[PQ] Alla ricerca della propria identità

#1 Personal Quest

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    #1 Personal Quest Seto Akame



    narrato - parlato - pensato - parlato altrui



    Erano passati alcuni giorni dall'esame accademico per nuovi Genin, nel quale Seto aveva finalmente ottenuto il coprifronte di Kiri.
    L'esperienza appena vissuta aveva lasciato un segno forte nella mente del ragazzo, che si era preso del tempo per metabolizzare il tutto.
    Ripensò molto alle parole del suo esaminatore, Shigheru Mizu, uno shinobi attempato ma allo stesso tempo esperto e determinato.
    Fu proprio la determinazione dimostrata dal vecchio sensei ad impressionare maggiormente il giovane Akame il quale, sdraiato sul suo letto, elaborava i propri pensieri.


    Kiri ha bisogno di shinobi forti, che mettano il villaggio persin davanti alla propria vita..tanti uomini hanno sofferto e lottato per permetterci un futuro migliore. è arrivato il momento, per la mia generazione, di schierarsi in prima linea, per non render vani gli sforzi dei nostri predecessori..


    Quella mattina, la pioggia continuava a cadere senza sosta da qualche ora e la consueta umidità di quelle terre contribuiva al formarsi di densi banchi di nebbia, che avvolgevano le case del villaggio.

    Seto si alzò e uscendo dalla sua stanzetta scese le scale e si diresse nel soggiorno; lì si trovava suo padre, Noburo Akame anch'egli uno shinobi del villaggio, intento a sfogliare alcuni documenti, riguardanti una missione da lui appena conclusa.


    Buongiorno papà!


    Esordì il ragazzo.
    L'indaffarato genitore alzò lo sguardo dalle proprie faccende e rispose con un sorriso al saluto del figlio.


    Ciao Seto! Il pranzo non è ancora pronto, ma se hai bisogno di qualcosa dimmi pure!


    So che ultimamente ho passato molto tempo in camera mia, ma ho riflettuto molto dopo il mio esame.
    Mi domandavo come può un giovane Genin come me a trovare la propria strada..è che vorrei mettermi subito a disposizione per aiutare il nostro villaggio..



    Il signor Akame, colpito da quelle parole, accentuò ancor più il suo sorriso e si alzò dalla sua scrivania, avvicinandosi al suo erede.
    Una volta vicini gli appoggiò la mano sulla spalla e con tono serioso si apprestò a rispondere.


    Vedi, Seto..è una domanda molto profonda la tua.
    Sono contento che il tuo esame ti abbia portato a pensare molto; vuol dire che l'accademia sta facendo un buon lavoro.
    Ognuno di noi si mette a dispozione della nostra società in maniera diversa.
    Seppur siano nobili le tue intenzioni, ogni cosa ha il suo tempo.
    Il consiglio che ti posso dare è quello di conoscere te stesso in primis.
    Una volta che avrai chiara la tua visione del mondo, sarai sicuramente in grado di costruirti la tua strada.
    Perchè non approfitti di queste giornate per farti un giro e per allenarti?



    Il ragazzo ascoltò con attenzione le parole del suo vecchio.
    Il consiglio che aveva appena ricevuto gli parve subito convincente.


    Hai ragione papà! In effetti non conosco molto bene il villaggio..pensò che approfitterò di questi giorni per allenarmi nei dintorni.
    Vado subito a prepararmi lo zaino!
    Grazie mille per l'ottimo consiglio!



    Così dicendo si affrettò a tornare in camera sua per preparare le sue cose.


    [...]


    Alcune ore dopo, una volta pronto, si appestava ad uscire di casa per partire in esplorazione.
    Arrivato sull'uscio venne però fermato dalla madre.


    Ehi, Seto! Mi ha detto tuo padre che stai partendo per allenarti e starai via qualche giorno..ti ho preparato alcuni spuntini che potrai portare con te! Mi raccomando, non farci stare in pensiero e abbi cura di te!


    La solita premurosità materna..


    Grazie mamma! Di sicuro del buon cibo preparato da te, mi farà sentire a casa! Non preoccuparti, sarò di ritorno non appena avrò sistemato alcune cose!


    Eccitato dalla nuova avventura che stava per affrontare, il giovane Akame ripose il dono appena ricevuto nel suo zaino, che richiuse con cura; salutando con affetto la sua mamma, si lasciò la porta alle spalle e una volta in strada, iniziò ad incamminarsi.

     
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    #1 Personal Quest Seto Akame



    narrato - parlato - pensato - parlato altrui


    Il giovane Akame era uscito da qualche minuto, nell’intento di trovare un luogo adatto ad un suo allenamento e allo stesso tempo che gli permettesse di trovare un riparo per la notte.
    Ormai pomeriggio, la pioggia cadeva con maggior intensità rispetto alla mattina e come di consueto, le strade di Kiri apparivano pressoché deserte.
    Seto si ricordò di un campo all’interno della foresta che circondava il villaggio, di cui gli aveva parlato suo padre.
    Prese dunque un sentiero che si allontanava dal centro cittadino, per dirigersi verso di esso, nella speranza che le intemperie delle ostilità climatiche della zona, avessero preservato la sua integrità o quantomeno gli permettessero di accamparsi e perseguire il suo obiettivo.


    […]


    Fu una lunga camminata, passata a guardarsi intorno per osservare con lo stupore che contraddistingue un ragazzo ingenuo e inesperto come Seto, alle sue prime esperienze lontano da casa.
    La forte pioggia, che l’aveva accompagnato lungo quel percorso, si stava attenuando e qualche spiraglio di sole faceva breccia tra le nuvole che attanagliavano il villaggio da qualche giorno.
    Il sentiero sterrato che stava percorrendo si interrompeva improvvisamente e una fitta schiera di alberi fecero capire al giovane kiriano che la meta era vicina.
    Seto si addentrò nella selva e dopo qualche minuto si soffermò ad ammirare il paesaggio che si trovava di fronte; alti alberi dalle chiome irregolari e spente lo circondavano e i versi di alcuni animali selvatici, per lo più coleotteri, accompagnavano il regolare ticchettio della debole pioggia.


    Chissà quanti shinobi hanno attraversato queste terre, in cerca di risposte e di motivazioni, proprio come me.
    Quante ne avranno viste e sentite questi alberi e questi animali, che abitano questa foresta incontaminata da secoli e ne custodiscono la bellezza.
    Credo che sia l’ambiente giusto per il mio scopo.



    Continuando a camminare e seguendo le indicazioni del suo vecchio, Seto iniziò a sentire un leggero zampillio.


    Acqua! Forse ci sono..il campo di cui mi parlava papà si trova nelle vicinanze del Lago Ibuse, probabilmente quello che sento è il ticchettio delle gocce che si infrangono nell’acqua del lago.


    Il giovane Akame non si sbagliava; era infatti arrivato al cospetto del famoso Lago Ibuse, un capiente bacino d’acqua che veniva costantemente rifornito dalle precipitazioni continue, caratteristiche della zona.
    Si avvicinò con passo lento alla riva e scrutò l’ambiente circostante per scorgere la grotta di cui aveva sentito parlare.
    Circa 100 metri ad Est della sua posizione si ergeva una massiccia collina rocciosa.


    La grotta potrebbe trovarsi ai piedi di quella collina, darò un occhiata da quelle parti.



    Incamminatosi verso la grande parete rocciosa, notò una vasta insenatura che si faceva spazio tra gli ammassi di pietra circostanti.
    Con profondo stupore il neo-promosso Genin si trovò al cospetto di una profonda grotta buia e silenziosa.


    Perfetto! Sono arrivato! Adesso darò un occhiata qua dentro per assicurarmi che non mi imbatta in brutte sorprese, dopodiché preparerò un piccolo accampamento e sgranocchierò qualcosa.


    Dopo qualche ora di camminata, il ragazzo giunse finalmente nel luogo che si era prefissato e trovò le condizioni ideali per potersi stabilire agevolmente e preparare il suo allenamento.

    Grazie ai premurosi insegnamenti del padre si procurò due bastoncini e con l'aiuto di un secco pagliericcio, che si era astutamente preparato nel suo zaino, accese un piccolo falò all'interno della grotta, al riparo dalle precipitazioni esterne.


    Ottimo! Non mi resta che riposarmi per un'oretta..è stato un lungo percorso e voglio iniziare l'allenamento al meglio delle mie forze.


    Aprì la borsetta contenente le prelibatezze preparate dalla sua dolce madre e accovacciatosi vicino al caldo fuoco appena acceso, addentò il suo pasto.


     
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    Seto consumò con gusto le deliziose pietanze, accuratamente preparategli prima della partenza, dalla sua premurosa mamma.
    L’accampamento, che aveva preparato sotto le umide rocce di quella grotta dalle modeste dimensioni, gli permise qualche ora di riposo davanti al tepore del falò che aveva sapientemente acceso.
    La pioggia si era inaspettatamente fermata da pochi minuti.


    Mi sono riposato abbastanza..è il momento di iniziare questo allenamento! Fortunatamente il meteo sembra essere dalla mia parte, ma non credo di poterci far affidamento a lungo.


    Così dicendo, si mise in piedi ed uscì dal suo riparo.
    Scrutò con attenzione l’ambiente che lo circondava e iniziò a pianificare un programma per il suo training.


    Iniziamo con una tecnica che conosco bene.


    Seto si concentrò profondamente sul suo flusso di chakra.
    Il suo obbiettivo era quello di riuscire a migliorare la sua tecnica della moltiplicazione del corpo, rilasciando una più ampia quantità di energia per evocare un numero maggiore di copie.


    Devo aumentare il livello dei miei jutsu se voglio veramente mettermi a disposizione del villaggio!


    Poteva sentire il suo flusso circolare come mai prima d’ora; non gli rimaneva che canalizzarlo nel modo corretto per l’esecuzione del jutsu, il che non era affatto banale vista la sua ancor breve esperienza.


    Ci siamo!


    Compose i sigilli richiesti dalla tecnica che si apprestava a completare e una volta conclusi rilasciò con forza il chakra, scrupolosamente controllato fino a quel momento.


    Bunshin no Jutsu!


    8 copie del ragazzo si materializzarono immediatamente intorno a lui.
    Guardandosi intorno e resosi conto del nuovo livello a cui era riuscito a portare quella tecnica, rimase positivamente colpito.


    Spettacolo! Questo è il risultato del mio duro lavoro! La mentalità che mi ha trasmesso il sig. Mizu mi ha finalmente permesso un netto miglioramento..Se le motivazioni sono forti, anche le tecniche lo saranno di conseguenza.
    Ora però non posso permettermi di crogiolarmi nel risultato ottenuto.
    Alzerò ancora il livello!



    L’allenamento era finalmente entrato nel vivo.
    Dopo aver preso atto dei miglioramenti nel controllo del chakra si convinse che quella nuova tecnica, che aveva accuratamente studiato, poteva essere portata a termine.


    Evocare tutti quei cloni mi ha portato via parecchie energie. Dovrò ridurre al minimo i tentativi quindi è meglio che massimizzi sforzo e concentrazione.


    Il ninjutsu che si apprestava ad eseguire non prevedeva la composizione di alcun sigillo, ma consisteva nell’impastare del liquido velenoso con la saliva, attraverso il chakra e successivamente sputarlo per colpire l’avversario.


    Ogni sforzo che compirò sarà un passo in avanti per il raggiungimento dei miei obbiettivi! Kiri non dovrà più subire le sventure del passato!!!


    Seto balzò dinanzi ad un possente albero che si trovava nelle vicinanze.
    Condusse il suo chakra verso la propria bocca e lo spinse all’interno di essa e nel frattempo aumentò la salivazione.
    Spostò il veleno, che aveva precedentemente inserito tra le sue mandibole, al centro della sua lingua e iniziò ad impastarlo con la saliva prodotta.


    Credo sia tutto pronto..


    Il giovane Genin assicurò la sua posizione facendo perno sui suoi arti inferiori, indietreggiò con la schiena per prendere un piccolo slancio e con un colpo di reni in avanti aprì la sua bocca, da cui venne espulso un timido getto di veleno che colpì il tronco che si trovava dinanzi.

    La soluzione tossica espulsa dal ragazzo scalfì leggermente la corteccia dell’albero.
    Non aveva sicuramente ottenuto il risultato desiderato.


    Cazzo! Non potrei attaccare neanche un bambino così..
    Non posso però considerarlo un fallimento, le basi ci sono..
    Bisognerà che ci lavori ancora per arrivare a padroneggiare questo jutsu.


    La determinazione e la voglia di imparare nuove cose aveva spinto Seto ad uscire dalla propria zona di confort, per esplorare nuovi luoghi e focalizzarsi su se stesso.

    La sera iniziava a farsi spazio tra le timide luci di quell’umido pomeriggio.


    Per oggi può bastare. Mi accamperò per la notte e domani all’alba raccoglierò le mie cose per tornare a casa.
    Tornerò qui di tanto in tanto per allenarmi ancora.





     
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