Accademia Ryushichi Ryu - Riku Okami

x Zafreus & WolfBlade92

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    Svariati mesi erano trascorsi dai tremendi attentati che causarono innumerevoli perdite sia civili che militari, in tutti i villaggi del continente e non. Nessuno fu risparmiato dalla furia del maledetto essere autoproclamatosi Dio del mondo: Fury. Ora c'era davvero qualcosa che accomunava tutti i villaggi, tutte le razze, tutti i popoli, il dolore, la sofferenza e l'avversione per il comune nemico che più di ogni altro aveva saputo ferire i suoi nemici in ciò che per chiunque era la cosa più cara, il futuro. Centinaia, migliaia di giovani vite spezzate in un battito di ciglia, tante esplosioni, risuonate quasi all'unisono in un unico grande boom mondiale e tutte quelle vite vennero spezzate. Pochissimi i giovani che, per un motivo o per l'altro, si trovarono a sopravvivere a quel brutale destino. Una trasferta, un allenamento fuori sede, una giornata di festa dalla scuola, per malattia, in ogni villaggio gli studenti che si sottrassero a quel nefasto destino si potevano quasi contare sulle dita delle mani. Per questo e per altri motivi, alcuni villaggi decisero di organizzare dei corsi di studio interterritoriali, atti a riunire questi giovani con la speranza che insieme avrebbero potuto affrontare meglio l'accaduto. Per alcuni funzionò più che per altri ma in ogni caso tutti quei ragazzi si sarebbero trovati a dover sostenere insieme il fatidico esame di promozione a Genin, che in questa particolare occasione aveva un significato ancora più importante. Questi ninja, pronti a sorgere con una motivazione più forte degli altri, spronati a lottare e vendicare e fare giustizia, portatori non solo delle loro volontà, ma anche di quelle dei compagni caduti ancor prima di poter imbracciare un'arma, avrebbero certamente saputo fare onore sia alla terra d'origine sia all'umanità stessa.

    Fu così che in quel dì, nelle umide terre nebbiose di Kiri, decine di ragazzi vennero accompagnati da ogni dove per incontrare chi li avrebbe esaminati e ritenuti idonei o meno ad imbracciare le metaforiche armi per la guerra alle porte. Così, in grande ordine vennero fatti entrare in una grande sala dove li aspettava un individuo privo di coprifronte ed armato di tre katane poste al fianco.

    gratis-png-zoro-roronoa-roronoa-zoro-una-pieza-guerreros-piratas-2-una-pieza-guerreros-piratas-3-monos-d-luffy-una-pieza

    Quando tutti i presenti si furono disposti su più file ed il vociare terminò, il tizio iniziò a sondare con lo sguardo truce i presenti, muovendosi a passo lento tra loro.

    Ebbene... Voi dovreste essere coloro che si batteranno nella prossima guerra...

    Ansie, paure, tensioni, un turbinio di emozioni avvolgeva i presenti e lo sguardo dell'esaminatore sembravano poter scrutare tutto nei loro occhi tremanti.

    Oggi io, Ren Natsume, Capitano di Tetsu, deciderò se siete all'altezza di farlo, o sarete solo delle bestie da mandare al macello... Ovviamente in questo caso, mi premurerò di rimandarci a casa a piangere dalle vostre madri... Chi uscirà da qui felice, lo farà perchè potrà di essere un vero uomo, Samurai o Ninja che sia!

    L'incedere non accennava a rallentare ed ormai quasi tutte le file erano state attraversate mentre la sua voce si faceva sempre più carica.

    Non mi interessa quanto siete forti, quanto siete talentuosi o quanto siete dolenti per ciò che è accaduto... Perchè ci sarà sempre là fuori qualcuno più forte o arrabbiato di voi... Quello che voglio vedere oggi è cosa si annida nei vostri cuori, il vostro vero IO! Perchè solo un cuore saldo, in un'anima indissolubile, si cela ciò che vi permetterà di sopravvivere alla guerra che verrà, o di morire con onore, facendo ciò che vi compete!

    Tornò al centro della sala, davanti a tutti gli esaminandi e, dopo pochi istanti riprese.

    Non perdiamo altro tempo, tutti sugli spalti, sarete chiamati a coppie e verrete qui ad affrontarmi... I primi che possono restare qui ed dare subito inizio all'esame sono Ryushichi Ryu e Riku Okami... Mmh che bell'accoppiaento... Uno di Kiri ed uno di Tetsu...

    Nell'osservare i due, sembrò quasi che Ren si stesse perdendo in qualche ricordo, ma durò solo qualche attimo. Difatti, non appena tutti gli altri avessero raggiunto gli spalti, diede il via con un gesto della mano, invitando la coppia ad attaccarlo.



    Zagreus WolfBlade92
    Eccoci qui, in questo primo post concentratevi sulla preparazione all'esame e sul descrivere il carattere ed i desideri dei vostri pg. Poi potrete dare il via alle danze iniziando ad attaccare. Per qualsiasi dubbio o perplessità sono a disposizione.


    Edited by Roy90 - 4/2/2021, 23:17
     
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    Parlato Sensei di Tetsu
    Parlato Ansem
    Parlato Ren
    Parlato Riku
    " Pensato Riku "

    Finalmente Riku iniziò a fare il suo primo passo verso il suo futuro come samurai, entrò in accademia.
    Gli anni passavano veloci e le nozioni d'apprendere erano molteplici, ma Riku era una persona molto determinata e non ne sentiva il minimo peso, anche perché aveva il suo amico Sora con cui studiare ed esercitarsi.
    Finalmente, dopo tanti sacrifici, arrivò il momento per l'esame finale che avrebbe deciso della loro sorte...

    Ragazzi, mi complimento con tutti voi per il lavoro svolto in questi anni... avete dimostrato dimostrato di avere le carte in regola per entrare nell'esercito!

    Il loro insegnante disse quelle parole d'incoraggiamento con fierezza nella voce, aveva fatto un buon lavoro con quei ragazzi...

    Adesso, per l'esame finale, verrete mandati in diversi luoghi del continente per favorire le alleanze tra i territori e lo spirito di cooperazione!
    Sora Raion...Konoha! Riku Ōkami... Kiri!


    E così continuò anche per gli altri suoi allievi... i due amici dovevano separarsi, ma un giorno si sarebbero riuniti, nell'esercito di Tetsu.
    Riku, all'uscita dell'accademia trovò suo padre, con tutto il necessario per il viaggio, evidentemente era a conoscenza della cosa, ma aveva portato anche un boken...

    Riku, questo è il boken che ti ha permesso di entrare in accademia e sarà quello che ti farà superare l'esame finale!

    Riku prese il boken e poi, in compagnia di suo padre, iniziò il suo viaggio verso Kiri.

    [QUALCHE GIORNO DOPO]

    Finalmente, padre e figlio, giunsero a Kiri e,scortati da due ninja del villaggio, andarono verso la sede dell'esame.
    Una discreta fila di ragazzi e ragazze, che sembravano venire da ogni dove, li attendeva, così Ansem si mise di lato e lasciò Riku in fila con gli altri, raccomandandosi di fare del suo meglio e che finché avrebbe rispettato i principi del bushido sarebbe andato tutto bene.
    Dopo qualche minuto di attesa tutti i giovani in fila entrarono in una grande sala, al cui interno vi era un individuo, privo di coprifronte, capelli verde muschio, muscoloso, ci atrice all'occhio sinistro ed una enorme sul petto, armato di tre katane sul fianco destro...

    " Dev'essere uno spadaccino formidabile... "

    Una volta sistemati su più file ed aver smesso di fare trambusto, l'uomo iniziò a parlare, con sguardo da classico esaminatore...

    Ebbene... Voi dovreste essere coloro che si batteranno nella prossima guerra...
    Oggi io, Ren Natsume, Capitano di Tetsu, deciderò se siete all'altezza di farlo, o sarete solo delle bestie da mandare al macello... Ovviamente in questo caso, mi premurerò di rimandarci a casa a piangere dalle vostre madri... Chi uscirà da qui felice, lo farà perchè potrà di essere un vero uomo, Samurai o Ninja che sia!


    Una volta rivelata la sua identità, Riku spalancò gli occhi e non riusciva a fare a meno di sorridere...

    " Il famoso Ren Natsume, ho sentito delle sue gesta, ma non sapevo che aspetto avesse... essere giudicato da un samurai della sua elevatura sarà un grande onore per me! "

    Il capitano camminava tra noi, esaminandoci con lo sguardo, dirigendosi verso il centro della sala...

    Non mi interessa quanto siete forti, quanto siete talentuosi o quanto siete dolenti per ciò che è accaduto... Perchè ci sarà sempre là fuori qualcuno più forte o arrabbiato di voi... Quello che voglio vedere oggi è cosa si annida nei vostri cuori, il vostro vero IO! Perchè solo un cuore saldo, in un'anima indissolubile, si cela ciò che vi permetterà di sopravvivere alla guerra che verrà, o di morire con onore, facendo ciò che vi compete!

    Non perdiamo altro tempo, tutti sugli spalti, sarete chiamati a coppie e verrete qui ad affrontarmi... I primi che possono restare qui ed dare subito inizio all'esame sono Ryushichi Ryu e Riku Okami... Mmh che bell'accoppiaento... Uno di Kiri ed uno di Tetsu...

    Tutti gli esaminandi, ad eccezione dei due interessati, iniziarono ad andarsi a mettere sugli spalti, per lasciare campo libero allo svolgimento dell'esame.
    Riku, dopo essersi messo al fianco del ragazzo di nome Ryu dopodiché, allundando in sua direzione la mano, disse:

    Piacere, io sono Riku... sarà un onore lottare al tuo fianco!

    Finite le presentazioni, Riku, gli si avvicinò all' orecchio e gli bisbigliò:

    Io sono un samurai, quindi attaccherò fisicamente col mio boken, tu non so se sei uno che usa le arti marziali o quelle magiche, però se a te sta bene potremmo lanciarci in attacco e mentre io cerco di distrarlo con un colpo di spada tu potresti afferrarlo o colpirlo di lato, col tuo corpo o con nijutsu, così che poi io possa riprovare a colpirlo...

    Dopo aver discusso della tattica col ragazzo, rivolse lo sguardo verso l'esaminatore che con un cenno della mano gli diede il via: Riku a quel segnale scattò subito all'attacco, impugnando la sua spada di legno, il cui manico Era saldamente stretto nella mano...
    Riku provò a seguire il piano così per prima cosa tentò di sfruttare la sua velocità per distrarre, o magari se ci riusciva a colpire, con un colpo di spada, dall' alto in basso, in testa il suo avversario; dopo di aver fatto questo, se tutto fosse andato come nei piani, avrebbe tentato di colpire il suo avversario con un triplo fendente laterale al petto il suo avversario, per poi rimettersi in posizione di guardia, in attesa di nuovi sviluppi.

    SCHEDA
    R: 50-1-1-1-1= 46
    S: 50
    Equipaggiamento:
    Boken x1
    Azioni:
    -Colpo di Spada in testa
    - #1 fendente al petto
    - #2 fendente al petto
    - #3 fendente al petto
    Bonus:
    - Conoscenze Militari e Strategiche: +5 riuscita per azioni cooperative con compagno
     
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    Era una giornata come tante altre, il sole stava appena iniziando a riempire il cielo con i suoi raggi tiepidi, filtrati dalle nuvole fitte di quel paese, ed io, come sempre, stavo per andare a dormire. Anche quella notte non ero riuscito a chiudere occhio, avevo dei ritmi considerati “strani” ma d’altronde chi aveva stabilito che la notte fosse fatta per riposarsi? Personalmente non sono mai riuscito a sentirmi al sicuro senza la luce solare. Di notte, appena le palpebre oscurano la mia vista, vengo investito da quell’ombra, mi perseguita da anni e continua a farlo indisturbata, fino a qualche tempo fa, portare sempre con me la mia spada, mi rendeva il tutto più semplice, mi sentivo difeso, abbracciando la mia unica e vera compagna, quella lama affilata che non mi aveva mai tradito, mai pugnalato alle spalle, mai venduto…
    «E tu dove credi di andare?»

    Eccolo, il vecchiaccio. Che palle! Proprio mentre stavo per andare a dormire…
    Kenzaburo era colui che a suo dire mi aveva salvato, non ne sono mai stato convinto. Mi ritrovavo spesso a pensare che se non lo avessi mai conosciuto ora avrei ancora la mia fidata compagna attaccata alle spalle. Ci incontrammo non molto tempo fa, ero ancora un bandito, per farla breve noi attaccammo dei mercanti ed a quanto pare era colui che aveva l’arduo compito di fargli da scorta. Era da solo, vecchio e non sembrava particolarmente prestante, pensammo immediatamente ad una vittoria facile, senza dover versare nemmeno una goccia di sudore, ed invece… fu una carneficina. Kenzaburo sembrava una belva, in poco tempo riuscì a mettere fuori gioco tutti i miei compagni adulti, io ero l’unico ragazzo del gruppo, e sembrò averlo notato fin dal primo istante. Con me il combattimento fu molto diverso, non fu uno scontro ninja contro bandito, sembrava più un allenamento maestro allievo, non cercò mai di colpirmi e mi incoraggiava ad attaccarlo, mi fece sfogare tutta la mia rabbia, la vista si annebbiò e partii alla carica. Mi disarmò in maniera molto semplice, colpendo la mano che manteneva ben saldo lo spadone, e poi puntandomi il kunai alla gola disse: «La forza è nulla senza controllo»

    Da quel giorno sono un suo allievo, certo, l’ho fatto per aver salva la vita, ho tradito i miei “compagni”, per me loro non significavano nulla, avevo cambiato molte volte gruppo nel corso degli anni, era semplice farlo, quasi tutti mi accettavano subito, cercavano tutti di fregare il bambino, il nuovo arrivato, ben presto però tutti capivano la mia importanza e che il mio essere un bambino non era un handicap, anzi.
    Non risposi al vecchio, mi limitai ad indicare le camere da letto con un gesto del capo. Lui sembrò decisamente irritato ed iniziò a blaterare qualche sermone sulla responsabilità, l’impegno, l’importanza della parola data, cose che non riuscivo assolutamente a capire in quel momento, qual era il nesso con il mio andare a dormire in quel momento? Poi la parola magica fece scaturire una scintilla: Accademia.

    Avevo iniziato a frequentare l’accademia ninja di Kiri, ero molto bravo, avevo esperienza sul campo a differenza di quei poppanti ma non sono mai riuscito ad utilizzare il chakra, già, un problema non da poco. I sensei dell’accademia cercarono di convincermi a cambiare strada, il ninjutsu era una parte fondamentale nel combattimento tra shinobi ed io avrei sempre dovuto farne a meno. La cosa mi ferì decisamente nell’orgoglio, non potevo mantenere la mia promessa, volevo nuovamente abbandonare tutto, ripartire e guadagnarmi da vivere facendo il bandito come avevo fatto fino a quel fatidico giorno. Cercai di fuggire di notte, nascosto dalla calma e dalla nebbia del territorio, ma ci pensò Kenzaburo a farmi rinsavire, mi aveva seguito, e successivamente bloccato.

    Parlammo molto, dopo aver perso nuovamente in combattimento con lui, e mi svelò il suo segreto. Kenzaburo era un ninja di kiri, diplomatosi all’accademia del villaggio tanti anni addietro, era riuscito a scalare i ranghi della gerarchia fino a diventare un jonin, il massimo dei gradi che precedono la carica di kage, se non contiamo i servizi segreti. Non era mai stato in grado di impastare il chakra, era esattamente come me.
    Rimasi scioccato, non capivo come potesse essere così forte ed alla pari con molti altri ninja, se non superiore, come poteva competere contro gli utilizzatori di ninjutsu. Non volle farmi scoprire ogni suo segreto quella notte, decise di conservare la parte migliore per il futuro, fece quindi leva sulla mia curiosità e frenetica voglia di migliorare.

    Tant’è vero che quel giorno avrei dovuto sostenere l’esame per diventare a tutti gli effetti un ninja della nebbia. Avevo superato i test teorici in poco, tutte le prove dell’accademia salvo quelle che richiedessero l’uso del chakra. Sbuffai vistosamente, la mia meritata dormita era stata appena rinviata e dovevo affrontare un esame per il quale ero talmente preoccupato da essermene dimenticato.
    Mi diedi una veloce sciacquata sotto l’acqua gelida, come sempre, in quella casa era bandita l’acqua calda, non aiutava per il recupero muscolare, era già tanto che il vecchio non mi avesse costretto a fare la vasca di ghiaccio, non c’era tempo, per mia fortuna. Salutai gli altri che si stavano svegliando per prendere parte agli allenamenti mattutini.

    La strada era ovviamente colma di nebbia, ci avevo fatto l’abitudine, tra i paesi ninja, quello della pioggia era il mio preferito dal punto di vista strategico, la nebbia ci permetteva di nasconderci meglio e dopo un po’ ci si fa l’abitudine, ma se dovessi scegliere il posto in qui vivere tranquillo, non sarebbe decisamente questo, magari sceglierei il paese del fuoco, decisamente più mite e confortevole.
    L’accademia era già colma di studenti, delle vistose indicazioni mi aiutarono a trovare la strada per l’arena dove si sarebbero tenuti gli esami. Una statua raffigurante due braccia unite da delle mani che andavano a comporre un sigillo ninja, mi diede il benvenuto.
    Iniziamo con le prese in giro…

    Tutti sembravano agitati, d’altronde mi ero affacciato al mondo ninja in uno dei periodi peggiori per gli shinobi. Una guerra era alle porte, si vocifera di un certo criminale che si era autoproclamato Dio, il suo nome era qualcosa che richiama la furia, non lo ricordo mai. Non mi interessava più di tanto, avevo studiato un po’ la storia e lui non era il primo montato che cercava di fare guerra al mondo intero, forse per certi versi lo stimavo, aveva avuto coraggio da vendere ma non ne capivo lo scopo, Kenzaburo mi aveva assicurato che non si trattasse di sottomettere il mondo intero quindi perché lo faceva?
    Un tizio prese parola. Sembrava un tipo forte, dai capelli verdi e portava più di una spada legata al fianco, non aveva la faccia raccomandabilissima, tra me e lui, a prima vista il criminale non sarei sembrato io. Disse di essere un samurai di tetsu, ne avevo sentito parlare, erano davvero abilissimi spadaccini, era da tanto che aspettavo di vederne uno all’opera, magari sarei riuscito a rubare qualche segreto del loro formidabile kenjutsu. Si prolungò in un discorso da duro, non prestai molta attenzione, era la solita minestrina di parole sulla forza del cuore, il vero io, cose del genere, magari voleva motivarci.

    La mia attenzione tornò al tizio con i capelli simili ad un marimo quando pronunciò il mio nome, sbagliandolo, “Ryushichi Ryu”, colpa mia, non era stata un’idea geniale quella di mettere anche il soprannome, probabilmente uno degli svogliatissimi addetti alla segreteria aveva capito fosse il mio cognome, pazienza.
    Ero stato scelto per primo dunque, insieme ad un aspirante samurai, non male, la cosa mi incuriosì. Fu proprio quest’ultimo ad avvicinarsi a me, aveva dei capelli strani, lillà, facevano a gara con la testa verde dell’esaminatore. Disse di chiamarsi Riku, proprio come aveva annunciato il capitano di tetsu, nel suo caso non avevano sbagliato.

    «Io sono un samurai, quindi attaccherò fisicamente col mio boken, tu non so se sei uno che usa le arti marziali o quelle magiche, però se a te sta bene potremmo lanciarci in attacco e mentre io cerco di distrarlo con un colpo di spada tu potresti afferrarlo o colpirlo di lato, col tuo corpo o con nijutsu, così che poi io possa riprovare a colpirlo...»

    Non dissi nulla, mi limitai ad annuire, qualsiasi strategia sarebbe stata fallimentare, era un maestro, sembrava essere anche un pezzo grosso tra l’altro, quindi si trattava solo di far vedere qualche briciolo di strategia, la collaborazione sarebbe stata sicuramente fondamentale per la riuscita della prova. Accettai il suo piano, non avevo nulla da perdere d’altronde. Mi potrai al centro della stanza assieme al mio compagno d’esame, non avevo un’arma con me, mi sarei limitato a favorire la sua offensiva, avrei messo tutto me stesso in quel tentativo, non c’era bisogno di trattenersi, anzi, bisognava cercare di fare bella figura. Quindi iniziò l’offensiva, cercai di spingermi con tuta la forza contro l’esaminatore, avrei puntato al bacino cercando di bloccarlo con un placcaggio e tentando di favorire l’attacco di Riku, non era per niente convinto della riuscita della cosa ma d’altronde non avevo altri mezzi.


    --------
    Stamina:50
    Resistenza:150-50-1=99
    Riassunto: tento di placcare il sensei utilizzando una normalissima presa, lo sforzo era massimo.



    Roy, ho corretto il calcolo, come scritto su discord


    Edited by Zagreus - 5/2/2021, 11:50
     
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    L'esame poteva dirsi iniziato, i due aspiranti si presentarono rapidamente e confabularono qualcosa per pochi istanti prima di dare il via alle danze e ciò diede una buona impressione all'esaminatore. Ren notò però anche un'altra cosa, sembrava esserci una grande differenza tra i due partecipanti. Laddove c'era un samurai spronato a dare il massimo ed impegnarsi in ciò che stava facendo, si affiancava un ninja insofferente a ciò che lo circondava ed apparentemente molto materialista. Nel momento in cui i due partirono all'attacco, sul viso dell'esaminatore balenò un ghigno, non fu affatto difficile schivare il primo fendente con un passo laterale, fu poi la volta di un balzo atto ad uscire dalla presa del ninja, salto che terminò proprio sulle spalle del ninja che vennero sfruttate come trampolino per una ulteriore schivata che causò la caduta del giovane.

    Avanti non siate noiosi... Fatemi vedere qualcosa di più sentito!

    Incalzò Ren sorridendo mentre si apprestò ad agitare in aria una delle sue spade ancora infoderate. La distanza tra la coppia ed il loro esaminatore era di circa quattro metri ma gli esaminandi avrebbero dovuto comunque fare molta attenzione, infatti l'arma si rivestì di una flebile luce bluastra che, con entrambi i fendenti, si tramutò in un'onda d'urto del medesimo colore che viaggiava verso il rispettivo bersaglio.

    Mettete il cuore in ciò che fate!

    Buon inizio, difendetevi dalle due lame di chakra in avvicinamento e poi passate nuovamente all'attacco
     
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    " Pensato "
    Parlato Ren
    Parlato Riku

    C'era d' aspettarselo, un Capitano dell'esercito di tetsu non poteva neanche minimamente farsi mettere in difficoltà da due ragazzini alle prime armi, Riku lo sapeva benissimo, non era uno sprovveduto, ma in quel test finale lo scopo non era battere l'esaminatore, cosa impossibile da fare per due studenti d' accademia, bensì venivano prese in considerazione le capacità fisiche, strategiche, l' elasticità mentale dei ragazzi, la loro capacità d' adattamento ai vari sviluppi di uno scontro ed infine alla loro capacità di cooperare con qualcuno.
    Il Capitano Ren, con una semplice schivata laterale evitò il colpo di Riku e con un balzo l'assalto di Ryu...

    " Che velocità ed agilità... non per niente è del rango Capitano... "

    Avanti non siate noiosi... Fatemi vedere qualcosa di più sentito!

    Il Capitano sorrideva compiaciuto e divertito, in quel momento Riku si sentì strano, di solito era un tipo freddo e calcolatore, ma la vista di quel sorriso lo sentì come una sfida e dentro di sé si accese una fiamma ardente che lo caricò come mai prima.
    Un sorriso si stampò sul viso di Riku che nel frattempo vide l'esaminatore prendere una delle sue katane, ancora riposta nel fodero, e dopo averla ricoperta di una luce azzurra diede due fendenti nell'aria, lanciando due lame di chakra in loro direzione...

    " Ha davvero usato QUELLA tecnica su due ragazzi d'accademia?! È evidente che si aspetta molto da noi... un vero samurai avanza coraggioso, per quanto il nemico sembri forte... UN VERO SAMURAI NON SI ARRENDE MAI! "

    Mettete il cuore in ciò che fate!

    Riku scattò in corsa verso la lama di chakra in sua direzione urlando:

    SÌ, SIGNOREEEEEEE!

    Riku aveva analizzato attentamente il colpo dell' avversario e così tentò di schivarlo in scivolata, passandogli sotto, e se ci fosse riuscito sarebbe ulteriormente scattato in direzione di Ren per tentare un fendente al petto col suo boken, accompagnato da un' urlo di battaglia che chiunque avrebbe potuto sentire, anche all' esterno del posto d'esame...

    NON MI ARRENDERÒ MAIIIIIIIII!

    R: 46-2= 44
    S: 50
    Equipaggiamento:
    Boken x1
    Azioni:
    - Schivata in scivolata
    - Fendente al petto
     
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    Il samurai con i capelli verdi schivò abilmente tutte le nostre offensive, sembrò farlo con una facilità disarmante... E con la stessa nonchalance utilizzò la mia schiena per librarsi in aria e rimettersi in posizione di vantaggio rispetto a noi due. Ero a terra, non c’era voluto molto, zero impegno e mi aveva atterrato, era davvero troppo forte ma ciò non mi meravigliò più di tanto. Me l’aspettavo, ero andato all’attacco sì con impegno ma senza la necessaria determinazione, forse, ma avrebbe cambiato qualcosa? Il dislivello era eccessivo, lo capiva anche un bambino, evidentemente si trattava solo di fare una figura quantomeno decente, dimostrando di aver appreso tutti i concetti basilari del combattimento ninja. Ma proprio questo era il tasto dolente, non avevo tecniche, lui non era a conoscenza del mio handicap, non poteva sapere che le tecniche basilari per me erano un miraggio.

    Non aprii bocca, qualsiasi commento o giustificazione sarebbe stato umiliante, non l’avrei mai fatto, ora però si trattava di fare una figura meno barbina dell’azione precedente. Ragioniamo, non mi è possibile colpirlo, è troppo veloce per me, lo è anche per Riku… Proviamo ad invertire l’ortine d’attacco, questa volta lascerò che inizi lui l’offensiva, mi limiterò a seguirlo ed attendere il momento della schivata o della difesa del sensei, dovrà pur fare uno delle due cose, a quel punto cercherò di colpirlo, dai riflessi che ha dimostrato prima mi sembra difficile ma devo farlo, così questa stupida prova finirà.

    Il “piano” che stava man mano venendo partorito dalla mia mente non suonava affatto male. Peccato però che Ren non la pensasse allo stesso modo. Il suo bracciò andò a sguainare la spada per poi fendere l’aria. La lama iniziò a colorarsi, come se emanasse luce propria, evidentemente vi era stato incanalato del chakra, molto furba come cosa, in quel modo la potenza del colpo sarebbe aumentata in maniera esponenziale. Pensai subito a quanto sarebbe stato utile imparare qualcosa del genere, per poi ricordarmi, l’esatto secondo dopo, che per me, non era così facile. L’incapacità di impastare il proprio chakra, in questo mondo, è qualcosa di incredibilmente debilitante.

    In men che non si dica, il capitano di tetsu, scagliò due fendenti contro di noi, eravamo abbastanza distanti, il colpo mi prese praticamente di sorpresa, in un’istante cercai di convogliare le mie energie nelle braccia e nelle gambe per darmi una spinta verso l’alto, avrei cercato di evitarlo, non avevo altra scelta. Saltando forse sarei riuscito a scampare a quell’attacco, e nel caso ci fossi riuscito, immediatamente avrei puntato ad attuare la mia tattica di prima. Avrei atteso pochi istanti, Riku si sarebbe scagliato contro di lui urlando a squarciagola, avrei trovato anche il tempo di imbarazzarmi per lui, sembrava fomentato all’idea di avere un suo superiore davanti ed ovviamente voleva dimostrare la sua attitudine, ma io non lo avrei mai fatto in quel modo. Comunque avrei corso verso il capitano, aspettandomi una sua mossa, difensiva o evasiva che fosse, per poi cercare di colpirlo con un calcio dietro la giuntura del ginocchio, volevo fargli perdere l’equilibrio, fare in modo di favorire la mia offensiva successiva, se ci fossi riuscito avrei puntato al viso cercando di assestare un gancio destro


    --------
    Stamina:50
    Resistenza:99-1-1-1=96
    Riassunto: schivo, attendo, cerco di attaccare. He dodge, he attacc
     
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    Le lame di chakra viaggiavano rapide verso i due esaminandi che, dimostrando dei riflessi abbastanza rapidi, riuscirono miracolosamente ad evitarle. Non sarebbe stato strano se nessuno dei due primini si fosse accorto la traiettoria dei colpi era volutamente facile da eludere, Ren non aveva mai avuto intenzione di colpirli ma solo di mettere loro pressione. Uno dei due, il Samurai, non ci volle molto a farsi prendere la mano dalle emozioni ed iniziò a correre verso l'esaminatore con tutto se stesso, si poteva tranquillamente percepire il fuoco ardente nel suo cuore. Il secondo, lo shinobi, decisamente più indolente del collega, era evidente che il suo carattere da freddo calcolatore potesse essere un ostacolo ben maggiore della sua condizione, condizione ben conosciuta dall'esaminatore che aveva passato i giorni precedenti a leggere le schede di tutti i partecipanti agli esami nonchè le considerazioni dei loro maestri.

    Vediamo un pò cosa si inventeranno ora...

    Fu quello l'unico pensiero del Samurai pronto a passare ad nuovo livello di quella prova, i caratteri insiti nei due erano erano venuti fuori, ora non restava che esasperarli fino allo stremo. Un rapido movimento della spada fu più che sufficiente per tranciare di netto il pezzo di legno nelle mani del ragazzino, ed altrettanto facile fu la difesa dal calcio del compagno, l'esaminatore si limitò infatti ad irrobustire con il suo chakra Doton la gamba ed attendere il colpo che giunse prontamente e con impeccabile tempismo, rivelandosi però totalmente inefficace, anzi dannoso per lo stesso utilizzatore a cui sarebbe parso di prendere a calci una roccia.

    Va meglio... Ma non è abbastanza per questa prova!

    In un singolo movimento, Ren effettuò una mezza piroetta su se stesso andando a colpire in contemporanea Riku con un calcio posteriore in pieno stomaco e Ryu con un pugno in pieno viso, scaraventando i due a circa tre metri di distanza, in direzioni diverse.

    Siete proprio un'accoppiata particolare, quasi diametralmente opposti... Uno impetuoso, che grida al mondo le proprie emozioni... L'altro calcolatore, chiuso, apparentemente rassegnato alla sua inferiorità, esattamente come i vostri maestri vi descrivono... Dovreste imparare l'uno dall'altro...

    Al che, mentre i due si rialzavano, iniziai a fare qualche passo per posizionarmi esattamente al centro dei due, spostando ritmicamente il mio sguardo dall'uno all'altro.

    Un cuore forte ed impetuoso è vanto di noi samurai, ma se privato di un giusto spirito critico ed analitico, rischia di spezzarsi prematuramente...

    Dissi rivolto a Riku, per poi volgermi a Ryu

    Chi parte sconfitto in partenza, o resta comunque troppo legato a numeri, dati o abilità in possesso dell'uno o dell'altro, è destinato a perdere...

    Lasciai che un attimo di silenzio trascorresse per dar modo ai due di ragionare sulle mie parole, poi ripresi

    Ciò che rende un uomo un vero guerriero non sono le sue abilità, non è la dote genetica con cui ha avuto la fortuna di nascere, non è la bravura con cui impasta il chakra o se può o non può farne uso... Ma a determinare ciò è la volontà, quint'essenza del valore di un uomo. Una volontà ferrea ed un cuore indomito sono il segreto per raggiungere qualsiasi obbiettivo... Alcuni avranno più difficoltà di altri, ma se questi due valori saranno forti in voi, nulla vi impedirà di raggiungere i vostri obbiettivi... Ora ditemi, perché siete qui? Datemi le vostre motivazioni e dimostratemi quanto ci credete!

    Al che rinfoderai la spada e volsi le mani verso i due invitandoli ad attaccarmi nuovamente.



    Bene, siamo in dirittura d'arrivo. Un paio di accorgimenti per entrambi riguardo lo specchietto finale. Seguite un'impostazione del tipo:

    Azioni:
    attacco -x
    tecnica -y

    Resistenza: tot - spesa del turno = residuo
    Stamina: come sopra

    Stiamo comunque lavorando ad un modulo da fornire nel regolamento stesso che aiuta in questo ed a breve sarà reso disponibile.

    Danni dovuti ai colpi, 40 per entrambi.

    Vi do infine degli spunti narrativi che potrete decidere di sfruttare o meno, sta a voi valutare se adatti o meno al vostro pg. Riku, rimanendo con pochissime energie, può mettere enfasi sul mettere tutto se stesso in un ultimo attacco e dare prova dei suoi ideali. Ryu, potrebbe notare facilmente come si trova ad avere una resistenza decisamente maggiore del collega ormai allo stremo e pensare a cosa avrebbe potuto fare se avesse creduto davvero di riuscire in ciò per cui lottava...
    Ripeto, sono solo spunti possibili, a voi.
     
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    " Pensato "
    Parlato Riku
    Parlato Ren

    Le lame di chakra volavano, lanciate dal sensei, in direzione dei due giovani studenti, ma entrambi sono riusciti a modo proprio a schivarle.
    Riku, che conosceva la tecnica avendogliela vista usare a suo padre durante gli allenamenti, aveva capito subito che erano state lanciate in modo elementare per vedere i nostri tempi di reazione e non erano stati lanciati con l'intento di colpirci, eventualità che si sarebbe avverata in caso di scarsa preparazione.
    Lo pseudo-samurai, superato il suo ostacolo, corse con vigore ed urlando verso l'obiettivo per colpirlo con il suo boken, ma al capitano di Tetsu bastò agitare la sua spada e con un colpo secco spezzò quel legno che, paragonato alla sua katana, non era altro che un ramoscello.

    " La mia arma! "

    Ren si era difeso facilmente anche dall'assalto di Ryu, irrobustendo il corpo in modo anomalo ed incassando il colpo che risultò inefficace, ma non solo: facendo mezza piroetta dide simultaneamente un pugno in avanti a Ryu ed un calcio indietro a Riku; i due furono sbalzati a 3 netri di distanza da lui in lati opposti.

    Va meglio... Ma non è abbastanza per questa prova!

    Riku, lentamente, si rialzò ferito nel fisico e pienamente conscio di essere all'estremo delle sue forze..

    Siete proprio un'accoppiata particolare, quasi diametralmente opposti... Uno impetuoso, che grida al mondo le proprie emozioni... L'altro calcolatore, chiuso, apparentemente rassegnato alla sua inferiorità, esattamente come i vostri maestri vi descrivono... Dovreste imparare l'uno dall'altro...

    Riku continuava a rialzarsi e nel mentre spalancò gli occhi per le parole del sensei...

    " Ha ragione... io sono sempre stato freddo, come mai adesso sono così impetuoso?! Qual è il mio vero io?! È inutile deconcentrarsi adesso, lo scoprirò solo durante il percorso che ho scelto di intraprendere! "

    Nel frattempo Ren si era incamminato e messo esattamente in mezzo ai due e poi si rivolse a Riku dicendo:

    Un cuore forte ed impetuoso è vanto di noi samurai, ma se privato di un giusto spirito critico ed analitico, rischia di spezzarsi prematuramente..

    E poi a Ryu:

    Chi parte sconfitto in partenza, o resta comunque troppo legato a numeri, dati o abilità in possesso dell'uno o dell'altro, è destinato a perdere...

    Vi furono attimi di silenzio, che fecero riflettere a fondo Riku...

    " Se combino la fiamma nel mio cuore con la freddezza calcolatoria della mia mente non c'è nulla che non posso fare... ormai sono sfinito, però ho ancora abbastanza forza per un ultimo attacco e per portarlo avanti sfrutterò l'impressione che ho dato, ma a mio vantaggio stavolta! "

    Il silenzio venne rotto da altre parole di Ren:

    Ciò che rende un uomo un vero guerriero non sono le sue abilità, non è la dote genetica con cui ha avuto la fortuna di nascere, non è la bravura con cui impasta il chakra o se può o non può farne uso... Ma a determinare ciò è la volontà, quint'essenza del valore di un uomo. Una volontà ferrea ed un cuore indomito sono il segreto per raggiungere qualsiasi obbiettivo... Alcuni avranno più difficoltà di altri, ma se questi due valori saranno forti in voi, nulla vi impedirà di raggiungere i vostri obbiettivi... Ora ditemi, perché siete qui? Datemi le vostre motivazioni e dimostratemi quanto ci credete!

    E fu in quel momento che con un cenno della mano, egli invitò i ragazzi ad attaccarlo di nuovo...
    Riku sapeva benissimo cosa rispondere, si mise in posizione di combattimento e disse:

    Non importa se avrò una spada tra le mani oppure se dovrò combattere a mani nude, io sono un samurai ed avanzerò sempre... combatterò sempre... finché avrò la mia spada nel cuore non sarò mai disarmato, combatterò con coraggio e determinazione...

    A quel punto Riku scattò di corsa verso Ren ed urlò:

    COSA MI PORTA QUI?! IL MIO OBIETTIVO È DIVENTARE IL SAMURAI PIÙ FORTE DI TUTTI!

    Andando all'attacco a mani nude, Riku tentò di dare un pugno al viso di Ren, ma che sarebbe stato solo una finta, poiché il suo vero obiettivo sarebbe stato tentare un calcio girato in pieno addome, quello sarebbe stato un ultimo tentativo di dimostrare chi fosse in realtà, avrebbe ingannato il sensei con la sua furia, per poi tentare di colpirlo in un diverso punto del corpo, in ogni caso Riku sarebbe sicuramente stramazzato al suolo per la stanchezza.

    Resistenza: 44-40-1-1= 2
    Stamina: 50
    Azioni:
    - Finto pugno al viso
    - Calcio girato all' addome
     
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    Come diavolo era riuscito ad indurire così tanto il suo corpo? In quell’istante mi sembrò di aver colpito in pieno una roccia, ed anche l’effetto visivo fu molto simile, con me che colpivo la sua gamba con tutta la mia forza e lui che non sembrò nemmeno interessarsi al calcio. Provai molto dolore ma strinsi i denti, non volevo assolutamente far capire ai presenti di aver accusato la contromossa avversaria, ma proprio in quel momento, l’esaminatore fece una giravolta su sé stesso colpendo il samurai e me.

    Il pugno arrivò bello forte, sembro di essere finito dritto contro un treno, non pensavo ad altro mentre venivo scaraventato metri più in là. Questa prova mi sembra una buffonata, è troppo più forte e ci prende pure in giro, dammi tempo e ti verrò a prendere a calci te lo giuro. Cinsi le mani in pugno mentre mi rialzavo, sempre in quel frangente il samurai dai capelli verdi blaterò qualcosa. Fece capire di aver letto le nostre schede, di averci studiato bene, quindi era evidentemente a conoscenza anche del mio problema, poco male. Non gli prestai molta attenzione, non mi interessavano i giudizi degli altri, tantomeno il suo. In quel momento pensavo solo a quanto mi sarei dovuto allenare per superarlo, la sua forza mi aveva colpito in pieno ed era solo un assaggio, non lo avrei mai dimostrato, ma ero più motivato che mai, non a vincere quella sfida persa in partenza, ma a migliorarmi in futuro.
    Mentre guardavo i miei pugni tremare per la forza con la quale li stringevo, il sensei iniziò a camminare mettendosi a metà strada tra me e Riku. Si rivolte proprio a quest’ultimo, non lo ascoltai, pensai a rimettermi in piedi e prepararmi all’offensiva successiva. Poi il suo volto virò verso di me. Mi scrutava dall’alto verso il basso, consapevole della sua superiorità, sembrava quasi farne sfoggio, ci misi qualche secondo a capire che non voleva fare altro che darmi dei consigli, suggerimenti utili, magari avrei dovuto farne tesoro, ma la mia cocciutaggine non me lo permise, non me lo avrebbe mai permesso. Non ho mai ascoltato nessuno, ho sempre fatto di testa mia, niente di più niente di meno.

    Il discorso continuò, sembrava ovviamente una paternale, non che gliel’avessi richiesta, ne avevo già abbastanza di quelle che mi faceva Kenzaburo a casa. Ren continuò a parlare, mi aveva preso per un freddo calcolatore, riflessivo, blaterando del fatto che io fossi troppo attaccato ai numeri, al suo essere decisamente superiore a noi, non lo trovavo esatto. Avrei voluto parlare, ma non ne ebbi la voglia, era proprio come il vecchiaccio che mi aspettava a casa, convinto del suo modo di vedere le cose, sicuro che le cose che pensa rappresentino l’unica verità del mondo. Avrei voluto dirgli “Guarda, tu sei molto più forte di noi, qui stiamo facendo un esame per diventare genin, ed hanno mandato uno dei samurai più forti a farci da maestro, come puoi aspettarti una qualche strategia, probabilmente nemmeno dei chunin potrebbero niente contro di te, guarda quel samurai che hai davanti come si è ridotto per provare a colpirti ogni volta, non siamo qui per questo.” Ma preferii restare in silenzio, osservando l’evolversi della situazione, magari dopo quella paternale ci avrebbe lasciati andare, avrei ottenuto una promozione, mantenuto la promessa e fatto il minimo sforzo…

    Ora ditemi, perché siete qui? Datemi le vostre motivazioni e dimostratemi quanto ci credete!

    Ecco, ha finito il discorso motivazionale
    Non mi piaceva il suo modo di fare, continuava a ricordarmi Kenzaburo ed odiavo tutto ciò. Ero arrabbiato, avrei voluto prenderlo a pugni per giorni togliendogli quell’aria da insegnate perfetto che voleva avere.

    «Non sono qui per me, voglio solo mantenere una promessa, e stai sicuro che ce la faccio!»
    Le mie parole furono successive a quelle di Riku, non le urlai come fece lui, non volevo dare soddisfazione a quel sensei. Ero fatto così, non potevo farci niente, in fondo trovavo tutto il mondo ninja e la loro organizzazione gerarchica di una banalità incredibile, esami su esami, tanto io sarei diventato forte quanto un jonin pur rimanendo genin, di questo ne ero certo, e già in quel momento mi sentivo molto superiore agli altri, ad esempio ero sicuro di poter battere tranquillamente il samurai che stava facendo l’esame con me, ed era questione di tempo ma sarei riuscito a battere anche quel capitano.

    Se solo avessi la mia spada…
    Pensai, prima di partire all’attacco, accompagnando la carica di Riku. Avrei aspettato al sua prima mossa, per poi sferrare un pugno al volto del samurai, la convinzione di fallire era tanta ma morivo dalla voglia di assestare almeno un colpo, avrei messo tutto me stesso in quel singolo gancio destro



    --------
    Stamina:50
    Resistenza:96-40=56-1-50=5
    Azioni:
    attacco -gancio
    tecnica -/



    Roy ti ringrazio per i vari spunti ma vorrei farlo evolvere in futuro con la guida del suo maestro, nelle varie pq, alla fine lui non è qui per volontà sua come Riku, è semplicemente diventato un ninja per "senso di dovere" nei confronti di una promessa, o almeno per ora è convinto di ciò :rosa:
     
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    Entrambi partirono all'assalto, non vi era alcuna coordinazione tra i due ma in quel frangente non era necessario che ve ne fosse. Ciò che interessava di più all'esaminatore era sondare i loro animi e così fece, il primo che partì alla carica era un promettente samurai, l'onore ed i principi del bushido sembravano saldi in lui; quell'ardore e determinazione lo avrebbero portato in alto. Il secondo, il ninja privato della capacità di impastare il chakra, seppur con modalità diverse, si rivelò interessante allo stesso modo; ciò che lo mandava avanti era una promessa che a quanto pare avrebbe impegnato buona parte della sua vita. La luce nei suoi occhi rese chiaro a Ren che nullo lo avrebbe portato ad arrendersi e quello gli era più che sufficiente, viste anche le notevoli capacità fisiche dimostrate dal giovane, ben al di sopra di un comune studentello.

    Molto bene... Vedo che entrambi avete aperto i vostri cuori... La determinazione brilla nei vostri occhi!

    Sorrise e saltò, un salto breve, con una leggera piroetta orizzontale al di sopra del calcio e del pugno che stavano arrivando. Toccando nuovamente terra distese le mani verso i due ragazzi ormai vicini e le posò sui loro capelli.

    Può bastare così! Siete stati bravi... Come vi ho detto all'inizio, l'esame non è mai stato quello di misurare le vostre capacità di combattimento... Quelle le svilupperete col tempo... Vi siete misurati questa promozione per il vostro spirito, avete dimostrato di non essere tipi che si arrendono, una forte motivazione è radicata nel vostro cuore ed al momento giusto sarà proprio quella ad essere decisiva per voi!

    Al che proseguì dando ai due una pacca dietro la schiena, spingendoli verso uno dei maestri in attesa al lato dell'arena, davanti ad una scrivania.

    Andate e rendete onore ai vostri villaggi!

    Benissimo, bravi. Fate il post conclusivo con le vostre considerazioni finali e tutti a casa :soso: Zagreus tranquillo, come ti ho detto erano solo spunti possibili. Sono proprio curioso di vedere cosa Gatsu combinerà :eh:
     
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    Parlato Ren
    Parlato Riku

    Riku partì per portare avanti il suo ultimo assalto verso il sensei Ren e contemporaneamente Ryu partiva all' attacco dalla parte opposta...

    Molto bene... Vedo che entrambi avete aperto i vostri cuori... La determinazione brilla nei vostri occhi!

    Riku si fece scappare un sorrisetto compiaciuto al suono di quelle parole, evidentemente era contento che le parole del suo cuore fosse state sentite e che l' ardore nei suoi occhi fosse stato visto.
    A quel punto Ren fece un balzo in alto in tal modo riuscì a schivare l' offensiva dei due ragazzi per poi ricadere sullo stesso punto e dopo aver poggiato le sue mani sulle loro teste, in segno di fermarsi, disse:

    Può bastare così! Siete stati bravi... Come vi ho detto all'inizio, l'esame non è mai stato quello di misurare le vostre capacità di combattimento... Quelle le svilupperete col tempo... Vi siete misurati questa promozione per il vostro spirito, avete dimostrato di non essere tipi che si arrendono, una forte motivazione è radicata nel vostro cuore ed al momento giusto sarà proprio quella ad essere decisiva per voi!

    Riku guardò in viso Ren e disse:

    Grazie Capitano!

    A quel punto i due ragazzi, accompagnati da una palla sulle spalle, vennero spediti verso uno dei sensei, al bordo dell' arena, che aspettava dietro una scrivania...

    Andate e rendete onore ai vostri villaggi!

    A quel punto Riku si fermò e dopo essersi girato verso Ren vece un inchino rispettoso e disse:

    Capitano, giuro che porterò onore alla mia famiglia, a Tetsu e camminerò sempre a testa alta, orgoglioso di chi sono e da dove provengo!

    E così si voltò nuovamente ed andò dal sensei che lo stava aspettando, con il sorriso che non abbandonava il suo viso e con un unico pensiero in mente:

    " Da domani sarò un Soldato di Tetsu! "

    Post finale fatto, grazie di tutto Roy ^^
     
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    Erano le battute finali, sia io che il giovane riku caricammo contro il sensei che ci aveva appena spronato. Mi ero impegnato al massimo con quel colpo, avrei tanto voluto colpirlo, le mani mi tremavano da voglia che avevo di conficcargli le mie nocche nello zigomo. Tuttavia, come da programma, con un abile balzo, il capitano di Tetsu, schivò anche questa nostra ultima offensiva. Era agilissimo nei movimenti, probabilmente se si fosse davvero impegnato non saremmo stati capaci nemmeno di seguire il suo minimo movimento. La cosa mi irritava non poco, era invidia, semplice e pura invidia. Avrei tanto voluto essere abile come lui, in quel momento giurai a me stesso che lo sarei diventato il prima possibile.

    Le mani di Ren andarono a poggiarsi sulle nostre teste, gesto che sancì la fine sia del loro colpo che dell’esame, infatti, quasi immediatamente dopo, il samurai comunicò il reale senso di quella prova: misurare le motivazioni delle nuove leve. Era evidente che i villaggi ninja volessero assicurarsi dei soldati dal morale alto. Nessuno di quei ragazzi era abituato alla vita al di fuori delle calde mura del proprio villaggio, vita che io conoscevo fin troppo bene… Come se ciò non bastasse, poi, l’altra grande preoccupazione era rappresentata dall’imminente guerra alle porte, gli equilibri di tutto il mondo conosciuto fino a quel momento erano in procinto di cambiare del tutto, bisognava essere pronti.

    Il gesto successivo mi confermò la buona riuscita del mio esame, infatti la mano dell’esaminatore passò dal capo alla schiena spingendomi verso gli altri sensei d’accademia, che sembravano accoglierci con un sorriso. Non ero deluso, stranamente, nonostante la sconfitta mi ritrovai decisamente motivato a dare il meglio di me nei prossimi allenamenti, era una sensazione decisamente strana, fino a poco tempo prima avrei reagito di rabbia, totalmente accecato dalla mia ira, ma questa volta… quell’uomo aveva qualcosa di speciale, era diverso da tutti gli altri che avevo incontrato, già dall’inizio sapevo che sarebbe finita così, era come se il mio spirito combattivo si fosse assopito subito. Tutto mi rimandava ovviamente a quel giorno. Lo scontro dopo l’agguato ai mercanti scortati da Kenzaburo, lui mi guardava con la stessa aria di superiorità, in quel caso non capii subito come sarebbe finito il tutto ma non ci volle molto.

    Presi il coprifronte che mi fu consegnato da uno dei chunin che ci aveva spesso fatto lezione in accademia. Era uno dei più simpatici anche se era un’amante della teoria rispetto alla pratica, con me era sempre stato gentile e non aveva mai evidenziato la mia incapacità ad impastare il chakra, non saprei dire ma forse fui contento della sua presenza in quel momento. Non ci furono molte parole se non i suoi complimenti seguiti da un mio semisorriso, piuttosto spontaneo. Altro gesto non da me, che andava a sommarsi al comportamento avuto prima. Quel maledetto vecchio, sta iniziando ad influenzarmi troppo con le sue idiozie.

     
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    Bene, 30 exp per entrambi e tutto ciò che deriva dalle rispettive promozioni a Genin e Soldato.
     
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