Rimettendo insieme i pezzi

#2 Personal Quest

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    Erano passati dei giorni da quando avevo saputo della morte di mia madre e di tutto il resto, da quando io e Yumi ci eravamo baciati. A tal proposito non avevamo avuto ancora modo di parlarne, o meglio, il tempo c’era stato ma credo che andasse ad entrambi bene non farlo. Io ero felice e lei a suo volta sembrava esserlo, ma come gestire la cosa non era ancora ben chiaro. Io e Yumi eravamo praticamente cresciuti insieme, non avevo nessun tipo di legame sanguigno con lei ma uno affettivo molto forte, tanto forte da penetrare la barriera che separava l’amicizia da qualcosa di più. Nei giorni che seguirono il bacio io e Yumi ci comportammo normalmente quando eravamo in presenza degli altri, soprattutto dei suoi genitori, ma in quei pochi momenti in cui rimanevamo soli ci lasciavamo andare.

    Ei, si cena tra un’oretta…intanto possiamo farci i fatti nostri

    Yumi mi prese la mano e si avvicinò a me. La sua vicinanza e il suo profumo mi inebriavano completamente, mi sembrava di essere catapultato in una dimensione in cui esistevamo solo io e lei.

    E anche se so che non ti piacerà, credo sia arrivato il momento di parlare di noi

    Sentì nuovamente il terreno umido sotto i piedi, la voce dei passanti e l’aria gelida pungermi il viso. Ero tornato a Kiri e davanti a me c’era sempre Yumi con il suo splendido sorriso. Sentirla pronunciare quel pronome, “noi”, mi fece uno strano effetto, come di una sensazione di calore al petto che non avevo mai provato.

    Come dovremmo comportarci? È come se fossimo fratello e sorella adottivi, se dovessimo dirlo ai miei genitori probabilmente gli prenderebbe un colpo

    Era dunque arrivato il giorno che sapevo di non poter rimandare oltre. Fosse stato per me avrei evitato di parlarne e avrei preso le cose per quello che erano, vivendo il momento e non curandomi di quali sarebbero state le conseguenze. Una cosa del genere non era ovviamente possibile nel mondo reale e ne ero perfettamente consapevole.

    Be noi non siamo propriamente fratellastri, questo comporterebbe avere almeno un legame di sangue con uno dei due genitori, immagino…anche se non ne sono sicuro

    Mettila come vuoi, ma non puoi negare che sia inusuale

    Io so solo che lo trovo bellissimo, e che non mi sono mai sentito così felice come ora

    Non dovetti aggiungere altro, il discorso si concluse con quelle parole. Yumi fece un sorriso e si strinse forte a me. Non c’era bisogno che dicesse che anche per lei valeva lo stesso, le sue reazioni alle mie parole parlavano da sole.
    Sapevo benissimo che quella era una situazione fuori dal comune, che volenti o nolenti prima o poi sarebbe venuta a galla e avremmo dovuto spiegarlo. Non ero preoccupato particolarmente della loro reazione, ero innamorato di Yumi da anni senza nemmeno esserne consapevole, e se c’erano delle conseguenze da affrontare lo avrei fatto volentieri.


    Ei, voi due…che combinate?

    Ci staccammo l’uno dall’altra istintivamente quando mia sorella ci raggiunse. Sul suo volto vi era chiara perplessità, ma non era una che amava troppo farsi i fatti degli altri. Nell’ultimo periodo si era allontanata emotivamente da tutto e da tutti dopo la morte di nostra madre, l’aveva presa molto peggio di quanto avessi fatto io. Aki e Misaki erano veramente preoccupati e io a tratti non la riconoscevo nei comportamenti. Temevo per il suo stato emotivo ma volevo lasciarle il tempo per metabolizzare la cosa da sola senza ricorrere ad un confronto diretto.

    Sentite, io oggi non cenerò con voi che devo fare delle cose, non mi aspettate…

    Rimasi pensieroso dopo quelle sue affermazioni, e per rompere il silenzio intervenne prontamente Yumi

    Va bene, lo dirò ai miei…ci vediamo domani mattina se torni troppo tardi

    Ren distolse lo sguardo e non rispose, si voltò e andò via. Io che fino a quel momento ero rimasto a pensare a come comportarmi decisi di non dire nulla, ma avrei certamente indagato una volta tornato a casa. C’era qualcosa sotto, non si poteva trattare solamente dell’elaborazione del lutto. Era mia sorella gemella e la conoscevo meglio di chiunque altro, c’era qualcosa che la turbava profondamente. In fondo anche lei provava quel sentimento di distacco emotivo nei confronti dei nostri genitori biologici, la morte di nostra madre poteva aver sicuramente avuto un brutto effetto ma non fino a quel punto. Decisi che una volta tornato a casa avrei controllato la sua stanza in cerca di qualcosa che mi potesse indirizzare verso la soluzione.
     
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    Quella sera stessa dopo aver cenato non persi tempo, andai nella stanza di mia sorella non molto fiducioso di trovare qualcosa. Probabilmente l’unico posto in cui avrei dovuto cercare risposte era la sua testa, ma non sapevo come ricavarne informazioni vista la sua totale chiusura degli ultimi giorni. Yumi non era molto d’accordo con me sull'andare a frugare tra le cose di Ren, quindi si tenne in disparte. Io conoscendo mia sorella iniziai a guardare in tutti quei posti dove pensavo avesse nascosto qualcosa, trovai il suo diario che ignorai volutamente, era una cosa molto personale e gli avrei dato un’occhiata solo se strettamente necessario.

    Dai basta Shin, cosa ti aspetti di trovare? Un foglio in cui spiega tutto ciò che le passa per la testa in questi giorni? Nel diario forse c’è scritto ma non approvo affatto ciò che stai facendo

    Stavo per iniziare ad aprire il diario di Ren quando vidi l’angolo di un foglio, appena esposto, fuoriuscire da sotto il cuscino. Lo presi molto incuriosito e iniziai a leggerlo con attenzione.

    CITAZIONE

    Shin e Ren non ho potuto parlarvi del passato della nostra famiglia, ne di ciò che siete destinati a diventare, ciò che io già sono. Non lo farò di certo in queste poche righe, ma confido che quando sarà il momento voi vorrete raggiungermi per unirvi a me.
    Vostro padre.


    Rimasi degli attimi a fissare quel foglio, a leggerlo e rileggerlo fin quando Yumi, accortasi della situazione, si avvicinò per leggere anche lei. Ero confuso e avevo ancora più domande di prima. Avevo inoltre paura per Ren, non sapevo cosa avesse intenzione di fare ma dovevo assolutamente trovarla.

    Shin…dobbiamo dare questa pergamena a chi di dovere e trovare Ren. Diciamolo anche ai miei prima che faccia qualcosa di stupido

    No, aspetta a fare qualsiasi cosa, voglio trovare io mia sorella per primo. Non c’è bisogno di allertare tutti per qualcosa che probabilmente non succederà mai. Però mi trovi d’accordo su una cosa, andiamo a cercarla

    Lasciai il foglio sul letto di Ren insieme al suo diario e mi precipitai fuori casa insieme a Yumi, senza una meta ben precisa ma intento a trovare mia sorella. Analizzando ogni opzione avevo ristretto la scelta a tre possibili luoghi dove trovarla: uno era il campo di addestramento, dove magari si stava allenando; uno era il posto dove anche io amavo andare quando non volevo vedere nessuno; l’ultimo era casa nostra, quella dove abitavamo con i nostri genitori biologici.

    Separiamoci, Ren è anche tua sorella in fin dei conti, si fida tanto di me quanto di te…

    Io andai verso il campo di addestramento mentre Yumi a casa nostra. Non sapevo nemmeno se in uno di quei tre luoghi saremmo riusciti a trovarla. Anche se l’avessi trovata cosa le avrei detto? Non ero mai stato bravo con le parole.
    Corsi al massimo delle mie possibilità, saltando da un tetto ad un altro continuando a scrutare la zona tutta intorno a me, nel caso mi fossi sbagliato e fosse altrove. Non fu una scelta tanto sbagliata, perché proprio mentre passavo di fianco ai cancelli di Kiri la vidi. Di spalle con uno zaino pieno. Riconobbi immediatamente i suoi capelli, l’unica ad averli di quel colore era mia madre.
    La raggiunsi e mi fermai a pochi metri da lei.


    Ren, cosa ti prende? Dove stai andando?

    Si fermò e si voltò lentamente verso di me. Aveva uno sguardo che non le avevo mai visto, deciso ma come se nascondesse una nota di rimpianto

    noHXzJg



    Rimasi fisso a guardarla in attesa che facesse o dicesse qualcosa. La sua intenzione di lasciare il villaggio era abbastanza palese, ma non riuscivo a concepirlo, non da lei.
     
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    Era veramente arrivata a quel punto di rottura, stava per abbandonare tutto e tutti per due parole scritte su un pezzo di carta? O forse per una cattiva elaborazione di un lutto. Non comprendevo il suo stato d’animo, e la cosa non rendeva di certo più facile uno scambio di parole. Era mia sorella e le volevo bene, non volevo andasse via, ma non ero sicuro di essere disposto a far ciò che era necessario per impedirglielo.

    Che cosa ti prende? Basta così poco per farti mettere in discussione tutti i tuoi sogni? Una lettera?

    Distolse lo sguardo, era chiaramente insicura e molto turbata.

    Immagino tu lo abbia trovato in camera mia…Non so più cosa pensare Shin, non so più chi sono. Voglio saperlo, per questo sto andando a cercare risposte, anche se il prezzo da pagare per averle è alto. Non sei nemmeno un po’ curioso di sapere cosa ha in serbo il futuro per noi? Cosa siamo destinati a diventare?

    Scossi la testa lentamente, non potevo credere che fosse veramente così ingenua da pensare ad una cosa del genere. Evidentemente la situazione le stava sfuggendo di mano, il turbinio di emozioni che provava aveva minato la sua lucidità, e pur di arrivare ad un soluzione avrebbe fatto qualsiasi cosa

    E tu credi che a dirtelo sarà un uomo che non è nemmeno stato in grado di fare il padre? Che ha ucciso sua moglie perché lo ostacolava, abbandonando per sempre gli unici suoi due figli? Magari aveva le idee chiare su ciò che sarebbe diventato lui e su ciò che già è, ma fidati di me quando ti dico che, non conoscendoci affatto, non può pretendere di sapere ciò che diventeremo un giorno. Il nostro destino lo gestiamo da noi…

    Feci un a breve pausa, mi portai la mano al petto come ad indicare me stesso

    Io sono Shin Netsu, destinato a diventare ciò che voglio essere, e non ciò che gli altri vogliono che io diventi… e tu Ren chi sei? La stessa ragazza che sognava di diventare uno dei sette spadaccini o una delle tante che molla tutto per paura del futuro. Mi rifiuto di credere che tu possa rientrare in quest’ultima categoria, perché ti conosco e so quanto sei forte

    Vidi un lacrima scorrerle lungo la guancia e infrangersi a terra. Passò rapidamente una mano ad asciugarsi gli occhi

    I…io ho p…paura. I nostri genitori per quanto assenti nelle nostre vite erano per me un punto fermo, un'ancora di salvataggio. Quella costante nella mia vita che è venuta a mancare e che ora mi lascia disorientata. Ho sempre contato sul fatto che prima o poi avrei saputo cosa mi avrebbe portato la nostra discendenza, ma adesso siamo io e te…e tu sembri così tranquillo

    Sorrisi appena

    Tu veramente credi che non sapere nulla del nostro clan, del retaggio che ci è stato lasciato, non mi lasci con i dubbi? Ma tutto ciò non ha importanza finché avrò gente come te, Yumi e i suoi genitori che mi vogliono bene. Siamo una famiglia e ci aiuteremo sempre. Ne verremmo a capo Ren, ti do la mia parola.
    Se tu adesso decidi di varcare quei cancelli dirai per sempre addio ai tuoi sogni, alle persone che ti vogliono bene. A quel punto si che ti sentirai veramente sola e più confusa di prima


    Le tesi la mano, sperando che decidesse di fare la cosa giusta. Non avrei mai affrontato mia sorella per impedirle di andare via, non ero abbastanza forte per una cosa del genere.
    Ren lasciò cadere lo zaino a terra e si avvicinò a me, mi afferrò la mano e mi abbracciò forte.


    Forse tutto ciò di cui ho bisogno ce l’ho già, e un fratello rompi palle è un po’ come la ciliegina sulla torta

    Ei!

    Ridacchiò tenendomi ben stretto tra le sue braccia. Potevo sentire le sue lacrime inumidire il mio collo, ma non ci badai particolarmente. Era uno di quei momenti in cui ti rendi veramente conto del valore di una cosa perché sei stato ad un passo dal perderla per sempre.
    Yumi ci raggiunse con il fiatone, capendo ben poco di quello che era appena successo, ma non facendo comunque domande sul momento. Ren si allontanò per recuperare lo zaino e ci incamminammo insieme verso casa.
    Fu tutto così surreale, non potevo credere che fino a qualche attimo primo stavo per perdere mia sorella per sempre. Se non l'avessi trovata in tempo avrebbe raggiunto mio padre, e lui le avrebbe raccontato chissà cosa pur di portarla dalla sua parte. Visto il suo stato emotivo labile ci sarebbe riuscito, e poi magari lei se ne sarebbe pentita in un secondo momento. Ci vogliono anni per costruirsi una carriera e una credibilità, e solo pochi momenti di incertezza per mandare tutto in fumo.
    Mi voltai a guardare Ren avvertendo un forte senso di protezione nei suoi confronti. Eravamo gemelli e quindi nessuno di noi due poteva definirsi il più grande, ma io mi ero sempre sentito in dovere di prendermi cura di lei, e avevo cercato di farlo in ogni momento della nostra vita.


    Ma quindi state insieme voi due? E' abbastanza evidente a dire il vero

    Venni colto alla sprovvista da quella domanda e non risposi, ero ancora mezzo assorto nei miei pensieri, ma la faccia di Yumi lo fece per entrambi. Era diventata rossa paonazza e aveva accelerato il passo, quindi lasciammo quella domanda in sospeso, il che era come confermare quello che mia sorella già ipotizzava.
    Tornammo a casa e non parlammo di quanto accaduto quella sera ad Aki e Misaki, non era necessario che loro lo sapessero, però gli consegnammo la lettera di mio padre così che potessero darla a chi di dovere, e trascorremmo il resto della serata tutti insieme, con una nuova Ren sorridente e libera, in parte, da quell'incertezza, che dopo la morte di mia madre si era presa possesso di lei.


    Fine.
    Se ho preso il presta volto di qualcuno con l'immagine fatemi sapere che la rimuovo subito. Ho cercato ma non mi sembra di aver trovato nulla.
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Max exp for you :sisi:
     
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