[C] Una semplice scorta

per 3 Genin

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    Contro tutte le aspettative, i nostri attacchi si rivelarono capaci di impensierire la donna ragno, o perlomeno, il suo ragno-servitore, visto che egli si frappose tra noi e lei, sacrificandosi per l'incolumità della sua padrona. Lei durante la colluttazione rimase immobile, come se fosse sorpresa o spaventata. Non sapevo che un mio compagno avesse usato la tecnica della paralisi, date le scarse comunicazioni che avevamo avuto in quella missione.
    Una volta finito l'attacco, io e gli altri ci ritirammo sulla difensiva, aspettando un suo contrattacco. Nello stesso momento però, incominciai a sentire "qualcos'altro". Un misto di ansia, paura e tristezza. La cosa mi lasciò perplesso, perchè stavo provando tristezza? Non mi era dispiaciuto troppo dell'essere l'uccisore dell'aborto che aveva protetto la donna, quindi da dove veniva quell'emozione?
    Non ebbi il tempo per indagare troppo però, visto che la donna si riscosse e decise evidentemente di dare il tutto per tutto. Dovetti quindi assistere ad una delle cose più orribili che avessi mai avuto la sfortuna di vedere. Prima si iniziò a contorcere, poi, emettendo un urlo agghiacciante, iniziò una trasmutazione da umano a ragno. La pelle si inscurì, mentre le gambe aumentavano di numero, fino a quando la parte inferiore del corpo non divenne uguale a quella di un ragno vero e proprio. La situazione fu resa peggiore dal fatto che, per qualche motivo, riuscivo ad intuire i suoi pensieri. C'era ansia, dispiacere, paura per la perdita della propria umanità, dolore... c'era tanto dolore, ed io lo riuscivo a percepire così chiaramente che più volte dovetti stringermi una o entrambe le gambe per assicurarmi che non stessi subendo io stesso quella trasformazione. Mano a mano che che il processo proseguiva, riuscii a sentire come le emozioni di quell'essere si stessero facendo sempre più estreme ed animalesche. Il tutto culminò con una immagine di me e gli altri morti in un lago di sangue, come a spiegarci cosa avrebbe voluto farci. Forse quella, tra tutte le cose successe in quei pochi secondi, era la più disturbante. Forse per la prima volta nella mia vita, fui costretto a realizzare che la mia vita, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine, e che sarebbe potuta arrivare in qualsiasi momento. Ma non era la paura il sentimento predominante. Quello che mi stava facendo tremare in quel momento era rabbia. Ero offeso a morte dalla sua tracotanza. Avevamo contrastato ogni sua strategia, avevamo fatto fuori il suo coso in un solo attacco, eravamo sopravvissuti al suo veleno... e pensava ancora di poterci uccidere? Forse se fossimo stati da soli, avrebbe avuto una possibilità, ma eravamo in tre. Avrei punito la sua arroganza.
    "Quello che mi hai fatto vedere, un giorno succederà... ma non è questo il giorno!"
    Dissi con tono basso e lento. Gliela avrei fatta pagare.
    Non sembrò capire assolutamente niente, indice di quanto poco di umano fosse rimasto in lei. Si limitò semplicemente a caricarmi con tutto il suo corpo. Non mi feci prendere dal panico, ma cercai di analizzare la situazione. Potrei usare la gabbia di sabbia su di me, ma poi non sarei tagliato fuori dal mondo, e con nemico mobile come lei, non posso permettermi di perderla d'occhio. Decisi quindi di usare la mia mossa difensiva più dispendiosa, il simulacro di spine. Irrorai di chakra i miei capelli per cercare di creare una barriera piena di spuntoni a forma di semicerchio che le facesse rimpiangere il giorno in cui si mise nella nostra strada. Sfortunatamente non si limitò ad attaccare solo me, ma cercò di ferire anche i miei compagni. Avrei provato ad aiutarli, ma il consumo di energie appena sostenuto non tardò a farsi sentire, tagliandomi il fiato per un secondo. Ero convinto però che loro se la sarebbero cavata da soli, quindi incominciai a prepararmi mentalmente alla nostra prossima (e speranzosamente ultima) offensiva.
    Kyoshi Jiki
    Azioni:
    -simulacro di spine
    -
    -
    -
    Resistenza:100
    Stamina:90-18=72
     
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    hisao akiyama
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    Narrato - « Parlato » - « Pensato »

    Era andato tutto bene per una buona volta, era riuscito a compiere tutte le azioni che riguardavano sia l'aspetto samurai che quello ninja. Aveva sentito una certa vitalità fluire nei suoi muscoli, come se il veleno e gli ormoni che lo facevano sentire uno straccio fossero scomparsi in un attimo. La sua gamba volò verso quella donna che era rimasta paralizzata da una delle tecniche dei ninja (cosa che fece per una volta pensare al samurai che avevano fatto un ottimo lavoro), in contemporanea con l'altro assalto del suo compagno di squadra. Qualcosa però si frappose tra lei ed i loro attacchi, che Hisao immaginava sarebbero risultati letali. Uno di quegli esseri orribili che li avevano gettati nel mondo dei sogni venne totalmente investito dai loro attacchi, finendo a causa del suo calcio probabilmente spiaccicato a qualche metro da loro.
    « Tsk! » Hisao strinse i denti ed schioccò la lingua irritato, mentre la donna poteva solo assistere a quella scena. Alla fine però quella era solo una breve perdita di tempo, potevano ancora benissimo ucciderla avendola alla loro mercé. Qualcosa però scatto sia nella creatura che in loro, facendo sentire al corvino un improvviso peso al petto. Tristezza, rammarico, confusione...erano sentimenti che non appartenevano a lui, non erano lacrime ne ruggiti suoi quelli che sentiva uscire dal proprio corpo. La donna mosse il collo inaspettatamente, segno che si era liberata dalla tecnica immobilizzante del suo compagno. Hisao però non ebbe la forza di agire in quel momento, forse esitante a causa di quelle emozioni che gli nascevano dentro. Gli faceva paura avvertire quei pensieri fluirgli nella mente, ma rimase ancora più disgustato e terrorizzato quando la donna decise di violare i suoi occhi con quella forma orrenda. Era un vero ragno adesso, una strana bestia che avrebbe fruttato milioni di ryo sul mercato nero. Non sapeva però se era quello il caso di pensare ai soldi, visto che i suoi occhi spalancati in quel momento potevano solo stringere con forza l'elsa della spada. Cosa aspettava a tirarla fuori da lì ed infilzare quel mostro? Si ripeteva nella mente che non si trattava di un essere umano e che quindi era libero di ucciderla. Ma era così veramente?
    « Ahah...stiamo scherzando. » - Avrebbe mormorato, ghignando disperato di fronte alla metamorfosi completa della donna, uno scenario che sembrava uscito da un'allucinata storia dell'orrore. Questa non esitò a gettarsi su di loro come una vera predatrice che desidera solo nutrirsi. Quel lago di sangue gli dipinse il retro degli occhi, facendolo rabbrividire. No, non poteva morire. Non voleva morire lì in mezzo a tutti quei corpi, lontano da casa. Avrebbe forse visto Shin moltiplicarsi e Kyoshi indurire incredibilmente i capelli assomigliando ad un porcospino, ma non poteva che pensare a sé stesso. Quella tizia, no quel mostro lo voleva letteralmente tramortire salendogli sopra, con quelle zampe bavose che scattavano meccanicamente in modo orribile. Hisao avrebbe provato a fare un passo all'indietro mentre componeva i sigilli giusti per la tecnica della sostituzione, cercando velocemente con gli occhi un bersaglio valido. Probabilmente un tavolo od una sedia sarebbero bastati, ma se non avesse trovato niente si sarebbe ridotto ad usare uno dei cadaveri più interi tra i tanti fatti a pezzi. Le mani si sarebbero mosse per compiere quei gesti, mentre all'ultimo chiudeva gli occhi come se non volesse vedere il risultato della sua tecnica.
    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Hisao Akiyama
    Status: Illeso
    Resistenza: 145/150
    Stamina: 145/150


    Equipaggiamento/Protezioni:
    - Wakizashi [1]
    - Katana [1]
    - Shuriken [4]
    Tecniche Utilizzate:
    -Tecnica della Sostituzione (Ninjutsu D, -5 Stamina)



    Maestrie e Abilità attive:
    Combattente Armato I (Spade)
     
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    La Jorugumo si lanciò alla carica verso i tre ragazzi. Ognuno dei tre era pronto a difendersi dall’attacco, anche se forse, non avevano ben valutato l’esito della trasformazione. Dopotutto come potevano dei ninja inesperti conoscere le incredibili capacità dei metamorfi, specie se erano addirittura degli esseri unici, come la donna che avevano difronte. Le sue capacità si erano moltiplicate a seguito della sua nuova forma, specialmente la sua agilità e la sua forza. Quindi queste nuove capacità la rendevano una predatrice formidabile.

    Kyoshi era il primo obiettivo della controffensiva della donna, e fu anche il primo a rivolgersi verso di lei. Ma non ebbe risposta, la jorugumo neanche si rese conto di quelle parole e se anche avesse potuto non le avrebbe minimamente importato. Solo la legge del più forte avrebbe parlato e deciso e a questo lei si atteneva. Così inizio la sua corsa con l’istinto che la guidava.
    Fu più rapida del ragazzo di Suna e caricandolo lo scaraventò a circa 5 metri di distanza, facendolo sbattere contro la parete in legno con uno schiocco brutale. Il ragazzo probabilmente avrebbe capito l’entità delle capacità del suo nemico, saggiando il dolore che lo avrebbe pervaso.

    E Shin? Fin dall’inizio di questa disavventura aveva mostrato capacità puramente di supporto ed ora si trovava a difendersi solo, contro un nemico molto più grande di lui. Aveva appena visto il suo compagno scaraventato da una parte all’altra della stanza e per proteggersi stava tentando di realizzare la tecnica della moltiplicazione. Un’idea buona ma che si rivelò inefficace, infatti mentre realizzava i sigilli per confondersi tra le sue copie fu colpito da una zampata all’altezza della spalla sinistra. La punta della zampa era dura ed affilata come quella di un coltello e colpì a fondo, facendo sputare sangue vivo a quella ferita appena aperta.

    L’ultima offensiva era rivolta verso Hisao, il samurai di Tetsu. Quella predatrice non voleva danneggiarlo, ma semplicemente immobilizzarlo, ma il samurai non sapeva per quale motivo e forse era meglio non scoprirlo. Tentò di difendersi sfruttando le sue capacità magiche, probabilmente uno dei campi dove era meno dotato. Forse sarebbe stato sufficiente contro uno dei servi della Jorugumo o nella sua versione umana, ma non contro ciò che aveva difronte. Difatti fu spinto a terra dalla zampe pelose e bloccato all’altezza del polso destro e delle due caviglie. La zampe taglienti erano penetrate superficialmente nella carne del giovane e attraverso la pressione lo avrebbero costretto a rimanere fermo, puro spettatore di ciò che gli sarebbe capitato. Il ragazzo da quella scomoda situazione poteva vedere il ventre della bestia e la bocca animale che salivava pronta ad un nuovo pasto. Forse la sua mano sinistra, ancora libera, lo poteva salvare? E gli altri si sarebbero ripresi e lo avrebbero aiutato?

    Il povero signor Kusame testimoniava quel massacro con i suoi poveri, anziani occhi, non poteva muoversi e si era costretto a guardare e a sperare nella sua scorta. I suoi pantaloni si erano bagnati a causa della paura e il suo volto era altrettanto umido a causa delle lacrime che aveva versato in quell’infausta notte. Sperando di dar coraggio ai ragazzi, con il poco fiato che aveva, disse:

    - Vi prego non mollate!

    Danni Sundavr: 50
    Danni Xion: 60 + ferita profonda alla spalla (-10 a turno per 2 turni, + malus sulle azioni fisiche)
    Danni Delin: 30
    Ragazzi la riuscita della vostra avversaria è aumentata parecchio, ve la metto nel prossimo spoiler.
    Comunque avete una buona possibilità nel prossimo attacco :rosa:
    Ps: se avete domande o dubbi sulla vostra situazione mp

    Parametri Jorugumo

    Forza: 60
    Agilità: 60
    Taijutsu: 30
     
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    Nulla andò come previsto, e io ne pagai le conseguenze più di tutti. Il mio tentativo di moltiplicarmi venne vanificato sul nascere da una azione rapida del mio avversario, che mi conficcò una delle sue zampe appuntite all’altezza della spalla sinistra, penetrandola come burro. Caddi a terra portando la mano destra a proteggere il punto appena colpito, e mi resi immediatamente conto della gravità della ferità. Il sangue usciva copioso e le funzionalità dell’arto erano ridotte, non riuscivo nemmeno ad alzare il braccio per più di quarantacinque gradi. Quindi se prima ero abbastanza inutile allo scopo, in quelle condizioni potevo paragonarmi ad un civile qualunque in grado di paralizzare un nemico con lo sguardo. Non potevo eseguire attacchi fisici, non con l’arto dominante in quelle condizioni. Eseguire sigilli era possibile anche se mi provocava un fitta di dolore, e visto il repertorio scarso di tecniche che avevo non sapevo fin quanto mi sarebbe potuto risultare utile. L’unica soluzione era cercare di coordinarmi con i miei compagni, che si erano dimostrati più abili di me in quanto a repertorio di tecniche e abilità fisiche, e la cosa mi pesava.

    Agh…dobbiamo cercare di chiuderla in fretta, oppure dovrete vedervela solo voi due, io non sono messo bene

    Mi ero reso conto ovviamente che anche loro erano stati colpiti dal nostro nemico, anche se sembravano aver riportato meno danni di me. Anche in quel caso mi sentì un po’ come la pecora nera, era una situazione che non ero abituato a vivere.
    Dunque cosa fare in quella situazione? Mi sarei limitato a supportare i miei compagni nuovamente ,non avevo altra scelta. Era sicuramente la scelta più logica ma anche quella più dolorosa, avrei di gran lunga preferito buttarmi a testa bassa sul nemico e farmi uccidere piuttosto che sembrareun debole in grado di eseguire una sola tecnica utile. Ma le mie ambizioni non sarebbero cessate quel giorno, dovevo tornare a Kiri e migliorarmi, diventare un grande ninja e superare i più grandi.


    Ricordati di questa sensazione di inutilità Shin, e pensaci ogni volta che vorrai rimandare un allenamento perché stanco. Non dovrai mai più sentirti così in vita tua



    Mi alzai da terra con la mano destra sulla spalla sinistra, ansimando e trattenendo a stento le smorfie di dolore. Avevo dimenticato la missione, il vecchio, il motivo per cui ero lì. Volevo solo fare fuori quell’insetto gigante e farla finita una volta per tutte con quella storia

    Vi renderò più facile la prossima mossa

    Dissi riferendomi ai miei compagni, sperando che capissero che avrei fatto l’unico attacco chemi avevano visto fare fino a quel momento. Tentai la tecnica della paralisi nuovamente concentrandomi al massimo per non fallirla, non potevo permettermelo questa volta. Avrei utilizzato il mio chakra e le mie energie rimanenti per quell’attacco.
    All’ultimo secondo decisi che limitarmi ad una tecnica di supporto non era abbastanza, anche se esponendomi avrei corso il rischio di farmi uccidere. Buttai fuori l’aria e tentai di ignorare il dolore quando provai uno scatto verso il mio nemico per colpirlo con forza con un calcio in pieno volto, uno dei pochi punti del suo corpo rimasti ancora umani. Il perché di quell’azione impulsiva? Non saprei ancora darmi una risposta esaudiente, forse non volevo semplicemente essere il ragazzino che utilizzava la stessa tecnica sperando che altri facessero il lavoro per lui, o forse il senso di frustrazione mi aveva spinto a tanto. Il fatto era che sapevo benissimo di espormi inutilmente, che sarebbe stato molto più sicuro per me stare indietro e immobilizzare il nemico, ma non era per quel motivo che avevo accettato quella missione, Non ero il tipo che si tirava indietro quando la situazione di complicava, e di sicuro non lo avrei fatto in quell’occasione.


    Scheda
    Resistenza: 179 - 60 - 10 - 1 =108
    Stamina: 140 - 5 - 50(sforzo extra) = 85
    Azioni: Tecnica paralisi, calcio
    Note: //
     
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    Non ricevetti nessuna risposta alla mia "provocazione". Questo voleva dire che era troppo sicura di sé per abbassarsi al mio livello, oppure la trasformazione era più radicale di quanto pensassi. Incominciò la sua carica verso di me, ed io mi apprestai a farle incontrare una spiacevole sorpresa... che lei non subì mai. Fu molto più veloce di quanto avessi previsto, e prima che potessi ultimare la mia difesa, lei era già addosso a me, sfruttando tutto il suo peso per scagliarmi il più lontano possibile. Il colpo che mi diede di per sé fu devastante, ma non era solo quello il problema. A causa della spinta infatti venni scaraventato contro il muro alle mie spalle, "superando" i miei due compagni. Lo scontro con la dura parete di legno fu brutale, mi mozzò il fiato. Nell'impatto sbattei la testa e momentaneamente persi l'equilibrio, cadendo in ginocchio. Per qualche secondo la mia percezione del mondo ritornò a poco prima, quando avevo ancora il veleno del piccolo odioso ragno addosso. Io mi ritrovai allontanato dal vivo della battaglia, e potetti solo stare ad osservare mentre anche gli altri ragazzi subivano la furia della donna ragno. Shin fu colpito da una zampata, che gli tagliò le carni come un coltello, mentre Hisao venne immobilizzato per motivi non meglio definiti.
    "Vi prego non mollate!"
    "Numi della Sabbia, stia zitto e non faccia rumore!"
    Dissi, sbrigativamente. Avevamo già abbastanza problemi a difendere noi stessi, difendere il pittore da un eventuale attacco sarebbe stato suicidio.
    La situazione si era ribaltata completamente, ed era colpa nostra, che avevamo sottovalutato la potenza della sua disperata trasformazione. Dovevo trovare un modo per finire questo scontro, e sconfiggere il mostro che ci si parava davanti. Ma come? Il mio corpo era tutto dolorante, Shin stava sanguinando dalla spalla. Quello che aveva subito meno danni sembrava Hisao, ma rimaneva comunque bloccato sotto il ragno. Come si batte qualcosa più grande, veloce e mobile di te? Ma certo! Insetti e aracnidi risentono molto della perdita degli arti, sopratutto se essa è asimmetrica. Potevamo vincere! Ma come facevamo a ridurre il numero di gambe attaccate al nostro nemico? C'era Hisao che poteva tranciargliele! Prima che potessi dire qualsiasi cosa, Shin ci comunicò della sua decisione di fare solo da supporto vista la sua brutta ferita. Per quanto capissi benissimo la sua decisione, era comunque un problema avere un elemento in meno.
    "Hisao, pensi di essere capace di tranciargli un paio di zampe a quel coso se ti diamo abbastanza tempo per uscire da lì?"
    Nonostante la avessi impostata come domanda, in realtà non avevo né voglia né tempo di pensare ad un altro piano. Gli avrei dato una mano al mio modo, sarebbe stato a lui cercare di fare il resto del danno. Ma prima, mi dovevo attrezzare. La mia sabbia era rimasta dall'altra parte della stanza, decisamente fuori dal mio raggio di azione. Quindi, dandomi un boost di chakra, avrei provato a scattare in mezzo alla stanza, dietro al nostro nemico, in modo che sia la sabbia che il ragno fossero nel mio raggio di azione. Subito dopo, sfruttai il mio controllo della sabbia per provare a creare tre prigioni attorno a tre delle tante gambe del ragno. Più precisamente, avrei bloccato due gambe a destra, e una a sinistra. Infine, decisi di comprimerle le gabbie, sperando di danneggiare le gambe abbastanza da renderle inutilizzabili. Non sarebbe stato efficace come tagliarle, ma finché Hisao era bloccato, era il meglio che riuscivo a fare.
    Kyoshi Jiki
    Azioni:
    - scatto(+shunshin)
    - gabbia di sabbia (3 cariche per tre gambe)
    -compressione di tutte le gabbie di sabbia
    -
    Resistenza:150-50-1=99
    Stamina:122-5-10-10=97
    Note: ritorno in possesso di tutte le mie cariche


    Edited by sundavr - 7/7/2020, 00:07
     
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    hisao akiyama
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    Narrato - « Parlato » - « Pensato »

    C'era da dire che quella era stata una pessima giornata e stava cominciando a diventare sempre più orribile mano a mano che i secondi passavano. Non si sarebbe mai aspettato di dover combattere contro uno strano ibrido ragno-donna, né tanto meno di collaborare con dei ninja per sconfiggere un mostro del genere. C'era anche da dire che non si sarebbe mai aspettato di finire sotto una donna in quel modo e sopratutto durante una missione. Certo, non era proprio l'ambiente ideale e non era di sicuro il suo tipo, ma era una sorpresa in qualche modo. Il suo stato mentale stava probabilmente cominciando ad accettare le follie di quella missione e del mondo, diventando sempre più deteriorato ad ogni minuto. Non era di certo un segno positivo quello. Mentre sentiva il rumore che gli faceva raggelare il sangue, quello delle mascelle che come rami secchi sembravano spezzarsi quasi tra di loro per la violenza. Doveva trovare un modo di uscire da lì. Aveva completamente fallito l'utilizzo dei sigilli, dimostrando che non era proprio il suo punto forte. Mentre lui si dimenava sotto la sua predatrice che si atteggiava da vedova nera tra i dolori di essere stato colpito ed il panico, i suoi compagni sembravano in qualche modo passare al contrattacco al suo posto. Meglio, visto che lui in quel momento non era proprio il massimo dell'utilità. Tra le urla incoraggianti del signor Kusame e le parole da ninja ferito di Kiri, sentì più che altro le parole del giovane Kyoshi arrivargli alle orecchie. Certo che poteva tagliarle, era quello che era richiesto dal suo mestiere. Una spada non era nient'altro che uno strumento per tagliare, non c'era nulla di speciale in tutto ciò.
    « Certo! Tutto quello che volete! » - Avrebbe esclamato, prima di guardare con la coda dell'occhio le azioni dei suoi compagni. Se voleva uscire da lì, doveva agire assieme a loro per colpire il ragno nel punto più sensibile per indurla a spostare il suo corpo. Avrebbe aspettato che le zampe della donna ragno fossero ricoperte dalla sabbia per provare con l'unica mano libera che aveva ad allontanare la donna da sé. Forse, almeno così teorizzava, l'addome era la parte più morbida di quel ragno. Non era proprio un esperto di zoologia o qualunque fosse la scienza giusta. Facendosi leva con la schiena, avrebbe provato a tirare fuori due shuriken che aveva nel taschino, per provare a mirarli verso il suo addome. Non era un'azione particolarmente improntata a farle del male, non aveva abbastanza muscoli liberi per mirare bene. Ma sperava che quei piccoli fastidi riuscissero perlomeno a farle mollare un minimo la presa. Li avrebbe infilati tra le dita prima di lanciarli in contemporanea verso di lei, sperando che bastasse per farla desistere. Avrebbe poi cercato di uscire velocemente da quella trappola mortale, allontanandosi di un paio di metri all'indietro per uscire dal suo raggio d'azione.
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    Hisao Akiyama
    Status: Illeso
    Resistenza: 145/150-30-2=113
    Stamina: 145/150


    Equipaggiamento/Protezioni:
    - Wakizashi [1]
    - Katana [1]
    - Shuriken [4]
    Tecniche Utilizzate:
    -Lancio Shuriken x2 (-2 RES)



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    Combattente Armato I (Spade)


    Spero vada bene usare gli shuriken come difesa, più che altro per liberarmi dalla sua presa :sisi:
    EDIT: Ho segnato il danno di prima che mi ero dimenticato di scrivere, scusate!


    Edited by ¬Delin - 12/7/2020, 02:01
     
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    La ragazza-ragno era in una chiara posizione di vantaggio, la sua mole sovrastava il giovane samurai e lo costringeva a rimanere a terra. Forse qualcuno si sarebbe dato per vinto, magari qualcun altro sarebbe fuggito lasciando il pittore e il samurai a se stessi, ma i due ninja no. Tutti e tre, con forza d’animo, sfruttarono al meglio le loro capacità. La donna, paralizzata dal jutsu di supporto, non poté difendersi e fu investita in pieno dagli attacchi combinati.
    Gli shuriken colpirono facilmente il bersaglio immobile. Mentre la sabbia si attorcigliò attorno alle zampe e si insediò nelle articolazioni delle stesse. Quegli arti potevano essere molto pericolosi, ma non erano tanto resistenti. Infatti la compressione danneggiò due zampe e ne maciullò una, che rimase appesa per un sottile lembo di carne che ancora la teneva unita. Il danno subito gli fece perdere l’appoggio. Così cdde di lato, fin troppo vicino a Hisao, facendo un grosso baccano. L’intera taverna tremò a causa della massa della creatura. Il pittore osservava la situazione dall’angolo in cui era immobilizzato e capii che forse i ninja erano riusciti a ribaltare il combattimento a loro favore. Il sangue colava dalla zampa della jorogumo ed il viola si mischiava al sangue cremisi delle sue precedenti vittime. Non aveva quella capacità di raziocino per poter analizzare i suoi nemici e preparare una strategia d’attacco, così, come un vero animale, preferì fuggire. Si alzò con le zampe che gli rimanevano e sfruttò tutta l’energia rimasta per lanciarsi contro la porta, nel tentativo di sfondare la parete e creare un buco abbastanza grosso per passare. Ma qualcosa si attivò nel mentre! Ciò che sembrava una trasformazione mentale permanente mutò radicalmente. Una scintilla scattò nel cervello della donna, che sia forse la paura della morte che accelerava la sua evoluzione o magari stava solamente acquisendo controllo sulla nuova forma, ma sta di fatto che parlò, rivolgendosi ai tre guerrieri:

    -Vooooi treeee -salivò copiosamente, i suoi occhi rossi erano iniettati di sangue-...vendeettaaa...promessah...

    Un ultimo monito nei confronti di chi l’aveva fermata e mutilata. Infine avrebbe tentato una fuga, verso chissà quale posto nel mondo. La vittoria era loro, ma quella minaccia non era da sottovalutare.
    Il pittore, oramai salvo, si rivolse ai tre:

    -Ragazzi, potete aiutarmi? Queste ragnatele non mi fanno muovere e...voglio assolutamente uscire da qui

    Una volta liberato l’anziano sarebbero tutti usciti da quella taverna, che si era trasformata in una tomba per i poveri proprietari. Le stelle avrebbero illuminato a malapena quella combriccola che aveva affrontato un mostro che sembrava provenire dalla mitologia. Un velo di tristezza sarebbe aleggiato nell’aria, freddando i respiri dei quattro.

    -Vi ringrazio tutti, siete stati molto coraggiosi. Non so che avrei potuto fare senza di voi. Sarei morto...e la mia opera chissà dove sarebbe finita. Probabilmente siete i soldi migliori spesi della mia vita!

    Accennò una breve risata amara, non c’era niente per essere felici.

    -Il sonno mi è passato...forse direi di muoverci direttamente verso Konoha, così da poter avvertire qualcuno di cosa è successo. Per far mandare qualcuno per-

    Si interruppe e semplicemente indicò la ex-taverna. Da lì smise di parlare con i guerrieri che aveva assoldato ed infatti non lo avrebbe fatto per tutto il resto della sera. L’unica cosa sui cui si sarebbe veramente interrogato tra se era il significato dell’esistenza, in particolare la sua. Aveva dato più valore alla sua opera magna che alla sua stessa vita prima di quel viaggio e dopo aver visto così tanta morte provava un senso di vuoto e ansia che gli scavava il petto e l’animo. Perciò si sarebbe trascinato per i restanti giorni di viaggio che rimanevano e infine avrebbe riscattato la sua carriera da artista. Ma la sua opera portava come prezzo la vita di numerosi innocenti...forse, se avesse saputo il finale, l’avrebbe lasciata incompiuta.


    Circa due giorni dopo, Konoha.

    Arrivati nei pressi della porta principale di Konoha si sarebbe sciolta quella combriccola. Un piccolo gruppo che aveva affrontato pericoli e un dannatissimo mostro, che forse non li avrebbe lasciati in pace. L’anziano con gli occhi umidi dalle esperienze che avevano vissuto insieme guardò negli occhi i tre combattenti.

    -Ragazzi, poco prima di salutarci vorrei farvi vedere l’opera per cui avete lottato.

    Si tolse la chiave dal collo e aprì il baule mostrando, finalmente, la sua opera.

    -Vorrei che la firmaste anche voi, vi prego. Anche se non siete stati voi a dipingerla, essa non avrebbe mai visto la luce senza il vostro fondamentale aiuto...

    Dopo qualche momento avrebbe riposto la sua opera e si sarebbe rivolto un’ultima volta a quei tre giovani.

    -Avete difronte a voi una vita intera e per questo vi vi vorrei dare un consiglio da qualcuno che oramai è agli sgoccioli, non sprecate la vostra vita, voi avete un buon cuore e quindi siate voi stessi fino in fondo.


    Gli sorrise per l’ultima volta e li salutò; ora era il momento di rendere noto a tutti che aveva terminato la sua opera finale. Kunyoshi era di nuovo sulla cresta dell’onda!

    Ma la jorogumo avrebbe mantenuto fede alla sua promessa? La vendetta sarebbe divenuta la sua linfa vitale e l’odio verso quei tre sarebbe accresciuto nel tempo ed un giorno infine sarebbe esploso.

    Bene ragazzi, la missione è ufficialmente conclusa. Potete tranquillamente ruolare ciò che è accaduto in questo post in una futura pq (la missione dura da mesi, state agli ultimi esami della sessione e perciò non voglio farvi perdere tempo per un unico post); non c’è bisogno di dirvi che la missione si è rivelata un successo. Ovviamente non avete ammazzato la donna, perciò potreste incontrala ancora.
    Vi vorrei dare un consiglio per le prossime volte: tentate di sfruttare anche sforzi extra, anche se il gdr è principalmente narrativo, comunque ha una base statistica, quindi lo sforzo extra (o abilità che vi alzano la riuscita) vi può salvare la vita. Tipo nel vostro turno di difesa se vedete l’avversario trasformarsi date il massimo :please:
    A nessuno di voi tocca l’infermeria :sisi:
    Ora passiamo all’exp *rullo di tamburi:
    Ci ho pensato un po’ ma alla fine ho deciso di premiarvi con il max, tutti e tre. In generale avete fatto qualche errorino qua e là ma siete stati bravi, avete tenuto un buon ritmo (almeno fino a prima della sessione :asd:) e i vostri post sono sempre stati buoni. (Fate solo attenzione a tenere traccia della resistenza e stamina)
    Ovviamente vi beccate anche tutta la roba per una missione di rango C! Quindi anche +1500 di taglia e 1700 ryo a testa (l’exp equivale a 65)
    Per eventuali achievements potete chiedere direttamente nel topic di domande o per mp.
    Spero vi siate divertiti e alla prossima :D

    Ps: Xion dovrai anche richiedere il cambio per la tecnica della paralisi, che oramai un genin non la può più avere
     
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    Edited by Revan - 6/9/2020, 21:04
     
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