Un fabbro e un cliente

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,268
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous
    Era da tempo che cercavo di capire le potenzialità del mio guanto, ovvero il glaciax, quell’arma che mi era stata donata da Qayin in persona. Ma le mie competenze erano fortemente limitate in materia e per questo potevo fare ben poco oltre che provare a testare le capacità dell’arma. Intanto avevo comunque notato che poteva avere diversi utilizzi: ad esempio aveva la possibilità di congelare e la capacità di creare una bolla d’aria che permetteva di respirare sott’acqua. Questa seconda abilità l’avevo personalmente testata da pochi giorni, tentando di effettuare una vera e propria immersione nelle profondità del mare nei pressi di Kirigakure. Essa non aveva mostrato dei limiti temporali per l’utilizzo, ma la paura di annegare non mi aveva permesso di spingermi molto oltre con il test. Così mi decisi: un fabbro doveva visionarlo perché solamente un artigiano avrebbe potuto comprendere le capacità del guanto speciale nella sua totalità.
    Nel villaggio della nebbia era presente un fabbro di livello mondiale, ovvero il famoso spadaccino leggendario. Cercai di contattarlo in qualche modo ma mi fu, ahimè, impossibile. Pensai che il momento non permetteva ad uno spadaccino di fermarsi a controllare l’arma di un chunin, dopotutto un ninja di così alto rango aveva molto da fare, specialmente in virtù della situazione geopolitica attuale.
    Allora provai ad informarmi sulla presenza di altri fabbri con competenze fuori dalla norma, dato che un banale fabbro di shuriken non mi avrebbe potuto aiutare un granché. Per un’arma speciale serviva un fabbro altrettanto speciale, qualcuno che aveva un occhio diverso e che avrebbe potuto individuare le caratteristiche uniche dell’arma.
    Chiesi direttamente in biblioteca poiché essa era la fonte della conoscenza dell’intera città e probabilmente avrebbe avuto a disposizione le informazioni che cercavo. Trovai alla segreteria una ragazza di qualche anno più grande di me. Era molto carina e gentile e fu molto disponibile ad aiutarmi. Mi diede principalmente tre indicazioni: un fabbro proveniente da Ishivar, che attualmente era scomparso, ovvero lo stesso ragazzo, di nome Gendo, che era probabilmente morto nella sala del palazzo infernale di Qayin, con il quale avevo combattuto fianco a fianco, ed era un dispiacere che portavo nella coscienza perché senza il suo prezioso aiuto sarei morto anch’io contro quei due mukenin maledetti; il secondo era un fabbro ishivariano, attualmente disperso, e ciò mi portò a riflettere sul triste destino che accomunava i fabbri dalle abilità sorprendenti, non mi pareva potesse essere un semplice caso; infine un fabbro samurai di Tetsu, vivo e vegeto e attualmente residente nella stessa Tetsu. Lui, il samurai, sarebbe stata la mia scelta, anche perché in realtà mi era preclusa la facoltà di decidere diversamente, però si poneva solo un piccolo problema...prima dovevo raggiungerlo dall’altra parte del mondo!

    Avrei viaggiato attraverso il mare e il continente ninja per giorni al fine di raggiungere la mia metà: il paese del ferro. Mi era sempre piaciuto viaggiare per mare e in ogni caso il viaggio via terra non sarebbe stato esageratemente complicato, dopotutto avevo già calcato i territori di Suna e per questo non avrei avuto problemi come perdere la strada o l’orientamento. Comunque avrei usufruito dei mezzi di trasporto sviluppati nel continente, poiché essi si erano già rivelati utili nel corso della mia missione svoltasi ad Oto e si erano dimostrati fin troppo comodi. Avrei potuto dormire in santa pace e allo stesso tempo mi sarei mosso ad una velocità che era ben oltre le mie capacità fisiche. Che invenzioni incredibili avevano ideato gli scienziati e gli ingegneri! Forse un giorno la tecnologia avrebbe perfino superato noi ninja e ci avrebbe reso obsoleti, come un cavallo difronte a un treno. Era, forse, l’inevitabilità del progresso.

    Nel tragitto ebbi parecchio tempo per riflettere sui samurai. Ben poco sapevo dell’attitudine degli stessi, delle loro tradizioni e del loro leggendario codice d’onore. Tanto tempo fa ero partito in missione con un ragazzo, un certo Shirai, che fu brutalmente catturato e ucciso dai pirati. Non ebbi modo di conoscerlo e non ebbi alcun possibilità per carpire informazioni su questo stile di vita così diverso dal mio. Perché dovevano seguire un codice di condotta? E come si era formato nel tempo? E se metà del paese aveva combattuto per abbatterlo perché non lasciare la possibilità se seguirlo o meno? Una limitazione così ampia della libertà poteva avere degli effetti benefici sulla popolazione?Allora le azioni forzate - perché di fatto non si può scegliere diversamente in quanto si verrà ritenuti indegni - avranno un valore? Lo stesso o minore di chi liberamente mette a rischio la propria vita?
    Probabilmente io sarei stato considerato un mukenin a Testu, poiché ero un bugiardo che nascondeva il sigillo maledetto..ma probabilmente anche la stessa Kiri mi avrebbe bollato come un criminale se si fosse scoperto. Nondimeno a breve avrei potuto avere un assaggio di questa vita da samurai.

    La prima cosa che notai del paese dei samurai fu la neve. Bianca e candida neve che permeava tutto il paesaggio, tramutandolo in un paese delle fiabe. Camminavo leggero e senza lasciare alcuna traccia del mio passaggio, quasi come se non volessi rovinare la bellezza di un luogo così incantato.
    Mi inoltrai sempre di più e ad un certo punto del mio cammino chiesi indicazioni. Un samurai nella tipica tenuta da battaglia mi indicò una bottega poco distante.
    Il freddo mi pizzicava la pelle e le ossa, la temperatura era ben inferiore rispetto al paese dell’acqua. Ricapitolai nella mente cosa avrei dovuto chiedere al fabbro: le potenzialità del guanto speciale chiamato glaciax e una modifica al mantello placcato, che sfortunatamente era troppo pesante per essere sfruttato in combattimento, infatti rallentava inevitabilmente i movimenti e rendeva facili bersagli per gli attacchi nemici.
    Mi diressi in quella direzione e infine bussai alla porta della suddetta bottega, che presentava pienamente le caratteristiche di una fucina, infatti il calore proveniente dall’interno arrivava fino all’esterno, sciogliendo la neve più vicina, tramutandola in semplice acqua cristallina.

    -É la bottega di Ren Natsume? Sono nel posto giusto?

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline

    Molte cose erano cambiate negli ultimi tempi, in particolare dopo il mio viaggio a Kiri. La missione che mi era stata affidata aveva portato veri e propri sconvolgimenti in diversi ambiti, avevo conosciuto uno dei famosi Spadaccini della Nebbia e visto all'opera le sue immense capacità nonchè le incredibili abilità della sua spada, avevo trovato un metallo dalle proprietà assurde e con quello ero riuscito a forgiare un capolavoro al limite del surreale tra le normali armature da Samurai, ed ultimo ma non per importanza, ero avevo ottenuto la tanto agognata promozione di grado. Ora le mie responsabilità erano decisamente maggiori ed il tempo da dedicare alla mia bottega sempre più basso, ma non l'avrei mai e poi mai abbandonata. In quelle mura, utilizzando quegli strumenti del mestiere, mi sentivo a casa, pienamente rilassato e libero da ogni pensiero, le tensioni svanivano ed era come una sorta di pausa dal mondo. In quel tempo non ne approfittavo però solo per lavorare ma anche per disegnare mappe dei luoghi che visitavo o per prendere appunti di particolari congegni o armi che vedevo in opera. In quel momento ero giusto impegnato a riportare si carta le caratteristiche della mitica Spacca Elmi o almeno quel poco che avevo avuto modo di vedere vedendola in opera. Un'arma degna di nota e probabilmente la più distruttiva delle sette, sarebbe stato fantastico poterla analizzare con maggiore dettaglio ma non sarebbe stato certo facile. In futuro magari lo avrei direttamente chiesto al possessore dell'arma che potevo ormai, in un certo senso, considerare amico, o quantomeno conoscente. Fu proprio mentre stavo posando la penna sulla piccola scrivania presente nel mio retrobottega che una voce si fece udire all'ingresso della bottega.

    É la bottega di Ren Natsume? Sono nel posto giusto?

    Ci impiegai qualche attimo ad attraversare la zone della fucina e varcare la soglia che dava alla zona aperta al pubblico, da lì potei subito osservare il giovane ragazzo che era entrato. Uno Shinobi, raro vederne in quel di Tetsu, ma non poi così tanto. Aveva il coprifronte di Kiri e la prima cosa che mi venne in mente che fosse stato inviato da me per qualche motivo in particolare legato alla passata missione.

    Buon giorno, certo, Ren Natsume sono io... Come posso aiutarti?

    Esordii tranquillo mentre mi avvicinavo e gli tendevo la mano, notando di conseguenza il particolare guanto decisamente grande che portava al braccio.

    Sei alla ricerca di qualcosa in particolare? Non credo tu sia giunto fino a Tetsu per delle normali attrezzature...

    Restai quindi ad osservarlo con un tranquillo sorriso, attendendo chiarificazioni.

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,268
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous
    Finalmente ebbi la possibilità di incontrare Ren Natsume, il fabbro samurai. Mi si avvicinò questo ragazzo, anzi signore, anzi...beh non avrei saputo proprio come definirlo, non ero molto bravo a rapportarmi con le persone più grandi e non sapevo mai se usare la terza persona o meno. Mi decisi di dargli del tu perché di fatto eravamo entrambi soldati alleati e non c’era bisogno di essere troppo formali.
    Comunque, ritornando al discorso età, era sicuramente molto più grande di me, decisamente, e forse era sul calare dei vent’anni o all’alba dei trenta. Se avessi potuto scommettere avrei detto trenta o più.
    Aveva numerose cicatrici facilmente visibili e dei caratteristici capelli verdi. Da che avevo memoria era la prima persona che incontravo in tutta la mia vita ad aver i capelli dell stesso colore di una foglia. Quando si avvicinò notai che aveva anche gli occhi verdi, forse leggermente più scuri dei capelli che erano, viceversa, brillanti.
    L’interno della fucina era proprio come me l’aspettavo. La temperatura era altissima e si poteva scorgere nel fondo il fuoco della forgia, che era il cuore pulsante dell’intera bottega. Era strano l’effetto di un così alto sbalzo di temperatura eppure il ritrovato calore mi confortava e riscaldava le ossa precedentemente punte dal freddo del paese del ferro.

    -Buongiorno, certo, Ren Natsume sono io... Come posso aiutarti?

    Gli tesi la mano per stringergliela e risposi:

    -Sono Suzaku Kaguya e stavo cercando proprio la tua bottega perché sono venuto a conoscenza delle tue rinomate qualità da fabbro

    -Sei alla ricerca di qualcosa in particolare? Non credo tu sia giunto fino a Tetsu per delle normali attrezzature...

    Ebbi un attimo di esitazione. Di cosa dovevo parlargli per prima? Il mantello che, alla mia vista, appariva come il compito meno divertente o il guanto, che certamente lo avrebbe incuriosito di più?
    Oramai era da un anno, anzi di più, che non usavo il mantello placcato; esso si era dimostrato molto utile durante la mia missione a Suna, poiché mi aveva salvato la vita da un portentoso raggio di chakra di Buza, ma esso rallentava troppo i miei movimenti e per questo lo avevo fatto riparare, visto che si era totalmente distrutto, e poi lo avevo lasciato nell’armadio, in attesa che un giorno fossi stato abbastanza forte da utilizzarlo nuovamente. Però. in previsione della situazione critica in cui vivevo, o per meglio dire in cui tutti vivevamo, avevo nuovamente bisogno di questa protezione, che sarebbe potuta essere ancora una volta necessaria alla mia sopravvivenza, che non era un particolare da poco.
    Il guanto invece necessitava, probabilmente, di più attenzione, perché chissà quali sorprese poteva riservare.
    Così mi tolsi il guanto dalla mano sinistra e lo osservai nei dettagli come se feci la prima volta che lo vidi. Sembrava racchiudere il potere del nemico affrontato al palazzo infernale e anche l’anima di Shusui Uchiha, un altro compagno, dei sfortunatamente numerosi, che avevo perso lungo la strada. E potevo vedere riflesso il mio stesso sguardo, più triste di quanto ricordassi, oramai non ero più lo stesso ragazzo che aveva appena finito l’accademia.

    -Si, sono venuto fin da Kiri per due commissioni. Per prima cosa vorrei che visionassi questo guanto e poi vorrei saper se è possibile una modifica al mantello placcato.

    Gli porsi il guanto affinché lo potesse visionare attentamente. Dopodiché posai a terra il mantello placcato, era pesante ed ora non c’era alcun bisogno di portarselo dietro.

    -Si chiama glaciax ed é un’arma, che si potrebbe definire speciale. Ha mostrato delle abilità uniche legate al ghiaccio, ma onestamente non so quali siano i limiti e le potenzialità che abbia. Per questo sono venuto da te, poiché credo che un fabbro potrebbe visionarlo e ottenere nuove informazioni. Ho fatto qualche test io stesso e ho notato che oltre a congelare, similmente a come alcuni possessori di kekkei genkai fanno, permette la respirazione sott’acqua. Ma oltre non mi sono spinto...tu che ne dici?

    Forse gli sarebbe stata utile la storia della creazione dell’arma, ma non volevo essere troppo logorroico e sicuramente sarebbe stato Ren stesso a dirmi cosa gli serviva sapere dell’arma. Del mantello ne avrai parlato successivamente.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline

    Come immaginavo, il giovane aveva attraversato mezzo continente per ben due motivi e li esplicò in maniera inizialmente molto vaga ma comunque sufficiente a destare il mio interesse.

    -Si, sono venuto fin da Kiri per due commissioni. Per prima cosa vorrei che visionassi questo guanto e poi vorrei saper se è possibile una modifica al mantello placcato.

    Con fare tranquillo si apprestò quindi a porgermi il particolare strumento che presi iniziando a soppesarlo ed osservarlo in ogni sua parte.

    Si chiama glaciax ed é un’arma, che si potrebbe definire speciale. Ha mostrato delle abilità uniche legate al ghiaccio, ma onestamente non so quali siano i limiti e le potenzialità che abbia. Per questo sono venuto da te, poiché credo che un fabbro potrebbe visionarlo e ottenere nuove informazioni. Ho fatto qualche test io stesso e ho notato che oltre a congelare, similmente a come alcuni possessori di kekkei genkai fanno, permette la respirazione sott’acqua. Ma oltre non mi sono spinto...tu che ne dici?

    Ascoltai attentamente quelle parole pur senza distogliere lo sguardo da quel capolavoro, il creatore di quel pezzo doveva essere decisamente qualcuno molto abile ma io non ero da meno, sarei certamente riuscito a capirne i meccanismi e dare al ragazzo le risposte che voleva.

    Certo... Capisco bene la tua curiosità... Devo dire che si tratta davvero di un attrezzo singolare, avrò bisogno di visionarlo con attenzione e fare qualche test... Se sei ti va bene possiamo andare sul retro e vedere cosa ne viene fuori e quindi capire i suoi funzionamenti...

    Attesi una risposta che certamente sarebbe stata positiva ed a quel punto mi sarei incamminato verso una porta laterale della bottega che ci avrebbe condotti ad un piccolo spazio esterno ben recintato, situato sul retro dello stabile.

    Qui non daremo fastidio a nessuno... Lo uso per testare le mie armi...

    Piazzai quindi un manichino ben piantato nella neve e mi apprestai ad indossare il cosiddetto Glacyax. La sensazione che ne scaturì fu pressocchè mistica, sembrava quasi di percepire delle anime che pulsavano in quell'oggetto.

    Dimmi... Come sei entrato in possesso di quest'arma? POsso dire con assoluta certezza che sia fuori dall'ordinario... Non è qualcosa che trovi in una bottega... Nemmeno nella mia... ed è tutto dire...

    Attendendo risposta iniziai a fare dei primi test sulla mobilità che il guanto consentiva ed era decisamente invidiabile, iniziai poi a far scorrere il mio chakra al suo interno a piccole dosi, poi sempre in modo maggiore. Un primo effetto che iniziai a notare riguardava una sorta di reazione con tutto il mio corpo. La peluria iniziava ad essere stimolata alla crescita, lasciai quindi scorrere ancor di più il chakra e man mano che venivo avvolto da un folto manto bianco, la sensazione di freddo iniziava a svanire tramutandosi in un piacevole tepore.

    Incredibile...

    Sussurrai cessando il flusso e costatando come il mio corpo tornasse in uno stato di normalità. Mi apprestai però a riprovare, questa volta tenendo il guanto a contatto col manichino ed intensificando il flusso di chakra, come se avessi voluto attaccare un bersaglio. L'effetto che si palesò fu decisamente diverso, il legno iniziò a congelarsi lentamente fino a diventare quasi un vero e proprio ghiacciolo. Ritrassi la mano e dopo qualche istante provai nuovamente a generare quell'effetto sul medesimo ghiaccio appena generato, notai quindi come quell'effetto potesse anche essere invertito.

    Le potenzialità di quest'arma sono potenzialmente sconfinate... Dovrò fare dei controlli più specifici ma posso già dirti che non ha solo la capacità di generare il ghiaccio, ma anche quella di proteggerti da esso...

    A quel punto sfilai il braccio dal portentoso oggetto e ripresi ad osservarlo con ancora più cura

    Dammi un giorno di tempo e saprò dirti di più e con maggiori dettagli, intanto rientriamo...

    Condussi quindi Suzaku nuovamente all'interno e poi attraverso la soglia da cui ero uscito pocanzi. La stanza in cui eravamo non era nulla di molto particolare se non per la presenza di armi di vario genere sparse un pò ovunque e per la grande forgia nel centro. Forse però l'oggetto che avrebbe maggiormente attirato l'attenzione dell'ospite sarebbe stato il mio ultimo capolavoro, l'armatura ad uso personale da pochissimo forgiata: l'Avalon. L'armatura era posta in dosso ad un manichino sul fondo della stanza e brillava quasi di luce propria, quasi come se le fiamme della forgia prendessero nuova vita attraverso il suo riflesso.

    Per quanto riguarda il mantello invece? Fare modifiche è certamente possibile... Cosa avevi in mente nello specifico?

    Chiesi riponendo con cura il guanto sul banco da lavoro e voltandomi verso il giovane per discutere del secondo argomento cardine alla base di quell'incontro.

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,268
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous
    Aspettai le parole del samurai e poi gli porsi il mio guanto. Era la prima volta, da quanto lo avevo ottenuto, che cedevo l’arma ad un’altra persona. Provavo un sentimento misto, poiché ero stato io stesso a venire fin qui e a decidere di cederlo momentaneamente però ora mi sentivo nudo, come se fossi stato privato di qualcosa che oramai era pienamente parte di me. Soppressi questa emozione perché non aveva alcun senso logico e forse era solo un riflesso inconscio di qualche sentimento legato al possesso.
    Successivamente accettai di seguire Ren nel retrobottega:

    -Certo! Sei tu l’esperto quindi fammi strada.

    Ci spostammo al di fuori dell’edificio e ci ritrovammo in una zona recintata. Qualche fiocco di neve mi inumidì la pelle e mi riportò alla mente che ero a leghe di distanza da Kiri. Intanto il fabbro mi chiese delle origine di quell’arma e io cercai di riassumergliele.

    -Non so se hai sentito parlare di Qayin, era il capo di un organizzazione di mukenin detta Clown Chaos. Un anno fa fu radunata una squadra di intervento per porre fine a questa organizzazione ma fu un disastro. Decine di ninja furono massacrati e il restante fu catturato e imprigionato. Tra questa decina di persone che si salvò c’ero anche io.

    Mi fermai un momento per prendere una boccata d’aria gelida che mi infreddolì i denti. Poi ripresi:

    -Devi sapere, prima che continui, che Qayin era un dannatissimo folle con un senso del divertimento totalmente distorto, ti basta saper che si faceva il Figlio Bastardo del Caos...Il Mukenin ci fece affrontare delle prove, divisi in piccole squadre. Ad alcuni di coloro che sopravvissero furono donate delle armi speciali, ovvero armi come quella che stai portando tu stesso in questo momento....wow ma che sta accadendo?

    Guardai il ragazzo difronte a me trasformarsi in un orso polare! Un dannato orso nel bel mezzo di Tetsu! Come poteva essere possibile?! Mi ricordai che nella sala infernale, che avevo personalmente affrontato, erano presenti due mukenin, non solo Doya, l’utilizzatore del ghiaccio. L’altro clown aveva dimostrato di poter effettuare una metamorfosi in un orso, perciò, forse l’arma poteva convogliavare i poteri dei due defunti? Dovevo assolutamente riferirlo a Ren, poiché poteva rivelarsi un informazione molto utile:

    -Nella sala fui costretto ad affrontare due mukenin. Un utilizzatore del ghiaccio, che poteva congelare qualsiasi cosa, e che uccise brutalmente un ragazzo congelandogli il suo cuore, trasformandolo in una statua di ghiaccio; e un altro in grado di diventare un orso, esattamente come hai appena fatto tu stesso.

    Continuai a guardare i test di Natsume e fui piacevolmente sorpreso dalla scoperta che il guanto potesse perfino proteggermi dal ghiaccio. Così tante possibilità aveva il glaciax e io non ero stato nemmeno in grado di scalfirle. Per fortuna mi ero recato da una persona competente e in grado di scoprire le potenzialità di un’arma speciale. Anche il fabbro era molto curioso e visibilmente contento di aver a che fare con un pezzo così raro.

    -Il glaciax non è l’unica arma che fu forgiata quel giorno. Altri di noi ebbero questi doni, non so i loro nomi, ma forse con ricerche approfondite potresti scoprirlo.

    Dopo che Ren finì i test tornammo all’interno della forgia a riscaldarci con il calore della forgia. Potei notare un’armatura dorata e splendente, che non sembrava per nulla comune ed anzi appariva come qualcosa di molto particolare. Forse se avessi avuto qualche momento avrei provato a vederla da più vicino.
    Il fabbro mi chiese delle informazioni sulla seconda richiesta:

    -Si...per quanto riguarda il mantello...è un’ottima protezione ma ho notato che rallenta molto i miei movimenti. Devi sapere che tendo ad ingaggiare gli avversari a breve distanza sfruttando il kenjustu...

    Anche se probabilmente nessuno lo avrebbe mai detto, dato che non porto nessuna katana con me, ma solamente io sapevo che potevo esternarla da un momento all’altro.

    -...e devo necessariamente essere molto agile e rapido. Comunque, tornando al punto: vorrei che trovassi un modo per alleggerire il carico dell’oggetto, così da facilitarne l’utilizzo. Lo puoi fare?
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline
    Le informazioni ricevute su quell'impressionante arma furono decisamente interessanti e non solo per arrivare a comprendere pienamente le capacità dell'oggetto in questione, ma anche per una mia cultura personale. Grazie a quell'occasione avrei potuto forgiare una spada al pari delle sette leggendarie appartenenti a Kiri. Chissà che un giorno non arrivassi ad un livello tale di potenza e di abilità di forgiatore da poter fronteggiare Bokuda su entrambi i fronti. Già pregustavo il momento in cui avrei potuto affrontare lui e la sua SpaccaElmi con le spade che avrei forgiato grazie a ciò che stavo apprendendo dal Glacyax, o addirittura anche dalle altre armi misteriose generate dalla folle mente di Qayin. Non era però quello il momento per perdersi in certe cose, il lavoro veniva prima di tutto ed in futuro avrei avuto tutto il tempo di indagare a riguardo. Ora sopraggiungeva un'altra questione, meno interessante ma pur sempre importante, ovvero quella legata al mantello che il giovane Suzaku mi aveva pocanzi mostrato.

    Si...per quanto riguarda il mantello...è un’ottima protezione ma ho notato che rallenta molto i miei movimenti. Devi sapere che tendo ad ingaggiare gli avversari a breve distanza sfruttando il kenjustu... e devo necessariamente essere molto agile e rapido. Comunque, tornando al punto: vorrei che trovassi un modo per alleggerire il carico dell’oggetto, così da facilitarne l’utilizzo. Lo puoi fare?

    Ascoltai attentamente la seconda richiesta e sorrisi divertito nello scoprire che come me, il giovane shinobi, prediligeva il kenjutsu.

    Un praticante di kenjutsu?!

    Dicendo ciò iniziai ad osservarlo con più attenzione ed un sorriso che man mano si ampliava mostrando palesemente quanto fossi divertito da ciò. Effettivamente il corpo era ben allenato e sarebbe stato divertente vedere le sue abilità all'opera.

    Capisco bene l'origine del tuo problema con quella pesante protezione in dosso... Io stesso ho trovato una soluzione a riguardo in questa...

    Indicai quindi la Avalon per poi riprendere

    Questa è la mia personale armatura... La Avalon... Ha una resistenza ed una capacità bellica fuori dal comune... Forgiata grazie ad particolare metallo trovato insieme ad un tuo conterraneo...

    Osservai quindi l'armatura ripercorrendo con la mente le vicende trascorse in quella missione, ma scossi il capo per tornare al presente e continuare

    Scusa la deviazione del discorso... Tornando a noi, potrò certamente fare qualcosa... Ho già un'idea a riguardo... Torna da me fra tre giorni e sarà tutto pronto, sia il tuo nuovo mantello che delle precise informazioni sul Glacyax

    Avrei fatto strada verso l'ingresso della bottega per poi concludere

    A quel punto mi piacerebbe disputare un tranquillo allenamento con te e vedere le tue abilità con la spada... In base a quanto mi impressionerai potrei decidere di farti un sostanzioso sconto... Ora và e ricorda, tra tre giorni torna qui e sarà tutto pronto!


    FINE
    Bene, direi di chiudere qui e riprendere da questo punto all'apertura dell'allenamento. Metto in valutazione e dopo le creazioni ed aggiornamenti vari riprendiamo in apposita sede :kerberotte:
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    2,905

    Status
    Offline
    Max-2 entrambi
     
    .
6 replies since 3/11/2020, 10:04   162 views
  Share  
.