Tradizioni di famiglia

Tradizioni di famiglia
Seto Akame





narrato - parlato - pensato - parlato altrui




Un’incessante e pungente pioggia si abbatteva sul villaggio ormai da giorni.
Non riuscivo neanche a ricordare da quanto tempo non vedevo qualche raggio di sole attraversare le dense nuvole di Kiri.
Mi ero più volte soffermato sul concetto di normalità e sulla sua soggettività.
Per uno shinobi di Suna la pioggia potrebbe essere considerato un evento sporadico, anzi un vero e proprio miraggio, mentre per noi kiriani era una consuetudine.

Assorto tra i miei pensieri, in quel freddo pomeriggio, mi decisi di raggiungere al piano di sotto mio padre per avanzargli un’insolita richiesta.
Lo trovai nella nostra modesta biblioteca domestica, intento a studiare alcuni volumi, probabilmente in preparazione ad una missione che avrebbe dovuto svolgere nei giorni successivi.


Ciao papà! Ultimamente mi sono allenato molto e vorrei chiederti una cosa..


Ciao Seto! Dimmi pure!


Vedi..vorrei che tu mi insegnassi una nuova tecnica.


Udite quelle parole, l’esperto Jonin del clan Akame staccò gli occhi dalla scrivania e sorridendo mi squadrò dal basso verso l’alto.


Una nuova tecnica dici?


In effetti è da tempo che mi interrogavo sul quando me l’avresti chiesto.
A tal proposito vorrei sapere da te una cosa: conosci per caso la natura della tipologia di chakra che possiedi?

Avevo letto più volte su alcuni libri alcuni riferimenti sulle varie tipologia naturali di chakra, ma non mi ero mai chiesto quale potesse essere il mio nello specifico.
Sapevo inoltre che peculiarità degli shinobi di Kiri fosse un’innata predisposizione per il controllo del Suiton (elemento dell’acqua).


A dire la verità, no..


Risposi leggermente desolato.


Non c’è nessun problema, Seto.
Alla tua età è più che normale non esserne a conoscenza.
Credo che sia il momento giusto peraltro di scoprirlo, considerata la tua richiesta.


Si alzò dalla scrivania e si diresse verso di me.
Una volta abbastanza vicino sfruttò la sua altezza, nettamente superiore alla mia, per prendere la mia testa sotto le sue braccia allenate, avvolgendomi il collo e sfregando con la nocca delle mani sul mio capo chinato.


Ahi!! Mi fai male!


Esclamai indispettito.

Sorridendo mi rispose:


Non ricordavo di aver cresciuto una femminuccia!


Così nel liberarmi gli sferrai un pugno sugli addominali obliqui, con l’intenzione di restituirgli la “carezza”.



[…]



Lo vidi dirigersi verso una mensola della fornita libreria che ricopriva una parete di quella stanza e scrutando attentamente i suoi movimenti, mi accorsi che sfilò tra alcuni libri dei piccoli foglietti immacolati.
Girandosi verso di me lì alzò per mostrarmeli e strizzò l’occhio in senso di soddisfazione.


Molto bene, direi che possiamo andare al campo d’allenamento più vicino! Questi ci serviranno più tardi.


Eccitato dalla situazione e allo stesso tempo incuriosito da quei fogli che si era premurato di tirar fuori, domandai:


A cosa ci potranno servire quei foglietti?!?!


Mio padre, ancora una volta divertito da quelle mie domande da novellino, continuò sulla sua linea beffarda.


Te lo dirò quando saremo arrivati al campo..se te lo sarai meritato!

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Seto Akame





narrato - parlato - pensato - parlato altrui




Percorremmo qualche isolato, sotto una forte pioggia battente, al riparo di un paio di lunghi impermeabili.
Durante quel tragitto, la mia curiosità si alimentava con il passare dei minuti e con essa anche l’esaltazione.


Dove stiamo andando papà??


Conosco un posto al coperto che fa al caso nostro, Seto.
Non manca molto.


Infatti passarono un paio di minuti e svoltando in una stretta via, ci trovammo davanti ad un vecchio porticato.


Eccoci..


Attraversate le imponenti colonne che sorreggevano la struttura arrivammo in un largo piazzale, coperto da un imponente tettoia in muratura.

Ci liberammo subito dalla pesantezza di quegli impermeabili.
Mio padre si avviò verso il centro dello slargo e con un cenno della mano mi invitò a seguirlo.
Mi affrettai nel raggiungerlo e una volta avvicinatomi mi appoggiò una mano sulla spalla.


Allora Seto..so che leggi molto quindi probabilmente conoscerai qualcosa di quello che ti sto per dire.
Non voglio perdere tempo, quindi ascoltami con attenzione.


Annuì e mi feci serio, concentrandomi sulle parole del mio vecchio.


In natura esistono 5 elementi principali: Terra, Acqua, Fuoco, Vento e Fulmine.
Gli shinobi hanno un’affinità naturale con uno o più di questi elementi.
Ognuno di essi presenta vantaggi o svantaggi con alcuni degli altri.


L’espero Jonin estrasse da una delle sue tasche posteriori uno di quei foglietti che si era portato con se e me li mostrò.


Questo particolare foglio reagisce all’immissione del chakra, determinando l’affinità dello shinobi che lo infonde.
Ti chiedo dunque di toccarlo e di concentrare il tuo flusso al suo interno, in modo da attraversarlo.


Ignoravo l’esistenza di quei fogli così speciali e ne rimasi sorpreso.
Mi avvicinai dunque per ottemperare a quanto richiesto, con trepidazione.
Ne afferrai un lato e chiudendo gli occhi, cominciai a concentrarmi per far si che il mio chakra passasse attraverso la mia mano, entrando in contatto con quello che sembrava un semplicissimo pezzo di carta.
Sentii la mia energia canalizzarsi e una volta raggiunta quella che consideravo la giusta dose di energia, la indirizzai sull’obbiettivo.

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Seto Akame





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Il foglietto che afferravo, infondendogli il mio chakra attraverso il contatto, si inzuppò.
Sorpreso da quel curioso avvenimento guardai subito mio padre, in cerca di un qualche cenno o parola che mi spiegasse quanto appena successo.
Così l’esperto Jonin di Kiri sorrise, quasi come se avesse preventivato quello che era accaduto.
Poggiò la sua ruvida mano sul mio capo e disse:


Allora è proprio una tradizione di familgia!
Vedi Seto, come ti dicevo questi particolari foglietti reagiscono al chakra che li attraversa.
Ogni reazione però ci fa capire qual è il tipo di chakra naturale che lo shinobi padroneggia; in questo caso, essendosi bagnato, possiamo dire che il tuo elemento è l’Acqua!


Strabuzzai gli occhi, colpito da quello che avevo appena sentito.
Sapevo che il mio vecchio utilizzava diversi jutsu con l’ausilio dell’acqua ed ora, sapermi affine a quell’elemento, faceva si che anch’io avessi potuto imparare ad utilizzare quelle stesse tecnich


Wow! Proprio come te! Allora puoi insegnarmi tutte quegli incredibili jutsu che conosci!!


Sorrise divertito.


Devi sapere che l’acqua è un elemento naturale molto comune tra gli shinobi del nostro villaggio.
Anche tuo nonno lo controllava.
Per quanto riguarda le varie tecniche, visto che come dici ne utilizzo qualcuna, potrò insegnartele..
Però dovrai meritartelo!


Ero molto legato al mio vecchio e rispettavo molto quello che faceva per il villaggio e per la nostra famiglia.
Mi ero promesso sin dai primi giorni di accademia, di ispirarmi sempre a lui, sperando di arrivare un giorno al suo livello.
Avevo ormai imparato a conoscere anche i suoi metodi di insegnamento e tra le cose che più lo contraddistinguevano vi era il fatto che prima di concedermi un favore, ne voleva uno in anticipo.
Sapevo che anche in quell’occasione non l’avrei scampata.
Di solito i compiti che assegnava erano di una noia mortale; dall’aiutare la vecchia vicina con la spesa, al tagliare l’erba del nostro prato ecc.
Allora decisi di tagliarla corta per farmene assegnare il prima possibile uno, per poi concentrarmi finalmente sull’apprendimento delle mie nuove tecniche.


Cosa dovrò fare questa volta? Non mi dire che dovrò aiutare la signora Yamada! Non la sopporto e non riesco neanche a capire quello che mi dice..


Scoppiò in una grossa risata fragorosa che rimbombò tra le pareti di quello spiazzo.


AHAHAHAH! Seto..la signora Yamada è molto anziana..proprio per questo bisogna portarle ancor più rispetto.
Ha fatto molto per Kiri al suo tempo ed ora merita le nostre attenzioni e la nostra collaborazione non appena possiamo.
Se io sono l’uomo che sono oggi, lo devo anche a persone come lei.
Ti assicuro che avresti molto più da imparare dalla signora, piuttosto che da me.
Comunque in questo caso ti darò ascolto, perché mi hai fatto ridere.
Facciamo che quando torniamo a casa questa sera, preparerai la cena per tutti, che ne dici?


Indispettito dall’atteggiamento bullizzante del mio vecchio, gli voltai le spalle e mi diressi verso l’uscita di quel luogo, infilandomi goffamente il mio lungo impermeabile, ormai asciutto.
Non sapevo da dove avessi dovuto iniziare per la preparazione di una cena per tutta la famiglia.
Raramente avevo messo le mani sui fornelli e quelle poche volte avevo fatto dei piccoli danni.
Così ripensai al discorso appena ascoltato.


Forse sarebbe stato meglio se avessi dovuto aiutare la signora Yamada..