Iwatoshi vs Seto

Iwatoshi vs Seto
Seto Akame



narrato - parlato - pensato - parlato altrui


Quella mattina fui svegliato all'alba; aprii gli occhi e con sguardo interrogativo fissai mio padre che si trovava sull'uscio della mia modesta camera.
L'esperto Jonin, toccandosi la nuca con imbarazzo, prese a spiegarmi il motivo di quell'insolito avvenimento.


Buongiorno Seto! Scusami se ti ho svegliato..vorrei chiederti una cosa.
Ho alcuni affari da svolgere al Villaggio della Foglia.
Siccome non mi piace viaggiare per lunghe tratte in solitudine, ti andrebbe di venire con me?


Sentite quelle parole rimasi incredulo.
Sarebbe stata la prima volta che avrei messo piede al di fuori dei confini di Kiri.
Balzai in piedi in un attimo e risposi con evidente entusiasmo.


Siiii!! Mi preparo lo zaino in 5 minuti! Anzi, 2 minuti potrebbero bastarmi!


Preparai le mie cose in un lampo e nel giro di qualche istante, in compagnia del mio vecchio, ci incamminammo per la nostra direzione.



[...]



Dopo qualche ora arrivammo nel territorio di Konoha.
Mancava qualche km per il raggiungimento del villaggio e improvvisamente l'esperto Jonin si fermò.


Seto, potresti aspettarmi qui per qualche ora? Devo sbrigare una faccenda da un commerciante qui vicino, ma preferirei che non ti vedano con me.
Konoha è un posto tranquillo, puoi sederti tra questi alberi per riportarti un po', visto che ti ho svegliato molto presto.



[...]



Mi rifugiai sotto l’ombra delle verdi e rigogliose fronde di un vecchio albero rugoso, per potermi concentrare su una delle mie solite letture.
Il canto di qualche uccellino e il rincorrersi degli scoiattoli, simpatici abitanti di quel luogo incontaminato, facevano da piacevole sottofondo a quel solitario momento di pace mattutino.

Staccai gli occhi dagli immersivi paragrafi del mio libro per rivolgerli al cielo, assorto tra i miei pensieri.
Come spesso succedeva, avevo perso la cognizione del tempo passato e non avevo la più pallida idea di che ore fossero.


Farò una passeggiata qui intorno, questa foresta ha dei colori stupendi. Certo, anche quella di Kiri potrebbe averli, se non ci fosse così tanta nebbia..


Raccolsi le mie cose per riporle nel mio zaino ed una volta chiuso me lo misi in spalla, alzandomi con l’aiuto del tronco alle mie spalle.
Sgranchì le mie gambe, intorpidite da quella prolungata sessione di lettura e mi incamminai lungo un percorso sterrato che si trovava lì vicino.
Dopo una breve camminata, il rumore di un animale selvatico che correva tra i cespugli attirò la mia attenzione.
Una voce giovanile intervenne discretamente, interrogandomi e facendomi capire che non ero solo in quella foresta.


Ciao, sei un ninja di Kiri, vero? … Che ci fai da queste parti?


Un ragazzo, probabilmente un mio coetaneo, dai capelli rossi e ben fisicato, si trovava a qualche metro da me.
Aveva notato il mio coprifronte ed io notai il suo: portava l’inconfondibile simbolo di Konoha.
Rimasi però particolarmente colpito dal suo abbigliamento; indossava infatti una tunica insolita, probabilmente appartenente ad un qualche ordine a me al momento sconosciuto.

Nell’attesa di una mia risposta, incalzò con un’insolita richiesta.


Senti ma, ti va un allenamento?


Non sembrava un malintenzionato ma mi riservai comunque il beneficio del dubbio.
Risposi dunque in tranquillità, avvicinandomi lentamente.



Ciao! Si, vengo da Kiri..
Tu devi essere di Konoha..
Non ho mai visto quella divisa, non vorrei risultare indiscreto..perchè la indossi?


La proposta di un allenamento cadeva a fagiolo.
Negli ultimi giorni mi ero allenato molto per affinare le mie tecniche.
Potevo finalmente avere l’occasione di sperimentare le mie abilità sul campo, con uno shinobi che non conoscevo.
Sorrisi e continuai:


Un allenamento?
Perché no?! Volentieri! Che ne dici di rendere le cose più interessanti, mettendo in palio un bel pranzo a base di Ramen?

Iwatoshi vs Seto
Seto Akame


narrato - parlato - pensato - parlato altrui



Lo sconosciuto rispose prontamente alla mia domanda, presentandosi con garbo.


Si, in effetti i miei vestiti sono un po' particolari, questo perchè appartengo all'ordine dei monaci combattenti. Mai sentito parlare? Comunque io mi chiamo Iwatoshi, e tu?


Non avevo mai sentito parlare di quel particolare ordine monastico; ma era comprensibile vista la mia ancor minima conoscenza del mondo degli shinobi.
Il mio interlocutore comunque si era mostrato disponibile al dialogo, nonostante io fossi uno straniero.
Decisi dunque di continuare quella conversazione con spontaneità, riservandomi però un discreto livello di attenzione sui suoi movimenti.


Mi perdonerai l’ignoranza, ma non ne ho mai sentito parlare.
Se non altro adesso, grazie a te, ne conosco l’esistenza.
Io sono Seto comunque, piacere di conoscerti.


Dopo quella breve presentazione e in seguito al mio consenso relativo alla sua richiesta di allenamento, il ninja della Foglia rispose con entusiasmo ed ilarità alla mia proposta di scommessa.


Oh, si, ci sto! Conosco un posto a Konoha che fa proprio al caso nostro. Al monastero quello che prepara il nostro cuoco sa di piedi, vorrei proprio mangiarne uno buono. Ehehe!


Molto bene, visto che siamo nel tuo territorio ed avrò anche la possibilità di provare la cucina del posto, la trovo un’ottima idea.


Così dicendo mi apprestai a levare dalle mie spalle lo zaino che portavo con me, appoggiandolo ad un albero poco distante.
Mi accorsi che il mio avversario iniziò a compiere alcuni dei soliti esercizi di stretching, concentrandomi sulla sua fisicità.


É più alto e robusto di me, dovrò fare particolare attenzione..


Così iniziai anch’io a sgranchirmi le ossa; muovendo la testa da una parte all’altra scrocchiai le ossa del collo, poi mi accovacciai e allungai le gambe una alla volta, per attivare i miei muscoli ed infine saltellando sul posto cercai di concentrarmi sul raccoglimento del fiato.
Nel frattempo mi guardavo intorno, per analizzare il luogo che ci circondava, il quale sarebbe stato teatro del nostro scontro.
Ci trovavamo in uno spiazzo triangolare, prevalentemente erboso, attraversato ad est da un piccolo rivo; una vasta e rigogliosa schiera di possenti alberi ci accerchiava.

Ad un tratto vidi Iwatoshi avanzare verso di me.


Ok, sono pronto. Posso iniziare io?


Una domanda non scontata per l’epoca in cui ci trovavamo, pensai.
Avrebbe potuto attaccarmi, sfruttando una sorta di effetto sorpresa, ma preferì una linea più leale.


Touchè..


D’accordo, anch’io sono pronto. Inizia pure!


Non appena finii di pronunciare quelle parole, vidi il mio avversario scattare nella mia direzione.
Allargai le gambe e abbassai il mio baricentro, per poter sfruttare al meglio la mia atleticità, in caso necessitassi di un’azione evasiva.
Una volta arrivato ad un paio di metri da me, il ragazzo di Konoha di esibì in un tuffo, seguito da una capriola sull’erba, nel tentativo di azzerare quanto più possibile la distanza.


Ha scelto un approccio aggressivo..si fida delle sue abilità nello scontro ravvicinato probabilmente.


Facendo leva sulle gambe mi preparai a difendermi da quel tentativo di attacco frontale.
Cercai di attivare prontamente il mio flusso di chakra e mi concentrai per sfruttarne l’energia.
L’adrenalina del momento e la mia forte determinazione sembravano assecondarmi; potevo percepire il mio chakra canalizzarsi tempestivamente e mi sentii pronto per reagire.
Facendo un balzo all’indietro e giungendo le mani mi esibì in quello che doveva essere il sigillo della tigre, per preparare la mia prima mossa.
Intendevo infatti ricorrere alla Tecnica del Corpo Sfarfallante, la quale mi avrebbe permesso di ristabilire le distanze con il mio avversario, sfruttando un incremento istantaneo della mia velocità d’azione.
Mi sarei infatti fiondato all’indietro, raggiungendo così alcuni dei primi alberi che ci circondavano.

Il giovane monaco si trovava ormai ai miei piedi e stava per eseguire un Taijutsu per potermi colpire dal basso verso l’alto, con l’utilizzo dei suoi arti inferiori.

Se tutto fosse andato secondo i piani, sarei riuscito a schivare quel primo attacco, evadendo quell’eventuale colpo in arrivo, con l’utilizzo del Ninjutsu appreso dopo la mia promozione in accademia.
Una volta riguadagnato terreno, avrei potuto proseguire magari con una mia offensiva, in modo da vedere come si sarebbe comportato il mio avversario a parti invertite.

Avrei dunque nuovamente sollecitato il mio chakra per l’esecuzione di una tecnica che conoscevo molto bene.
Utilizzando coerentemente la mia energia e componendo nella sequenza, perfettamente acquisita, di sigilli richiesti, mi sarei preparato a rispondere all’attacco di Iwatoshi.


Pecora, Serpente, Tigre.


Tecnica della Moltiplicazione del Corpo!


Qualora fossi riuscito nel mio intento, 8 copie fedelissime di me stesso sarebbero comparse sul campo di combattimento, pronte a fornirmi supporto.

Iwatoshi vs Seto
Seto Akame


narrato - parlato - pensato - parlato altrui




La velocità e la maestria nell’utilizzo dei Taijutsu del mio avversario mi colsero impreparato.
Il mio tentativo di evadere da quell’attacco frontale fallì miseramente e venni dunque travolto dalla forza di Iwatoshi, sbalzando bruscamente sul terreno.

Indolenzito dal colpo ricevuto, poggia i palmi delle mie mani sul terreno e con una leggera spinta tornai in piedi.


Wow! il ragazzo oltre che ad essere agile, è anche molto forte! Inoltre sembra conoscere bene il Taijutsu..se l’ha utilizzato come prima mossa potrebbe voler dire che lo predilige.
Dovrò stare molto più attento del previsto, altrimenti non avrò vita lunga in questo scontro.


Ripresi subito la guardia, determinato ed intenzionato più che mai a restituire il favore al mio avversario.
L’inesperienza e la disattenzione mi avevano giocato un brutto scherzo, che avevo pagato caro; fortunatamente però avevo ancora l’occasione di rispondere, seppur leggermente acciaccato.

Decisi dunque di agire immediatamente.
Mi trovavo a non più di 5 mt dal giovane monaco.
Iniziai a concentrare il mio chakra con grande attenzione, facendo ricorso ad una modesta quantità delle mie energie.
Dalla riuscita delle azioni che stavo per compiere, sarebbe dipeso il mio futuro in quell’incontro.


Se voglio aiutare il mio villaggio, non posso certo farmi sconfiggere così facilmente. Adesso è il mio turno, non mi permetterò errori.


Enfatizzato dalla determinazione, proseguii nella composizione dei sigilli di Cane e Tigre, dopo aver stabilizzato la quantità di chakra che ritenevo adeguata alla tecnica che stavo per utilizzare.
Liberai il mio flusso, non staccando gli occhi dal mio avversario nemmeno per un secondo.


Oboro Bunshin no Jutsu!


Avevo intenzione di ricorrere appunto ad una tecnica di moltiplicazione del colpo molto particolare.
Qualora fossi riuscito nel mio intento, 10 copie olografiche di me stesso, sarebbero apparse intorno a me, impedendo ad Iwatoshi di individuarmi facilmente e permettendomi di coprire gran parte del territorio della battaglia.

Successivamente sarei passato alla fase offensiva.
Sfruttando la mia momentanea superiorità numerica, lanciai due copie ad aggirare il mio avversario e iniziai a correre verso di esso, emulato dalle restanti a me vicine.
Avrei sollecitato quindi nuovamente il mio flusso di energia, facendo fondo ad una discreta quantità di chakra.
Il mio livello di attenzione era massimo, conoscevo bene i miei obiettivi e volevo farmi valere a tutti i costi.
Durante la mia corsa avrei dunque composto con fermezza il sigillo della tigre, facendomi seguire nel movimento dai miei cloni olografici.
Arrivato ad un paio di metri dal mio bersaglio, avrei rilasciato il mio flusso di chakra per sfruttare una delle mie tecniche, in particolare la Tecnica del Copro Sfarfallante, che mi avrebbe dato la possibilità di sfrecciare a ridosso di Iwatoshi.

Se fossi riuscito nel mio intendo, il ragazzo di Konoha si sarebbe ritrovato braccato da me e dalle miei fedelissime copie.

Quindi una volta raggiunto, le mie copie avrebbero simulato un attacco fisico coordinato: le 8 copie che mi avrebbero accompagnato nella corsa avrebbero finto di colpirlo frontalmente, mentre le due che avevano l’obbiettivo di aggirarlo, avrebbero tentato alle sue spalle.
Nel frattempo io, con il supporto dell’imprevedibilità della mia posizione mi sarei inginocchiato ai piedi dello shinobi e facendo fluire diligentemente una discreta quantità di chakra nella mia bocca, l’avrei impastata, attraverso la mia salivazione, con del liquido velenoso che secernevo dal principio all’interno della cavità orale.
Mi sarei dunque esibito in un colpo di reni, per poter dare la giusta spinta alla mia tecnica e aprendo la bocca e con l’aiuto della lingua, avrei scagliato quell’impasto pericoloso, verso il volto del giovane monaco.


Tecnica degli Aghi Volanti Perforanti!!


L’allenamento tra i due volenterosi shinobi era entrato nel vivo.
Avevo trovato un avversario molto preparato e altrettanto determinato.
Alla fine quel mio primo viaggio al di fuori del territorio di Kiri, si stava rivelando un vero e proprio successo, indipendentemente dall'esito dello scontro.

Iwatoshi vs Seto
Seto Akame




narrato - parlato - pensato - parlato altrui



La mia ingegnosa offensiva, coadiuvata dall’azione diversiva dei miei cloni, sapientemente evocati, aveva dato i suoi frutti.
L’impasto velenoso scagliato con determinazione e precisione verso il volto del mio avversario era andato a segno, sorprendendo il giovane di Konoha, che sbilanciandosi cadde al suolo.


Diamine, non me l'aspettavo!


Disse mentre tentava di liberarsi il volto da quel liquido.


Mi dispiace ma se voglio allenarmi seriamente, non posso risparmiarmi..


Volevo infatti sfruttare quella prima occasione di affrontare uno shinobi sconosciuto, per trarne il massimo dei benefici in termini di esperienza; per farlo avrei dovuto combattere al pieno delle mie capacità.
Iwatoshi si rialzò, ma difficilmente dopo aver subito quel colpo sarebbe stato capace di individuare il vero Seto, tra le 9 copie presenti davanti a lui.
Così il monaco sguainò la sua arma, una lunga lama ricurva montata sull’estremità di un’ asta, agitandola nel tentativo di colpirmi o comunque di allontanare me e le mie fedeli copie.

Non volevo in alcun modo esser colpito da quel contrattacco, che mi avrebbe regalato un biglietto di ritorno per Kiri con un passaggio obbligatorio dall’ospedale del villaggio.

Cercai di reagire con il mezzo più efficace a mia disposizione.
Attorniato dai miei cloni, focalizzai un tronco di albero che si trovava ad un paio di metri dalla mia visuale, quindi alle spalle del mio avversario; concentrai il mio flusso di energia e mi apprestai a dirigere alcuni fili di chakra, nel tentativo di aderire alla superficie del mio obbiettivo.
Nell’eseguire i sigilli della tecnica che intendevo utilizzare mi sarei premurato di farmi emulare fedelmente dalle miei copie, in modo da non farmi scovare in quei momenti e soprattutto di indietreggiare quanto più agilmente possibile da quella zona del campo.


Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente! Tecnica della Sostituzione!


Rilasciai così il mio flusso attraverso i fili di chakra, indirizzati al tronco che mi avrebbe salvato da quel colpo, nel caso fosse stato ben indirizzato e soprattutto fortunato nell’individuarmi.
Non appena avessi concluso la mia tecnica, avrei comunque indietreggiato velocemente per far si che qualora non fossi stato io il bersaglio di quei colpi, sarei riuscito ad allontanarmi dal raggio d'azione di quella lunga lama.


Ora!


Esclamò Iwatoshi mentre corse verso il piccolo rivo che attraversava quel campo di battaglia.
Lo superò con agilità e si posizionò sull’altra sponda, frapponendolo dunque tra dai noi.

Con la lunga arma brandita e una propensione all’utilizzo del Taijutsu, sarebbe stato complicato affrontarlo in una porzione così ridotta di terreno e quantomeno improbabile aggirarlo.

Iwatoshi vs Seto
Seto Akame





narrato - parlato - pensato - parlato altrui




Il primo fendente, sferrato da Iwatoshi con la sua lunga arma affilata, sfiorò un paio delle mie copie e mi colpì violentemente.
Fortunatamente avevo fatto ricorso alla Tecnica della Sostituzione che, andando a buon fine, mi permise di evitare quel colpo.
Mi sostituì quindi con un tronco che si trovava alle spalle del mio avversario il quale, scaltro e determinato, tentò un nuovo affondo con la sua lama.
Colto alla sprovvista dall’agilità con il quale Iwatoshi aveva reagito alla mia prima azione evasiva, mi esibì in un tentativo disperato di schivata, cercando di indietreggiare con uno slancio di gambe all’indietro.
Questa volta però la mia disattenzione contribuì a far si che io non fossi abbastanza veloce nella mia difensiva, quindi venni infilzato da quella particolare lancia all’altezza del busto, procurandomi un modesto taglio trasversale e per lo spavento caddi in terra.
La ferita bruciava e oltretutto ero ancora leggermente acciaccato dal Taijutsu subito in precedenza.


AAAHH! Ca**o sono uno stupido!


Misi una mano su quel taglio per costatarne l’entità e per fermarne la fuoriuscita di sangue, seppur esigua.


Non ha affondato il colpo a pieno. Dubito in uno vero scontro di poter godere di questo trattamento..questo ragazzo oltre ad essere più agile di me, sembra anche conoscere meglio le dinamiche del combattimento.


Era il secondo attacco che non riuscivo a respingere in quel combattimento, ergo qualcosa nelle mie azioni difensive andava rivista.


Sono stato colto di sorpresa entrambe le volte dalla sua agilità e dai suoi attacchi fisici..dovrò concentrarmi su questo nei miei prossimi allenamenti..


Con molta fatica, appoggiando il braccio sinistro al suolo mi diedi una spinta per ritornare in piedi.
Iwatoshi si trovava in un lembo di terreno oltre il piccolo rivo che attraversava quello spiazzo naturale.
Conosceva ormai la mia posizione, le mie copie sarebbero state inutili da quel momento.


Credo che non ci sia bisogno di continuare..dovrò migliorare ancora molto per poter affrontare dei veri combattimenti.


Guardai con attenzione il giovane monaco di Konoha e tendendo il braccio, alzai il pollice in segno di approvazione.


Devo farti i miei complimenti! Ho raccolto le giuste considerazioni da questo allenamento e non credo abbia senso, per il momento, affrontarci ulteriormente..
Sei uno shinobi molto preparato e determinato, credo che tu abbia le potenzialità per poter affrontare le tue cause.
Per quanto mi riguarda, dovrò impegnarmi di più..


Mi incamminai verso il ragazzo lentamente; superai il fiumiciattolo calpestando l’acqua che lo percorreva e una volta arrivato a pochi metri tesi la mia mano.


Se sei d’accordo possiamo stringerci la mano.
Mi hai dato un opportunità incredibile oggi e sono contento di averla accettata.


Sorrisi di gusto, ricordandomi della scommessa, oggetto di quell’avvincente scontro.


Ah dimenticavo! Hai vinto un pranzo a base di Ramen! Puoi scegliere tu il posto..
Spero sia nelle vicinanze perché sto aspettando mio padre e sarà di ritorno tra non molto.
Inoltre ti prometto che la prossima volta sarò io a vincere!!


Nonostante la sconfitta, in quel momento riuscivo a provare solo emozioni positive.
Ero riuscito a mettermi in gioco, ad affrontare un avversario leale e preparato con la mia determinazione e sfruttando al massimo il mio potenziale.
Allo stesso tempo avevo conosciuto un ragazzo di un altro villaggio, che si era guadagnato il mio rispetto e la mia stima.