Questioni Ufficiali

PQ di sblocco elementale

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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    Capitolo 1 - Chiamata



    Era una mattina come molte altre in quel di Yugakure, una classica giornata di fine estate, quando le piogge si fanno più intense e il vento comincia a soffiare intenso su gli alberi che adornano tutto il villaggio, le foglie cominciano a danzare come fossero vive, ed il villaggio si prepara all'autunno.
    A quel tempo vivevo ancora nella vecchia casa dei miei genitori, una classica abitazione in stile "Calde Acque", una grossa costruzione di legno scuro con decorazioni in legno di mogano rossastro, che creavano un contrasto meraviglioso quando il sole tramontava oltre la collina, e il villaggio si colorava di un rosso antico, quasi simile al sangue rappreso.
    Ricordo che era mattina presto, mi ero alzato da poco e stavo preparando le mie cose per andare ad allenarmi nella foresta poco fuori dal villaggio, li mi sarei potuto dedicare a gli allenamenti senza che nessuno mi disturbasse, ma a quanto pare il destino aveva altri piani in testa per me.

    *Toc Toc* .......* Toc Toc*


    Nel sacrosanto silenzio di una mattina estiva, qualcuno ebbe l'ardire di bussare alla mia porta con insistenza prima delle 11, che bestia.
    Non aspettavo nessuno, non che qualcuno dovesse venirmi a fare visita ovviamente, di amici non ne avevo, e di pacchi non ne avevo ordinati.
    Mi diressi dunque a passo svelto verso la porta, visto che colui o colei che si celava dall'altro lato aveva parecchia fretta, visto le 4 bussate a poca distanza l'una dall'altra.

    Si ho sentito! Arrivo!


    Diamine...chi sarà adesso..


    Aprii la porta con decisione e curiosità, non aspettavo nessuno quella mattina, e da quando mi ero laureato all'accademia nessuno era mai venuto a farmi visita, ne ufficialmente, ne amichevolmente.
    Davanti a me si parò un individuo che riconobbi subito essere un Jonin del villaggio, questo dal suo giubbotto tipico e dal coprifronte integrale che indossava sopra i capelli ricci e castani, mi pareva di averlo già visto bazzicare anche per l'accademia tra le altre cose.

    Ambrose Hildebrand? corretto?


    Corretto.


    Bene, questa è per te allora, da parte della segreteria dell'accademia ninja del villaggio, arrivederci.


    Nemmeno il tempo di capire cosa mi avesse messo in mano, che scomparve in una nuvola di fumo bianco e denso, che però si diradò in pochi secondi.
    Un clone, un clone che andava di fretta, a quel punto si che le avevo davvero viste tutte.

    Un clone..nemmeno si disturbano a venire di persona..


    Richiusi la porta e tornai in cucina, appoggia la lettera sul tavolo in legno e procedetti a prepararmi la colazione, due uova strapazzate con un po di latte, sale e formaggio, accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso; Qualcuno avrebbe potuto pensare che le uova strapazzate non si accompagnassero bene con il vino rosso, ma probabilmente non avevano mai assaggiato il vino di Yugakure, un nettare simile all'ambrosia di cui è difficile fare a meno.
    Terminata la colazione, portai nuovamente l'attenzione alla busta che il Jonin mi aveva consegnato poco prima, una classica busta bianca con il sigillo in cera lacca, riportante il marchio dell'ufficio della segreteria dello Yukage, affari ufficiali dunque.
    Presi il tagliacarte e la aprii con attenzione, per non rovinare la busta, e procedetti a leggere a mente il contenuto di essa, che recitava, se non ricordo male, pressappoco così:

    CITAZIONE
    "Congratulazioni allievo per il conseguimento del grado di Genin, hai compiuto il primo passo nella gerarchia ninja, ed è per questo che riteniamo sia giunto il momento di un test preliminare per stabilire le tue affinità elementali.
    Per svolgere questo test dovrai recarti nella stanza 8F dell'accademia, secondo piano, e seguire le istruzioni dell'insegnante li presente, altre informazioni saranno date in loco.
    Hai tempo fino a sabato 8 per sostenere tale test, il mancato conseguimento dello stesso porterà una nota di demerito sul suo fascicolo privato.
    Cordiali saluti.

    Segreteria dello Yukage"

    Avevo sentito parlare di questo test, avevo visto alcuni ninja utilizzare tecniche elementali durante alcuni allenamenti, ma non mi ero mai posto il problema di che elemento possedessi io nel mio DNA, ma pareva essere arrivato il momento di scoprirlo.
    Decisi che sarei andato il giorno stesso, più che riflettevo sul fatto, e più che mi emozionavo al fatto di scoprire cosa il mio codice genetico nascondesse, dopo tutto mia madre non era di qui, ma di un altra nazione, i suoi geni mischiati a quelli di mio padre avrebbero potuto avere esisti incerti, e poi ero anche curioso di sapere "come", effettivamente, fosse possibile scoprire la natura elementale di un ninja senza interventi invasivi o analisi del sangue.
    Indossai i miei soliti indumenti e pettinai i capelli all'indietro con il mio solito prodotto, nulla nella mio routine era diverso da anni ormai, e così piaceva a me, la monotonia non era qualcosa che mi annoiava, ma qualcosa che mi dava sicurezza.
    Varcai la soglia di casa e mi diressi rapidamente verso l'accademia, che distava soltanto pochi chilometri da casa mia.
     
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    Capitolo 2 - Pace



    L'accademia di Yugakure era una costruzione imponente, al contrario della maggior parte delle costruzioni del villaggio, essa non era in legno, ma in pietra, così come tutti i palazzi pubblici del villaggio, compreso il Palazzo del Kage, ovviamente.
    Era una costruzione a tre piani, con ampio cortile e parcheggio per le biciclette, e al centro del cortile, torreggiante, svettava un albero di cedro alto 30 metri, un albero che, si dice, sia li da più di 200 anni, e che tutto il villaggio gli si sia stato costruito attorno, e che, in virtù proprio della sua età, non sia stato abbattuto per ricavarne la legna da costruzione, ma sia stato lasciato li, come un retaggio di un antico passato.
    Yugakure infatti non era un villaggio recente, ma recente era stata la sua ricostruzione, ad opera dell'attuale Yukage Dorian Ashford, un ninja di Amegakure che prese a cuore la questione del Villaggio delle Calde Primavere, quello che un tempo veniva chiamato "Il Villaggio nascosto nell'Acqua Calda", un luogo di pace, distrutto da un antica guerra, e poi riportato alla luce dalla benevolenza di individui su cui si mormorano molte cose folli, cose che farebbero rabbrividire il diavolo, ma di cui nessuno ha mai provato la veridicità, e a capo di questi individui c'era proprio lui, Ashford.
    Avevo sempre ammirato il Kage, un uomo retto e impassibile a tutto, non sfoggiava la minima espressione diversa dall'indifferenza, sia nelle sue apparizioni pubbliche, poche, sia nelle dirette in televisione, anch'esse rare.
    Mentre riflettevo sul Kage, mi guardavo attorno, e non potevo fare a meno di notare che le storie che avevo letto sui libri erano vere, il "Villaggio nascosto nell'Acqua Calda" era davvero la definizione di "pace", un luogo dove il rumore più assordante era quello del fruscio degli alberi e il cinguettio degli uccelli sopra di essi, un luogo bucolico, lontano dalla frenesia delle grandi capitali come Konoha e Ame, un luogo adatto alla vita semplice, pacifica.
    Ma nonostante questo, quando scendeva la notte, tutto taceva, gli uccelli non osavano cinguettare, gli animali non osavano circolare liberi come invece avrebbero potuto fare, le persone al camminare per strada preferivano il correre, raggiungere le loro destinazioni il prima possibile, come se non volessero stare troppo all'aperto una volta che il sole fosse calato.
    Una specie di timore reverenziale giungeva con il calare del sole, e alcune notti, se ti fossi posizionato alla finestra, forse, con un po di fortuna, o sfortuna.. avresti potuto udire degli urli indistinti in lontananza, brevi e soffocati, svanire nella calda brezza notturna.
    Mentre la mia mente viaggiava, le mie gambe, quasi automaticamente, visto la quantità di volte che avevo percorso quella strada quando frequentavo l'accademia, mi condussero fino al cortile con il grande albero di cedro dell'accademia, ci avevo messo meno del solito, come se le mie gambe avessero accelerato il passo che gli avevo dato autonomamente.
    Varcai la soglia principale dell'accademia e svoltai subito a sinistra, sorpassando la reception e salendo le scale, al primo piano c'erano le aule studio e quelle in cui era possibile consultare tutti i libri che l'accademia possedeva, mentre al secondo piano, la mia destinazione finale, si trovavano le aule dei test d'ingresso e degli esami trimestrali.


    6F....7F....8F!


    Percorsi il lungo corridio, composto da 16 aule, fino ad arrivare a quella che interessava a me, leggendo a mente i numeri delle classi, scritti sopra la porta scorrevole.
    Una volta giunto alla classe designata, vidi degli studenti uscire, allora mi affacciai, e vidi che la classe era vuota, l'unica presenza era quella di un Jinin seduto alla cattedra, stava sorseggiando un caffè mentre scriveva qualcosa su una pergamena con una penna moderna, ottimo connubio tra antico e moderno.
    Bussaai alla porta, benchè essa fosse già aperta, cosi da introdurmi al Jonin con l'educazione e la raffinatezza che mi avevano sempre contraddistinto, sin da quando ero piccolo.

    Venga pure avanti...lei è?


    Ambrose Hildebrand signore.


    Il Jonin sppoggiò il caffè sulla lignea cattedra e chinò la testa sulla pergamena, cercando il mio nome probabilmente, poi esclamò:

    Ah si, eccoti qui, Hildebrand, bene, possiamo cominciare.


    Si alzò e andò a chiudere la porta scorrevole, mentre dalla tasca tirava fuori dei foglietti di carte stropicciati.
    Una volta tornato alla cattedra, li appoggiò su di essa e mi invitò a sedermi ai banchi in prima fila, distanti circa 5 metri da lui.

    Bene, sai perchè siamo qui immagino, ma per chiarezza è necessario che te lo spieghi con chiarezza, così saprai esattamente a cosat stai andando incontro.
    Come ben sai, ogni ninja è, per natura, predisposto ad avere un chakra affine ad un determinato elemento, questa affinità è dettata principalmente dai geni dei genitori, se essi coincidono, l'elemento sarà al 70% quello dei tuoi genitori, se invece divergono, allora la probabilità è inferiore.
    Anche il luogo di nascita ha influenza, non è una regola standard ovviamente, ma la predisposizione genetica è influenzata anche dalla regione geografica.



    Si alzò dalla sedia e si diresse alla lavagna, cominciando a scrivere qualcosa su di essa con un gesso.

    Esistono 5 elementi principali in natura, Fuoco - Terra - Vento - Acqua e Fulmine, esistono anche delle combinazioni di questi ma oggi ci concentreremo su quelli principali.
    Va da se che tu, come chiunque altro, avrai una predisposizione a uno di questi elementi, e oggi siamo qui proprio per scoprire quale.
    Ti avverto però non sarà una cosa facile, servo molta concentrazione e forza di volontà per estrapolare il tuo elemento dal chakra e separarlo abbastanza da avere una reazione chiara ed inequivocabile...adesso vieni qui, che ti mostro come faremo a svolgere questo test.



    La spiegazione non necessitava di domande, era stata chiara e comprensibile, da quello che aveva detto lui, essendo mia madre una forestiera di Amegakure, i suoi geni dovevano essere differenti da quelli di mio padre, che invece proveniva da Kumogakure, dove anche io ero nato, anche se di quel periodo mi ricordo talmente poco da non considerarla la mia patria natale, avendola lasciata dopo pochi mesi dalla mia nascita, almeno questo era quello che mi avevano raccontato i miei genitori.
     
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    Capitolo 3 - Raiton?



    Mi alzai dalla sedia e uscii dalla fila di banchi, raggiungendo il maestro che, nel frattempo, si era spostato dalla lavagna nuovamente alla cattedra, rimettendosi a sedere e dando un sorso al suo caffè, che ancora fumava.
    Io mi portai davanti alla cattedra, e lui, posato il caffè, spinse in avanti quella pila di foglietti che aveva appoggiato li precedentemente, dei foglietti del diametro di pochi centimetri, di colore bianco scuro, bianco osso se non ricordo male, un po stropicciati e dai contorni ben delineati, doveva essere un grosso figlio A4 poi tagliato accuratamente in tante piccole sezioni.

    Sai cosa sono questi?



    No signore...sembrano dei fogli di comuni foglietti...



    E lo sono...fogli di carta, ma tutt'altro che comuni direi.
    Sono fogli speciali, sono incredibilmente sensibili al chakra, sono infatti ricavati dal legno di un particolare tipo di albero, le cui radici si nutrono del chakra del terreno per sostentarsi, assieme all'acqua ovviamente, e questo rende questi fogli molto sensibili alle tipologie diverse di chakra che ogni individuo possiede...se riesci ad imprimere in essi sufficiente chakra concentrato, e sottolineato concentrato, puoi ottenere un effetto ben determinato, ecco, adesso ti faccio vedere.



    Il Jonin prese dunque il primo foglio dalla piccola pila che avevo davanti a me, e lo mise tra il dito indice e quello anulare, rivolgendo la parte piatta del foglio verso di me.

    Adesso sta ben attento...sto facendo confluire il mio chakra all'interno del brandello di carte, sempre di più, fino a quando...



    I miei occhi non si sarebbero staccati dal figlio di carta nemmeno se accanto a me ci fosse stata una bella gnocca in reggiseno, ero troppo concentrato per percepire il mondo intorno a me.
    Il foglietto fece delle piccole vibrazioni, forse per la leggera brezza che penetrava dalle finestre aperte in fondo all'aula, o forse a causa del chakra che il sensei immetteva in esso, fatto sta che, dopo pochi secondi, il foglietto di carta prese fuoco tutto insieme, non avrei saputo dire se fosse successo da un punto preciso di esso, prese fuoco e basta, fu il tempo di un secondo, avessi battuto gli occhi probabilmente me lo sarei perso.

    Wow..è diventato..cenere!



    Questo perchè il mio elemento è il fuoco ragazzo, sono in molti nel villaggio ad avere questo elemento, non stupirti troppo...ma adesso tocca a te; avanti, prendine uno nel palmo della mano.



    Obbedii immediatamente, un brivido di curiosità e intraprendenza mi pervase totalmente, dovevo riuscirci a tutti i costi.
    Mentre prendevo il foglio e lo appoggiavo sulle mie mani, riflettevo su quale elemento mi sarebbe piaciuto avere dentro i miei geni, il fuoco sembrava meraviglioso, ma anche l'aria aveva la sua eleganza.

    Adesso chiudi le mani a conchetta, e poni l'altra mano sopra, bene...adesso voglio che tu convogli tutto il tuo chakra all'interno dello spazio creato tra le due mani, che agirà come camera d'amplificazione e ti permetterà di ottenere un risultato più rapidamente di come ho fatto io.



    Feci come disse il sensei, chiusi le mani una sopra l'altra, e cominciai a convogliare tutto il chakra che riuscivo a richiamare dal mio corpo verso le mani.
    Mi sentivo svuotare completamente, come se tutte le mie energie vitali mi stessero abbandonando, le mani cominciavano a tremare, rimasi così per circa 6 secondi, poi il sensei mi interruppe.

    Apri!



    Aprii le mani, ed il foglio era...intonso.
    Non era successo nulla, non aveva preso fuoco come il suo, e non si era modificato in nessun altro modo.
    Lo fissai deluso, ed il jonin percepì questa sensazione, quindi parlò:

    Hai convogliato il chakra nella tua mano, ma ti sei dimenticato di concentrarlo, se non lo concentri sul foglio, non otterrai mai un risultato accettabile, riprova.



    Richiusi la mano, e questa volta diedi fondo a tutte le mie forze per concentrare il chakra in un piccolo punto specifico, il centro esatto del mio palmo.
    Chiusi gli occhi, e richiamai il chakra dalla punta dei piedi fino alle mie mani, coinvolsi tutto il corpo, con gli occhi chiusi cercai di focalizzare la mia mente sul palmo della mano, cercai di visualizzare il foglio, e con tutta la forza che avevo...compressi tutto insieme!
    Percepiì una strana sensazione sul palmo della mano, non era calore, era come un pizzico, dunque aprii la mano, e con mio sommo stupore, il foglio non era bruciato come quello del maestro, ma si era accartocciato su se stesso, era diventato tutto raggrinzito.
    Il sensei lo guardò attentamente e si scompose leggermente, probabilmente non se lo aspettava.

    Ma non mi dire...quindi il tuo elemento è il Fulmine...un elemento piuttosto raro da queste parti.
    A differenza del fuoco, che è un elemento prettamente offensivo, il tuo fulmine può essere utilizzato in vari modi, ed è quello che dovrai fare adesso, ma non qui, perchè ci sono altri che aspettano fuori...tieni.



    Il jonin mi consegnò un kunai, estraendolo dal suo giubbotto e porgendomelo dall'anello.

    Voglio che adesso tu vada in cortile, e che ti concentri come hai fatto con il foglio di carta.
    La peculiarità del fulmine è che può scorrere dentro la maggior parte delle armi che possiedi, finchè sono di metallo o di un altro buon conduttore, prova a far scorrere il fulmine dentro il kunai, quando avrai fatto, lascia pure il kunai in segreteria, lo recupererò quando vado via.



    Ok signore..grazie della lezione, vado subito..


    Esclamai, mentre afferravo il kunai e mi dirigevo verso l'uscita.

    Fulmine...davvero interessante, non ne so molto di questo elemento, ma deve possedere delle caratteristiche davvero peculiari, dovrò andare il libreria ad approfondire domani..



    Pensai, scendendo le scale che mi avrebbero condotto al corridoio del piano terra, e una volta li, svoltai a destra per uscire dalla porta principale, ritrovandomi nuovamente nel cortile principale, quello con il grande albero secolare.
    Mi sedetti ai piedi dell'albero, e afferrai il kunai con la mano destra, presa a martello.
    Fissai il kunai intensamente, usai la stessa tecnica che avevo adottato precedentemente, quella di chiudere gli occhi e di visualizzare il kunai con gli "occhi della mente", così da acquisire una maggiore concentrazione e non venire distratto dall'ambiente circostante.
    Mi sforzavo e sforzavo, ma ogni tentativo sembrava essere vano, la rabbia mi stava mondando dentro a ogni tentativo fallito, perchè cazzo non ci stavo riuscendo?! Con la carta si e con questo no! Davvero?

    Digrignai i denti, e con tutta la rabbia che avevo, scagliai il kunai contro l'albero, fottuto kunai del cazzo.

    Uh..?



    Per un attimo, prima che il kunai lasciasse la mia mano, avvertii come un calore montante proprio sull'elsa del kunai, dunque guardai verso l'albero, e quello che vidi mi stupì enormemente.
    Con la forza con cui lo avevo scagliato, avrebbe solo dovuto scalfire leggermente l'albero...e invece si era conficcato per più di metà della lama dentro di esso, e delle piccole scosse elettriche di colore blu intenso permeavano il kunai, con un rumore simile ad uno stridio.

    Ce l'ho fatta...è stata...la rabbia?



    Pensai, mentre estraevo il kunai dall'albero, quell'ultimo secondo in cui ho rilasciato i miei nervi ha caricato il kunai di elettricità, facendo si che la sua capacità di perforazione aumentasse di molto, vista la poca forza con cui l'avevo lanciato.
    Poco forza ma molta determinazione, che servisse una cosa così per concentrare il chakra in un oggetto?
    Mentre camminavo per andare a casa, dopo aver consegnato il kunai in segretaria, riflettei sui miei genitori, se davvero le probabilità di avere un elemento come questo in un luogo geografico come il Paese delle Terme è ridotto notevolmente, la mia era stata solo fortuna, o nei miei geni c'era nascosto qualcosa che io ignoravo?

    - Fine -




    Prima role dopo 2 anni direi che poteva andare peggio :sisi:


    Edited by Revan - 31/8/2020, 06:38
     
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    Come restart ci sta xD ma hai da lavorare (spesso ci sono state ripetizioni degli stessi termini ed errorini simili), diamo un 25 con conferma dell'elemento :eh:
     
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    Ecco su cosa lavorerò :sisi:
     
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