Gli amici di un tempo.

PQ

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    La guerra era finita, migliaia e migliaia di vite erano state stroncate e ricordavo solamente di aver preso parte al massacro.
    In un imprecisato giorno, la mia vita era cambiata e i miei ricordi andati, come sabbia al vento. L'ultima cosa che ricordo dopo qualche sprazzo di guerra e sangue era il mio risveglio all'interno di un'abitazione malmessa, con corpi accatastati l'uno sopra l'altro, mentre tutt'attorno il liquido vermiglio che scorre nelle vene di ognuno.
    Da quel giorno non feci altro che camminare per le strade di quello che sembrava essere il mio vecchio paese... non avevo ricordi, ma sembrava come se sapessi esattamente dove andare in praticamente ogni luogo di quel posto.
    Vagai per un periodo imprecisato, cercando in qualche modo di recuperare qualche informazione su chi potessi essere in passato, ma... non rimaneva nulla in quel paese, se non disperazione, razie, tanta tanta rabbia e paura di quei pochi "sopravvissuti" alle barbarie dei pirati che avevano preso il controllo del paese.
    Rimasi dei giorni in un piccolo paesino sperduto tra le montagne, nascosto in una grotta. Per quanto non ricordassi nulla della mia vecchia vita -se non delle cose fondamentali-, sapevo bene cosa significava il taglio che avevo apportato al mio coprifronte. Ero un traditore.
    Non potevo farmi vedere da nessuno, dovevo cercare di muovermi il più possibile nell'ombra.
    La mia mentalità, in quei giorni passati nella grotta cambiò... cominciavo a sentire il bisogno del sangue, come se qualcosa dentro di me lo richiedesse, lo ricercasse.
    L'odore ferroso, il suo calore... era come se lo ricercasse come calmante.
    A poco a poco divenni sempre meno stabile e per evitare qualsivoglia tipo di problema alla popolazione del luogo, cominciai a prendere una strada diversa, dirigendomi verso nord.
    Avevano già fin troppi problemi con cui combattere, e io non dovevo essere un'aggiunta.
    Continuai a camminare per circa due giorni verso nord, ma più camminavo più le cose sembravano tornare troppo normali. Alle volte si poteva persino intravedere qualche ninja intento a fare chissà cosa, quindi, dovetti nascondermi nuovamente.
    Questa volta decisi un luogo nettamente più lontano dalla popolazione. L'impulso di causare qualcosa di terribile era divenuto sempre più forte, quasi irrefrenabile.
    Quindi scappai dalla civiltà e mi andai a rifugiare al culmine di una parete rocciosa, lontano almeno un chilometro e mezzo dall'insediamento più vicino. Passai qualche altro giorno in quel luogo e a poco a poco, la mia sanità mentale cominciò a vacillare.
    La solitudine, il non conoscere se stessi, quegli impulsi che cercavano di farmi compiere stragi... non ce la facevo più.
    Mi misi le mani tra i capelli e mi accartocciai su me stesso per via della disperazione. Non volevo essere così, davvero, non volevo... ma stavo trasformandomi in qualcosa che non sentivo essere me stesso, con o senza ricordi...

    -Diventa il sanguinario di cui questo mondo ha bisogno.-

    Una voce femminile si fece spazio nella mia mente e una sottile risata fuoriuscì dalla mia bocca.
    Mi rialzai da terra e guardai per diversi secondi la luna, la mia espressione facciale si trasformò di secondo in secondo in un sogghigno.
    Cominciai a correre, correvo più veloce che potevo verso coloro che erano il mio obbiettivo, ma un'altra voce... un'altra voce che sembrava parlare proprio con me interrupper la mia corsa.
    Eppure ero ancora lontano dai centri abitati.

    HEY TU, FERMO!

    Dalla sicurezza delle loro voci compresi istantaneamente chi fossero. Solo dei ninja o dei pirati potevano essere così sfacciati.
    Mi voltai per un secondo, ma non riuscii a vedere i loro volti, mentre loro sembrarono sorpresi di vedere il mio.
    Erano in due, mentre io ero solo e praticamente senza forze, non potevo rischiare di essere sopraffatto, quindi continuai a correre nuovamente verso sud, ancora inseguito dalle due figure.
     
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    Continuai a correre ignorando ogni tipo di richiamo da parte dei due, ma li sentivo... erano sempre più vicini.
    I loro passi, il loro respiro, il loro... sangue. Sentivo tutto come in loop, come se fossimo entrati in un continuo ripetersi degli eventi. Riuscivo a distanziarli e qualche minuto dopo li ritrovavo nuovamente alle calcagna.
    Non sapevo chi fossero o cosa volessero e sinceramente non avevo intenzione di scoprirlo.
    La resistenza fisica che mi portavo dietro stava esaurendo e le forze cominciavano a mancarmi, quindi dovevo trovare una situazione in fretta. Era ormai quasi un giorno sano che venivo rincorso e dovevo fermarmi per una pausa... gli inseguitori non sembravano volersi fermare e orami ero sceso abbastanza verso sud. Dovevo fermarmi e sperare che qualche pirata passasse da quelle parti per potermi dare man forte.

    HO DETTO FERMO!

    Piantai i piedi in terra con forza e alzai lo sguardo al cielo cercando di far entrare più ossigeno possibile nei polmoni sfiniti dallo sforzo.
    Le gambe mi tremavano, il cuore batteva velocemente e il sangue si muoveva in maniera irregolare all'interno delle vene... gli occhi mi sembravano scoppiare dal bruciore e tutto divenne simil rossastro.
    Sarà stato per la stanchezza o per altro, ma non riuscii più a controllare quell'istinto omicida che mi stava logorando dentro e che solo grazie ai due inseguitori ero riuscito a tenere a bada.
    Se non fosse stato per loro sarei andato dritto al primo villaggio a uccidere chiunque mi si parasse davanti.
    Aprii gli occhi e risplendettero del loro colorito vermiglio.
    Indossai il cappuccio del mio mentello e mi voltai lentamente verso i due inseguitori che si erano fermati a circa quattro metri di distanza da me e li fissai cercando di far attenzione a non far vedere nulla.

    Hakum... dannazione quanto corri...

    Strinsi gli occhi per cercare di mettere a fuoco i volti dei due ragazzi ma non riuscii a capire chi potessero essere.

    Non conosco nessun Hakum.

    Parole fredde e taglienti come lame fuoriuscirono dalla mia bocca e al solo sentirle i due tizi sembrarono straniti, come se quello pazzo fossi io in quel momento.
    Lentamente i due si avvicinarono a dove mi trovavo mentre io indietreggiai di qualche passo, cercando allo stesso tempo di mettermi in posizione di combattimento.
    Gli anfibi ben ancorati a terra e le gambe una avanti e l'altra dietro... in caso di attacco sarei stato pronto.

    Calma... calma... siamo noi Hakum, Katoru e Itoru.


    Non conosco nessuno che porti quei nomi.

    Si stavano sbagliando, si stavano sicuramente confondendo con qualcun'altro... io non potevo conoscerli, ma soprattutto... chi diamine sarebbe dovuto essere Hakum?
    Con più domande che altro, cercai di terminare la discussione con i due ragazzi. Se avessero scoperto il mio essere traditore mi avrebbero sicuramente attaccato.

    Non prenderci per il culo! Che fine hai fatto dopo la guerra? Che diamine, pensavamo fossi morto!

    I due cominciarono a muoversi in direzioni opposte, quasi come volessero tagliarmi qualsiasi possibilità di fuga. Dovevo fare qualcosa, ma cosa? Non potevo ucciderli, ma... il sangue, sentivo il loro flusso sanguigno... probabilmente fossi stato più vicino avrei sentito persino l'odore.

    Per favore, allontanatevi... non sono chi credete io sia!

    Calma Hakum, ora mi avvicino... sta calmo...

    Ci provai... dannazione se ci provai, ma l'ultimo passo che fece il ragazzo davanti a me... quel dannatissimo ultimo passo fece scattare qualcosa dentro di me, come una molla. Non riucii più a trattenere l'impulso.
    Mi gettai di forza contro il ragazzo, placcandolo e gettandolo a terra come fosse un sacco di foglie morte.
    I pugni colpivano duramente il suo volto e tutt'attorno a me sembrava quasi rallentato, come se qualcuno avesse tirato indietro la lancetta dell'orologio.
    Ad ogni pugno che piantavo sul volto del ragazzo, ad ogni rivolo di sangue che fuoriusciva mi sentivo meglio... come drogato da quella situazione, come se quelle azioni erano ciò che avevo sempre negli ultimi giorni.
    Ma non durò molto, l'amico del ragazzo si fece spazio nella mischia e mi lanciò via, facendomi cadere il cappuccio all'indietro, rivelando così il mio volto e il taglio da mukenin sul coprifronte.
    Un ghigno compiaciuto e due occhi rossi e vibranti come il sangue penetravano i loro sguardi.

    Non conosco nessuno con quel nome e neanche voi.

    Il fatto che non si capisca chi parli tra Katoru e Itoru è voluto :si2:
     
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    CHE CAZZO TI PRENDE BRUTTO BASTARDO!?

    L'ira del ragazzo mi colpì in pieno, dentro di me sentii qualcosa rompersi, ma nel momento in cui avvenne non ci feci caso.
    Gli occhi cerulei del ragazzo si scontrarono contro lo scarlatto dei miei, provocandogli un riflesso di fuga bloccato all'ultimo momento.
    Il ragazzo che avevo malmenato qualche secondo prima non accennava a riprendersi, rimaneva immobile a terra. Probabilmente svenuto a causa della botta inaspettata, rimaneva l'incognita di un possibile trauma cranico.

    Bravo... pensaci, se scappassi chi si prenderebbe cura di lui?


    Una risatina fuoriuscì dalle mie labbra, mentre a passo lento e regolare mi avvicinavo ai due.

    Hakum... se diventato mukenin?

    A quelle parole fermai i passi e la rabbia cominciò a montarmi in corpo, come un torrente in piena che cerca di straripare. Alzai la mano e me la misi in volto, mentre un'altra risata interrompeva il silenzio che si era venuto a creare.
    In quel frangente cominciò a piovere a dirotto, e la fredda acqua raffreddò leggermente il mio spirito... seppur in senso negativo.

    Ho detto che... NON HO IDEA DI CHI SIA QUESTO HAKUM! SMETTILA DI CHIAMARMI COSI'. IO SONO NESSUNO!

    Sei completamente fuori di testa amico... sei completamente andato...


    A quelle parole allungai la mano verso la sua direzione e cominciai a richiamare il sangue sulla punta delle dita. Sentii i pori della pelle allargarsi, permettendo la fuoriuscita del liquido vermiglio che si andava pian piano a riunire in una piccola sfera all'estremità delle dita. Nel giro di qualche secondo, la sfera diventò grande più di un pugno.

    Pronto a morire?


    SEI UN IDIOTA!


    E a quelle parole, le azioni si erano ormai compiute. Mirai alla testa e rilasciai la sfera di sangue contro il bersaglio, mentre il ragazzo sguainava le spade che pose come scudo tra il mio attacco e la sua testa. Sfortunatamente per lui, le spade si spezzarono e il proiettile si conficcò nella calotta cranica, sfondandola completamente, sentenziando la morte del ragazzo.
    Senza pensare molto alle azioni appena compiute, mi avvicinai al cadavere e cominciai a modellare la sua perdita di sangue a forma di Katana... che poi conficcai nel collo del ragazzo svenuto.
    Non sapevo chi fossero, ma non appena la spada colpì il collo, qualcosa mi spinse ad andare oltre. Riafferai l'elsa vermiglia e continuai a tagliare i corpi dei due ragazzi, fino a quando non rimasero nient'altro che un ammasso di carne deforme.

    Questa sensazione... si... mi sento rinato!

    A quel punto mi rialzai e continuai a vagare per il paese. Ma forse, in fin dei conti, essere nessuno era proprio quello che faceva per me.

    Ultimo post davvero brutto, ma con questo taglio tutti i legami del passato e faccio cambiare del tutto personalità ad Hakum :soso:
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Mi è piaciuto moltissimo, puoi prendere il massimo e ti do anche 1200 punti taglia (anche se 1000 ti spetterebbero da specchietto) così puoi anche fare il passaggio a Mukenin C, ci sta tutto.
     
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3 replies since 31/3/2019, 16:28   118 views
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