Ren Natsume! Il Samurai errante...

P.Q. Ren Natsume

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    Ren Natsume! Il Samurai errante...

    Il freddo era pungente in quella serata, la neve cadeva a grandi fiocchi come per rinfoltire le bianche lande del Paese del Ferro che si estendevano a perdita d’occhio. Nel villaggio intanto, a Tetsu Ovest per la precisione, in quella parte governata dagli interessi personali e votata al materialismo più che ad ogni altra cosa, una famiglia discuteva di qualcosa con toni accesi:

    Nissa… Non posso… Sai bene cosa è successo e grazie a chi sono ancora qui con voi… Devo ripagare il mio debito, la spada che mi cinge il fianco ne è testimone!

    L’uomo, alto e dal fisico slanciato e ben definito, parlava con toni forti e sentiti mentre la mano destra sfiorava l’impugnatura della spada posta nel fodero, ben fissato al suo fianco. Di fronte a lui una donna dai lunghi capelli versi, visibilmente agitata, cercava estenuantemente una soluzione a quello che, almeno per lei, era un problema non da poco.

    Certo che lo so e ti capisco… Questa tua rettitudine ed il tuo codice d’onore sono certamente tra i motivi per i quali mi sono innamorata di te e per cui resterò al tuo fianco in ogni caso… Ma Eijiro… Nostro figlio… Non voglio che cresca in questo posto, tra mercenari e tagliagole.

    La voce della donna era quasi tremante e delle lacrime iniziarono a solcare i dolci lineamenti di quel viso che il marito amava più di ogni altra cosa. Mentre i due continuavano quella discussione apparentemente senza fine, in una stanza buia, illuminata solo dai raggi di una limpida luna piena, un neonato dormiva beato, ignaro di tutta la complessità che il mondo nascondeva, della crudeltà che alcuni individui potevano celare così come della bontà che altri si impegnavano e portare nel mondo.

    Certo che non lo vuoi, come non lo voglio io… Nessuno sano di mente lo vorrebbe… Ma ora come ora non posso fare nulla di diverso, appena il mio debito d’onore sarà ripagato potremo andarcene, nel frattempo ti chiedo di avere pazienza… Insieme ci prenderemo cura di lui e vedrai… saremo in grado di trasmettergli ciò che conta davvero… Non crescerà come un freddo mercenario, dedito solo ai propri interessi, noncurante di ciò che davvero vuol dire la parola Samurai.

    La sicurezza negli occhi di Eijiro colpì profondamente la donna che alla fine si convinse e, asciugando le sue lacrime, raggiunse la culla dove il piccolo dormiva. Sfiorò le sue guanciotte con le dita, avvicinò le labbra all’orecchio del suo adorato figlio e gli sussurrò calde ed amorevoli parole seguite da un bacio sul visino beato. Intanto l’uomo, poggiato con la spalla sinistra all’uscio della porta, sorrideva pervaso dalle sensazioni che quella scena gli trasmetteva, lasciando che il suo cuore si scaldasse più di quanto avrebbe potuto sperare in una gelida notte come quella. Era pienamente intenzionato a saldare il suo debito e portare il figlio via di lì, ma non sarebbe stato facile, forse ci sarebbe voluto tempo, o forse no, solo il destino poteva saperlo, ma di certo nel frattempo avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di tenere al sicuro la sua famiglia e fare in modo che il piccolo Ren crescesse secondo i suoi principi e non secondo quelli che vigevano in quella terra.

     
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    Fu così che gli anni passarono ed il piccolo dai capelli verdi crebbe in un ambiente tutt’altro che comodo, di quelli che temprano il corpo e lo spirito, sotto la guida del padre; uno dei pochi veri Samurai rimasti a Tetsu Ovest, almeno a detta della madre. Ai più restava solo la grande forza propria dei Samurai, ma i principi fondamentali che li contraddistinguevano, erano ormai andati persi. Uno dei rammarichi di Nissa era proprio quello di non avere altri esempi di rettitudine, al difuori Eijiro, da poter mostrare al piccolo Ren, ma non si scoraggiò per questo, si impegnò invece a raccontare al piccolo tantissime storie piene di gesta eroiche, ambienti fantastici ed animali misteriosi. Fu così che i due si poterono accorgere di quanto la fantasia ed il desiderio di viaggiare del piccolo fossero quasi senza fine, così come l’ammirazione che dimostrava per i vari guerrieri erranti di quei racconti. Anno dopo anno, voleva sempre di più imitare quelle gesta, anche con dei bastoni di legno che nella sua mente erano lucenti spade. Il suo avversario prediletto era il padre che, più di chiunque altro, non potè che restare sorpreso del talento mostrato da suo figlio nel maneggiare quelle rudimentali katane, sempre nei limiti delle possibilità di un bambino di quell’età. Fu proprio per seguire quei sogni e quelle aspirazioni che, con un consenso non pienamente sereno dei genitori, Ren iniziò l’accademia in quel villaggio.

    Ren… Ascoltami bene… imparerai molte cose in accademia, tutte certamente importanti… ma non dimenticare mai che lealtà e correttezza sono fondamentali… Una vittoria, senza questi presupposti, non è tale!

    Sia il padre che la madre di Ren, forse per troppa apprensione, non perdevano occasione per cercare di trasmettere quegli importanti insegnamenti , giustamente spaventati da ciò in cui il loro bambino si sarebbe potuto trasformare ascoltando solo gli insegnamenti di Samurai che vendono i loro servigi per vile denaro e fanno ricorso a qualsiasi mezzo pur di ottenere la loro vittoria anche se immeritata. Per loro fortuna Ren sembrava essere propenso all’ascolto e, seppur ancora in tenera età, o forse proprio per quello, dimostrava grandi prospettive in quanto a correttezza e rettitudine. Passarono così altri anni e, man mano che il piccolo aspirante samurai cresceva, iniziavano anche allenamenti sempre più seri non solo dall’accademia ma anche dagli stessi Eijiro e Nissa. Entrambi, pressati dalle continue richieste del figlio, alla fine cedettero nell’iniziare a prepararlo e nell’arte della spade e nel controllo e nell’utilizzo del Chakra, cosa non di poco conto visto che entrambi i genitori eccellevano chi in un ambito e chi nell’altro. Difatti come Eijiro era un abilissimo spadaccino, selezionato tra gli alti ranghi della gerarchia Samurai di Tetsu Ovest, così anche Nissa era una ex Shinobi di Hekisui molto abile ma costretta al ritiro a causa di un grave infortunio al braccio ed alla gamba sinistri che tutt’ora porta completamente coperti da lunghi abiti ed ha difficoltà ad utilizzare con pieno controllo. Con queste premesse giunse infine il fatidico momento dell’esame accademico, molto particolare in quel di Tetsu Ovest, consisteva infatti in uno scontro con uno degli insegnanti dell’accademia. Non fu certamente facile, soprattutto per Ren visto che i suoi ideali molto vicini al reale Bushido vennero messi a dura prova ed etichettati come inutili e di peso, ma la sua determinazione e le sue capacità, gli concessero il passaggio di grado e quindi l’inizio di quella che sarebbe stata una dura carriera.

     
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    Anche se si poteva pensare che il più era fatto e chi il talentuoso ragazzo avesse ormai solo da affinare le sue capacità e dimostrare quanto valesse, in realtà non era così. Anzi il peggio doveva ancora venire e la vera personalità del giovane doveva ancora formarsi del tutto, infatti i primi incarichi da mercenario e lo scoprire come andasse il mondo intorno a lui, iniziarono ad incrinare, anche se non del tutto, quei famosi principi del sé bambino. Le uniche cose che non cambiarono assolutamente furono le due grandi passioni che portava nel suo cuore, la spada e l’esplorazione. Tutto sommato, crescendo, si dimostrava un bravo ragazzo ed all’altezza dei diversi incarichi a lui assegnati, al che, dopo non moltissimo tempo dall’esordio in carriera, ed in virtù delle grandi capacità, sia nell’uso delle spade che innate dovute ai geni della madre, venne proposto per un ulteriore passaggio di grado. A separarlo dalla promozione c’era solo un semplice incarico, avrebbe dovuto scortare e proteggere un abile armaiolo del villaggio durante uno dei suoi spostamenti. L’approccio del giovane fu tranquillo e determinato come in ogni altra sua avventura, era sicuro di se e delle sue possibilità, ma ancora non aveva idea di quanto quell’incarico gli avrebbe cambiato la vita, non solo per la promozione che ne sarebbe derivata.

    Così saresti tu Ren Natsume… Hanno mandato un ragazzino a proteggermi?

    Fu quella la prima frase che l’armaiolo proferì quando incontrò la sua scorta. Tra i due non ci fu, almeno inizialmente, quello che poteva definirsi un buon rapporto di amicizia. Renji, questo era il nome dell’armaiolo, era un tipo molto sulle sue, un po’ burbero e dal fisico tozzo ma muscoloso ed a quanto detto, avrebbe dovuto consegnare una sua creazione, una katana di altissima qualità, ad un suo cliente di Kiri. Durante il lungo viaggio, i due ebbero modo di approfondire la conoscenza anche grazie alla passione per le spade che entrambi avevano seppur con diverse sfaccettature, difatti Renji adorava quei manufatti dal punto di vista della creazione ed impegnava tutto il suo essere nell’affinare sempre di più le sue abilità di mastro spadaio. Fino alla loro destinazione non vi furono problemi di alcun tipo, se non un imprevisto sopraggiunto proprio al porto di Kiri, dove il cliente si dimostrò un truffatore intenzionato ad impossessarsi della spada senza pagare quanto pattuito. Venne organizzata un’imboscata a tutti gli effetti, al punto che anche Ren venne messo in grosse difficoltà, solo la decisione del fabbro si affidare al Samurai la sua creazione, permise ai due di uscire da quella situazioni vittoriosi. Fu da allora che Ren, vedendo quanto una spada forgiata con amore fosse diversa da una semplice katana, iniziò ad ammirare e comprendere meglio il lavoro del suo ormai amico Renji. Tornato quindi alla sua vita di tutti i giorni iniziò a studiare con interesse i vari materiali nonché a frequentare con assiduità la bottega del nuovo amico. Una nuova passione era nata in lui e dopo non poca insistenza divenne l’assistente del mastro armaiolo che aveva salvato. Le cose rimasero costanti per mesi, fino a quando l’impegno e lo studio del giovane Samurai non lo portarono a superare il suo stesso maestro e mettersi in proprio seppur mantenendo una buona amicizia. Fu così che Ren Natsume, famoso mastro artigiano nonché esperto di Kenjutsu, iniziò a farsi conoscere in tutte le terre ninja, i suoi viaggi ed i suoi rinomati lavori non fecero altro che divulgare sempre di più il suo nome!

    FINE

     
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    Colui che è e si spera sarà

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