Un giro di prova

18 d.Z Yukitsuki

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    Stavo mostrando ai ninja doganieri di Kiri la lettera d’ingaggio della missione rango B finalizzata alla messa in sicurezza del villaggio di Shiho, nell’ormai ex Paese del Fulmine, quando un affannato genin fece irruzione nel piccolo ufficio vicino la banchina.

    -Atshushi-san!- esclamò annaspando creando nuvolette di vapore nell’aria fredda del mattino.
    -Deve fare immediatamente ritorno al Villaggio! Ordini della Superiore Gerarchia.-

    Io, Atshushi, neo chuunin della Nebbia, lo fissavo con gli occhi sgranati. Cosa poteva essere successo?Istintivamente pensai al peggio, come ad un attacco al villaggio, d’altronde non era più un’ipotesi così irrealizzabile, ma poi mi resi conto che nessuno si sarebbe premurato di spedire un genin ad avvertite proprio me nel caso di un’invasione nella capitale.

    -Calmati e spiegami perché devo tornare.-

    Il ragazzo, dalla folta chioma corvina e la carnagione chiara, si reggeva con un braccio allo stipite della porta. Era sudato ed affannato perché probabilmente aveva corso dal villaggio fino al porto per raggiungermi.

    -Perché… perché hanno detto che è bene che tu faccia un test per valutare le tue capacità prima di cimentarti in una missione.-

    -E solo ora se lo ricordano?- domandai ironicamente a voce troppo alta.

    Calò il silenzio nell’umida stanzetta mi decisi con una stretta di spalle rivolta al doganiere a riprendere la missiva d’ingaggio e uscii all’esterno con il genin. L’orizzonte del mare era nascosto dietro un tetro velo di nebbia, il cielo era una lastra incolore.

    -Quindi ti usano come messaggero, eh?-

    -Signorsì! Sono diventato genin lo scorso mese, signore.-

    La formalità del giovane mi fece sorridere. Fino a qualche mese prima io ero esattamente come quel ragazzo che in fin dei conti non era molto più giovane di me, ma evidentemente con una giubba da chuunin indosso, siamo tutti più “grandi” agli occhi dei genin.

    -Ti prego, non usare appellativi del genere con me. Chiamami soltanto Atshushi.-

    -V…va bene, Atshushi-san-

    Gli sorrisi divertito. -Anche kun va più che bene. Ora, per favore, spiegami dove andare.-

    *



    Il luogo dell’incontro non era al Villaggio, bensì in uno dei campi di allenamento siti oltre le mura, dove colline boscose si alternano a vallate erbose. Una pioggerellina sottile impediva alla nebbia di alzarsi e con gli abiti umidi arrivai nel punto indicatomi dal genin, annaspando nell’aria pungente del mattino. Ringraziai quel ragazzo così simile a me e lo liquidai con un sorriso che voleva esprimergli tutto il mio affetto.

    Le ferite dell’operazione pungevano, ma il disagio maggiore mi era arrecato dalla difficoltà respiratoria che continuava perseguitarmi. I respiri lunghi e profondi mi causavano fitte dolorose sotto le costole e se mi affaticavo troppo, i polmoni bruciavano come se fossero invasi da braci ardenti. Notai due figure attendermi al centro della radura erbosa e così mi avvinai a loro. Prima di essergli troppo vicino, però, tastai nelle tasche del mantello che portavo sulle spalle per prendere la fialetta con il medicinale. Il sapore era pessimo, ma ormai ci stavo facendo il palato e ne bevvi un sorso limitandomi a una leggera smorfia delle labbra.

    Quando fui abbastanza vicino, salutai i due ragazzi facilmente identificabili per il loro abbigliamento e una sorta di nervosismo per l'imminente che aleggiava intorno a loro come nebbia. In particolare, uno dei due sembrava essere uno straniero per la foggia insolita dei suoi indumenti che sembrano identificarlo come un samurai di Tetsu.

    -Salve, mi chiamo Atshushi e mi è stato appena detto che dovrei battermi con voi due, o sbaglio?-

    Cercai di sembrare quanto più deciso possibile perché dovevo, e volevo, dimostrare a loro e a me stesso che non avevo guadagnato il nuovo grado per pura casualità o per errore. Ricambiai i loro sguardi, entrambi molti particolari, uno del colore del cielo, l’altro rossi come il sole del tramonto. Quest’ultimo superava di parecchio il suo compagno ed anche me di almeno una spanna. Il più basso dei due aveva capelli corvini come i miei, invece quelli dell’altro erano di un bianco sciupato. Li osservai attentamente cercando di capire cosa mi sarei dovuto aspettare da loro. Ormai potevo dire di aver affrontato di peggio, ma avevo comunque un certo timore perchè affrontare due avversari contemporaneamente considerando la mia situazione fisica non era molto consigliabile. Ma non lo era neanche andare in missioni e, quindi, se ero pronto per andare in missione dovevo esserlo anche per affrontare due genin, no?

    -Vi chiedo soltanto di non esagerare perché io non cercherò di farvi del male. Io devo capire fino a che punto posso spingermi dopo… beh… diciamo che sono ancora convalescente. Invece voi vorrete sfruttare la situazione per mettervi alla prova contro un vostro superiore, dico bene? Non vorrei deludere le vostre aspettative, ma non aspettatavi molto da me. Non sono esattamente al massimo.-

    Sorrisi un po’ imbarazzato per quella mia dichiarazione un po’ vigliacca dal mio punto di vista. Mi tolsi il mantello mostrando la mia esile corporatura e lo piegai riposto vicino una roccia venata di muschio. Tornai dai miei due sfidanti vestito con la giubba e le varie protezioni che avevo acquistato con il compenso per la guerra. I miei respiri pesanti scandivano il tempo che ci separava dall'inizio dello scontro. Avrei dovuto concludere senza troppe difficoltà quell'incontro se volevo dimostrare di essere pronto per la missione a cui avevo scelto di partecipare. Due contro uno, ma forse sarei dovuto riuscire comunque a cavarmela con l'esperienza di chi è quasi morto due volte.

    -Quando volete, possiamo cominciare. Forse è meglio se siate voi a cominciare.-


    CITAZIONE
    Scheda

    Status Atshushi:
    Resistenza: 200
    Stamina: 400

    Azioni:


    Note:
    Malus del 25 per cento a qualsiasi azione.


    Edited by tisy16 - 24/11/2018, 08:49
     
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    Shirai Riot,
    La sua licenza è stata accettata.
    Sarà richiamato dal fronte con effetto immediato, tuttavia non sarà per tornarsene a casa.
    É richiesta la sua presenza a Kiri, dove dovrà scortare un mercante fino a casa.
    Non si preoccupi, sarà il mercante a contattarla la sera del sedicesimo giorno.
    Si ricordi solo che, alla frase di identificazione “Il cielo promette neve oggi”, dovrà rispondere “Come ogni giorno”.
    Per agevolare il suo compito, troverà nella sacca allegata a questa lettera, un’uniforme di Tetsu est della sua taglia La usi per poter camuffare la propria presenza ai ninja dei paese stranieri, la prudenza non è mai troppa.
    Essendo nato a Est, la sua conoscenza delle usanze del paese e del Bushido, fa di lei un ottimo candidato per questo camuffamento.
    Tetsu confida nel suo operato. Non ci deluda.

    Maledizione! non ho nessuna voglia di andare al mare. Quanti saranno? 15 giorni di viaggio? No, forse sono di più. Non ho mai visto il mare, se non sui libri, e non muoio dalla voglia di vederlo adesso.
    Mandano me perchè sono un profilo adatto? Stronzate. Lo sappiamo tutti il motivo, a che serve fingere? Avessero almeno la faccia di dirmi che mandano me perchè sono sacrificabile.
    Dovevo stare zitto e non chiedere nessuna licenza. Cosa speravo di ottenere? Era meno pericoloso stare qui a combattere al fronte. Invece ora, devo viaggiare per tutto il continente per portare a termine un compito inutile.


    ---- 14 giorni dopo ----




    Finalmente Shirai era arrivato a Kiri, dopo giorni di viaggio nei quali aveva coraggiosamente combattuto, e poi sconfitto, il mal di mare che lo aveva assalito durante tutto il tragitto in nave. Il tanfo che esalava la stiva, dove il giovane aveva la propria cuccetta, era così nauseabondo da aver costretto Shirai a passare tutte le proprie giornate sovracoperta, appoggiato alle murate. Il sole che picchiava sul tratto di mare fra il paese del Fuoco e quello dell’acqua, lo aveva scottato, provocandogli un forte mal di testa.
    Nonostante fosse inverno, la pelle chiara del ragazzo albino aveva reagito male a quel calore che a Tetsu mai si vedeva.
    Per attenuare l’insolazione e tamponarne gli effetti, Shirai si era visto costretto a coprirsi interamente la testa e la faccia con uno spessa Sciarpa di tessuto ruvido.
    In questo modo, lasciando scoperti solo gli occhi e - per maldestria - anche ciuffi di capelli, aveva neutralizzato gli effetti nocivi dei raggi del sole.

    Pochi giorni di viaggio e Shirai si era trasformato in una sorta di Zombie che, complice il mal di stomaco e il mal di testa dovuto all’insolazione, vagava senza meta fra le murata della piccola imbarcazione.
    Terribile, non c’erano altre parole per definire l’esperienza di quelle giornate di viaggio.
    Shirai aveva sviluppato un odio viscerale per il sole, per il mare e per quel suo tanfo di salsedine mista a putrefazione e pesce.
    Per non parlare della nebbia umida che, sbarcati a Kiri, aveva preso il posto del sole caldo del mare. Una distesa uggiosa che si era compattata fra le fronde degli alberi e le verdi distese erbose.
    Dove erano finite le bianche vette? dove la candida neve invernale? e l’aria pulita delle montagne di Tetsu?
    A Kiri non c’era nulla di tutto quello e il giovane, comprendendo ciò, sentì un tuffo al cuore.
    Voleva tornarsene a casa, nel sua Tetsu. voleva starsene al fuoco della caserma, guardando scendere la neve dalla finestra. Voleva tornare a casa sua e al suo squallore, ma per farlo doveva prima prendere e scortare un maledettissimo bottegaio.

    Come concordato, aveva indossato l’uniforme di Tetsu Est prima di partire. L’abbigliamento era simile a quello ordinario dell’Ovest, come ad avvalorare il fatto che fossero un solo paese diviso. Oltre ai colori, l’unica differenza tra le due uniformi, stava nella presenza sul braccio sinistro di una placca indicante il grado della persona nell’esercito. La placca ricordava, in parte, quella usata dai ninja per essere identificabili.

    Indossata l’uniforme, nessuno, in nessun paese ninja, aveva notato l’inganno.
    E in fondo che inganno poteva esserci? Tetsu Est e Ovest erano due facce della stessa medaglia. Due frammenti della stessa terra, una terra divisa e distrutta da ideali assurdi e scissionistici.

    Il viaggio era stato duro, ma relativamente breve. Mancava infatti ancora un giorno intero all’appuntamento e, visto che ormai era sbarcato, si decise a fare un giro per il Paese. Era convinto che, se non avesse ingannato il tempo in qualche modo, la noia lo avrebbe ucciso.
    Decise quindi di mettersi in marcia e, anche se il sole era solo un ricordo, decise anche di non togliersi il cappuccio di stracci.
    Quel copricapo improvvisato, almeno secondo l’opinione di Shirai, avrebbe impedito all’umidità di infiltrarsi nei muscoli e nelle ossa. Nonostante non sapesse se quello fosse un rimedio adatto o meno, si decise a provare visto che non costava nulla.

    Poche ore di cammino dopo, Shirai si ritrovò nel mezzo di un anonimo campo di Kiri.
    Una distesa erbosa, isolata e riparata ai lati dalle fronde grigio-verdastre della vegetazione mista a nebbia.
    Un luogo tranquillo lontano da tutto e tutti, l’ideale poter riposare e far scorrere le sabbie del tempo.
    Il mal di testa era ancora presente, anche se in maniera lieve. La nausea invece era già un ricordo, seppur recente.
    Rimase per alcuni minuti in piedi con gli occhi chiusi, tastando la gravità di quei suoi sintomi.
    Alla fine del suo check-up così amatoriale e grossolano, si convinse che i suoi mali non erano poi un granchè.
    Riaprì quindi gli occhi e vide una delle poche persone che non avrebbe voluto vedere, uno dei genin di Kiri che aveva collaborato nella sua prima missione all’estero.

    Maledizione.. e ora? spero non mi riconosca. Ma che dico, come fa a non riconoscermi?... devo scappare? no, no… partirebbe un inseguimento e sono in terra ostile. Quindi che fare? se lo uccido, mi ritroverei braccato in men che non si dice.
    Ma certo, il copricapo che ho in testa mi copre in gran parte la faccia. Questo coltrone, dovrebbe nascondere abbastanza bene la mia identità. Che fortuna. Spero solo regga e non mi cada. In ogni caso devo fare in modo di estrarre l’arma senza insospettirlo, per evitare complicazioni e permettermi di difendere o attaccare.


    Ma certo, potrei proporgli un allenamento. Rischioso, ma mi servirà per distendere i muscoli ed è un’ottima scusa per impugnare la spada.

    Salve, mi chiamo Kashi Shiba e sono un soldato di Tetsu Est. Per venire qui ho preso un’insolazione. Scusa il mio aspetto, ma devo tenermi questo coso in capo per evitare che la mia pelle chiara peggiori.
    Ad ogni modo, ti va di allenarti con me? devo distendermi dopo questo lungo viaggio.


    Shirai si sforzò di parlare con una intonazione particolarmente nasale, in modo da camuffare la propria voce, anche a costo di risultare un po’ grottesco.

    Salve, mi chiamo Atshushi e mi è stato appena detto che dovrei battermi con voi due, o sbaglio?

    Ci deve essere un errore perchè io capito qui per caso. Ma, ad ogni modo, stavo giusto chiedendo uno scontro amichevole a questo ragazzo, se volete unirvi… siete ben accetto

    Shirai si morse la lingua nel momento in cui capì che l’ultimo arrivato non era un semplice soldato o, come si usava dire nel mondo ninja, un Genin.
    No, quello era più di un semplice avversario, quel ragazzo era un Chunin, un Sergente. Il giovane albino si era cacciato in un bel guaio, ma ormai era in ballo e doveva ballare.

    Vi chiedo soltanto di non esagerare perché io non cercherò di farvi del male. Io devo capire fino a che punto posso spingermi dopo… beh… diciamo che sono ancora convalescente. Invece voi vorrete sfruttare la situazione per mettervi alla prova contro un vostro superiore, dico bene? Non vorrei deludere le vostre aspettative, ma non aspettatevi molto da me. Non sono esattamente al massimo
    … Quando volete, possiamo cominciare. Forse è meglio se siate voi a cominciare


    Le paure di Shirai si erano rivelate un po’ troppo grandi. Forse, se avesse fatto attenzione, se la sarebbe cavata e, allo stesso tempo, avrebbe misurato le proprie forze contro un avversario a lui superiore. Prese fiato come per convincersi sul da farsi e poi aggiunse:

    Accetto, anche se il mio codice di condotta mi impedirebbe di combattere con una persona convalescente, soprattutto in superiorità numerica. Quindi avrò il massimo riguardo nei vostri confronti, ve lo garantisco.


    Poi rivolgendosi all’altro, aggiunse:

    Se sei d’accordo anche tu, apri pure le danza. Io ti seguirò a ruota.


    Shirai si mise in posizione di difesa, estraendo la spada dal proprio fodero e posizionandola davanti al proprio busto. Poi non rimase che attendere l'inizio dello scontro.


    Scheda


    Resistenza: 200
    Stamina: 50
     
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    Una voce che proveniva al di fuori dell’abitazione tuonò:
    -Suzaku Kaguya!
    Mi svegliai di soprassalto e non potei far altro che pensare: Chi diamine è?
    Scesi di corsa con un espressione trucida in volta che avrebbe palesemente manifestato il mio umore. Aprii la porta per controllare chi fosse il disturbatore. A quanto pareva era un chunin di Kiri. Il giubbotto e l’atteggiamento spavaldo me la facevano ben capire.
    -C’è bisogno di te. Un ragazzo, un neo-chunin sopravvissuto all’esplosione della battaglia del golfo degli squali deve continuare il suo processo di riabilitazione. Così tu dovrai aiutarlo in una sessione di combattimento.
    Ci pensai un momento. Io contro un chunin? Doveva essere messo male, poveraccio.
    -Va bene, sono pronto.....quasi.
    Mi guardò storto.
    -Non avevi comunque scelta.
    Il chunin sorrise, anche se il suo sguardo rimaneva terribilmente serio.
    -Vai al campo, subito.
    -Agli ordini!
    Di fretta mi vestii e mi attardai solo per prendere una mela da mangiare sulla strada.
    ——
    Il campo di addestramento si trovava poco al di là del villaggio. Non ci avevo mai combattuto prima, però avevo la sensazione che sarebbe stata una bella giornata. Chissà chi avrei incontrato, contro cosa avrei combattuto.....Dopo tutto l’avversario era un chunin e avrebbe sicuramente dimostrato perché era stato promosso.
    Arrivai per ultimo al campo. Già due ninja tastavano l’erba della zona. Uno mi si avvicinò e si dichiarò come samurai di Tetsu Est. La sua voce avevo un qualcosa di strano, una sfumatura strana. Forse era solo colpa di un raffreddore. Però il mio udito mi diceva di stare attento.
    -Piacere sono Suzaku Kaguya, mi piacerebbe allenarmi con te però mi è stato ordinato di aiutare nella riabilitazione un certo Chunin di cui ora non ricordo esattamente il nome....
    Si avvicinò l’altro ragazzo che si presentò a sua volta. Era lui il chunin.
    Sembrava un po’ malandato, però probabilmente nascondeva qualche carta nella manica.
    -Mi è stato ordinato di aiutarti in un combattimento, mi è stato anche detto del tuo processo di guarigione. Però devo essere schietto, per aiutarti devo dare il mio massimo, qui, ora, dove sappiamo che nessuno rischia la vita. Questo momento è decisivo per capire se puoi ritornare alla tua vita da ninja o meno, comprendi?
    Anche Kashi promise di dare il massimo e disse che mi avrebbe seguito a ruota.
    Così estrassi un osso dal mio braccio, un rivolo di sangue uscì dalla ferita.
    -Iniziamo?
    Resistenza:250
    Stamina:100-15=85
    Azioni:
    Estrazione spada d’ossa


    Edited by Capitan Steg - 19/11/2018, 20:58
     
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    Mi è stato ordinato di aiutarti in un combattimento, mi è stato anche detto del tuo processo di guarigione. Però devo essere schietto, per aiutarti devo dare il mio massimo, qui, ora, dove sappiamo che nessuno rischia la vita. Questo momento è deciso per capire se puoi ritornare alla tua vita da ninja o meno, comprendi?

    Speriamo davvero che nessuno rischi la vita… forse non direbbero così se sapessero la verità su di me...
    Shirai ma in cosa ti sei andato a ficcare? Stai giocando con il fuoco e se non vuoi bruciarti, devi farla finita in poco tempo, prima che ti qualcuno ti scopra...
    Che ansia.


    Shirai ben sapeva di avere poco tempo per concludere quello scontro.
    Non poteva permettersi di gingillarsi troppo, altrimenti sarebbe esponenzialmente aumentata la probabilità di essere arrestato o ucciso.
    Forse, il soldato del ferro avrebbe dovuto rifiutare in partenza quell’incontro, ma ormai era tardi e non gli restava che affrontare quella ardua ma affascinante sfida.
    Proprio il fascino della competizione aveva reso impudente il ragazzo, che, adesso, non avrebbe dovuto che combattere e sperare di non imbattersi in brutte sorprese o scomodi imprevisti.
    Perchè, nonostante l’avversario fosse in inferiorità numerica, convalescente e acciaccato, Shirai sapeva di non avere molte possibilità contro un Chunin.
    Sconfiggere un Sergente non era un compito alla sua portata, poiché non aveva i mezzi tecnici per battersi con un avversario tanto abile. Peccava sia di esperienza che di preparazione psico/fisica. Non poteva contare veramente su nulla, se non su di una spada corta e le due braccia che la impugnavano. Tutto questo lo gasava da una parte, terrorizzandolo dall’altra.

    Poteva contare su un compagno, infatti non sarebbe stato solo in questo scontro. Ad affiancarlo ci sarebbe stato un suo pari grado di Kiri, un giovane Genin che però, come lo stesso Shirai, non sembrava avere gli strumenti adatti per fronteggiare il nemico.
    Forse, per poterne uscire decorosamente, si sarebbero dovuti dar man forte l’un con l’altro. Suo malgrado però, Shirai non era incline al gioco di squadra. Non riusciva a relazionarsi con le persone, né tanto meno a creare un feeling in grado di cooperare e, per questo, ill suo non essere empatico, si sarebbe rivelato il suo più grande nemico quel giorno.

    Inoltre, oltre a non essere un tipo socievole e collaborativo, Shirai non riusciva a confidare sulle abilità altrui. Non era semplice per il soldato di Tetsu affidarsi agli altri, preferendo infatti non delegare mai quello che poteva fare da solo.
    Questa volta però, non avrebbe avuto scelta e avrebbe dovuto contare sul ninja di Kiri e sulle sue strambe abilità.

    Talenti così particolari che avevano fatto sì che fuoriuscisse dal corpo del giovane, una sorta di bastone d’osso.
    Per un attimo Shirai rimase attonito e disgustato, incredulo su quello che era appena accaduto. All’idea di quell’osso che fuoriusciva dal corpo del ragazzo, ebbe un breve spasmo.
    Si chiese quanto dolore avesse provato, ma cercò di dimenticare subito quel pensiero. Il solo rifletterci, lo faceva rabbrividire.

    Il soldato di Tetsu decise di non perdere altro tempo e, considerando l’aiuto del suo alleato, decise di optare per un’offensiva a tenaglia.
    Secondo Shirai infatti, l’unico modo per non essere distrutti in pochi istanti, era quello di attaccare da due punti diversi e fra loro distanti.
    Un accerchiamento avrebbe diminuito le possibilità di essere bersagliati contemporaneamente, costringendo il Chunin a dividere la sua attenzione su due fronti diversi.
    Al sussurro rauco di:

    “Attacco a tenaglia”

    Shirai prese a correre verso sinistra, cercando di aggirare lateralmente il Chunin.
    Durante la corsa che lo avrebbe portato ad arrivare dal lato destro del Chunin, Shirai avrebbe tentato di comporre i sigilli per effettuare la tecnica della Moltiplicazione e, facendo confluire il Chakra dentro il suo corpo, avrebbe tentato di creare cinque cloni dalle sue fattezze.
    Quel trucchetto, se fosse riuscito, avrebbe avuto lo scopo di diminuire la possibilità di essere colpito e, allo stesso tempo, avrebbe aumentato il dispendio di attenzione del Chunin verso di lui. Questo, almeno nelle speranze di Shirai, avrebbe creato uno spiraglio per il giovane Genin dell’acqua.


    Al fine di aumentare ulteriormente la confusione intorno a sé stesso e, in questo modo, deconcentrare il Chunin dal ragazzo di Kiri, Shirai tentò di sfoderare la sua spada e, facendo ruoteare il braccio destroin senso orario, cercò di utilizzare la tecnica della Nebbiosa Notte Lunare.
    Quella tecnica permetteva al giovane di scomparire e riapparire come se fosse una luce malfunzionante di un sordido vicolo di periferia.
    La tecnica della Nebbiosa Notte Lunare, unita a quella della Moltiplicazione e alla grande aderenza e spinta dei suoi sandali chiodati, avrebbero dovuto essere una buona base sulla quale tentare di colpire il Chunin.

    Perchè non bastava distrarre solamente il nemico senza attaccarlo, altrimenti questi, prima o poi, avrebbe iniziato ad ignorare completamente il giovane soldato a discapito del ragazzo di Kiri.
    Quindi, al fine di mantenere alta l'attenzione, Shirai avrebbe provato a proseguire con un attacco di spada, la Decapitazione della Luna Crescente.
    Tentando uno Sgualembro Roverso, Shirai avrebbe provato ad attaccare con un colpo obliquo diretto dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra.
    La lama, formando un arco nell’aria, avrebbe dovuto abbattersi fra spalla e braccio dell’avversario.
    Per concludere e per non dare respiro all’avversario, Shirai avrebbe concluso con una ginocchiata diretta allo stomaco dell’avversario e ina diretta al volto.


    Scheda

    ---------

    Azioni:

    Moltiplicazione
    Decapitazione della Luna Crescente + Sandali Chiodati (solo risucita) + Nebbiosa Notte Lunare + Maestra Militare II°
    Ginocchiata al petto + Sandali Chiodati (solo risucita) + Maesttria Meteora I° + Maestra Militare II°
    Ginocchiata al volto + Sandali Chiodati (solo risucita) + Maesttria Meteora I° + Maestra Militare II°

    ---------
    Stat:
    Resistenza 200 - 18 - 10 - 1 -1 = 170
    Stamina 50 - 5 = 45

    -------

    Note:
    Militaristiche strategiche II° Livello
    - Conoscenza delle metodologie di guerriglia e guerra aperta, guerra in mare, tattiche militari
    - conoscenza dei metodi più efficaci di spionaggio
    - conoscenza di vecchi generali e metodi bellici del passato
    - Capacità di avere un ulteriore Bonus strategico di +10 sulle azioni che il Master arbitrerà
    - Se Leader di un Team, in azioni coordinate, il gruppo avrà un bonus sulle azioni di +10 (valgono anche azioni cooperative con un compagno qualsiasi)
    - I bonus delle Trappole create con la Maestria: It's a Trap sono migliorati di 5 punti (sia sulla riuscita che sul danno)

    Meteora I° livello (Gambe)
    I° Livello: Cataclisma
    Capacità acquisita da chiunque sia introdotto al combattimento corpo a corpo senza nessun tipo di armi. Difatti, allenatisi duramente, gli shinobi diverranno capaci di combattere con braccia e gambe senza subire alcun tipo di ritorcimento, potendo eccellere in una delle due arti senza che ciò vada a discapito dell'altra.
    Costo:
    Requisiti: 35 Agilità, 35 Taijutsu
    Effetti: - Ci si potrà specializzare nel combattimento con le braccia o con le gambe, scegliendo un solo tipo (da comunicare all'acquisto)
    - La scelta della specializzazione non attua alcun tipo di malus e non preclude l'acquisto dei livelli successivi
    - Si avrà un bonus di +10 su Riuscita e Danno di qualsiasi azione fisica/Taijutsu apportata senza alcun tipo di armi e con il tipo di combattimento in cui ci si specializza (braccia o gambe)
     
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    Il chunin ci avrebbe lasciato la prima mossa. Dal mio punto di vista tutta questa situazione mi avrebbe dato la possibilità di mettermi alla prova, però vedersela con un chunin, anche in superiorità numerica, era un brutto affare. Avevo in mano la mia katana d’osso che mi rassicurava, ma la distanza da me e il nostro avversario era pressapoco di 5-6 metri. Per attaccarlo mi sarei dovuto avvicinare.
    L’unica possibilità di quello scontro era sfruttare degli attacchi combinati, infatti l’altro ragazzo ebbe la stessa idea, sussurrando di attaccarlo con un attacco a tenaglia. Avrei voluto dirgli ottima idea, pero non c’era il tempo. Mi sentivo eccitato per il combattimento, non avevamo ancora iniziato eppure già mi sentivo più vivo.
    Così decisi di seguire la sua strategia spostandomi sulla destra e realizzando il Taijutsu chiamato entrata dinamica per avvicinarmi velocemente all’altro ninja di Kiri. Successivamente l’attacco vero e proprio sarebbe consistito nello sfruttare la tecnica della danza della camelia. Idealmente sarei dovuto trovarmi sempre vicino al nostro avversario così avrei concluso velocemente l’attacco con altri due fendenti realizzati con la mia katana.
    La danza avrebbe dovuto danneggiare fortemente l’avversario, mentre gli altri due fendenti, rivolti verso le gambe del chunin, avrebbero dovuto rallentarlo per il resto del combattimento. Nella mia mente sarebbe dovuto essere un attacco rapido e veloce, per sfruttare al massimo la superiorità numerica nei combattimenti corpo a corpo. In più questa strategia ci avrebbe permesso di capire difronte a che tipo di chunin ci trovavamo difronte.

    Resistenza:250-5-2-10=233
    Stamina:85

    Azioni:
    Entrata dinamica
    Danza della camelia
    Fendentix2

    Maestria combattente armato liv I (spade ad una mano)
     
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    Avvenne, all’inizio di quello scontro, una cosa che rimase particolarmente impressa nella mia mente. Il ragazzo più basso sollevò un braccio a mezz’aria e socchiuse gli occhi chiari concentrato. Sulla pelle del suo avambraccio si aprì un piccolo taglio dal quale scivolò un esiguo rivolo di sangue. Ne fuoriscì un materiale rigido e di color avorio, inspiegabilmente privo di macchie di sangue. Osservai la scena strofinandomi gli occhi per la meraviglia, mentre dal braccio del genin veniva estratta una lama ossea.

    -Dunque sei un portatore di innata.- constatai mentre con naturalezza il manipolatore di ossa impugnava quella spada organica come se fosse fatta di comune metallo. Avevo sentito parlare di un clan del nostro villaggio capace di plasmare il proprio scheletro per utilizzarlo come strumento da battaglia, ma non mi era mai capitato di vederli in azione con i miei occhi, almeno finora.

    L’incontro cominciò subito dopo, i due ragazzi, genin e samurai, corsero contro di me distanziandosi l’uno dall’altro come se avessero voluto prendermi in una morsa letale. Era logico che agissero così, perché avrebbero potuto colpirmi da più fronti e per me sarebbe stato molto complicato schivare sia a destra che a sinistra. Il samurai mi avrebbe assaltato da sinistra con la spada in pugno e con l’ausilio di alcune copie, probabilmente illusorie, mentre il genin sembrava intenzionato a caricarmi a testa bassa dalla parte opposta. Dal momento che davano l’idea di essere entrambi combattenti corpo a corpo, potevo avere una certa sicurezza nell’utilizzare i miei elementi senza incorrere in spiacevoli inconvenienti.

    Lanciai un’occhiata al samurai con la testa nascosta da una specie di sciarpa che lasciava scoperti soltanto occhi e bocca. Egli sembrava aver creato quelle copie soltanto per confondermi perché avanzò da solo roteando la spada a mezz’aria con un moto ipnotico allo scopo di distrarmi, come in effetti fece. Il mio connazionale, con la folta chioma nera mossa dal vento, mi arrivò addosso come una valanga con tutta l’intenzione di sferrarmi un violento calcio. Nel frattempo l’altro sparì quasi dalla mia vista per una manciata di secondi per ricomparire anche lui a una distanza pericolosamente ridotta con il lucido metallo della sua arma pronto a colpire. I miei riflessi e, soprattutto, la mia rapidità nell’impastare chakra era sensibilmente condizionata dall’operazione subita qualche settimana prima, così come la mia respirazione affannosa. Tuttavia quei due ragazzi erano davvero intenzionati a fare del loro meglio, ma era giusto così. Se non fossi stato in grado di competere contro di loro, voleva dire che non sarei stato pronto per una missione di rango B. Mi sarei sforzato di accumulare quanto più chakra possibile al centro del petto, senza muovere neanche un muscolo, restando impassibile di fronte al duplice assalto. Sarei sembrato come un manichino da allenamento, insofferente ai colpi che riceve. In realtà, mi sarei chiuso tra le pareti della mia mente, sentendo l’energia psicofisica accumularsi in me. Ne avrei chiamata quanta più possibile e poi avrei idealizzato l’immagine di una sfera il cui centro era il mio essere. Avrei potuto cominciare a sentire il chakra defluire dal mio corpo per espandersi nell’aria circostante, addensandosi e limandosi fino a diventare lisce pareti di un globo pervaso da fulmini e scariche elettriche. Avrei deliziato i miei avversari di uno dei jutsu difensivi più potenti che conoscevo.

    dtM05sr



    -Purazuma booru.- Avrei sussurato con un filo di voce, stanco per lo sforzo mentale e fisico.

    Se non fossero riusciti a fermare i loro calci, le loro lame, avrebbero colpito non la mia carne, bensì la barriera magica intorno a me, finendo inevitabilmente folgorati. Se tutto fosse andato per il peggio, se non fossi riuscito ad attivare la barriera in tempo in risposta all’attacco del samurai e del genin, avrei potuto contare pur sempre protezioni dislocate per tutto il corpo pronte ad attutire i danni. Ma sperai vivamente di non dovervi ricorrere.

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    Resistenza: 200
    Stamina: 400-25=375

    Azioni:
    Sfera di plasma

    Note:
    Riduzione del 20% a qualsiasi riuscita.
    Diciamo che ho dei dubbi su quale dei due attacchi parare perchè non riesco a capire quale avvenga prima. Nel mio post ho descritto che avvengono bene o male in simultanea, ma non so se ho fatto bene. Inoltre, da come ho descritto, le copie di Shirai non dovrebbero venirmi contro perchè non mi sembra che nel suo post abbia specificato di utilizzarle per attaccare. Non sono molto bravo di combattimenti, spero di aver fatto bene.
     
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    Responso nr.1 #


    Attacco -Shirai:

    -Moltiplicazione del corpo: Supporto (riesce)
    -Decapitazione della luna crescente + Nebbiosa notte lunare: 45 +45 +5(bonus tecnica)+5(Sandali)+10(maestria)+15= 125 (fallisce)
    Ginocchiata al petto: 45 +45 +5 +10= 105 (fallisce)
    Ginocchiata al volto: 45 +45 +5 +10= 105 (fallisce)


    Attacco -Suzuka:

    -Entrata dinamica: 45 +45 +3 +2= 95 (fallisce)
    Danza della camelia: fallisce
    Fendente: Fallisce
    Fendente: Fallisce



    Difesa -:Atshushi

    Sfera di plasma: 210 -20%= 168 +8= 176 (riesce) \ D20= 20


    Danni:
    Shirai: 40 +30 +9 (d20)= 79
    Suzuka:40 +30 +9(d20)= 79
    Atsushi:\\




    Narrazione Turno:
    Lo scontro inizia subito in quarta, con il team composto dal Genin di Kiri e dal Samurai, che in con una singola parola si misero d'accordo sul da farsi. Entrambi partirono all'attacco ai danni del Chunin di Kiri, cercando in un primo momento di confonderlo con delle copie, che però, rimasero immobili nello stesso punto in cui furono create.
    Fatto ciò, entreambi si lanciarono in un attacco a tenaglia, che però si arrestò quasi subito, poichè la veloce difesa del Chunin li folgorò, facendoli rimanere a terra paralizzati dalle saette.



    Situazione Finale:
    Sia Shirai che Suzaku sono a terra a circa due metri di distanza da Atshushi, paralizzati dalle saette. A circa 5 metri, 5 cloni di Shirai.

    Commenti Arbitro:
    ShiraiRiot Solo un appunto per il futuro: quando crei le copie, ruola che gli fai fare delle azioni, poichè sennò rimarrano ferme nello stesso punto in cui le hai evocate.
    Capitan Steg Nella prima azione ti ho inserito anche un lancio di dado per il fattore fortuna, ma è uscito solo un 2... proprio sfiga.
    tisy16 Al contrario di Cap, tu hai avuto fin troppa fortuna con il lancio del dado, un 20 spaccato sopra un d20, quindi li paralizzi entrambi.
    In più, shirai e Cap, da come il tutto è stato descritto e da come vi siete messi d'accordo, si evince che l'attacco è stato portato assieme in contemporanea. Se non fosse questo il caso, vi invito, per il futuro, di far capire meglio le vostre intenzioni :soso: Per qualsiasi cosa, potete mandarmi un MP
     
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    III



    I ragazzi sapevano il fatto loro, senza dubbio, ma forse per un colpo di fortuna o più probabilmente per la mia maggiore esperienza, riuscii a batterli sul tempo frapponendo tra me e loro una barriera elettrica. Mi arrivarono a ridosso contemporaneamente mentre sentii il mio petto svuotarsi di chakra per poi sentirlo materializzarsi intorno al mio corpo immobile, sfrigolando come grasso sul fuoco. La lama del samurai e il calcio del genin di kiri furono la loro prima e ultima mossa prima di restare folgorati dalla sfera. Assistetti impassibile alla scena. Rimasero per un attimo immobili, come statue tese per sferrare un colpo che si vedrà ai compiuto. Quando riuscirono finalmente a separarsi dalla mia protezione elettrica, gli occhi sbarrati persi nel vuoto, non accennavano a proseguire l'attacco, nè a prepararsi alla difesa. Dovevano essere rimasti paralizzati. Osservai il samurai, con le mani serrate sull'elsa dell'arma, i denti digrignati in un smorfia di contrazione. Capii in quell'istante di aver battuto quei due ragazzi col minimo sforzo. Mi chiesi inevitabilmente se fossero loro ad essere così inesperti da farsi mettere nel sacco oppure se era la mia abilità magica ad essere davvero tanto migliorata. Non riuscii ad attribuire quel successo alle mie doti, ma neanche potevo credere che fosse frutto unicamente di un loro errore. Un po' mi dispiacque per la sensazione che stavano provando quei due ragazzi. Io l'avevo provata nella battaglia del Golfo degli Squali e sapevo quanto orribile fosse sentirsi impotenti di fronte ad un avversario da battere.

    Eravamo molto vicini, in un triangolo immaginario con i vertici poco distanti l'uno dall'altro. Cercai nel borsello il cavo d'acciaio e lo divisi in due. Avrei richiamato un'esigua quantità di chakra e lo avrei lasciato impregnare il freddo metallo fino a quando non l'avrei percepito come un'estensione del mio corpo. Allora avrei tentato di carpire i corpi folgorati e impietriti dei miei avversari avvolgendoli in una stretta che avrebbe dovuto significare per loro la fine dell'incontro. Repentinamente, mi sarei avvicinato al samurai, puntandogli il taglio della lama di un kunai alla gola, stando attento a non ferirlo. Le mie intenzioni non erano serie, non avrei mai tagliato la gola ad un ragazzo come si farebbe con un agnello. Volevo lanciare un messaggio chiaro e coinciso, inequivocabile: loro avevano perso ed erano alla mia mercé. Mi sarei voltato verso il mio conterraneo prima di pronunciarmi.

    -Dovreste stare più attenti prima di lanciarvi a testa bassa contro un avversario di cui non sapete nulla. Soprattutto perchè voi sfruttare le arti marziali per combattere e proprio per questo la vostra arma è anche il bene primario da difendere in combattimento. Se usate voi stessi come palle di cannone potreste finire sconfitti, o peggio, in un lampo. Non mi arrogo il diritto di farvi la paternale ora, anche perchè non credo di averne i requisiti dal momento che io stesso ho ancora molto da imparare.-

    Avrei stretto con più forza l'arma che impugnavo facendola oscillare a pochi centimetri dalla gola del samurai per dare un chiaro segnale.

    -Penso che possa definirmi vincitore o avete qualcosa in contrario? Potrai riferire al mandante della tua missione che sono più che pronto per la missione?- Chiesi rivolto sempre al genin di kiri.

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    Riduzione del 20% a qualsiasi riuscita.
    Non credo che avesse molto senso bersagliare due avversari inermi data la natura dello scontro. Sono stato sintetico, ma non c'era molto da aggiungere. Spero vada bene

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    Quello che il samurai più temeva, si è palesò in tutta la propria schiettezza.
    La disparità di forze tra il giovane ed il Chunin era disarmante, talmente incolmabile da paralizzare Shirai, sia nel corpo che nello spirito.
    In poco più di un singolo attimo, il samurai si ritrovò a terra, incapace di muoversi e scosso da improvvisi spasmi muscolari.
    E mentre il corpo difettava nei movimenti, anche la mente sembrava non voler più rispondere con la stessa velocità di prima.
    L’ansia e il terrore di non riuscire più a muoversi, fecero discendere un telo nero sugli occhi del ragazzo. L’oscurità lo inghiottì, mentre l’eco del fallimento gridava fra le pareti della mente.
    Ogni certezza gli era crollata addosso, come un palazzo scosso da un sisma.
    Era chiaro come il sole, non sarebbe mai riuscito a riportare la pace a Tetsu.
    Il velo di quell’illusione era stato strappato via dal Chunin.
    La speranza di diventare qualcosa di più di un semplice mercenario, si era spezzata irrimediabilmente. Shirai non era null’altro che un singolo granello di sabbia in una spiaggia smisurata e ricoperta di sangue. Tetsu, ferita e insanguinata, avrebbe dovuto trovare un eroe migliore, più competente.

    CITAZIONE
    Dovreste stare più attenti prima di lanciarvi a testa bassa contro un avversario di cui non sapete nulla. Soprattutto perchè voi sfruttare le arti marziali per combattere e proprio per questo la vostra arma è anche il bene primario da difendere in combattimento. Se usate voi stessi come palle di cannone potreste finire sconfitti, o peggio, in un lampo. Non mi arrogo il diritto di farvi la paternale ora, anche perchè non credo di averne i requisiti dal momento che io stesso ho ancora molto da imparare[...]
    Penso che possa definirmi vincitore o avete qualcosa in contrario? Potrai riferire al mandante della tua missione che sono più che pronto per la missione?

    Se avessi altre armi le userei.. ho solo le mie braccia e l’arma che impugno.. Non posso fare altro che gettermi nella mischia e farmi uccidere. Questo è quello che ci hanno insegnato a fare, così mi hanno indottrinato.
    Sono solo un pedone da Shoshi.



    Mi.. Mi.. Mi.. arrend.. arrendo.



    Shirai rimase sdraiato a contemplare il proprio misero futuro, aspettando che tornasse la capacità di muovere il proprio corpo.
    Non dovette aspettare a lungo, in pochi minuti il torpore dei muscoli divenne sempre meno intenso e il dolore si tramutò in un eco sempre più lontano.
    E se il corpo del samurai tornò ad essere quello di prima, lo spirito ebbe meno fortuna.
    La ferita portata dalla lama dell’impotenza, non si cicatrizzò quel giorno, lasciando Shirai sdraiato a contemplare il cielo plumbeo di Kiri.
     
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    Il chunin si era difeso bene, fin troppo bene. Attraverso un esplosione di elettricità ci aveva allontanato e allo stesso tempo ci aveva immobilizzato. Percepivo ancora l’elettricità che mi aveva colpito scorrere nel mio corpo. Delle scosse che non mi permettevano di controllare i miei arti. Inviavo un ordine con la mia mente, ma il mio braccio non lo seguiva. Era una situazione veramente spiacevole. E se non fossi più in grado di muovermi? No.... non avrebbe mai usato una tecnica così potente, probabilmente neanche ne conosceva una così. Però sarei rimasto paralizzato per un po’ e così anche il mio compagno. Idealmente la tattica sembrava buona, efficiente per una coppia di ninja che non si era mai vista. Eppure le conoscenze di un chunin erano troppo per noi. In una situazione reale saremmo morti. Così immobilizzati, ci avrebbero ucciso o al massimo catturati per raccogliere informazioni. Però in questo momento eravamo al “sicuro”. Paralizzati ed indifesi, però, fortunatamente alla mercé di un alleato.
    Questo ragazzo tirò fuori una catena e la usò per immobilizzarci. Allo stesso tempo ci chiese se fosse sufficiente e in più ci diede qualche dritta.
    Sicuramente avremmo potuto muoverci in maniera differente, magari saggiare le sue capacità, però era un chunin...anche se ferito sembrava molto più capace di noi. Avevamo provato a sfruttare il vantaggio numerico ma era comunque riuscito a comporre rapidamente i sigilli e a far esplodere una marea di scintille imprevedibile in grado di metterci fuori gioco entrambi.
    Si poteva tranquillamente dire che era stato sufficiente. Diamine non avevamo fatto ancora niente, neanche un colpo eravamo riusciti ad infliggere.

    -S-si può dire che sei pronto. Diamine se sei pronto.

    I muscoli si stavano pian piano riattivando. Finalmente potei alzarmi e mi avvicinai al chunin.

    Complimenti, anche se sei ferito sei comunque un portento! Ti auguro il meglio per l’incombente missione, porta in alto il nome dei ninja e di Kiri.

    Mi congedai e mi recai dal ninja che mi aveva dato l’incarico e molto semplicemente gli dissi che il chunin di nome Atshushi era pronto.

    Resistenza:233-79=154
    Stamina:85
     
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    Veloce e poco intenso, mi dispiace.. poteva nascere qualcosa d'interessante. Detto ciò, assegno l'exp.

    Tisy: Prendi il massimo -5
    Shirai: Prendi il massimo -3, mi è particolarmente piaciuto il post d'attacco
    Capitan: Prendi il minimo +6, diciamo che non ti sei impegnato troppo, so che puoi fare di meglio :soso:

    Per quanto riguarda me, prendo il minimo ed andiamo in pace.
     
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