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Le stagioni erano davvero strane a Kumo, essendo un luogo arroccato tra i monti godeva di un clima tutto suo, il vento raramente si infilava tra quei alti pendii, dettaglio che unito all'altitudine portava ad un freddo secco quasi perenne, solo in piena estate il sole aveva abbastanza potenza per scaldare gli abitanti del villaggio e permettere loro di uscire senza giacchetto. Grazie alla sua posizione strategica, il centro abitato godeva di una protezione naturale, cosa gli aveva permesso di non subire attacchi diretti durante le fasi più concitate della guerra. Dentro quelle sicure mura, gli abitati avevano avuto la possibilità di godere di una tranquillità che altri villaggi nemmeno si sognavano, i bambini infatti giocavano tranquilli per strada, i giovani facevano tardi la sera e i vecchi si attardavano a guardare le stelle in veranda. Tra tutti questi beati c'erano anche decine e decine di studenti che facevano la loro parte cercando di diventare il prima possibile dei ninja per poter dare manforte agli altri soldati al fronte, certo non tutti erano al settimo cielo di doversi buttare quanto prima in battaglia, ma purtroppo in quel periodo storico nessuno aveva scelta.
Shikarui Nara, giovane promettente, era seduto al banco insieme ai suoi compagni della sezione B in attesa che la loro maestra facesse la sua entrata in scena. Quel giorno non era come gli altri, in quel freddo giorno autunnale infatti ragazzi e ragazze avrebbero dovuto prendere parte all'ultimo atto della loro preparazione accademica affrontando il temutissimo esame Genin, era da quando erano bambini che si stavano preparando per sostenerlo e finalmente quel giorno era arrivato, inutile dire come la tensione fosse palpabile, sfogata in frivole chiacchiere con i propri compagni, ripassando o semplicemente rimanendo in silenzio a pensare. Dopo un tempo indefinito e decisamente troppo lungo agli occhi dei ragazzi la porta dell'aula si spalancò zittendo la classe e rivelando il profilo della sensei:
"Buongiorno a tutti ragazzi, scusate il ritardo ma ci ho messo più del previsto a prendere tutto quello che mi serviva per oggi..."
La donna si avvicinò con passo deciso alla cattedra, vi posò sopra una busta che al contatto con il legno produsse una serie do piccoli rumori metallici, poi vi si appoggiò sopra spostando lo sguardo lungo l'aula:
"Molto bene, da quello che leggo nei vostri occhi sono convinta che ricordiate che giorno sia oggi, perciò non mi dilungherò in lunghi preamboli, ormai il tempo delle lezioni è finito, oggi vedrò se siete pronti per difendere il proprio villaggio o se dovete tornare sui libri."
Il tono della donna era tranquillo e rilassato, probabilmente faceva parte del suo intento di tranquillizzare un minimo la classe:
"Direi che possiamo cominciare. Vorrei che il primo a mettersi qui davanti...Shikarui Nara!"
La sensei avrebbe atteso che il ragazzo le si fosse messo davanti prima di sorridergli benevola prima di continuare a parlare:
"Partiamo a bomba, parlami delle tre tecniche accademiche nel dettaglio, prenditi il tempo che ti serve e dammi una risposta precisa."
La palla ora stava al ragazzo, il suo esame era finalmente cominciato.SPOILER (clicca per visualizzare)Fiero_ Molto bene come da te richiesto ti ho aperto l'accademia con il tuo vecchio e studentello pg. Sul post hai carta bianca, scrivi quello che vuoi cercando di farmi conoscere il più possibile il tuo personaggio, dopodiché fatti trovare nell'aula e risponda alla domanda della maestra. Per qualsiasi cosa sono a portata di mp
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Quella mattina Shikarui non aveva sentito la sveglia. Ma non sembrava che il fatto di essere in ritardo lo turbasse molto. Si alzò con estrema calma pensando che alla fine era meglio tardare: almeno non avrebbe vissuto quegli attimi in cui tutti i suoi compagni di accademia si facevano mangiare dall'ansia, mentre lui si annoiava; non sarebbe stata la prima volta, ma almeno non avbrebbe dovuto sopportare quella rottura anche oggi. La giornata sembrava iniziata male ma alla fine Shikarui concordò con se stesso che quello era il miglior modo in cui potesse svegliarsi.
Si vestì rapidamente e uscì di casa abbastanza di corsa, per la fretta non riuscì a pensare ad altro che al percorso più veloce da fare, il che era una benedizione: di solito, quando non andava di corsa, per il cervello iniziavano a passare una quantità spaventosa di idee al minuto. Era uno strazio. Invece quella mattina il suoi massimo dilemma era se prendere la via di destra o quella a sinistra. Per lui la mattinata continuava a migliorare. Shikarui 2 - cervello 0.
Arrrivò in classe qualche secondo prima della sensei, ma in quelli che dovevano essere i pochi istanti di pace la mente inizio a riversare tutti i pensieri che dovevano apparire prima, come se quel ritardo non li avesse evitati, solo accumulati e posticipati. Shikarui 2 - cervello 2. Si ricominciava in pareggio.
Alla chiamata della sensei si alzò lentamente da uno dei posti in fondo alla classe, con le mani in tasca e gli occhi assenti, simili a quelli di uno squalo, impiegò circa 10 secondi prima di arrivare a sedersi davanti alla cattedra. Più che sufficienti per un ripasso di quello che dovevano essere gli argomenti dell'esame. In questi casi la sua maledizione gli veniva incontro. Fosse stato 'normale' ci avrebbe impiegato almeno mezz'ora, ed invece gli bastarono quei pochi istanti per riportare all'attezione tutte le tre tecniche ninja accademiche che gli sarebbero state richieste.
Si sedette alla cattedra cattedra in maniera composta, attese la domada della sensei, anche se avrebbe potuto anche non ascoltarla, statisticamente la probabilità una domanda che comprendesse tutte e tre le tecniche, una volta considerato anche il carattere e personalità della sensei stessa, era di più o meno il 92%.
Finalmente si inizia pensò.
'Inizio dal Kawarimi no jutsu, ovvero una sostituzionde del corpo dell'utilizzatore con quella di un ogetto adatto allo scopo tramite l'utiilizzo di sottili fili di chakra. il tutto viene chiaramente mascherato da un'illusione.
Si ha poi il Bunshin no jutsu, essa permette di creare copie del tutto identiche all'utilizzatore che tuttavia sono delle semplici illusioni, quindi sebbene possano muoversi, al contatto con un corpo solido scompaiono immediatamente.
Infine abbiamo l'Henge no jutsu, tecnica che permette all'utilizzatore di assumere le sembianze di persone, animali o oggetti concentrando il proprio chakra. se si viene colpiti da un attacco del nemico il jutsu termina immediatamente'
Non una smorfia durante l'esposizione. Certo le parole avevano un tono e un volume diversi ma l'esperssiuone facciale rimaneva invariata. Una volta finito appoggiò lentamente la schiena. Attendeva il responso.. -
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La sensei ascoltò attenta la risposta del giovane, annuendo leggermente alla fine del suo monologo:
"Una risposta esatta, come al solito sulla teoria non ti smentisci mai..."
La donna si alzò dalla cattedra e cominciò lentamente a camminare avanti ed indietro guardando il resto della classe:
"Ma come ben sappiamo la teoria oltre che memorizzata va anche appresa, capita, affinché essa possa trasformarsi alla bisogna in pratica..."
Un'altra breve pausa in modo da dare al tempo a tutti di far ragionare sulle parole dette, poi con tono deciso continuò:
"Non ho intenzione di mentirvi ragazzi, la guerra è là fuori, malgrado qui se ne sentano poco gli influssi essa è sempre vigile e presente, diventare Genin oggi vuol dire andare sul fronte domani, perciò per poter tornare a casa con il coprifronte dovrete dimostrarmi di sapermi muovere non solo a parole."
A quel punto la bionda si girò nuovamente verso Shikarui e gli sorrise:
"Andiamo al dunque, mi hai descritto correttamente le tre tecniche, ora che dici di darmene una dimostrazione pratica?"SPOILER (clicca per visualizzare)Bene adesso devi eseguire tutte e tre le tecniche accademiche, fa attenzione ai tempi verbali che utilizzi e fammi sotto spoiler uno schemetto con le azioni ed i consumi corretti, per qualsiasi domanda sono sempre a mposizione.
Accademia Shikarui Narax Fiero |
