Scintille infuocate

PQ Sblocco Elemento [Raiton]

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    SUMAIRU AKAME


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    1/3



    Dopo aver superato l'esame da Genin, Sumairu Akame attendeva l'esito del suo compagno Matsume nel cortile dell'accademia. Era appoggiato al muro accanto all'uscita dell'accademia, con le braccia incrociate. In tutta l'area regnava ancora la calma di quella mattina, prima del suo esame. Non era abituato a quella sensazione di quiete in accademia.
    E mentre il ragazzo rielaborava le strategie per trovare eventuali falle che potevano esserci durante l'esecuzione, socchiuse pian piano gli occhi rimanendo in un limbo di dormi-veglia. Effettivamente, con tutto il chakra che aveva usato per quella strategia e le emozioni di quel giorno, pensò che fosse dovuto un attimo di riposo.

    -Sam? SAM!?-

    Una voce maschile gli frastornò le orecchie. Una volta aperti gli occhi, con una espressione infastidita, osservò l'espressione da ebete con la quale il ragazzo davanti a lui lo guardava.

    -Non si può nemmeno riposare in pace. Allora? Come è andata?-

    Disse, nascondendo un po' di ironia tra le sue parole, come se già conoscesse che l'esito era stato negativo.

    -Vorrei tirarti un bel pugno quando ti comporti in questo modo, ricordati che io sono più grande di te!-

    In tutti i sensi, Matsume era di qualche giorno più grande di lui ed era sto bocciato già una volta, poiché a forza di farsi grande, aveva finito per fare una figuraccia davanti alla commissione poiché il suo sfidante aveva avuto tutto il tempo di prenderlo alle spalle e immobilizzarlo.
    Dopo quell'occasione aveva avuto tanto tempo per rifletterci su e si era un po' calmato.
    Eppure i suoi esaminatori credevano così tanto in lui, spensierato com'era era riuscito perfino di riflesso a far aprire un po' anche il silenzioso della classe, Sumairu appunto, e non si aspettavano una figuraccia tanto eclatante.
    Inoltre, la sua corporatura agile e scattante, lo rendevano uno sfidante temibile per gli studenti meno esperti nel corpo a corpo, che a detta di Matsume, "non si sarebbero neanche accorti di quale bell'imbusto dai capelli rossi e gli occhi azzurri li avrebbe colpiti".

    -Non fare lo spaccone e parla. Non ti sarai fatto bocciare di nuovo vero? Con la tua parlantina non mi stupirebbe.-

    Un sorriso, seppur leggero, si levò sul volto di Sumairu, non appena egli vide il coprifronte essere estratto dal borsello e il suo amico fare una linguaccia.

    -AH AH AH, molto divertente. Disse quello che ha avuto troppa paura per fare l'esame l'anno scorso-

    -Non ero pronto!-

    -Si si, come no!-

    Di colpo, una ragazza dai capelli rossi e gli occhi viola si avvicinò correndo, cercando di abbracciare Sumairu, che di tutta risposta le blocco la faccia con la mano, mentre lei continuavad allungare le braccia per afferrarlo.

    -Magari la prossima volta, Jinsei.-

    -Uffi, la prossima volta però ti assicuro che ti prenderò di sospresa.-

    -Credici.-

    Quella scenetta imbarazzante aveva, intanto, fatto scoppiare in risate Matsume che li osservava quasi in lacrime.

    -Penso possa bastare Jinsei-

    -Non sarai mica geloso? Se vuoi posso abbracciare anche te.-

    Dopo un fugace abbraccio la bambina si allontanò di nuovo per raggiungere i suoi compagni ed entrare in accademia, camminando a piccoli balzi ma l'attenzione dei ragazzi fu subito catturata dalla persona a cui stava andando contro mentre li salutava.

    -ATTENTA JIN-

    Un tonfo secco seguì la caduta della ragazzina.

    -Mi scusi, non volevo.-

    -Stammi lontana stupida viscida che non sei altro!-

    Esordì il ragazzo, un delinquentello di zona conosciuto come Warui. Alto, ben piazzato fisicamente, forse meglio di Matsume stesso, e con costantemente un cerotto sul naso, per tutte le volte in cui se l'è rotto.
    Dopo essersi controllato le tasche, esordì di nuovo:

    -Non sei neanche riuscita a rubarmi niente. Sei proprio un incapace.-

    -Nonostante la promozione a Genin sei sempre nervosetto eh?- Intervenne Matsume tutto d’un fiato in difesa della sorella. -Vedi di lasciare in pace mia sorella o te la vedrai con me-

    -E tu sei sempre così frigido? Ma che problema hai? Puoi dirlo sai, non è più uno scandalo ormai… noi ti capiremo e ti accetteremo ugualmente…- Disse il ragazzo, bloccandosi improvvisamente quando vide Sumairu osservarlo, con il suo solito sguardo infastidito. -Andatevene voi due dalla mia vista. Per il momento la mia banda chiuderà un occhio su di voi. Ho altro di cui occuparmi-

    Quando Matsume finalmente si allontanò dopo un altro paio di minacce che Sumairu non riuscì a sentire, il ragazzo si avvicinò alla sua posizione. -Ma guarda chi si vede, come stanno i tuoi genitori eh Sam? L'ultima volta che li ho visti erano ancora fuori di melone da quello che ricordo-

    -Non credi di aver già parlato abbastanza? Non voglio avere niente a che fare con te o con la tua banda, te l'ho già detto. Questa non è neanche la tua zona, ti sei finalmente allontanato da quel branco di cani bastardi?-

    Un pugno si avvicinò al volto del ragazzo, ma la presa ferrea di Matsume bloccò la sua traiettoria appena in tempo.

    -Quindi state ancora insieme pezzenti. Va bene allora fidanzatini, vi aspetto domani al solito posto. E vedete di farvi trovare lì o manderò qualcuno a cercarvi, e non vi riserverà la mia stessa gentilezza.-

    Edited by Tenshi-1 - 30/9/2020, 22:29
     
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    2/3



    "Quel posto" come lo aveva chiamato Warui, meglio conosciuto come "l'arena" dalla banda di Warui e pochi altri ragazzi, era un vecchio cantiere abbandonato, che ormai era in disuso da molto tempo, addirittura si dice che risalga a prima dello spostamento dei sopravvissuti di Kumo a Red'Nuh e che sia rimasto incompleto poiché parecchio instabile e poiché non se ne ritrovarono i progetti di costruzione. L'arena è, in pratica, l'esoscheletro di una piccola casa, molto isolata rispetto alle altre e poco pattugliata dagli shinobi perché già delimitata da una recinzione, che viene utilizzata dai ragazzi, che scappano di casa per una notte o due, come riparo per la notte ma a volte, come suggerisce il nome, anche come capo d'allenamento dalla banda di Warui.

    -Cosa pensi di fare? Mi sembra parecchio pericoloso. Stiamo parlando comunque della sua banda, non possiamo aspettarci che siano propriamente leali.-

    Matsume era palesemente preoccupato e si poteva ben leggere nei suoi occhi che pian piano la sua sicurezza si stava crepando. Ma di certo Sumairu non era da meno, era spaventato a morte da quello che quel tizio poteva aver preparato per loro, ma non poteva di certo tirarsi indietro o sarebbe andata anche peggio del previsto.

    -Come al solito mi ritrovo in una situazione non delle migliori, c'era da aspettarselo da lui, se solo Matsume non fosse intervenuto così bruscamente. Ma in fondo non posso dargli torto, se ci fosse stato lui al posto della sorella avrei fatto lo stesso per lui.-

    Il comportamento schivo e pensieroso di Sumairu che aveva acquisito fin dalla mattina seguente non faceva che peggiorare le cose. Matsume stava per arrivare al suo punto di rottura e sarebbe potuto crollare in qualsiasi momento, e lui non sapeva cosa fare per risolvere la questione. L'unica cosa che poteva fare era dare sfogo a tutte le sue conoscenze e sperare di trovare un modo per spaventare quei quattro cani della banda, o poteva andare alla biblioteca per trovare qualche tecnica utile al loro caso. Finalmente dopo attimi infiniti per il suo compagno, Sumairu aprì finalmente bocca.

    -Su sta calmo amico. Siamo o no i migliori della nostra classe? Lo so, sei preoccupato per stasera, loro sono in numero superiore a noi ma io ho già un piano. Loro penseranno sicuramente che noi resteremo inermi cercando di usare le poche tecniche che abbiamo imparato all'accademia a nostro favore, e che quindi ci sovrasteranno per potenza di tecniche. Ma noi abbiamo qualcosa che loro non hanno: l'effetto sorpresa.-

    -Cosa intendi? Loro sanno benissimo che accetteremo di sicuro.-

    -Amico ma sei impazzito per caso? Stiamo parlando di Warui in fondo. Quel tizio è talmente sicuro di se, che non si preoccuperà nemmeno di mettere un palo a controllare se degli shinobi venissero attirati dal nostro combattere. Fidati di me, il modo migliore che abbiamo per batterli è usando l'astuzia, per questo motivo dobbiamo prepararci a dovere per domani. Io ho un bel gruzzoletto da spendere e penso che anche tu abbia messo qualcosa da parte. Questo è il momento di dare fondo alle nostre casse. Se non riusciamo ad occuparci di delinquenti, non saremo mai in grado di diventare neanche i lacché degli ANBU-

    Dopo qualche attimo di esitazione, Matsume sembrava aver compreso quello di cui i suo compagno parlava e cosi partirono alla volta della biblioteca per organizzare la loro strategia.

    -Quello di cui abbiamo bisogno è di un esca, qualcosa che ci permetta di passare inosservati e di prendere posizione e già ho un idea per questo. Userò la tecnica della moltiplicazione Oboro per creare una copia di me stesso che si presenti da solo al campo e con lo scudo dell'eco farò in modo che essa possa anche parlare apparentemente- spiega Sumairu mentre su un foglio comincia a disegnare il suo schema -noi aspetteremo poco distante, su qualche albero e ascolteremo la conversazione così che io possa rispondere. A questo punto aspetteremo che entrino per fare la nostra mossa ed entrare in azione-

    -A questo punto io potrei usare la tecnica della paralisi per bloccare alcune sentinelle e legarle mentre tu mantieni attiva l'illusione restando all'esterno, ben nascosto nei cespugli fuori di essa per evitare che scoprano il trucco. A quel punto ci basterà usare quello che abbiamo per menare le mani e fargliela vedere a quei quattro testoni.- La presa d'iniziativa di Matsume riscosse l'animo del ragazzo che si stava preoccupando del suo amico e del fatto che la sua decisione fosse stata troppo avventata.

    -Esatto, a quel punto li avremo in pugno, anche se conoscendoli non si faranno spaventare di certo e avranno qualche asso nella manica, ma penso che tutto sommato sia un buon piano. Quello che ci rimane da fare ora è prendere i materiali necessari e mi raccomando, niente armi troppo pericolose. Non vorrei diventare un Mukenin già dal primo giorno perché abbiamo quasi ucciso un altro Genin. Deve sembrare quello che è in realtà: dei ragazzi, minacciati da una banda di ragazzini che si sono autodifesi. L'unico a portare un'arma vera e propria sarò io, visto che sono quello che si fa prendere meno la mano.-

    -Si penso tu abbia ragione-
     
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    3/3



    Quella sera stessa la tensione cominciò ad esser palpabile. Durante le compere Sumairu non aveva dialogato così tanto con Mat, forse per l'ansia, forse per paura di un cambio d'idea improvviso. Si erano giusto scambiati qualche consiglio su quali acquisti fare.

    -Penso che siamo apposto, io ho speso ormai tutto ciò che ho.-

    -Mh-mh- Annuì il ragazzo -Siamo quasi all'ora che ci hanno detto.

    -Già, andiamo-

    Si diressero all'arena con una buona mezz'ora di anticipo, giusto per essere sicuri di non esser visti entrare. Passata la recinzione cercarono il punto più vicino a quella che poteva essere la possibile entrata della casa.
    L'albero era abbastanza alto ma non fu difficile arrampicarsi, anche perché l'ansia di essere scoperti era fin troppa.
    I minuti passavano al rallentatore, e della banda nessuna traccia, cera solo il presentimento di essersi lasciati sfuggire qualcosa.

    -Eccoli lì, veloce usa la tecnica e fallo apparire dietro una colonna-

    Una decina di ragazzi, che potevano sembrare dei semplici genin a una prima occhiata, stavano per arrivare alla recinzione e a capo della marmaglia c'era Warui, già pronto con le sue Nekote che faceva sbattere l'una sull'altra provocando uno stridio quasi assordante che lasciava spazio a qualche lamentela nel gruppetto.
    Alla loro vista, Sumairu non perse tempo e, come se mosso da una memoria muscolare formo i sigilli sulle sue mani.

    -Cane, Tigre: Tecnica della moltiplicazione Oboro. Pecora: Tecnica dello scudo dell'eco.-

    Come fosse un ologramma, una copia del ragazzo apparve dietro una colonna, fuori dal campo visivo dei ragazzi, mentre era appoggiato a una colonna. La voce di Sumairu venne dislocata verso la sua direzione, così da rendere più credibile la finzione.

    -E così siete venuti eh-

    La voce sembrava sicura, ma Matsume poteva ben vedere il sudore che bagnava la fronte del ragazzo per la quantità di chakra che bisognava manipolare.

    -Lo stesso non vale per il tuo amichetto, cos'è successo? Se l'è fatta addosso?-

    Una risata comune si alzò nella banda al segnale di Warui, che nello stesso mdo la bloccò per dare modo al ragazzo di dare la sua risposta.

    -Lui non è un tuo problema, sono io quello che deve interessarti. Son venuto qui solo per chiudere quel conto in sospeso che avevamo, penso tu non te ne sia dimenticato-

    Matsume sembrava stranito dal comportamento di Sumairu. Un conto in sospeso? Certo, gli aveva detto che c'era stato qualche screzio tra di loro, ma fino ad ora era stato all'oscuro di quei particolari, anche perché al tempo il suo amico era stato abbastanza bravo a nascondere la sua preoccupazione in merito.

    -Come potrei mai dimenticare quel giorno. Voi demoni non vi smentite mai, ho ancora la cicatrice a farmi da monito. Grazie ad essa, ho nutrito il mio odio verso di te. Ma mi sono armato per bene dopo quel giorno. Adesso girò sempre con i miei fidati Nekote per ripagarti con la tua stessa moneta.-

    Warui dicendo questo, mostro al ragazzo la sua nuova arma, creata su misura e modellata a colpi di lima per creare una seghettatura attua a far soffrire l'obbiettivo.

    -Quel giorno non sono stato io a lanciare quei sassi alla bottega del nonno, ma sarò io che concluderò questa faccenda. Non mi importa come, ma non ti permetterò di infangare il mio clan con le tue stupidaggini. E poi cosa sono quelli? Souvenir?-

    A quell'affermazione, Sumairu non perse tempo ed estrasse anch'egli la sua arma dal fodero che aveva legato alla vita, in posizione orizzontale, e che si trovava dietro la schiena: una katana fabbricata direttamente dal nonno, non molto differente da una normale katana, se non per la particolare conformazione del manico, modellato finemente per dare la parvenza di una saetta.
    L'aria si faceva pesante, la banda di Warui sembrava pronta a scoppiare in una rissa parecchio impari, quando una mano si poggiò delicatamente sul braccio di Sumairu. Matsume, accortosi del pericolo imminente, voleva cercare di riportare alla ragione il ragazzo.

    -Ha ragione. Non posso fare nulla in questo momento, specialmente non da qui.-

    La copia illusoria rinfoderò l'arma, e quasi come se fossero sincronizzati, un tuono coprì l'assenza di rumori della copia. Un bel colpo di fortuna, per una buona volta.

    -Sta per piovere, meglio metterci al riparo.-

    Esatto, sarebbe stato meglio per lui. La pioggia avrebbe potuto far notare l'incorporeità della copia e mandare a monte il piano era esattamente l'opposto di ciò che voleva.
    In un assenso silenzioso anche gli altri ragazzi seguirono il giovane dai capelli bianchi che si dirigeva sotto il tetto dell'arena, mettendosi al proprio posto del campo aspettando il suo rivale.

    -La prima parte del piano è andata, la pioggia ci sarà d'aiuto per coprire il non-rumore della copia, non si accorgeranno di nulla. ;-)-

    Fu questo il messaggio che l'Uzumaki lasciò inciso sulla corteccia dell'albero all'Akame, poco prima di allontanarsi dall'albero per salire sul tetto.
    Il duello fu molto complesso da seguire. La copia seguiva leggermente in ritardo gli ordini impartiti, cosa che poteva compromettere la missione, ma per fortuna essendo solo una copia, era molto facile da seguire. Inoltre, essendo inutile, non c'era neanche più bisogno di mantenere attivo lo Scudo dell'Eco, il che dava una grossa mano al genin.
    Agli occhi di uno sfidante ignaro, la copia poteva dare l'impressione di prendere tempo, tenendosi a distanza per compensare il ferale stile di combattimento del suo avversario.
    Ormai, passati 5 minuti dall'inizio del combattimento, Sumairu si chiedeva dove fosse il segnale che l'operazione era andata a buon fine. Bastò solo quella minima distrazione a creare il disastro: la copia, alla fine, fu colpita. O meglio, fu attraversata.
    L'espressione confusa di Warui, quell'espressione ignara, fu impagabile agli occhi del ragazzo. Ma la paura per il suo migliore amico si insidiò velocemente tra i suoi pensieri, tanto da farlo saltare velocemente al suolo per raggiungere l'arena.

    -Tu!- Il disprezzo si leggeva sul volto del ragazzo -Ti sei preso gioco di me, non è così? Te la farò pagare-

    Warui non perse tempo. In uno scatto d'ira, si lanciò verso verso l'Akame, e nei suoi occhi si leggeva la sicurezza di sapeva che sarebbe stato supportato dei compagni, ma che si trasformo velocemente in uno sguardo di terrore: i suoi compagni osservavano il vuoto, come congelati.

    -Sembra che tu abbia visto un fantasma, Warui. O un demone forse.-

    Il piano aveva funzionato alla perfezione, tanto che Sumairu osservava beatamente il suo avversario rallentare man mano per realizzare la sua situazione, mentre si faceva delle grasse risate. Il suo avversario era ormai a pochi passi da lui, era il momento di schivare.

    -3...2...1...-

    Non si mosse di un millimetro.

    -Forse mi sono rilassato troppo. 3...2...1-

    Il piede pesava come un macigno.

    -Ora basta scherzi, muoviti gamba....- Basto uno sguardo alla gamba per capire quanto fosse fottuto: due spiedi da lancio, con una precisione chirurgica, gli aveva bloccato i movimenti e lanciarli era stato l'unico Genin che ancora non era stato colpito dalla tecnica paralizzante, un apprendista ninja medico, che a dirla tutta era il criminale meno credibile che avesse mai visto, forse era solo rimasto con loro per evitare di finirne preso di mira. Solo il realizzarlo, scaricò una fitta di dolore lancinante, ma Sumairu non si scompose, e sorrise al ragazzo che lo aveva colpito, giusto per non mortificarlo ulteriormente. -Lo sapevo che qualcosa sarebbe andato storto. E così è così che finisce... -

    -Peccato, ero appena uscito dall'accademia. Mi dispiace, Matsume...- furono le ultime parole che uscirono dalla sua bocca. Un sorriso agghiacciante sul volto del nemico, il dolore alle caviglie, un urlo animalesco e, infine, il rumore di carne che viene perforata. Furono uelle ultime cose che sentii, ma tra queste, a mancare ce n'era una... ma cosa? Cosa mancava?

    -Dispiace anche a me... che tu sia così uno spaccone-

    Un urlo agghiacciante permeo l'aria, con la voce di Sumairu... un pianto dall'altra parte della stanza, disperato per ciò che aveva fatto...

    -No ti prego, perché proprio così? Non puoi lasciarmi qui, hai ancora tanta strada da fare...-

    Il dolore, ecco cosa mancava. Il dolore di una ferita profonda, che copriva in lunghezza il basso ventre... proprio come quella che ora si poteva osservare sgorgare sangue a fiumi, proprio sotto la mano di Sumairu, che era riuscito solo a non far battere la testa al compagno e che inutilmente cercava di tamponarla.

    -No, amico... Tu devi farlo... Per te stesso, e nessun altro... Ora sei pronto, come mi hai detto ieri... diventa il ninja che hai detto di essere... fatti forza e trova qualcuno migliore di me-

    L'ultimo sospiro prima della morte, è qualcosa che non puoi dimenticarti, qualcosa che ti scuote l'animo, ualcosa che ti fa perdere il senno. Ma in quel momento, Sam si sentiva più lucido che mai. Percepiva quasi come se il mondo intorno a lui fosse rallentato nell'esatto momento in cui il parafulmine della casa, catturò l'ultima saetta prima della morte del suo migliore amico, suo fratello, l'altra metà di un opera d'arte, ora rimasta vuota.

    -Alzati e smettila di piangere bambino del cazzo. quello lì non valeva un accidenti-

    Tigre... quel simbolo si formò senza volerlo sulle sue mani.

    -Raiga Kurosuki... conosci questo nome Warui?-

    -Smettila di farneticare, non so di chi tu stia parlando-

    -Dovresti invece... era uno dei sette spadaccini leggendari della Nebbia. E la sua morte, è una leggenda che la mia famiglia si porta dietro da secoli- La katan, lentamente, veniva sfoderata dal ragazzo. -Io penso sia molto poetico che durante gli ultimi istanti della sua vita, fosse stato colpito e polverizzato da un fulmine.-

    -Dove vuoi arrivare? Non ho tempo da perdere con te-

    Gli altri ragazzi, nonostante fossero ritornati capaci di muoversi dopo la morte di Matsume, erano comunque impietriti dallo sguardo freddo e agghiacciante che Sumairu rivolgeva al suolo.

    -Il tempo non sarà un problema per te, ricordati solo che...- Scintille venivano sprigionate dal corpo del ragazzo fino a concentrarsi sulla lama della spada e sulle dita della mano libera. -quello che voglio dire è che, probabilmente, come è morto...- Un lampo ruppe la frase -può sempre tornare sotto un altra forma.-

    Il rombo di tuono dopo il lampo, fu quello il tempo che il ragazzo impiego per lanciare il suo attacco.
    La dinamica fu a malapena percettibile: la lama che colpiva il pavimento davanti a Warui, il simbolo della tigre che sbloccava la tecnica del corpo sfarfallante e due schizzi di sangue, provenienti dai tendini di entrambi i piedi di Warui dopo che il ragazzo gli era scivolato fra le gambe.
    Un tonfo fece tornare, chi poteva, a respirare. Warui era caduto a terra, fulminato dalla velocità del suo avversario.

    Non fatevi più vedere-
    Furono le sue ultime parole. In silenzio aspettò insieme al suo amico i soccorritori, mentre lo sotterrava vicino all'albero sopra il quale avevano svolto la loro prima e ultima missione insieme.
    Il ninja medico, allo stesso modo, aiutò colui che aveva colpito e testimoniò a favore del ragazzo e del suo dfunto migliore amico.

    Fine. Forse un po' tamarro ma mi sono gasato scrivendolo e ormai il dado è tratto. Aspetto la valutazione :hat:
    Sono dubbioso sulla legittimità di quella cit. dello spadaccino della nebbia, ma il fondatore del clan era suo compagno quindi trovo improbabile che non lo conosca.
    Chiedo comunque ai moderatori se è possibile cambiare il nome del topic in "Funerale tempestoso"


    Edited by Tenshi-1 - 3/10/2020, 21:58
     
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