[Caccia] Scegliere la propria strada

x Shaneh

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    Colui che è e si spera sarà

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    Neve, freddo, un gelido che spazza ogni uomo, donna o bambino che vive tra quelle tre montagne chiamate "Tre Lupi", un posto difficile in cui vivere, dove ogni giorno dell'anno persino uscire di casa è una conquista, dato che il cielo non fa passare giorno senza riversare la sua gelida e bianca sentenza. È proprio qui che nasce, cresce e vede applicazione la via del Bushido, quell'antica arte che nobilita l'uomo rendendolo non un ninja, come nel resto del mondo, ma bensì un samurai, uomo forte nella mente quanto nel corpo, ma con tutti gli antichi precetti si finisce sempre per avere idee contrastanti su come bisogna interpretarli, creando dubbi, confusione, diatribe e infine conflitti. Già, Testu è infatti spaccato a metà, ad Ovest c'è chi vorrebbe trasformare tutti in mercenari, dall'altro ad Est c'è chi invece combatte per mantenere intatta la tradizione. Perchè peró siamo qui in questo posto unico? Perchè all'interno dell'Accademia Militare di Tetsu Est c'è un giovane Sergente che sta per entrare all'interno di una tenda molto particolare, cirdondato da giovani cadetti intenti a correre sotto la neve a petto nudo per un futuro nell'esercito anche lui farà di tutti per seguire i suoi sogni.
    Scostata quella tenda al centro del campo di addestramento infatti il nostro Geralt si sarebbe trovato davanti un suo superiore intento a guardare con sguardo assorto delle carte sparse su di un tavolo in legno, l'uomo era vestito con un'armartura piena di tagli e graffi di colore blu, segni delle innumerevoli battaglie che aveva senz'altro visto ed era talmente concentrato che non notò il giovane fermo davanti a sè prima di diversi secondi, dopo i quali sollevò il volto dai lineamenti induriti e:

    "Nome, grado e motivo della visita!"

    Il suo tono era deciso, quasi squillante, non era un urlo ma nemmeno una parlata tranquilla, tipica di chi era abituato a parlare in modo autoritario e non aspettare troppo una risposta.

    ecco a te Shaneh, hai carta bianca su cosa fai prima di arrivare lì, descrivi per bene tutto quello che fai e che ti circonda, basta che alla fine mi arrivi nella tenda e rispondi al tuo superiore, a te :rosa:


    Edited by Stompo - 15/4/2018, 13:19
     
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    L'addestramento a cui mi riferisco nel post è la maestria del Gatto delle Nevi, che richiederò in questi giorni nel topic d'aggiornamenti per utilizzarla.


    Le prime luci del giorno, contrastate dal freddo, arrivarono contemporaneamente al mio risveglio.
    In casa tutto taceva. Dal canto mio, invece, avevo ben poco tempo per starmene lì in panciolle. Alzai il piumone del letto, percorso da un lento e prevedibile brivido. Era oramai consuetudine mattutina il brivido dietro la schiena. Per quanto fosse prevedibile però era anche parecchio fastidioso. Quando arrivava, puntuale, il mio corpo iniziava ad indolenzirsi, diventando tutto un fremito. Spesso era accompagnato dall'addormentarsi di muscolo, il ché rendeva ancora più difficile l'alzarsi dal letto. Ma quella mattina era ben diversa dalle solite. Le consuetudini non erano abbastanza per tenermi giù, per abbattermi, poiché ero guidato dalla volontà e dal desiderio più estremo.
    Nei giorni antecedenti, iniziai un addestramento mirato a sviluppare la furtività. E vi riuscii, dopo giorni e giorni di tentativi, correzioni, errori e tanta, tanta fatica, vi riuscii. Riuscii a diventare un samurai in grado di attaccare di soppiatto, capace di arrivare al nemico senza fronteggiarlo mai realmente. Però, subito dopo aver raggiunto tale livello, sentii di dovermi mettere veramente alla prova. Perciò, con decisione, mi recai in accademia e presentai la mia richiesta.
    Avendo svolto tutti i preparativi necessari la sera prima, mi limitai a vestirmi, fare una colazione veloce, uscendo senza svegliare nessuno dei dormienti. Non avevo fatto parola a nessuno della mia scelta, poiché temevo enormemente le reazioni. Infondo, era un qualcosa di pericoloso, mortale delle volte, che rovinava intere famiglie. Un solo errore e... Puff! La vita scompariva in un batter d'occhio.

    Geralt Aizawa... Sei proprio sicuro di prenderti un tale rischio?

    Mi domandai, riversandomi nella via principale.

    Sì.

    Mi ripetei convinto. Dovevo scegliere una strada, intraprenderla, magari fare una deviazione e fermarmi prima, ma sceglierla. Perciò, armato come al solito, mi accinsi a farmi strada tra le vie semi-vuote di Tetsu, diretto all'accademia. Passeggiai con calma, senza fretta, vista anche l'ora, conscio che al mattino le reclute erano già al lavoro con i loro superiori.

    Ora mi trovo dall'altra parte...

    Osservai divertito i giovani aspiranti Samurai, correre a torso nudo in mezzo al gelo cittadino. Il campo d'addestramento non era cambiato affatto. Il perimetro quadrangolare dell'area d'allenamento era sempre ben curato, tenuto con un occhio di riguardo più di qualsiasi altra strada, più di qualsiasi palazzo. Il campo d'addestramento per Tetsu era non solo importante, ma era come un compagno di mille avventure. Quel campo, con la terra umida e spesso congelata per il troppo freddo, aveva visto i migliori samurai della storia moderna crescere, imparare e formarsi, diventando esempi per tutta la popolazione. Il cancello, vecchio e arrugginito, rappresenta la tradizione che da sempre contraddistingue Tetsu. Tutto, dai manichi di legno pregiato tenuti nel ripostiglio sulla sinistra, ai contorni delimitati da un'alta rete, alla porzione di ghiaia su cui punire gli indisciplinati. Tutto lì, aveva ed ha una storia.
    Sorrisi, dunque, per poi dirigermi nel luogo indicatomi giorni addietro. Spostai il tendaggio con garbo,per poi entrare con espressione educata ed attenta. Di fronte a me vi era un generale fiero ed allo stesso tempo indaffarato, intento ad osservare carte a me sconosciute. Rimasi in attesa, aspettando la sua richiesta di presentarmi, come da galateo.

    Nome, grado e motivo della visita!

    Esclamò, osservandomi finalmente per la prima volta. Anch'io potei quindi osservarlo meglio, preso alla sprovvista da tanta fierezza. Il suo sguardo per un istante mi fulminò, facendomi sentire un vero e proprio pivello. Quell'uomo, con un solo sguardo, riusciva a trasmetterti tutte le battaglie che aveva combattuto, tutto quel che i suoi occhi avevano incontrato nella vita dell'uomo. Erano gli occhi di un guerriero.

    Generale! Buonasera signore, sono il Sergente Geralt Aizawa e sono qui per l'esame da Cacciatore di Taglie!

    Esclamai, posizionandomi sull'attenti.


    Geralt Aizawa
    Resistenza: 400
    Stamina: 350

    Equipaggiamento:
    -Kunai x4
    -Katana
    -Wakizashi
    - Sandali Chiodati
    - Fori d'Aria di Zaku (palmi X2)
     
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    Se c'era una cosa a cui tenevano a Testu era la disciplina, ogni uomo, donna e persino bambino infatti veniva addestrato, cresciuto ed educato facendogli entrare fin da subito nella testa la catena di comando, il rispetto del regole e degli ordini, almeno in quella zona del paese la mancanza di una di queste cose veniva il più delle volte punita severamente, fortunatamente però questo non era il caso del nostro Geralt, che su ordine del suo Generale rispose con tono squillante mettendosi sull'attenti:

    "Generale! Buonasera signore, sono il Sergente Geralt Aizawa e sono qui per l'esame da Cacciatore di Taglie!"

    Non un accenno di incertezza, il suo sguardo era alto davanti a sé, il Generale Mazumoto non poté che compiacersi nel vedere una reazione del genere da quel soldato, benché non lo diede minimamente a vedere, preferendo mantenere un'espressione severa ed inflessibile mentre si apprestava a parlare nuovamente al giovane:

    "Mi hanno detto che sei un soldato molto promettente, perciò ho deciso di affidarti un bersaglio che ci sta dando parecchi problemi sul fronte, sto parlando di Ziko Nashino..."

    L'uomo si interruppe un attimo, fece qualche passo girando intorno al grande tavolo centrale e prese sotto una pila di documenti una piccola cartellina sopra cui era stata attaccata una foto:

    ezgif_18

    "Era uno dei nostri, un brillante soldato dalla carriera già scritta che per ragioni ignote ci ha traditi un paio di giorni da passando al nemico e portando con sé diverse informazioni segretate. Quello che ti chiedo è di trovarlo, recuperare quelle informazioni ma soprattutto catturare il traditore, preferirei se possibile che lo riportassi vivo cosìcché potessimo giustiziarlo pubblicamente ed usarlo come esempio, ma se non dovessi riuscirci sei autorizzarlo ad ucciderlo"

    Il generale interruppe nuovamente il suo discorso, prese in mano il dossier del traditore e lo posò sul tavolo vicino al giovane Geralt:

    "Qui ci sono tutte le informazioni che abbiamo raccolto su di lui, purtroppo siamo dell'idea che non abbia mai mostrato le sue vere capacità, sappiamo solo che sia un abile spadaccino, per cominciare vai nel dormitorio dove viveva con i suoi commilitoni, vedi se si è lasciato dietro degli indizi e trovalo. Ora puoi andare."

    Finito il ragguaglio il generale tornò a concentrarsi rapidamente sulle mappe e le carte che stava visionando prima, del resto il sergente aveva avuto tutto le informazioni che gli potevano servire, mentre il generale aveva una guerra da vincere,ormai il giovane doveva solo mettersi al lavoro no?

    Bene, hai la cartellina con le informazioni sul tizio, cioè quello che ti ha detto il generale più la sua foto, la tua prossima destinazione si trova abbastanza vicino a dove ti trovi, anche se di fatto devi attraversare in lunghezza quasi tutta la base fino ad arrivare ad una serie di edifici a panta quadrata Neri, te lo dico perché il tuo pg lo sa ma tu ovviamente no XD Come al solito per descrizioni hai carta bianca, arrivami lì e comincia a scrivermi come vorresti indagare, a te :rosa:
     
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    Osservai la foto mostratami dal generale, analizzandola con attenzione. Il soggetto in foto era senz'altro non troppo più vecchio di me. Alto, almeno appariva come tale, sembrava ben slanciato e con un'espressione attenta. La foto lo mostrava armato di spada e, vista la descrizione sulle sue capacità da parte del mio superiore, doveva essere un discreto spadaccino.

    Era uno dei nostri, un brillante soldato dalla carriera già scritta che per ragioni ignote ci ha traditi un paio di giorni da passando al nemico e portando con sé diverse informazioni segretate. Quello che ti chiedo è di trovarlo, recuperare quelle informazioni ma soprattutto catturare il traditore, preferirei se possibile che lo riportassi vivo cosicché potessimo giustiziarlo pubblicamente ed usarlo come esempio, ma se non dovessi riuscirci sei autorizzarlo ad ucciderlo.

    Rimasi in silenzio, attendendo altre informazioni.

    Qui ci sono tutte le informazioni che abbiamo raccolto su di lui, purtroppo siamo dell'idea che non abbia mai mostrato le sue vere capacità, sappiamo solo che sia un abile spadaccino, per cominciare vai nel dormitorio dove viveva con i suoi commilitoni, vedi se si è lasciato dietro degli indizi e trovalo. Ora puoi andare.

    Il generale, sembrava aver concluso. Rimasi per qualche istante ad osservare la foto, aprendo il fascicolo ad egli dedicato. Chi, o cosa, l'aveva portato a tradire il villaggio?

    Trafugare le informazioni di una corporazione come Tetsu e pensare di passarla liscia è, forse, una delle scelte peggiori per mukenin. Che vantaggio può aver ricavato da una scelta simile?!

    Mi domandai tra me e me, riflettendo sul da farsi.

    Devo scoprirlo, al fine di avere una maggiore chiarezza sulla vicenda.

    Nel frattempo, mi misi in posizione suull'attenti, a petto in fuori, ed esclamai:

    D'accordo signore, io inizio le ricerche. La saluto e buon lavoro.

    Conclusi, facendo dietro front ed uscendo dalla tenda. Era un abile spadaccino, non troppo conosciuto da aver un fascicolo ad egli riservato. Non si conosceva il motivo della sua fuga, né cosa l'avesse spinto a tradire il villaggio, portando con sé informazioni preziose. L'unico suggerimento che mi era stato dato era di investigare in primo luogo nel dormitorio dove risiedeva con altri commilitoni. Interrogarli, forse, poteva essere il primo passo corretto per l'indagine. Perciò, iniziai la traversata, con obiettivo il dormitorio.
    Dovetti, per prima cosa, tornare al campo d'allenamento che fungeva oltre che da spazio d'addestramento per le reclute anche da atrio d'ingresso per l'accademia militare di Tetsu. Perciò lo attraversai passando a lato di esso, senza intralciare gli allenamenti che avvenivano. Il passaggio, spesso, era un po' confusionario, ma lo era volutamente. Si credeva che un qualunque membro delle forze militari di Tetsu, dal semplice sergente ad un generale, dovesse osservare le giovani reclute impegnate nell'addestramento per non dimenticare mai i sacrifici e gli sforzi fatti per far carriera. Si cercava, tramite queste piccole cose, di mantenere una coscienza uniforme fatta d'umiltà e voglia di rimettersi sempre in gioco. Valori ottimi, almeno sulla carta. Spesso, però, ciò sfociava nel fanatismo più becero ed ignorante.
    A Tetsu non vi erano troppe persone sovrappeso o fuori forma. Ciò era considerato un male da chi, completamente rapito da questi valori, li abbracciava con un mantra di vita da cui non poter fare a meno. I militari più attaccati a questi valori di vita spesso imbeccavano la popolazione locale a sostenere vite regolari e senza eccessi, mettendo al primo posto lo sport e l'attività fisica. Insomma, lo "status symbol" di Tetsu era un militare in carriera capace di affrontare orde di nemici con la sua sola spada ed, in alternativa, un commerciante in gran forma, pieno di energia, ed osservante delle regole e dei valori della cittadina.
    L'obiettivo del campo d'addestramento, anche quel giorno, era riuscito a pieno. Mi fece riflettere, pensare, ricordare quel che al tempo avevo passato anch'io su quella terra battuta. Lo superai però senza guardarmi mai indietro, lasciandolo alle mie spalle con noncuranza. Attraversai un sentiero che conduceva in un'altra area d'addestramento riservata ai duelli, più piccola, meno utilizzata, ed anche più prestigiosa. In quella zona i samurai più abili venivano addestrati e formati nel Bushidō. Superai anche quell'area, svoltando l'angolo a sinistra, ritrovandomi i dormitori a circa 20 metri di distanza. Avevo fatto una scorciatoia, al fine di incontrare qualche commilitone chiacchierone, magari qualche ex compagno d'addestramento, che sicuramente mi avrebbe trattenuto. Proseguii, dunque, avvicinandomi ai dormitori sempre di più.
    La strategia d'indagine, che nel frattempo avevo scelto e perfezionato, sarebbe stata la seguente: interrogare i compagni di stanza del giovane e, nel caso vi fosse ancora un armadietto o un comodino di sua appartenenza, esaminarlo. Avrei sfruttato anche le mie capacità olfattive, analizzando gli odori presenti nelle stanze. Non sarebbe stato difficile, in caso, trovare un'odore a me sconosciuto. Se tutti i commilitoni fossero stati presenti, riuscire a scoprire l'odore del giovane non sarebbe stato così difficile.

    Spero sia ok. Ho voluto rimandare la descrizione dei dormitori al prossimo post, non sapendo chi potrei incontrare non ho voluto trarre conclusioni affrettate.

     
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    Geralt non trovò difficoltà nel muoversi a suo piacimento nel campo di addestramento, del resto vi aveva passato tantissimi anni al suo interno e ne conosceva ogni angolo, lui era senz'altro uno dei più qualificati per quel genere di compito conoscendo alla perfezione il posto.
    In pochi minuti infatti il giovane poté vedere senza troppa difficoltà il profilo dell'edificio che il suo superiore gli aveva indicato, una semplice struttura in legno di color marrone con una sola entrata anteriore e diverse finestrelle che illuminavano l'ambiente interno e che favorivano il ricambio di aria, esternamente era stata affisso una specie di insegna quadrata anch'essa in legno che segnava quello stabile come il dormitorio 5-D, esattamente quello che il nostro Sergente doveva ispezionare. Al suo ingresso il ragazzo si sarebbe trovato di fronte uno spettacolo piuttosto comunque in quello spicchio di mondo, due file di semplici letti posti gli uni di fianco agli altri con davanti ai loro piedi un baule dove erano riposti gli effetti personali del soldati che vi riposava, tra le suddette brande c'erano intervallati dei piccoli comodi o a volti dei veri e propri armadietti per i più fortunati, all'interno Geralt trovò però solo una manciata di soldati invece che l'interno plotone impiegati in attività ricreative, chi giocava a carte, chi fumava una sigaretti, pochi leggevano dei libri malandati; vedendo il giovane sergente entrare quasi tutti si affrettarono a ricomporsi, di certo non si aspettavano l'arrivo di qualcuno in un momento come quello, fu in ogni caso un ragazzo poco più giovane della sua età il primo a rivolgergli la parola, data la franchezza e la tranquillità che dimostrava doveva per lo meno essere dello stesso grado di Geralt:

    09%201917%20%20dormitorio%20allievi

    "Buongiorno, le occorre qualcosa?"

    Aveva dei grigi capelli corti e due occhi insolitamente gialli che osservavano il samurai con tranquillità, pronunciò quelle parole tirandosi su dal letto, chiudendosi la felpa verde che stava indossando e posando un libro dalla copertina rossa sul suo comodino:

    "Immagino non sia qui per piacere, è venuto anche lei per Ziko? Mi chiamo Zumo in ogni caso"

    Il ragazzo fece un gesto di saluto prima di rivolgersi nuovamente a Geralt, mostrando con la sua domanda una notevole perspicacia, di certo lui non doveva essere il primo ad aver fatto un sopralluogo in quel posto:

    "Il suo posto era l'ultimo in fondo a sinistra, la avverto che già altri lo hanno controllato e non hanno trovato niente, per qualsiasi cosa domanda siamo a disposizione"

    Gli altri si limitarono semplicemente ad annuire, quel Zumo era senz'altro l'alfa di quel plotone, la sua cooperazione avrebbe probabilmente facilitato il lavoro a Geralt, ad ogni modo ormai stava a lui buttarsi a capofitto nell'indagine.

    Bene, il posto di Ziko ha sia un comodino che un armadietto, oltre al letto semplice ed il baule,
    dimmi come cerchi e cosa cerchi, se hai domande falle che poi ti rispondo nel prossimo post :rosa:
     
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    Entrare dentro quel dormitorio fu strano, poiché, per un istante, mi sembrò di essere tornato indietro di qualche anno. Rimasi per un secondo con lo sguardo perso verso i letti a baldacchino, inspirando e guardandomi attorno. Il dormitorio 5-D non era poi così diverso dal 3-A dove, ai tempi, alloggiai anch'io. Anzi tutt'altro. All'esterno i dormitori erano disposti a schiera e facevano parte della stessa catena di costruzione. All'interno, quasi tutti, presentavano la medesima struttura che poteva variare solamente in base alla quantità di letti presenti. Questo dormitorio era più grande rispetto a quello dove alloggiai io durante il mio addestramento, ma comunque, a parte questo dettaglio, presentava le medesime caratteristiche. Le brandine apparivano quelle solite, quelle date in dotazione a qualunque soldato, che procurava notevoli fastidi alla schiena di chi vi si ci sdraiava per un pisolino. La mia, ad esempio, terminato l'addestramento la incenerii, soddisfatto di potermene tornare a casa su di un letto vero. I classici bauli o valigie, invece, erano tutti diversi gli uni dagli altri, poiché i soldati lì utilizzavano per trasportare i loro effetti personali da casa quando facevano visita alle famiglie. Il soggiorno nel campo d'addestramento poteva andare dai sei mesi (per i migliori, i più precoci nell'imparare ciò che veniva loro insegnato) a circa un anno. Io dal canto mio fui nella media: in circa otto mesi fui fuori, promosso al grado di soldato. Però, di quegli otto mesi, conservai sempre un ricordo lieto, remoto a dire il vero, come di qualcosa che oramai era scomparso per sempre. E di fatto, dal termine dell'addestramento, non ero più rientrato in un dormitorio maschile.
    Dovetti, però, tornare alla realtà poiché un giovane, probabilmente un neo-sergente, mi interpellò.

    Buongiorno, le occorre qualcosa? Immagino non sia qui per piacere, è venuto anche lei per Ziko? Mi chiamo Zumo in ogni caso.

    Lo squadrai un istante, soppesandone le capacità e l'esperienza con uno sguardo. Sembrava più giovane di me, ma, visto il modo poco formale con cui mi si era avvicinato, convenni che si dovesse trattare di un sergente, forse promosso da poco tempo. Aveva uno sguardo fisso, attento, ed un'espressione estremamente furba come di chi sa esattamente cosa dire e quando dirlo per risultare efficace. Confermò nell'immediato i miei pensieri, poiché subito capì il motivo della mia visita.

    Già. Sono qui per fare un sopralluogo per il caos di Ziko Nashino.

    Il suo posto era l'ultimo in fondo a sinistra, la avverto che già altri lo hanno controllato e non hanno trovato niente, per qualsiasi cosa domanda siamo a disposizione.

    D'accordo, vi chiederei di chiudere la porta del dormitorio e di restare tutti qui dentro finché non me ne sarò andato. Grazie in anticipo.

    Conclusi, dirigendomi verso il posto dello scomparso. Lo osservai per qualche secondo, iniziando ad ispezionare la brandina, il baule e l'armadietto. Doveva essere sicuramente uno dei più anziani del plotone, vista la presenza di un armadietto personale. Avrei iniziato proprio dall'armadietto, provandolo ad aprire, ispezionandolo da cima a fondo. Nel caso avessi trovato qualche effetto personale l'avrei portato con me. Mi sarebbe potuto tornare utile in un secondo momento, inoltre avrei potuto memorizzare l'odore del traditore. Dopodiché sarei passato al baule ed infine alla brandina, sollevandone il materasso ed il cuscino. Con un kunai, poi, avrei lacerato il materasso, sperando magari di trovare all'interno di esso qualche oggetto nascosto. Nel mentre avrei voluto porre qualche domanda al plotone:

    Chi di voi era in confidenza con Ziko Nashino? Necessito di qualunque informazione utile a ritrovarlo. Dev'essere catturato e riportato al villaggio. Se collaborerete, verrete menzionati come "individui utili alle indagini" nel rapporto finale. Ve lo garantisco. Comunque: nei giorni antecedenti alla sua scomparsa, Nashino appariva come al solito? Riuscireste a descrivermelo al meglio anche caratterialmente? Voi, essendo suoi compagni, avete mai pensato ad un movente plausibile per il suo gesto?
     
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    Quel posto suscitava nella mente del giovane sergente una valanga di ricordi, alcuni più belli, altri meno, ma in ogni caso gli portavano alla mente tutto ciò che per lungo tempo era stato tutto il suo mondo, il suo dormitorio, i suoi compagni del plotone, tutte cose che sentiva ancora vive sulla sua pelle e inevitabilmente lo riportavano con la mente a quei difficili anni; fortunatamente per lui però non era più un cadetto alle prime armi, ma anzi aveva tra le mani un importante caccia che lo avrebbe potuto far risaltare positivamente agli occhi dei suoi superiori, qualcosa che in un certo senso era il sogno di tutti quelli che intraprendevano la via dei samurai.
    Geralt cominciò subito le sue indagini nel modo più classico che ci potesse essere, approcciò i compagni di plotone del traditore e poi si mise subito a controllare i suoi effetti personali, o meglio il posto dove erano in passato contenuti, infatti sia l'armadietto che il baule erano completamente vuoti e pieni di odori diversi e variegati, probabilmente appartenenti a quelli che avevano controllato quei posti prima di lui, in ogni caso nulla che potesse aiutarlo a chiarire la situazione; controllando il letto però ebbe maggiore fortuna, sollevando il materasso e poi squarciandolo con il kunai che aveva con sé infatti potè notare la comparsa di quella che aveva tutto l'aspetto di una foto, se l'avesse presa in mano il giovane sergente avrebbe potuto vedere tutto il plotone riunito in posa con al centro il traditore, la particolarità però era che ogni volto era stato coperto da una crocetta rossa, qualcosa di alquanto alienante e tetro a dire il vero, sul retro invece c'era scritto a penna un messaggio ripetuto in ogni spazio:

    "Il primo, il solo, l'unico a primeggiare...il primo il solo, l'unico a primeggiare..."

    Questo dettaglio faceva sicuramente emergere un lato buio ed inquietante del bersaglio di Geralt, avere a che fare con un ottimo spadaccino era un conto, ma se oltre a quello si sommava pure la follia mentale, insomma non veniva fuori una miscela tranquilla; quell'indizio in ogni caso celava proprio quello che il sergente stava cercando, la foto infatti era impregnata di un solo ed unico odore, sia perché vicina al materasso dove il giovane aveva dormito per tantissimo tempo, sia perché se vista in controluce si sarebbero potute identificare una serie di calcate impronte digitali, per qualche motivo quel Ziko aveva toccato spesso quella foto, come se in qualche modo vi ci fosse particolarmente legato.
    Con un importante indizio tra le mani, a Geralt non rimaneva altro che interrogare i comilitoni del traditore, con la speranza di scoprire qualcosa di più concreto che potesse dargli una valida pista:

    "Chi di voi era in confidenza con Ziko Nashino? Necessito di qualunque informazione utile a ritrovarlo. Dev'essere catturato e riportato al villaggio. Se collaborerete, verrete menzionati come "individui utili alle indagini" nel rapporto finale. Ve lo garantisco. Comunque: nei giorni antecedenti alla sua scomparsa, Nashino appariva come al solito? Riuscireste a descrivermelo al meglio anche caratterialmente? Voi, essendo suoi compagni, avete mai pensato ad un movente plausibile per il suo gesto?"

    Tutti i presenti si guardarono in volto, prima di spostare lo sguardo su Zumo che parlò nuovamente a nome di tutti:

    "Ziko era sempre il solito, scherzava e rideva con tutti fuori dalla battaglia ed eliminava i nemici senza pietà quando serviva, era il nostro capo, il nostro leader, una persona per cui tutti noi avremmo volentieri dato la vita, il suo tradimento è stato un duro colpo..."

    Il ragazzo si rivolse a Geralt con uno sguardo abbastanza neutro, come aveva fatto fin dalla prima volta che aveva preso parola e continuò a sorridergli per tutto il tempo, divenendo solo per un attimo serio alla sua ultima frase:

    "Sinceramente non sappiamo il perché abbia voluto compiere un gesto del genere, speriamo riesca quantomeno a ritrovarlo..."

    Questo disse quel ragazzo e nulla di più, non un fiato uscì dalla bocca degli altri, che finito di ascoltare cominciarono a vestirsi e a preparare tutta la loro attrezzatura:

    "Se non c'è altro le chiedo scusa ma dovremmo cominciare il nostro giro di pattuglia, è stato un piacere"

    Il ragazzo fece un gesto di rispettoso saluto e messosi in pochi attimi la corazza cominciò ad uscire insieme ai suoi compagni dal dormitorio chiuso in precedenza su volere di Geralt; sembrava proprio che altro non ci fosse da trovare in quel rigoroso dormitorio, quale sarebbe stata la mossa del nostro investigatore?

    Hai la foto con te e conosci l'odore di Ziko, a te :rosa:
     
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    È passato piu di un mese e non ho ricevuto alcun messaggio ne altro da Shane, percio da regolamento chiudo la caccia e la considero fallita, io e Shane ci prendiamo il minimo e tanti saluti.
     
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