[Caccia] All the good girls go to hell

Killia Meitori | Kiri

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    Con la morte di Gyndo in quell’anfiteatro di roccia e sabbia, la voce sul mio conto si sparse in giro al punto da portare involontariamente la mia taglia ad alzarsi, creando l’opposto di ciò che avrei voluto ottenere. Il tempo trascorso in giro per il continente settentrionale fu arricchito da eventi che rapidamente circumnavigarono il mondo su ali di carta arricchita da inchiostro; il Corriere dell’ombra era reperibile in bella copia da edicolanti ufficiali, mentre nei bassifondi, ai porti illegali e nelle zone più malfamate, ciò che girava erano solamente copie sporche e buttate nei cestini o regalate a finti barboni seduti agli angoli delle strade. Finti perché nessuno mai avrebbe investigato sulle identità dei rinnegati o su ciò che potesse celarsi nella miseria dei loro scatoloni, quindi tale copertura era la migliore per poter passare da “un mondo all’altro” senza il minimo problema. C’erano territori inaccessibili o veramente troppo pericolosi, zone in cui l’andamento politico, economico e sociale faticavano ad arrancare o altre in cui tali pilastri erano completamente stati rimossi da monarca spietati col desiderio di conquistare il mondo. Tuttavia altre terre erano riuscite a liberarsi dalle grinfie di una politica illegale e spietata, come per esempio Ame che avevo abbandonato per rimediare agli errore di una uccisione mai volutamente architettata o desiderata. Nel voltare la pagina incartapecorita di una copia del mese passato non potetti far altro che sorridere col volto nascosto dalla maschera, scolpendo un ghigno quieto sul volto sagomato ma non esagerando per via dei muscoli facciali compromessi dall’ustione del millepiedi di Qayin. Nulla sarebbe tornato alla normalità dopo la perdita dell’occhio sinistro, la distruzione della vecchia Barbakos e la ribalta dei Sazaniti, ma lo spiraglio di speranza lanciato dall’elezione della nuova Regina dei Pirati mi dava in un certo qual modo sicurezza. Avrei voluto incontrala per affrontare con lei una discussione lunga e sostanziosa, cercando di capire quali fossero i suoi veri piani e di trovare un aggancio per rifarmi un nome, benché -a quanto detto a Trofnir – sembrava che i mukenin fossero tutti catalogati in un enorme fascio ed etichettati esclusivamente come feccia.

    Ehy bamboccia, hai sentito della recente elezione della Regina Delailah? Si prospetta davvero un futuro interessante.

    Sollevai lo sguardo distratto in direzione di quella fonte, rumorosa e fastidiosa, trovando ben rapidamente la faccia di Trofnir con in mano un foglietto ripiegato in quattro. Era vestito con i tipici abiti del sud, ma recava sulla propria capoccia bionda una corona tempestata di pietre dalla facciata levigata e la forma ovale. In quanto uomo di altri tempi amava depredare le imbarcazioni minuscole come passatempo, estendendo quella finta smania di ricchezza a borghi di mare e di contadini.

    Sono notizie che si spargono velocemente pagando il giusto prezzo. Ma perché te ne esci proprio con una notizia del genere? E che cos’è quel foglio che hai in mano?


    Feci tamburellare le dita della mano destra sul bordo dell’imbarcazione ancorata a quindici miglia dal largo di Degarashi, in una isola così minuscola da non essere mai stata avvistata né segnata sulle mappe convenzionali, accavallando la gamba destra per reggerla in parallelo al terreno sul ginocchio della sinistra.

    Qui c’è la tua vita per agganciarti a Delailah, sempre che tu voglia farlo.


    E quando giunse ormai nelle vicinanze della cassa su cui avevo preso posto allungo in avanti il braccio, aprendo il foglietto con l’agilità e il talento di un croupier, per omaggiarmi del suo contenuto. Era un avviso di ricerca, o per meglio dire un mandato di arresto per una donna anche abbastanza pericolosa dato il grado equiparabile al mio, avvenente e pericolosa.

    La vedi questa bella cattivona? Si chiama Killia Meitori e da come riesci a leggere anche tu è una ricercata a Kiri per pluriomicidio. Ho pensato, dato che a te non piacciono gli assassini e a me piace approfittare delle situazioni interessanti, di fartelo presente.


    Il palmo della mancina rimase stretto sul giornale aperto, ma la destra abbandonò il legname per scivolare tra le pieghe dei pantaloni color prugna tra i quali si arrampicò, giungendo fino agli stivali. Per quanto potesse darmi fastidio l’ironia del pirata c’era una logica nel suo discorso, nel piano infiocchettato con sorrisi sardonici e una ingenuità agghiacciante.

    Se ho capito bene stai cercando di dirmi che una criminale in meno a Kiri, catturata da una piratassa, potrebbe essere un buon atto per apparire agli occhi di Delailah? Non cerco fama, già è tanto se abbia deciso di affidarmi a te per cose del genere.

    Scosse le spalle e sbuffò al contempo, decisamente triviale nel suo malcontento.

    Uffa, quanto la fai lunga. Ma tua madre non ti ha insegnato niente? Hai avuto un potere che ti ha parato il sedere dalla febbre gialla e da lì sei arrivata a diventare una ricercata di alta fama. Insomma, sei una piratessa che ha solo saltato delle tappe e ha imboccato una strada alternativa e dovresti capirlo anche tu. Non sei mica costretta a sbarazzarti di quella tizia, anzi se riuscissi a portarmela mi ci farei volentieri una passeggiata romantica assieme.


    Ghignò pretenziosamente. Altro che passeggiata romantica al chiaro di luna, chissà che idee da “maschio alpha” volteggiavano nella sua testa.

    Forse è decisamente meglio se tu riuscissi a lasciarla in vita e consegnarla apertamente alla milizia di Kiri, sai com’è… vogliono le prove e un corpo vivo è più utile che morto.

    Incrociò le leve facendo passare il foglio sotto l’ascella, dandogli altissima importanza. Un tesoro inestimabile racchiuso in quei centimetri spiegazzati cominciò a chiamarmi a sè e per me fu quasi inevitabile rispondergli. Ma una donna del genere dove avrei potuto trovarla? Non mi restò molto da fare che partire, preparandomi adeguatamente nel pomeriggio, anche perché non c’era fretta di raggiungere la destinazione né era necessario che facessi sentire il fiato sul collo alla fantomatica manipolatrice. In sella al mosquito presi atto delle mie doti nell’orientamento per salpare alla volta di Kiri, lì dove avrei dato inizio alle ricerche sfruttando la tecnica della trasformazione per assumere le sembianze di una delle mie ex vicine di casa in divisa da giornalista e con la passione per i veicoli a motore, per preservare un minimo l’aspetto da possibili guai e ottenere quante più informazioni possibili da coloro che reputavo i migliori informatori: i barboni.



    Killia Meitori
    Lìf
    R: 1000/1000
    S: 1000-1=999


    AeJ:
    Tecnica della trasformazione


    •Status corrente:
    //
    •Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    {Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    •Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Carta bomba*5
    Tonico da guerra*5
    Tonico coagulante*5
    Sonnifero (Dose fumogena)*5
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande


    Come da regolamento non ho bisogno di chiedere l'apertura del topic! Ovviamente ringrazio in anticipo chiunque sceglierà di prendere in carico questo evento :soso:


    Edited by Yama™ - 6/10/2020, 11:17
     
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    Un barbone era una persona che non veniva “vista” dal resto della popolazione, infatti poteva aggirarsi in moltissimi luoghi senza essere minimamente considerato. La maggior parte delle persone evitava lo sguardo con i senzatetto, anzi avrebbero, in realtà, preferito la loro totale scomparsa, cioè la loro non-esistenza. Essi costituiscono inevitabilmente una lancinante e sanguinosa ferita nella coscienza collettiva della società...in quanti dicono di essere dispiaciuti per la loro sorte? In quanti li aiutano? E perché nessuno vuole incrociarli? Una ipocrisia insita nelle regole che costituiscono la nostra società.

    Lif raggiunse un vicolo in penombra della città di Kirigakure. In quel posto sudicio e puzzolente era seduto un anziano su del cartone sporco. Egli pareva malconcio e probabilmente affamato. Le ossa sporgevano dalla schiena e le guance erano incavate nello scheletro. Il barbone aveva uno sguardo un po’ spento e quando incrociò lo sguardo con la giovane donna si illuminò. Due occhi castani che ripresero la loro perduta luce. Avvicinò il suo busto per ascoltare meglio la ragazzo. Ella cercava una donna di cui forse lui aveva sentito parlare.
    Infatti si era diffusa una voce nei quartieri più malfamati del paese della nebbia, essa parlava vagamente di feste paradisiache, dove venivano raggiunti livelli di piacere totalmente inesplorati. Perciò il barbone poteva fornirgli delle interessanti informazioni. Si strinse le mani e mostrò un sorriso sdentato.

    55031-A0-E-3-FAB-401-C-BD3-F-FA076-C28-D0-CB

    -Mia cara...posso dirti qualcosa, ma dovrai pagarmi. Voglio 100 ryo o un bacio.

    Proruppe in una fragorosa risata e poi allungò le labbra in attesa della sua ricompensa. Se non avesse ricevuto il bacio avrebbe contato ogni singolo pezzo di quei cento ryo e poi avrebbe finalmente vuotato il sacco.

    -Ti conviene cercare nel quartiere a luci rosse, al di fuori della città. Ho sentito che si tengono delle feste “segrete”, alle quali potrai partecipare solamente con una maschera particolare. Dovrebbe essere bianca e poco sfarzosa, ma non ne sono certo. Dovrai fare molta attenzione. Non so’ altro, addio.

    Il vecchio barbone dalla barba grigia si alzò completamente da terra e fuggì via, come se fosse stato più giovane di almeno una trentina d’anni.

    Eccoci qui, dovrai recarti al quartiere a luci rosse. Quando sei lì puoi fare qualsiasi cosa, da chiedere di queste “feste”, fino a semplicemente aspettare e osservare la situazione. Se hai domande scrivimi un mp :)
    ps: ovviamente devi decidere come “pagare” il barbone :asd:
     
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    Una spessa e pericolosa foschia aleggiava su Kiri, la destinazione ufficiale nonché anche la capitale di quell’impero nascosto. Mi ci vollero un po’ di ore per raggiungere il posto, ma assumendo le forme di quella vicina che non vedevo da tempo, riuscii a camuffare la mia presenza e a camminare indisturbata per le viuzze di una terra un tempo fiorente ma vittima di varie vicissitudini. Vagai col mio nuovo aspetto e con tanto di finte mani meccaniche a partire dal porto pubblico, lì dove riuscii a superare i controlli grazie a dei documenti falsi che Trofnir era riuscito a commissionarmi in maniera lampo. Tali carte riportavano informazioni ovviamente fasulle tra cui nome, indirizzo e altre informazioni anagrafiche importanti per eludere la sorveglianza e il finto cartellino da giornalista iscritta all’albo mi aiutò molto nel dare maggior spessore all’abito. Non potendo camuffare la voce e l’accento cercai di parlare il meno possibile, esponendo invece una dislessia fittizia e forte, talmente tanto pesante da rendere impossibile alla gente capirmi. Tutto ciò servì quantomeno a farmi passare, ma dovetti per forza cercare vie alternative e più nascoste fin da subito, sia per preservare il mio aspetto dato da quella abilità basilare, sia per raggiungere i reietti. Due cose saltarono all’occhio durante il cammino, due ben precise: la prima era la nebbia, una cappa opaca che fungeva da velo protettivo e che evidentemente era una caratteristica specifica di quel territorio. La seconda era la presenza di ricorrenti statue raffiguranti due individui particolari, erette nell’unica piazza in cui l’orientamento mi condusse, veri e autentici simboli di liberazione da una grande guerra spesso narrata anche tra pirati all’interno di sudicie bettole. I lineamenti di quei due uomini stampati nella pietra si incrociavano quasi a guardarsi a vicenda, ma al tempo stesso ponevano la propria attenzione sul villaggio come a volerlo proteggere da ogni minaccia. Eppure a che prezzo avevano raggiunto quel traguardo e per quanto quella espressione di sicurezza avrebbe avuto effetto? Svoltai rapidamente l’ennesimo angolo con lo sguardo vigile e incentrato principalmente sulla via da percorrere, spingendo velocemente le gambe a macinare i numerosi metri di quel dedalo intricato e spezzando nuvole di fiato denso col moto del corpo. Frammenti minuscoli di umidità impregnavano gli abiti per il contatto costante con la caligine e a nulla servivano i pochi sbuffi di vento lì soffiati da una scalmanata divinità addormentatasi nel proprio sonno. Tra una scodella di ramen bollente e un bicchiere di Bentwing ambrato riuscii a trovare uno scorcio della vecchia Kiri, talmente vecchia da risultare abbandonata, con oggetti e palazzi in disuso. Eppure la vita lì pulsava magicamente come se un popolo selvaggio ne avesse il comando, con bambini vestiti di stracci, vecchie megere intente a fumare fuori dai balconi e uomini seduti su ampi tappeti scuciti da topi. Un uomo in particolare colse la mia attenzione, un vecchio dalla dentatura frammentata e l’alito di cipolla andata a male accovacciato all’esterno di una reggia di cartoni, con ossa esposte e le guance scavate dalla fame. Mi ci avvicinai con tutta tranquillità cogliendone la figura e lì la sua tristezza e il suo anonimato sparirono.

    Buon pomeriggio. Mi chiamo… Beatrice e lavoro per Corriere dell’Ombra. Starei cercando informazioni su questa donna, una certa Killia Meitori. So che è una donna pericolosa, ma al mio capo importa poco e mi ha mandato per fare un articolo su di lei, anche se è una… criminale.


    -Mia cara...posso dirti qualcosa, ma dovrai pagarmi. Voglio 100 ryo o un bacio.

    A quell’ultima proposta arretrai con la gamba destra fingendo ingenuità col viso finto e stringendo le mani “bioniche” attorno alla gonna blu. Era divenuta una situazione imbarazzante, ma almeno c’era la possibilità di pagare in moneta.

    Credo… credo che monete possano andare.

    Misi mano al taschino dell’abito ove tenevo le monete e ravanai un po’ per cercarne in abbondanza, estraendone una manciata solo quando fui sicura di averne racimolati abbastanza e piegandomi sulle ginocchia per posarli sul tappeto.

    -Ti conviene cercare nel quartiere a luci rosse, al di fuori della città. Ho sentito che si tengono delle feste “segrete”, alle quali potrai partecipare solamente con una maschera particolare. Dovrebbe essere bianca e poco sfarzosa, ma non ne sono certo. Dovrai fare molta attenzione. Non so’ altro, addio.


    Una maschera particolare?

    Inclinai la testa e con aria pensosa mi lasciai dominare dall’incertezza, utilizzando il momento successivo per tornare in piedi. In men che non si dica il barbone se la diede a gambe di lì con un’agilità che mi stupì non poco visto l’aspetto ossuto e scarnificato del suo corpo. Avrebbe potuto spezzarsi in ogni momento senza un briciolo di attenzione, eppure ciò non successe e la cosa mi lasciò al quanto basita.

    Mhh… per essere vecchio morente ne ha di velocità in quelle gambe, forse anche un po’ troppa.

    E ciò mi diede il pretesto per agire, in quanto allungando la mano cercai di rilasciare una minuscola creaturina dal dorso, un insetto capace di tracciare la presenza di un individuo emettendo un odore percepibile soltanto dai maschi, ideale per avere il controllo della situazione nel caso in cui avessi voluto ripescare quel vecchio una volta fuori dal quartiere a luci rosse.

    *Perché sempre in luoghi del genere? Mai in un caffè o all’aria aperta. *


    Perché mai dovevo assecondare il cattivo presentimento instillato dalla destinazione? Avrei rivissuto veramente una battaglia con Gyndo oppure peggio? Tenendo fede al medesimo iter seguito per raggiungere quel punto specifico decisi di rimettermi in marcia alla volta della nuova destinazione, non nascondendo un pizzico di remissività, cercando tuttavia di tenerla nascosta con la trasformazione. Ero consapevole che foraggiare troppo quel teatrino avrebbe potuto dare nell’occhio, per tanto cercai di sfruttare i vicoli e i tetti come percorso alternativo e nel caso in cui fossi stata in grado di arrivare senza intoppi alla destinazione avrei osservato meglio una situazione scarsamente definita al fine di cercare indizi specifici e utili a studiare il caso.

    R: 1000/1000
    S: 999-2=997

    AeJ:
    Mantenimento tecnica della trasformazione
    Pagamento 100 ryo
    Insetto spia sul vecchio

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    Edited by Yama™ - 6/10/2020, 13:51
     
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    Il quartiere del piacere di Kiri aveva un unico scopo: il divertimento in tutte le sue forme. Ma questo si poteva ben dire per qualsiasi quartiere del piacere di qualsiasi paese ninja.
    Dopo una lunga camminata Lif sarebbe arrivata in zona proprio di sera, quando le vie avrebbero iniziato ad affollarsi di gente.
    La popolazione che si recava in questo luogo era variegata e poteva passare dal semplice contadino, che voleva distendere i nervi dopo una lunga giornata; al ninja che si apprestava l’indomani a partire per una missione o perfino il nobile che usufruiva dei servizi delle più prestigiose case del té, intento a dissipare la propria fortuna. Per ognuna di queste persone vi era il servizio adatto, per ognuna vi era esattamente ciò che lo avrebbe soddisfatto. Il quartiere era un macchina industriale perfettamente oliata e negli anni secolarizzata. Probabilmente sarebbe stato l’unico quartiere di Kirigakure che sarebbe rimasto esattamente così com’era per ancora tantissimi anni, dopotutto gli istinti umani non erano mai cambiati nel tempo.
    Durante il via vai di gente si presentarono tre persone distinte che indossavano o portavano alla cintura una maschera. Perciò i potenziali obbiettivi di Lif erano tre.

    Il primo di essi era un uomo, il quale camminava al lato della strada, schivo e attento. Indossava una giacca scura e dei pantaloni blu. Era brizzolato e portava il pizzetto. La maschera era stretta con un piccola corda alla cintura.

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    Il secondo obbiettivo era una donna ed era intenta a danzare eroticamente sulla soglia di un locale con le lanterne rosse appese sulla porta, le quali indicavano chiaramente quale tipo di “bisogno” il locale soddisfacesse. Erano pertanto un simbolo comune e diffuso in tutto il mondo ninja. La maschera era portata fieramente al volto.

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    Il terzo e ultimo potenziale obbiettivo era un’altra donna, alta e di bell’aspetto, anche se un po’ avanti con gli anni. Portava un mantello nero, come i suoi capelli. Era affiancata da un servo che le portava la maschera e la seguiva come un’ombra.

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    Solamente una delle tre maschera era quella che potenzialmente avrebbe permesso a Lif di partecipare alla festa, ma qual’era? E come l’avrebbe presa?


    Bene, devi scegliere una delle tre maschere e decidere come e quando recuperarla.
     
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    Quel genere di zona non era affatto nuova per me. Non che ci mettessi piede abitualmente né che la prediligessi ad altre aree e altri tipi di divertimenti ben più tranquilli, ma avevo visto tanti luoghi simili prima di arrivare ad Ame quindi non mi parve una particolare realtà mai vista prima. Solcai i tetti dei palazzi facendo la massima attenzione a vegliare sulla zona circostante e a cercare, qualora ve ne fosse stato il bisogno, una scusa soddisfacente per ritrovarmi proprio lì a balzare di tegola in tegola come una cavalletta. Qualcuna di esse tremò sotto il peso dei piedi posati in maniera anche abbastanza brusca, altre si staccarono rischiando di farmi caracollare verso terra, altre ancora si dimostrarono sostegni ottimali per la mia traversata.

    *Vediamo un po’ *


    Allungai il campo visivo grazie al monocolo, scegliendo di sciogliere la trasformazione in virtù di una successiva mossa da fare che necessariamente avrebbe richiesto un pizzico di ingegno in più. Spaziai, zoomando, tra le ampie vie illuminate e ricolme di gente che s’aprivano in basso come un ventaglio di opportunità e cercai di farmi un’idea di tale area per ricercare abbastanza indizi di qualità da sfruttare per cercare e scovare la mia preda. Tra le tante opportunità a disposizione ne notai ben tre, disposte in punti diversi della medesima via, ognuna con un preciso livello di difficoltà che avrei potuto aumentare con un passo falso o che avrei potuto eliminare in un batter d’occhio. Quale occhio sceglietelo pure, anche se alla fin fine me ne restava sempre e solo uno.

    *Interessante.*

    Aldilà della scelta oculata delle varie opzioni, rimasi molto colpita dal folto sciame di “clienti” e curiosi attirati dai vicoli come api al miele, interessati a concedersi giochi peccaminosi nel nome della sfrenata lussuria. Ripudiare il denaro, gli averi e i pensieri pesanti come fardelli per abbandonarsi ai piaceri della carne e al calore pulsante di alcol e alla leggerezza di sostanze annebbianti per la mente erano fattori convergenti in quel distretto. Luci e belle donne avevano sempre il loro fascino, così come l’avevano l’anonimato e il distacco momentaneo da una vita di doveri verso il popolo e il paese. Non c’era bisogno di giudicare scelte di persone che nemmeno conoscevo, né mi sarei permessa di trovare risposta a quelle scelte come se fossi una spanna sopra di loro, come se avessi tra le mani il potere di giudice, giuria e boia. Di una sola persona sarei stata il giudice, giuria e boia quella sera ed era la Meitori. Ma come avrei fatto ad entrare nel locale? Che scelta avrei dovuto selezionare dall’immenso gorgo di opzioni che si stava sviluppando nel mio cervello?

    *Ho visto troppe volte quel quiz a premi in tv per capire che non c’è una reale possibilità migliore delle altre qui. Eppure il vecchio ha detto che tale maschera non è molto sfarzosa, quindi direi di eliminare quella lì *


    L’opzione della maschera rossa la scartai in una manciata di sguardi, giacché non seguiva minimamente la descrizione fornitami dal vecchio barbone. Calai la maschera per allungare il pollice destro e morderlo tra i denti in un tic nervoso cresciuto sempre più nel tempo, mostrando quanto fosse complicato scegliere sulla base della dichiarazione di un senzatetto qualunque. Solo un dettaglio specifico di quella maschera bianca e del comportamento dell’uomo solitario mi fece comprendere la soluzione a tutto, portandomi ad una scelta che subito mi parve la più ovvia.

    *Bene, vediamo un po’ se il mio istinto funziona o no *

    Temporeggiai un po’ con l’aria vigile e pronta ad agire, accompagnando la mancina in un moto curvilineo e scivoloso tra le grinze dell’abito, fino a sfiorare e aprire il borsello disposto sul lato sinistro del fondoschiena. Due gli obiettivi da prelevare: il primo era un tonico da guerra avente la forma di una biglia e proprietà fortificanti che avrei ingerito preparandomi a riempirmi la bocca del suo sapore poco appetitoso, mentre il secondo era un fumogeno capace di attivarsi solo se inalato. Tenendolo in pugno nella mancina per usarlo da lì a poco ricominciai a muovermi seguendo il percorso del target, mentre nel petto cominciai a raccogliere una sostanziosa quantità di energia che avrei cercato di donare ad un clone fisico e tangibile, munito di forze pari alla metà delle mie.

    Quello è l’obbiettivo, inquadralo bene. Hai capito la strategia vero?

    Aye! Per chi mi hai presa?

    Parole beffarde nutrirono l’ambiente grazie alla spigliatezza del clone che, concentrandosi a sua volta per mutare il proprio aspetto in quello del servo, avrebbe cominciato a discendere verso il basso tramite chakra immesso nei piedi aspettando il momento opportuno per comparire dalle ombre di un vicolo. Ciò sarebbe avvenuto solo al momento in cui mi fossi ritrovata perpendicolarmente allineata al target, per usare il fattore sorpresa dato dall’infimo spessore del filo spinato, dalla sua leggerezza e dal suo colore. Con un pizzico di energia avrei provato a far strisciare il cavo lungo la parete di un palazzo proprio in direzione delle gambe dell’uomo, per avvolgerle, stringerle e tentare di sollevarlo con la forza bruta fino a farlo scomparire agli occhi di tutti eccetto che ai miei. E se ci fossi riuscita, se avessi attirato a me l’individuo nel caos della folla, il clone si sarebbe sostituito sbucando magicamente dal vicolo per dissimulare l’imbroglio mentre io, grazie all’uso del sonnifero e alla maschera respiratoria che rendeva vani i suoi effetti, avrei provato a farlo addormentare e ad appropriarmi della sua maschera, lasciandolo solo in quella posizione. Il dado era tratto e non avrei potuto sbagliare nulla, peccato non avessi il coltello dalla parte del manico su praticamente nulla. Potevo solo sperare nella buona sorte e aspettare il momento opportuno per usare quella maschera, la più appetibile e la più vicina alla descrizione. Bianca e poco sfarzosa, nelle mie terre, non voleva di certo dire “bianca e completamente spoglia”.


    R: 1000-1=999/1000
    S: 997-8/2=494-1=493
    AeJ:
    Scioglimento tecnica della trasformazione
    Estrazione fumogeno e tonico da guerra e ingerimento (25% forza e agilità in più)
    Kage bushin (1 clone)
    Stretta d'acciaio sul servo della donna e strattone per tirarlo su
    Uso del fumogeno

    #Clone1:
    S: 494-1=493
    Tecnica della trasformazione (servo)
    Concentrazione del chakra per scendere dal palazzo

    •Status corrente:
    //
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    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande
     
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    Il piano della kunoichi ebbe gli effetti sperati. Accalappiò il servo e riuscì a tirarlo a sé con un po’ di olio di gomito. Lo aggredì con il sonnifero e in men che non si dica finì nelle braccia del dio del sonno in pochi, concitati, attimi. Intanto la copia riuscì a camuffarsi e a prendere il posto di quell’uomo. Lif era ora in possesso della maschera ed ora avrebbe potuto analizzarla con dovizia di particolari, anche se, in verità, non mostrato affatto niente di speciale. Era quella giusta? Era probabilmente inutile ragionarci ancora, difatti non poteva fare altro che continuare nella direzione che aveva prescelto.

    Da quel momento in avanti la nobile avrebbe proseguito il suo cammino totalmente ignara di ciò che era accaduto. Essa avrebbe percorso poco meno di un miglio fino a raggiungere i pressi di un locale. Poteva sembrare dall’aspetto esterno il solito posto, come se ne presentavano in tanti nella stessa via, ma in realtà nascondeva ben altro. Due lanterne viola ne illuminavano la soglia irradiando una luce porpora. Un uomo dall’aspetto minaccioso e con due grossi tappi nelle orecchie ne sorvegliava l’accesso. Avrebbe squadrato la donna e il suo servo e gli avrebbe dato il via libera per passare. Avrebbe scandito le sue parole molto lentamente.

    -Potete andare, ma prima di entrare nella stanza riceverete nuove informazioni.

    Così sarebbero entrati nell’antro di quell’edificio in legno. La donna si sarebbe mossa a passo deciso ben sapendo la strada. Avrebbero girato a destra e sarebbero scesi attraverso delle scale. In fondo altre due guardie aspettavano sull’attenti, quasi in posa marziale. Sembravano sorvegliare l’ingresso di una porta da cui a malapena fuoriusciva un rumore di sottofondo e indossavano dei paraorecchie. Una donna, che sostava lì al lato, si avvicinò a loro per comunicare le informazioni citate dalla prima guardia.

    -Benvenuti. Mi dispiace per l’attesa, però una fuga di notizie recente ci ha costretto ad aumentare i sistemi di sicurezza. Da oggi in avanti non ci sarà più bisogno di una maschera ma alla fine dell’evento non si avrà più memoria delle persone ivi presenti.

    La nobile si agitò leggermente e stava per proferire una risposta acidula quando fu immediatamente interrotta.

    -Non si preoccupi, non vi dimenticherete di nessuna esperienza. L’unica memoria alterata riguarderà i visi, per motivi, ovviamente, di privacy.

    La nobile parce soddisfatta.

    -Perfetto.

    Guardò dubbiosa. per un momento, il servo.

    -Si potrebbe anche far dimenticare i minuti che precedono l’arrivo e quelli successivi?

    La donna non si scompose minimamente.

    -Questa richiesta può essere esaudita.

    La nobile increspò le labbra e abbozzò, per un singolo secondo, un sorrisetto.

    -Bene...Hisao, ti farò un regalo oggi! Potrai partecipare anche tu e prendilo come un ordine della tua signora.

    Le guardie si spostarono ai lati del portone. Guardarono i due orologi pedissequamente e dopo un paio di minuti aprirono le porte lanciando i due ospiti all’interno. La prima cosa che avrebbe notato chiunque sarebbe sta la musica tremendamente assordante.
    Gli occhi avrebbero necessitato di qualche secondo per abituarsi alla luce stereoscopica colorata lanciata dai diversi fari sparsi in ogni dove. Dopodiché si sarebbe potuta delineare una grossa stanza con decine di persone immobili con gli occhi paurosamente vitrei. Nessuna di esse ballava seppur la musica fosse molto forte. Un fatto che avrebbe potuto insospettire chiunque ma non la nobile, la quale si avvicinò all’orecchio di chi pensava fosse il suo servo. Cercò disperatamente di urlare per sovrastare la canzone.

    -Fai scorrere le note attraverso di te, apriti. Ne varrà la pena!

    Squadrando l’ambiente circostante la copia di Lif avrebbe notato da chi proveniva la canzone. Una donna bionda, facilmente riconoscibile come la ricercata a cui dava la caccia Lif, era sul palco in fondo. Erano presenti più copie di lei tutte intente a suonare uno strumento diverso. L’obbiettivo era finalmente stato trovato. Ma proprio in quell’attimo il flusso musicale penetrò attraverso la copia e la fece cadere in un genjutsu, lo stesso che aveva colpito tutti i presenti.
    La finta Lif avrebbe potuto rivivere i suoi ricordi a cui era più affezionata. Avrebbe potuto rivedere le persone che oramai avevano abbandonato questo mondo. Avrebbe potuto vivere, temporaneamente, nel mondo creato da i suoi stessi sogni.

    Come si sarebbe mossa la vera Lif? Avrebbe dovuto cercare un modo per entrare anch’essa in quel posto, ma non aveva tutte le informazioni di cui disponeva la copia. Ma annullando la tecnica avrebbe anche fatto saltare la sua copertura e una mukenin avrebbe potuto notare l’inganno...era nuovamente l’ora di scegliere.


    Ho accelerato un po’ la caccia visto che è passato un po’ di tempo e non voglio tenerti troppo fermo in un singolo evento. Se hai domande o dubbi mi puoi mandare un mp :rosa:
     
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    Il nome dell’accompagnatore pareva uscito da un qualche racconto storico. Preso e cucito su di me a causa di quel giochetto che io e Lìf avevamo attuato, ora camminavo nell’ombra di quella donna facoltoso attraverso vari step, ascoltando e annuendo in silenzio tombale. Integerrima nella mia decisione e fedele al ruolo preso con una banale trasformazione e una tattica almeno fin lì ingegnosa, ben velocemente giunsi all’interno della grande stanza in cui una miriade di luci al neon, flash accecanti e una musica fin troppo assordante dominavano la sala. Fu molto strano ritrovarmi lì e non in un salone per “golosi” dominato dai peccati carnali, la lussuria e la gola. Pensavo che una donna come Killia, pericolosa pluriomicida macchiatasi del rapimento di uomini e donne fosse legata a qualcosa di più spinto, eppure quando riuscii a mettere piede lì dentro e ad assalirla con lo sguardo… ad assalirle con lo sguardo, compresi la situazione.

    -Fai scorrere le note attraverso di te, apriti. Ne varrà la pena!

    Il prolungato contatto con la musica me le avrebbe sfondate le orecchie, altro che farle passare attraverso. Sul testo della canzone e la musicalità nulla da ridire, ma per via del volume pompato al massimo cominciai a sentirmi quasi stordita, incapace di mantenere la concentrazione e guidare correttamente i passi. Che vi fosse qualche allucinogeno nell’aria? No, gli insetti avrebbero aiutato a eliminare le tossine volatili disperse per chissà quale incantesimo tra le mura del locale. Un’illusione? Un effetto ancor più sconosciuto? Il tempo di pensare giunse agli sgoccioli in breve, quando qualcosa mi spinse con violenza verso il passato, verso ciò che m’ero lasciata alle spalle prima ancora di divenire una “traditrice” della patria della Pioggia, prima ancora delle conseguenze dovute all’attacco di febbre gialla e all’arrivo degli insetti. Ogni ricordo, vecchio o nuovo che fosse, divenne nitido e reale a livello di sensazioni ed emozioni; calcai le labbra nel sorridere e respirare ne note acri della salsedine, nel vedere la sconfinata macchia azzurra in continuo movimento e striata di linee biancastre e spumose, nel udire gli ordini della mamma accettati con determinazione dagli uomini e dalle donne della ciurma. Catapultata da un pezzo del passato ad un altro, raccolti nel l’album intitolato “belle esperienze”, piombata in un bolla piacevole e reale quasi quanto un sogno se non di più. Avrei cercato, nell’ombra sfuggente di un gabbiano levatosi alto all’orizzonte, il pretesto per sollevare il braccio sinistro; avrei tentato di riassaporare il gusto di un’aragosta pescata e cotta a puntino; avrei vissuto nuovamente tutto ciò che avevo perso. Eppure…



    Gran parte di quello che avevo visto e percepito finì per scomparire inghiottito dal buio ed era un brutto segno, seppur al contempo anche un indizio ghiotto. Soltanto un modo avrebbe permesso di verificare la situazione e guadagnare consapevolezza di ciò che aveva spezzato il legame tra me e la copia. Cos’era accaduto di preciso e di così tanto potente da lasciarmi nell’ignoto? Era impossibile che la copia fosse stata distrutta dato che non avevo subito alcun vantaggio né alcun ritorno di energie, quindi c’era stato qualcosa di particolare in quel frangente. Oh beh, l’avrei scoperto senza troppi giri di parole. Lasciando fluire l’energia magica verso i nidi delle fameliche creature nere, la mia mente avrebbe ceduto all’idea di alimentarle e lasciarle fluire dai pori della pelle in un ammasso oscuro e rarefatto come l’ombra della notte, resinosa e silenziosa. Un ammasso di 200 insetti avrebbero fatto capolinea gonfiando le vesti e librandosi come due ali per nulla angeliche, scivolando al mio cospetto per obbedire agli ordini ben precisi che lasciai intuire con lo sciabordare delle mani. Avrebbero percorso il cielo a partire dal punto di uscita fino alla zona nel quale era allocata la copia, posandosi sui tetti per scendere come un’onda sfruttando le pareti e il buio, trottando con la stazza senza farsi scoprire, basando i loro movimenti sui miei. Era difatti giunto il momento di raggiungere la posizione della copia e avevo due modi diversi per approcciarmi: il primo prevedeva l’entrata dalla porta principale, mentre il secondo punto aveva un nonché di stealth in quanto basato sul fondermi alla terra e viaggiare in essa. Di certo non c’era una via più facile delle altre tra le due, ma una più conveniente si e a fronte di ciò avrei cominciato a imboccarla con attenzione, portandomi ancora più vicina al cornicione del palazzo in modo da poter flettere le gambe in quel punto preciso e provare a saltare dall’altro lato per accorciare le distanze col piano di sotto.

    Se la troverò ad oziare giuro che la prendo a calci.

    La voce vibrò dalla maschera respiratoria, spirando dai filtri depurativi con toni decisamente bassi. Un sussurro che volò nel vento, accostandosi al refolo dolce che le dita avrebbero prodotto nel avvicendarsi verso il mattonato, essenziale per avviare il processo di fusione con il materiale principale di quel muro invecchiato. Ciò a cui pensai consisteva nel provare a inebriare ogni minima parte dell’organismo al fine di rielaborarla e poter così aver accesso ad una fusione, la migliore mossa per provare ad entrare e discendere per esplorare il luogo attirata dalla musica roboante. Ciò che avrei potuto sentire era solo quella e probabilmente in intensità minore, ma era una traccia più che sufficiente per orientarmi tra le travi e le pareti che vibravano per effetto delle note alte. Gli insetti si sarebbero incamminati seguendo il miglior percorso a disposizione per raggiungere la sala principale, senza mai volare, come un plotone di formiche dirette al cibo. Inutile dire che sia io che loro eravamo accomunati dall’obbiettivo comune di andare al succo della questione, per risolverla alla vecchia maniera, con la copertura offerta dal fumo bianco e l’impetuosità delle luci stroboscopiche. Odiavo la teoria delle probabilità, malsana e mentitrice: l’odiavo perché mai ero riuscita a far combaciare le probabilità reali a quelle ritenute possibili, provando un profondo senso di delusione. Era logico, quindi, pensare che un giusto posizionamento al primo colpo non avrei potuto ottenerlo, ma ci provai comunque barcamenandomi in quello spazio nella speranza di affacciarmi alla giusta stanza e appostarmi in silenzio sul soffitto per studiare la zona alla ricerca della copia e della possibilità di ritrovarla in compagnia del nemico. Gli insetti, che ben conoscevano la sua faccia, avrebbero continuato a percorrere il soffitto annidandosi verso gli angoli come macchie di umidità in pareti decadenti, cercando quelli alle spalle della Killia Meitori canterina, l'unica tra quelle con in mano uno strumento. Da lì sarebbe stato semplice per loro spiccare il volo nel tentativo di sommergerla completamente dalla testa ai piedi, incuranti di quel genjutsu che su di loro non avrebbe avuto il minimo effetto.
    R: 999-1=998/1000
    S: 493-50-25=418
    AeJ:
    Espulsione 200 insetti distruttori
    Salto sul tetto del locale
    Assimilazione di Tutto il Creato (materiale del palazzo) e discesa fino al soffitto della stanza

    -Insetti distruttori:
    Raggiungimento stanza e attacco congiunto sulla Killia cantante(immunità ai genjutsu)

    #Clone1:
    S: 494-1=493
    Balla con passione

    •Status corrente:
    -Tonico da guerra (+25% forza e agilità)
    -Malus mentali saranno dimezzati in efficacia (derivati da eventuali veleni stordenti o Genjutsu) [Mastermind]
    •Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    {Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    •Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Carta bomba*5
    Tonico da guerra*5
    Tonico coagulante*5
    Sonnifero (Dose fumogena)*5
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande


    Finisco domani, ho approfittato per fare la parte di combattimento per dare già un'idea delle mie intenzioni.


    Edited by Yama™ - 17/12/2020, 20:39
     
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    Responso


    Attacco - Lif:
    Espulsione 200 insetti distruttori [Riesce]
    Salto sul tetto del locale [Riesce]
    Assimilazione di tutto il creato [Riesce]
    Insetti distruttori attacco simultaneo 250+200+14(d20)=464 [Riesce per supremazia combattiva] (attacca: Dado = 3 => copia 2)


    Difesa - Killia:
    Arte del Suono: Crescendo Wave! 230+200+12(d20)+9= 451 [fallisce]
    Copia 1:
    Arte del Suono: Crescendo Wave! 230+200+6+9=445 [fallisce]
    Copia 2:
    Arte del Suono: Crescendo Wave! 230+200+9+9=448 [fallisce]

    Danni:
    Lif: 0
    Killua: 0
    Copia 1: 0
    Copia 2: //

    Lif seguì la sua copia travestita con estrema facilità e con altrettanta semplicità riuscì ad arrampicarsi sul tetto dell’edificio protetto dalle guardie.
    La ragazza per tutto il tempo si mosse con cautela, infiltrandosi con intelligenza all’interno del locale al fine di cercare il suo obbiettivo. Sfruttò a pieno la possibilità di fondersi con l’edifico per prendere una posizione di vantaggio, che le avrebbe permesso di celare la sua posizione e allo stesso tempo di poter attaccare la sua avversaria. Una strategia che poteva sicuramente avere dei risvolti positivi, sia nel breve che nel lungo termine ed in uno scontro, potenzialmente mortale, poteva essere dannatamente utile.
    La piratessa decise di mandare avanti i suoi insetti, ovvero quelle creature che coltivava e nutriva all’interno del suo stesso corpo. Lei era come una madre per quei piccoli insetti letali. Infatti essi ascoltavano ogni suo ordine come i figli più ubbidienti fanno con i propri genitori. Era un legame forse unico, un sodalizio di complicità che poteva fornire nello specifico un grande tornaconto contro gli utilizzatori di genjutsu, come per l’appunto era la mukenin di rango A in questione.

    Gli insetti, guidati dalla musica e protetti per loro natura da essa, entrarono all’interno della stanza giusta, ovvero la piccola discoteca abusiva dove decine di persone si trastullavano attraverso l’ausilio di un potente genjutsu.
    Gli animali videro Killia ma videro allo stesso tempo anche le sue due copie presenti. Attaccarono in sintonia come un unico essere puntando casualmente.

    La mukenin, mentre cantava e suonava senza alcun pensiero, cercando di liberare pienamente il suo flusso creativo, vide quell’orda di piccoli affarini schifosi avvicinarsi. Così si fermò e la musica si interruppe di colpo.

    -Che schifo sono quei cosi?

    Lei aveva una certa esperienza nel mondo degli shinobi e perciò sapeva che potevano esistere le abilità più disparate ed un’orda di insetti non era affatto un buon segno. Se avesse potuto decidersi l’avrebbe inserita nella categoria schifosamente pericolosi.

    Così lei e le sue due copie tentarono di organizzare una difesa rapida ed efficiente, ma purtroppo non fu abbastanza. Tentò di reagire con una tecnica ninjutsu che sfruttava la musica ma non fu abbastanza veloce e abile. Infatti l’effetto sorpresa ebbe la meglio sulle sue notevoli capacità. Una delle due copie fu inghiottita interamente dal cumulo di insetti volanti. Conseguentemente l’originale scattò indietro di qualche passo e precipitosamente rilasciò la copia colpita.

    Intanto nella stanza si scatenò il panico poiché il genjutsu si era interrotto. Decine di persone, che stavano semplicemente vivendo un bel sogno, si risvegliarono e si ritrovarono davanti lo spettacolo degli insetti distruttori. Iniziò il fuggi fuggi generale dove ognuno di loro correva cercando di salvarsi la vita. Anche la copia di Lif fu liberata dalla tecnica continuativa e quindi era tornata operativa.

    Ma era il momento del contro attacco della preda. La mukenin ragionò sulle sue abilità a disposizione e impastò il chakra per tentare di sfruttare una combinazione di tecniche con la sua copia rimasta. La sua copia si sarebbe impegnata a suonare un flauto di medie dimensioni, ma le note che sarebbero fuoriuscite non sarebbero appartenute stranamente ad un solo strumento. In effetti era una tecnica insolita che aveva risvolti differenti dai ninjutsu comuni. Era un jutsu di supporto che avrebbe potenziato il suo obbiettivo: ovvero la vera Killia. Ma Lif non poteva saperlo e così neanche la sua copia.
    Successivamente Killia avrebbe scagliato, con la sua stessa voce, una tecnica di attacco rivolta agli insetti distruttori per annientarli e toglierli dal suo cammino. Sarebbe stata una vocalizzazione di grande potenza.


    Allora erano tre Killia presenti e gli insetti hanno beccato la copia. Sfiga. Ti metto lo specchietto delle azioni della mukenin:

    Copia:
    -Arte del Suono: Allegrissimo! (Sull’originale)

    Killia:
    -Arte del Suono: Crescendo Wave! (sugli insetti distruttori)

    Lif: non individuata


    Edited by Steg - 25/12/2020, 22:46
     
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    *Alcune volte dimentico che anche altri sanno imparare trucchi simili.*

    Quel che il materiale del locale mi permise di vedere fece si che le palpebre dell’unico occhio ancora funzionante sbattessero tra di loro in un plauso silenzioso e camuffato dietro la lente del monocolo. La distruzione di quello che a conti fatti pareva un clone, fece si che le persone lì radunate e in stasi si svegliassero, cominciando a reagire in preda al panico e a sciamare impazziti verso l’uscita, spingendosi e strattonandosi tra le luci e il fumo bianco. Che cosa fosse successo a quei tipi era ancora un mistero e benché chiara l’origine del problema -ovvero Killia – non lo era la forma. Un illusione? Un suono ammaliatore? A cosa dovevo ciò?
    Anche la copia si mosse grazie all’operato degli insetti; con il loro attacco pescarono un obbiettivo tra le Killia lì presenti e che si rivelò un corpo in più, un clone di chissà quale origine. Anche lì il mistero, di che pasta erano fatti? Quante tipologie di cloni esistevano nel mondo ninja? Sospirai aspettando il da farsi senza uscire da lì, calcolando i pro e i contro di un attacco giusto con un tempismo sbagliato, adocchiando e studiando la scena nei minimi dettagli. La marea di voci impazzite rendevano impossibile ascoltare possibili affermazioni della criminale e pur spostandomi nella materia di quella parete non credevo sarei stata in grado di capire qualcosa, così come per la copia. La situazione si fece spinosa nel momento in cui l’obbiettivo iniziò una procedura a me sconosciuta, a partire da una combinazione astrusa dettata dal cambio repentino di melodia eseguita dalla flautista. Arricciai il naso per l’incertezza dell’azione e il ritmo discostante, più allegro e piacevole di ciò che prima teneva in scacco i presenti, sporgendo il capo dal mio guscio e ondeggiando lentamente come una lumaca per accogliere la verità degli eventi e agire di conseguenza.

    -Ehy, ehy! Che sta succedendo? Perché scappate?

    Vociò con enfasi la copia, guardandosi di lato prima a destra e poi a sinistra, volutamente entrata nella parte di spettatore giunto lì per usufruire del servizio in santa pace. Contemporaneamente al risveglio della copia intravidi nelle intenzioni di Killia la volontà di liberarsi degli insetti, ma per quanto detestassi la possibilità di dover combattere senza il loro aiuto, cercai passivamente di farli separare in quattro gruppi di circa 50 unità gesticolando con gli indici e trascinandoli al mio volere come se legati a me da dei fili sottilissimi. Il loro scopo sarebbe stato semplicemente quello di evitare razionalmente l’intenzione della donna e poi virare bruscamente in un volo ad uncino per investire entrambe da destra, curvando in un attacco a parabola dall’alto verso il basso. In quell’istante la copia avrebbe voltato la testa in direzione della donna, posando sul suo profilo il proprio sguardo camuffato dalla trasformazione ancora in atto e allontanandosi all’indietro con una visibile -e fintissima – impronta di spavento, concentrando e impastando la propria energia al fine di lasciarla scivolare verso l’arto protetto dall’amplificatore e così sovraccaricarlo al massimo, inebriando fino allo sfinimento ogni foro di quella cassa di risonanza al fine di rilasciare dinanzi a se una violenta ondata di ultrasuoni in grado non solo di stordire gli uditi fini ma di colpire le sagome dei presenti nel raggio d’azione. Quel gesto, se eseguito nel migliore dei modi e sfruttato al momento opportuno mi avrebbe permesso di disfarmi di tutte le possibili copie oltre quella visibile e di interrompere la melodia del flauto con una cacofonia poco piacevole e insidiosa, o almeno di provarci. Il supporto del clone sarebbe stato ancora fondamentale, in quanto a sua volta avrebbe plasmato la propria energia per alimentare ed esternare altri duecento insetti vertiginosamente più pericolosi e mortali, scagliandoli come unica nube mefitica addosso al nemico, per trasmettere gli effetti tossici curabili unicamente dalla sottoscritta.

    R: 999-1=998/1000
    S: 418-35=383
    AeJ:
    Mantenimento "Assimilazione di tutto il creato"
    Dispersione dei 200 insetti in un gruppo di 4 da 50 e attacco sui nemici (2gruppi a testa)

    #Clone1:
    S: 493-2-60-50-90=291
    Mantenimento trasformazione
    Attacco Sonoro (Kyomeisen) - • 60 punti chakra ---> 70 danni base + Potenza Magica/2 (raggio: 20 metri)
    Espulsione 200 insetti distruttori
    Tecnica della Nube di Insetti Venefici (Dokujin no Jutsu) su tutti (?)

    •Status corrente:
    -Tonico da guerra (+25% forza e agilità)
    -Malus mentali saranno dimezzati in efficacia (derivati da eventuali veleni stordenti o Genjutsu) [Mastermind]
    •Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    {Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    •Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
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    Carta bomba*5
    Tonico da guerra*5
    Tonico coagulante*5
    Sonnifero (Dose fumogena)*5
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
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    Amplificatore di Dosu [indossato]
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    Responso - 1


    Attacco - Killia:
    -Arte del suono: Crescendo wave! 307+200+9+10(d20)=526 [riesce per supremazia combattiva]

    Copia:
    -Arte del suono: Allegrissimo 230+200+15+12=457

    Difesa - Lif:
    -Dispersione dei 200 insetti 250+200+16=466 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    200 insetti: distrutti

    CITAZIONE

    Responso - 2


    Attacco - Lif:
    -Mantenimento trasformazione [incontrastato]
    -Attacco Sonoro (Kyomeisen): 250+200+4(d20)+8=462 [scontro tra jutsu - danni: 130]
    -Espulsione 200 insetti distruttori [incontrastato]
    -Tecnica della Nube di Insetti Venefici (Dokujin no Jutsu): 250+200+16(d20)+19=485

    Difesa - Killia:
    -Attacco Sonoro: 307+200+8+19(d20)=534 [scontro tra jutsu - danni: 70 + 109=179]
    -Arte del suono: Crescendo Wave! : 307+200+9+5(d20)=521

    Copia:
    Mantenimento arte del suono: allegrissimo! [incontrastato]
    Danni:
    Killia:
    Lif copia: 49 (scontro tra jutsu)
    Insetti nano-venefici distrutti

    La copia di Killia attivò una tecnica che potenziò l’originale. Le vibrazioni e la musico sgorgò dal flauto e la attraversò penetrando ogni singola cellula rendendola più forte e più veloce. Le conseguenze furono inevitabili, gli insetti non furono abbastanza veloci nel dividersi e schivare, perciò furono travolti dalla tecnica sonora avversaria. Essa era un jutsu ad area e riuscì ad ucciderli tutti in un singolo colpo. I piccoli animali furono spappolati dall’intensità delle vibrazioni e caddero tutti a terra stecchiti. Visibilmente contenta la donna gridò:

    -Si! Morite bastardi schifosi!

    Il duo, copia e Killia, conseguentemente si girò intorno a controllare la stanza. La mukenin preda non sapeva la posizione della sua avversaria, ovvero colei che gli dava la caccia. Ma a differenza degli shinobi comuni possedeva un’innata capacità nell’articolare e modellare i suoni e le vibrazioni a suo favore. Questa abilità era così tanto estesa che poteva perfino riconoscere i kage bushin dimostrandosi addirittura di un livello superiore rispetto ai ben più famosi doujutsu, che erano per l’appunto incapaci a fare ciò. Così ella, attraverso l’utilizzo di quest’abilità, fu in grado di comprendere che l’unico individuo presente nella stanza, che di fatto non aveva ceduto al panico, era in realtà una copia fittizia. E questo innescava nella sua mente una domanda forse molto più importante...dov’era l’originale? Ma non c’era tempo da perdere, stava arrivando un altro dannatissimo attacco!

    Infatti l’offensiva della risvegliata copia di Lif non si fece minimamente attendere. Elaborò una strategia d’attacco molto semplice: cercare di stordire l’avversaria, per poi colpirla fatalmente con gli insetti nano venefici. Si poteva dire a buona ragione che Lif disponesse di jutsu letali a bizzeffe! Ma Killia non era da sottovalutare, specialmente dato il potenziamento in atto.
    Così la copia di Lif lanciò il jutsu dell’attacco sonoro, ma come presto avrebbe capito sarebbe stato totalmente inutile. Infatti Killia era per l’appunto troppo esperta in questa tipologia di jutsu e lo contrastò con la medesima tecnica. I jutsu si scontrarono e ne uscì vincitore quello della preda che investì la copia. I due suoni si scontrarono con potenza ma le vibrazioni del jutsu della musicista furono in grado di annullare quelle avversarie e arrivarono ad investire perfino la copia di Lif. Essendo una mera copia, per quanto superiore, svanì difronte i danni ricevuti.

    -Fatti vedere infame! Lo so che sei da qualche parte qui intorno.

    Mentre parlava i due bodyguard che erano a guardia dell’entrata della sala entrarono. Avevano capito che stesse accadendo qualcosa dal momento in cui decine di persone avevano deciso di fuggire dallo “spettacolo” e per questo motivo avevano deciso di intervenire e proteggere la cantante, altresì la proprietaria e anche colei che gestiva quello stesso posto. Corsero verso Killia cercando nel mentre il responsabile del caos. Si sarebbero fermati proprio in mezzo alla sala, spalla contro spalla.
    La preda era intenta ad ipotizzare la posizione della sua avversaria. Finché non l’avesse trovata sarebbe sempre stata in netta difficoltà. Poteva trovarsi al di là del soffitto o perfino sotto di lei. Sarebbe stato sciocco attaccare casualmente le varie pareti e avrebbe perfino rischiato di farsi crollare l’edificio addosso. Sarebbe potuta morire senza neanche aver visto il volto del suo aggressore. Sarebbe stata una fine patetica e non voleva in alcun modo morire così. Perciò tentò di lanciare una tecnica alquanto subdola cioè l’illusione demoniaca del falso ambiente. Avrebbe trasformato il palco difronte a se in una parete, nascondendo così la sua posizione e celandola agli aggressori. Successivamente sarebbe corsa insieme alla sua copia, che avrebbe continuato a suonare quella melodia particolare fortificante, verso la porta nascosta dietro il palco, che si trovava solo ad una manciata di metri di distanza. Avrebbe cercato di risalire lungo le scale silenziando i suoi movimenti, come quelli della copia, per poi raggiungere l’esterno del palazzo, proprio sul retro rispetto all’entrata principale, dove l’avrebbe attesa una via poco trafficata. Una strada dove avrebbe potuto combattere liberamente senza mettere a rischio il suo locale che aveva con così tanta fatica costruito.


    Allora l’attacco con gli insetti distruttori fallisce a priori perché muoiono tutti durante la difesa. L’attacco sonoro, per quanto rivolto alla copia viene comunque “difeso” dall’originale e perciò non riesce nel suo intento. Gli insetti nano venefici sostanzialmente vengono sconfitti nello stesso modo dei distruttori. Quella tecnica è ad area e perciò riesce a ucciderli tutti dato che hanno pochissima resistenza (1 in verità :asd:)

    A

    Killia:
    Tecnica del falso ambiente
    Parziale fuga

    Copia
    Mantenimento tecnica di potenziamento

    Puoi cercare di inseguire e/o bloccare la “preda”

    Edit: la copia sparisce quindi nessuna difesa :lol:
    Se hai domande o dubbi mp :rosa:


    Edited by Steg - 4/1/2021, 10:36
     
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    Di quanta convinzione avevo bisogno per buttare giù quella donna? Forse parlare di convinzione era un errore in quanto di tale sensazione le mie azioni abbondavano. A dimostrazione di ciò guardai il clone affrontare faccia a faccia Killia per stordirla con l’attacco sonoro, certa che in qualche modo avrebbe funzionato, scalfendola o buttando giù la gemella. Eppure qualcosa sembrò andare diversamente da quanto ipotizzato e a quella baraonda vi fu una risposta tale da renderla un nulla di fatto, creando persino delle conseguenze. La nomea della donna e il suo ruolo non erano quindi un caso e il suo essere una mukenin di alto rango non sembrava dovuto soltanto a coincidenze, o a gesta che l’avevano portata a diventare famosa: era forte per davvero. Ognuna delle singole creature liberate nell’aere cadde a terra per l’attacco della donna, che servendosi di un potere che non riuscivo a decifrare pareva aver ottenuto una forza soverchiante, una di quelle che mai ci si vorrebbe trovare contro, una di quelle che obbligatoriamente dovevo annichilire per permettermi di farmi notare dalla Regina dei Pirati. Chissà se la visione della donna a capo del vertice fosse simile al mio, chissà se anche per lei il giudizio sulla vita e la morte delle persone spettasse al mare oppure anche alla terra.

    -Fatti vedere infame! Lo so che questo verme qui davanti è una copia.


    *Oh. Chissà come avrà fatto a capirlo*

    Pur senza virare verso nuove posizioni, l’istinto di grattarmi la nuca dinanzi alla sorpresa di quelle parole fu forte e per questo la mancina scattò a scompigliare il crine cinabro e sciolto deposto sotto il cappuccio della mantella. Rimasi altrettanto stupita dal suo agire, dalla continua ricerca di un punto in quella grande sala spoglia di gente e questo mi portò a riflettere per una manciata di istanti, usando la medesima mano di prima per grattare il collo proprio sotto il bordo della maschera respiratoria. Pur sapendo l’origine della copia, perché non si dimostrò in grado di capire la mia posizione? Non voleva? Che stesse bluffando per una strana strategia? Che volesse prendersi gioco di me?

    -Mi sa che mi hai scoperto, è meglio comunicarlo all’Osu, tanto ho fatto abbastanza foto della scena prima di entrare qui!

    Matriosca. Un bluff nel bluff quello della copia che rappresentava la mia vena comica e sfrontata elevate all’ennesima potenza, una massima lasciata prima di scomparire in una nuvola di fumo. I giochi psicologici non facevano proprio per me, né tanto meno la ricerca di brio nel picchiare qualcuno che non fosse un problema, o un trampolino di lancio per qualcosa di vantaggioso. Mentre la guerra tra i ninja buoni e tale Fury imperversava violenta, a me toccava fare il lavoro sporco per salvare la mia libertà e far si che nessuno più potesse disturbarla se non me medesima tramite le scelte. Quella caccia ai criminali rappresentava una sorta di redenzione per il crimine commesso ad Ame, ma anche la via di mezzo tra la vita di piratessa e la vita di kunoichi. Nell’umettare le labbra con far svelto e serpentino sentii i nervi facciali tirare un po’ e un formicolio fastidioso si disperse nell’ustione in viso, costringendo i denti a serrarsi rapidamente per sopportare il fastidio dell’occhio mancante per colpa del Centipede e della mia irruenza. Persino nel chiudere le palpebre e nell’abbandonarmi al buio di quel guscio sapevo di poter beneficiare di un pizzico di sollievo, quindi lo feci consapevolmente, eppure nel riaprirli un instante dopo figurai qualcosa di diverso sul luogo del palcoscenico, un muro di provenienza sconosciuta eretto dal nulla e all’apparenza decisamente friabile, forse un supporto dei bodyguard giunti in affanno a proteggere l’artista o un suo modo per pararsi il sedere.

    Non potere scappare a destino di oceano per sempre, hai sterminato miei compagni e come tale pagherai a tue spese.


    La caduta degli insetti fu un colpo più potente, un’offesa a creature che conoscevo come la mia pelle e il cui rapporto di amore ed odio aveva preso una piega inaspettata nel corso degli anni. Mi ci sarebbe voluto veramente poco per capire i motivi di quel paramento sottile quanto carta di riso, non sembrava nemmeno che potesse reggere un colpo ma ciò non mi interessava.

    Voi che avete agevolato donna criminale a osteggiare uomini, verrete condannati a giusto tempo ma non da me. Forse.

    Concessi loro la scelta di mettersi al sicuro, non valeva la pena di coinvolgerli, non ero lì per loro ma per Killia. Sfruttai il nascondiglio per trasmettere parole distorte dal sistema di filtraggio della maschera e feci la mia mossa, cercando di ripercorrere a ritroso la strada fatta in precedenza al fine di risalire verso un punto in superficie ove costruire un porto sicuro e una base per cambiare tattica, tenendo la donna sott’occhio per evitare di perderla, uscendo per costruire passo passo il mio piano.

    Venite a me.

    Dalle labbra carnose un semplice ordine scandito verso l’area circostante. È nel piazzarmi sopra l’area del palazzo che avrei cercato di scandagliare l’area piazzando la mano sul suo suolo e attirando dal basso un gruppo di insetti sparsi nel luogo, così da tracciare una sorta di mappatura ampia all’incirca cinquanta metri, utile a tenere traccia dei nemici e a conoscere nel dettaglio l’ubicazione di Killia, gettando gli occhi al cielo per dilatare le narici e rifocillare i polmoni. In quel vicolo sul retro mi sarei lasciata andare, trascendendo e abbandonando la volontà a quella degli avi, entrando in sintonia con le loro anime e le loro volontà, irradiandomi del loro potere, risvegliandomi dal mio sonno.

    Puoi cantare quanto vuoi.

    Decine e decine di voci antiche si sarebbero sovrapposte, mentre l’alone verdastro, le ali e la coltre nefanda di insetti incorniciavano la mia scelta verso il mondo. Nuovamente e dall’alto avrei irrorato al massimo l’amplificatore come fatto dal clone in precedenza e ad esso avrei aggiunto il potenziale dei fori d’aria, combinando il suono della cassa di risonanza infilata al braccio destro con quel sistema di tubi infilato esclusivamente al braccio sinistro, quasi mescolando le due cose ma premurandomi di far partire prima il colpo d’aria grazie al boost mentale non indifferente. In secondo luogo, qualsiasi fosse stato il numero di target sul campo, sarebbe stata mia intenzione scagliare sugli avversari una pioggia accecante di globi luminosi nella speranza di danneggiare per un minimo la loro visione, privandoli -per quanto possibile -del tempo necessario a reagire all’utilizzo di un fumogeno lanciato dalla mia posizione.

    Ma te le suonerò lo stesso.

    R: 998-1=997/1000
    S: 674-1=675--->1000-1-20-60-1=918
    AeJ:
    Inseguimento Killia e discioglimento "Assimilazione di tutto il creato"
    Tecnica del Raggruppamento di Insetti per captare la posizione di Killia
    Risveglio
    Foro d'aria di zaku (cc+nin)
    Attacco sonoro: • 60 punti chakra ---> 70 danni base + Potenza Magica/2 (raggio: 20 metri)
    Sfere lucenti sul nemico
    Lancio sonnifero (dose fumogena)



    •Status corrente:
    -Tonico da guerra (+25% forza e agilità)
    -Malus mentali saranno dimezzati in efficacia (derivati da eventuali veleni stordenti o Genjutsu) [Mastermind]
    •Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    {Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    •Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Carta bomba*5
    Tonico da guerra*5
    Tonico coagulante*5
    Sonnifero (Dose fumogena)*5
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande


    N.B: Non ho pagato il mantenimento dell'assimilazione di tutto il creato perchè anche ritornando in superficie poi decide di scioglierla, ma se serve aggiungo la spesa!


    Edited by Yama™ - 8/1/2021, 11:00
     
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    Responso 1


    Attacco - Lif:
    -Risveglio Ancestrale (incontrastato)
    -Foro d'aria di zaku + Attacco sonoro 250+200+125+8+14=597 [riesce per supremazia combattiva]
    -Sfere lucenti sul nemico 250+200+125+6+2=583 (incontrastato)
    -Lancio sonnifero (dose fumogena) 69+50+125+11=250 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa - Killia:
    -Attacco sonoro 307+200+8+4 [fallisce per inferiorità combattiva]
    -Attacco sonoro 230+200+8+13 [riesce per supremazia combattiva]
    Danni:
    Killia: 70+60+15+5(limitazione danni dei fori)+18=168 + 60+20+17+5(bruciature)=270
    Copia Killia: distrutta
    Lif: 0

    Killia percorse rapidamente le scale che la separavano dall’esterno della struttura. I suoi passi erano silenziosi e impossibili da captare e per questo per Lif fu impossibile seguirne i movimenti. I bodyguard, spaventati dalle parole distorte dalla maschera della donna, se la diedero beatamente a gambe levate. Non che non avessero paura anche di Killia ma non erano pagati abbastanza per questo genere di situazioni e, dicendocelo chiaramente, non avevano un’assicurazione che li rimborsava sui danni alla loro persona. Perciò un combattimento tra mukenin di livello A era ben al di là della loro portata. Nel tragitto verso casa avrebbero cercato di ragionare su un potenziale prossimo incarico.

    Dopo un po’ di tempo Lif sbucò sul tetto del palazzo e iniziò a mappare la zona circostante con l’aiuto degli insetti. Riuscì in pochi attimi a trovare la posizione di Killia, la sua preda che cercava in ogni modo di non farsi ammazzare. Mentre Killia ragionava sulle vibrazioni e sui suono prodotti in zona per identificare la sua cacciatrice.
    Quando entrambe si trovarono vicendevolmente la piratessa attivò il suo potere, cioè il suo risveglio ancestrale. I suoi capelli divennero verdi e la sua animo richiamò il potere dei suoi avi. Era un legame unico che solamente lei e pochi altri fortunati avevano. Con queste nuove portentose forze attaccò la mukenin con un altro attacco sonoro, similmente a com’era accaduto in precedenza.
    Killia tentò di difendersi nello stesso identico modo, esattamente come aveva fatto per l’appunto contro la copia di Lif, ma non fu sufficiente. Neanche ricolma del suo stesso potere fu in grado di alzare un dito contro Lif e fu investita in pieno. La sua copia sparì e con essa il motivo musicale.
    E da questo attimo Killia era stata perfino privata della sua musica, alias il suo personale potenziamento. Senza poter far molto altro fu colpita dalle sfere lucenti che bruciarono leggermente la pelle del suo viso arrossandola. Con un ultimo impeto di orgoglio, concentrandosi sulle vibrazioni attorno a lei, fece esplodere il fumogeno abbastanza lontano dall’esimersi dal subire gli effetti del sonnifero.

    Cazz...uhmf...sei molto forte...

    Killia era testimone di un potere eccezionale e ne ammetteva la straordinarietà. Ma non avrebbe ceduto alla morte senza dare fondo a tutte le sue capacità e abilità. Così avrebbe attivato la tecnica dei Kage Bushin per richiamare due differenti cloni affianco a se. Quello alla sua sinistra avrebbe iniziato a suonare una canzone con il flauto, la stessa che Lif aveva già udito, e l’avrebbe rivolta alla originale. Il secondo clone invece avrebbe realizzato qualcosa di completamente diverso e nuovo. Avrebbe performato una nuova canzone, sempre con lo stesso strumento musicale, invero un’altra tecnica del clan: Highway to Hell!. Infine l’originale avrebbe terminato la composizione dell’orchestra improvvisata con la tecnica dell’arte del suono: grave diretta alla sua avversaria che finalmente poteva vedere ben in viso.

    Killia:
    Creazione 2 copie Kage bushin
    Arte del suono: Grave!

    Kage bushin 1
    Arte del suono: Allegrissimo!

    Kage bushin 2
    Arte del suono: Highway to hell!


    Le sfere lucenti non sono riuscite ad impedire a Killia di agire perché sostanzialmente non ha bisogno di vedere perché capta tutti i suoni. Comunque vi trovate ad una distanza di 15 metri, tu sul tetto e lei per strada.

    Non ho fatto nessuno resoconto delle prime azioni perché non vanno in contrasto e perciò non ce n’era il bisogno. Ho limitato il danno dei fori d’aria perché in teoria raggiungerebbero solamente una distanza di 8 metri :fifi:
     
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    Cazz...uhmf...sei molto forte...

    Questo non è ciò che mi interessa essere, non sarò mai forte quanto l’oceano.

    Ribattei con far filosofico, sentendo nel petto la morsa degli antichi che s’avviluppava al cuore trasmettendo da esso un energia indomabile. Alcune volte quella trasformazione dava alla testa strane idee, visioni di ombre umane frastagliate, contornate da un abbozzo di linee violacee. Era come se gli antichi volessero mostrarsi a me non più solo tramite il mero supporto o le voci, come se volessero uscire allo scoperto dal loro passato. Ingerire la saliva del centipede e guardare la storia della sua evoluzione aveva cambiato la mia percezione, sconvolgendo la normalità, ripiombando di notte in notte nei sogni più intensi per ricordarmi cosa avrei dovuto fare. Il viso camuffato dalla maschera, dal monocolo e la benda nera sull’occhio perso avrebbe reso difficile riconoscermi se non con un po’ po’ di ingegno, eppure quel dettaglio era per me di poco conto: quel che veramente era importante stava proprio dinanzi ai miei occhi.

    Non è nel mio interesse ucciderti. Se lo facessi, se mi lasciassi andare, di te non rimarrebbe che cenere come non ne è rimasta degli altri prima.


    Le parole non sarebbero bastate, ma non erano gonfiate in un crescendo col mio ego: erano vere, sincere e la consapevolezza di ciò mi poneva sempre dinanzi a mille dubbi. Lasciavo sempre che fossero gli altri ad occuparsi di stanare i peccatori poiché non ero nata con quell’interesse. Balordi, briganti, schiavisti, traditori erano tutte persone che la mia ottica passata tralasciava fuori, ma che adesso era più dentro che mai.

    Che il dio Sanbi mi aiuti, che il dio Sanbi possa reclamare la tua anima.

    Ero fedele al dio dei mari, o per lo meno a ciò che pensavo lo fosse. Non ne sapevo molto di bijuu per poter comprendere quel minuscolo dettaglio e arrivare a perdere la fede dopo aver usato la ragione, mi sarei sacrificata volentieri per entrarvi in contatto e capirlo da me ma è davvero possibile riuscirci? Entrare in contatto con una divinità e farle delle domande? Unii i palmi in segno di cordoglio e preghiera, divaricando le gambe al contempo, con i grinder indossati e l’energia vermiglia pronta a scorrere nelle vene e a scaturire in un impeto libero dalle sue catene. Le palpebre si incrociarono a vicenda in battiti lenti e accurati, per lo più dei movimenti dovuti al riflesso della condizione attuale, le labbra schiuse in un sottile pertugio per far uscire l’aria in eccesso, calda filtrata dalla maschera. Era fin troppo chiaro che

    Basta suonare.

    Un singolo schiocco di dita fece alterare la stabilità degli insetti, reattivi più del dovuto. Cercai di approfittare del tempo rimasto per provare a scompormi ulteriormente in un numero di copie più abbondante rispetto al precedente, scomponendo l’energia in possesso per proiettarla in altri quattro contenitori che in linea teorica sarebbero comparsi in locazioni vicine e lontane già pervasi dal risveglio e circondati da altrettante nubi di insetti . Così come la donna contava sul numero anch’io decisi di farlo e se ci fossi riuscita in tempo avrei lasciato alle due copie accanto a me il compito di accogliere il potere di quel suono, tornando poi a sfruttare il suolo per avvicinarmi furtivamente ai piedi del nemico senza però uscire dal sottosuolo.. Gli ultimi due cloni, diametralmente opposti rispetto alla mia posizione originale e allo stesso tempo nati a ridosso della parete dietro il nemico, avrebbero sfruttato gli insetti dividendoli in gruppi dal numero più esiguo o comunque trasmettendo loro quell’ordine con un comando mentale, plasmando con accurata attenzione un numero di circa [3 lance] tremolanti e una gabbia rotante attorno al gruppo di donne. Quell’uso preventivo della cella di insetti sarebbe servita alle lance per cascare in parallelo sopra le mani delle tre donne, nel tentativo di sciogliere lo strumento e danneggiare le dita in maniera irreversibile per effetto della corrosione, concedendo un’ultima possibilità ai cloni sul tetto di attaccare Killia -o chi per lei – tramite una doppia stretta metallica apportata con l’ausilio del filo spinato.

    Consegnati a me.

    Non a Kiri, non ai ninja: a me.


    R: 998-1=997/1000
    S: 918-25=893/5=178-25=153
    AeJ:
    Kage bushin - 4 cloni
    Assimilazione di tutto il creato fino ai piedi di Killia

    #Clone 1
    S:178-10=168
    AeJ:
    Stretta omicida

    #Clone 2
    S:178-10=168
    AeJ:
    Stretta omicida

    #Clone 3
    S:178-25=153
    AeJ:
    Muro di insetti creato attorno alle 3

    #Clone 4
    S:178-25=153
    AeJ:
    Formazione affusolata (3 lance da 70 -70 -60)


    •Status corrente:
    -Risveglio (Secondo turno)
    -Tonico da guerra (+25% forza e agilità)
    -Malus mentali saranno dimezzati in efficacia (derivati da eventuali veleni stordenti o Genjutsu) [Mastermind]
    •Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    {Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    •Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Carta bomba*5
    Tonico da guerra*5
    Tonico coagulante*5
    Sonnifero (Dose fumogena)*5
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande


    N.B. Le spese sono "diverse" rispetto a quelle del clan non tanto per la questione delle maestrie, quanto più perchè ho notato alcune imprecisazioni (e me ne sono accorto solo ora) sui loro prezzi. Per esempio la formazione affusolata che è un jutsu di livello A costa quanto un jutsu B, credo bisognerebbe correggere :sob:
     
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    Lo scontro durava da più di qualche minuto e i jutsu lanciati erano stati di alto livello. Il distretto del divertimento era avvezzo a risse da strada e al caos, ma perfino un individuo totalmente estraneo alle arti ninja avrebbe notato il fracasso inusuale. Le persone iniziavano a spaventarsi e addirittura a fuggire nella direzione opposta rispetto al combattimento tre le mukenin. Al contrario, pochi curiosi o sciocchi, a seconda dei punti di vista, stavano tentando di avvicinarsi per capire cosa diavolo stesse accadendo in quell’angolo di strada dimenticato da dio. E ciò che stava succedendo era la fine della caccia.

    Killia, sfruttando la sua migliore combinazione di tecniche, attaccò Lif e le sue numerose copie. Sfortunatamente non poteva sapere che tra quei quattro bersagli in vista non vi era più la vera cacciatrice, nascosta e fusasi con il palazzo. Così non riuscì nel suo intento, mettendo fine solo a due copie. E ciò non fu minimamente abbastanza per concludere lo scontro. Sì rammaricò dell’occasione perduta per infliggere una duro colpo a colei che la voleva morta. Cosa di cui però non aveva capito ancora la motivazione. Tutto questo solo per il denaro? Doveva perdere la vita che si era costruita per una vile ed inutile ragione?
    La reazione della piratessa non si fece attendere, dato che colpì simultaneamente le tre avversarie con la formazione affusolata degli insetti distruttori, i quali erano anche potenziati dal chakra acido del risveglio ancestrale. Gli insetti colpirono senza pietà sciogliendo gli strumenti e le dita di Killia e delle sue e copie che sparirono in ultimo rantolo di dolore. La sofferenza provata era indicibile.

    -AAAAH!

    La preda cadde in ginocchio e a stento riusciva a trattenere le lacrime dagli occhi gonfi. Guardò le sue mani, o ciò che ne rimaneva, con orrore. Le dita erano state divorate e si vedevano chiaramente le ossa bianche e piccole tracce di sangue evaporato. Pochissima carne era rimasta e sarebbe stato impossibile per lei tornare a suonare il flauto, l’arte della sua vita che gli era stata tramandata dalla madre. Aveva perciò perso qualcosa che aveva più valore della sua stessa vita. Lo shock la paralizzò.

    Dici di non volermi uccidere...mi chiedi di consegnarmi a te...e infine mi costringi a rinunciare a ciò che mi rende viva.

    Alzò le mani difronte la donna, mostrando ciò che le aveva fatto.

    Guarda. GUARDA!!!

    Il suo corpo si mosse di scatto, guidato da uno spasmo improvviso causato dall’agonia che provava, sia nella carne che nell’animo. I suoi occhi rossi non riuscivano più a trattenere le lacrime.

    Non c’è bisogno di dirlo ma mi arrendo. Potrai intascarti la tua taglia. Ma rispondi a questa domanda: perché volevi proprio me?

    Attese qualche momento. Tremava dalla paura mentre respirava ansiosamente. I singhiozzi ne mozzavano il fiato. Inspirò a pieni polmoni e si calmò riacquisendo lucidità e recuperando parzialmente il suo onore di guerriera.

    Ti auguro che il giorno in cui tuoi insetti falliranno ti verrà tolto ciò che più ami al mondo.

    Non aveva più il potere della sua musica, eppure con l’ultimo lascito della sua voce lanciò una maledizione sull’avversaria che l’aveva sconfitta. Un ultima azione che forse sarebbe stato un monito per la ragazza pirata.


    Bene, la strategia mi è piaciuta :rosa:

    Fammi l’ultimo post, dove ti porto via Killia da Kiri :sisi: e poi ti do l’exp


    Edited by Steg - 14/1/2021, 19:57
     
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