Accademia Shingo Watanabe

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    L’acqua gelida si infrangeva contro il molo del porto di Kirigakure. Le navi, ben ancorate, venivano sballottate dalla potenza delle onde. Il sensei era in piedi, proprio a qualche metro dalla fine del molo in legno, e fissava l’orizzonte nascosto dalle tenebre del temporale. Si potevano distinguere i fulmini e le saette in lontananza e lampi di vari colore, dal blu fino al viola. Guardò il suo orologio, girò i tacchi e si recò in Accademia: era il giorno dell’esame dei futuri-genin.

    L’accademia pullulava di persone, soprattuto studenti in attesa del proprio esame. Il posto era situato esattamente al centro della città di Kirigakure ed era facilmente visibile e raggiungibile. Infatti bastava seguire le arterie principali del villaggio e si sarebbe raggiunta agilmente. L’edificio era un enorme complesso alto più di ogni altro palazzo presente nei dintorni ed era caratterizzato dal colore celeste e da un portone gigantesco con a guardia due ninja armati fino ai denti.

    Qualsiasi studente avrebbe ricevuto all’entrata le informazioni sulla propria aula di esame e sul proprio turno. Quest’oggi Shingo avrebbe dovuto raggiungere l’aula 42 e sarebbe stato esaminato dal sensei Momochi.

    Entrato in aula avrebbe trovato il maestro già seduto su una sedia dietro la cattedra. In più sarebbe stato presente anche un altro studente dai capelli e occhi chiari, forse di qualche anno più grande di Shingo, anche se non si poteva dire chiaramente. L’aula era completamente vuota, priva di ogni mobilio eccetto quella sedia e quella cattedra vicino la lavagna.

    -Bene ragazzi, ora che siete in due si può iniziare l’esame. Di dovrete affrontare uno contro l’altro e mostrare ciò che avete appreso in accademia. Non c’è bisogno che vi presentiate l’un l’altro, ij combattimento non accadrà quindi è inutile.

    Il sensei si alzò in piedi e raggiunse la finestra, alla quale si appoggiò.

    -Via!

    Il ragazzo scattò in direzione di Shingo per tentare di mollargli un calcio all’altezza del ginocchio. Successivamente avrebbe tentato rapidamente di portargli un pugno all’altezza dello zigomo e poi una gomitata alla bocca con l’altro braccio.

    Benvenuto alla tua accademia! :D
    Presentami il pg e poi dovrai affrontare questo mini combat per apprendere i primi rudimenti del gdr.
    Ti tocca difenderti da queste azioni:

    -Calcio
    -Pugno
    -Gomitata

    Perciò hai a disposizione 3 azioni difensive (visto che gli attacchi sono 3), in più dovrai realizzare il tuo primo resoconto, che si fa così:

    Nome pg (con link alla scheda)
    Resistenza: (Con i vari consumi delle azioni)
    Stamina: (con i vari consumi delle azioni)

    Azioni:
    -ecc. ecc.

    Note: (qui puoi inserire qualche commento sulle tue azioni o qualsiasi cosa che vuoi far sapere all’arbitro/mod)

    Se hai domande o dubbi mi puoi mandare un mp :rosa:
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato altri

    Il rumore della pioggia che batteva sulla tettoia era di gran compagnia. Quel ritmico suono era da sempre stato percepito come la cosa più rilassante che le sue orecchie potessero sentire. Pioggia, rumore, tè caldo, ciò che ci voleva quando non poteva affrontare i suoi allenamenti all’aperto o nelle giornate di riposo. Shingo era seduto per terra, poco distante dal gatto che puntualmente ignorava le sue attenzioni. “Vai continua così, intanto oggi non ti faccio mangiare, così impari” avrebbe voluto dirgli, ma non era abbastanza cattivo e sapeva benissimo che, come ogni volta, avrebbe ceduto. Yuu non era in casa, era partita per una missione da ormai qualche giorno, capitava abbastanza spesso, lei era una kunoichi determinata e molto ambiziosa, e non perdeva la minima occasione per accumulare esperienza sul campo di battaglia, d’altronde condivideva lo stesso obiettivo del giovane Shingo, l’obiettivo per il quale aveva abbandonato il suo villaggio di pescatori arrivando a Kiri.

    Quel giorno era iniziato come tanti altri, sveglia di buon’ora, colazione abbondante, esercizi di riscaldamento, doccia e via. Ma nonostante la routine ormai ben consolidata dell’ultimo anno, tutto sembrava avere un sapore diverso, come un macigno sullo stomaco… Qualcosa lo opprimeva ma contemporaneamente lo spronava ad andare avanti, era strano da spiegare ma purtroppo la sua gestione dell’ansia era così, e quel giorno ne aveva molta. Già, era ormai giunto il tempo degli esami genin all’accademia, dove tutti gli studenti ninja mettono alla prova le loro abilità per diventare finalmente degli shinobi.

    Kiri era un villaggio molto diverso da quel piccolo agglomerato di case da pescatori dove era cresciuto Shingo. Dietro alla fittissima e tipica nebbia c’era una società che pulsava con nuovissime leve sempre pronte a dare filo da torcere alle vecchie e successivamente prenderne il posto. Ne era incredibilmente affascinato, si chiedeva spesso se anche gli altri villaggi ninja fossero così o avessero strutture completamente diverse. Yuu restava sempre sorpresa quando gliene parlava, non riusciva a capire quanto potesse essere sorprendente il mondo per uno come Shingo, che era stato chiuso in quelle quattro vie fangose per tutta la sua vita, ed infatti quando gli raccontava degli altri villaggi, tendeva ad esagerare un pochino, approfittando dell’ingenuità del ragazzo.

    L’accademia era un edificio molto imponente, dal centro del villaggio sovrastava le altre abitazioni, come ad evidenziare il ruolo fondamentale che gli shinobi hanno avuto e continuano ad avere per il villaggio della nebbia. Proprio riguardo a ciò Yuu gli aveva raccontato che in un passato piuttosto lontano, le condizioni per diventare ninja fossero molto più dure a Kiri rispetto agli altri villaggi, in questo modo il mizukage poteva vantare la miglior milizia disponibile. Era passato un anno da quando aveva messo piede all’accademia la prima volta, in ritardo rispetto a molti altri suoi colleghi di studi ma, nonostante ciò, ora era lì, a giocarsi dopo breve tempo la promozione al rango di genin.

    Metà del tragitto, il ragazzo, lo aveva trascorso pensando a come si sarebbe svolta la sua prova, non aveva mai assistito ad esami e Yuu era stata molto vaga. “Il più delle volte ti mettono alla prova facendoti usare le tre tecniche base che hai appreso durante gli studi, ma alla fine dipende molto dal tuo esaminatore, hanno piena libertà sul come giudicare chi è degno di diventare genin o meno, spera ti capiti uno severo”. E Yuu aveva ragione, un sensei severo lo avrebbe promosso solo nel caso fosse davvero meritevole, e doveva esserlo, credeva nelle sue capacità e sapeva quanto aveva sudato l’ultimo anno per recuperare terreno rispetto agli altri.

    Senza grande sorpresa, una volta arrivato all’accademia, gli si parò davanti una grande folla di ragazzi, tutti lì per prendere parte agli esami, probabilmente. La cosa, più della noia dovuta alla potenziale lunga attese, non lo toccava più di tanto, non perse nemmeno tempo a cercare volti amichevoli, i compagni con cui aveva stretto amicizia non erano ancora pronti per sostenere l’esame, nel suo gruppo era riuscito ad essere il primo a tentare e questo già lo riempiva d’orgoglio, ma sapeva che l’esito sarebbe dovuto essere positivo altrimenti la sua corsa si sarebbe rivelata inutilmente veloce.

    Conosceva già la procedura fortunatamente. Appena arrivato dinanzi al grande portone dell’edificio, superate le due minacciose guardie ninja, degli addetti gli avrebbero comunicato l’aula e l’esaminatore. E così fu, certo non prima di impallidire osservando le guardie dell’accademia, facevano sempre uno strano effetto, a quello non era riuscito ad abituarsi, ma li aveva presi come esempio, anche lui voleva diventare un ninja ed incutere quel timore agli avversari, e ci sarebbe riuscito costi quel che costi.

    L’aula era la numero quarantadue, il sensei Momochi era lì ad aspettarlo, per fortuna conosceva bene quei corridoi e non perse tempo a trovare l’aula, per un novellino sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio, almeno a livello d’impatto iniziale.

    Prima di entrare nell’aula in questione, Shingo, educatamente, bussò allo stipite della porta, nonostante questa fosse già aperta. Il sensei era lì ad attenderlo seduto dietro alla cattedra, poco distante c’era invece un ragazzo che dimostrava qualche anno in più rispetto a Shingo. I capelli molto chiari contornavano perfettamente un viso di cui la cosa che colpiva di più erano gli occhi chiari e freddi, in perfetto contrasto con le tinte scure del ragazzo. Shingo si guardò attorno, era abbastanza spaesato dal vedere come l’aula fosse completamente priva di qualsiasi arredo, non c’erano i tipici banchi a più posti, era vuota, con solo una cattedra, una sedia, il sensei, l’altro ragazzo ed adesso lui. Cercò comunque di non pensarci troppo, abbassando lievemente la testa per salutare in maniera rispettosa, sia l’esaminatore che lo studente.

    >Bene ragazzi, ora che siete in due si può iniziare l’esame. Vi dovrete affrontare uno contro l’altro e mostrare ciò che avete appreso in accademia. Non c’è bisogno che vi presentiate l’un l’altro, ij combattimento non accadrà quindi è inutile.

    Le parole pronunciate dal sensei, mentre si alzava lasciando libera la sedia per posizionarsi vicino alla finestra che dava sul temporale, suonarono molto strane. “Che cosa intende dicendo che il combattimento non accadrà?”. Mentre era immerso nei suoi pensieri, il maestro aveva già dato il via, gesto che lo riportò bruscamente a porre l’attenzione sul suo nuovo avversario, il quale sembrava non avere gli stessi dubbi del ex pescatore.
    Il più delle volte ti mettono alla prova facendoti usare le tre tecniche base che hai appreso durante gli studi” “il combattimento non accadrà quindi è inutile” Ripensando alle frasi che gli erano state dette sull’esame, il ragazzo capì cosa dovesse fare, o almeno pensò di aver capito. Shingo compose i sigilli: Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente, in questo ordine. Il suo obiettivo era quello di sostituirsi con l’unico oggetto di medie dimensioni presente, la sedia sulla quale era seduto il sensei prima di dare inizio alle danze. Se fosse riuscito nell’intento avrebbe cercato successivamente di attaccare con un calcio l’avversario, utilizzando la cattedra come appoggio per lo slancio, approfittando dell’effetto sorpresa della sua tattica.

    Shingo Watanabe
    Resistenza: 200-1
    Stamina: 50-5
    Azioni:
    -tecnica sostituzione
    -calcio

    Note:





    Ti chiedo ancora scusa per il ritardo ma come ti ho detto via mp sto disperatamente cercando di preparare un esame ed ho approfittato del primo spacco disponibile
     
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    Sorry, intendevo in combattimento ma mi ha preso la j, diventando ij combattimento e non mi segnava neanche la linea rossa dell’errore :asd:


    La tecnica della sostituzione riuscì perfettamente, denotando grande maestria nella tecnica accademica. Questo portò il giovane ragazzo a schivare completamente gli attacchi del suo avversario. Intanto i colpi dell’altro esaminato sarebbero andati a vuoto, in quanto avrebbe perso di vista la posizione di Watanabe. Anche se il primo pugno sarebbe finito proprio sulla sedia causando dolore alla mano dello studente che avrebbe esclamato con un sonoro: Ahia! L’occhio del sensei avrebbe valutato questa difesa e avrebbe preso in considerazione le doti di Shingo.

    -Via al secondo round! E tu Hiko stai più attento e non farti più sfuggire Shingo da sotto il naso.

    -Si sensei!

    -Non mi devi rispondere! Concentrati sul combattimento!

    Hiko si sarebbe posizionato in una posa tipicamente difensiva, pronto a reagire all’offensiva di Shingo. Per ora Watanabe pareva in vantaggio, ma avrebbe saputo sfruttare le sue capacità anche in attacco?

    Questa volta non mi fregherai. Quando avrò finito con te rimpiangerai di esserti iscritto all’accademia!

    Hiko stava chiaramente sfidando Shingo, ma egli sarebbe caduto in questa becera provocazione? Oppure avrebbe mantenuto il sangue freddo?

    Caliburnyth ho dovuto farti fallire completamente il tuo tentativo di attacco. Non puoi attaccare mentre ti difendi, puoi solo reagire all’attacco avversario. Ad esempio:

    A tenta di dare un calcio a B
    B si difende schivando, oppure tenta di erigere una parete difensiva, oppure tenta di dare un calcio a sua volta per bloccare l’attacco. Non può assolutamente attaccare, tipo dare un pugno prima ancora che l’avversario attacchi.

    Ora però è il tuo turno di attaccare, quindi puoi creare la tua offensiva.
    Per il resto mi è piaciuto il tuo post e hai fatto un buon resoconto delle azioni :)
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato sensei - >Parlato Hiko

    Sembrava essere andato tutto per il verso giusto, la tecnica era riuscita perfettamente e la nuvola di fumo, diradatasi, aveva rivelato la sedia precedentemente celata. L’esito vide quindi Shingo posizionarsi dietro la cattedra ed il suo avversario colpire la sedia con il pugno, doveva essere qualcosa di alquanto spiacevole. il sensei aveva guardato tutto l’accaduto senza battere ciglio, era lì, poggiato alla finestra con lo sguardo vigile che valutava le mosse dei due, quando ad un certo punto interruppe il silenzio che si era creato

    >Via al secondo round! E tu Hiko stai più attento e non farti più sfuggire Shingo da sotto il naso.

    La scoperta del nome del ragazzo non occupò più di tanto i pensieri di Shingo, quanto invece avevano fatto i velatissimi complimenti del sensei, o almeno lui li aveva percepiti così, infondo non era stato male nella sua azione. Hiko, invece, sembrava abbastanza irritato, come se iniziasse a provare una particolare ostilità nei confronti dell’ex pescatore, probabilmente a causa di quella che per lui era stata una brutta figura.

    >Questa volta non mi fregherai. Quando avrò finito con te rimpiangerai di esserti iscritto all’accademia!

    In quel momento, se Shingo non si fosse trattenuto avrebbe urlato offese di vario genere al suo sfidante, ma gli interessava solo impartirgli una lezione: non sottovalutarlo. Di solito Shingo appariva come un ragazzo abbastanza impulsivo, completamente privo di capacità di filtrare pensieri e parole, ma sotto la guida di Yuu qualcosa era cambiato, lei gli aveva insegnato che un ninja deve riflettere prima di fare qualsiasi cosa, anche di parlare, e quello non gli sembrava né il momento né il posto giusto per rispondere al suo avversario.
    Entrambi i contendenti erano in posizione, Shingo sembrava prossimo all’attacco, Hiko invece l’esatto opposto, evidentemente, dopo l’offensiva andata a vuoto, aveva pensato bene di comportarsi in maniera un po’ più conservativa. A quanto pare il suo corpo non era sicuro come la sua lingua.

    Dimostrazione delle mie capacità per poter diventare Genin, questo devo fare, nulla di più, l’esito dello scontro non è importante, mai come in questo caso, conta più la forma che la sostanza, non è importante il risultato ma ciò che faccio per arrivarci.” Il giovane studente stava pensando ad una qualche tattica offensiva, il suo bagaglio di possibilità era molto scarno, tolte le tecniche apprese nell’anno di studio a Kiri, Shingo non conosceva altri modi, se aggiungiamo poi che nessuna delle tecniche base è prettamente offensiva, abbiamo subito ben chiaro un quadro della situazione. Le alternative a questo punto erano due: attaccare in maniera abbastanza spartana, puntando sulla propria forza, per cercare di dimostrare una superiorità nel corpo a corpo, o tentare un colpo con una delle altre due tecniche rimaste, usandole come diversivo. Essendo sotto esame, il ragazzo non ebbe molti dubbi, avrebbe scelto la seconda via. La tecnica della trasformazione era abbastanza inutile in quel momento, non è certo un diversivo da utilizzare in una situazione di uno contro uno. D’altro canto, la tecnica della moltiplicazione poteva aggiungere la variabile d’imprevedibilità, la scelta era abbastanza semplice.

    Shingo concentrò il suo chakra, non era un suo punto forte ma doveva provarci. Iniziò molto velocemente a comporre i sigilli per la tecnica: Pecora, Serpente, Tigre. Se la tecnica fosse andata a buon fine, sarebbero comparse tre copie del ragazzo, queste poi, assieme all’originale, avrebbero caricato contro lo sfidante cercando di colpirlo al corpo con un pugno, solo una delle copie sarebbe rimasta in disparte, mimando il lancio di un kunai da dietro la schiena, Shingo puntava al fatto che Hiko potesse identificare nella copia in disparte, l’originale, snobbando le altre, credendoli ologrammi e rimanendo dunque scoperto.


    Shingo Watanabe
    Resistenza: 200-1
    Stamina: 45-5
    Azioni:
    -tecnica moltiplicazione x3
    -pugno

    Note:scusa se l'ultimo periodo sembra un po' confuso, in pratica Shingo vuole bluffare, cercando di prevedere i pensieri dello sfidante



     
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    Shingo studiò il suo attacco sfruttando un’altra tecnica accademica, ovvero la moltiplicazione del corpo. Riuscì ad utilizzarla alla perfezione, dando origine a numerose copie di se stesso. Il suo avversario rimase sbalordito dal numero di copie e fu inevitabilmente colpito dall’offensiva di Shingo, il quale aveva dato prova di essergli superiore. Il secondo round terminò con il difensore a terra, a causa del forte pugno di Watanabe.
    Il sensei valutò lo scambio di colpi e si ritenne soddisfatto. Si staccò con calma dalla finestra e si avvicinò ai due giovani studenti.

    -Bene ragazzi. Per ora non ho bisogno di vedere altro. Tu, Shingo, hai dimostrato di avere le carte in regola per essere un genin, mentre tu, Hiko, hai ancora un po’ da imparare...comunque voglio farvi un’ultima domanda prima di prendere una decisione. Le abilità in combattimento sono importanti ma non sono tutto nella valutazione di un ninja, contano molto anche le motivazioni, i sogni e tutto ciò che spinge l’individuo nella vita. Non siamo delle macchine, pure e freddi strumenti da guerra ma siamo esseri umani con un ampio spettro di emozioni. Shingo, sarai il primo a rispondere. Perché vuoi diventare un ninja?

    Qualsiasi persona avrebbe potuto dare una risposta differente, ma il sensei voleva sapere cosa aveva da dire Shingo, voleva sapere cosa si celava nel suo animo. Una guerra era alle porte e poteva spazzare via l’intero mondo e una nuova generazione era pronta a sbocciare.

    Bene, hai fatto un buon post oltre che un buon resoconto :rosa:
    Mi dispiace per il micro post ma sto veramente uno schifo a causa della febbre... :(

    Rispondi alla domanda del sensei, hai carta bianca :)
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato sensei - >Parlato Hiko

    I cloni fecero la loro comparsa, il fumo si diradò in tempo molto breve e tre corpi aventi le fattezze dell’aspirante ninja si diressero verso lo sfidante, la tattica era basilare ma non da prendere sottogamba. Shingo aveva giocato d’anticipo, la tecnica della moltiplicazione crea delle copie immateriali, non avrebbe potuto usarle per aiutarsi nell’offensiva, applicò quindi l’uso più ovvio: la distrazione, ma seppe farlo con astuzia. L’attimo di esitazione fu decisivo, Hiko non si curò dei tre cloni che gli stavano piombando addosso, concentrandosi totalmente sul clone rimasto in disparte e pronto a colpirlo con un’arma da lancio. Il risultato fu abbastanza scontato, l’ex pescatore riuscì a sferrare un gran destro scaraventando a terra l’avversario.
    Il ragazzino sorridendo si voltò verso il sensei, non prima di aver disteso in braccio in direzione dello sfidante, offrendogli la mano per alzarsi. Shingo era così, non sembrava capace di provare rancore, la sua mente aveva già rimosso le provocazioni che Hiko gli aveva fatto, era felice per il risultato ottenuto ed in quel momento non gli interessava nient’altro, pavoneggiarsi non era da lui.
    Il sensei guardò entrambi gli esaminandi, si staccò a passo lento dal bordo della finestra al quale era appoggiato, andando verso i due.

    >…Tu, Shingo, hai dimostrato di avere le carte in regola per essere un genin, mentre tu, Hiko, hai ancora un po’ da imparare...

    Erano le parole che Shingo voleva sentire, non vedeva l’ora di dirlo a Yuu, non vedeva l’ora di tornare dalla sua famiglia con il coprifronte della nebbia, dimostrando il suo valore. L’entusiasmo del ragazzo durò poco però, il sensei non aveva finito di parlare.

    >Le abilità in combattimento sono importanti ma non sono tutto nella valutazione di un ninja, contano molto anche le motivazioni, i sogni e tutto ciò che spinge l’individuo nella vita. Non siamo delle macchine, pure e freddi strumenti da guerra ma siamo esseri umani con un ampio spettro di emozioni. Shingo, sarai il primo a rispondere.
    Perché vuoi diventare un ninja?


    I pensieri del genin iniziarono a scavare nei ricordi, tutto l’ultimo anno di vita prese forma di una sequenza che non risparmiava i momenti peggiori. Ma soprattutto si ricordò di lui, quel bambino nato in uno sperduto villaggio di pescatori che sognava l’avventura, l’azione. Il suo sogno era molto semplice, diventare un ninja per poter vivere delle avventure, vivere quelle storie che Yuu gli aveva raccontato ma farlo in prima persona…
    Shingo sembrò rabbuiarsi un attimo. Come se avesse pensato a qualcosa che lo metteva a disagio, qualcosa di vagamente oscuro. Guardò negli occhi il sensei ed iniziò a parlare.

    >Fino ad un anno fa avrei saputo rispondere subito a questa domanda. Molto probabilmente avrei detto qualcosa tipo “voglio diventare un gran ninja e vivere tante avventure”, ma in questo anno ho imparato tante cose. Il villaggio della nebbia è molto diverso dal piccolo villaggio dove sono nato. Qui ho capito il ruolo di uno shinobi, ho capito che non sono semplici combattenti che vivono per la gloria e la fama, ma che c’è una popolazione che conta su di loro.

    Il suo corpo non riusciva a non tradire un senso di colpa dietro quelle parole, era evidente la consapevolezza raggiunta in questo anno d’accademia, le sue convinzioni precedenti erano crollate, o meglio, si erano trasformate maturando assieme al ragazzo.

    >Quindi, modificherò la risposta. Voglio vivere grandi avventure, voglio essere un esempio per chi, come me, è cresciuto affascinato dalle leggende sui ninja. Voglio diventare il soggetto di quelle leggende!


    Shingo Watanabe
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    Il sensei ascoltò le parole del giovane ninja e le soppesò. Sorrise e lo guardò dritto nelle pupille degli occhi scrutandogli l’anima. Attese anche l’altro ragazzo che balbettò un po’ prima di incominciare.

    -Io voglio essere un ninja perché non voglio starmene con le mani in mano! Voglio contribuire e aiutare!

    -Tu, Shingo, vuoi diventare un ninja leggendario eh? Te lo auguro ragazzo, anche se, spesso, le leggende non finiscono affatto bene per gli eroi. E tu, Hito, vuoi aiutare eh? Un buon proposito in questi tempi bui

    Il maestro si diresse alla cattedra e aprì un cassetto. Perse qualche minuto cercando qualcosa. Tirò fuori cartacce e roba varia.

    -Ma dove li ho messi? Me li sarò scordati in segreteria? Ah eccoli!

    Tirò fuori due coprifronte e li portò ai due studenti.

    -Da oggi siete genin del villaggio della nebbia, complimenti. Da oggi avete un unico dovere: proteggere il villaggio a costo della vostra stessa vita. Vi aspettano numerosi combattimenti sul vostro cammino, una guerra è proprio al di là dell’orizzonte e mi dovete promettere una cosa. Non mollate mai, mai!

    Aspettò qualche secondo affinché il concetto si radicasse nella loro mente e poi proseguì:

    -E ora andatevene, toglietevi dai piedi che tocca ad altri studenti sostenere l’esame, su, su, forza!

    Così iniziava la vita da genin di Shingo Watanabe e chissà cosa riservava il futuro per lui.

    Sei ufficialmente un genin! :rosa: Devi richiedere tutta la roba del passaggio di grado nel tuo post in aggiornamenti. Per l’accademia ti puoi prendere 30 exp + il bonus da senza innata
    Comunque ti invito a dare una riletta ai vari regolamenti sul combattimento e sul metagame (anche se non l’hai fatto)
    Ti consiglio anche di leggere il regolamento sugli achievements, in quanto ti permettono di livellare molto più rapidamente. (e soprattutto perché sarai tu stesso a dover richiedere a fine evento se hai sbloccato o meno qualcosa :asd:)


    Io mi prendo il minimo
     
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