[C] Un altro giro di giostra

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    Colui che è e si spera sarà

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    Salve, mi chiamo Zimasu e sono il proprietario di un grande parco di divertimenti alle porte di Konoha,
    scrivo questa missiva a tutti i villaggi per richiedere un aiuto:due giorni fa è stato trovato il cadavere di un giovane ragazzo all'interno del parco e dato che noi non sappiamo dove mettere le mani abbiamo bisogno di chiunque sia disposto ad aiutarci, vi prego fate presto. Appuntamento alle porte del suddetto villaggio alle 9:00 il xx/xx.

    Distinti Saluti,

    Zimasu Jimpachi
     
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    Ero rientrato al villaggio ormai da qualche giorno, l’umiliante fallimento riportato a Oto mi bruciava ancora ma ero più che mai deciso a prendermi la mia rivincita sulla sorte. Ciò di cui avevo bisogno era una nuova missione, così di buon mattino mi diressi verso la bacheca del villaggio in modo da poterne scegliere una. Dopo svariati minuti passati a spulciare le varie disponibili, una mi incuriosì particolarmente.

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    Salve, mi chiamo Zimasu e sono il proprietario di un grande parco di divertimenti alle porte di Konoha,
    scrivo questa missiva a tutti i villaggi per richiedere un aiuto:due giorni fa è stato trovato il cadavere di un giovane ragazzo all'interno del parco e dato che noi non sappiamo dove mettere le mani abbiamo bisogno di chiunque sia disposto ad aiutarci, vi prego fate presto. Appuntamento alle porte del suddetto villaggio alle 9:00 il xx/xx.

    Distinti Saluti,

    Zimasu Jimpachi

    Konoha, uno dei più importanti paesi ninja, già solo per quello sarebbe valsa la pena accettarla, poi si parlava di un cadavere, ragione in più per sceglierla visto erano stati proprio dei cadaveri ad avere la meglio su tutti noi li ad Oto. Certo non era la stessa cosa, ma nella mia testa era un collegamento degno di nota. La decisione ormai era presa, non mi restava che prepararmi ed intraprendere quel viaggio in compagnia del mio maestro. Non persi tempo ed andai subito a cercarlo in modo da aggiornarlo sulla mia decisione e permettergli di occuparsi della parte burocratica, io nel frattempo ne avrei approfittato per prepararmi adeguatamente.

    Questa volta le cose andranno diversamente!

    Fu con quelle parole cariche di determinazione che, una volta pronti a partire, avrei lasciato nuovamente il villaggio pronto all’avventura. Questa volta il viaggio fu molto più breve, il Paese del Fuoco era confinante col nostro nonché con un habitat abbastanza simile, seppur le sue grandi foreste non poterono che incantarmi. Certo l’assenza di cascate e torrenti era una grande pecca per me che ero abituato a quella vista e quei rumori, ma il vento tra le fronde ed il brusio della natura erano delle valide alternative, quei fiumiciattoli che incrociavamo poi lungo il tragitto facevano da ponte tra i due ambienti facendomi sentire in un certo senso vicino a casa. Trascorse poco più di un giorno prima che le porte di Konoha si palesassero davanti ai nostri occhi, la tabella di marcia era stata ampiamente rispettata ed anzi ero giunto lì con un’ampia ora di anticipo. Fu così che ne approfittammo per comunicare agli shinobi di turno alle porte del mio arrivo e del motivo per cui ero lì, così tra una chiacchiera ed una scartoffia il tempo trascorse e l’orario stabilito giunse.

    Sensei… Io vado, questa volta niente errori!

    Stavo parlando più con me stesso che con lui e la cosa sembrò quanto mai chiara, il suo salutò fu un semplice sorriso carico di fiducia che servì certamente a darmi una carica in più ed una serenità che forse avevo iniziato a perdere per l’ossessione generata dal precedente fallimento. Mi decisi così a cercare questo Zimasu Jimpachi e dare il via ai giochi.

    Ken Fudo

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    Edited by Roy90 - 28/4/2018, 22:29
     
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    Qualcuno un giorno mi disse che avrei dovuto riposare maggiormente, un amico di mamma che soleva capitare spesso nella casa che condividevo con lei. Egli mi vedeva sempre immerso nei miei esperimenti, oppure di fuori ad allenarmi, e ogni volta che veniva a trovarci io ero preso dal far qualcosa. Non mi trovava mai a non far niente. Io gli risposi che mi sarei riposato, si, ma solo dal giorno in cui sarei morto, in avanti. Fedele alle mie convinzioni perciò, senza nemmeno tornare in patria, accettai un secondo incarico nei pressi di Konoha. L’ultima missione era andata bene, molto bene direi, avevamo risolto il problema senza nemmeno troppe difficoltà, motivo per cui non avevo necessità di far passare del tempo tra un incarico e l’altro. Mi trovavo a Konoha, stavo mangiando un corposo pasto che mi avrebbe dovuto saziare fino al mio ritorno in patria, quando un curioso messaggio affisso su di un muro attirò la mia curiosità.

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    Salve, mi chiamo Zimasu e sono il proprietario di un grande parco di divertimenti alle porte di Konoha,
    scrivo questa missiva a tutti i villaggi per richiedere un aiuto: due giorni fa è stato trovato il cadavere di un giovane ragazzo all'interno del parco e dato che noi non sappiamo dove mettere le mani abbiamo bisogno di chiunque sia disposto ad aiutarci, vi prego fate presto. Appuntamento alle porte del suddetto villaggio alle 9:00 il xx/xx.

    Distinti Saluti,

    Zimasu Jimpachi

    Sembrava un caso fatto a posta per me. Viste le mie doti investigative non potevo sottrarmi a quello che ai miei occhi si presentava come un dovere, e a discapito di quelli che solitamente erano dei precisi ordini di rientro, decisi che avrei rimandato il mio ritorno in patria. Potevo infatti approfittare della presenza in loco delle mie due personali “guardie del corpo”. I due ishivariani che mi seguivano dall’incidente con Atshushi infatti erano abbastanza alti in grado da potermi dare il permesso per quel che stavo per fare. Sebbene Midala fosse una vera artista nel non farsi ne avvicinare ne notare in qualsiasi situazione, al contrario Mr. Popo era impossibile da non notare per chi sapeva bene osservare. Ad esempio in quel momento sapevo benissimo che entrambi si trovavano nella mia stessa piazza, era uno dei centri maggiormente affollati di konoha, loro avevano il compito di seguirmi e accertarsi che fossi tornato a casa, inoltre nel quartiere poliglotta si potevano mangiare le migliori prelibatezze di tutto il mondo ninja, e bastava osservare Popo per capire quanto amasse mangiare. Lo trovai infatti in coda a un sushi bar il cui proprietario era di origini Kiriane, i migliori se si parla di pesce. Non sto nemmeno a dirvi quanto sia introvabile un po’ di pesce fresco dalle parti di Ishivar.

    Che c’è ragazzo? Immagino tu non sia qui per il pesce crudo…

    No, infatti. Voglio rimandare il mio rientro, ho intenzione di accettare un altro incarico!

    Si, abbiamo visto il messaggio e sapevamo che non saresti tornato. Midala è già tornata in patria a fare rapporto, resterò io a controllarti. Non preoccuparti.

    Perfetto, non potevo chiedere di meglio. Ora non mi restava che attendere, per recarmi poi al luogo dell’appuntamento all’ora stabilita.
     
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  4. OldSnake03
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    Si va in scena! Di nuovo... - Prima missione di livello C! -
    8:00 del mattino, bar “Tenzu” zona ovest del villaggio. Soundtrack: Naruto UNS3, KONOHA THEME.

    Che periodaccio amici miei, tra missioni al limite del ridicolo e allenamenti per diventare un vero shinobi... Ma quella mattinata era l’inizio di una giornata destinata ad essere pesante per colpa della mia prima missione di livello C che da lì a poco avrei dovuto affrontare. Per stemperare la tensione del momento io e Denki ci recammmo proprio in un bar rinomato bar per parlare un po’ riguardo all’evento imminente: ci eravamo piazzati in un tavolino messo all’angolo del locale ed eravamo seduti uno di fronte all’altro, io sorseggiavo un cappucino mentre Denki fumava come al suo solito. La discussione era iniziata con i soliti discorsi della “prima volta” poi cominciammo a discutere di cose serie e molto importanti dopo poco:


    « Allora, Hideki, ti ricordi la classifica di pericolosità delle missioni di cui ti ho parlato? Immagino che tu sappia a cosa stai andando incontro *aspira dalla sigaretta*.»



    «Si, lo so, roba seria... spero di non andarmi a cacciare in pessime situazioni...*sorseggia il cappuccino* »



    Ammetto che all’epoca ero un misto di panico e eccitazione personificato.. la paura era tangibile... rischiavo di morire! Mica scherziamo... però ero pronto a tutto, alla fine ero determinato e deciso coem mio solito. La discussione continuò:


    «Mph, bravo, vedo che hai accettato questa realtà... fatti valere e cerca di esprimerti al meglio delle tue qualità quando sarai sul campo. Devo dire però che la situazione non è molto rassicurante, avrai a che fare con degli assassini... appena li vedi, non avere pietà e non farti piegare dalla paura, usa bene il mio regalo Hideki, usalo con cura e tornerai a casa tutto intero.»



    Denki si riferiva alle spade che mi aveva regalato una settimana prima al villaggio di Kumo per il mio allenamento speciale, spade che tenevo sulla schiena con orgoglio, grazie al suo addestramento non avevo più paura di affrontare gente pericolosa come quegli assassini citati nel testo della missione, ero pronto a uccidere se necessario ma... in realtà non volevo farlo. Vero, alle volte sei costretto, non hai scelta... in “quei casì mi sarei comportato da uomo” dicevo fra me e me la sera prima, ma diciamoci la verità: avevo solo 13 anni, ero comunque un ragazzino, non un adulto pronto a tutto e con anni di esperienza dietro le spalle. Comunque, tornando a noi: io risposi a Denki con decisione e determinazione, si poteva capire dallo sguardo fiero che avevo in quel momento:


    «Ti dimostrerò che le mie abilità sono straordinarie! Te lo prometto! *finisce il cappuccino e lo posa sul tavolino*»



    «Se sei così pronto e carico... perché non vai ora all’appuntamento? Arrivare prima ti aiuterà a sciogliere un po’ la tensione, almeno con me, questa tattica funziona *aspira dalla sigaretta*.»



    «Ma sono ancora le 8 e un quarto! Che faccio nel frattempo? »



    «Ma per caso sei lo stesso ragazzo che mi diceva che per i sognatori la miglior medicina è pensare?»



    «Ah, mi spiazzi sempre... a questo punto io vado, ci vediamo dopo Denki! Se credi in me, non preoccuparti!»



    «E chi ti dice niente? Vai ora, rendimi fiero di te, se porterai a compimento questa missione, ti offro la cena per stasera, promesso.»



    «Corro!»



    Mi alzai e mentre andavo via salutai Denki, che rispose a sua volta con un cenno, poi uscii dal bar e mi misi a passeggiare allegramente in direzione del punto d’incontro. Poi, per puro istinto, dopo qualche metro, decisi di salire sul tetto più alto lì vicino e di sdraiarmi con calma su di esso. Appena mi sistemai, cominciai a pensare e a sognare tante cose, e mi ricordai anche delle procedure standard da attuare per unire almeno professionalmente la squadra... solite cose insomma. Dopo tanto tempo mi rialzai e mi rimisi in marcia: arrivai al punto di incontro che erano le 8:45, in anticipo ma in vantaggio, pensai. Mi appoggiai su un muretto lì vicino, abbastanza comodo da permettermi di leggere un libro che tenevo in tasca: “Potere e Sapienza”, questo era il titolo, era un romanzo che parlava di una rivalità in amore che degenerava nel tempo, interessante ma nulla di più, almeno era perfetto per staccare un pò la mente dal resto del mondo.

    A proposito, tu che leggi, ti sarai chiesto come ho fatto a essere accettato in una missione qui a Konoha... ti dico solo che c’era un certo Jonin di nome Denki che si divertiva a spronarmi spedendomi in giro per il mondo ninja per farmi fare fare missioni sempre più difficili... raccomandato per tirarmi le zappe sui piedi... che addestramento strano, non trovi?Lo pensavo anche io, ma tutto aveva un senso e te lo spiegherò... ma in un’altra sede.

    Post lungo ma mi ci sono dedicato.









    <oldsnake03>


    Edited by OldSnake03 - 31/5/2018, 10:54
     
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    "Mamma mia che caldo, quando le temperature si alzano così tanto davvero non si resiste..."

    L'uomo che si stava lamentando era il signor Zimasu, un non più giovane maschio sulla cinquantina a cui nessuno avrebbe mai dato meno di sessant'anni, era davvero raro trovare qualcuno che avesse l'audacia di fare commenti del genere in primavera, dove le miti temperature ed il tranquillo sole si sposavano alla perfezione, ma in fondo era proprio quello il bello no? Con la fronte imperlata di sudore e una pazienza da sempre assente, l'uomo alternava solitarie lamentele a sguardi sul suo piccolo ma prezioso orologio da taschino che tirava fuori con notevole delicatezza dal suo elegante vestito, era certo che se qualcuno non si fosse presentato alla nove in punto sarebbe andato a protestare con veemenza all'ufficio del Kage in persona, quella noiosa ma necessaria gita gli stava facendo perdere una quantità di soldi astronomica. Per fortuna dei giovani accorsero, uno alla volta e tre in totale si avvicinarono all'uomo che non aveva avuto bisogno di presentazioni, dato che persino i passanti si erano accorti di quanto quell'uomo fosse fuori posto in un luogo del genere:

    "Oh menomale, mi stavano già per partire i cinque minuti..."

    Tono abbastanza acido, voce leggermente bassa e stridula, di certo non il miglior biglietto da visita, ma a lui decisamente non importava, nella maggior parte dei casi lasciava parlare i suoi soldi e anche in quel caso non avrebbe fatto diversamente:

    "Bene ve la faccio semplice perché ho già perso troppo tempo qui, ho bisogno di voi per un lavoro discreto per il quale verrete ben pagati, a patto che nulla si sappia in giro..."

    L'uomo si guardò intorno qualche secondo, controllando che nessuno li stesse ascoltando, poi continuò a parlare:

    "Vi darò i dettagli quando saremo nel mio ufficio, quindi non mi fate domande durante il viaggio perchè non vi dirò nulla!"

    Di bene in meglio, Zimasu abbinò alla strigliata anche un'occhiataccia che passò piano piano a tutti e tre i giovani Genin, che cosa si doveva sentire volendo aiutare il prossimo! Passati pochi secondi quella strana scenetta finì e l'uomo, senza aggiungere altro, si avviò semplicemente verso la sua destinazione, ossia un giovane ragazzo di diversi anni più grande dei ninja che stava appoggiato distrattamente a quella che sembrava una specie di grossa carriola con le ruote che sorreggevano un cubo di legno con finestre e un comodo sedile foderato di una stoffa di color rosa, difficile che qualcuno avesse mai visto qualcosa del genere, sebbene la sua funzione parve abbastanza ovvia: comodo modo di viaggiare per chi aveva soldi da buttare e poco interesse per gli altri:

    "Non fatemi ripetere, a passo svelto dovremmo arrivare a destinazione prima di sera, susu!"

    Al comando il ragazzo tirò un sospiro affranto prima di prendere i manici di quell'affare e cominciare a camminare a passo svelto trascinando il tutto con sé, la missione, anche se in modo bizzarro, era finalmente cominciata.

    Good, partiamo con calma, vi lascio libere le interazioni tra voi, descrivetemi il viaggio ricordandovi in che paese siete, un bel post descrittivo che non fa mai male e poi si passa alle cose divertenti :rosa:
     
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  6. OldSnake03
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    MA MI HA NOTATO IL VECCHIETTO? - INCONTRO CON IL PROPRIETARIO DEL PARCO! -

    Mentre leggevo io libro la tensione stava diminuendo sempre di più, complice anche la particolarità della storia che stavo seguendo. Mi riportò alla realtà il numero della pagina che stavo leggendo alle in quel momento: ero arrivato alla pagina 278 quando ero partito dalla 153. Inutile dire che il mio istinto mi urlò a squarciagola di smettere di leggere e fortunatamente lo ascoltai. Chusi il libro e cominciai a osservare la zona, notai un vecchietto impaziente che aspettava proprio nel punto di incontro con il relatore della mia missione. Non c’erano dubbi, era palesemente il proprietario del parco in cerca d’aiuto, il momento di impegnarai era più vicino che mai. Mi staccai dal muro spingendomi con le mani e andai in direzione del vecchio, dopo qualche minuto, arrivai da lui e con atteggiamento rilassato lo salutai e mi presentai.

    «Salve, lei è il proprietario del parco divertimenti quì vicino?»


    Penso che il vecchio non ebbe il tempo ad elaborare una risposta personale perché proprio in quel momento arrivarono gli altri due ninja che avevano deciso di accettare l’incarico oltre a me. Di fatto il vecchio rispose in modo cortese riferendosi a tutti i presenti. Decisi allora di presentarmi, tanto era l’unica cosa utile che potevo fare in quel momento a causa delle volontà del vecchio.

    «Beh, credo sia il momento delle presentazioni, ciao a tutti! Il mio nome è Hideki Ishikawa e sono di Kumo, posso vanntare di ottime conoscenze strategiche certificate. pertanto affidatevi pure al sottoscritto per la gestione del gruppo. *sorride e fa il segno di vittoria*ler»


    Se mai avessero avuto un minimo di sale in zucca mi avrebbero ascoltato e sostenuto in tutte le situazioni e in quei momenti speravo solo che la situazione non si sarebbe ingarbugliata come il casino che mi era successo a Iwa poco tempo prima. Se solo quei due ninja mi avessero ascoltato... Sta di fatto che dall’aspetto mi sembravano persone serie, pregavo che lo fossero. Non feci in tempo a instaurare una discussione organizzativa perchè il vecchio ci troncò di netto con un invito a seguirlo nel luogo del misfatto. A quel punto mi incamminai, affiancandomi alla “carozza” in modo da poter discutere con toni rialssati con il vecchio.

    Onestamente il vecchio sembrava più interessato agli affari in malora che alla situazione di emergenza e alle sorti del povero ragazzo... se si fosse dimostrato realmente così avido e cinico l’avrei trattato malamente per il resto della nostra conoscenza, la gente che ragiona con i soldi per i propri vizi mi fa solamente imbestialire. Trattarli male è solo una gentilezza nei loro confonti.






    <oldsnake03>
     
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    Giunta l'ora X non dovetti aspettare molto per capire chi fosse il mandante, non si trattava certa di un simpaticone ma infondo non mi trovavo lì per fare amicizia. Oltre me avevano risposto all'appello altri due ninja ed il signor Zimasu ci esortò a non perdere tempo e raggiungere il luogo designato, era evidente che ci tenesse a mantenere un certo riserbo su tutta la situazione e la cosa non era certo rincuorante.

    La cosa sembra più seria di quanto si possa immaginare

    Pensai tra me e me, mentre uno degli altri genin si presentava sotto il nome di Hideki Ishikawa, autoproclamatosi abile stratega. La premessa non era delle migliori, infondo la presunzione ha sempre punito alla lunga.

    Io sono Ken Fudo... Vengo da Hekisui... Spero che andremo daccordo e riusciremo a formare una buona squadra!

    Dissi dando poi una breve occhiata al terzo ninja. Concluse le formalità seguimmo l'uomo fino a quella che sembrava una scatola con le ruote, ammetto che rimasi per un attimo stranito nel vedere quell'affare ma dopo poco tutto ebbe più senso. Era una specie di mezzo di trasporto e vi era un aitante ragazzo che portava quella specie di carretto con la forza delle braccia, cosa non facile dato il peso che doveva sopportare.

    Come immaginavo... Che persona ignobile... Deve essere uno di quei ricconi che pensano solo ai loro interessi!

    Non potei fare a meno di guardare Zinmasu con una certa aria disturbata ma non potevo fare più di tanto. Il viaggio era ormai iniziato e si procedeva a passo svelto verso la meta, come premesso dal vecchio, nessuno tentò di fare domande sull'accaduto, tutti attendevamo con impazienza di giungere nel suo ufficio ed avere finalmente delle chiarificazioni. Questa volta avrei dovuto fare attenzione ad ogni dettaglio e non tralasciare nulla, il passato mi faceva da monito e mi ricordava quanto importante fosse il mio impegno.

    Beh ragazzi, il viaggio è lungo e tantovale approfittarne per qualcosa di utile... Cerchiamo di conoscerci un pò meglio o quanto meno sapere quali sono le capacità principale degli altri... Io ad esempio sono specializzato nel corpo a corpo...

    A quel punto attesi eventuali risposte, il resto del viaggio trascorse abbastanza tranquillo e verso sera giungemmo finalmente a destinazione.

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    Cominciò così il viaggio verso una meta sconosciuta, nessuno dei giovani aveva la minima idea di dove si stessero dirigendo e dovendo seguire quella lenta carrozzella il tragitto parve infinitamente più lungo di quanto fosse in realtà,
    insomma non il modo migliore per prepararsi mentalmente alla missione, soprattutto perché oltre a non parlare molto tra di loro, i Genin non furono nemmeno aiutati dal paesaggio, senz'altro verde e rigoglioso ma piuttosto monotono, limitandosi a lunghi sentieri erbosi circondati da alti alberi dai grossi tronchi e dalle folte chiome che nonostante tutto creavano un interessante gioco di luci ed ombre al livello del terreno.
    Come preannunciato dal mandate della loro missione, il gruppo non riuscì ad intravedere l'arrivo prima che il sole fosse quasi in procinto di darsi il cambio con la luna, le temperature si erano via via sempre più abbassate e la luce con loro, dando una mano al vento che senza troppi convenevoli divento freddo ed insidioso, insinuandosi tra le pieghe dei vestiti dei nostri preparatissimi ninja:

    "Finalmente! Siete stati talmente lenti che quasi rischiavamo di passare la notte all'aperto, sono davvero allibito..."

    Un altro acido commento di quel simpatico uomo, non era senz'altro il primo e purtroppo per i ragazzi non sarebbe nemmeno l'ultimo; dopo pochi secondi da quelle parole il sentiero erboso che li aveva fedelmente portati a destinazione si aprì in un grosso spiazzale naturale circondato dagli alberi al cui c'entro di intravedevano una serie di strutture dall'architettura bizzarra che non avrebbe di certo lasciato gli osservatori indifferenti:

    "Benvenuti a Dream Land!"

    Zimasu completò il suo discorso scendendo dal suo comodo mezzo di trasporto, facendo tirare un breve sospiro di sollievo al ragazzo che lo aveva spinto fino a quel momento:

    "Guardate che bello il mio bambino, la mia creazione, la mia maximum opus!"

    Sì leggeva nei suoi occhi sognanti quanto credesse a quelle parole, sembrava quasi di essere sul punto di piangere, ma poi si trattenne cominciando a camminare per quei pochi metri che li separavano dal cancello d'ingresso e dalla notevole fila di persone, principalmente famiglie con bambini, che stavano aspettando la possibilità di fare il biglietto ed entrare:

    "Normalmente dovrei farvi pagare per l'ingresso in questo luogo glorioso, ma dato che ho bisogno di voi farò un eccezione..."

    Arrivati all'ingresso Zimasu fece un gesto alle guardie di sicurezza che vedendolo si affrettarono ad aprire i cancelli e a farli entrare, diverse persone si girarono ed indicarono l'uomo ed il suo gruppo con sguardi stupiti ed emozionati, altri invece si limitarono a delle facce invidiose, fare la fila difficilmente rendeva più gentili le persone.
    Superate le alte mura di ingresso, il parco di divertimenti si aprì in tutta la sua bellezza davanti ai nostri cari Genin, dovunque posassero lo sguardo c'erano persone intente a provare le varie attrazioni che il luogo sapeva offrire, il tutto condito da ristoranti, banchetti con dolci e zucchero filato e venditori di palloncini che facevano il possibile per rendere quel posto il paradiso dei bambini; il mittente della missione in ogni caso non rispose né riservò sorrisi a chi lo indicò o gli si avvicinò, si limitò ad andare dritto per dritto verso il suo ufficio, un semplice edificio bianco con il tetto azzurro posto alla destra dell'ingresso che gli riservava però un'ottima vista su tutta la sua opera. Dopo quel breve scorcio di un modo lontano da quello abituale, i Genin vennero senza troppi indugi condotti nella stanza dove solo a Zimasu e a pochi eletti era concesso entrare, un onore che però loro non potevano a pieno comprendere:

    "Perfetto, benvenuti nel mio sancta sanctorum, vi prego di non toccare niente dato che le cose che trovate qui dentro costano probabilmente più di voi..."

    L'uomo pronunciò quelle parole con aria seria prima di andarsi a sedere dietro la sua scrivania di color ebano, quasi come volesse far capire in maniera lampante che non avesse intenzione di scherzare su quel punto:

    "Chiarite le cose passiamo al lavoro: due giorni fa è stato ritrovato un inserviente morto dentro la fontana al centro del parco, fortunatamente siamo riusciti a non scatenare il panico facendo sparire il corpo dalla vista, ma la cosa che mi preoccupa è trovare chi ha fatto questo gesto e fermarlo, non mi interessano i suoi motivi o cosa dovete fare, basta che salvaguardate la sicurezza di questo parco, se si venisse a sapere una cosa del genere sarei costretto a chiudere i battenti ed è qualcosa di inaccettabile, perciò siate veloci, precisi e discreti..."

    Zimasu mise molta enfasi sulle sue ultime parole, tanto che ai giovani sarebbero quasi potute sembrare una lieve minaccia:

    "Bene ora sapete la situazione, non sprecate tempo ed andate su su! Qualsiasi domanda rivolgetela alla mia segreteria, io ho già perso fin troppo tempo..."

    Detto questo i ragazzi si videro più o meno costretti fuori dalla porta che si richiuse con leggera veemenza, certo non il miglior modo di mostrare ospitalità, ma almeno sapevano cosa dovevano fare riguardo alla missione, era già un inizio no?

    Cagnellone salta il turno per aver ritardato dopo la proroga richiesta, al prossimo strike fallisce la missione. Per il resto sapete cosa fare, descrivetemi il viaggio e se volete rivolgete qualche domanda alla segretaria, altrimenti a voi la mossa :rosa:
     
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    Il viaggio fu decisamente lungo e la poca propensione al dialogo del nostro datore di lavoro sembrò in qualche modo condizionare anche noi ad un certo silenzio. Quell'atmosfera poco attiva non contribuì certo a rendere più scorrevole il viaggio già di per sé lungo ed il veder giungere finalmente la meta fu un sollievo per me, come credo lo sia stato un pò per tutti.

    Finalmente siamo arrivati, spero che questa missione finisca in fretta o comunque che si ravvivi un pò...

    Pensai tra me e me per poi trovarmi un istante dopo ad assistere ad uno spettacolo stupefacente, il parco giochi chiamato Dream Land era proprio lì davanti ai nostri occhi in tutto il suo splendore. Zimasu ne parlava come se fosse un figlio per lui e la sua commozione era più reale che mai, non pensavo che uno come lui avesse davvero a cuore qualcosa oltre che i suoi interessi ma evidentemente mi sbagliavo. In quel parco non sembrava vederci solo un mero strumento come avrei potuto pensare, quello era la sua vita in un certo senso.

    Infondo un cuore lo ha anche lui allora...

    Senza indugi continuammo il cammino e giungemmo dinnanzi ai cancelli del parco, decisamente ghermiti di una folla che quasi in massa si voltò al nostro ingresso. Un pò per l'aver riconosciuto nel capofila il proprietario del parco, ed un pò per invidia verso di noi ed il nostro così semplice ingresso, tutti sembravano confabulare qualcosa riguardante il nostro gruppetto.

    Deve essere proprio una grande attrazione questo parco... Magari qualche volta ci torno da civile... Ora però meglio concentrarsi sul da farsi... Ormai dovremmo esserci, Zimasu dovrebbe dirci cosa è successo...

    Varcati i grandi cancelli ci dirigemmo verso quello che doveva essere il suo ufficio, definito da lui stesso il suo "Sancta Sanctorum", doveva davvero tenerci molto. Lì ci diede finalmente qualche ragguaglio seppur minimo contornato dai suoi ormai soliti avvertimenti/minacce. A quanto pare un uomo era stato ucciso ed a noi toccava fare le veci di investigatori privati per far luce sulla faccenda ed assicurare il colpevole alla giustizia, il tutto senza far trapelare la cosa.

    Una passeggiata insomma...

    Pensai dopo che il grande boss ci congedò invitandoci a rivolgere eventuali domande alla segretaria, cosa che avevo tutta l'intenzione di fare. Per prima cosa però mi rivolsi ai miei compagni, l'esperienza fatta nell'ultima missione mi aveva insegnato quanto il gioco di squadra fosse fondamentale e non potevo né volevo permettere che qualcosa andasse nuovamente storto.

    Ragazzi... Direi che la cosa migliore è iniziare a capire bene cosa stia succedendo... Che ne dite se voi due date uno sguardo al luogo dove è stato rinvenuto il corpo e magari sentite gli inservienti del parco? Con discrezione ovviamente... Io invece parlo con la segretaria e sento la sua versione... Ci rivediamo qui tra un'ora ed in base a quello che abbiamo scoperto iniziamo a trarre delle conclusioni, mi raccomando facciamo tutti attenzione... Nella migliore delle ipotesi è stato un caso isolato e magari tutto questo sarà una passeggiata, ma vista la situazione dobbiamo pensare al peggio e tener conto del fatto che potrebbero anche avercela col parco... In questo caso il pericolo potrebbe essere dietro l'angolo!

    Avrei quindi atteso la risposta dei due per poi dirigermi verso la segretaria

    Salve signorina... Il mio nome è Ken... Zimasu ha detto di rivolgersi a lei per eventuali domande sul caso... Vorrei prima di tutto avere qualche informazione sulla vittima e sulle sue mansioni qui al parco... La prego mi dica tutto ciò che sà...

    Avrei quindi prestato la massima attenzione alle risposte per tentare di cogliere eventuali indizi.

    Azioni:
    Espongo il piano ai compagni
    Interrogo la segretaria

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    Guardie e ladri! - Inizia la missione! -
    Dopo un secolo di camminata finalmente vidi l’agognata meta: Dream Land! Il parco dei divertimenti del signor Zimasu! Era pieno di attrazioni e giochi colorati e simpatici... avevo un istinto animalesco che reprimevo con difficoltà che mi diceva a gran voce: Chissenedellamissionevaiedivertiticomeunmattoincosciente. Ad ogni modo: dopo neanche 2 minuti finalmente arrivammo nell’ufficio di Zimasu e subito ci lasciò lì, lasciandoci con una frase fatta e con una segretaria da punzecchiare di domande... sembrava l’inizio di quei film horror con i teenager stereotipati/carne da macello pronti a finire male, eh, per niente bello eh? Comunque: mi volevo documentare principalmente sui nostri nemici e così tirai fuori il mio blocco note che tenevo in tasca da mesi pronto per essere usato in situazioni del genere. Stavo per dire il mio elenco di domande quando quel tizio all’apparenza smilzo e dall’aspetto scemo mi interruppe di getto: solite manie di protagonismo, poi con quella frasetta del cavolo... “mi dica tutto ciò che sà”... sì certo, così sei utile amico... bah. Ad ogni modo, appena finita la richiesta e la frasetta fatta presi la mia matita dalla stessa tasca dove tenevo il blocco note e cominciai a parlare con calma e gentilezza nei confronti del ninja-detective:

    «Ehi, calma amico, non serve a nulla andare sul posto per chiedere info, dobbiamo concentrarci principalmente sul nostro omicida, dobbiamo lavorare con metodica e precisione, così facendo rischiamo di sapere tanto ma inutilmente, organizziamo meglio le idee. Che ne dici? Ragionando si ottiene tanto.»


    Finito il discorso per riportare Peter Pan sulla terra ferma, mi rivolsì alla segreteria con la mia serie di domande specifiche, ad ogni risposta ci sarebbe stato un intervallo di tempo di 40-30 secondi in cui io mi sarei messo a scrivere con calma i dettagli e gli indizi ottenuti sul blocco note:

    «Allora iniziamo: uno, può dirmi le cause del decesso? Due, a che ora è deceduta la vittima? Tre, per caso sa dirmi delle probabili generalità della vittima che potrebbero collegarla a delle attività ceiminali? Quattro, da quanto il giovane lavorava qui? Cinque, sono state riscontrate delle attività illecite da queste parti? Sei e questa è l’ultima, ci sono dei sosopettati? Se sì, quali sono?»




    <oldsnake03>


    Mamma mia che periodaccio che sto passando... scusate la lunghezza e le imprecisioni, lo volevo fare più particolareggiato ma la scuola è la scuola... più di così non si può. 😢
     
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    Come muoversi, cosa fare, ma soprattutto chi c'era dietro questo omicidio? Tante erano le domande che affollavano la mente dei giovani Genin che si erano presi l'impegno di risolvere la situazione, l'unica cosa che subito sarebbe balzata alla mente di tutti era che una persona come il signor Jimpachi non aveva molte difficoltà nel farsi dei nemici e questo non andava per niente a loro favore. La loro prima mossa fu quella più ovvia, le informazioni ricevute erano infatti state circostanziali, perciò interrogare la segretaria del mandante della loro missione era fondamentale per capire meglio la situazione; si mossero tutti verso la scrivania dietro cui la donna stava svolgendo alcune pratiche, ma prima che potessero aprire bocca e fare il loro lavoro successe qualcosa di inaspettato: il povero Azibo infatti lamentò un forte dolore alla testa prima svenire a terra, lasciando tutti a bocca aperta:

    "Non vi preoccupate mi occuperò io di lui"

    Con prontezza la donna dai biondi capelli intervenì e premette un pulsante su di un piccolo quadro che aveva sul suo tavolo alla sua destra, aprendo quello che sembrava un canale vocale o una chiamata:

    "Un ragazzo ha perso i sensi e si trova a terra, occorre assistenza subito."

    La donna si espresse con voce ferma e rilassata, sebbene quella che aveva davanti fosse una piccola emergenze non sembrava minimamente preoccupata, era evidente come fosse addestrata a gestire situazioni limite nel lavoro che faceva; in pochi attimi due uomini vestiti da infermieri spalancarono con irruenza la porta e controllato il polso e la giugulare in cerca di battito lo portarono via senza troppi riguardi:

    "Non vi preoccupate, abbiamo una piccola infermeria adatta a situazione del genere, il vostro amico non corre alcun pericolo... "

    In pochi istanti aveva cambiato espressione, passando da seria a sorridente, mettendo ancora di piu in mostra i suoi gradevoli lineamenti:

    "Ad ogni modo mi presento, mi chiamo Califa e sono la segretaria del signor Jimpachi, per la durata di questa indagine saro a vostra completa disposizione!"

    I ragazzi presero molto seriamente le sue parole partendo subito in quarta e chiedendole nello stesso momento domande diverse, cosa che non scompose minimamente la donna:

    "Purtroppo non sappiamo molto, come immagino sappiate due giorni fa abbiamo trovare morto un inserviente, da quello che i medici sono riusciti a capire il tutto dovrebbe essere avvenuto tra le 2 e le 3 di mattina, orario in cui l-uomo in questione aveva il turno, l-arma usata per l-omicidio sempre essere qualcosa di simile ad un coltello o una lama in generale, ma non abbiamo ritrovato niente di simile. Sappiamo benissimo che si tratta di molto poco su cui lavorare, ma non possiamo fornirvi ulteriore aiuto, ad ogni modo tutto lo staff del parco risponde alle vostre richieste,anzi a tal proposito..."

    La donna apri un cassettino alla sua sinistra e vi prese due braccialetti di forte color blu che diede prontamente ai ragazzi:

    "Metteteveli al polso, con questi potrete andare e fare quello che volete nel parco senza pagare nulla, per qualsiasi comunicazione o altro potete usare uno qualsiasi dei tanti telefoni e digitare il tasto numero 1. Per quel che riguarda invece il luogo del delitto si tratta di un punto semplice da ricordare..."

    Califa si alzo dalla sua sedia e con dei passi lenti e sinuosi si avvicino alla mappa del parco che era appesa alla parete e vi indico la fontana centrale:

    "Morto dentro la fontana, quando lo abbiamo trovato tutta l-acqua era diventata rossa...ad ogni modo qui si concludo le informazioni in mio possesso, non abbiamo idea di chi possa aver ucciso quel pover uomo, il resto dipendera da voi, buona fortuna..."

    La donna li congedo con l-accenno di un inchino, prima di rimettersi al suo posto a controllare alcune cartelle che la attendevano, era incredibile come quella donna sembrasse mantenere la calma e la compostezza a dispetto di quello che stesse facendo o che stesse dicendo, in ogni caso i nostri giovani Genin erano al corrente di tutto quello che si sapeva su quella brutta storia, ora che cosa avrebbero fatto? Sarebbe andati a controllare come stesse il loro amico, avrebbe ispezionato personalmente la scena del crimine o avrebbero battuto altre strade? Il tempo era partito e l-esito di quella missione dipendeva solo da loro.

    Dunque Cagnellone ha fatto ancora una volta un notevole ritardo senza avvertire, quindi salta nuovamente il turno fallendo la missione, non riceve nemmeno exp perche ha fatto solo un post. Per voi rimasti in gioco la situazione mi sembra chiara, avete a disposizione le mappe sparse un po- ovunque per orientarvi, avete i braccialetti, insomma sapete tutto, a voi :rosa:
     
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    Quella nuova missione non sembrò iniziare nel migliore dei modi e più andava avanti più la vedevo male. Dopo che la mia richiesta di lavoro fare un buon lavoro di squadra ed ottimizzare i tempi venne praticamente snobbata, uno dei miei compagni si sentì male svenendo.

    Ed ora che succede...

    Pensai tra me e me iniziando a nutrire dubbi su come sarebbe andata a finire tutta quella brutta situazione. Restai però piacevolmente colpito dalla prontezza ed efficacia con cui la segretaria affrontò il tutto. In pochi attimi giunsero gli infermieri ed Azibo venne portato via in barella per provvedere alle sue cure.

    Il caldo e la lunga camminata devono essere stati troppo per lui...

    Dissi quasi tra me e me mentre mi rivolsi poi alla segretaria, surclassato arrogantemente dal ragazzo rimasto a mio fianco nella missione. Senza scomporsi, la signorina si presentò e si apprestò a darci un resoconto generale di ciò che era successo. Purtroppo, come immaginavo, non vi era nulla che ci rendesse la vita facile, non ci restava quindi che andare sul campo ed iniziare qualche indagine più approfondita.

    Grazie signorina Califa, ci mettiamo subito a lavoro...

    Prima di congedarci però Califa aveva ancora qualcosa per noi, ci fornì entrambi di un bracciale che fungeva da lasciapassare ovunque. Infine ci mostrò una mappa del parco indicandoci il punto in cui era avvenuto il delitto, sarebbe stata proprio quella la mia prossima meta.

    Bene, andiamo... dissi all'ormai unico compagno che mi era rimasto io ho intenzione di andare sul luogo del delitto e poi fare domande ai colleghi della vittima... Tu cosa farai Sherlock?

    Dopodichè feci per avviarmi per poi bloccarmi come colto da un'illuminazione, mi rivolsi quindi nuovamente a Califa.

    Un'ultima domanda... Il parco è abbastanza grande... La vittima era qui da sola o c'era qualcun altro di turno? Nel caso sarebbe così gentile da farci raggiungere presso la fontana? Sempre che attualmente siano qui ovviamente... Grazie

    A quel punto attesi una risposta e senza indugio mi incamminai verso la fontana.

    Acqua tinta di rosso eh... Niente arma... Niente indizi... Spero proprio che si tratti di un caso isolato, se come penso il bersaglio è il parco, ho l'impressione che non ci annoieremo per niente...

    Durante la strada tentai di mettere in ordine quelle poche informazione in mio possesso cercando però di memorizzare i punti di riferimento intorno a me e di cogliere eventuali stranezze. Una volta giunto a destinazione controllai accuratamente la fontana ed i suoi dintorni per poi cercare eventuali inservienti, di turno quella tragica mattina, che avessero risposto al mio appello.

    Azioni:
    Cerco stranezze lungo il tragitto
    Mi dirigo alla fontana controllandola

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  13. OldSnake03
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    Il cerchio si restringe! - Ma le indagini sono in solitaria... -
    Segnai tutte le risposte sul taccuino, che poi appoggiai sulla scrivania della segretaria. Poi presi il bracciale e me lo misi accuratamente nel polso destro, poi cominciai a riprendere gli studi: il mio intento era quello di studiare il caso nei minimi dettagli in modo da non trovarci di fronte al nemico impreparati e senza strategie. A quel punto cominciai a scervellarmi sulla situazione con un monologo interiore che mi aiutò a pensare con metodica:

    Dunque, come temevo ci troviamo di fronte a dei killer professionisti e gli indizi sono i seguenti:
    -È stata usata un’arma da taglio per uccidere l’inserviente (strano, il movente passionale mi pare da escludere dato che la vittima ha subito un solo colpo ma preciso e mortale.)
    -L’omicidio è avvenuto intorno alle 2/3 del mattino (orario perecchio insolito... ho bisogno di chiarimenti sugli orari di lavoro dei dipendenti.)
    -L’omicidio è avvenuto in mezzo alla fontana centrale del parco (secondo me gli assassini non avevano alcuna intenzione di nascondere il misfatto, anzi... sembra quasi un atto intimidatorio).
    Tutto ciò mi porta a pensare a due possibili teorie:
    -Atto intimidatorio da parte della criminalità del posto, forse il signor Jimpachi ci nasconde qualcosa.
    -Tattica atta a ridurre l’affluenza dei visitatori nel parco, magari un’attività rivale avrà ingaggiato degli specialisti per sabotare le attività del signor Jimpachi.


    Non feci in tempo a rispondere all’altro ninja dato che quest’ultimo mi interruppe per rivolgere una domanda forse troppo lontana da ciò che ci serve realmente, ascoltai comunque l’evenutale risposta della segretaria e poi riprovai a parlare con il mio compare ma niente: era già partito in direzione fontana senza neanche avermi consultato per un eventuale organizzazione delle mansioni. Non andava bene, stava facendo di testa sua e la situazione non era proprio rosea... vero che non commentai l’uscita di scena del terzo ninja della squadra ma... davvero, quante chance avevo di trovare il carnefice in questo modo? Praticamente nessuna ma ero veramente testardo. Così ricominciai a organizzare le idee e così chiesi immediatamente alcune cose fondamentali alla segretaria:

    «Scusi se le chiedo altro ma... davvero, ho bisogno urgentemente di questi dettagli: ho bisogno innanzitutto degli orari di lavoro di tutti i dipendenti che lavorano negli orari compresi tra le 9:00 e le 6:00 del mattino, poi ho bisogno di sapere se ultimamente ci sono state attività criminali o eventi spiacevoli oltre a questo ed infine ho bisogno di sapere qual’è il nome della vittima e quali erano le sue mansioni al parco. So di essere un pò invasivo ma queste info sono cruciali per lo studio del caso signorina Califa. »


    Detto questo mi affidai alla sorte sperando che le info sarebbero state almeno chiare. Se tutto fosse andato per il meglio il campo di ricerche si sarebbe ristretto di molto. Pensai a tante... forse a troppe cose, ad esempio la mia preoccupazione principale non era trovare l’assasino... era invece l’assassino stesso, che sia maledetta l’inesperienza. Mi capitò anche di pensare a quel Genin in squadra con me: forse non era realmente cosciente del rischio che questa missione possedeva... magari si aspettava un nemico come tanti altri... non ne avevo idea ma sicuramente il giovane aveva preso sottogamba la mansione. Certi giorni pensai “addirittura” che alla fine stare con Denki non era poi così male, almeno lui con le minacce ti avvertiva dei rischi del mestiere... crudo ma sincero, no?



    <oldsnake03>
     
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    La donna era stata molto esaustiva nel dare le informazioni ai due giovani ragazzi, del resto era affidata a loro la speranza di risolvere quel bizzarro caso, ma nonostante questo i giovani dimostrarono di avere nella loro testa altre domande che necessitavano di una risposta, quasi sicuramente stavano cercando di acquisire il maggior numero di dettagli possibile prima di cominciare le loro indagini:

    "Un'ultima domanda... Il parco è abbastanza grande... La vittima era qui da sola o c'era qualcun altro di turno? Nel caso sarebbe così gentile da farci raggiungere presso la fontana? Sempre che attualmente siano qui ovviamente... Grazie"

    La prima richiesta a cui rispose fu del giovane ninja di Hekisui, un dubbio che era perfettamente lecito in un contesto del genere ma che in quel loro piccolo mondo aveva una risposta quanto mai inaspettata:

    "Non è possibile, vedete il signor Zimasu affida la pulizia del suo parco ad una sola persona al giorno, preferisce pagarne una poco di più rispetto a doverne pagarne tre o quattro, i nostri studi hanno dimostrato che ci porta un risparmio del 3% sul fatturato annuo..."

    Califa rispose alla domanda mantenendo sempre la sua espressione seria, cosa che aggiunse quasi una nota grottesca a tutta quella scena visto che stava sostanzialmente parlando di uno sfruttamento quasi atroce nei confronti di poveri uomini che dovevano di volta in volta pulire per conto loro chilometri quadrati di parco; soddisfatto il quesito di quel giovane ascoltò con attenzione le parole dell'altro, quello che da quando aveva cominciato a parlare non aveva smesso di appuntare cose sul suo taccuino:

    "Scusi se le chiedo altro ma... davvero, ho bisogno urgentemente di questi dettagli: ho bisogno innanzitutto degli orari di lavoro di tutti i dipendenti che lavorano negli orari compresi tra le 9:00 e le 6:00 del mattino, poi ho bisogno di sapere se ultimamente ci sono state attività criminali o eventi spiacevoli oltre a questo ed infine ho bisogno di sapere qual’è il nome della vittima e quali erano le sue mansioni al parco. So di essere un pò invasivo ma queste info sono cruciali per lo studio del caso signorina Califa."

    Al sentire quelle domande la donna si abbassò lentamente gli occhiali all'altezza del naso e spostò uno sguardo interrogativo verso gli occhi del ninja di Kumo, il tutto durò solo in un istante, dopo il quale si tornò ad una neutra espressione seria, prima di aprire uno scaffale alla destra della sua scrivania, prendervi un elenco di nomi e poi passarlo al giovane interessato:

    "Ecco a voi, lì trovate scritto tutto; per le altre domande no non è successo niente di strano in tempi recenti, altrimenti avremmo già chiesto l'aiuto dei ninja, il signor Zimasu non avrebbe perso tempo..."

    Califa a quel punto prese una cartellina che teneva vicino a sé sul tavolo della scrivania, vi tirò fuori una foto e la porse ai giovani:

    "Questa è la foto del signor Mujivara, era con noi sin dall'apertura del parco, era un attendente che prediligeva il turno notturno, sempre puntale e preciso, mai un ritardo né una lamentela, l'impiegato ideale..."

    La donna a quelle parole si fermò un secondo, quasi come se le fosse venuto in mente qualcosa, il tutto durò però solo un attimo, dopo il quale controllò l'orario sull'orologio che teneva sul polso e riprese subito a parlare:

    "...ad ogni modo questo è tutto, ora se non vi dispiace devo avvisare che è l'ora di un suo importante appuntamento, con permesso."

    Califa accennò un breve inchino ai due ninja, prima di camminare a passo lento verso la porta dello studio del suo capo, aprirla e chiudersela dietro le spalle; ormai i due giovani ragazzi, con la testa piena di nozioni e piedi diretti verso la fontana, avevano tutti i dati a loro disposizione, cosa avrebbero scoperto? Il gioco era finalmente cominciato.

    Bene abbiamo risposto alle domande di rito, descrivetemi la fontana e cosa vi mettete a cercare, come lo fate, come vi muovete, ricordatevi che il parco è pieno di gente, quindi fatevi due conti :patpat:
    Sbizzarritevi e siate creativi, vediamo come mi muovete, a voi :rosa:
     
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    Le risposte alle mia domande, nonchè a quelle del mio compagno, giunsero rapide ed esaustive nonostante non portassero per nulla buone notizie, anzi, ci lasciavano completamente in alto mare. Dal mio punto di vista non restava che andare sul campo e così feci, non curante di ciò che avrebbe fatto l'altro, infondo sembrava avere un bel malloppo di scartoffie a cui era interessato.

    Non credo ci servirà a qualcosa quel mucchio di documenti...

    Pensai tra me e me mentre le gambe avevano già iniziato a condurmi lesto verso la fontana centrale, dalla mappa avevo memorizzato il percorso più semplice seppur si rivelò dei più affollati. Chissà tutta quella gente come avrebbe reagito se avesse saputo che proprio a pochi metri da loro c'era stato un omicidio. Resta il fatto che, tra un'occhiata ad uno giostra ed una sbirciata all'altra, mi ritrovai nel luogo interessato. La prima cosa che avrei fatto sarebbe stata una rapida occhiata ai dintorni in cerca di eventuali elementi sospetti, poi mi sarei concentrato sulla fontana in se. Certo dopo tanti giorni non che ci fosse molto da poter scoprire, ma poteva sempre essere sfuggito qualcosa.

    Dovrà pur esserci qualcosa da cui partire... Non può essere certo stato un fantasma...

    Prima di tutto controllai il perimetro esterno della struttura, pieno di incisioni ed ornamenti vari, alta un mezzo metro circa, ai bordi almeno. Nella zona centrale vi era poi un isolotto di roccia da cui avevano origine svariate statue dalle forme più disparate e fu anche su quelle che concentrai la mia attenzione in cerca di eventuali irregolarità. Non mi restava quindi che ispezionare palmo per palmo tutta la parte sommersa che aveva un raggio di circa quattro o cinque metri. La profondità era minima ed era quindi possibile vedere più che chiaramente il fondo. Il solo pensare che proprio lì, a pochi centimetri da me, vi era stato un cadavere fino a poco prima, non dava certo un buon effetto.

    Devo restare concentrato e cercare di uscire da questo casino...

    Mi dissi mentre mi allontanavo di qualche passo cercando poi una visione d'insieme sulla struttura ed il resto del parco.

    Azioni:
    Ispezione della fontana e dintorni

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16 replies since 25/4/2018, 16:22   1847 views
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