[Evento Natalizio] Remya Ramonson

Per Capitan Steg/Suzaku Kaguya

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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Non vi fu altro da fare. Né il vento, né la pioggia, riuscirono a spostare di qualche millimetro quell'agglomerato nero, che trasudava sentimenti negativi, che apparve di fronte al ragazzo di Kiri. A tratti qualche scintilla pareva librarsi da quel globo d'energia, quasi andando ad intimidire i pensieri di Suzaku. Il tempo si bloccò, le correnti ascensionali si fermarono, la pioggia rimase ferma, immobile, come congelata nell'etere. Zero rumori, un silenzio assordante che presagiva l'inferno, avvolsero il Kaguya, il quale si trovò risucchiato immediatamente all'interno di quello che si rivelò essere nient'altro che un portale verso chissà quale dimensione, spazio, epoca.



    Il portale non fece altro che, giustamente, da intermezzo tra i due "mondi". Il kiriano venne sputato con cattiveria all'interno di una stanza bianca, immacolata, candida. Cadendo di faccia, ovviamente non riuscì subito a vedere chi - o meglio - cosa gli parve davanti. Una figura dai capelli biondi, gli occhi smeraldo, una bocca nascosta da un cappotto bianco che ricopriva l'intero corpo. Se non fosse per il seno prosperoso che portava, Suzaku avrebbe potuto benissimo confonderla con un uomo.

    QUINDI? PENSI ANCORA CHE IO SIA...DEBOLE?




    Prego, Steg, vedi tu cosa fare. Attacca o fai un giro di "presentazione", anche se Remya non penso sia troppo vogliosa di parole! :asd:
     
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    Oggi mi sembra una bella giornata. Anzi è una bella giornata. Ho oziato, mi sono perfino divertito. Poche volte mi era capitato dalla battaglia del golfo. Eppure oggi potevo sprizzare gioia da ogni poro. Mi trovavo in mare, davanti la spiaggia a farmi un bel bagno. L’acqua era fredda però mi ero abituato alla temperatura rapidamente, dopotutto noi, gente di Kiri avevamo la pelle dura a quel mare così splendido e così feroce. Mi immersi totalmente, quando riemersi non mi accorsi subito delle gocce d’acqua che provenivano dal cielo. Mi ci volle qualche istante prima di notarlo. Una, due e alla terza alzai lo sguardo. Nuvole temporalesche che rapidamente stavano coprendo tutto il panorama. Il primo segno che quella, in realtà, non era una bella giornata. Mi sbrigai ad uscire, raggiunsi i miei abiti e iniziai a vestirmi. La pioggia mi aveva un po’ rattristito però ero ancora notevolmente contento. Mentre indossavo la mia maglia vidi raggrumarsi un globo. A mezz’aria, proprio difronte a me.
    -Che diamine.....
    Mi risucchiò. Strana sensazione essere risucchiati da un globo. Come tentare di attraversare una porta attraverso il buco della serratura. Quando finalmente fui sparato fuori da quel portale caddi di faccia. Dove mi trovavo? Che diamine ci facevo lì? Alzai lo sguardo davanti a me e vidi una figura alta e grossa. Occhi verdi e capelli biondi. Sembrava un essere pronto ad attaccare, un predatore pronto a ferire. La giornata aveva preso una brutta piega. Non era più una bella giornata. Però poi il mio sguardo cadde sulle sue notevolissime tette. Forse quasi, quasi non era così brutta la piega. Però quella figura parlò. E mi confuse ancora di più
    -Guarda che stai sbagliando, io non so neanche dove mi trovo.
    Però d’istinto il mio corpo reagì. Tirai fuori la mia spada ossea, non volevo combattere però ero decisamente pronto a farlo.
    Resistenza:250
    Stamina:100-15=85
    Azioni
    Setrazione spada ossea
    Note: Non sono subito partito in quarta perché non ce lo vedo il mio pg così reattivo in una situazione del genere :rosa:
     
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    Alla vista della spada ossea, Remya scoppiò in una risata che riecheggiò macabra nella stanza. L'atmosfera, mista a quel sinistro ghigno ironicamente nascosto, era piuttosto tetra. Chi poteva immaginare, comunque, che anche la donna, ex servitrice fedele di Qayin, avesse la medesima innata del ragazzo dai capelli neri.

    AHAHAHAHA, NON SEI QAYIN!? CAZZO. PERO' HAI UN BELL'AGGEGGIO...

    Fu così che un rumore di ossa, simile a quello che il kiriano scaturì con la propria estrazione ossea, accompagnò una liana dal profondo delle carni della Mukenin, percorrendo la spina dorsale per poi arrivare nelle sue mani. Con un colpo di frusta avrebbe così disarmato, in un colpo solo, il giovane della propria spada ossea. Il rumore che fece toccando terra spezzò il silenzio. E lì iniziò l'offensiva vera e propria di colei che si risvegliò dal sonno più profondo. Sprigionando un'enorme quantità di energia esplosiva con le proprie gambe, balzò verso una colonna di quella stanza immacolata: con il chakra concentrato nei suoi piedi sarebbe riuscita a sfruttare quel pilastro come rampa di lancio verso il giovane, di fatto utilizzò la liana ossea come frusta ai piedi del ragazzo. Cercò, dunque, di colpire con un calcio in volo, proprio sulla schiena, Suzaku. Stava sprigionando odio a non finire. Forse, un minimo di risentimento nel proprio animo morto, era presente.


    Difenditi pure, a te! :sisi:
     
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    “Pensato”


    Potevo vedere solo i suoi occhi, i suoi terrificanti occhi glaciali. Pensavo di averla quantomeno intimorita con l’estrazione della mia spada; la maggior parte delle persone ne rimanevano sbalordite, eppure lei non fece altro che ridere. La sua voce risuonava in quella stanza totalmente bianca e trasformava la situazione da straordinariamente pittoresca a terribilmente spaventosa.
    “Ma dove diamine sono finito?”
    Lì, nel momento in cui immaginavo di essere come un topo in trappola, il gatto balzò. Uno scricchiolio d’ossa, molto più forte di quanto avessi mai sentito, mi fischiò nelle orecchie. Rimasi sbalordito dall’arma che tirò fuori: una frusta realizzata con la sua spina dorsale. Così macabro eppure così affascinante.
    “Lei può usare la mia innata?”
    Stai calma!
    Ero così sorpreso che mi tolse la spada di mano con uno schiocco. Era abile e capace. Forse al di là delle mie possibilità, però non mi sarei lasciato battere facilmente, avrei venduto cara la pelle. Alzai le braccia davanti a me, mettendomi in posa di difesa esattamente come mi era stato insegnato in accademia. Avevo poche informazioni su di lei e non potevo prevedere che altro tipo di abilità avrebbe tirato fuori durante il combattimento. Probabilmente anche lei avrebbe testato le mie capacità sia nel combattimento ravvicinato, nel quale me la cavavo, sia a distanza, nel quale sfortunatamente difettavo.
    Si lanciò rapidamente verso di me e mentre si avvicinava mosse la frusta per attaccarmi. Mirava verso il basso, forse voleva immobilizzarmi i piedi. Dovevo agire rapidamente sennò si sarebbe potuta mettere male. Così provai a schivare l’offensiva, realizzando una capriola sarei ruzzolato alla mia sinistra. In quel semplice movimento ci avrei messo molto vigore, perché avrei dovuto cercare assolutamente di non farmi prendere da quella frusta. Se fosse riuscita nel suo intento sarei stato molto probabilmente immobile alla sua mercè. Se invece voleva solo ferirmi le gambe, comunque era importante evitare danni che mi avrebbero rallentato nel corso di tutto il combattimento. Per un combattente che sfrutta principalmente il Taijutsu e il Kenjutsu le gambe erano di vitale importanza.

    Resistenza:250-1-5(sforzo extra)=244
    Stamina:85
    Azioni
    -Schivata
    Note: alla fine ho optato per una schivata ;)
     
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    Di colpo un sorriso, invisibile agli occhi di Suzaku, "apparve" sul volto di Remya. Il sadismo, l'essere trattata male quando era in vita e non un futile contenitore senz'anima, la coscienza di aver sbagliato. Tutto ciò erano svaniti in quello che si stava rivelando come la sua vendetta personale nei confronti di Qayin, il Figlio Bastardo del Caos. Suzaku, nonostante il tentativo di schivare il colpo della liana, venne afferrato per le caviglie e sbattuto a terra vigorosamente. Il Kiriano non riportò alcuna frattura, solo qualche strappo sulla maglietta ed un sacco di dolore alla schiena. Il colpo riecheggiò per tutta la stanza. Remya, tuttavia, mostrò un briciolo di compassione. Tramite gli stessi punti da cui il chakra liberò l'ossatura dalla sua spina dorsale, richiamò a sé la frusta, librando il rumore scheletrico di ossa che sfregano tra di loro, quasi come quando si scrocchiano le falangi. A passo lento, rimembrando con disgusto la propria vita terrena, si avvicinò al ragazzo ancora steso a terra. Piegatasi sulle ginocchia si avvicinò al volto del giovane, supino. Poggiò con violenza entrambe le mani sulla cassa toracica del giovane, premendo con forza. Ciò che Suzaku, tuttavia, non si sarebbe mai aspettato, non fu altro che un velo di chakra bronzeo che avvolgeva le mani di colei che possedeva la sua stessa abilità innata. Stava mostrando le sue doti mediche. Non si sa il perché, se per benevolenza o un briciolo di ritegno verso la sua vita passata, tuttavia trasferì parte della sua linfa energica, la poca rimasta nel suo fragilissimo animo, nel corpo del ragazzo, che tornò rinvigorito.

    Tocca a te. Per onore dei Kaguya, ti sto risparmiando e ti sto concedendo un'altra chance. Fammi vedere cosa sai fare!

    Compiacimento. Un sentimento così imprevedibile. Un re, solo, su una scacchiera, che si salva dall'attacco dei pedoni avversari. Doveva sentirsi così, Suzaku. Ricevette il dono della compassione e doveva in ogni modo ritornare il favore al proprio destino.


    Ti prendi 83 danni dalla Liana, ti è andata male con i dadi :c Però voglio darti un'altra occasione (letteralmente per un punto non sei riuscito a schivare), quindi farò uscire il lato buono di Remya. Non prendi danno, ma hai un malus del 2% su tutte le azioni. Tira fuori il meglio di te e vedrai che sarai ricompensato.
     
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    Dolore. Una lancinante fitta di dolore mi pervase. Non riuscì a trattenere un gemito. Ero stato gettato a terra, totalmente superato in bravura dalla mia avversaria. Non ero riuscito a controbattere, di fronte a lei ero solamente un allievo che ammira la capacità del maestro. Guardai la mia avversaria. Il suo sguardo era determinato come uno squalo, aveva fiutato il sangue ed ora mi avrebbe finito. Ero veramente pronto a ciò che sarebbe accaduto? Ad abbracciare quel sonno eterno che già una volta, in una guerra, avevo sfiorato? No, però solo in pochi erano così saggi o fortunati da essere pronti quando scocca l’ora. Ma miracolosamente accadde l’incredibile. La kunoichi mi concesse un altra chance. Forse un gesto di inaspettata bontà o forse un senso di compassione verso un lontano parente. Seppure vivo mi sentì inadeguato.
    Quel senso di insicurezza, quel malessere che spesso mi aveva accompagnato in vita era riaffiorato ancora una volta. Non potevo abbattermi, avevo un altra chance ed oggi avrei lottato.

    -Ti dimostrerò chi sono.

    Così mi alzai a fatica, il suo colpo mi aveva spezzato il fiato e boccheggiavo visibilmente. La mia mano istintivamente coprì il mio fianco. Un tempo avevo subito un brutto colpo e adesso il mio corpo reagiva automaticamente alla situazione.

    Dovevo sfruttare quella chance, non avevo altre opzioni. Ero costretto a sfoderare il mio migliore attacco basandomi sulle capacità dell’avversaria. Lei sembrava particolarmente abile con quella frusta, quindi dovevo assolutamente cercare un modo di evitarla. Mi sarei dovuto muovere rapidamente. La mia capacità migliore era l’uso della spada e già una volta era riuscita a togliermela, quindi avrei dovuto aspettare l’ultimo momento per estrarla così da non dargli il tempo di contrattaccare.
    In teoria sembrava una buona analisi, però lei avrebbe potuto tirare fuori anche altre abilità in grado di stupirmi. Già una volta, mentre affrontavo un chunin di Kiri fui sbalzato da una scarica elettrica mentre mi avvicinavo. Non dovevo essere nuovamente colto di sorpresa, quindi avrei dovuto muovermi il più prontamente possibile sia per evitare la frusta che altre sorprese. Se fossi stato abbastanza veloce da colpirla avrei dovuto metterci tutta la forza possibile. Un unico colpo che mi avrebbe potuto salvare la pellaccia. L’analisi mi sembrava corretta in base alle informazioni che avevo, sperai che le mie abilità fossero sufficienti per un’avversaria del genere.

    Il sudore mi imperlava la fronte e la mano mi tremava. Strinsi il pugno, avevo le mie possibilità e le avrei mostrato di cosa ero capace. Corsi verso di lei, sarei stato attento alla sua arma e al colpo di polso che avrebbe potuto dare. Nel mentre che mi sarei mosso avrei sfruttato il chakra per stimolare la produzione di una spada ossea. Se tutto fosse riuscito correttamente mi sarei trovato davanti a lei pronto a colpirla con la spada in mano.
    Peroni i Kaguya avevano un’abilità conosciuta come la danza del larice. Cioè un’estrazione simultanea della maggior parte delle ossa che costituiscono la parte superiore del corpo e poi un movimento rotatorio volto a schermare gli attacchi e a danneggiare il nemico. Probabilmente lei era a conoscenza della tecnica e avrebbe provato ad usarla per proteggersi. Quindi avrei dovuto attaccarla con affondi e sfruttare quel breve istante prima dell’inizio del vortice per infilzarla. Se tutto fosse andato correttamente l’avrei colpita con la danza della camelia. Una rapida danza che sfruttava le capacità nel kenjustu del suo utilizzatore. La strategia si fondava sulla possibilità di sorprendere la Kaguya sulle mie capacità con la spada. Aveva già visto che l’avevo estratta, ma non sapeva la mia abilità con essa. Se mi avesse sottovalutato, anche solo per un momento avrei avuto una finestra per ferirla.

    Scheda
    Resistenza:244-83(Danni)=161->161-10-20(sforzo extra)=131
    Stamina:85-15=70
    Azioni:
    Estrazione spada ossea
    Danza della camelia
     
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    Quel gesto compassionevole fu l'inizio della fine per Remya. La povera donna, ormai pentita d'animo, perse qualsivoglia interesse nel combattere. Vide il fuoco negli occhi del ragazzo, ne capì le possibilità. In cuor suo sapeva benissimo che avrebbe potuto, con le sue capacità, sconfiggere e probabilmente mettere fine alla vita del suo consanguineo, tuttavia espiò i propri peccati in quel gesto stesso, cercando la redenzione per i crimini commessi con Qayin. Questo, Suzaku, non poteva ovviamente saperlo. Non poteva immaginarsi degli stupri subiti, di quegli esperimenti che hanno portato alla deturpazione del proprio corpo e, sopratutto, del viso, dell'uccisione di Raul, quel povero ragazzo trovato per sbaglio, o quasi, all'esame Chuunin. Vide il movimento, veloce quanto goffo, del ragazzo che scattò con impeto verso di lei. Ebbe il tempo di vedere la spada ossea fuoriuscire dal corpo di Suzaku per riuscire, con maestria, ad afferrarla in volo. Con un ghigno cercò di sferrare il ragazzo al suolo, utilizzando la sua stessa spada ossea per colpirlo, come contraccolpo per chi non sa gestire un potere. Quello che non calcolò fu la forza di volontà messa dal Kaguya: abilmente riuscì a sfilare la spada dalla morsa della propria avversaria. Once in a lifetime. Con grazia un colpo rotatorio, con il quale concentrò la forza di molteplici estrazioni ossee dal corpo ferreo del Kiriano, sventrò la felpa della propria avversaria, che venne scaraventata su uno di quei pilastri che sorreggevano l'intera struttura. Il colpo fu fragoroso, tuttavia la stessa Remya non subì un graffio grazie alla propria abilità innata. Suzaku avrebbe dovuto saperlo. Non poteva scalfire la stessa anima di cui è composto lui stesso. Tuttavia vennero riconosciuti i giusti meriti al ragazzo. Remya, da terra, si rialzò lentamente, facendo cadere altra calce a terra di quanta ve ne fosse già. I capelli sfumarono sul bianco, da quanta calce aveva sul corpo. Sputò un grugno di polvere e fissò negli occhi Suzaku.

    Mhpf. Meriti. Continua così... e non fidarti di nessuno...

    Detto ciò un fascio di luce pervase il corpo di Remya, così come l'intera stanza che divenne come immacolata. Il silenzio che accompagnava quell'esecuzione dell'anima era accapponante, faceva quasi ribrezzo. L'intera luce implose su se stessa, nel punto in cui si generò, nello stomaco dell'ex Mukenin. Un rotolo rimbalzò a terra, creando
    l'unico rumore nella stanza. Cosa fosse successo, nessuno lo sa. A parte Remya, probabilmente.


    Let's go! Finito! :fifi: Bei post, fammi il post finale e poi ti assegno l'exp e la tecnica che hai trovato. :fifi:
     
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    Fui veloce, rapido a prendere la mia spada e ad infilzarla nello stomaco. Aveva più esperienza e più abilità di me, però ci misi tutto me stesso in quell’offensiva. Ciò che ero, ciò che ero stato e ciò che speravo di diventare. Riuscì ad infrangere la sua difesa e a scaraventarla lontano. Non riuscivo a crederci. Ero riuscito ad assestare un colpo decisivo ad un avversario molto superiore a me, ed ora lei boccheggiava chinata sul pavimento bianco. La guardai nuovamente in volto, o almeno la parte che non era coperta. I suoi occhi erano ancora determinati, prima pensavo fossero gli occhi di un predatore, mentre ora scorsi una luce diversa. Forse in fin dei conti era questo ciò che voleva? Se in realtà non avesse combattuto con tutte le sue forze al fine di farsi colpire di proposito? Se avesse agognato la possibilità di esalare l’ultimo respiro? Non avrei mai potuto saperlo. Disse con il fiato spezzato che meritavo e che dovevo continuare così. Le sue parole erano fonte di orgoglio. Anche io provai con il fiato corto a salutarla.

    -A-addio.

    La sua ultima frase mi pugnalò nel cuore. Forse nascondevano una vita straziata e soprattutto diversa da quella che avevo avuto io. Possono esistere due esseri in questo mondo con le stesse abilità innate ma con un destino totalmente diverso? Quelle parole mi entrarono in testa.

    “Non fidarti di nessuno”

    Si può vivere un’intera vita senza fidarsi di nessuno? Non so se ci sarei riuscito, però questo monito mi avrebbe perseguitato per sempre. Questo mondo era veramente folle. Il corpo della donna iniziò a brillare. La stanza bianca si illuminò, fui costretto a chiudere gli occhi. Quando li riapersi trovai dinnanzi ai miei piedi un rotolo. Non mi ero reso conto di quanto tempo era passato in quella stanza ma qualche ricordo annebbiato mi riaffiorava. Dov’ero precisamente? Come potevo tornare a Kiri. Fissai l’oggetto davanti a me. E se questo rotolo mi riportasse alla mia realtà? Non sembrava avere qualche potere, però tutto in quella stanza e in quella situazione pareva surreale. Così non potendo fare altro mi chinai e lo afferrai.
    Mai mi sarei dimenticato del mio scontro di volontà contro questa donna sconosciuta, questa abile guerriera, questa compassionevole Kaguya.
    Resistenza:131
    Stamina:70
    Azioni://
    Note: Mi sono divertito, mi è piaciuto il personaggio di remya :rosa:
     
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    Allora, innanzitutto ti prendi il Taijutsu C : Ginocchiata Potente (Shoushitsu)
    Poi ti prendi anche 28 punti esperienza: alla fine ho tagliato corto perché ormai è primavera, l'evento sarebbe di Natale :asd: però tutto sommato mi sei piaciuto, certo, non c'erano nemmeno troppi spunti.

    Mi prendo la metà dei tuoi punti e chiudo. Vada in pace :rosa:
     
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8 replies since 17/1/2019, 18:11   165 views
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