare i lavori di allestimento.

    Si comincia!

    Dissi esortando la squadra di costruttori che avevo assunto. Buttammo praticamente giù buona parte degli interni lasciando in piedi solo muri e travi portanti per poi riedificare tutto come da miei progetti, anche il pavimento sarebbe stato completamente sostituito e quello che era un semplice bagno sarebbe stato trasformato in spaziosi spogliatoi. Ci volle molto tempo prima che arrivammo a buon punto e, mentre gli operai terminavano i lavori interni, io mi dedicai al modificare l’esterno. Sul retro del Dojo organizzai uno spazio molto ampio adatto ad allenamenti disparati, lì ben presto avrei posizionato diversi manichini di legno e bersagli vari. In poco più di un mese eravamo quasi riusciti a completare il tutto, in particolare la sala dove si sarebbero tenute la maggior parte delle lezioni era completa, ed in insieme ad essa la maggior parte delle sale annesse.

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    Eravamo quasi arrivati alla fine ma mancava ancora qualcosa, serviva un ingresso degno di un importante dojo, qualcosa che dicesse a chi arrivava da me che in quel luogo si faceva sul serio e poteva entrare solo chi davvero voleva diventare più potente in tutti i sensi, non solo per sviluppare mera forza fisica. Decisi quindi di aggiungere una parte al progetto originale, un grande muro di cinta che avvolgesse tutta la proprietà e un imponente cancello, dalle alte porte in legno massiccio, che trasmettesse imponenza a chi si presentasse al cospetto di quella soglia.

    Kenichi_con_uniforme

    Infine, dopo mesi di lavori, era finalmente pronto, non mi restava che compilare le scartoffie prese tempo prima e riconsegnarle per ufficializzare il tutto, prima però non potei non evocare nuovamente Gama per mostrargli in anteprima il risultato raggiunto. Ne restò decisamente entusiasta e notò subito i grandi spazi aperti sul retro, adatti anche ad un allenamento con lui ed altri rospi di grandi dimensioni.

    Hai pensato proprio a tutto eh?

    Mi disse beffardo per poi proseguire con la domanda che certamente gli frullava in testa da un po’

    Ma hai pensato anche al nome?

    Ebbene si, nel tempo trascorso per allestirlo, durante le ore che trascorrevo in bottega ed anche durante le diverse missioni che nel frattempo mi avevano tenuto impegnato, avevo sempre e comunque continuato a riflettere su un buon nome da scegliere. Il frutto di quelle riflessioni, a mio parere, sarebbe stato degno di un grande Dojo

    RYOZAMPAKU! Il luogo dove si riuniranno i più potenti combattenti della terra!

    Esordii con fierezza e orgoglio e fu proprio quello il nome che riportai sui documenti apprestandomi quindi a consegnarli. Il dado era tratto e non mi restava ora che iniziare a farmi un nome. I primi che avvisai della novità furono probabilmente le uniche persone con cui avevo avuto un po’ più a che fare: Jiren Sakata, Yuugi Miyazaki e Bokuda Akageri, non evitai però certo di spargere la voce a Tetsu anche tramite la mia bottega e quelli che erano i miei contatti più fidati. La mia carriera da maestro stava per cominciare.

    FINE

     
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