[PQ] Sapere è potere

20 d.Z

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    [PQ] Sapere è potere pt. I



    Seto Akame




    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Urla disperate.
    Lo strazio di un’acuta nota di voce femminile.
    Il ridondante rumore dei passi che si susseguivano nervosi.
    Lo scoppiettio del legno che veniva dapprima arso dalle fiamme, per poi sfaldarsi.

    Mi trovavo davanti ad uno scenario macabro e mi sentivo impotente.

    Alcuni Ninja dal volto celato dalle ombre della notte stavano dando libero sfogo alla loro smania di distruzione, assaltando Kiri e riducendola in un cumulo di macerie.
    La potenza degli attacchi e la rapida successione con cui venivano sferrati avevano reso vani i tentativi di difesa da parte degli shinobi del villaggio.

    Le gambe mi tremarono e caddi a terra.
    Con gli occhi intrisi di sgomento, inerme, fissavo il terreno.

    All’improvviso una coppia di nemici atterrò a pochi passi da me, notandomi.
    Si avvicinarono; parlavano la mia lingua.


    Moccioso farai la fine di tutti gli altri!


    Uno dei due mi afferrò dai capelli e spinse con forza il mio capo sul terreno.
    Mi sentivo impotente di fronte a quella cattiveria ingiustificata.
    Non riuscivo a ricordare l’inizio di tutto quel trambusto.
    Dov’erano i miei genitori? pensavo; perché eravamo stati attaccati?


    É la fine per me..


    Le lacrime gonfiavano i miei bulbi oculari annebbiandomi la vista.
    Tra le macerie che mi circondavano riuscì a distinguere chiaramente alcuni libri che facevano parte della collezione della nostra famiglia.
    Riuscì inspiegabilmente a leggere con chiarezza il titolo di uno di quei volumi: “Studio degli Shinobi ed esperimenti”.
    Non avevo mai visto quel libro prima di allora.

    Se solo fossi stato abbastanza abile..
    Se solo avessi conosciuto le giuste tecniche per contrastare quei balordi..

    Uno dei due aguzzini preparò un potente calcio e stava per colpirmi in pieno volto.
    Chiusi gli occhi.


    [...]


    AAAAAAAAAHHHH!!!!!



    IMG_4872


    Mi alzai di scatto.
    Ansimante e con un battito cardiaco decisamente accelerato.

    Era solo un brutto incubo.

    Seduto sul letto della mia camera, mi guardai le mani per cercare di realizzare.
    Grondavo di sudore ed i miei vestiti da notte erano completamente inzuppati.
    Guardai oltre la finestra della mia camera e una luna piena dominava il cielo, circondata da un gruppo di dense nuvole che ne affievolivano leggermente il brillare.
    Sembrava tutto tranquillo.

    Mi alzai per dirigermi verso la cucina; avevo bisogno di un goccio d’acqua.
    Tracannai tutto il contenuto di una capiente caraffa in pochi secondi.
    Poi mi liberai di quegli abiti ormai zuppi, faticando a liberarmene.
    Accesi la luce del bagno e mi appoggiai al lavandino sospirando; mi guardai allo specchio e vidi il mio volto decisamente provato da quella brutta esperienza, alquanto insolita.
    Aprì il rubinetto facendo scorrere l’acqua, selezionando la temperatura più fredda possibile e mi sciacquai il viso; prima di richiudere mi inumidì i capelli.
    Presi la mia asciugamano, ci affondai la faccia per qualche secondo e dopodiché iniziai ad asciugarmi.


    Che spavento terribile..sembrava tutto così reale..


     
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    [PQ] Sapere è potere pt. II



    Seto Akame





    narrato - parlato - pensato - parlato altrui






    L’alba era ormai vicina.
    Le prime luci del mattino si facevano spazio timidamente tra i fitti banchi di nebbia che aleggiavano costantemente su quelle terre.

    Il mio battito cardiaco stava tornando su ritmi regolari.
    Avevo ormai preso coscienza di quanto accaduto poco prima ma rimasi tuttavia turbato dal contenuto ambiguo di quell’incubo.
    Non avevo mai vissuto eventi particolarmente traumatici che giustificassero delle immagini così cruente, scaturite dalla mia immaginazione.


    Forse non devo farmi troppi pensieri, sarà stato un semplice incubo..


    La mia attitudine nella ricerca del significato di ogni cosa mi portava spesso a incastrarmi tra i miei pensieri.
    Ero stato più volte redarguito da mia madre a riguardo; alle volte è bene lasciare che le cose accadano ed evitare di soffermarsi sul perché.

    Decisi nuovamente di non farmi ulteriori domande.

    Tornai in cucina per prepararmi una buona colazione.
    Appoggiai la caffettiera sul fuoco, nell’attesa che il gorgoglìo del caffè mi desse il segnale per poterlo versare e gustarmi una calda bevanda.
    Così riempii la mia tazza quasi fino all’orlo e mi appoggiai al bordo del marmo levigato che ricopriva le superfici di quella stanza.

    Portai verso le mie labbra quel caffè..


    CITAZIONE
    Le gambe mi tremarono e caddi a terra.
    Con gli occhi intrisi di sgomento, inerme, fissavo il terreno.

    All’improvviso una coppia di nemici atterrò a pochi passi da me, notandomi.
    Si avvicinarono; parlavano la mia lingua.


    Moccioso farai la fine di tutti gli altri!

    Un flashback di quell’incubo mi fece perdere la presa della mia tazza, che rotolò su se stessa in aria, rovesciando il liquido bollente, cadendo rovinosamente sul pavimento e frantumandosi in mille pezzi.


    Ahi! Ca**o come brucia!


    Le immagini di quel brutto sogno mi avevano turbato profondamente.
    La sensazione di impotenza che provai in quegli attimi riaffiorò.

    Mi ero trovato dinanzi ad una delle mie più grandi paure: quella di non poter essere d’aiuto ai miei cari, in casi di estrema necessità.
    Certo, ero ancora un giovane Genin, ma non volevo in alcun modo adagiarmi sulla mia inesperienza.


    CITAZIONE
    Tra le macerie che mi circondavano riuscì a distinguere chiaramente alcuni libri che facevano parte della collezione della nostra famiglia.
    Riuscì inspiegabilmente a leggere con chiarezza il titolo di uno di quei volumi: “Studio degli Shinobi ed esperimenti”.

    Un altro flashback..


    Non ho mai visto quel libro..darò un’occhiata in biblioteca per capirne di più..


    Così mi asciugai alla buona e raccolsi velocemente i cocci della mia tazza e li gettai nella pattumiera.

    Corsi verso la stanza che avevamo adibito a studio, dove custodivamo da generazioni moltissimi libri, riposti ordinatamente e spolverati quotidianamente per conservarli al meglio.

    Iniziai a perlustrare gli scaffali delle librerie con attenzione, in cerca di un qualunque collegamento visivo con quanto mi era apparso in sogno.


    Eccoli! Forse li ho trovati!


    Tra i più alti ripiani di quei vecchi mobili in legno, scorsi il dorso di alcuni volumi, che assomigliavano molto a quelli che stavo cercando.
    Presi un piccolo sgabello che utilizzavamo come appoggio per raggiungere le sezioni più in alto; ci salii sopra e mi avvicinai a quei libri per poterne leggere l’intestazione.


    “Studio degli Shinobi ed esperimenti”


    É proprio lui!!!!



     
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    [PQ] Sapere è potere pt.III



    Seto Akame





    narrato - parlato - pensato - parlato altrui





    Sfilai il libro prestando molta attenzione a non perdere l’equilibrio, piuttosto precario visto che appoggiavo un solo piede sul piccolo sgabello.
    Una volta tra le mie mani, lo girai per guardarne la copertina; era proprio il volume che aveva catturato la mia attenzione durante il sogno.

    Rimasi un attimo interdetto.

    Ero sempre stato molto scettico sulle teorie che collegavano i sogni alla realtà.

    Mi era capitato più volte di sentire parlare la signora Yamada di alcune apparizioni del suo vecchio marito in sogno; addirittura una volta sostenne che le preannunciò la morte del suo povero gatto.
    Certo quella peste aveva istinti discutibili che lo portavano spesso a cacciarsi nei guai, quindi suo malgrado fu un evento facilmente diagnosticabile.

    Sentì una serie di passi provenire dalle scale, mi voltai di scatto e nascosi istintivamente il libro alle mia spalle.
    Alla fine della rampa spuntò mio padre che, dopo essersi guardato intorno, con espressione intorpidita dal sonno mi squadrò, stropicciandosi gli occhi.


    Ehi Seto! Ho sentito parecchio trambusto!
    Credo dalla cucina..
    Cosa ci fai sveglio così presto?



    Decisi di non dare nell’occhio e minimizzare quanto mi era successo.


    In effetti devo avervi disturbato..non riuscivo più a dormire e ho deciso di scendere per prepararmi la colazione.
    Purtroppo mi è scivolata la tazza dalle mani..



    Accennai un sorriso fintissimo.

    Non c’era un motivo particolare per cui avrei dovuto tenere nascosta quella mia esperienza, ma volevo consultare in privato quel libro per poter approfondire il tutto.

    Ma il mio vecchio, acuto osservatore, mi incalzò insospettito.


    Sei proprio sicuro che vada tutto bene?


    Alzai il pollice e strizzai l’occhio destro.


    Tutto alla grande!


    Mi avvicinai alle scale, gli diedi una pacca sulle spalle e salii i gradini a due a due.
    Una volta arrivato nella mia stanza, accompagnai la porta alle mie spalle e chiusi a chiave.
    Sospirai.

    Tirai fuori il libro che avevo nascosto tra i pantaloni e sotto la mia maglietta e lo appoggiai sulla scrivania.

    Aveva l’aria di essere un volume antico; sembrava persin appartenere ad un epoca precedente a quella dei miei nonni.

    Lo aprii e nella prima pagina vi era il titolo: “Studio degli Shinobi ed esperimenti”
    Sotto di esso vi era una frase scritta a mano con una calligrafia indecisa, frettolosa, che riportava testualmente: “Sapere è potere”.


     
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    [PQ] Sapere é potere pt.IV



    Seto Akame





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    Voltai così la pagina e mi trovai di fronte al primo capitolo di quella pubblicazione.
    Lessi velocemente quelle righe.
    Si trattava di un’introduzione, con un riferimento chiaro e sintetico all’argomento dello stesso.

    Sfogliai quindi velocemente le pagine e fui particolarmente colpito dal fatto che i margini di quest’ultime erano pieni di appunti, probabilmente scritti da uno dei vecchi possessori di quel vecchio libro.

    Decisi dunque di intraprenderne seriamente la lettura.



    […]



    Fui talmente immerso in quei testi che persi completamente la cognizione del tempo.
    Il sole era ormai alto nel cielo, seppur parzialmente celato dalla solita densa nebbia che caratterizzava il clima Kiriano.

    Qualcuno bussò alla mia porta.


    Ehi Seto! Sono mamma..tra qualche minuto si mangia, scendi pure quando vuoi..


    Si! Arrivo subito!


    Staccai gli occhi dal libro e lo chiusi.

    Sin dalla mia infanzia mi ero avvicinato sempre più al mondo della lettura; avevo ereditato quella passione dai miei genitori, entrambi molto convinti dell’importanza della cultura nella vita degli shinobi.
    Avevo quindi letto molti libri e ultimamente mi ero focalizzato su quelli che parlavano principalmente dell’utilizzo dei ninjutsu.
    Non mi ero mai imbattuto, fino ad allora, in una scrittura tanto singolare come quella di quella mattina.

    Decisi dunque di approfondire ancora la questione.

    Scesi al piano inferiore; un profumino delizioso mi accompagnò fino alla cucina.
    La tavola era imbandita e sui fornelli alcuni tegami emanavano vapori dagli odori inebrianti.
    Presi posto al mio solito lato del tavolo.

    Scelsi di prendere il discorso alla larga perché non avevo ancora ben chiare le mie intenzioni a riguardo.
    Mi rivolsi a mio padre, in quanto lo ritenevo il più esperto tra i miei genitori.


    Papà..quanto è importante per uno shinobi conoscere molte tecniche?


    Mi guardò con attenzione e poi rispose:


    La conoscenza delle tecniche è senz’altro fondamentale..
    Ti permette di avere coscienza in eventuali scontri e padroneggiarne tante ti garantisce più versatilità nelle varie situazioni.
    Certo però c’è una bella differenza tra il conoscerle ed il saperle utilizzare al meglio.



    Mi aspettavo una risposta di quel tipo, del resto conoscevo molto bene il mio vecchio.
    Continuai dunque ad incalzarlo.


    Capisco..ma hai conosciuto o sai di qualche Ninja che si è distinto particolarmente per l’utilizzo di numerosissime tecniche?


    Mi stavo pian piano avvicinando all’argomento di cui stavo leggendo nel libro che mi apparve in sogno.
    Quella domanda però fu alquanto particolare e seppur stranito, l’esperto Jonin di Kiri, rispose nuovamente.


    Beh, direi che sicuramente i vari Kage che si sono susseguiti nei vari villaggi, oltre ad essere shinobi esperti a 360 gradi, conoscevano senza dubbio un’ingente quantità di jutsu..
    Comunque sono esistiti shinobi che hanno dedicato la propria vita allo studio di nuove tecniche..



    Ci stavamo avvicinando al punto al quale volevo arrivare.
    Non volevo sembrare insistente, ma allo stesso tempo il mio desiderio di sapere si faceva sempre più pressante.





    Edited by ¬Seto - 6/6/2020, 13:27
     
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    [PQ] Sapere è potere pt. V


    Seto Akame





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    In accademia ci erano state narrate alcune delle più eroiche gesta dei Kage che si erano susseguiti al comando di Kiri.
    Sicuramente il tempo e il tramandarsi di quelle storie fece si che piuttosto di cronache si trattasse di veri e propri miti, ma ciò non toglieva il fatto che quegli shinobi avevano abilità decisamente superiori a tutti gli altri.

    Ma non ero interessato in quel momento alla storia dei Kage o alle loro capacità.
    Ero pressoché convinto che colui il quale aveva scritto quegli appunti ai margini di quel libro, fosse tutt’altro che a capo di un villaggio.


    É arrivato il momento di capire se quegli scritti sono attendibili o meno.


    Nel frattempo ci venne servito il pranzo.
    Un abbondante piatto di Ramen rovente interruppe il nostro discorso.

    Decisi dunque di riprendere la nostra chiacchierata in un secondo momento, così da non insospettire inutilmente i miei genitori.

    Ero ormai sveglio da parecchie ore e l’incubo notturno mi aveva tolto qualche energia, ma preso dalla mia lettura e dagli eventi quasi paranormali di quella mattinata, non mi accorsi di avere in realtà una fame da lupo.

    Divorai la mia porzione di Ramen in pochissimi minuti, rischiando un’ustione al cavo orale.
    Come al solito mia madre non si smentì: ai fornelli non conosceva degni rivali.

    La mia curiosità però non mi dava pace.

    Volevo andare in fondo a quella questione, terminando la lettura di quel libro, ma non prima di aver ottenuto ulteriori informazioni da parte del mio vecchio.


    Una volta che avrò il quadro completo della situazione, probabilmente scoprirò il significato di quello strano incubo.


    Sono sempre stato un tipo molto curioso; un tratto caratteriale ereditato, tra l’altro, da entrambi i miei genitori.
    La nostra famiglia era solita aprirsi al dialogo in ogni situazione ed era anche uno dei motivi per il quale eravamo così uniti e felici.
    Certo stavo nascondendo qualche particolare sulla natura delle mie curiosità di quel giorno, ma pensavo fosse ininfluente ai fini del discorso.

    Così interruppi di nuovo il silenzio che le prelibate pietanze del pranzo avevano portato in tavola, incalzando nuovamente mio padre.


    Noi shinobi abbiamo dei limiti nell’apprendimento dei jutsu immagino..


    Beh, in quanto uomini tutti noi abbiamo dei limiti.
    Se vogliamo vederla sotto un aspetto filosofico, questo è anche un bene.
    Dai limiti nascono le debolezze e dalle debolezze nascono le necessità di collaborazione, che sono alla base della vita di un villaggio.
    Per quanto riguarda i justu in generale, sì ci sono diversi limiti..
    Basti pensare al fatto che i vari clan hanno sviluppato delle abilità innate al quale sono legate diverse tecniche.
    Anche agli elementi del chakra corrispondono dei jutsu specifici..


    Sentivo che il momento era proficuo per arrivare al punto cruciale della questione.


    Ci sarà stato qualche shinobi che ha infranto questi limiti? ahah


    Risi per evitare di appesantire troppo la situazione, facendo sembrare quella discussione un pour-parler piuttosto che una sorta di interrogatorio.

    I miei genitori si scambiarono uno sguardo e dopo un cenno d’intesa, l’esperto Jonin continuò con naturalezza a rispondere alle mie curiosità.


    Infrangere i limiti può essere un arma a doppio taglio Seto.
    Si può imparare molto..ma se non si ha la giusta consapevolezza delle proprie azioni ci si può cacciare in situazioni molto pericolose.
    Comunque adesso è ora di sparecchiare..forza! diamo tutti una mano.



     
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    [PQ] Sapere è potere pt.VI



    Seto Akame





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    La risposta lapidaria da parte di un oratore quasi logorroico come il mio vecchio, rappresentava di per se una conferma di quello che pensavo: gli appunti scritti dallo sconosciuto su di quel libro potevano essere affidabili.

    Quel volume, che avevo chiaramente distinto negli attimi concitati del mio incubo notturno, parlava di come negli anni gli shinobi avessero studiato alcune tecniche elementari, per poi crearne delle evoluzioni ben più complesse ed efficaci.
    Ma non solo; dallo studio della genetica dei ninja erano emerse ulteriori informazioni che sarebbero state sfruttate negli anni per poter sviluppare abilità molto particolari.
    Proprio su questo argomento, si soffermavano gli insoliti appunti.

    Aiutai i miei genitori a sparecchiare la tavola, come mi era stato richiesto.
    Cercai di non pensare per qualche momento a quel sogno e a quello che avevo letto, ma ancora troppi interrogativi mi frullavano per la testa.
    Dovevo leggere tutto fino alla fine.

    Tornai in camera e chiusi nuovamente a chiave la porta.
    Presi quel misterioso libro e lo riaprii, riprendendo da dove l’avevo lasciato.



    […]



    Passarono alcune ore, ma mi parvero minuti.
    Giunsi all’ultima pagina dove l’autore, per conclusione, scrisse le sue considerazioni personali sull’argomento.


    CITAZIONE
    “Il potere della ricerca è incommensurabile, vi è solo un limite: la morte

    Un concetto qualunquistico, ma comunque oggettivo.

    Ma parte della frase era stata barrata e vi era l’ultimo appunto dell’antico possessore:


    CITAZIONE
    “L’unico limite è il corpo, alla morte si può sfuggire.”

    Tutte le considerazioni scritte ai margini di quelle pagine teoriche, facevano intendere che colui il quale le scrisse stava studiando a fondo alcuni jutsu e che ne conoscesse innumerevoli.
    Ma quelli più interessanti riguardavano degli esperimenti, che lui stesso sembrava condurre, sulla genetica degli shinobi.

    L'accuratezza delle descrizioni e la sicurezza che traspariva in quei pensieri, messi nero su bianco, mi avevano conquistato sin dall'inizio.

    Collegai l’ultimo commento con quelli precedenti e un brivido mi percorse la schiena.


    Non è possibile..


    Iniziai a sudare freddo.
    Ripensando all’incubo da cui tutto era partito riuscii a trovare il filo conduttore.

    Nel mio sogno non avevo avuto il tempo di imparare i jutsu necessari per contrastare i nemici che avevano assaltato il villaggio; mi trovavo inerme ai loro piedi.
    Mi sentivo smarrito.
    Cosa avevo vissuto a fare? Mi chiedevo..

    Da tempo, prima di addormentarmi, pensavo allo scopo della vita di uno shinobi; mi interrogavo su cosa potessi fare per aiutare i più deboli a non essere sopraffatti dalla cattiveria che dilagava anno dopo anno.

    Ma la soluzione alla mia più grande paura mi venne servita proprio negli istanti conclusivi, poco prima di chiudere gli occhi.

    In quel libro, custodito tra gli scaffali più alti della biblioteca di famiglia, avevo trovato il mio obbiettivo.


    Da oggi in poi cercherò di imparare quante più tecniche possibile!
    Studierò giorno per giorno per acquisirne sempre di più!
    Non mi rimane che trovare la soluzione all’ultimo enigma..

    Come si può sfuggire alla morte?



    Non sapevo se sarei mai stato in grado di trovar risposta a quella domanda, né tantomeno da dove avrei dovuto iniziare.
    Non potevo immaginare cosa mi avrebbe riservato il futuro.

    Ma per una volta, al centro dei miei pensieri, non c'erano più esitazioni ma una sola consapevolezza: Sapere è potere!
    Ed io ne bramavo molto.




     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Puoi prendere il massimo del tuo grado per tutti e 6 i post (70 punti exp). Mi è piaciuto molto come hai impostato la storia per "indirizzare" il pg senza scadere nelle solite cose che capita di leggere nei gdr (come robe che portano necessariamente ad abbattere l'ambientazione o tirando fuori png o personaggi del manga senza alcun senso).
    Bravo, complimenti!
     
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    Sono contento ti sia piaciuta e ti ringrazio per l'attenzione!
     
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