[Caccia] Terrori Notturni

Per Tisy16

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    L'aria che si respirava in quei giorni in quel di Konoha era decisamente carica di tensione. Nonostante alcune delle più temibili e rinomate organizzazioni criminali fossero ormai state estirpate, non c'era da stare tranquilli. Gran parte dei ninja di grosso calibro, provenienti da ogni dove, erano stanziati proprio nel Paese del Fuoco in attesa che qualcosa di grosso si mettesse in moto, e forse era proprio questo che di ancora misterioso per i più che generava agitazione e timore. Cosa poteva esserci di così grave da richiedere tali assembramenti di soldati? Solo il tempo lo avrebbe potuto rivelare.

    In questo contesto non ci si poteva dimenticare che il mondo andava avanti ed il male non restava a guardare. Probabilmente per questo, o semplicemente per le buone prospettive di guadagno, nuove leve decisero di intraprendere la rischiosa carriera del Cacciatore di Taglie. Quel pomeriggio erano in quattro ad essersi recati in quell'ufficio per il loro test ed a dar loro il benvenuto vi era un uomo sulla trentina, dagli occhiali squadrati ed un fisico a dir poco asciutto.

    Bene... Voi sareste i quattro novellini...

    Disse squadrandoli attentamente uno ad uno per qualche istante, il tutto senza nemmeno alzarsi dalla sua postazione, dietro una scrivania in fondo all'ufficio. Non si trattava di un posto poi così grande, sembrava quasi una segreteria, l'unica cosa che attirava però l'attenzione era la grande bacheca posta sulla parete di destra, con su affissi tutti i ricercati attualmente conosciuti, da più pericoloso attualmente in circolazione, all'ultimo ladro di polli appena denunciato dall'altra parte del continente.

    Vedremo se sarete all'altezza di questo lavoro, vi avverto... Queste non sono le solite missioni di salvataggio o di soccorso che vi affidano al villaggio... Qui si scova il male puro ed in buona parte dei casi si è costretti ad estirparlo... Non si scherza! Vi sentite pronti?

    Un'altra occhiata vagante sui candidati mentre tirava fuori da un cassetto quattro fascicoli per poi posarli sulla scrivania quasi vuota e decisamente ordinata, quasi in modo maniacale, facendone scivolare ognuno in direzione di di un diverso shinobi.

    Questi sono i vostri obiettivi, nei fascicoli troverete tutte le informazioni in nostro possesso, per eventuali ulteriore ricerche potete sfruttare la sala computer oltre quella porta... Buona fortuna... Ne avrete bisogno!

    Terminato il monologo indicò la porta della sala computer ed esortò i presenti a darsi una mossa, ciò che dovevano fare non aveva certo bisogno di ulteriori spiegazioni.

    tisy16 Eccoci qui, essendo Yu un ricercato già comparso on GDR non l'ho creato da 0 ovviamente. Esponi le motivazioni che spingono Atsushi ad intraprendere questa via, da fascicolo otterrai le informazioni riportate nel topic della bacheca ricercati più la seguente:
    CITAZIONE
    Sembra che "Il Sadico" si sia spostato nella zona di Konoha abbandonando il suo rifugio di Oto. Non ne è stato accertato il motivo ma da alcuni mesi si sono verificati svariati casi che seguono perfettamente il suo modus operandi. I più recenti sono avvenuto presso un villaggio nei pressi del confine con Oto.

    Per dubbi sono a portata di MP
     
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    I


    Konoha. Arrivarci era stata una passeggiata. Ad Atshushi era bastato evocare uno dei piccoli rospetti suoi amici, celarsi al suo interno e lasciare che fosse lui a coprire la distanza che lo separava dal Villaggio della Foglia. Era una sorta di teletrasporto, più rozzo e meno duttile di quello conosciuto dagli storici Hokage, ma ugualmente comodo. Atshushi aveva fatto male i conti, poiché si ritrovò attorniato da ninja inferociti che lo intimavano di presentarsi e identificarsi, nonché di giustificare la sua presenza in quel luogo.

    Coperto da un mantello scuro e con il viso coperto quasi totalmente dalla sua nuova armatura, Atshushi risultava del tutto irriconoscibile. Abbassò lentamente il cappuccio, lasciandolo cadere sulle spalle.

    < Vi chiedo scusa, cari colleghi. >

    Ad una leggera sollecitazione del chakra, l’armatura che gli celava la testa si schiuse ritirandosi fino alla base del collo, mostrando gli scarmigliati capelli neri e il pallido volto del ninja.

    < Mi chiamo Atshushi e sono un ninja di Kiri. Più precisamente uno Sp. Jounin della Nebbia. >

    < Cosa ci fai qui, Atsushi? > Gli chiese uno di quegli shinobi, in totale erano tre.

    < Atshushi, mi chiamo Atshushi. > La sua lingua sibilò nel pronunciare correttamente l’anomala sillaba che rendeva unico il suo nome. Un caro lascito della sua madre scomparsa. < Sono stato convocato a Konoha per la riunione circa l’annientamento di quel maledetto pazzo di Qahin. Ma non è solo per questo che mi sono spinto fino al vostro ridente villaggio. >

    Ridente era una parola quanto mai fuori luogo per Konoha in quel periodo. Il villaggio era stato travolto dal trambusto per quell’improvvisa riunione di shinobi e, soprattutto, per la distruzione della confinante Otogakure.

    < E cos’altro ti porta qui, collega? >

    < Pare che ci sia una certa persona da trovare. Ecco, > rispose frugando nel borsello posto sul fondo schiena < ho l’ordine firmato dai miei superiori. > Gli porse un foglietto con le giustificazioni che lo portavano a Konoha. Evidentemente, sbucare al centro del villaggio come un invasore non era stata una grande idea. Se ne sarebbe dovuto ricordare la prossima volta. Era emerso dall’acqua come una Venere rediviva, ma ad accoglierlo non c’erano state le tre grazie con una veste di fiori.

    *



    Quando fu libero di andare, potè recarsi nell'ufficio taglie del villaggio. Lì, ad attenderlo, c’erano altri tre ninja in attesa del loro primo incaricato di cacciatori di taglie. E così anche Atshushi era stato inviato lì, affinchè si dimostrasse idoneo a ricoprire quel ruolo e contribuisse al bene comune andando a caccia di mukenin da assicurare alla legge. Lavorare in nome di un bene superiore era all’ordine del giorno per Atshushi. Completare incarichi senza sapere quanto effettivamente giovassero al mondo era ancora più ordinario per lui. Ora, finalmente, poteva mettersi in gioco per ridurre il numero di criminali e scellerati in giro per quella terra stravolta da guerra e da razzie. Avrebbe avuto anche una certa flessibilità, potendo scegliere liberamente i bersagli delle sue cacce. Aveva già un’idea su chi andare a cercare, ma non era ancora pronto. Aveva già fallito in altri incarichi e non poteva permettersi di sbagliare nuovamente.

    Ad accogliere i quattro aspiranti cacciatori c’era un uomo secco come un manico di scopo, con dei capelli portati in modo alquanto femminile e un paio di occhiali inforcati sopra il naso. Tentò di far loro il terzo grado, scoccando occhiate penetranti da dietro le sottili lenti e parlando con una certa asprezza e senza riguardo di chi aveva davanti. Se quei ninja erano lì, sicuramente sapevano quale via avevano scelto. Per certo, Atshushi lo sapeva ed era ben lieto di esporre la sua vita all’incarico più rischioso possibile. Sarebbe diventato anche un anbu, ma era utopia sperare che il villaggio lo selezionasse per un ruolo dov’erano richieste abilità elevatissime., ma forse, lavorando efficientemente in quel nuovo ruolo, sarebbe anche riuscito a farsi notare. Ad ogni modo, aveva davanti a sé la possibilità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe: Torma e Surgi, tanto per citarne un paio.

    Tuttavia, per arrivare in cima a una montagna si deve necessariamente partire dal basso e aveva ricevuto come primo incarico un certo Yu. Prima di partire alla sua ricerca, avrebbe dovuto raccogliere quante più informazioni possibili. Raccolse il fascicolo che gli era stato dato e si recò davanti uno dei terminali.

    Cominciò a sfogliare il fascicolo e i fogli contenuti in esso. Una smorfia amare rabbuiò il già cupo viso dello shinobi.
    Sadico torturatore, è ricercato dalla polizia di Oto per aver rapito due donne. Non si sa molto di lui. Pericoloso. Instabile mentalmente. Ci serve vivo.

    Lentamente il disgusto sparì dal volto del ninja e un accenno di sorriso appena percettibile gli fece arricciare le labbra.

    “Esattamente il tipo di persona che vorrei punire. Sadico torturatore? A quest’uomo piace far soffrire persone innocenti. Si merita una punizione esemplare per ciò.”

    Puntellò con il dito una parola in particolare, come a volersela stampare in testa. “Vivo.”

    Continuò con le proprie ricerche, aiutandosi con le banche dati accessibili dal terminale e ricavò proprio un’informazione essenziale per dare il via alle proprie ricerche.

    Sembra che "Il Sadico" si sia spostato nella zona di Konoha abbandonando il suo rifugio di Oto. Non ne è stato accertato il motivo ma da alcuni mesi si sono verificati svariati casi che seguono perfettamente il suo modus operandi. I più recenti sono avvenuto presso un villaggio nei pressi del confine con Oto.

    Aveva una vaga idea su quale villaggio potesse essere. La dicitura era piuttosto vaga, ma sapeva perfettamente quanti e quali villaggi erano sul confine tra Oto e Konoha, pertanto non poteva far altro che iniziare da quello più grande. Arrivarci non sarebbe stato un problema con l’ausilio del suo piccolo rospetto.

    Roy, perdona il ritardo. Questo evento è successivo alla pq che ho incorso e che finirà come tu ben sai. Quindi da qui in poi avremo un Atshushi molto più freddo e spietato, ma pur sempre tormentato dall'ombra dei suoi infiniti insuccessi. Spero vada bene questo post
     
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    Ottenute le informazioni necessarie e preparatosi a ciò che lo aspettava, Atsushi si apprestò a sfruttare un jutsu peculiare al suo stretto rapporto con gli amici Rospi per raggiungere rapidamente il villaggio selezionato come meta iniziale per quella caccia.

    La sua comparsa, poco fuori dal piccolo centro abitato, fu abbastanza anonima rispetto alla precedente. Si apprestò quindi a coprire le poche decine di metri che lo separavano dall'obbiettivo e se nel farlo si fosse guardato intorno, avrebbe potuto notare una certa tensione palpabile nell'aria. Uomini armati si aggiravano per le strade quasi a fare da sorveglianti, di donne invece sembrava non esserci nemmeno l'ombra. Una giovane donna comparve però da dietro l'angolo poco dopo, diretta, a passo svelto e deciso,verso un grande edificio non molto lontano dal Cacciatore in erba. Dietro di lei ben tre persone armate rispettivamente di arco e forconi la seguivano da vicino guardandosi intorno, per quanto ad un attento sguardo, avrebbe fatto più paura lo sguardo truce della inusuale donzella, che la sua scorta apparentemente improvvisata.

    Chi sei? Cosa ti porta qui?

    Una voce attirò poi l'attenzione di Atsushi che voltandosi avrebbe visto un ragazzo dallo sguardo molto simile a quello della ragazza, mentre gli puntava contro un pugnale.

     
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    Atshushi sbucò nel villaggio in cui sperava di arrivare senza grossi intoppi. Stavolta non c'erano schiere di ninja pronte ad arrestarlo, ma soltanto il piacevole suono di un ruscello che gorgoglia tra lisce rocce. La foresta del fuoco era meno fitta in quel punto perchè a qualche chilometro gli alberi avrebbero lasciato il posto alle ampie risaie di Oto.

    "Chissà se anche quest'anno i campi verranno arati e coltivati..." Un pensiero anomalo lo colpì mentre avanzava verso il villaggio. La guerra avrebbe scatenato una grossa carestia? I paesi più fertili del continente erano anche quelli maggiormente colpiti dalla guerra. Migliaia di profughi affollavano Kiri e, prima della guerra, quei profughi erano braccianti e contadini che si spezzavano la schiena nei campi. Ad ogni modo, quel suo pensiero naufragò velocemente, mentre le sue speranze di trovare il suo obiettivo avevano il vento in poppa.

    Il villaggio era un insieme di case ed edifici di legno eretti lungo il corso del fiume. Apparentemente, la loro edificazione era stata casuale e non dettata da alcun criterio urbanistico, tuttavia il risultato finale era armonioso ed induceva l'animo a tranquillizzarsi. Quale luogo migliore per ristorare lo spirito e la mente se non un piccolo paese di periferia immerso in un paesaggio così bucolico?

    Atshushi aveva quasi raggiunto il ponte che collegava le due sponde del fiume, quando venne fermato da una donna poco più grande di lui, seguita da tre uomini armati alla meglio con attrezzi da lavoro, sebbene uno di essi fosse munito di arco e frecce. Il ninja di Kiri aveva già notato lo stato d'agitazione che regnava nel villaggio, scorgendo appena arrivato ronde di uomini armati a pattugliare i confini segnati dalle abitazioni più periferiche.

    CITAZIONE
    Chi sei? Cosa ti porta qui?

    Lo intimò una ragazza mostrando l'arma che stringeva in mano. Era alta e slanciata, vestita di abiti alquanto succinti

    "Che risposta fornire? Sono terrorizzati e temono chiunque sia uno sconosciuto. Come dovrei presentarmi?"

    Atshushi alzò le mani, spingendo le spalle indietro, mostrandosi disarmato. Avvolto com'era nel mantello, la wakizashi e il rotolo sulla schiena non potevano essere viste. Portava ancora il cappuccio abbassato e l'armatura chiusa fino al collo, quindi il suo viso era ben in vista. La faccia da bravo ragazzo sarebbe potuto essere d'aiuto.

    < Sono uno shinobi di Kiri. > Aveva il coprifronte appeso al collo, come un foulard. A scanso d'equivoci lo indicò con un pollice. < Ho saputo che ci sono stati dei disordini in questo paese e sono stato incaricato di venire ad accertarmene di persona. >

    Un ragazzino con dei corti capelli tagliati a caschetto e uno sguardo da piccolo leoncino gli puntò un pugnale contro la schiena

    <dalla vostra accoglienza capisco come la situazione sia... piuttosto concitata >
    Atshushi
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    Ascoltando le parole dello straniero, il ragazzo sembrò tranquillizzarsi e, deponendo l'arma, la speranza sembrò invadere il suo viso insieme ad un grande sorriso. Senza indugio afferrò il polso del ragazzo e lo trascinò verso l'edificio ove la ragazza di poco prima si era diretta.

    Finalmente qualcuno che ci aiuti... La situazione qui è al limite della sopportazione ma per qualche motivo il nostro sindaco non vuole prendere provvedimenti... Forse lei metterà fine a tutto!

    Entrati nel grande edificio si trovarono in un grande ingresso con delle imponenti scale che portavano al piano superiore, di lì un corridoio che dava su una porta chiusa. Il ragazzo, preso dall'eccitazione la spalancò senza nemmeno bussare.

    Padre! Non possiamo continuare così... Qualunque sia il motivo... I cittadini vanno protetti e tu devi fare qualcosa!

    L'uomo, decisamente sconvolto, era palesemente turbato dalla situazione e restava in silenzio come vergognandosi di qualcosa di ancora misterioso.

    Non posso...

    Sussurrò rassegnato e sconfortato, quasi ignorando l'intrusione che però non sfuggì alla ragazza che si voltò cercando una spiegazione all'intrusione.

    Abbiamo la soluzione! Lui è un ninja inviato per aiutarci!

    Atsushi avrebbe quindi avuto modo do intervenire mentre lo sguardo del sindaco si riempiva di terrore

     
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    III


    Le parole di Atshushi parvero sciogliere l'iniziale tensione formatasi con la sua improvvisa apparizione nel villaggio. Il ragazzino depose il pugnale e sfoderò un raggiante sorriso allo shinobi. Lo afferrò repentinamente per un polso e cominciò a fargli strada per il villaggio, oltrepassando il ponte sotto il quale scorreva sonoro il fiume.
    Le parole del ragazzino parvero confermare la teoria del ninja, secondo la quale c’erano stati degli omicidi o, quantomeno, dei rapimenti in quel piccolo villaggio.

    < Ragazzino, spiegami cosa sta succedendo qui. > Atshushi avrebbe tentato di strappargli qualche informazione prima di arrivare ovunque lo stesse trascinando. < Chi è il vostro sindaco e perché non fa nulla? Non posso aiutarvi se non so niente. >

    Raggiungessero un poderoso edificio a due piani, costruito con robuste assi di legno scuro. Il ragazzo gli fece strada lungo una scalinata e poi proseguirono per un corridoio, fino a giungere davanti una porta chiuse. Il giovane la aprì con veemenza, senza preoccuparsi di bussare. Dalla familiarità con cui si era mosso in quel grande edificio, Atshushi intuì che doveva sicuramente abitarci. Inoltre, non aveva mancato di notare come quella struttura spiccasse su tutte le altre per dimensioni e complessità architettonica. Probabilmente lo aveva trascinato fino al cospetto di quel sindaco accidioso.

    Dentro la sala c’erano un uomo e una ragazza. L’uomo era ben vestito e, sebbene fosse seduto su uno scranno di legno, sembrava alto e slanciato. Pareva irrequieto e agitato, le pupille che roteavano da una parte all’altra come mosche. Incrociarne lo sguardo era impossibile, dal momento che stava ben attento ad evitare gli occhi indagatori del ninja in bella mostra dinanzi a lui. Atshushi portava ancora il mantello con il cappuccio abbassato sulle spalle e “l’elmo” ritratto al collo.

    Il ragazzino identificò nell’uomo la propria figura paterna e il pensiero che fosse anche il sindaco del villaggio prese terreno nella mente del ninja. La descrizione del giovane corrispondeva a quella della persona seduta lì di fronte, il quale, sordo alle parole del figlio, si limitò a pronunciare un flebile sussurro, manifestando la propria impotenza.
    Atshushi scosse la testa in senso di diniego, ma prima di poter cominciare a tempestare di domande il presunto sindaco, intervenne la ragazza. Per l’ennesima volta, questa ribadì quanto fosse misericordiosa la fortuna a far arrivare un ninja nel villaggio proprio in quel momento. Al kiriano, ormai, la situazione era nota. Certo, i dettagli erano totalmente assenti, ma ciò che si evinceva era come gli abitanti di quel luogo avessero subito una qualche sorta di attacco. Il tratto più rilevante era la persistenza della situazione di pericolo, costringendo tutti in uno stato di allarme.

    Gli occhi nocciola del ninja si puntarono come armi pronte a far fuoco. Con le informazioni apprese a Konoha e con una sommaria analisi della situazione riscontrata al villaggio, l’Uzumaki riuscì a maturare una propria ipotesi su tutta la faccenda. L’illazione era alquanto semplice: Yu il Sadico aveva preso di mira quel villaggio rapendo una o più persona. Probabilmente aveva scelto bersagli femminili, come già fatto in precedenza, ed era possibile che tali persone fossero vicine al sindaco, padre del ragazzo. Adesso poteva essersi nascosto da qualche parte nelle vicinanze, mantenendo il villaggio in allarme minacciando di morte o torture gli ostaggi oppure perseverando in incursioni finalizzate al rapimento di ulteriori persone.

    < Eviterò di fare inutili giri di parole andando dritto al punto. > Con voce austera Atshushi tentò di far rinsavire velocemente quell’uomo. < Mi spieghi chiaramente cosa sta accadendo qui oppure sarò costretto a considerarla complice del criminale che vi sta procurando tante noie. > Azzardò per tentare di scuotere il sindaco. Egli doveva rendersi di avere di fronte un ninja che sapeva esattamente cosa fosse accaduto. Forse questo lo avrebbe spronato a darsi una svegliata.

    Atshushi
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    Le dure parole dello shinobi e la sua fermezza, fecero piombare un vero e proprio macigno sulla testa del sindaco che calò il capo per qualche secondo. Un lungo respiro fu il primo segno del tentativo di farsi coraggio e raccontare tutto, c'era un grosso peso sulle spalle dell'uomo, un segreto che non aveva rivelatoa nessuno ma che ora era costretto a lasciar uscire.

    L'uomo, se così si può definire, che risponde al nome di Yu, meglio conosciuto come "Il Sadico", si è trasferito in questa zona ormai da mesi... La sua prima vittima è stata mia moglie...

    Nel pronunciare quelle parole la voce si fece singhiozzante e gli sguardi dei due ragazzi si incupirono pregni di rabbbia mentre l'uomo si apprestava a continuare esitante, facendo scorrere lo sguardo tra i due suoi figli.

    Quello che nessuno sa... Nemeno i miei figli, è che in quell'occasione io trovai il suo rifugio mentre ero sulle tracce della mia Clara... Sono un bravo esploratore ed è stato quasi facile localizzarli...

    Lo sgomento dei due giovani era palese ma rimasero in silenzio, vuoi per capire tutto prima di aprir bocca, o forse per la sorpresa che li lasciò senza parole.

    Quando arrivai lei era ancora viva... Ma non è possibile immaginare in che condizioni, quell'essere è un mostro privo di qualsiasi sentimento umano... Nel momento in cui mi vide mi catturò e mi costrinse a guardare tutti gli atroci tormenti inferti a mia moglie... Ero legato, con le palpebre spalancate... E mentre una maledetta musica soave e rilassante risuonava in quel pertugio, lui dilaniava il corpo di Clara, incapace di gridare o chiedere aiuto... "il Sadico" le aveva reciso la lingua di netto... Passarono ore... Ed infine, in un ultimo rantolo agonizzante, il mio unico amore morì davanti ai miei occhi...

    Quelle parole, costellate di singhiozzi ed allagate nelle lacrime, sfociarono in uno straziante pianto che portò l'uomo ad accasciarsi sulla scrivania ove era seduto. I due figli, capendo i sentimenti del padre, lo affiancarono poggiando la mano sulle spalle. Ci volle qualche minuto prima che l'uomo riuscisse a recuperare un minimo di controllo e riprendere il discorso.

    Pensavo sarebbe stata anche la mia fine ma non fu così... Non era interessato a me... Voleva solo donne... Si avvicinò con quel suo strano respiro e mi liberò dicendomi di tornare a casa senza far parola a nessuno dell'accaduto... Se qualcuno fosse giunto a dargli la caccia, la prossima a patire quelle torture, se non di peggio, sarebbe stata mia figlia... Ed io avrei dovuto nuovamente assistere... La forza di quell'uomo è disumana... Io ho visto la guerra... Ho combattuto... Ma ho avuto a che fare sempre con esseri umani... Quello è qualcosa di diverso... Andare contro di lui vuol dire morte!

    Il terrore prese nuovamente possesso del sindaco e scoppiò nuovamente in un pianto assurdo. I due figli aveevano sempre reputato loro padre un uomo integro e coraggioso, vederlo in quello stato non poteva che far capire loro quanto fosse stata mostruosa quell'esperienza ed ora si spiegavano il perchè del suo comportamento. Altre donne erano scomparse e sicuramente morte, ma non poteva fare nulla se non voleva che sua figlia patisse lo stesso destino. Per questo stava condannando il destino del villaggio e dei suoi abitanti ad un tragico futuro. Il terrore e l'amore per i propri cari spesso ci costringono ad atti che altrimenti mai si sarebbero compiuti.

    Bene... Hai ottenuto una spiegazione degli eventi ma dovrai giocartela bene se vuoi l'aiuto dell'uomo a trovare il tuo bersaglio... Tieni presente che è sconvolto e già il solo dire tutto è stato molto faticoso per lui... Certo puoi anche scegliere di non sfruttare quella carta e seguire altri metodi. Ce ne sono diversi per scovare il cattivone. Ma voglio comunque vedere come Atsushi vive ciò che ha appena scoperto.
     
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    IV


    Vittime. Vittime indifese e innocenti. Quella era la clientela di Yu il sadico. L’espressione di Atshushi si fece sempre più amara, mentre l’uomo raccontava la triste vicenda che lo aveva coinvolto, rendendolo vedovo. Era visibilmente agitato nell’esporre i fatti e, talvolta, non fu abbastanza esaustivo come il ninja avrebbe voluto.

    Atshushi sentì comunque la rabbia riempirgli le membra, venendo a conoscenza delle macabre attività perpetrate da Yu il Sadico. Incarnava esattamente il genere di persone alla quale avrebbe voluto far scontare ogni crudeltà commessa. Gli parve addirittura di provare una sensazione molto simile alla felicità, pregustando il momento in cui avrebbe avuto il piacere di compiere il suo dovere. Quello che aveva fatto alla moglie del sindaco e tutto ciò che sicuramente aveva continuato a fare ad altre donne era davvero ai limiti dell’umano. Ad aggravare il fatto, Bestie del genere non potevano girare liberamente. Atshushi era pronto a compiere la propria missione con un largo sorriso stampato in volto: finalmente poteva andare a dispensare sentenza di vita o di morte a chi lo meritava. Quel Yu andava preso vivo, ma ciò non gli avrebbe garantito un trattamento di favore. Quanto alle modalità di quella cattura, era ancora tutto da stabilire.

    < Guardi, signor sindaco, la capisco perfettamente. > esordì infine. La rabbia che lo aveva infervorato si era affievolita, lasciando spazio a una trepidante ansia. Atshushi avrebbe soltanto voluto ritrovarsi il prima possibile di fronte a quel mukenin. < Ha fatto bene a proteggere sua figlia. Sarebbe stato un padre snaturato se avesse fatto diversamente, ma ora io sono qui. Ormai è troppo tardi per lei e per sua figlia. Yu verrà a prendervi. Da come ho capito, quel folle malato ha lasciato in pace sua figlia, ma si è divertito con tutte le altre donne del villaggio, o sbaglio? In tal caso, mi faccia essere sincero, potrebbe essersi accorto del mio arrivo. Inoltre, la voce della mia venuta serpeggia già ovunque nel villaggio. Magari questa notte verrà per rapire un’altra donna e potrebbe sentire due uomini ronde parlarne e, allora, verrà a privarla della ragazzina. >

    Atshushi trasse un profondo sospiro, lasciando al biondo uomo il tempo di assimilare il senso del suo discorso. Il ninja mostrava sicumera per tentare di guadagnare la fiducia del suo interlocutore, ma in cuor suo il dubbio divorava le sue speranze di vittoria. Era mai riuscito a portare a termine un incarico da solo? Finalmente la vita lo aveva posto di fronte a un bivio. Poteva affrontare Yu e vincere, sfatando la sua lunga trafila di insuccessi oppure fallire e pagare il fio con la propria vita. Di certo quel pazzo malato non gli avrebbe fatto sconti di pena.

    < Ma ciò non è un completo male. > Riprese dopo quella pausa. < Ora ci si parano di fronte due possibilità. > Aveva pensato a due diversi piani d’azione per arrivare direttamente al suo obiettivo. < Voglio lasciare a lei la scelta, dal momento che c’è la vita di sua figlia in gioco. O lei mi conduce immediatamente nel covo del Sadico, prima che egli possa fare qualsiasi mossa oppure inizia a far circolare davvero la voce del mio arrivo. Dopodichè comincerà a mandare squadra in ricognizione in cerca del torturatore. Tutto ciò lo porterà sicuramente a voler rapire sua figlia e qui entrerei in gioco io. > Atshushi avrebbe cercato di catturare lo sguardo dell’uomo per captarne i pensieri. < Infatti, io stesso mi sostituirei a sua figlia, assumendone le sembianze e farei da esca, in modo tale da lasciare che sia Yu a venire da me e non il contrario. >

    Atshushi
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    La situazione si faceva sempre più chiara aglio occhi dell'aspirante cacciatore. Il suo atteggiamento deciso faceva sembrare che avesse tutto sotto controllo e sapesse bene cosa faceva, ciò portò il sindaco a lasciare un piccolo spiraglio a qualcosa che stava lentamente abbandonando: la speranza. L'uomo osservò il ninja con sguardo malinconico ma indagatore, poi si spostò sulla figlia ed infine verso il basso coprendo il suo viso con le mani. Era evidente che stesse pensando con attenzione a cosa rispondere, infondo era sempre stato un tipo pensieroso, almeno se si trattava di argomenti importanti, e cosa poteva esserci di più importante della vita di sua figlia?
    Il silenzio regnò per qualche minuto, poi alzò nuovamente lo sguardo mostrandosi ora deciso e determinato a suo modo.

    E sia... Questa storia deve finire... Per quanto lo abbia fatto per mia figlia... Sono stato un sindaco ignobile di fronte ai miei cittadini... Ma rimedierò... Faremo come hai suggerito e metterò in giro quella voce, a quel punto tu avrai preso il posto della mia bambina... Ti prego solo di assicurarti che stia bene... Non deve accaderle nulla!

    Quelle ultime parole erano perentorie, assolute. I due ragazzi nella stanza, ancora senza parole, lasciarono che fossero i due a gestire la questione anche perchè totalmente spiazzati da quella motivazione ora tanto ovvia e chiara quanto misteriosa ed inspiegabile fino a poco prima. I preparativi ebbero quindi inizio e delle pattuglie di sorveglianza vennero inviate nei pressi di quello che doveva essere il rifugio del Mukenin, ma con l'ordine di mantenere le distanze e non ingaggiare scontri. Intanto la ragazza, per nulla daccordo con il piano, fu portata in un rifugio sicuro, il magazzino nel seminterrato della sua abitazione, e chiusa lì insieme al fratello, incaricato di assisterla e proteggerla fino alla fine di tutta quella storia. Fuori dalla porta due guardie presidiavano l'unico punto d'accesso conosciuto. Al piano di sopra intanto stava ad Atsushi organizzare nel modo migliore il piano d'azione visto che ormai in tutto il villaggio era risaputo che era giunto il salvatore che li avrebbe liberati dalla piaga del "Sadico".

    Mi sto fidando.... Non farmene pentire...

    Esordì nuovamente il sindaco verso il ragazzo, era ormai trascorso un giorno e la situazione poteva degenerare da un momento all'altro. Bisognava prepararsi!

    I miei figli sono tutto ciò che mi è rimasto e sacrificherei anche la vita per loro... Non permetterò mai che Jessica passi quei tormenti...

    Scusa il tremendo ritardo... la situazione generale è questa... preparati come meglio credi ad accogliere Yu, per dubbi o domande scrivimi tranquillamente. Puoi narrare come vuoi il pernottamento a spese del sindaco e con il nuovo giorno organizzare il piano. In caso di esplorazioni della casa o dintorni chiedi e ti dirò le specifiche eventuali.
     
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    La situazione aveva preso una piega favorevole per il ninja. Il sindaco sembrava essersi riscosso e finalmente Atshushi si sarebbe potuto dedicare alla cattura di Yu il Sadico. Come prima cosa, creò una copia con la tecnica segreta della moltiplicazione del corpo.

    < Molto bene. Lasciate fare a me e tutto andrà per il meglio. Ragazzina, fatti osservare meglio. >
    Disse rivolto alla figlia del sindaco. Era una ragazza dall’aspetto piuttosto maschile, tant’è che fece sorgere spontaneo il dubbio sulla reale necessità di fornirle protezione. Tuttavia, avevano a che fare con un pluriomicida, il quale era certamente preparato e ben rodato in rapimenti di ragazze e non si sarebbe lasciato spaventare da un visetto agguerrito. Jessica rimase impettita di fronte al ninja, mentre Atshushi ne studiava il portamento, la linea che dal mento si congiunge con l’orecchio, i zigomi ben pronunciati. Oltre due occhi leggermente a mandorla, si stendeva una fronte poco pronunciata sormontata da alcuni ciuffi ribelli che le ricadevano sul volto. I capelli non erano molto più lunghi di quelli del ninja, ma erano pettinati con cura per formare un’elaborata acconciatura e il colore era di un grigio cenerino. Gli occhi del ninja scesero lungo il collo stretto da una fascia di pelle borchiata, sul seno copioso, il ventre piatto fino alle gambe lunghe ed affusolate. Tutto sommato era molto carina e quel portamento da ragazzaccio le donava un fascino misterioso.

    Atshushi socchiuse gli occhi, figurando nella propria mente l’immagine della ragazzina così come l’aveva osservata finora. Raccolse le mani a formare i sigilli magici e con filo di voce disse:

    < Henge no jutsu! >

    Impastò un’esigua quantità di chakra, con lo scopo di eseguire quella banale tecnica di accademia che continuava ad essere sempre utile nella vita di un ninja. Una nuvola di fumo avvolse le fattezze del ninja, per lo più nascoste dal mantello e dall’armatura della bestia uccise sull’Isola del Vortice. Dissipato il fumo, emerse la fedele copia di Jessica, accolta dai presenti con versi di stupore, meraviglia e forse anche preoccupazione di fronte alla vastità del potere magico in uso ai ninja.

    < A questo punto voi due potete andare a nascondervi. Ben presto arriverà Yu a tentare di rapirmi, sempre se vorrà mantenere alla parola data a lei, sindaco. Per quanto mi riguarda, lo attenderò nel letto di sua figlia, sperando che ciò non vi arrechi disturbo. >

    Atshushi e la sua copia si ritirarono nella stanza della figlia. Il pavimento era tappezzato ovunque di tatami di paglia intrecciata. Al centro c’era il giaciglio che avrebbe ospitato il ninja per quella notte. Lungo una parete vi era una cassapanca intagliata e sopra di esse una finestra che affacciava sul villaggio. Sul lato opposto del muro c’era un pesante armadio in legno. Sulla quarta parete c’era soltanto un basso tavolino, sul quale era posata un bonzai e una statuetta religiosa in qualche santone dalla pingue forma. Per il resto, era spoglia.

    < Tu trasformati pure in quella statua e coprimi le spalle. > Atshushi, con le sembianze femminili, parlò a bassa voce, fornendo istruzioni alla sua copia maschile che eseguì prontamente e gli permise di fare lo scambio con la figura religiosa. Soppesò in mano la statuetta originale e scelse di nascondeva nella cassapanca vicino al muro. “Sperando che questa blasfemia non venga punita.” Infine, valutò l’idea di evocare Kosuke per fargli memorizzare l’odore di Yu, ma se tutto fosse andato come previsto, non avrebbe avuto problemi a neutralizzare quello stupratore, senza dover disturbare i suoi compagni anfibi. Inoltre, non poteva correre rischi inutili. Non sapeva granchè sul conto di quel mukenin, ma se fosse stato in grado di riconoscere le fonti di chakra, avrebbe facilmente scovato la trappola.

    Atshushi si accucciò nel letto di Jessica, provando un certo disagio respirando il profumo del quale erano intrise i lenzuoli. Rimase sveglio per tutta la notte, ascoltando i rumori della notte oltre la finestra. Un gufo si era venuto ad appollaiare sul ramo di un albero vicino e cominciò a allietare quelle ore di attesa con il suo inquietante verso. Se Yu avesse fatto irruzione in quella stanza, Atshushi avrebbe avuto dalla sua il fattore sorpresa. Lo avrebbe potuto paralizzare con un fuuninjutsu oppure colpirlo con una scarica elettrica oppure fargli saltare di netto le gambe con l’utilizzo del chakra del vento. Se invece fossero sorti altri problemi, avrebbe potuto fare affidamento sull’intervento della sua copia trasformata in santone e avere un duplice effetto sorpresa. L’ansia lo mantenne sveglio e vigile, con le orecchie tese, mentre fuori il cielo si faceva sempre più nero. “Ce la devo fare. Non posso fallire di nuovo. Se non dovessi avere successo, preferirei morire piuttosto che restare un inconcludente inetto a vita

    Atshushi
    resistenza: 700
    stamina: 800-18=782/2=391-5=386
    Azioni:
    creazione 1 kage bunshin
    trasformazioni in jessica

    Copia#1
    Vigore: 700
    stamina: 391-5=386
    Azioni:
    trasformazione in statuetta


    Edited by tisy16 - 26/6/2020, 18:00
     
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    Tutto si andava lentamente delineando, ogni tassello andava al suo posto attimo dopo attimo, secondo il semplice ma efficiente piano ideato da Atsushi. Il processo di scambio di ruolo con la ragazza fu abbastanza rapido ma intenso, sopratutto visto la poca propensione della suddetta verso il piano. Come intuito da Atsushi, non era per niente propensa a lasciare che altri si occupassero di ciò che lei stessa voleva concludere, lasciò però che gli eventi si evolvessero con in mente un'idea ben precisa, cosa che nessuno poteva prevedere.

    Nel frattempo lo shinobi raggiunse la camera della ragazza e mise in atto i preparativi indisturbato. Così iniziò l'attesa, fase fondamentale in quella situazione. Come un pescatore, Atsushi doveva attendere pazientemente che la sua preda abboccasse all'amo, e sembrava riuscirci nel modo migliore, sicuro delle sue possibilità, determinato a riuscire nel suo intento.

    Fu così che le ore iniziarono a trascorrere e due potevano essere le reazioni a tale prolungarsi del tempo, avrebbe prevalso la tranquillità di quella notte stellata? O l'agitazione e l'ansia che il tutto poteva insinuare nella mente del giovane? In un caso o nell'altro un flebile ma stridulo rumore avrebbe attirato l'attenzione del pescatore, la finestra si stava aprendo lentamente, bastò un piccolo spiraglio ed un fumo verdastro iniziò insinuarsi nella stanza oscurando inizialmente il soffitto e via via abbassandosi. Cosa avrebbe fatto Atsushi? Il suo obbiettivo era certamente arrivato ma non era ancora fisicamente a portata di mano, avrebbe atteso esponendosi all'incerto effetto del gas? O avrebbe reagito in modo diverso?

    Lontano da lì intanto, nei magazzini sotterranei, Jessica stava tramortendo il fratello con l'inganno, intenta a fuggire attraverso un passaggio segreto che aveva scoperto da bambina e che pochissimo altri conoscevano. Spostando alcune casse, con una forza che poche donne comuni avrebbero potuto vantare, portò alla luce un passaggio che l'avrebbe condotta all'esterno, proprio ad una sessantina di metri dalla finestra di camera sua. A muovere i suoi passi nel tunnel erano una profonda rabbia per ciò che era accaduto a sua madre ed una insaziabile sete di vendetta.

    Bene Atsushi-san... Faccia il suo dovere e lo faccia uscire allo scoperto...

    Pensava sbucando fuori da un tombino poco in vista, nei meandri di un vicolo buio, pronta a spingersi in strada e rivolgere lo sguardo verso quella che doveva essere la sua finestra.



    Eccoci, a te la scelta su come comportarti. Il gas è ben visibile e capisci subito che devi prendere una decisione. Al prossimo turno la stanza sarà piena e gli effetti saranno noti, oltre al fatto che Jessica arriverà sul posto rendendo imprevedibile ciò che ne potrebbe derivare. Come al solito per domande o dubbi non esitare a chiedere
     
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    VI


    Un pensiero assillava il ninja mentre attendeva di essere stanato come una preda indifesa: aveva agito saggiamente? Era la tattica giusta quella che aveva adottato? Aveva imparato che non esisteva una tattica assolutamente giusta, ma che per ogni situazione vi erano diverse linee d’approccio. Alcune avrebbero portato al risultato sperato, altre no, ma tra quelle indirizzate ad avere l’auspicato esito positivo ognuno l’avrebbe raggiunto con sacrifici e conseguenze diverse. Era stato giusto usare sé stesso come esca e lasciare un clone a coprirgli le spalle? Non sarebbe stato meglio fare il contrario? Soltanto l’evolversi della situazione avrebbe potuto fornire una risposta al ninja, proclamando fra le due diverse tipologie di approccio quale sarebbe stata la più vantaggiosa e adatta al contesto.

    Un rumore di imposte turbò la quieta notte allietata dal canto del gufo. Atshushi, nel seducente corpo della figlia del sindaco, si strinse sotto le lenzuola simulando un apparante sonno. La finestra della camera fu aperta dall’esterno con uno spiraglio appena percettibile, un movimento dell’ante dalla ridottissima ampiezza. Atshushi dovette ringraziare i cardini vecchi e corrosi che lo avvisarono dell’arrivo del suo aguzzino. “Finalmente!” Pensò mentre il cuore cominciava a martellargli il petto, come se volesse fuggire dalla gabbia toracica e andare personalmente a pestare quello stupratore. In realtà, l’agitazione e lo stress vorticavano nella mente del ninja, impedendogli di ragionare lucidamente. Cosa doveva fare ora? Formulava pensieri che non riusciva ad afferrare, gli scappavano come pesci nell’acqua. Prima era sicuro di attendere che l’aguzzino entrasse nella stanza, ora stava già per spostare le coperte ed affrontarlo di petto e un attimo dopo ancora decise di lasciarsi rapire e farsi trascinare nel suo nascondiglio.

    Nel silenzio della stanza, disturbato soltanto dai battiti accelerati del cuore fremente del ninja, un flebile fischio, come di un pallone bucato, preannunciò il piano di Yu il Sadico. “Quindi usa gas nervino per rapire le sue vittime. È davvero un viscido bastardo.” In effetti, quell’approccio gli permetteva di entrare indisturbato nelle stanze delle vittime, rapirle senza fare il minimo rumore e senza lasciare tracce di lotta. L’indomani, non sarebbero rimaste altro che un letto disfatto e una stanza vuota. Ma quella notte, il mukenin avrebbe trovato una preda pronta a mostrare gli artigli. La copia di Atshushi, tramutata in statuetta, ruppe l’incanto manifestandosi per ciò che era. La stanza era buia, illuminata soltanto dalla pallida luce lunare che attraversava la finestra e colpiva proprio il giaciglio occupato dal ninja. Il clone sarebbe rimasto immerso nell’oscurità, respirando appena per non far rumore.

    “Il Sadico è qui fuori.” Pensò mentre si mordeva il pollice della mano destra. Avrebbe lasciato fluire il proprio chakra lungo il braccio, fino al palmo della mano, e poi avrebbe toccato il takami. Sprigionando l’energia richiamata, avrebbe visto apparire il piccolo Kosuke. Prontamente lo avrebbe intimato a restare in silenzio portando l’indice sulle labbra in un movimento ripetuto. Poi, con lo stesso dito gli avrebbe indicato per un paio di volte la finestra e per poi fare cenna al proprio naso. L’anfibio avrebbe dovuto intuire che le sue capacità olfattive erano state richieste per scovare qualcuno all’esterno. Era probabile che Yu il Sadico fosse nei pressi della finestra, intento ad osservare l’agire del suo gas. La conferma del rospo avrebbe reso ancora più certo il clone del ninja, il quale non avrebbe esitato a porgergli un formale benvenuto.

    Raccogliendo una grossa quantità di chakra al centro del petto, avrebbe poi tentato di espellerla dalla bocca tramutandola in acqua mirando alla finestra dalla quale stava entrando il gas. La tecnica era abbastanza violenta da riuscire a sfondare l’imposta, investendo chiunque vi fosse dietro. Ma ciò, ovviamente, non era abbastanza per lo shinobi di Kiri. Voleva chiudere in fretta la partita, pertanto avrebbe aggiunto al getto d’acqua una considerevole dose di chakra elettrificato al fine rendere paralizzante il suo attacco.

    Contemporaneamente, fingendo di essere destata dagli improvvisi rumore, Jessica si sarebbe alzata di scatto dal proprio giaciglio facendo bella mostra delle forme del suo corpo.

    < Che sta succedendo qua?! > Avrebbe urlato con voce femminile acuita dallo spavento. “Meglio tenere in piedi questa farsa” sarebbe stato il pensiero di Atshushi trasformato momentaneamente in quella donna.

    Atshushi
    resistenza: 700
    stamina: 386-2=384
    Azioni:
    - Mantenimento trasformazione

    Copia#1
    Vigore: 700
    stamina: 386-20-35=331
    Azioni:
    - Evocazione Kosuke
    - Onda Pressante (Kangekiha)

    Kosuke
    resistenza: 350
    stamina: 150
    - Individuare l'avversario con olfatto sopraffine (25 mt)
     
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    Le danze sembravano essere belle che aperte, Yu aveva fatto la sua mossa ed Atsushi optò per la migliore risposta che la sua esperienza poteva suggerirgli. Il problema era che quell'esperienza non era evidentemente abbastanza, o almeno non nella situazione in cui si stava trovando, situazione in cui uno spietato Mukenin cerca di rapirti senza tanti scrupoli e senza rispettare alcuna regola di combattimento.

    Il clone dello Shinobi fece appena in tempo ad evocare con successo il fidato rospo prima che la nebbia raggiungesse le sue narici ed iniziasse a respirarla, cosa che portò inevitabilmente alla sua scomparsa in una nuvoletta di fumo bianco ben presto inglobato in quello verdastro che continuava ad espandersi. A Kosuke fu ben presto chiara la situazione e di sua iniziativa scattò rapido verso la porta sfondandola con un potente calcio, ciò permise a parte della nebbia di diradarsi ma nel frattempo giunse un secondo errore di calcolo dell'aspirante cacciatore, sottovalutando nuovamente quel fumo, si alzò di scatto dal letto inscenando sorpresa e paura nelle fattezze di colei che doveva essere il bersaglio di Yu, ciò lo portò però da inalare quel gas che ormai era calato fino a poco più di un metro da terra, solo il rospo infatti ne era rimasto ancora immuna. I lineamenti ora femminili del giovane si sarebbero contratti in spasmi incontrollati mentre gli occhi avrebbero iniziato a lacrimare ed un senso pungente avrebbe assalito violentemente le narici. Sarebbe riuscito a rendersi conto della gravità della situazione? La difficoltà di movimento sarebbe stato certamente un segnale non trascurabile, ma per sua fortuna, quello che era ormai certamente più di un semplice gas nervino, smise di fluire nella stanza ed iniziò a diradarsi lentamente proprio attraverso la finestra da cui era entrato. Cosa era successo?

    [...]

    Nel momento in cui Jessica volse lo sguardo al cielo stellato, i suoi linemaneti assunsero un'espressione di furiosa determinazione. Lo scatto fu rapido e silenzioso, come un'ombra nera nella notte, saltava e correva attraverso i punti ciechi del suo avversario distratto e, scoprendo un particolare polsino celato dai suoi guanti in pelle, richiamò soprendetemente la giusta quantità di chakra atta all'evocazione dell'arma contenuta nel suddetto oggetto. La nodachi apparsa nelle sue mani si mosse rapida e decisa, un singolo fendente voleva concludere subito lo scontro, ma per la troppa fretta o forse per l'eccesivo zelo dettato dal furore del momento, "il Sadico" percepì qualcosa alle sue spalle. Non fu abbastanza svelto per schivare del tutto il colpo, ma il balzo improvvisato gli salvò la vita riuscendo a contenere i danni ad un profondo squarcio orizzontale da una spalla all'altra.
    Nel voltarsi e scoprire da chi era stato attaccato, Yu avrebbe certamente mostrato una sorpresa non da poco, ma nessuno avrebbe potuto percepirlo a causa delle grossa maschera respiratoria che gli copriva il volto.

    E così sei qui... Sembri focosa... Sarà divertente sottometterti e giocare con te fino alla morte! Ahahahahahah

    Allora... Come hai potuto notare hai sottovalutato la situazione. Avevo scritto che quel fumo avrebbe ben presto riempito la stanza ma non te ne sei preoccupato quindi ecco cosa accade:
    Yu ha il III lv di combattente ad alta tossicità ed ha usato il veleno della salamandra nera mischiato alla nebbia velenosa (i due gas si sono propagati insieme ma sono distinti e separati >
    Hai un malus di 25 punti su qualsiasi azione e ricevi 30 punti di danno a turno a causa dell'esalazioni del veleno di Ibuse. Per quanto riguarda la Nebbia velenosa, ti tocca un malus di 15 punti in riuscita e 80 danni finché la rispiri, a cui si aggiungono altri 20 punti da sottrarre alla resistenza, a partire dal turno successivo (quindi a partire dal tuo post successivo al prossimo se non esci dalla nebbia).
    Inoltre, sei al primo turno su dieci (1/10) in seguito ai quali il tuo pg verrà paralizzato completamente dal veleno di Ibuse.
    La nebbia velenosa è al primo turno su due (1/2) prima di diradarsi del tutto.
    Ricapitolando, a questo turno devi sottrarti 110 resistenza e hai un malus totale di 40 punti in riuscita.

    Spero di essere stato chiaro nello spiegarte cosa è successo xD L'incontro con Yu è stato abbastanza traumatico a quanto pare ma Jessica e Kosuke ti hanno aiutato xD Devi infatti scalare a Kosuke la resistenza per uno scatto del rospo e un assalto.

    Per dubbi scrivimi pure
     
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    VII



    Un errore di calcolo tutto qui. Così si disse Atshushi mentre si portava le mani alla gola. Il bel viso della donna alla quale aveva rubato la sembianza si deformò, cedendo al dolore che si propagò come fiamme liquido dal naso al petto. Il suo clone sparì senza riuscire ad azionare la tecnica e i suoi ricordi invasero la mente del ninja, raddoppiando il dolore patito. Kosuke scattò verso la porta d’ingresso e la aprì con un violento calcio. Aria. Avevano bisogno dell’aria fresca della sera.

    Sopra di lui, sul tetto, un rumore ben distinto di passi e tonfi sordi lo misero in allarme. “Sul tetto! È sul tetto e sta combattendo con qualcuno!” I suoi occhi si posarono sulla finestra: aveva fretta di uscire da lì. Rilasciando l’incantesimo di trasformazione, potè tornare ad utilizzare le proprie armi. Il mantello occultava il suo corpo coperto dall’armatura dell’Omega Centipede. L’elmo tirato fino a su rendeva il suo viso irriconoscibile. Mise mano ai portaoggetti, estraendo un kunai e una carta bomba.

    < Kosuke! Via da qui! > Urlò mentre lanciava l’arma esplosiva verso la finestra. La detonazione della carta bomba sarebbe dovuta avvenire ai ridossi del vetro, mandando in frantumi anche parte del muro. Atshushi ci si sarebbe lanciato contro e, una volta a mezz’aria, avrebbe richiamato il chakra e l’acqua del proprio corpo per dar forma a un liquido squalo. Sfruttando l’animale artificiale come mezzo di trasporto, lo avrebbe indirizzato verso l’alto, arrivando a quasi dieci metri dal tetto, sul quale avrebbe finalmente scorto Yu il Sadico. Avrebbe visto la maschera antigas sul suo viso e tutto gli sarebbe stato ancora più chiaro. “Il bastardo sfrutta veleni e gas per far fuori le sue vittime.” Ma non solo, di fronte a lui ci sarebbe stata proprio colei che andava necessariamente difesa: Jessica, la figlia del sindaco. Cosa diavolo ci faceva lì? Non doveva restare al sicuro nello scantinato? Ormai era troppo tardi per cercare risposte prive di utilità. Bisognava soltanto concludere la faccenda.

    Il petto gli doleva terribilmente, i polmoni parevano lacerarsi ad ogni respiro, gli occhi irritati. La trachea pareva attraversata da lava liquida ed ogni respiro alimentava quel bruciore come il mantice fa con la forgia. Non appena avrebbe rilasciato la tecnica del proiettile dello squalo, il ninja avrebbe cercato nel proprio portaoggetti una siringa che portava sempre con sé. In essa c’era del generico antidoto in grado di lenire quasi tutti i tipi di veleni. Senza troppe cerimonie, mentre era ancora a mezz’aria, lo avrebbe iniettato nel proprio corpo, non senza aver momentaneamente ritratto l’armatura fino alla base del collo. Una puntura direttamente sopra la giugulare non era il modo più ortodosso per applicare dell’antidoto, ma al momento i gesti del ninja erano dettati da caratteri di urgenza e complessità. Fatto ciò, mentre era ancora in caduta libera verso il tetto della casa e con l’armatura che si richiudeva sul suo viso, avrebbe lasciato cadere la siringa ormai vuota e avrebbe puntato il mukenin al quale dava la caccia. Aveva deciso di non andarci piano con lui, nemmeno per un attimo e i viscidi metodi che Yu il Sadico avevano appena messo in atto per rapire Jessica avevano convinto del tutto Atshushi a non essere indulgente. Il ricercato doveva essere riportato vivo, ma a nessuno sarebbe importato se avesse avuto tutti gli arti al suo posto.

    Tentando di focalizzare le gambe di Yu, avrebbe cominciato a richiamare una grande quantità di chakra e, repentinamente, l’avrebbe raccolta nel petto. L’energia del ninja sarebbe mutata in acqua e, con un attimo fatale più breve di un battito di ciglia, Atshushi avrebbe lasciato fuoruscire dalle labbra dischiuse un getto d'acqua, sottile come il filo di una katana. Avrebbe mirato alle ginocchia del Sadico, sperando di tranciare di netto le giunture di quel criminale, con un movimento secco del collo e del capo da destra verso sinistra.

    < Suidanha! > Sarebbe stato l’urlo udibile dall’alto, ma il ninja aveva la bocca occupata e non potè sfogare la propria tensione. Potè soltanto piombare sul tetto come un proiettile, attutendo la caduta con del chakra opportunamente fatto passare sotto le suole.

    < Jessica! Allontanati immediatamente! > La voce gli suonò terribilmente ridicola, distorta com’era dalla paura di mettere a repentaglio la vita della ragazza. < Se dovessi respirare il suo veleno, sarebbe finita per te! >

    Vero o no, doveva farla spaventare per convincerla ad allontanarsi. Se il jutsu del kiriano avesse avuto effetto, ora si sarebbe ritrovato davanti un nemico monco, privo di entrambe le gambe e con una ponderosa emorragia. Tuttavia, ciò non gli avrebbe impedito di maneggiare ancora con i propri veleni, pertanto ad Atshushi era richiesto un, forse, ultimo sforzo. Tentare di bloccare con un sigillo il suo chakra avrebbe dovuto impedirgli di creare ulteriori problemi. Altro chakra sarebbe scivolato via dal suo corpo, mirando a quello di Yu per ghermirlo e privarlo anche dell'uso della magia. Il rotolo gigante agganciato alla schiena del ninja non attendeva altro che ospitare quel criminale. Era giunto il momento di mettere fine a quella storia?


    Atshushi
    resistenza: 700-110-1=589
    stamina: 384+366=750-130-90-18=512
    Azioni:
    - Lancio kunai con bomba carta verso la finestra
    - Corsa verso la finestra con salto verso l'esterno ed utilizzo della tecnica dello squalo proiettile per arrivare scenograficamente oltre il tetto
    - Utilizzo siringa con antidoto
    - Suidanha sulle ginocchia di Yu
    - Sigillo per bloccare il chakra liv. S



    Kosuke
    resistenza: 350
    stamina: 150

    Note:
    Con le 4 azioni offensive dovrei esserci, credo. L'antidoto dovrebbe dimezzare gli effetti del veleno, credo. Insomma, non sono sicuro di niente.
     
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    La tensione era alle stelle in quella notte, Jessica assaporava la sua vendetta, Yu godeva già al solo pensiero di ciò che presto era certo avrebbe fatto alla ragazza davanti a lui, lo stallo però persisteva mentre dalla maschera del sadico riprendeva a fuoriuscire un inquietante gas verdastro. A ravvivare la situazione giunse però l'elemento critico, colui che si stava intromettendo in una questione di famiglia, colui che era lì per un motivo ben preciso, magari un pò egoistico, ma anche per un bene maggiore, cacciare via dal mondo la feccia che seminava terrore e morte in giro per quelle terre.

    Una grande esplosione scosse il tetto causando anche un piccolo crollo, nessuno dei due rivali però ne subì danni se non per la sorpresa e lo shock momentaneo nel vedere una massa d'acqua dalla forma di squalo schizzare verso il buio cielo. Atsushi ebbe tutto il tempo di autosomminastrarsi l'antidoto che portava cautamente con se, per poi partire subito, ancora in caduta, con il suo attacco a base Suiton. Qualcosa però andò storto, l'impasto del chakra era avvenuto, la formazione dele liquido allo stesso modo, ma il colpo effettivo non si generò mai. Il cacciatore in erba si ritrovò infatti paralizzato al punto che la tecnica si dissipò a metà ed il suo corpo piombò a terra intorpidito. Le abilità del sadico era senza dubbio eccelse, quasi un peccato che uno come lui fosse stato portato dalla vita a diventare un mostro del genere. Portato alle strette sollevò le dita affusolate, costellate da strani nastri neri, simili a cuciture e, alquanto macabramente le sciolse lasciando che i polpastrelli iniziassero a penzolare, collagate alla mano da quelle cuciture nere. In altre situazioni sarebbe fuggito, ma quella sera doveva punire il sindaco, e doveva sfogare le sue manie sulla bella Jessica, quindi avrebbe lottato con l'intento di uccidere. Davanti a lui vi era però qualuno altrettanto deciso a fare del suo meglio ed una paralisi momentanea non lo avrebbe certo fermato, difatti puro chakra venne proiettato dal suo corpo fino a raggiungere quello dell'ignaro mukenin causando una quasi totale paralisi del suo chakra, senza che se ne rendesse subito conto, difatti il fumo verde che usciva dalla sua maschera non subì alcuna variazione, continuando ad uscire ritmicamente come fosser l'esalazione del suo respiro.

    In tutto ciò Jessica dimostra un caratterino non da poco ignorando completamente le parole del ninja e partendo alla carica, arma in pugno.



    eccomi... scusa per il tremendo ritartdo...
    dovrebbe essere chiaro cosa è successo, con l'antidoto elimini tutti i malus della nebbia velenosa ma non quelli del veleno di ibuse. La cadute ti causa 15 danni a causa dell'atterraggio da paralitico. Riesci lo stesso a sigillare il chakra di Yu che non se ne rende conto.

    Vai con il post, la paralisi è terminata e valuta come muoverti, e come comportarti con jessica, come al solito se hai domande scrivimi pure.
     
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19 replies since 30/5/2020, 17:43   423 views
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