[PQ] Essenziale

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    Essenziale



    Essenziale.
    Come ogni singola goccia per formare un oceano.
    Come ogni singola disgrazia per formare un uomo.
    Come ogni singola tragedia per far prosperare il mondo.
    Come il male insito in ogni singolo essere vivente.
    E come il tremore sulle dita di quest'individuo malato di parkinson che, denudatosi d'ogni veste, sparge dei sali esoterici sullo specchio d'acqua di una sorgente bollente.
    I fumi lo abbracciano, gli baciano il ventre ferito, gli leniscono le spalle lacerate e gli accarezzano il volto sfigurato.
    Grida per il dolore, così forte da far tremare la roccia intorno a sé e far scappare le lucciole, che fino a poco prima danzavano per lui. Ed ecco che a contatto con l'acqua, come per magia, i tagli sulla sua pelle si richiudono, i solchi sulle sue guance si rimarginano e le sue lacrime si placano, permettendogli di uscire dalla vasca come nuovo, al chiaro di una pallidissima luna piena.
    Anche il suo tremore è cessato, al contrario della tempesta nella sua anima, ancora viva e turbolenta. Poi, all'improvviso, una fitta alla testa, talmente intensa da costringerlo con la faccia al suolo, gli fa digrignare i denti e stringere la terra tra le dita.


    - No, non ancora. Ti prego. Ho bisogno di più tempo. -

    ----


    Un giorno come tanti


    Questo evento è antecedente all'attuale guerra civile a Tetsu.

    Alle porte di in un paese lontano da tutto e da tutti, dove il calore del ferro battuto e la neve coesistono in una realtà ossimorica, compare un ambiguo figuro sulla cinquantina, a gambe larghe e con una faccia inebetita. I samurai a guardia di Tetsu lo guardano a metà tra il disgustato e il divertito, perché l'individuo, facendo il gioco delle tre palline - forse per apparire come il primo tra i giocolieri - incespica su una roccia, fallendo miserabilmente nello spettacolo. Ma "the show must go on", motivo per cui l'uomo si rimette in piedi con fierezza e fa finta di niente.

    - Vai a fare i tuoi giochetti altrove, giocoliere da strapazzo! -

    Di tutta risposta il figuro giunge le mani, s'inchina fino al suolo e si scusa nella speranza di ottenere il perdono dei militari.

    - Dovete perdonarmi, o nobili samurai, mi sto ancora esercitando e speravo che con un pubblico avrei fatto di meglio, ma tant'è... -

    - Fa' quello che vuoi, ma lontano da qui! A breve arriveranno i committenti per le richieste mattutine. -

    - E' per questo che sono qui: ho bisogno di una scorta! -

    - Tu? Una scorta?! -

    E così, mostrando loro la ricompensa della commessa, l'omino viene scortato per le strade del Ferro fino al cospetto della Kage, alla quale riserva un lungo inchino ai limiti dell'adulazione. Quindi riversa per terra il contenuto della saccoccia per mettere le cose in chiaro: il denaro che ne fuoriesce ammonta a circa 10.000 ryo!

    - Jingle Bells, per servirla! Le porgo i miei saluti, onorevole signora.
    Avrei affisso come tutti gli altri la mia richiesta nella bacheca, se per me non fosse stata così importante: necessito di una guardia del corpo che mi permetta di arrivare incolume e il più presto possibile a un tesoro!
    Le domando inoltre di poter scegliere io stesso tra i vostri migliori samurai colui o colei che mi accompagnerà nel mio viaggio!


    CITAZIONE

    Kerbe, fornisci un briciolo di contesto e di spessore alla Kage. Volevo evitare di farle dire cose al di fuori della sua personalità. Dopodiché ricordati di far presentare te e altri candidati. Si comincia!


    Edited by Zérø - 20/1/2020, 16:44
     
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    CITAZIONE
    Questo evento è antecedente all'attuale guerra civile a Tetsu.

    L'ufficio di Severa si trova all'ultimo piano della mastodontica accademia Samurai. Un edificio grande, imperioso, dove in ogni aula e corridoio si possono osservare lunghe pergamene di carta di riso intinte nell'inchiostro che si snoda sinuoso in tratti energici e tuttavia perfettamente studiati. Ognuno di quegli ornamenti rimanda a tempi di antiche battaglie che si sono svolte nel freddo e nel gelo di Tetsu, luogo ove la guerra non si è mai placata ma è stata l'unico e il primo mezzo necessario per la pace. La marzialità di quel luogo asettico e dagli schemi e architetture tradizionali si può respirare nell'aria fredda che si impegna a scuotere con forza gli animi delle reclute.
    Le guardie che scortano Jingle Bells in quel mattino freddo sono imperscrutabili, impeccabili sapendo di doversi presentare difronte a Lei. Salite le scale dopo numerosi inchini e saluti militari ai superiori incontrati, l'unica sala accessibile è anche l'unica che serve. Si nota fin da subito quella figurina troppo bassa e gracile per sembrare non una Samurai ma una combattente nella maniera più generica possibile. Lunghi capelli rossi legati in due code ai lati della testa, un viso olivastro, un broncio infantile perennemente stampato sul volto.
    E nel vedere e soprattutto sentire cosa lo straniero è venuto a fare dinnanzi a lei, la smorfia si pronuncia ancor di più.
    CITAZIONE
    - Jingle Bells, per servirla! Le porgo i miei saluti, onorevole signora.
    Avrei affisso come tutti gli altri la mia richiesta nella bacheca, se per me non fosse stata così importante: necessito di una guardia del corpo che mi permetta di arrivare incolume e il più presto possibile a un tesoro!
    Le domando inoltre di poter scegliere io stesso tra i vostri migliori samurai colui o colei che mi accompagnerà nel mio viaggio!

    - ... sigh. Come si fa a parlare così tanto di primo mattino? -

    Sentenzia lugubre la giovinetta, ma solo d'aspetto, tutta bardata nella sua mini armatura e con le sopracciglia rosse tutte aggrottate. Se ne sta sul "trono", ovvero una sedia un po' più alta in quella stanza nemmeno troppo grande poiché è solo il suo ufficio. Un luogo spoglio quanto disordinato; un archivio ove svetta, fissata al muro davanti all'entrata e quindi sopra il posto di Severa, una spada dalla brillantezza abbagliante. Una lama a doppio filo, lunga poco più di un metro, sulla cui superficie sono incisi kanji specifici e particolari ma che solo una persona molto vicina o dotata di una vista superiore alla norma può notare e decifrare. L'elsa è bendata da fasce di un candore immacolato e una pietra, una giada, incamera e riflette la luce del giorno.

    - La prossima volta dite a Lon'zu di sostituirmi quando si tratta di smistamento missive -

    Cozza con l'umore perennemente nero e stizzito di quella che sembra avere dodici anni per una rara sindrome, ma in realtà è una Donna con la d maiuscola. Incastrata dalla "urgenza" con cui è stata trattenuta nel suo ufficio invece di andare a sbrigare i suoi affari nel migliore dei modi che conosce (combattere), non sembra prendere bene la presenza di quel curioso individuo. Più che altro, non sembra essere contenta né tantomeno paziente nel doversela vedere da sola senza poter delegare. Lo direbbe chiaramente non fosse così orgogliosa: lei è una Samurai, non le piace sbrigare faccende burocratiche e amministrative.
    Ad ogni modo, si rende conto di star lasciando appeso quel Jingle Bells e quindi gli rivolge un'occhiata inespressiva, posandovi sopra i sottili occhi ramati.

    - Salve... - Sentenzia serrando le labbra sottili. - Avrebbe potuto mandare una richiesta come tutti, signore. Però ormai è qui, tanto. Quindi... eh. -

    Alza gli occhi al cielo, sarcastica e insofferente come pochi sanno essere. O come un'adolescente qualsiasi. Se ne sta con il gomito mancino poggiato alla sedia, attirando a sé un suo sottoposto (un ragazzetto dai lunghi capelli biondi e una vistosa cicatrice sulla guancia). Lo chiama ma torna, piuttosto stancamente e senza entusiasmo né gioia nel tono, a rivolgere domande più precise allo Straniero.

    - Dove è diretto esattamente? A seconda delle sue esigenze le affiancherò un Samurai di grado più alto rispetto ad un altro. -

    Svogliata, almeno ha la decenza di ascoltare e posare lo sguardo sui 10.000 ryo che vengono mostrati senza tanti complimenti del signore di una certa età. Dunque la lingua della Generale scocca al palato mentre torna a rivolgersi al soldatino, praticamente il suo segretario.

    - Chi c'è in servizio oggi dei Colonnelli? No, senti, mandameli tutti che facciamo prima -.


    [...]


    Sei piani più sotto, nel cortile d'allenamento innevato, si leva un lamento. La voce di una ragazza che protesta a pieni polmoni la sua indignazione.

    - Eeeeh?! Ma mi ero accordata con gli altri per avere il resto della mattina libera, oggi! -

    La prima reazione è sempre la più spontanea, si dice. Espressivissimo il volto piccolo e roseo di quella giovane non troppo alta che indossa parte della propria armatura su misura, senza però indossare alcun elmo. In quel modo i lunghi capelli castani e i grandi occhi nocciola possono fulminare con lo sguardo quell'emissario gracile e biondino che, seppur ambasciatore, di pena ne porta eccome. Con l'elmo sottobraccio e la mano destra poggiata sull'elsa di una katana legata al medesimo fianco, Yozora Furuta osserva a labbra dischiuse e sopracciglia aggrottate il valletto di Severa. Un coro di mormorii si leva quindi da un manipolo di Cadetti che, conclusasi una lezione particolarmente pesante per essere primo mattino, si stanno allontanando dal largo recinto di legno. Curiosi, osservano la loro Sensei farsi paonazza e cambiare improvvisamente espressione. Rassegnata ma marziale, annuisce verso lo sfortunato tuttofare che almeno non dovrà beccarsi le ire di Severa, essendo riuscito nel suo intento.


    [...]


    La verità è che trattenersi dal prendere a schiaffi il proprio Generale è divenuta un'impresa, per Yozora. Sa bene di doversene stare ad ubbidire ma è terribilmente difficile quando la regnante del Paese del Ferro è visivamente una bambina di un metro e quaranta. Capricciosa ben più della sacerdotessa, ora un fascio di nervi che riesce a stento a contenere. A viso scoperchiato, sta sull'attenti, in fila con altri sei Colonnelli - suoi parigrado - molto più grossi e minacciosi di lei. Barbe e capelli lunghi, volti austeri e cicatrici sparse ad indicazione di quanto la vita li abbia messi alla prova ma siano ancora lì. Fieramente a testa alti ma umili di atteggiamento difronte a Severa, pronti ad essere scelti. Tutti uomini, "naturalmente".

    - Le presento l'elitè del Paese del Ferro. O almeno, quelli che c'erano oggi. Scelga con calma, mi raccomando -.

    Continua a cimentarsi nel suo distaccato sarcasmo, la Kage, sventolando la mano sinistra che quindi si chiude di nuovo a pugno, sostenendo il mento a diamante della Reggente del Ferro. Il pugno di Yozora si serra impercettibilmente mentre ripensa per l'ennesima volta a quanto sia proprio quel modo di fare arronzato e sprezzante nei confronti del prossimo a non farle andare del tutto già Severa. Potrebbe semplicemente ammirarla per il suo operato ma non ci riesce, non quando l'altra è così impulsiva da dimenticarsi di averle dato la giornata libera.

    - ... -

    I grandi e tondi occhi nocciola del Colonnello si spostano però, piuttosto curiosi, sul motivo per cui si trova lì, sull'attenti di primo mattino. Osserva infatti quel misterioso sconosciuto che, a vederlo, sembra uscito da chissà dove. La ragazza, piuttosto giovane per il grado che detiene, lo giudica silenziosamente, soffermandosi in particolare su quegli occhiali scuri così spessi da non lasciar vedere gli occhi attraverso. Per quanto voglia osservarli da più angolazioni, sembrano fare fin troppo bene il loro dovere, mascherando parte del volto dell'uomo di mezza età. Questo potrebbe probabilmente mettersi a scrutare tutti loro, quei sei uomini e una ragazza decisamente più attraente degli ammassi di muscoli, peli e cicatrici.

    - Mpfh. -

    Si lascia sfuggire una smorfia verso Jingle Bells, risentita anche con lui da quella chiamata inattesa e inaspettata, decisamente non gradita. E non sa nemmeno il perché.

    "Che faccia da pervertito."

    Diviene quella la pacatissima stoccata mentale verso il mandante che di ryo ne ha da sborsare. Un motivo in più per dargli del pervertito (ma a mente) secondo la giovane androfoba, decisamente seccata, adesso. Fa comunque del suo meglio per restare in posizione e non le riesce nemmeno difficile. Più complesso non fomentare le maledizioni mentali che lancia a destra e a manca, mantenendo una facciata di perfetta marzialità. Si fa per dire.


     
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    Ricco, clown e pervertito!


    - Dove è diretto esattamente? A seconda delle sue esigenze le affiancherò un Samurai di grado più alto rispetto ad un altro. -

    Nel genuflettersi il rachitico omuncolo non si era minimamente accorto della statura della Kage, che, benché fosse leggendaria tra le dicerie della gente, era a lui del tutto sconosciuta.
    "Un metro e ottanta voglia di crescere!". Questa irrispettosa battuta tuonata tra sé e sé gli gonfia d'aria le guance al punto da dover inghiottire la saliva per evitare di scoppiare in una grossa e grassa risata. Ma, deglutita l'irriverenza, si sistema per bene gli occhiali a forma di cuore, porta in avanti il cappello per darsi un tono e, irrigiditosi sull'attenti, si schiarisce la voce come fosse il più serio degli individui.


    - Forse non mi sono spiegato bene, sua indiscutibile "altezzosità". Questi 10.000 ryo sono solo l'anticipo! Verserò altre 90.000 monete a missione compiuta. Purché rimanga vivo, naturalmente. -

    100.000 ryo?! Quell'insignificante buffo omino?! Come può disporre di una tale somma?! Ma tant'è che sotto il suo naso s'inarca il tipico sorriso irriverente di chi gode nell'ostentare i suoi averi: Jingle Bells non scherzava affatto!

    - Voglio sia chiaro che il punto non è dove io stia andando, ma che non mi facciano la pelle nel tragitto! -

    I presenti nello studio di Severa strabuzzano gli occhi e persino lei, finora del tutto disinteressata alla questione, si trova costretta a mostrare un briciolo d'interesse per il ricco clown.

    - Chi c'è in servizio oggi dei Colonnelli? No, senti, mandameli tutti che facciamo prima -.

    Belli ritti, impettiti e tutti ligi al loro dovere. Alla stregue di tanti manichini robotici, i samurai convocati accedono in riga alla stanza: 7 colonnelli, l'elìte dell'elìte! E con tanto di risicate presentazioni da parte di SEicentimetriVERA!

    - Le presento l'elitè del Paese del Ferro. O almeno, quelli che c'erano oggi. Scelga con calma, mi raccomando -.

    - Grazie, grazie, sua "immensità"... -

    Fa bene attenzione a pronunciare lo scherno in modo velato e aleatorio, per camuffarlo da ossequio. Quindi parte con la scansione, anche se decisamente poco professionale.
    Coprendo il labbro superiore con quello inferiore, si esibisce in una smorfia dal dubbio gusto. Poi si mette le mani dietro la schiena e passa in rassegna ai Ken armati (capita?! Ken come quello di barbie, ma anche come "spada". Sono una sagoma!).
    Davanti a chiunque passi, sembra che lo prenda in giro, ma così palesemente da far credere ai samurai di fraintendere il suo atteggiamento surreale. E comunque per quella cifra si sopporta questo e altro!
    Perciò, davanti al colonnello che pare un armadio a due ante per la sua conformazione muscolare, Jingle Bells tira su il petto e forma un'angolo di novanta gradi con le braccia. Successivamente al cospetto di uno con la pancia strabordante dall'armatura, l'omuncolo gonfia d'aria il ventre e si curva in avanti per simulare la sua placida postura, e così via.
    Poi però i suoi occhi, o meglio i suoi occhiali si inchiodano su una pupattola niente male e che lo aveva etichettato per tutta la passerella come un pervertito. Niente di più corretto!


    - Mpfh. -

    Al sospiro della tipetta mingherlina e con le curvette al punto giusto per quanto poco accentuate, Jingle Bells non riesce a trattenere la bavetta che gli cola giù prima dalle labbra e poi dall'atipico pizzetto. Ma si da subito una ripulita, perché in fondo lui è un gentiluomo! Infatti non tarda un attimo a prenderle la mano e baciarla, esordendo con un inappropriato complimento.

    - Enchanté, delicatissima fiore del metallo! -

    La signorina, tutt'altro che incantata, non sembra prendere bene le attenzioni. Tanto più che ricevere lusinghe da un cinquantenne è disgustoso, oltre che squallido. Poteva essere sua figlia. Poteva essere minorenne, ma a Jingle Bells importava poco. Anzi niente.

    - Ho deciso: sarà lei la mia "accompagnatrice"! Come ti chiami, signorina? -

    Pur sfidando le ira della Kage, che si ritrova a dover tacere a fronte del potenziale guadagno, Jingle Bells sfodera un affilatissimo indice verso la ragazza e, non accontentandosi dello spettacolo messo in piedi, esordisce:

    - Ma c'è una condizione: voglio vederla qui ed ora "vestita" a dovere! La nostra è un'ardua missione, fatta di ricerca, lotte e soprattutto infiltrazione tattica! Quindi mettetele qualcosa addosso con cui possa adescare gli uomini e mostratemela!
    Aggiungerò altri 20.000 ryo come extra! -
     
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    Non si può dire che il Generale di Tetsu brilli per intelligenza. Complice la pigrizia mentale o semplicemente una sorta di ingenuità mal espressa dal volto perennemente imbronciato, la donna dall'aspetto di eterna bambina non si rende conto del continuo sfottò di Jingle Bells. Per lui è decisamente ilare che quella ragazzina di appena un metro e quaranta possa letteralmente spaccare in due la terra del suo prezioso paese con la solita portata del braccio; e in un certo senso è un bel colmo. Poco reattiva - soprattutto di primo mattino e per questioni amministrative che non le interessano - sembra che gli occhietti scuri riguadagnino un barlume di chiarezza solo nel momento in cui il signore buffo e decisamente particolare va a spiegarsi più accuratamente riguardo alla somma effettiva che entrerebbe a scorta conclusa direttamente nelle tasche di Tetsu.

    - Centomila ryo?! -

    Esclama in realtà senza entusiasmo ma capendo bene che quella cifra supera di gran lunga la spesa richiesta per una missione di rango elevato. Talvolta nemmeno gli incarichi di livello S richiedono una spesa così esagerata per essere svolti. Non c'è da stupirsi che, a quelle parole, la Reggente sia molto più invogliata a sbrigarsi a chiudere quella storia e quindi a far convocare chi di servizio. Tra cui risalta Yozora Furuta, unica ragazza nel gruppo di Samurai ma non per questo meno temibile. Certo, la faccia tonda e gli occhioni da cerbiatto non aiutano a farla sembrare una guerriera quanto più una donzella pronta a prender marito. Peccato che lei preferirebbe morire, piuttosto. Ed eccola lì, sull'attenti a cercare di dissimulare lo sguardo critico che si posa su Jingle Bells, sorvegliato a vista.

    - Uhm -, mugola quando i loro sguardi (nonostante gli occhiali rendano impossibile osservare con accuratezza gli occhi dell'uomo di mezza età) si incrociano, alzando un sopracciglio nell'osservare la bavetta che cola senza ritegno dalle labbra del signore. Disgustata quanto stupita nel dover avere proprio quella visione per cominciare bene la mattinata, la giovane finisce col sentirsi ancora più a disagio quando l'altro, purtroppo, le si avvicina. Prima che possa fare qualcosa - considerando anche la presenza "vigile" di Severa su di lei - si sente prendere con sfrontatezza la mano, baciata da quelle labbra forse un po' sottili.
    CITAZIONE
    - Enchanté, delicatissima fiore del metallo! -

    - Cos... ? -

    Non può fare a meno di mostrarsi interdetta a quella che per lei è una molestia in tutto e per tutto. Fin troppo spietata nei confronti degli uomini, non le fa un bell'effetto ricevere avances poco professionali. E, di nuovo, di primo mattino. Volta quindi lo sguardo per esaminare un'eventuale reazione di Severa, tutta intenta a scavarsi con il mignolo della mano la cavità dell'orecchio, come se nulla fosse. La poker face della Samurai è quindi istantanea, rendendosi conto di quanto abbia avuto la sfortuna di avere un capo così poco... capo. "Non mi pagano abbastanza per questo lavoro..." si dice sconsolata tra sé e sé, finendo col serrare le labbra carnose verso Jingle Bells. Ritira la mano ma, tra i denti, sibila freddamente:

    - Piacere... -.

    Presmue il peggio e il peggio arriva manco a dirlo.
    CITAZIONE
    - Ho deciso: sarà lei la mia "accompagnatrice"! Come ti chiami, signorina? -

    "E TI PAREVA, CAZZO!" Trattiene tra sé e sé l'impeto e il desiderio di urlare e rovesciare Severa con tutta la sua sedia rialzata. Non può farlo, non è qualcosa che farebbe un Samurai nonostante la parte più spontanea di lei si darebbe volentieri alla macchia piuttosto di... fare cosa, esattamente?

    - Furuta Yozora, oji-san -, inchina lievemente il capo, educata nonostante i nervi, chiamando "signore" quello sconosciuto su cui, successivamente, rialza lo sguardo. E riesce persino a parlare senza mostrare alcunché della sua seccatura.

    - Accompagnatrice in che modo, mi scusi? -.

    Guardinga assottiglia lo sguardo, cominciando persino a dubitare che sia stata chiamata lì per qualcosa di realmente serio. Del resto, a Severa è importato così poco di spiegare la situazione che la Colonnella si ritrova a non aver capito nemmeno perché sia stata convocata lì.

    Il peggio, comunque, arriva subito dopo quel breve scambio, ahimè. Nel momento in cui il vecchio la indica con l'indice, già le è chiaro che perderà la pazienza da un momento all'altro.
    CITAZIONE
    - Ma c'è una condizione: voglio vederla qui ed ora "vestita" a dovere! La nostra è un'ardua missione, fatta di ricerca, lotte e soprattutto infiltrazione tattica! Quindi mettetele qualcosa addosso con cui possa adescare gli uomini e mostratemela!
    Aggiungerò altri 20.000 ryo come extra! -

    - Ma... non esiste! Che vorrebbe dire "adescare gli uomini"?! Sono una Samurai, faccio a spadate, io! -

    Protesta ad alta voce stavolta mentre diviene paonazza in viso, non furiosa ma risentita. Osserva Jingle Bells stringendosi le mani al petto - nemmeno fosse svestita - e l'occhiata che gli rivolge è esattamente quello che sembra: gli sta dando mentalmente del pervertito.

    - Nobile Generale, vi prego di rivedere l'offerta di quest'uomo! -.

    Si rivolge direttamente a Severa, ora intenta a guardarsi la punta del mignolo, sporacata da un sottile strato di cerume. Bleah.

    - Sono certa che indossare abiti succinti non rientri tra le mie mansion– -

    - Da adesso sì - sentenzia tutta tranquilla la nanetta dai capelli rossi, scoccandole un'occhiata. - Suvvia, che vuoi che sia un vestitino? Allo scorso Matsuri ti sei messa uno yukata cortissimo, ti ho vista! -

    - NON È VERO - invece lo è. Diviene ancora più paonazza e il sospiro di Severa che prontamente alza il palmo aperto davanti a sé, sancisce che da ora non vi saranno più discussioni.

    - Un Samurai è tale fino a quando segue i precetti del Bushido. Non importa che indossi un'armatura o degli stracci. Sono le nostre azioni a dire chi siamo, molto più... di una gonna vertiginosa -
    "E poi sono ventimila ryo in più, accidenti!"

    Non vi è scampo per Yozora che, livida di rabbia, risucchia le labbra carnose e scocca un'occhiata ben più di gelida verso Jingle Bells.

    - Bene... eseguo gli ordini, nobile Generale -.

    E le sue imprecazioni saranno questa volta ben udibili nel momento in cui abbandona la stanza per dirigersi verso lo spoiatoglio, meditando vendetta.


    Ne viene fuori una decina di minuti dopo, strascinando i piedi senza alcuna voglia di rientrare nell'ufficio del Kage. Invece, è proprio ciò che fa nonostante non sia affatto d'accordo. Si presenta struccata ma quel viso non ha certo bisogno di alcun ritocco per apparire grazioso, per quanto "canonico". I lunghi capelli castani sono stati tirati su in uno chignon elegante e anche un po' sbarazzino. E, al posto di vestiti succinti - che ovviamente non ha - la Samurai ha interpretato a modo suo la richiesta dell'uomo. Ai piedi nudi indossa un paio di semplici geta e, a coprirle il corpicino vi è uno yukata forse troppo leggero, di un bel rosso scuro con tutta una fantasia di carpe bianche, nere ed arancioni ad adornarne il tessuto pregiato quanto basta. Corto, purtroppo. Le maniche sono lunghe ma, sotto la cintura al vitino stretto, si allunga di poco il tessuto, fermandosi a metà delle cosce. Le gambe rosee sono quindi il pezzo che davvero risalta in quella figurina. Imbronciata, rossa, braccia conserte e un'occhiataccia verso tutti i presenti, colleghi compresi che già si sono girati a guardarla con gli occhi luminosi. Sembra proprio che tutti stiano segretamente ringraziando Jingle Bells per la visione. Tranne Severa che, invisiosa, alza gli occhi al cielo.

    - Mi chiedo a cosa serva tutto questo. Non si tratta di una missione estremamente pericolosa? -

    Lancia una frecciatina praticamente a tutti i presenti, pure a chi non c'entra niente di niente. Con le braccia serrate al petto voluminoso - che nasconderebbe volentieri al momento - diviene molto simile al suo capo mettendo un broncetto risentito sul volto, ancora rosso.


    Edited by Kerberotte - 28/1/2020, 21:28
     
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    - Da adesso sì. Suvvia, che vuoi che sia un vestitino? Allo scorso Matsuri ti sei messa uno yukata cortissimo, ti ho vista! Un Samurai è tale fino a quando segue i precetti del Bushido. Non importa che indossi un'armatura o degli stracci. Sono le nostre azioni a dire chi siamo, molto più... di una gonna vertiginosa -

    Sentenzia così la piccoletta, che con i suoi modi di fare annichilisce anni e anni di lotte femministe. Del resto il suo atteggiamento non può che far piacere a Jingle Bells, che prende la palla al balzo e si sente in dovere di esternare più di una lusinga nei riguardi della "signora".

    - Esatto, onorevole Kage! Lei ha davvero compreso la profondità dei miei intenti: un samurai che si rispetta dev'essere pronto ad affrontare qualunque avversità per dare il massimo in ogni condizione.
    La statura non rende onore alla sua saggezza! -


    Agli inchini e alle riverenze del pagliaccio i presenti rispondono con un sonoro palmo in faccia. L'ironia sta nel fatto che nessuno crede a quei complimenti: né i colonnelli né la Kage né tanto meno Jingle Bells, il cui scopo non è burlarsi degli spettatori, bensì genuinamente divertirli.
    Colei che non ride affatto invece è la povera Yozora, rossa come un peperone in viso. Difficile dire se per colpa della rabbia o dell'imbarazzo. L'unica cosa certa è che non può rifiutarsi di ottemperare ai suoi doveri di samurai e per tanto deve piegarsi alla richiesta di Jingle Bells, il quale consegna a Severa i 20.000 ryo come promesso.


    - Bene... eseguo gli ordini, nobile Generale -.

    Pur se non pronunciate affatto, le silenziose imprecazioni della giovane arrivano più che chiaramente alle orecchie dei presenti. L'espressioni inebetite dei colonnelli, inoltre, se da un lato condannano il comportamento di Jingle Bells, dall'altro lo appoggiano con trepidante attesa. E il pagliaccio, a cui non sfugge nulla, si mette sottobraccio due di loro per condividere i sogghigni e le risatine tipiche dei pervertiti.
    Yozora rientra in stanza proprio come ci si aspettava... o quasi!


    - Mi chiedo a cosa serva tutto questo. Non si tratta di una missione estremamente pericolosa? -

    Indossa uno yukata fatto a pennellino per lei, che pur coprendo la maggior parte delle curve, lascia intravedere le cosce rosate per creare il giochetto "vedo-non vedo". Inviperita, anzi proprio incazzata nera sembra voler alzare le mani persino a Severa, che ha venduto la sua dignità in cambio di qualche sacco di ryo. Poveretta, non ha idea di quello che l'aspetta!
    Per quanto le lingue dei colonnelli rotolino lungo i tappeti, Jingle Bells è tutt'altro che soddisfatto, imitando in tutto e per tutto l'indifferenza della Kage. E dire che Yozora aveva mostrato ben più del dovuto a quella cosca di pervertiti!


    - E' inaudito!
    Inammissibile!
    Deludente...! -


    Jingle Bells appare e scompare da tutti i lati della samurai, commentando con lamentele secche la sua insoddisfazione di fronte a quell'assenza di curve, che descrive con le mani a pochi millimetri dalla sua pelle.
    Scannerizza con gli occhiali a forma di cuore i suoi fianchi.
    Inquadra con i pollici e gli indici i suoi glutei come fosse il migliore dei registi.
    Setaccia ogni spiraglio dello yukata alla ricerca di quei vuoti tipici di chi ha dei seni prominenti. Ma niente!


    - Qua urge un intervento diretto!
    Permettetemi di presentarvi il mio circo!
    E uno... e due... e JIN-GLE-BELLS! -


    Tira fuori dalla tasca un piccolo pendolo, che oscilla tre volte mentre recita la parolina magica, prima di scomparire nel tessuto del suo cappotto.

    Largo, a JINGLE BELLS!


    Dei tamburi e delle trombe risuonano all'improvviso nella piazza del villaggio, sulla quale si affacciano i finestroni della stanza di Severa. Tutti, ma proprio tutti a Testu vogliono vedere quale banda all'improvviso si stia esibendo. E lo fanno persino le guardie alle porte del villaggio, che incredule, si avvicinano allo spettacolo, interrogandosi sul come abbia fatto un circo intero ad entrare! Decine di circensi avvenenti: uomini, donne, animali! Ciascuno di loro dai tratti esotici e che cantano e acclamano... il grande Jingle Bells!


    Largo alle sue campane!
    Largo a Jingle Bells!
    Voi, proprio voi, via da quel bazar
    Ehi tu, proprio tu, c'è una grande star
    Se il fato vorrà un sorriso ti donerà
    Campane suonate, tamburi rullate, guardate, è proprio là
    Grande Bells, è Jingle Bells, questo è il suo circo
    Faccia in su, venite a guardare il nostro show
    Se il posto non perderai, in prima fila sarai
    È uno spettacolo che mai più tornerà
    Grande Bells, grande com'è distrugge i tuoi mali
    e lo trasforma in cento sorrisi, ricolmi d'amor
    Ci piace a sua signoria
    È mitico alla follia
    È un'altra categoria
    È Jingle Bells!
    Sono d'oro i suoi mille cammelli
    E i pavoni color viola e blu
    Le sue bestie son veri gioielli
    Che cos'è? Uno zoo?
    Beh io lo so, è un circo per tutti voi


    Coriandoli. Acrobati. Maschere. Niente manca al carnevale di Jingle Bells, che diverte grandi, vecchi e piccini senza far distinzione. L'estasi è tale da paralizzare per quei cinque minuti gli attriti tra gli abitanti, a cui vengono regalati sorrisi e giochi pirotecnici degni del migliore tra gli show in circolazione: quello di Jingle Bells!

    Grande Bells
    E' Jingle Bells
    il nostro pagliaccio
    Lui lo sa che tanta gioia regalerà
    Per questo viene tra voi
    Più brutto di tutti i play-boy
    Con gli elefanti e poi lama fantastici
    Orsi e leoni e tromboni
    I suoi fachiri, i contorsionisti, i ballerini,
    Tutti cantano Bells
    E' JINGLE BEEELLS!


    Senza neanche far rendere conto Severa e i colonnelli di quanto accade, il pagliaccio intona l'ultima strofa della canzone direttamente nelle stanze del palazzo, dove due delle soubrette, dopo aver messo un separé attorno a Yozora, la svestono di quegli stracci che lei definisce "seducenti" per sostituirli con uno sgambatissimo vestito da coniglietta con tanto di calze a rete, papillon, orecchie e coda!
    Il separé cade e con esso anche tutti i colonnelli, sparati all'indietro dalla pressione del sangue del naso.
    Chiude lo spettacolo lo stesso Jingle Bells che schiaffa sul sedere della giovane samurai una bella pacca, con cui le incide di nascosto un sigillo che scompare all'istante.


    - Signori e Signore, avete visto Jingle Bells!
    Tu intanto preparati per la missione, mio delicato fiore del Ferro! Tornerò prestissimo per venirti a prendere!
    E ricordo a tutti, signora Severa, che se la ragazza non indosserà quell'abito reputerò la missione fallita a priori. Arrivederci! -


    Conclude Jingle Bells, serrandosi dietro le porte del palazzo per infine lasciare Tetsu con il circo a seguito.

    ---


    Affannato e stanco, ma soprattutto lontano da occhi indiscreti, il pagliaccio si accascia per terra con un'inevitabile conseguenza: l'intera carovana di circensi si dissolve come fosse stata tutta un'immensa illusione. E viene anche meno l'enorme ed invisibile cupola di chakra che aveva avvolto il villaggio del Ferro fin dal primo rintocco del pendolo di Jingle Bells. Solo le circensi che avevano svestito Yozora rimangono in piedi, giusto il tempo di rivelarsi come delle copie superiori camuffate da donzelle. Con uno schiocco di dita scompaiono anche quelle, lasciando il freak solo col suo tremore...

    - Stavolta... *anf*... credo di avere esagerato...
    Chissà se quella ragazza sarà all'altezza del compito... *anf* -


    In tal caso sarebbe stata essenziale.

    Chiudiamo col tuo ultimo post e l'assegnazione dell'exp. Volevo rendere questa PQ una Story, ma devo necessariamente aprirne un'altra perché qui la guerra civile non era ancora scoppiata. Quindi amen.
     
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    Il delirio cosmico. Non vi è altro modo di descrivere quanto quella situazione diventi di punto in bianco surreale, grottesca, onirica, decisamente extra. Uno sfoggio di fastosità si dipana in quella stanza che allargandosi diviene piazza in festa. Colori e musica che mai si sono visti nella fredda Tetsu adesso attirano su di sé gli sguardi di... chiunque, realtà o illusione. Cori che inneggiano e danzatori che ballano per lui: il grande Jingle Bells. Ma chi è in realtà quello strambo uomo vestito peggio di quanto l'etichetta vorrebbe?
    Yozora non può fare altro che restare inerme quando viene svestita e riconciata in modo indecente, senza nemmeno la forza psicologica di nascondersi tanto quello spettacolo è fuori da ogni grazia del Divino.
    Quindi si ferma, infine, ma non la megalomania del committente che, terminato il suo show, si ritira lasciando ai posteri ben poche parole. Nuove indicazioni, quasi minacce.
    CITAZIONE
    - Signori e Signore, avete visto Jingle Bells!
    Tu intanto preparati per la missione, mio delicato fiore del Ferro! Tornerò prestissimo per venirti a prendere!
    E ricordo a tutti, signora Severa, che se la ragazza non indosserà quell'abito reputerò la missione fallita a priori. Arrivederci! -

    Un silenzio cala inesorabile sulla sala del Generale di Tetsu. Allibiti i volti, increduli ai suoni che non hanno lasciato la loro eco ma sono svaniti come in un sogno. Forse è proprio quello che hanno appena vissuto. Severa sfarfalla le ciglia, apparentemente confusa. Il resto dei presenti imbambolato, con le teste pesanti e dai borbottii muti. E Yozora, vestita da coniglietta contro la sua volontà, che ben prima di ogni altro capisce e reagisce.

    - I... io... -

    Mormora delicatamente mentre gli occhi si fanno lucidi e il volto paonazzo di una frustrazione immane. Prende un respiro e, reclinando il capo all'indietro, urla infine tutta la sua indignazione.

    - NON ESISTEEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!!! -

    Si chiude così il sipario su quella mattinata che sugella un patto davvero importante. La missione che Furuta Yozora dovrà affrontare per conto di quel pervertito di Jingle Bells che la vedrà affrontare peripezie di encomiabile difficoltà e metterla dinnanzi ad ostacoli insormontabili se non per una volontà fuori dal comune. Primo tra tutti, quello stupido vestito da coniglietta.

    Scusa il ritardissimo!
     
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    Max exp per entrambi :sisi:
     
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