Accademia Austin Mayers

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    Dopo mesi di lezioni sostenute presso l'Accademia della Foglia, sulla bacheca all'ingresso giacciono affissi vari messaggi diretti personalmente ad ognuno dei nuovi studenti e futuri Shinobi del Paese del Fuoco. Uno di questi messaggi recita:

    Austin Mayers,

    avendo terminato le lezioni accademiche, è arrivato per te il momento di sostenere l'esame per la promozione al grado Genin. Fatti trovare il quinto giorno del mese Kiokutsuki al campo di addestramento Nr. 12, alle ore 16:00. Sarò lì ad attenderti, non tardare!

    Esaminatore Kato Myozuki


    [...]


    fF1UicO
    All'ora esatta del giorno prestabilito, Kato Myozuki se ne sta comodamente seduto all'ombra di uno dei tanti alberi imponenti distribuiti sulla radura erbosa. E' autunno, e le foglie variopinte svolazzano tutt'attorno sospinte dalla leggera brezza del pomeriggio. Ma non c'è una nuvola ad oscurare il cielo blu come uno zaffiro, ed il sole splende riscaldando ogni superficie che i suoi raggi riescono a carezzare.
    Il capo del Jonin di Konoha è leggermente reclinato all'indietro, con la nuca poggiata alla corteccia dell'albero, e le palpebre sono abbassate, donando al suo volto dai lineamenti delicati una profonda nota di beatitudine. Ma quando lo studente da esaminare giunge sul luogo, gli occhi di Kato si aprono rivelando due iridi di un azzurro chiaro e cristallino. Si alza in piedi ed unendo le mani si prostra in un leggero inchino di rispetto rivolto ad Austin:

    Buongiorno Austin Mayers. Sono Kato, ed oggi esaminerò le tue capacità per valutare se sei idoneo a diventare uno Shinobi a tutti gli effetti.

    Dice accogliendolo con un leggero sorriso cordiale.

    Ti metterò alla prova nell'ambito del Ninjutsu e del Taijutsu, ma ricorda: d'ora in poi la tua vita non avrà più a che fare con aule accademiche ed insegnamenti teorici. Ciò che hai imparato dev'essere un'arma efficace nelle tue mani. Non voglio che cerchi di dimostrare di essere uno studente modello, ma piuttosto un Ninja efficiente. Una Tecnica della Trasformazione imperfetta ma eseguita rapidamente è molto più utile di una trasformazione perfetta ma troppo lenta, quando ci si trova ad affrontare un avversario vero. Quindi oltre alle tue capacità teoriche voglio che dimostri decisione, nervi saldi, sicurezza... In altre parole: efficienza. Quindi è importante che tu non sia ansioso o agitato. Dimentica qualsiasi insicurezza, fatti guidare dai tuoi istinti positivi.


    Conclude Kato volgendo lo sguardo in alto verso il cielo e respirando profondamente.

    Fortunatamente il clima ti è favorevole. Guarda che bella giornata, come si può essere ansiosi sotto un sole così gentile?

    Poi tornando a guardare Austin, continua:

    Beh, bando alle ciance! Per prima cosa voglio che esegui le tre tecniche accademiche. Ti sferrerò un Kunai, e tu dovrai evitarlo sostituendoti. Dopodiché ti sferrerò un altro Kunai, e tu dovrai evitarlo moltiplicandoti. Infine voglio che ti trasformi in una copia esatta di me. Sei pronto?

    E detto ciò, Kato porta la mano al borsello e ne estrae due Kunai accingendosi a sferrarli...

    Iniziamo!


    CITAZIONE
    Come spiegato da Kato, ti devi difendere dal primo Kunai sostituendoti, dal secondo moltiplicandoti e poi ti devi trasformare.
    Anche se non hai ancora le tecniche in scheda, si presuppone che tu le abbia apprese all'accademia.
    Ricordati di non essere autoconclusivo sull'esito delle tue azioni. Descrivile bene, ma in modo ipotetico.

    Infondo al post inserisci uno specchietto (in genere sotto spoiler) che riporti resistenza, stamina, cosumi e riassunto delle azioni, tipo questo che è relativo a Kato:
    CITAZIONE
    Resistenza: 1000-1-1= 998/1000
    Stamina: 1000/1000
    Azioni:
    - lancio Kunai
    - lancio Kunai
     
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    Il cielo sopra la foresta stava diventando più scuro a vista d’occhio, mentre il ragazzo correva tra gli alberi. Nel frattempo, un forte vento iniziò a scuotere i rami e le chiome più alte, mentre le foglie sul terreno venivano sollevate e rimescolate tra loro. Austin stava correndo a perdifiato, ma pur sapendo che non sarebbe riuscito a mantenere quel passo ancora a lungo, sapeva anche che non poteva assolutamente rallentare. Loro l’avrebbero preso, e allora sarebbe stata la fine. Se proprio doveva morire, meglio che gli venisse un infarto. Un lampo improvviso illuminò il corridoio di alberi dentro cui stava avanzando, facendogli alzare gli occhi al cielo ormai nero ed impedendogli di vedere la radice che faceva capolino da un mucchio di foglie davanti a lui. Inciampò e, non riuscendo a recuperare l’equilibrio in tempo, cadde al suolo picchiando la testa. Dietro di lui poteva avvertire dei passi frenetici che si avvicinavano.

    Devo andare, non posso fermarmi…

    Si rialzò toccandosi la fronte insanguinata: cosa poteva fare per fermare l’emorragia? Estrasse un kunai e tagliò una manica della camicia verde che portava in quel momento. Si tamponò, per quanto possibile, la fronte e fissò la benda ricavata dal vestito con un nodo dietro alla nuca. Riprese la sua corsa forsennata ma, dopo qualche centinaio di metri, iniziò ad avvertire un forte senso di nausea. Probabilmente la caduta era stata più dura di quanto avesse stimato inizialmente. Decise di fermarsi e avvertì un rumore di acqua in movimento. Esaminò l’ambiente circostante e notò un piccolo ruscello che, partendo dalla sua sinistra, proseguiva dritto per qualche metro e girava nuovamente a sinistra subito dopo. Un improvviso terrore lo avvolse: conosceva quel posto.

    Non di nuovo, ti prego…

    Dall’acqua emerse una figura deforme: la pelle, pallidissima e rugosa, sfigurava il volto gonfio di una ragazzina. I due si guardarono per qualche istante, dopodiché il cadavere alzò il braccio sinistro e lo porse ad Austin, sussurrando qualcosa con voce flebile ed infantile.

    Ti perdono…vieni a giocare con me…

    Lo stato di shock in cui si trovava il ragazzo in quel momento non gli impedì di avvertire dei passi alle sue spalle. Se si fosse girato, avrebbe notato due persone dietro di lui, ciascuna con in mano un kunai. Il corpo semi sommerso, però, l’aveva come ipnotizzato – il suo sguardo era fisso sulle pieghe deformi ai lati della bocca. Solo la voce, avvertita distintamente da dietro di lui, riuscì a spezzare questa ipnosi e a riportarlo alla realtà. Una voce di donna, calma e sicura di sé – la voce di una persona che ha raggiunto il suo obiettivo - spezzò il silenzio.

    Guarda cosa hai fatto, guarda cosa ci hai portato via…

    La paura abbandonò istantaneamente Austin; sapeva che ormai scappare non sarebbe servito a nulla. L’improvvisa realizzazione che lui, il vero lui, era nel suo letto al sicuro, gli partì dalla punta della testa e scese rapidamente fino alle dita dei piedi. Davanti a lui, il corpo della sua amica d’infanzia stava scivolando di nuovo nel letto del fiume. Il ragazzo avvertì una lacrima scendergli lungo la guancia sinistra, e decise di farla finita. Girò su sé stesso, giusto in tempo per vedere la lama calare e trafiggergli l’occhio sinistro.

    ---

    Il giovane si sollevò di scatto, respirando affannosamente – si trovava nella sua camera, e più precisamente nel letto. La familiarità dell’ambiente lo rassicurò un po’. Un solo raggio di luce filtrava attraverso le ante chiuse della sua stanza. Si alzò, asciugandosi il sudore con la maglietta che indossava, e aprì le imposte. Subito la camera fu invasa dalla luce del sole, che lo costrinse a socchiudere gli occhi. Sulla scrivania, posizionata a fianco del letto, si poteva vedere un unico biglietto.



    Austin Mayers,

    avendo terminato le lezioni accademiche, è arrivato per te il momento di sostenere l'esame per la promozione al grado Genin. Fatti trovare il quinto giorno del mese Kiokutsuki al campo di addestramento Nr. 12, alle ore 16:00. Sarò lì ad attenderti, non tardare!

    Esaminatore Kato Myozuki




    Austin si avvicinò, lo prese in mano e rilesse per la centesima volta le parole del suo esaminatore, nonostante a quel punto le conoscesse a memoria. Aveva trovato quel biglietto qualche giorno prima, affisso alla bacheca presente all’ingresso del villaggio, durante una delle sue passeggiate solitarie. Da quel momento, un costante senso di ansia e preoccupazione gli occupava la mente. E se avesse fallito? E se non fosse riuscito a superare l’esame? Sarebbe rimasto uno studente per tutta la vita? L’avrebbero cacciato dal villaggio? Come avrebbe potuto sopportare le risate di scherno che l’avrebbero sicuramente colpito ad ogni occasione? Appoggiò il messaggio sul tavolo e andò a lavarsi, cercando di decidere il da farsi. Quel giorno era proprio il quinto del mese Kiokutsuki, e mancavano meno di 6 ore all’appuntamento.
    Inutile dire che, dopo 5 ore di intensi ragionamenti, piani e analisi di possibili scappatoie, la realtà era una e una sola: quel giorno, il ragazzo avrebbe dovuto affrontare le sue paure, presentarsi al campo di addestramento Nr. 12 e svolgere l’esame per cui era stato convocato.
    Uscì di casa e, con passo ciondolante, attraversò la città diretto ai campi di addestramento. Nonostante fosse ormai autunno, il cielo era sereno e luminoso, e il sole, a ovest nella sua parabola immaginaria, riscaldava la città.
    Le strade erano moderatamente affollate: le persone normali non avrebbero mai sprecato una giornata così bella stando in casa – Austin camminava radente alle pareti, cercando di non farsi vedere dai suoi concittadini e, soprattutto, dai suoi coetanei. Fortunatamente per lui non incontrò nessuno di sua conoscenza – un amico di suo padre lo salutò con la mano dall’altro lato della strada, e lui ricambiò velocemente prima di abbassare il capo e proseguire.
    Raggiunto il campo di addestramento indicato sul biglietto, vi entrò e vide, seduto con la nuca appoggiata alla corteccia di un albero, una figura che non riuscì ad identificare subito. Quando questi lo vide a sua volta, si alzò, unì le mani e fece un lieve inchino in direzione del ragazzo, presentandosi per primo:

    “Buongiorno Austin Mayers. Sono Kato, ed oggi esaminerò le tue capacità per valutare se sei idoneo a diventare uno Shinobi a tutti gli effetti.”

    Austin lo guardò perplesso, senza sapere come muoversi. Consapevole che fare scena muta l’avrebbe sicuramente fatto valutare negativamente dal ninja davanti a lui, decise di replicare quanto aveva visto fare dall’uomo di nome Kato. Arrossendo lievemente, unì a sua volta le mani e fece un piccolo inchino.

    Buongiorno, sono Austin Mayers.

    Rialzò la testa e vide che l’esaminatore gli stava sorridendo.

    “Ti metterò alla prova nell'ambito del Ninjutsu e del Taijutsu, ma ricorda: d'ora in poi la tua vita non avrà più a che fare con aule accademiche ed insegnamenti teorici. Ciò che hai imparato dev'essere un'arma efficace nelle tue mani. Non voglio che cerchi di dimostrare di essere uno studente modello, ma piuttosto un Ninja efficiente. Una Tecnica della Trasformazione imperfetta ma eseguita rapidamente è molto più utile di una trasformazione perfetta ma troppo lenta, quando ci si trova ad affrontare un avversario vero. Quindi oltre alle tue capacità teoriche voglio che dimostri decisione, nervi saldi, sicurezza... In altre parole: efficienza. Quindi è importante che tu non sia ansioso o agitato. Dimentica qualsiasi insicurezza, fatti guidare dai tuoi istinti positivi."

    Kato sollevò la testa e guardò il cielo – Austin ne approfittò per scrutarlo cercando al contempo di passare inosservato. Capelli neri di media lunghezza, coprifronte del villaggio e abbigliamento standard - ciò che lo colpì di più, però, fu il senso di tranquillità che questi emetteva costantemente. Nonostante ciò, però, la mente del ragazzo era già due passi avanti.

    Che test dovrò superare? Dovrò combattere contro di lui? Eseguire qualche tecnica?

    “Fortunatamente il clima ti è favorevole. Guarda che bella giornata, come si può essere ansiosi sotto un sole così gentile?”

    Si vede che non mi conosce…

    “Beh, bando alle ciance! Per prima cosa voglio che esegui le tre tecniche accademiche. Ti sferrerò un Kunai, e tu dovrai evitarlo sostituendoti. Dopodiché ti sferrerò un altro Kunai, e tu dovrai evitarlo moltiplicandoti. Infine voglio che ti trasformi in una copia esatta di me. Sei pronto?”

    Pronunciando queste ultime parole, l’esaminatore aveva ricominciato a guardarlo. Austin restituì lo sguardo, fissando per un istante i suoi occhi di colore diverso in quelli azzurri cielo di Kato. Di nuovo, un senso di improvvisa calma e serenità lo attraversò. Il suo esame era meno difficile di quanto aveva messo in conto: in fondo si trattava solo di eseguire tre tecniche basilari che aveva studiato e messo in pratica un numero imprecisato di volte durante l’Accademia Ninja. Con sguardo attento osservò l’uomo di fronte a lui estrarre due kunai da un borsello e, con un gesto fluido della mano, sferrarli nella sua direzione. Per un brevissimo istante, la sua sicurezza vacillò, portandolo a chiedersi cosa sarebbe successo se non fosse riuscito a sostituirsi ed il kunai l’avesse colpito. Nella mente balenò il suo riflesso, riverso al suolo in una pozza di sangue, con la lama conficcata nell’occhio sinis- / Così com’era apparsa, l’immagine scomparve e Austin si guardò rapidamente intorno. Notò subito, alla sua destra, un grosso ramo che faceva al caso suo. Cercò di visualizzare al meglio l’oggetto nella sua mente, impastò il chakra cercando di farlo fluire attorno ad esso e compose rapidamente ma con attenzione i sigilli imparati in precedenza, con un movimento che gli risultò quasi meccanico.

    Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente.

    Quando vide il secondo kunai avvicinarsi, ormai la paura se ne era andata completamente. Come aveva detto Kato in precedenza, decisione, nervi saldi e sicurezza. Tre caratteristiche che fino a quel momento non aveva mai pensato di possedere, ma che, gli passò per la testa, con il tempo necessario sarebbe forse riuscito ad ottenere. D’altronde, fino a quel momento, non aveva mai trovato nessuna attività in cui avesse una minima chance di brillare. Deciso improvvisamente a dimostrare di essere in grado di superare l’esame, cercò di visualizzare sé stesso nella sua mente, riuscendoci senza alcuna difficoltà. Con le ore che aveva passato ad osservarsi cercando di capire cosa ci fosse di sbagliato in lui, conosceva ogni centimetro del suo corpo – nonostante ciò, il difficile della tecnica non era quello. Tenendo saldo nella mente il suo riflesso impastò il chakra, ma, a differenza di prima, cercò di distribuirlo intorno al suo corpo e solo successivamente provò a farlo fluire davanti a sé, eseguendo nel contempo i tre sigilli necessari.

    Pecora, Serpente, Tigre

    L’ultima sfida che doveva superare era la trasformazione, a suo avviso la più difficile. Chiuse gli occhi per un istante, cercando di pescare qualche ricordo felice che lo potesse aiutare a rilassarsi e ad ottenere una migliore concentrazione. L’unico volto che gli apparve fu quella della sua amica d’infanzia – in un istante, però, il volto mutò improvvisamente, trasformandosi in quello livido che aveva visto quella mattina in sogno. Riaprì gli occhi, leggermente scosso ma deciso a farla finita una volta per tutte. Osservò per qualche istante Kato, dopodiché cercò di immaginarsi nei panni dell’adulto. Immaginò di percepire il coprifronte che teneva indietro i capelli dagli occhi, il nastro che solleticava la pelle del collo dietro la testa, le spalline del giubbotto da ninja, il peso del borsello da cui aveva estratto i kunai. Con queste sensazioni impresse, per quanto possibile, in testa, si concentrò e, per la terza volta, impastò il chakra. In questo caso cercò di farlo fluire intorno al suo corpo, provando a distribuirlo uniformemente su ogni centimetro di superficie, quasi fosse uno scudo di protezione. Eseguì i tre sigilli - Cane, Cinghiale e Pecora – e aspettò di vedere l’effetto.

    Henge no Jutsu

    Scheda di Austin Mayers

    Resistenza: 100/100
    Stamina: 100-5-5-5 = 85/100

    Azioni:
    - Tecnica della Sostituzione
    - Tecnica della Moltiplicazione
    - Tecnica della Trasformazione


    Scusa se ho magari un po' divagato ma sto cercando di riprendere un po' di confidenza con le ruolate. Spero vada tutto bene!
     
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    Composto il quinto sigillo della Kawarimi no Jutsu, una nuvola di fumo circonda Austin ed il Kunai fende l'aria sparendovi dentro. Un'istante dopo, quando il fumo si dirada, un ramo robusto con un Kunai infilato nel mezzo giace nell'erba, esattamente come il Jonin della Foglia si aspettava.

    Molto bene Austin, esecuzione rapida ed impeccabile!

    Dice Kato con voce placida, volgendo un sorriso compiaciuto verso lo studente che ora si trova alla sua sinistra. Lasciatogli quel mezzo attimo per respirare, il secondo Kunai sibila nell'aria, diretto con precisione alla spalla del ragazzo. Ancora una volta le mani di Austin si uniscono ripetutamente con abilità nel formare tre sigilli di controllo del chakra. Cinque Bunshin perfetti lo circondano ed il Kunai, anche se non ha cambiato traiettoria, colpisce uno di questi, che ha preso il posto dell'originale durante l'esecuzione del Jutsu.

    Complimenti heh he he!

    Replica l'esaminatore a voce più alta ridacchiando di gusto. Vedere quello studente cavarsela così bene fa sprizzare il morale di Kato ancor più alle stelle. Assume infatti una posizione eretta ed incrocia le braccia mentre le copie spariscono una dopo l'altra, pronto a godersi la scena dell'ultima tecnica. Oramai non si aspetta niente di meno che la perfezione anche dalla Henge no Jutsu. Ed Austin non lo delude: con sicurezza sempre maggiore, compone altri tre sigilli e per la terza volta viene circondato dal fumo, che pochi istanti dopo si dirada rivelando una copia perfetta di Kato stesso. Il Jonin a quel punto scoppia a ridere battendosi il palmo della mano sulla coscia ed indicando i capelli di Austin:

    Si si... HAHAHAHAAAA! Perfetto, hai imitato alla perfezione anche i capelli scompigliati con cui mi sono svegliato stamattina, si!

    Poi, lanciando un occhiolino con fare ammiccante al ragazzo, aggiunge:

    Comunque niente male come acconciatura, mi dona una nota di affabilità tra il casual ed il trasandato, non trovi?
    Ma bando alle ciance!


    Si interrompe prima di scadere nell'osceno. Porta ancora una volta la mano al borsello, e dice:

    Voglio mostrarti una cosa.

    Quando la estrae, tra le dita pende un un coprifronte della foglia nuovo di zecca che scintilla al sole. Facendolo oscillare sotto la mano sollevata, invita lo studente a farsi avanti:

    Ora passiamo all'azione... Voglio che mi attacchi! Colpiscimi più forte che puoi, non aver paura di farmi del male. Colpiscimi ed il coprifronte sarà tuo!

    Conclude Kato divaricando le gambe ed assumendo una posizione da combattimento.


    CITAZIONE
    Hai fatto un post perfetto, non ho nessun errore da segnalare, bravo!

    Ora attacca Kato. Ricordati che il massimo di azioni offensive in un turno sono 4. E come sempre, non essere autoconclusivo. A te la palla :rosa:
     
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    “…Colpiscimi ed il coprifronte sarà tuo.”

    Queste furono le parole che scossero Austin dal tepore in cui era caduto alla vista dello scintillante oggetto che, stretto tra le dita dell’esaminatore, oscillava davanti a lui. Quest'ultimo lo guardò dritto negli occhi e divaricò le gambe, assumendo una posizione da combattimento.

    ---

    Torniamo però un attimo indietro per vedere cos’era successo al ragazzo negli istanti precedenti a questo: dopo l’esecuzione dei cinque sigilli, il suo punto di vista cambiò improvvisamente. Non stava più fissando il kunai davanti a sé: si trovava alla destra della scena e, là dove poco prima era concentrato a difendersi dal primo attacco, c’era una nuvola di fumo. Negli istanti necessari affinché essa potesse diradarsi, il giovane osservò in direzione del maestro, cercando di carpire qualche segnale di soddisfazione o, al contrario, di delusione. Era sicuro di essere riuscito a superare il primo step, altrimenti non sarebbe stato lì in piedi. Infatti, appena la nube scomparve, al suo posto c’era il grosso ramo che aveva visualizzato precedentemente. Il kunai era conficcato esattamente al centro.

    Molto bene Austin, esecuzione rapida ed impeccabile!

    Ed ecco arrivato il primo segnale di soddisfazione che stava cercando da parte del suo esaminatore. Un sorriso compiaciuto illuminò il volto di Kato, contagioso al punto che lo studente non poté fare altro che sorridere a sua volta. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva sorriso ad una persona adulta, e la sensazione di orgoglio che lo riempiva in quel momento era nuova. Nel mezzo di queste riflessioni, vide il secondo kunai dirigersi verso la sua spalla destra. Eseguiti i tre sigilli, ecco un’altra nuvola di fumo e, insieme ad essa, cinque copie illusorie che circondarono il giovane Mayers. La lama volante si conficcò in uno dei sei corpi – l’improvviso scoppio, seguito dal dissolversi dei bunshin, rivelò ai due che il corpo colpito non era quello fisico dell’esaminato.

    Complimenti heh he he!

    Una risata di gusto arrivò da Kato, ma il giovane non si fece distrarre. Composti gli ultimi tre sigilli e, per la terza volta di fila, la nube segnalò che qualcosa era successo. Quando si diradò, Austin era ancora al suo posto, lo sguardo fisso davanti a sé. Avvertiva qualcosa di diverso, ma non riusciva a focalizzare la sua attenzione sulla fonte di questo sconcerto. Improvvisamente, la realizzazione lo colpì: era più alto di prima. Stava infatti guardando l’esaminatore davanti a lui, e, invece che osservarlo dal basso, lo vedeva viso a viso. La risata lo colse di sorpresa, proprio nell’istante in cui abbassò lo sguardo e vide una giacca da ninja e un borsello che non gli appartenevano.

    Si si... HAHAHAHAAAA! Perfetto, hai imitato alla perfezione anche i capelli scompigliati con cui mi sono svegliato stamattina, si! Comunque niente male come acconciatura, mi dona una nota di affabilità tra il casual ed il trasandato, non trovi?
    Ma bando alle ciance!


    L’espressione ammiccante del sensei, unita anche all’occhiolino che questi gli fece e al dito puntato verso i suoi capelli, risultò in una fragorosa risata da parte di Austin, ancora nei panni dell’esaminatore. Per quella che gli parve la prima volta da tempo immemore, quel dito puntato verso di lui non rappresentava l’identificazione del bersaglio di un nuovo scherzo o di una presa in giro, ma di una sorta di complimento.

    Direi di sì…in più non sono troppo diversi dai miei…

    Sciolta la tecnica, Austin riprese le sue sembianze.

    Voglio mostrarti una cosa.

    Al suono di queste parole, la curiosità si impadronì del ragazzo. Alzò lo sguardo e vide la mano dell’uomo davanti a lui muoversi verso il borsello. Con i muscoli già pronti a scattare in caso si fosse trattato di un attacco a sorpresa, rimase in attesa. L’inaspettata comparsa di un coprifronte immacolato con il simbolo della foglia al centro lo lasciò disarmato. Se il maestro avesse deciso di sferrare un attacco in quel momento, questo sarebbe andato senza alcun dubbio a segno. Possibile che, in un ragazzo così poco abituato alla comprensione e all’affetto umano, un semplice pezzo di stoffa potesse risvegliare un desiderio così acceso? Non capiva le motivazioni, ma ogni centimetro del suo corpo lo stava spingendo verso quella luccicante targhetta di metallo.

    ---

    Rieccoci al punto di partenza.

    Cosa devo fare? Vuole che mi batta con lui?

    Non avendo sentito le ultime parole del maestro ma, contemporaneamente, non volendo chiedere ulteriori spiegazioni per paura che potesse costargli un rimprovero o addirittura la riuscita dell’esame, non gli restò altro che interpretare la posizione di combattimento del ninja come un invito a combattere. Con gli occhi sbarrati dall’eccitazione, fece qualche passo verso il nemico. Una volta giunto ad una distanza accettabile, si accorse che stava sudando. Non aveva paura di fallire, non aveva paura di morire ma, forse a causa del caldo, del desiderio, o di entrambi, il suo volto era imperlato di sudore.

    Siamo alla resa dei conti…quel coprifronte sarà mio…

    Fece un respiro profondo e con un unico passo coprì la distanza che lo separava dall’esaminatore, il braccio sollevato e la mano chiusa a pugno. Consapevole che l’uomo di fronte a lui era un ninja esperto che non sarebbe sicuramente stato colto di sorpresa da una mossa così elementare, decise a metà azione di cambiare strategia. Finse un improvviso cedimento del ginocchio sinistro e, istantaneamente, cercò di effettuare una spazzata il più forte possibile con la gamba destra. Subito dopo, cercando di rendere il tutto il più fluido possibile, provò ad inanellare, facendo leva sul piede sinistro, un montante con la stessa mano.

    Scheda di Austin Mayers

    Resistenza: 100-1-1-1-1 = 96/100
    Stamina: 85/100

    Azioni:
    - Primo tentativo di pugno
    - Finta caduta
    - Spazzata
    - Montante
     
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    Kato Myozuki
    Resistenza: 998-1-1-1= 995/1000
    Stamina: 1000/1000
    Azioni:
    - Schivata per difendersi dalla finta
    - Salto per evitare la spazzata
    - Parata per proteggersi dal montante

    CITAZIONE
    Attacco Austin:
    - Finta: [riesce perchè incontrastata]
    - Spazzata: 10+10+10+13= 43 [fallisce per riuscita inferiore]
    - Montante: 10+10+6= 26 [fallisce per riuscita inferiore]

    Difesa Kato:
    - Schivata: [riesce perchè incontrastata]
    - Salto: 250+250+6= 506 [riesce per riuscita superiore]
    - Parata: 250+250+16= 516 [riesce per riuscita superiore]

    Danni:
    Austin: //
    Kato: //

    La superiorità combattiva di Kato è indiscussa. Dietro quel corpo slanciato e quel viso gentile ed innocente si nasconde uno degli Anbu Black Ops migliori della Foglia, uno specialista con una lunghissima lista di incarichi segreti portati a termine ed un cimitero di Mukenin eliminati. Dio solo sa quanto sangue quegli occhi celesti hanno visto scorrere. Ad osservarlo ora, mentre si diletta ad esaminare Shinobi novizi per staccare un po' dal "lato oscuro" del suo lavoro, non si direbbe mai che solo ventiquattro ore prima, indossando una maschera da Anbu, inceneriva il cadavere decapitato di un fuorilegge per eliminare le prove degli esperimenti genetici che quest'ultimo compiva sul suo stesso corpo.
    Quando Austin arriva con il pugno sollevato, Kato scansa tranquillamente a destra per evitare il colpo. Quel che non si aspetta, però, è che il ragazzo si lascia cadere immediatamente a terra come se la gamba avesse ceduto sotto il suo stesso peso. L'enorme esperienza di Kato gli permette di capire che si tratta di una semplice finta, e non ha problemi a reagire alla successiva spazzata compiendo un leggero balzo in aria. Ma resta comunque compiaciuto dalla strategia dello studente. Ma la vera sorpresa arriva soltanto a questo punto: la spazzata ha costretto Kato a saltare, ed ora si trova ad un metro da terra, con un montante che sta per centrarlo dritto nello stomaco, ma non ha modo di effettuare un'altra schivata, non senza l'appoggio del terreno sotto i piedi. E' quindi costretto ad intercettare il pugno con la mano aperta, parandolo senza difficoltà.

    CITAZIONE
    Specifico che io ho fatto una cosa un po' atipica. Avrei dovuto fare un post di difesa, poi fare un post di arbitraggio, e poi fare un eventuale post di attacco. Ma dato che è un accademia, io sono sia il tuo avversario che l'arbitro, quindi ho messo insieme il tutto.

    Quel +10 nella spazzata è dovuto all'effetto sorpresa guadagnato con la finta precedente.

    Lo schioccò del pugno che impatta sul palmo della mano fa realizzare a Kato una verità incredibile: Austin è effettivamente riuscito a colpirlo. Certo, non gli ha causato il minimo danno e ad essere onesti, in realtà è stato Kato stesso ad intercettare il colpo. Ma di fatto, se non l'avesse fatto, sarebbe dovuto ricorrere a Jutsu decisamente più articolati per evitare quel semplice pugno, e questa Kato la considera una vittoria a tutti gli effetti per il ragazzo.

    HEHEHE HEEE non ci posso credere... SBAM! Mi hai colpito, ce l'hai fatta. Tieni, te lo meriti!

    Afferma Kato poggiandogli il coprifronte ancora dondolante tra le sue dita nel palmo della mano.

    Hai ancora moltissima strada da fare e tantissime cose da imparare, ma non c'è nulla che l'accademia possa insegnarti. Quindi sei ufficialmente un Genin della Foglia, complimenti!


    Conclude mostrando al neo-Genin un sorriso tutti denti e componendo un sigillo con la mano destra, per poi sparire nel nulla in uno sbuffo di fumo.

    CITAZIONE
    Impeccabile :rosa:
    Fai un ultimo post e poi ti assegnerò l'exp e ti darò il via libera per richiedere le modifiche alla scheda.
     
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    Le azioni offensive messe in atto da Austin, nonostante ai suoi occhi sembrarono durare un’eternità, si svolsero in poche manciate di secondi. Il passo che annullò la distanza tra i due, eseguito con il pugno sollevato, venne accolto senza alcun problema dal Jonin con uno spostamento verso destra.

    È il mio momento!

    La finta improvvisa, almeno secondo l’inesperta valutazione del giovane, sembrò cogliere di sorpresa Kato. Nonostante questo, la successiva spazzata venne evitata con ancora meno problemi del pugno precedente. Un leggero salto permise all’esaminatore di uscire illeso dal secondo attacco del suo studente – non che questi si aspettasse di riuscire a mettere a segno un singolo attacco. Non serviva un genio per capire il dislivello tra le loro abilità – a maggior ragione, poi, l’abitudine di Austin di valutare sempre attentamente ogni particolare prima di agire gli aveva fatto capire istantaneamente che non aveva la minima speranza.

    È finita…

    Per quanto incomprensibile possa sembrare, in quel momento di sconforto il giovane ninja riuscì a scorgere un’apertura. Se avesse ripercorso successivamente il flusso di pensieri di quel momento, non sarebbe riuscito ad identificare il ragionamento che lo portò a compiere l’attacco successivo. Il salto del Jonin, ormai in corso, l’aveva sì allontanato dalla gamba del suo allievo, ma l’aveva contemporaneamente portato a circa un metro da terra, dove non aveva più alcun punto di appoggio.

    Ecco il mio momento!!

    Con gli occhi sbarrati e un ghigno folle sul volto, Austin si alzò di scatto, facendo leva con la gamba sinistra e sferrando un montante – diretto allo stomaco dell’avversario - con tutta la forza possibile. Ormai convinto della buona riuscita del suo stratagemma, fu un brutto colpo per lui vedersi parare, sebbene all’ultimo, il colpo. Stava riprendendo la posizione, preparandosi ad elaborare un nuovo piano, quando la risata del suo maestro lo fece sobbalzare.

    HEHEHE HEEE non ci posso credere... SBAM! Mi hai colpito, ce l'hai fatta. Tieni, te lo meriti! Hai ancora moltissima strada da fare e tantissime cose da imparare, ma non c'è nulla che l'accademia possa insegnarti. Quindi sei ufficialmente un Genin della Foglia, complimenti!

    Un lampo di incredulità passò sul volto sudato dello studente – che fosse una trappola? Nello stesso momento, però, il maestro gli consegnò il coprifronte della foglia. Austin lo fissò per qualche istante, dopodiché abbassò lo sguardo sul premio – era proprio come l’aveva immaginato: nuovo di zecca, luccicante e leggermente freddo al contatto. Se lo rigirò tra le dita per una manciata di secondi – era decisamente leggero ma, allo stesso tempo, portatore di un grosso peso per il suo paese. Alla fine alzò il capo, scostò i capelli dagli occhi e lo indossò, fissandolo con un nodo dietro alla nuca. Guardò sorridendo Kato e decise di ripetere il rituale con cui si erano conosciuti – unì le mani e fece un leggero inchino.

    Grazie – cercherò di rendere onore al villaggio.

    Il Jonin gli rispose con un sorriso smagliante e, con un semplice sigillo della mano destra, scomparve in una nuvola di fumo. Austin osservò per qualche istante il punto dove fino ad un momento prima c’era il suo esaminatore, cercando di capire se gli eventi di quello strano pomeriggio fossero accaduti davvero o se invece si fosse trattato semplicemente di un sogno. Decise di credere alla prima supposizione – in caso si fosse davvero trattato di un sogno, era stato un gran bello – possibile che la sua mente, fautrice di incubi ed ansie senza fine, avesse partorito un prodotto del genere? Si sedette con la schiena appoggiata al tronco di un grosso albero, chiuse gli occhi e reclinò il capo all’indietro, godendosi gli ultimi raggi del sole che, cadendo obliqui attraverso le chiome delle piante, gli scaldavano il viso. In quel momento non gli importava nulla: l’infanzia solitaria, gli affetti e le esperienze mancate, gli incubi e le apparizioni ricorrenti sembravano lontane come minuscole stelle in un’immensa galassia. Sarebbe andato tutto bene? Lui credeva di sì.

    Scheda di Austin Mayers

    Resistenza: 96/100
    Stamina: 85/100
     
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    Ti becchi 35 exp e le cose per il passaggio di grado, che trovi nel regolamento "Passaggi nella gerarchia Ninja".

    Buon proseguimento :ans:
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Prenditi il max anche tu Ans


    Edited by Stompo - 1/12/2019, 15:33
     
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