Lunga prognosi

Infermeria Cagnellone

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    Non avendo dato nessuna risposta malgrado le cure ricevute, Azibo venne spostato in un'altra stanza rispetto agli due ninja, cosicché potesse essere visitato ed analizzato con più calma e cura. L'Ishivariano trascorse in quella stanza diverse ore di incoscienza, durante le quali venne continuamente monitorato e controllato, i dottori nello specifico si assicurarono che ricevesse i fluidi ed i nutrienti necessari, non volevano che qualche altro fattore potesse compromettere la già precaria situazione. Tutto questo tempo passato sul lettino non fu un semplice sonno tranquillo per il giovane, la sua mente infatti, combattendo con gli acciacchi del corpo, gli fece avere diversi brutti sogni, sia sulla missione appena finita che su altre persone od eventi che aveva vissuto, tutti corrotti o spaventosi, simbolo quanto mai evidente della sua battaglia interiore. Al suo risveglio, Azibo avrebbe trovato al suo fianco un uomo con il camice abbastanza alto, ben piazzato, i capelli corti biondo cenere e gli occhi verdi:

    "Ben svegliato ragazzo, dormito bene?"

    Il medico sapeva che il ragazzo aveva avuto un sonno agitato, la sua uscita tuttavia aveva la funzione di stemperare la tensione creatasi dentro e fuori da quella stanza, le preoccupazioni riguardo alla salute dell'abitante di Ishivar infatti avevano coinvolto tanti medici, infermieri che si erano a più riprese affacciati per cercare di far luce sulla sua condizione:

    "Sono il dottor Maso Ticima, come ti senti? Raccontami nel dettaglio quello che ti ricordi prima di risvegliarti qui, delle ferite ricevute, cerca di non tralasciare nulla, tutto, anche le cose più piccole potrebbero rivelarsi fondamentali."

    L'uomo, dopo aver fatto la domanda al giovane, si andò a sedere su di una piccola sedia che era stata posta precedentemente ai piedi del letto del ragazzo e con una cartella in mano ed una penna si dimostrò pronto a segnare tutto quello che il giovane gli avrebbe rivelato.

    CagnelloneEcco la tua infermeria, come scritto all'inizio comincia il tuo post con degli incubi correlati alla fine della missione e a quello che più ti aggrada inserire del tuo passato, a te :hat:
     
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    Dove sono? Di nuovo quel sogno? Sembra diverso.

    Sognavo sempre la morte di mio padre, quell'episodio mi perseguitava, continuavo a riviverlo inerme da spettatore, osservando impotente mentre il ninja misterioso penetrava il ventre del mio caro con la sua lama. Non riuscivo nemmeno a riviverlo com'era accaduto realmente, non riuscivo a corrergli incontro e ad abbracciarlo, guardandolo negli occhi e standogli accanto mentre la vita scivolava via dal suo corpo. Ero costretto a guardarlo da lontano, paralizzato, talmente lontano che nemmeno potevo vedere bene il suo volto, che ormai, col tempo, era un vago ricordo nella mia memoria. Eppure questa volta il sogno era diverso, io potevo muovermi, potevo andargli incontro, e così feci. Lo raggiunsi, lo abbracciai, e finalmente rividi il suo volto, e tutto si svolse esattamente come era andato nella realtà, col ninja misterioso che, dopo aver ripulito la lama dal sangue, si voltò a guardarmi, decidendo di non uccidermi infine. E fu lì che lo vidi! Scintillante sulla sua testa splendeva un coprifronte, con un simbolo che solo diventando grande ero riuscito a rivedere, che avevo dimenticato, che ero troppo piccolo per comprendere all'epoca.


    OTO!



    Spalancai gli occhi di soprassalto, restando folgorato da una luce che mi sembrava più forte del sole stesso. Dovevo esser rimasto incosciente per chissà quanto, sentivo la bocca incredibilmente secca ed ero stordito come mai prima in vita mia. Inoltre ero completamente inerme, non riuscivo a muovere un solo muscolo e, sebbene sentivo di essere profondamente sedato, mi faceva male tutto il corpo, un dolore diffuso che non riuscivo nemmeno a riconoscere, ma che si presentava praticamente ovunque, a livello osseo probabilmente. Non capivo che mi stesse succedendo. Sentii una voce, e quando i miei occhi si abituarono abbastanza alla luce riconobbi di sfuggita un camice che poteva essere di un medico.

    Ben svegliato ragazzo, dormito bene?



    Sono il dottor Maso Ticima, come ti senti? Raccontami nel dettaglio quello che ti ricordi prima di risvegliarti qui, delle ferite ricevute, cerca di non tralasciare nulla, tutto, anche le cose più piccole potrebbero rivelarsi fondamentali.


    L'ultima cosa che ricordavo era una grossa esplosione, poi un grosso peso, una forza che mi trascinava inesorabilmente verso il basso, e poi il buio. Era tutto ciò che ricordavo, ma non riuscii ad aprir parola, ero ancora troppo confuso per mettere insieme un discorso, la testa mi girava vorticosamente, la stanza continuava a corrermi intorno e i miei occhi non riuscivano a catturare l'immagine del medico che mi stava innanzi. Richiusi gli occhi, e dall'oscurità riapparvero immagini sfuggenti, brandelli di eventi lontani, fotogrammi di una vita che sembrava passata da chissà quanto. Ero sfinito. Quando riaprii gli occhi il medico era ancora li, quindi provai a mettere in fila due parole per iniziare a dire qualcosa, con la speranza che altri ricordi riaffiorassero nella mia mente.

    Ero... ero in missione. Stavamo combattendo, poi c'è stata una forte esplosione e non so di preciso cosa sia accaduto. Mi fa male tutto! Mi sento stanco...
     
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    Il dottore ascoltò quel poco che il ragazzo ebbe da dire, si chiuse per qualche secondo in se stesso e si mise a fare mente locale, le informazioni del resto erano molto vaghe, il suo corpo era quello che aveva più da dire: c'erano volute diverse ore per stabilizzarlo e nonostante questo non era riuscito ugualmente a riprendere conoscenza prima di quel giorno, indice quanto mai evidente di un esteso danno interno che doveva aver interessato diversi sistemi e che fino a quel momento era solo stato tamponato. L'uomo terminò la sua pausa riflessiva appuntandosi qualcosa sulla cartella prima di riportare lo sguardo sul giovane:

    "Capisco,vedi tu, tra tutti i tuoi compagni, sei stato quello che sembra aver avuto la peggio, sei stato incosciente per molte ore malgrado i tentativi di rianimarti, fortunatamente ti sei ripreso prima che cominciassimo a valutare di dover intraprendere trattamenti più seri..."

    Il medico si interruppe nuovamente per un secondo posando la cartellina sul vicino comodino ed avvicinandosi al giovane:

    "Non preoccuparti comunque, il peggio ormai è passato, adesso comincerà a trattare ciò che è rimasto danneggiando durante l'esplosione e che ancora non deve essersi rimarginata del tutto."

    Azibo, ora che il dottore aveva cominciato a parlarne, non aveva particolari dolori o fastidi, piuttosto una stanchezza diffusa accompagnata da una rigidità ed una pesantezza corporea che ben si sposava alla descrizione che l'uomo gli aveva appena fatto, fortunatamente infatti i trattamenti iniziali che il ragazzo aveva subito da incosciente avevano chiuso i vasi danneggiati e permesso di riassorbire il grosso delle varie emorragie interne, adesso bisognava solo eseguire gli ultimi ritocchi per poterlo far tornare in piena forma:

    "Se non hai altre domande cominciò subito la pratica curati, non dovrebbe volerci molto e non dovresti provare dolore, al massimo solo una forte sensazione di calore nei punti più sensibili, quando diventa insostenibile dimmelo che mi fermo un attimo."

    Ticima si assicurò che gli giovane avesse compreso le sue indicazioni prima di chiudere gli occhi e cominciare a concentrasi giungendo le mani davanti al petto, lasciò fluire con calma ragionata una modesta quantità di chakra nelle mani fino a far comparire un verde mando smeraldino attorno ad esse, poi studiata precisione le avvicinò all'Ishivariano partendo dalla testa, il trattamento era ormai cominciato.
     
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    La mia coscienza andava a veniva, ero come in un limbo, tanto che nemmeno riuscivo a capire se quello che stavo vivendo era un sogno o realtà. Il caldo mi avvampava in viso, sentivo molto caldo, avrei voluto scoprirmi ma nessuno dei miei muscoli rispondeva ai miei comandi, ero come se fossi spettatore della scena, proprio come in un sogno. Solo per il dolore capivo che quella era la realtà, un male costante e profondo che avvolgeva le mie membra. Dovevo esser vivo per miracolo.

    Tra tutti i tuoi compagni, sei stato quello che sembra aver avuto la peggio, sei stato incosciente per molte ore malgrado i tentativi di rianimarti, fortunatamente ti sei ripreso prima che cominciassimo a valutare di dover intraprendere trattamenti più seri.

    Le parole mi suonavano confuse e a stento riuscivo a capire quel che mi veniva detto. Per lo meno ora riuscivo un minimo a mettere a fuoco, dando finalmente un volto a quell'immagine sfuocata che mi stava parlando. Era senza dubbio un medico, un uomo barbuto con qualche capello bianco e un volto rassicurante, con tanto di camice e cartellina.

    Come sono messo, dottore?

    Non preoccuparti comunque, il peggio ormai è passato, adesso comincerà a trattare ciò che è rimasto danneggiando durante l'esplosione e che ancora non deve essersi rimarginata del tutto. Se non hai altre domande cominciò subito la pratica curati, non dovrebbe volerci molto e non dovresti provare dolore, al massimo solo una forte sensazione di calore nei punti più sensibili, quando diventa insostenibile dimmelo che mi fermo un attimo.

    Ok, iniziamo.


    Cercai di rilassarmi, non mi piaceva essere in quella situazione ma con quello che dovevo aver passato probabilmente dovevo ringraziare di essere ancora vivo. Il dottore si concentrò per un attimo, poi fece fluire il chakra nelle mani e le avvicinò alla mia testa. Chiusi gli occhi, e in un attimo fui pervaso da una piacevole sensazione di calore, una candida carezza sul volto. Sebbene inizialmente fosse godibile ben presto il calore aumentò, divenendo un bruciore a tratti insopportabile. Era sotto pelle, come se qualcosa avesse attraversato la superficie e stesse operando al di sotto della cute, una sensazione spiacevole e fastidiosa. Cercai di resistere il più possibile, ma dopo un po non riuscii più a resistere.

    Possiamo fermarci un attimo? Fa troppo male
     
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    Il ragazzo si lamentò più volte di quel trattamento, indice del fatto che il danno, come ipotizzato dal dottore, fosse notevolmente esteso, nonostante le iniziali procedure mediche che aveva subito. L'uomo, per non causare troppo stress al giovane, si fermò per qualche secondo ogni volta che il ninja glielo chiedeva per poi ricominciare poco dopo, anche perché dover tenere la tecnica costantemente attiva era molto stancante e qualche momento di riposo giovava pure al dottor Ticima. Questo teatrino andò avanti per poco più di un ora, al termine della quale l'uomo, dopo aver dissipato il chakra che ricopriva le sue mani ed averle fatte tornare normale, si lasciò cadere esausto sulla vicina sedia con il volto arrossato ed il fiatone:

    "Bene... quello che si poteva fare lo abbiamo fatto..."

    Il medico ansimò ancora per qualche secondo prima di riuscire a regolarizzare il respiro e poter riacquistare una normale parlata:

    "Fiu... adesso non dovresti più avere fastidi, ti sentirai magari ancora un po' indolenzito nei prossimi giorni, ma è solo un effetto collaterale del trattamento."

    Malgrado avesse di nuovo la capacità di parlare in modo chiaro, l'uomo non accenno a rialzarsi, un ulteriore segno di quanto quello che aveva appena finito di fare gli fosse costato:

    "Se non hai altre domande sei libero di andare, cerca di finire dentro ad altre esplosioni per i prossimi giorni, giusto per dare il tempo al tuo corpo di riabituarsi all'essere sano..."

    Una battuta, una semplice battuta per spezzare un po' la tensione che si era accumulata nelle ultime ore in quella stanza:

    "Ora scusami ma devo andare, ci sono altre pazienti da dover curare, speriamo di non rivederci tanto presto!"

    Maso Ticima sorrise per un ultima volta al giovane Azibo, poi si alzò con decisione dalla sedia ed uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle; la sentinella di Ishivar era finalmente alla fine di quella lunga ed interminabile missione quasi suicida e malgrado avrebbe portato con sé i ricordi e gli incubi per quello che gli era successo ormai calava il sipario su quella parte traumatica della sua vita.

    Post finale e tutti a casa :hat:
     
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    Il Trattamento fu lungo e doloroso, ogni volta che il medico appoggiava le sue mani su di me era come se qualcosa dentro di me prendesse fuoco. Tentai di pensare a qualcos altro, visualizzando bei ricordi o immaginando luoghi di pace ma nonostante gli sforzi dopo un po' il dolore faceva irruzione nei miei sogni e mi riportava alla realtà, costringendo a chiedere al dottore di fermarsi. Strinsi i denti più che potevo, potevo sentire i progressi avanzare sul mio corpo, dalla testa a scendere fino all'ultimo osso del piede, ero completamente distrutto. Eppure, quando arrivò all'inguine, sebbene il dolore fosse insopportabile in quella zona del corpo, iniziai a sentire i benefici del trattamento.

    Funziona!

    Era una piacevole sensazione, indescrivibile, come di rinascita. Iniziavo a muovere il collo, riuscivo a muoverlo lateralmente, poi sentii che potevo muovere anche il braccio ma mi limitai a una mano. Strinsi il pugno, e sebbene non riuscivo ad esercitare la minima forza, sentii tutte le dita racimolarsi nel palmo. Ruotai il polso in entrambi i sensi e sentii scrocchiare le giunture. Mi sentivo di nuovo vivo. Il trattamento durò ancora un poco ma ormai ero troppo felice persino per lamentarmi, non vedevo l'ora di muovermi. Trascorse una mezz'oretta, il dottore stesso mi aiutò a mobilitare le fasce muscolari più grandi, e alla fine riuscii a mettermi in piedi. Barcollai leggermente, faticai coi primi passi ma sentivo di star bene, era solo questione di tempo prima di tornare come nuovo. Il dottore mi rassicurò ulteriormente sul fatto che fosse normale all'inizio provare un po' di dolore residuo e che ci sarebbero voluti alcuni giorni ma non era un problema.

    Se non hai altre domande sei libero di andare, cerca di finire dentro ad altre esplosioni per i prossimi giorni, giusto per dare il tempo al tuo corpo di riabituarsi all'essere sano...

    Ok! Beh, dottore, non so proprio come ringraziarla. Lei mi ha salvato la vita, sarò eternamente in debito con lei... Grazie ancora, e si, speriamo di non rivederci, almeno per un po'...


    Grazie Stompo, super efficente come al solito, una garanzia!! Alla prossima!
     
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    34 exp e puoi andare :hat:
     
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    60 punti exp per Stompo
     
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