Il segno dei suoi peccati

Infermeria Okami

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    "Vedi cosa riesci a scoprire. Shinichi, tu fatti dare una controllata dai nostri medici, sono nella sala 238, in fondo a destra. Ovviamente sia tu che Jin resterete qui con me a Konoha per il meeting.
    Ah. Ragazzi. Siete stati grandiosi, siamo fieri di voi."


    Feci un grosso sorriso verso Janbo, mi riempì il cuore di gioia ed orgoglio ricevere i complimenti dall'uomo che era ufficiosamente considerato dalle alte sfere il nuovo Mizukage:

    "Grazie, è stato un onore per me poter salvare tutti, cercherò di fare il possibile per non deludervi!"

    Accompagnai tale affermazione sollevando con convinzione il pollice destro della mano in alto, poi avvicinai il pugno destro teso a Shinichi:

    "Anche se, a dirla tutta, con una squadra come la nostra era davvero difficile fallire!"

    Un gesto d'intesa verso un fratello, insieme avevamo visto l'inferno e ne eravamo usciti vincitori e più forti di prima, ero certo che se avessimo continuato a combattere e ad affrontare le minacce insieme nessuno avrebbe potuto fermarci. Superato quel momento d'intesa mi congedai da lui e da Janbo, raggiungendo rapidamente la stanza doveva aveva portato il ninja di nome Okami:

    "Ho dolore alla testa e agli occhi, come se... come se volessero prendere fuoco da un momento all'altro...."

    Il giovane era sdraiato su di un lettino, stava spiegando al dottore che lo seguiva la sua situazione, lamentando di un fastidio che sembrava affliggerlo sin da quando avevamo terminato lo scontro contro Qayin. L'uomo, mentre ascoltava il giovane, con una torcia stava anche esaminando la sua risposta retinica, provocando un evidente fastidio al ragazzo che continuava imperterrito a sentire come se un gigantesco martello battesse sulla testa e sui suoi occhi:

    "Non si preoccupi infermiera, al momento non mi serve nessun..."

    Il medico a quel punto alzò lo sguardo e vedendomi cambiò subito espressione:

    "Mi dispiace, ma al momento non sono consentite visite, dovrà aspettare la fine dei nostri esami preliminari..."

    Gli sorrisi benevolo ma non interruppi il passo, quando poi fu abbastanza vicino lo scansai leggermente e poggiai delicatamente una mano sulla testa di Okami:

    "Non si preoccupi, non ce ne sarà bisogno..."

    In quell'istante attivai la mia Aura di Vita, il mio corpo venne circondato da una smeraldina aura verde che trasmetteva a chiunque fosse abbastanza vicino una sensazione di piacevole tepore, a quel punto diressi parte di quella diafana energia verso la testa ed il corpo di Okami, rilasciando una quantità di chakra tale da guarire le sue ferite, fargli passare per quanto possibile il mal di testa e poterci conversare in tranquillità dopo aver disattivato la mia peculiare abilità:

    "Dottore, la ringrazio per i suoi servigi, ma al momento non sono più necessari, se dovessimo aver bisogno la farò chiamare, ora mi scusi ma agisco su indicazione di Janbo, le devo chiedere di lasciare la stanza."

    L'uomo non ascoltò molto di quello che gli dissi lì per lì, rimase completamente basito dall'osservare come quell'energia benevola fosse riuscita a guarire in pochi istanti tutti i tagli, le ferite e le escoriazioni che presentava il giovane Okami; quando si fu un attimo ripreso confabulò qualcosa con aria assertiva e si richiuse la porta alla spalle:

    "Perfetto, adesso che siamo soli direi di ricominciare come si deve: mi chiamo Jin, Jonin di Kiri, piacere di conoscerti! Partiamo dall'inizio, spiegami cosa è successo nel momento in cui hai cominciato ad avvertire fastidio alla testa, cerca di essere più preciso possibile e di dirmi tutto quello che ti viene in mente al riguardo."
     
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    Dove sono?
    Qui è tutto buio. Eppure ricordo perfettamente che ero in mezzo alla battaglia finale con Qayin.
    Qayin?
    Si, mi ha fatto qualcosa, ricordo di essere stato investito da un chakra che avevo già visto con lo Sharingan, molto simile a quello emanato dalla ragazza con il potere del Cristallo.
    Cosa mi succede? Sento un fortissimo dolore alla testa.

    Sei un ragazzo molto promettente, Okami Uchiha.

    Questa voce? Qayin!?

    Sorpreso? Eppure mi sembrava di capire che stessi facendo 2+2. Io mi sono sigillato dentro di te, per esattezza nel punto di congiunzione tra il tuo chakra e la tua abilità innata.

    Cosa!? Non è possibile. Ti ho visto morire per mano mia e degli altri tre ninja di Kiri. Non puoi nemmeno essere riuscito a resistere al contrattacco di Jin Senju.

    Eppure, una parte di me l'ho separata e l'ho instillata in te, anche se sarebbe corretto dire che esiste una parte di me dentro Dadi Junsui e anche dentro i giocattolini che vi ho regalato, ma da lì non ho più le forze di avere una coscienza. Tu sei l'unico con cui ho condiviso la mia mente per intero.

    Come diavolo puoi essere capace di fare tutto questo? Non sei un dio, hai solo abusato del tuo potere fino allo stremo, non sei diverso da altri che in passato sono stati inghiottiti dalla forza di altri potenziamenti, quali il tuo stesso Sigillo Maledetto.

    Oh... E tu credi di sapere molto sul Sigillo Maledetto, non è così?

    So quello che basta. Orochimaru, un criminale del passato, l'ha creato basandosi sul potere di un clan antico capace di assimilare un particolare chakra che scorre naturalmente in tutte le cose. Hai solamente replicato quello che ha fatto lui.

    Ahahahah! Se dici cose del genere, mi fai quasi pentire di averti concesso una parte di me. Il mio potere del Sigillo Maledetto non è lontanamente paragonabile a quello di Orochimaru, è molto più evoluto, molto più elaborato e riesce ad utilizzare l'energia naturale a pieno. In ogni caso, sappi che non esiste nulla che può liberarti di me. Ho tutta l'intenzione di sfruttare il tuo Sharingan al meglio che posso. Ricordi? "...Ho come l'impressione che i tuoi occhi non saranno solo lo specchio della TUA di anima."

    Capisco. E immagino che avrai studiato anche un modo per non farmi liberare di te, giusto?

    Questo dipenderà da te, ma in questo momento, mi preoccuperei d'altro. Sei nella Clinica del Fuoco e c'è Jin davanti a te mentre sei sdraiato sul lettino. Apri... gli... occhi. ORA!

    Perfetto, adesso che siamo soli direi di ricominciare come si deve: mi chiamo Jin, Jonin di Kiri, piacere di conoscerti! Partiamo dall'inizio, spiegami cosa è successo nel momento in cui hai cominciato ad avvertire fastidio alla testa, cerca di essere più preciso possibile e di dirmi tutto quello che ti viene in mente al riguardo.

    Come predetto dal bastardo del caos, riaprendo gli occhi dopo quella trance mi ritrovai davanti Jin Senju. Si presentò ufficialmente a me in quella circostanza, ma il dolore alla testa di cui parlava non lo sentivo più come prima.
    Per istinto mi toccai la fronte e non sentii nulla, ma sapevo che vi era disegnato qualcosa, lo sentivo.

    Il piacere è tutto mio Jin. Devo innanzitutto ringraziarti per quello che hai fatto nel Paese del Vortice, se non fosse stato per te, a quest'ora non saremmo qui a Konoha. Io mi chiamo Okami Mitarashi, ma in realtà, senza mezzi termini, sono un Uchiha.

    Spostai lo sguardo dal mio interlocutore verso la finestra al nostro fianco, nel vetro riuscii finalmente a vedere il simbolo che marchiava la mia fronte. Non bastava che avessi il marchio a fuoco di mio padre sull'occhio destro. Evidentemente il destino si voleva prendere gioco di me fino alla fine.
    Non vi era stato solo un cambiamento dovuto al regalino di Qayin, ma ero riuscito a risvegliare ciò che più mio padre temeva dalla mia nascita: lo Sharingan.

    Ad ogni modo, posso dirti con esattezza che credo che questo sigillo che ho in testa provenga da Qayin. Non so spiegartelo, ma è come se una parte di lui si fosse instillata dentro di me, nella mia testa e mentre sentivo dolore è come se avessimo avuto una conversazione interiore. Sembra una cosa da pazzi, ma credo sia l'unica spiegazione plausibile.
    Non so se è un Sigillo maledetto come il suo, ma sembra diverso... Tu che ne pensi? Non sono neanche sicuro si possa rimuovere facilmente...
     
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    Dopo il mio trattamento la salute del ragazzo sembrò migliorare, di nuovo presente a se stesso lo sguardo del giovane tornò pieno e di scatto portò la mano verso lo strano simbolo che portava sulla fronte, di poco sopra l'occhio, l'avevo notato fin dal mio ingresso nella stanza, ma on avendolo mai visto speravo che potesse darmi qualche indicazione sulla sua provenienza:

    "Il piacere è tutto mio Jin. Devo innanzitutto ringraziarti per quello che hai fatto nel Paese del Vortice, se non fosse stato per te, a quest'ora non saremmo qui a Konoha. Io mi chiamo Okami Mitarashi, ma in realtà, senza mezzi termini, sono un Uchiha."

    La sua rivelazione non mi stupì, Janbo mi aveva già informato della cosa, ma vedere la schiettezza con cui il giovane mi aveva rivelato il suo segreto mi fece piacere, un segno evidente di come fossi riuscito ad ottenere la sua fiducia; Okami dopo la sua rivelazione distolse lo sguardo per un istante, spostandolo verso la finestra prima di portarlo di nuovo su di me:

    "Ad ogni modo, posso dirti con esattezza che credo che questo sigillo che ho in testa provenga da Qayin. Non so spiegartelo, ma è come se una parte di lui si fosse instillata dentro di me, nella mia testa e mentre sentivo dolore è come se avessimo avuto una conversazione interiore. Sembra una cosa da pazzi, ma credo sia l'unica spiegazione plausibile.
    Non so se è un Sigillo maledetto come il suo, ma sembra diverso... Tu che ne pensi? Non sono neanche sicuro si possa rimuovere facilmente..."


    Ascoltai ogni sua parola con attenzione, rimanendo visibilmente sorpreso nel sentire nuovamente nominare il Figlio Bastardo del Caos, speravo che con la sua morte fossimo riusciti a risolvere la situazione, ma a quanto pare l'incubo non era ancora finito. Terminato il suo discorso mi spaziai un attimo da lui, abbassi lo sguardo e mi feci pensieroso per qualche secondo, se quello era davvero un sigillo maledetto in teoria inibirlo era possibile, ma si trattava solo di una situazione temporanea, cosa fare? Per cercare di capirci un po' di più avrei cominciato a far assorbire al mio corpo l'energia naturale che mi circondava, il giovane Uchiha avrebbe visto il mio corpo coprirsi di una leggera aura rossa, colore che avrebbero in un istante assunto sia i miei capelli che i miei occhi; in quello stato eremitico avrei potuto percepire il chakra di tutto il palazzo, tutti i medici, gli infermieri, i ninja ricoverati, persino quello di Janbo, ma affinché potesse essermi utile cercai di redirigere la mia fine percezione sul ragazzo, scandagliando la sua mente alla ricerca di qualcosa che purtroppo trovai, un'energia che non avrei voluto più percepire:

    "Sì, lo avverto, in qualche modo Qayin è riuscito a sigillare una modesta parte del suo chakra nel tratto nervoso che dal cervello porta al tuo occhio destro, si è posizionato nell'esatto punto da cui poi la tua energia interiore fluisce attivando lo Sharingan, il sigillo che hai sulla fronte è la manifestazione fisica della sua presenza."

    Feci una pausa, cercando di pensare al da farsi, anche in base a ciò che mi aveva detto Okami:

    "Se dici di averci parlato significa che il chakra che ha lasciato dentro di te è considerevole, potrebbe cercare di influenzarti o peggio. Onestamente malgrado la mia conoscenza dei Fuuinjutsu non conosco un modo per rimuovere del tutto il chakra da qualcuno che non sia il chakra di un bjuu, dovremmo studiare e cercare insieme un modo sicuro per te, probabilmente anche chiedendo a qualcuno in grado di utilizzare i Sigilli Uzumaki..."

    Il mio cervello continuava ad macinare, cercando un soluzione che però continuava a sfuggirgli:

    "Ad ogni modo quello che posso fare adesso è la negazione del sigillo maledetto, un Fuuinjutsu molto complesso che dovrebbe limitare l'influenza che il sigillo avrà su di te, purtroppo non è qualcosa di definitivo, grandi fonti di stress o particolari circostanze emotive potrebbero spezzare tale vincolo, ma almeno ci dovrebbe dare un po' più di tempo per fare luce sulla situazione, cosa ne pensi?"
     
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    Il ninja di Kiri mi dava istintivamente un senso di fiducia incredibile. Aveva dato prova della sua forza e del suo coraggio in combattimento, ma era anche un uomo gentile e ammetto che era una rarità.
    Ascoltò ogni mia parola con attenzione e poco dopo attivò una sorta di chakra su sé stesso, una specie di aura rossa che mutò anche il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli esattamente come fece contro Qayin e il suo Netsukami.
    Doveva essere una sorta di potenziamento, ma non era come quello visto sul corpo del figlio bastardo del Caos, era più puro e non spaventava.

    Sì, lo avverto, in qualche modo Qayin è riuscito a sigillare una modesta parte del suo chakra nel tratto nervoso che dal cervello porta al tuo occhio destro, si è posizionato nell'esatto punto da cui poi la tua energia interiore fluisce attivando lo Sharingan, il sigillo che hai sulla fronte è la manifestazione fisica della sua presenza

    Come pensavo. Qayin, o una parte di lui, viveva dentro me e lo sentivo chiaramente. Come mi aveva detto il criminale stesso, tutto era legato al mio Sharingan, il che era veramente ingiusto. In quella giornata aveva scoperto di aver ereditato a pieno i geni del mio Clan di cui andavo fiero e nello stesso momento un pazzoide aveva messo le sue grinfie su esso.
    Non volevo essere condizionato sull'attivare il mio Doujutsu, non lo accettavo.

    Se dici di averci parlato significa che il chakra che ha lasciato dentro di te è considerevole, potrebbe cercare di influenzarti o peggio. Onestamente malgrado la mia conoscenza dei Fuuinjutsu non conosco un modo per rimuovere del tutto il chakra da qualcuno che non sia il chakra di un bjuu, dovremmo studiare e cercare insieme un modo sicuro per te, probabilmente anche chiedendo a qualcuno in grado di utilizzare i Sigilli Uzumaki...

    Capisco...

    Dissi affranto e sospirando verso il basso. Dovevo tenermi questa maledizione e sperare di non essere sopraffatto dal potere di Qayin. L'idea che potessi diventare la marionetta di quel mostro mi faceva rabbrividire. Avevo visto benissimo come si era comportato con i suoi sottoposti, li trattava come oggetti sacrificabili e non avrebbe esitato a sacrificare anche me o chi mi stava intorno alla prima occasione.
    Per uno come me, che ha a cuore la libertà degli individui e la pace tra i ninja, quella situazione era una spina nel fianco.

    Ad ogni modo quello che posso fare adesso è la negazione del sigillo maledetto, un Fuuinjutsu molto complesso che dovrebbe limitare l'influenza che il sigillo avrà su di te, purtroppo non è qualcosa di definitivo, grandi fonti di stress o particolari circostanze emotive potrebbero spezzare tale vincolo, ma almeno ci dovrebbe dare un po' più di tempo per fare luce sulla situazione, cosa ne pensi?

    Una piccola speranza era sempre meglio di nessuna.

    Per me va bene. Non ho nulla da perdere, o resto in questo stato o cerco di capirci qualcosa liberandomene o controllandolo. Sono pronto a tutto!

    Strinsi i pugni e mi misi seduto sul lettino a gambe incrociate. Attesi pazientemente la mossa di Jin e mi preparai psicologicamente ad ogni rischio possibile.
    Se quella tecnica poteva aiutarmi, l'avremmo scoperto a breve.
     
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    Il giovane Okami ascoltò le mie parole, reagendo come chi, ingiustamente, era stato tirato dentro a qualcosa più grande di lui da qualcuno che voleva a tutti i costi lasciare un segno nella storia dal lato più sbagliato possibile, però non dava alcun segno di volersi arrendere. Sotto un certo punto di vista quel ragazzo mi ricordava un più giovane me, per quanto apparentemente non ci passassimo troppi anni di differenza sentivo che stesse provando le medesime cose che avevo provato io il giorno che ero stato lasciato dai miei genitori, aveva sbloccato un potere incredibile e si era già trovato qualcuno pronto a metterci le mani sopra, nel mio caso fui fortunato, grazie al sacrificio dei miei nessuno era riuscito a risalire a me, lui purtroppo lo era stato meno. C'era una differenza sostanziale però, nella sfortuna Okami aveva incotrato me:

    "Mi piace il tuo spirito, mettiamoci subito al lavoro!"

    Dopo aver accompagnato la mia affermazione con un sorriso ed un pollice alzato, feci qualche passo indietro andandomi a posizionare al centro della sala:

    "La Negazione del Sigillo Maledetto è più un rituale che una semplice tecnica, richiedere di eseguire una lunghissma serie di sigilli e di disegnare dei simboli intorno al soggetto...vabbé non ti voglio tediare troppo, diciamo che richiede tempo e soprattutto una massima cooperazione da parte tua: dovrai cercare di rimanere il più fermo possibile per tutta la durata del processo."

    Feci un'altra pausa, per dare il tempo al giovane di digerire le informazioni che gli avevo dato prima di continuare:

    "Tu ti posizionerai esattamente dove sono io, cosìcché io possa disegnare il cerchio senza dover spostare le forniture della stanza. Qualche domanda prima di iniziare?"

    Avrei atteso eventuali repliche o dubbi, poi se non ve ne fossero state avrei atteso che Okami si fosse posizionato dove gli avevo chiesto di mettersi prima di dare inizio alle danze:

    "Ok ci siamo, da adesso in poi resta immobile fino a quando non te lo dico io, come sotto effetto di un Genjutsu ok?"

    Non sapevo se avrebbe trovato divertente la battuta, l'idea era di stemperare un po' la tensione accumulata dalla gravità della situazione, ma non sempre mi riuscivano bene. Non appena mi diede l'ok mi morsi con decisione il pollice della mano destra e con il sangue che avrebbe lentamente cominiato ad uscire dalla piccola ferita, avrei lentamente e con precisione iniziato a disegnare intorno a lui il complicato cerchio di simboli necessari per quel rituale; la pratica mi richiese diversi minuti, sia perché era la prima volta che lo facevo dal vivo e non volevo sbagliare nulla, sia perché le mie grandi capacità rigenerative continuavano a richiudermi la ferita obbligandomi a mordermi ogni volta lo stesso dito tornato come nuovo. Quando ebbi terminato eseguii anche i diciotto sigilli necessari, poi portai mano destra sulla testa di Okami, esattamente nel punto dove aveva il sigillo:

    "Negazione del sigillo maledetto!"

    In quel momento i sigilli disegnati a terra avrebbero cominciato a prendere vita e come tante piccole formiche avrebbero cominciato a risalire le gambe, poi il corpo del giovane Uchiha andando a concentrarsi sulla sua fronte; tutto stava andando secondo la procedura, non restare altro da fare se non...

    "Bel tentativo, ma dovresti saperlo che non sono uno facile da ingannare..."

    Avvertii per un istante ed in modo nitido la voce di Qayin nella mia testa, poi mi sentii risucchiare dentro quella di Okami da un'energia incontrollabile, un vortice apparve dentro alla mia testa e come un vacuum sentii il mio interiore essere risucchiato senza alcun via di scampo.
    Buio. I miei occhi ci misero qualche secondo ad adattarsi, quando lo fecero mi ritrovai accanto al giovane ninja di Konoha, che dallo sguardo doveva aver passato un'esperienza simile alla mia:

    "Benvenuti al mio cospetto, di nuovo oserei direi..."

    Ci trovavamo in ambiente dalle dimensioni indefinite, non vi erano luci ad illuminarlo, eppure eravamo in grado tutti e due di vederci l'un l'altro in modo nitido, come chiaramente vedevamo Qayin seduto su un trono molto simile a quello che gli avevo visto all'interno del suo palazzo:

    "Vi piace come ho arredato? Lo so è un po' spoglio al momento ma piano piano ho intenzione di renderlo molto più accogliente."

    Il Figlio Bastardo del Caos non sembrava affatto cambiato, continuava a fissarci con il suo sguardo sicuro, il suo solito sorriso sguaiato e a tratti inquietante:

    "Avanti non siate timidi, cosa può fare il vostro Re per voi?"


    Edited by Stompo - 14/2/2020, 11:47
     
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    Pensato
    Parlato Okami
    Parlato Jin
    Parlato Qayin

    Parlato Okami con il Senjuinjutsu Sharingan attivo


    Dopo aver accettato di sottopormi al rituale che avrebbe potuto aiutarmi nella situazione in cui mi trovavo, iniziai a sentirmi un po' in tensione per ciò che poteva accadere.
    Del resto non era da escludere che, come Qayin era riuscito a parlarmi direttamente nella mia mente, lasciandomi anche un'emicrania lancinante, poteva arrivare un'altra incursione dell'essere che albergava nel sigillo.

    La Negazione del Sigillo Maledetto è più un rituale che una semplice tecnica, richiedere di eseguire una lunghissma serie di sigilli e di disegnare dei simboli intorno al soggetto...vabbé non ti voglio tediare troppo, diciamo che richiede tempo e soprattutto una massima cooperazione da parte tua: dovrai cercare di rimanere il più fermo possibile per tutta la durata del processo

    Farò tutto il possibile. E... Jin. Grazie ancora.

    Tu ti posizionerai esattamente dove sono io, cosìcché io possa disegnare il cerchio senza dover spostare le forniture della stanza. Qualche domanda prima di iniziare?

    Nessuna, fai pure, mi affido a te.


    Mi spostai, quindi, nel punto che mi aveva indicato il ninja di Kiri e attesi che potesse svolgere il tutto.

    Ok ci siamo, da adesso in poi resta immobile fino a quando non te lo dico io, come sotto effetto di un Genjutsu ok?

    Un'esperienza familiare allora!


    Feci una piccola risata e poi restai fermo mentre Jin iniziava a comporre una serie di strani simboli attorno a me tramite il suo stesso sangue.
    Non potei fare a meno di notare che la ferita che si procurava tramite il morso sul pollice si rimarginava in tempi brevissimi. Le sue abilità erano notevoli. Avevo assistito alla potenza e alla grandezza delle sue tecniche quando sconfiggemmo Qayin, ma era ovvio che possedesse un'energia vitale interiore che andava al di là della stessa forza del chakra che abbiamo tutti dentro di noi.
    Pensai che sicuramente lui sarebbe stato uno di quelli a cui avrei richiesto supporto nei miei progetti e nelle fatiche che avrei dovuto affrontare nella creazione del mio clan.
    Forse era destino che in quel giorno avessi incontrato due Senju, il clan opposto, ma fratello del mio. Prima Ryuga, che mi rimase impresso nella mente per la caduta che stava facendo verso il peccato e il male. Poi Jin, il simbolo della speranza.
    Dopo pochi minuti d'attesa, Jin riuscì a completare i simboli e poi mettendo una mano sulla mia fronte, all'altezza del sigillo pronunciò le tanto aspettate parole.

    Negazione del sigillo maledetto!

    Fu un attimo. I simboli si illuminarono e io sentì un incredibile bruciore alla testa. Il mio Sharingan si attivò all'improvviso, fuori dal mio controllo.
    Non lo potevo vedere, ma il colore delle mie iridi non era rosso come sarebbe dovuto essere, ma di dorato acceso, mentre il simbolo sulla mia fronte andò ad espandersi fino ai miei zigomi.



    Non ebbi il tempo di proferire parola, vedendo anche Jin in un certo senso provato da quell'esperienza. Poi arrivò l'oscurità, esattamente com'era accaduto precedentemente nella mia chiacchierata con Qayin.
    Accanto a me vi era Jin, riuscivo a distinguere in quel buio solamente la sua figura e, purtroppo, un'altra di fronte a noi.

    Benvenuti al mio cospetto, di nuovo oserei direi...

    Gran figlio di puttana. Sapevo che mi avresti ricondotto qui.
    Era seduto su un trono e aveva l'aria compiaciuta da come si era posta la situazione.

    Vi piace come ho arredato? Lo so è un po' spoglio al momento ma piano piano ho intenzione di renderlo molto più accogliente.

    Questa è la mia testa. Non arrederai un bel niente.


    Mi sentii leggermente diverso. Sentivo scorrere dentro di me un'energia completamente nuova che veniva convogliata direttamente nelle mie iridi. Avevo già avuto la sensazione che la mia vista potesse migliorare quando il mio Sharingan si era attivato la prima volta, ma quella situazione era diversa. Guardai Qayin ed era come se potessi vedere anche il suo chakra chiaramente, anche il suo colore, la forma e l'entità del suo potere, come se avessi dei numeri nel cervello che mi dicevano chiaramente il suo livello di forza. Quello che constatai fu che il tizio seduto sul trono fosse effettivamente Qayin per come l'avevo conosciuto, ma la sua forza era nettamente inferiore al nostro primo incontro, sembrava come dimezzata, leggermente superiore alla mia, ma... la mia... quale? Ero cambiato anche io.
    Mi voltai verso Jin e anche con lui ebbi lo stesso effetto. La sua forza era paurosa, completamente superiore a quella di Qayin che in confronto sembrava un bambino alle prime armi, in più riuscii a vedere che anche lui aveva un'energia interiore simile a quello che avevo io in quel momento. Cercavo le parole giuste per definire tutte quelle informazioni e mi vennero all'improvviso: chakra naturale o chakra eremitico. Improvvisamente sapevo pure a che diavolo stavo pensando e mi resi conto che il mio Sharingan era mutato per la presenza del sigillo sulla mia fronte, prodotto di Qayin e quindi della sua forma eremitica. Anche io possedevo quella forza da quel momento e nel cervello era come se avessi le stesse conoscenze tecniche del bastardo del caos.

    Avanti non siate timidi, cosa può fare il vostro Re per voi?

    Mi ribollii il sangue. Era come la muffa, puoi combatterla quanto vuoi, ma ritorna sempre ed era tornato per fare da parassita alla mia mente e al mio corpo, solo che io non avevo intenzione di condividere quest'esperienza simbiotica alle sue condizioni.

    Tanto per cominciare tu sei il re del nulla. E poi voglio, anzi pretendo, che tu te ne stia buono in questo loculo senza mai più interferire nella mia vita.
    Ho capito cosa mi hai fatto, non so come in realtà...


    In quel momento la confusione nella mia testa divenne più nitida. Io e quell'essere condividevamo le nostre esperienze e in cambio viveva dentro di me tramite la concessione del suo potere al mio Sharingan.

    ...ma ho capito che il Sigillo che mi hai imposto rappresenta l'ultimo tuo attaccamento alla vita e hai scelto me, anzi più precisamente il mio Sharingan come contenitore. Questo spiega perché sento che è mutato e perché riesco a comprendere il funzionamento del chakra meglio di come facevo prima. In più sono convinto che tu abbia fatto tutto questo per espanderti nella mia mente al punto da prenderne il controllo e vivere con il mio corpo una seconda vita. Ci ho preso? Certo che sì, d'altronde so cosa pensi ora. Beh ti do una bella notizia: non succederà nulla di tutto questo e ora che so cosa mi hai fatto, ho tutta l'intenzione di impedirti di rovinare ulteriormente le nostre vite e di restituirti il favore!
    Ascoltami Jin, so che sembra tutto assurdo, ma in questo piano della mia coscienza, possiamo utilizzare il chakra e le nostre tecniche senza limiti, non preoccuparti di contenerti. Dobbiamo colpirlo!


    Concentrai tutto il mio chakra nel petto, sapevo, grazie alla mente condivisa con Qayin, che quel piano della mia mente ci avrebbe permesso di combattere come se fossimo nella realtà, mentre lì i nostri corpi erano sicuramente rimasti in una sorta di trance durante il rituale svolto da Jin.

    Goukakyuu no Jutsu!

    La mia Palla di Fuoco Suprema sembrava diversa dal solito. In normali cirocstanze riuscivo a farne una di discrete dimensioni, ma quella che mi uscì dal petto era decisamente più grande ed emetteva più calore. Era l'effetto del potere eremitico che mi stava concedendo lo Sharingan?
    Non ci pensai troppo, piuttosto imposi il mio chakra anche verso quello che ai nostri piedi sembrava un terreno, anche se tutto ricoperto dall'oscurità, segno evidente che nella mia mente potevo fare ciò che volevo e tentai di evocare il Paramento Terrestre dietro il trono del bastardo, in modo da non farlo indietreggiare trovando un impedimento e una parete dove impattare quando e se la mia Palla di fuoco l'avesse colpito.
    Voleva controllarmi?
    Nossignore, sarei stato io ad imprigionare lui.
     
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    Tutto divenne chiaro, mentre Okami affrontava verbalmente Qayin io cominciai a comprendere cosa stesse succedendo, lo Sharingan giallo del ragazzo, l'esser finito dentro quella che lui stesso dichiarava essere la sua mente, era tutto un piano del Figlio bastardo del caos per cercare di prendere il controllo del giovane Uchiha, contando probabilmente sul fatto che chiunque avesse cercato di negare il sigillo non avrebbe presentato per lui una minaccia, povero ingenuo:

    "Ascoltami Jin, so che sembra tutto assurdo, ma in questo piano della mia coscienza, possiamo utilizzare il chakra e le nostre tecniche senza limiti, non preoccuparti di contenerti. Dobbiamo colpirlo!"

    Le sue parole furono seguite da una gigantesca palla di fuoco che cominciò a viaggiare verso Qayin ed un muro di dal terreno si sollevò dietro il pazzo, il quale che sorridendo era già pronto ad una controffensiva:

    "Pensi davvero di potermi superare sfruttando il potere che IO ti ho dato?!"

    La parte di se stesso che quel folle era riuscito ad impiantare dentro Okami era sì cospicua, ma sempre limitata, non era purtroppo in grado di utilizzare tutti i poteri che aveva, senza un corpo risultava essere solo un ricordo, un simulacro di quello che era stato in vita. Il Figlio Bastardo del Caos attivò il primo stadio del sigillo maledetto , unico stadio che in quel momento poteva raggiungere non avendo ancora avuto il tempo di racimolare ulteriori energie, e ricoprì il suo corpo di un manto termoelettrico, in modo da poter superare le capacità del giovane Uchiha ed evitare la Palla di Fuoco schivando di lato:

    "Non così in fretta."

    Comparii alle sue spalle ammantato questa volta da un'aura rosata e senza dargli il tempo nemmeno di rendersene conto creai un gigantesco pugno del Golem Legnoso che lo colpì in pieno facendolo volare dritto contro il gigantesco proiettile infuocato, dando vita ad una notevole esplosione pirotecnica che lasciò il corpo di Qayin bruciato e discretamente malandato, il sigillo disattivato e l'aura termoelettrica spenta:

    "È finita. Ti abbiamo sconfitto quando eri al tuo massimo, in questo stato non hai nessuna speranza."

    Lui, malgrado fosse cosciente di non avere alcune speranze, malgrado sapesse di essere sconfitto, tossì un paio di volte prima di scoppiare in una grassa risata:

    "Hai ragione, non posso battervi, ma non ne ho bisogno! Non hai modo di separami da lui senza ucciderlo, questo sigillo è la mia opus magna, sarai forte quanto ti pare ma in un modo o nell'altro sono io il vincitore AHAHAHA"

    La voce sembrò quasi rimbombare all'interno di quel luogo, intensificandosi secondo dopo secondo, rendendo il tutto davvero fastidioso; visibilmente infastidito alzai due dita della mano destra e dal terreno comparve un ceppo di legno che gli bloccò la testa, le mani, il chakra e soprattutto interruppe quell'insopportabile risata:

    " Menomale non ti sopportavo più. Vero, al momento non posso liberarlo dalla tua presenza, ma quello che posso fare è senza dubbio impedirti di dargli noie..."

    A quel punto mi sarei girato verso Okami e verso la mia statua legnosa che mi aveva assistito nella precedente sostituzione:

    "Fai un passo indietro e guarda con attenzione, questa ti piacerà."

    Non appena avrei visto il giovane allontanarsi di qualche passo avrei cominciato ad eseguire una lunga sequenza di sigilli che avrei terminato sbattendo con forza la mano destra a terra:

    "Sigillo degli Otto Trigrammi!"

    ezgif_35

    Dal terreno cominciò a salire ed espandersi una gigantesca grata che si andò a frapporre tra noi e quello che restava di Qayin, chiudendosi poi al centro con un particolare lucchetto circolare:

    "Siete patetici, state solamente rimandando l'inevitabile, quando meno ve l'aspetterete uscirò di qui, mi prenderò il corpo di quel bamboccio e finirò quello che ho cominciato al paese del Vortice!"

    Malgrado la situazione il Figlio Bastardo del Caos appariva calmo, tranquillo e in controllo della situazione, come se facesse tutto parte del suo piano; prima di sparire, il folle guardò Okami riservandogli uno sgangheratissimo ed inquietante sorriso:

    "Ci si vede."

    In un battito di ciglia ci ritrovammo di nuovo nella stanza dell'ospedale, i sigilli a terra erano spariti e malgrado il simbolo sulla fronte fosse rimasto, erano accompagnato da un altro sigillo posto però sulla pancia del giovane Okami:

    "Fiu... un'interessante esperienza senza dubbio!"

    Sorrisi dando una pacca sulla spalla al giovane, tornando ad un aspetto normale:

    "Ti chiedo scusa, onestamente non mi aspettavo che sarebbe finita in questo modo, però dai guarda il lato positivo ora hai anche un fantastico tatuaggio sull'addome! Scherzi a parte terrà Qayin sotto chiave finché non avremo trovato il modo di liberarci di lui..."

    A quel punto gli porsi la mia mano destra aperta rivelandogli un piccolo semino:

    "Al momento il mio lavoro qui è finito, tieni questo con te, così saprò sempre dove trovarti e in caso di pericolo potrò raggiungerti..."

    Mi girai per andare verso la porta ed uscire, ma mia fermai a metà strada e ritornai sui miei passi:

    "Ricorda sempre che non sei da solo, per quanto gli altri o a volte il mondo stesso possano cercare di fartici sentire, ricorda che non lo sei mai; se dovessi avere bisogno, anche solo di parlare, io ci sono."

    Gli sorrisi un'ultima volta prima di uscire dalla stanza, risolta la situazione con lui volevo andare a vedere come stesse Shinichi, sicuramente avere un nuovo braccio demoniaco non doveva essere una cosa troppo carina, o forse mi sbagliavo?

    Bene infermeria finita, Qayin è chiuso dentro la tua mente stile Volpe con Naruto, cosa che renderà molo più verosimile future interazioni tra voi e spiega meglio come, quanto il tuo pg è sotto stress, il suo potere venga fuori. Fammi il post finale e poi ciaone :hat:


    Edited by Stompo - 20/2/2020, 14:29
     
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    La situazione mutò scenario completamente in pochi secondi.
    Il mio attacco sembrò inizialmente troppo lento per colpire Qayin in quello stato potenziato. Il mio Sharingan mi indicò un livello di potenza totalmente diverso da quello iniziale.
    L'attivazione del Sigillo Maledetto al primo stadio e anche quello di un manto termoelettrico che avvolgeva il corpo del mio parassita aveva garantito a quest'ultimo di superare di molto i miei parametri e di schivare rapidamente il mio attacco.
    Tuttavia c'eravamo dimenticati di un per niente piccolo particolare: Jin.
    Il Senju riuscì in una mossa ad apparire dietro il Figlio bastardo del caos e assestargli un pugno enorme di legno che si schiantò contro la sua schiena rapidamente e con estrema potenza, portandolo inevitabilmente a subire, sulla sua parte frontale, l'ardore cocente della Palla di Fuoco Suprema.
    Il risultato fu che si ritrovò ustionato e malandato al tappeto. L'espressione di rabbia sul suo volto faceva intuire che non si era trovato molte volte in difficoltà e non so se bruciava di più il mio fuoco sulla sua pelle o la sua ira, emozione che non durò molto.

    È finita. Ti abbiamo sconfitto quando eri al tuo massimo, in questo stato non hai nessuna speranza.

    Dopo l'intervento di Jin, l'isteria palese di Qayin sostituì ogni accenno di irritante difficoltà.

    Hai ragione, non posso battervi, ma non ne ho bisogno! Non hai modo di separami da lui senza ucciderlo, questo sigillo è la mia opus magna, sarai forte quanto ti pare ma in un modo o nell'altro sono io il vincitore AHAHAHA

    Stavo per intervenire per fare qualcosa, anche se non ero conscio del risultato, ma Jin mi anticipò e mise a tacere il folle.
    Non si limitò solamente a bloccargli i movimenti con una costruzione di legno degno delle migliori gogne, ma fece ulteriormente qualcosa che, in un certo senso, avrebbe influenzato anche la mia vita da quel momento.

    Menomale non ti sopportavo più. Vero, al momento non posso liberarlo dalla tua presenza, ma quello che posso fare è senza dubbio impedirti di dargli noie...
    Fai un passo indietro e guarda con attenzione, questa ti piacerà.
    Sigillo degli Otto Trigrammi!


    Improvvisamente, dal terreno fittizio di quella dimensione che era la mia anima o la mia mente, uscì fuori un cancello per nulla rudimentale. Ben decorato negli infissi, lungo praticamente all'infinito e con delle grate dorate che separavano "fisicamente" il folle da noi due.
    Immagino che il concetto di "fisico" in una dimensione mentale abbia poca importanza e Jin era stato in grado di compiere un potente sigillo.
    Subito dopo la sua esecuzione, il mio Sharingan tornò normale, rosso cremisi e non più dorato. Sentivo meno forze e anche meno chakra confluire dentro di me.
    Era proprio vero che io e Qayin fossimo legati, ma poteva reggere davvero la limitazione posta dal mio nuovo amico Senju?

    Siete patetici, state solamente rimandando l'inevitabile, quando meno ve l'aspetterete uscirò di qui, mi prenderò il corpo di quel bamboccio e finirò quello che ho cominciato al paese del Vortice!
    Ci si vede.


    Vai all'inferno.

    Un sigillo particolare apparve sulla mia pancia.
    Da bravo studioso di storia, sapevo che quello era un sigillo appartenuto al celebre Settimo Hokage, Naruto Uzumaki, era il suo segno particolare fin dalla nascita, il simbolo del legame genitoriale e anche di quello con la Volpe a Nove Code.
    Quindi Qayin era per me il mio demone interiore? Qualcuno che avrei dovuto convertire? Controllare? Conoscere? Sopprimere, magari?
    Mi sentii risucchiato verso l'alto, ma durò un attimo quella sensazione di gravità incontrollata. Aprendo gli occhi mi resi conto che tutto era tornato alla normalità e che eravamo tornati nella stanza dell'ospedale.

    Ti chiedo scusa, onestamente non mi aspettavo che sarebbe finita in questo modo, però dai guarda il lato positivo ora hai anche un fantastico tatuaggio sull'addome! Scherzi a parte terrà Qayin sotto chiave finché non avremo trovato il modo di liberarci di lui...

    Un tatuaggio niente male, aggiungerei! Non devi chiedere scusa, stai facendo tanto, anche fin troppo per qualcuno che a malapena conosci. Sei una persona buona, Jin.

    Al momento il mio lavoro qui è finito, tieni questo con te, così saprò sempre dove trovarti e in caso di pericolo potrò raggiungerti...


    Un piccolo seme di legno, era così insignificante, eppure con quello era in grado di rintracciarmi, come fosse una specie di localizzatore che la natura aveva previsto ancor prima che noi uomini mettessimo lo zampino sull'evoluzione tecnologica.

    Ricorda sempre che non sei da solo, per quanto gli altri o a volte il mondo stesso possano cercare di fartici sentire, ricorda che non lo sei mai; se dovessi avere bisogno, anche solo di parlare, io ci sono.

    Lo terrò a mente, magari è la volta buona che faccio visita al Villaggio della Nebbia, stammi bene Jin e grazie ancora di tutto.

    Lasciai che si chiudesse la porta alle spalle, poi alzai le mie vesti per scoprire il mio addome, come per assicurarmi che il sigillo fosse ancora al suo posto.
    Dovevo convivere con un essere che era al mio esatto opposto, protetto da quel simbolo in particolare. Lo interpretai come un segno del destino, magari dal Mondo Puro, l'Hokage mi faceva a suo modo gli auguri per le mie ambizioni ed essendo molto legato al destino di Konoha, non poteva altro che essere un ottimo auspicio.

    Fine!
    Grazie Stomp, attendo exp e chiudiamo, per me puoi prenderti pure 62 exp.
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Grazie a te bello mio, max exp per te e ciaone :hat:
     
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