Un giorno capirai

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    Il risveglio



    Erano oramai passati due giorni da quando ero tornato dalla missione nelle terre del paese della foglia, dal QG mi erano stati assegnati dei giorni liberi per recuperare le forze dopo le varie ustioni che avevo riportato per via di quel Jonin nemico.

    Altro giorno...altre medicine...altra inutilità...

    Il mio stato d'animo era ai minimi storici, si avevamo portato a termine la missione ma non avevo fatto nulla se non correre su e giù per quella montagna, non ero stato di nessuna utilità per lo svolgimento del primo compito che mi era stato affidato, ero ancora impensierito dalla comparsa di quella allucinazione e dal suo essere così reale… Mentre mi alzavo dal letto diedi uno sguardo fuori dalla finestra e vidi mio nonno con lo sguardo perso nel vuoto così decisi di raggiungerlo, mio nonno era l'unica persona che non aveva mai criticato le mie scelte ed era stato sempre li pronto a spronarmi e a scegliere solo ciò che mi faceva stare in pace con me stesso, o almeno questo era ciò che faceva prima della rivolta e prima di tornare dal fronte, sia lui che mio padre erano scesi in battaglia per poter sostenere le proprie idee, erano andati a combattere coloro che chiamavano fratelli per proteggere il loro bushido, erano scesi al fianco di Chun-Moo Lee per preservare l'ideale di quell'uomo…Mio padre era andato solo perché come possessore di dojo aveva giurato fedeltà a quell'uomo forte mentre mio nonno condivideva i suoi ideali in parte e voleva un cambiamento, voleva il cambiamento che gli era stato promesso.

    Ehy piccolo soldato che ne dici di fermarti con noi a mangiare?

    Mi voltai di scatto, come sempre mio padre aveva un passo talmente leggero che gli permetteva sempre di arrivare alle spalle di tutti senza che loro se ne rendevano conto minimamente. Era un uomo più alto di me, i continui allenamenti gli avevano permesso di mantenere un fisico perfettamente bilanciato tra muscolatura e flessibilità, anche se ormai aveva una quarantina d'anni non aveva ancora avuto nessun declino nelle sue capacità come artista marziale i neri lunghi capelli sempre lisci e sempre pettinati incorniciavano il suo viso così sottile e delicato da assomigliare quasi a quello di una donna e i suoi occhi marroni erano per lui un vanto visto che secondo lui erano quelli che avevano fatto innamorare la mamma di un tizio come lui. Anche se poteva non sembrare disprezzavo quell'uomo, era pigro, attaccato al denaro, lecchino e non aveva pensato nemmeno due secondi a rinnegare il suo precedente giuramento di fedeltà non appena Severa-sama era salita al potere..il tutto per conservare il suo status e il dojo.

    No grazie, mangerò dopo… e te l'ho già detto non chiamarmi ne piccolo e di non arrivarmi alle spalle così

    Suvvia non odiare il tuo papari

    Chiusi la porta senza finire di ascoltare ciò che doveva dire, volevo solo uscire di casa e tirare un sospiro di sollievo, i miei sentimenti erano un misto di paura e di repulsione per colpa dei suoi amati occhi, anche se ormai sono passati anni non potrò mai dimenticare quando vidi per la prima volta mio padre Zura Tora affrontare un altro samurai, o meglio un ronin, durante una sera si presentò alla porta un ronin ex commilitone dei miei parenti, l'uomo stava scappando da dei soldati che gli stavano dando la caccia visto che era scappato dal centro detentivo in cui doveva scontare la sua pena ed era venuto in cerca di rifugio ma trovò solo morte, dopo essersi rifiutato di nasconderlo mio padre lo uccise come prova di aver rinnegato i vecchi ideali, aveva preferito uccidere un vecchio compagno d'armi al posto di convincerlo a consegnarsi e nel farlo lo guardò come si uccide una capra per la carne, non c'era rimorso nei suoi occhi, non c'era assolutamente nulla e dopo averlo fatto consegnò il cadavere al maggiore che era a capo di quei soldati che rimasero tutti sbigottiti dal suo cambio di espressione non appena li guardò come se nulla fosse.

    Che merda

    Non appena arrivai al fianco di mio nonno mi sedetti a terra, quando qualcosa non andava mi sedevo sempre così al suo fianco, lui sulla sedie a rotelle e io con le braccia che cingevano le gambe, passarono alcuni minuti prima che trovai le parole con cui incominciare il discorso.

    Nonno… come mai i ninja sono così…superiori… perché possono fare tutte quelle cose e hanno delle conoscenze così vaste sul chakra?! Eppure anche noi possiamo usarli ma mi sembra di essere sempre venti gradini inferiore a loro, non sono cambiato affatto da quando ho affrontato quel ragazzo di Ame… perché sono così debole…

    Non avevo fatto altro che accumulare pensieri e dubbi, non avevo nessuna valvola di sfogo e quando iniziai a parlare non potei nemmeno controllare la voce che mi si spezzò più volte, ero abbattuto e non mi sentivo più sicuro della mia scelta.

    I ninja hanno sviluppato prima di noi il concetto di chakra, hanno tutta quella conoscenza perché mentre noi sviluppavamo le nostre arti marziali e i nostri corpi loro hanno fatto scoperte su scoperte, hanno sviluppato questa energia che ci circonda e ci compone e l'hanno fatta propria… hanno si condiviso i loro segreti con noi ma i nostri stili di vita e di combattimento sono diversi e deve rimanere così, un ninja senza le sue tecniche è indifeso, noi abbiamo ancora le nostre spade, hanno si degli ottimi combattenti corpo a corpo, ma sono sempre dei bimbi se a confronto con i nostri esperti… loro hanno un solo modo di attaccare, noi abbiamo le loro stesse arti e i nostri corpi. Ricordati sempre di queste sconfitte, ricorda la tristezza e i sentimenti che stai provando e usali per superare tutto, oppure abbandona e mettiti ad allenare i discepoli del dojo, la scelta è tua.

    Sai vorrei tanto aver ereditato il tuo stile, invece sono più simile a mio padre…

    Mio nonno Hakuji Tora a differenza mia e di mio padre era un esperto di kenjutsu, assieme erano chiamati il bianco e il nero per via dei colori dei loro capelli visto che anche mio nonno come me aveva avuto fin da sempre i capelli dello stesso colore della neve appena caduta. Se mio padre aveva rinnegato tutto ciò per cui aveva combattuto mio nonno non lo fece mai, era stato fin da subito dalla parte del generale che fece il colpo di stato per via del suo carisma e anche quando persero non volle giurare fedeltà al nuovo governo e questo gli costò molto, quando tornò dal periodo detentivo era cambiato, la gamba e il braccio persi dopo aver subito i danni collaterali di una tecnica ninja che aveva evocato un gigante di legno erano stati ciò che aveva convinto la commissione a rilasciarlo d'altronde non poteva più afferrare una spada, non poteva più combattere e dopo la morte del suo generale non aveva neppure più la voglia di combattere, "l'usurpatore" era morto e una vendetta non lo avrebbe mai riportato in vita. Per via di questa loro decisione furono visti da tutti come dei traditori da parte dei pochi superstiti delle file di Chun-Moo e delle persone senza onore dalla parte dei vincitori di quel confronto… l'unico motivo che avevano le persone per diventare allievi erano le tecniche che venivano loro insegnate.

    Ricordati sempre che sei un Tora come me e come lui, non importa se usi le armi oppure i pugni, il nostro stile si adatta a tutto e a tutti non avendo posizioni quindi usalo come meglio credi, e poi nessuno ti vieta di specializzarti in entrambe le cose no? hai ancora molta strada da fare e nessuno conosce i propri limiti finché non li deve superare

    Gli sorrisi debolmenteAdesso vado, il maggiore Benimaru mi voleva parlare di una cosa. Ah nonno dopo ti devo chiedere una cosa.



    Fine prima parte

    Edited by LuckyDice - 5/12/2020, 11:31
     
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    Seconda parte

    Il maggiore mi stava aspettando nel campo di addestramento tre, era un uomo poco più grande di me e aveva già vissuto la sua buona dose di vita come samurai su ogni tipo di campo da battaglia, le sue missioni variavano da cacciare un ronin al proteggere i confini di Tetsu dagli attacchi dei pochi pirati rimasti, era un combattente completo che aveva visto poche volte la sconfitta, o almeno questo è ciò che si diceva di lui.

    Soldato semplice Sabito Tora a rapporto signore!

    Lascia stare questa storia della formalità, voglio subito un resoconto di quello che è successo nella missione.


    Deglutii vistosamente e iniziai a sudare, sapevo che quella giornata non sarebbe finita bene. Raccontai in ogni dettaglio tutto ciò che era successo come durante il rapporto ai superiori evitando fronzoli o abbellimenti di ogni genere, sapevo che era contro a queste cose e alle perdite di tempo.

    Quindi tu hai accettato una missione di livello B come prima missione...senza esperienza...dopo aver preso gli schiaffi da un genin presuntuoso e non hai potuto fare nulla per poter aiutare i tuoi compagni...dovresti ringraziare il fatto di essere ancora vivo.

    Si..

    Allora iniziamo da questo, prendi questo foglietto e inizia a infondilo con il chakra così capiremo cosa sai fare.


    Mi lanciò il foglio tra le mani e lo riconobbi solo perché avevo letto un libro in accademia che parlava di determinati tipi di materiali che reagivano con il chakra, e che alcuni di essi venivano impiegati per scoprire il proprio elemento, il processo fu anche fin troppo facile, il foglio accettò ogni singola goccia di chakra che gli feci passare dentro e il risultato non tardò ad arrivare in quanto il foglio si accartocciò su se stesso.

    AH sei uno spara saette, preferisco il mio fuoco comunque... bene, prendi la tua wakizashi e incomincia a far fluire il chakra in esso e vediamo cosa succede

    L'allenamento con le armi non fu facile come la scoperta dell'elemento, le armi che avevo erano tutte delle comunissime armi che chiunque può acquistare quindi non avevano chissà quale capacità segreta. Il chakra fluiva dal mio stomaco al petto fino alle dita, potevo sentire e vedere le piccole scosse elettriche che si formavano tra le dita, ma quando dovevo immetterlo nel mio 'proteggi onore' il chakra si fermava e pare opporsi al mio volere.

    Maledizione...perché non vuoi funzionare?!

    AHAHAHAHAH dai dai che ci puoi riuscire usa il tuo essere un samurai dai!


    Appena sentii nuovamente quella voce sbattei le palpebre e mi ritrovai ancora in quella stanza oscura con solo quel cono di luce che mi illuminava

    Dove sei, esci fuori!

    Dimmi....è così che si tratta che ti vuole aiutare? dovresti essere più gentile Sacchan...


    Quell'ombra frutto del mio immaginario uscì allo scoperto avvicinandosi alla luce ma non entrandoci dentro, era cresciuta rispetto l'altra volta durante la missione, non era più un grumo nero dalle fattezze umanoidi adesso aveva una forma più delineata, le dita erano lunghe e appuntite, il sorriso inumanamente largo andava da uno zigomo all'altro e gli erano due fessure bianche. L'apparizione era di molto più alta di me contando anche le corna sulla fronte e le nere ali, ciò che mi lascio più colpito era la ciò che componeva quella sagoma nel buio, il suo corpo era un ammasso di energia tremolante e ancora una volta sentii una sensazione familiare provenire da lui.

    Oh beh allora sentiamo grande esperto, come dovrei fare? Sei solo una mia fantasia dovuta dalle medicine, che ne puoi sapere tu del chakra..anzi, al massimo puoi sapere ciò che so io e basta

    ...Irrispettoso come sempre, mi eri mancato
    Sorrise a quelle parole..beh..se si poteva chiamare sorriso...Ti do una dritta, un'altra, accumula il chakra raiton nella dove tieni l'arma Tra i suoi artigli comparì un wakizasi identico al mio Poi non devi fare altro come prime volte toccare la punta dell'arma e far fluire il chakra non dentro l'arma, ma attorno finché non raggiunge l'altra mano e poi stabilizzarne la quantità, devi far finta di essere un rubinetto e dosare quanta acqua esce

    Senza nessun motivo feci esattamente come aveva fatto lui e mi risultò facile, troppo facile. La lama iniziò a brillare e si potè sentire un piccolo rumore provenire da essa.

    Beh...a quanto pare sei portato per queste cose...chi l'avrebbe mai detto...non mi sembravi così bravo

    Non c'è di che Sacchan, è che mi servi vivo visto che se muori tu per la tua debolezza muoio anche io.


    Fine seconda parte

    Edited by LuckyDice - 5/12/2020, 11:31
     
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    Terza parte

    L'allenamento continuò per un altro paio di ore, Benimaru mi diede delle pergamene e dei libri con alcuni dettagli su tecniche del mio elemento e alcuni taijutsu che trovai interessanti. Dopo essermi congedato dal mio istruttore iniziai a pormi sempre più domande su quella mia allucinazione, come poteva sapere quelle cose? come sapeva come usare il chakra e che quel metodo era il più facile per me? Solitamente le allucinazioni o gli amici immaginari sanno cose che anche la persona che li crea sanno, ma allora perché era così informato? Tornai a casa con tutte quelle domande.

    Sono a casa!

    Ciao Sabito, ti va di venire nel dojo con me? Avere un soldato potrebbe far venire più persone e quindi più soldi

    ...Vado dal nonno


    Passai in cucina a prendermi qualcosa da mangiare e andai in salone da mio nonno, ogni volta che dicevo quella frase mio padre si immobilizzava, era come se non voleva accettare che consideravo più lui o che preferivo parlare con il padre.

    Scusa ma..ho sentito bene? parlare e nonno?

    Si perché?

    Ah no...niente
    Iniziò a ridere e tornò nel mio angolo di mente dove risiedeva

    Certo che siete strani oggi..

    Mi sedetti al suo fianco, mio nonno era sulla sua sedia a guardare fuori dalla finestra il sole che riscaldava la neve creando un piccolo gioco di luce quando si rifletteva su di essa.

    A giudicare dal tuo sorriso è andato tutto bene o sbaglio?

    Si nonno, il maestro mi ha insegnato alcune tecniche nuove e mi ha fatto scoprire il mio elemento, a quanto pare come dice lui sono uno spara saette...non ha molta fantasia lo ammetto....ma ti volevo chiedere una cosa da piccolo ho mai parlato di un certo amico immaginario?

    ....

    Ho trovato un vecchio disegno stropicciato con me e questo mio amico con due cornette quindi deve essere per forza un qualcosa che ho immaginato no?

    ....

    Nonno mi senti?
    Veramente stai facendo? Ci sapevo pazzi ma non così pazzi?!

    Per un secondo la mia vista si offusco e tutta la luce che c'era nella stanza si abbassò, il viso sorridente di mio nonno per un istante venne sostituito da quello di un anziano con gli occhi vitrii con cicatrici sulle guance e con la bocca aperta che perdeva un rigolino di bava. Mi sentii sommerso da un mare di sentimenti e per un secondo mi manco l'aria, quello era mio nonno ma allo stesso tempo non lo era, non aveva quelle cicatrici e non era in quelle condizioni di salute.

    Ciò che avevi disegnato era Yasshan un tuo vecchio amico immaginario tutto qui..

    Beh almeno dentro di te ti ricordi il mio nome fratello

    Cos'era? Sei stato tu a mostrarmi quella cosa?

    Ma quindi...ora capisco
    Tornò a sorridere Tu davvero vedi questo...ohho allora sei davvero un pazzo e fammi indovinare tu vedi tutto questo da quando sono tornati vero? che tenero...beh...ti voglio fare un dono, ti terrò un segreto finché non sarai pronto.

    Appena schioccò le dita la mia vista tornò quella di sempre, la luce ricominciò il suo gioco con la neve e mio nonno tornò quello di sempre, mi stava guardando con aria confusa ma divertita.

    Tutto bene?

    Sisi... sono solo stanco


    Non riuscii a togliermi dalla mente quell'immagine, quel vecchio senza più vita negli occhi non poteva essere lui, sicuramente quella stupida allucinazione stava giocando qualche brutto tiro con la mia fantasia

    Sacchan solo una cosa, non ne parlare con nessuno è solo una tua vecchia fantasia dopo tutt, no?

    Sorrisi a mio nonno e tornai in camera per riposare, ero ancora in convalescenza e tutti quei allenamenti mi avevano fatto consumare più energie e chakra di quello che credevo.

    Fine parte tre

    scusate per l'aborto che state leggendo :D
     
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