[C] Into the forest

Max 3 Genin + 1 Chunin

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    Colui che è e si spera sarà

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    Cosa poteva aver spinto una bestia del genere ad arrivare fino a quel villaggio rischiando di far scoprire e quindi conseguentemente farsi cacciare? Era questo ciò a cui stava pensando il signor Nazu, non dava minimamente l'impressione di essere un cucciolo, con ogni probabilità aveva passato diverse decine di anni tra quegli stessi alberi che lui aveva esplorato in lungo ed in largo, impossibile che un animale che aveva dimostrato una notevole intelligenza potesse mettersi a rischio in quel modo, doveva senza dubbio esserci altro. Tutto questo filone di pensieri interiore però non traspariva dal volto appena illuminato dell'anziano guardiacaccia, che da serio e concentrato divenne confuso e stupito non appena avvertì il passaggio di Takeshi ad una velocità per lui impensabile, come un fulmine sfrecciò davanti a lui e raggiunse la bestia che non poteva nascondere in alcun modo il forte rumore dei suoi passi al fine udito del giovane, del resto quale animale poteva eguagliare una rapidità simile? Le letali armi da lancio che seguirono furono tutte precise e letali, colpirono entrambe le zampe posteriori ponendo fine a quella che era sembrata fin dall'inizio l'ultima disperata carta che quell'essere potesse giocarsi, ma i proiettili digitiali, pur impattando contro il cranio, non posero fine istantaneamente alla fine di quella bestia, che mugolando sommessamente di dolore continuò a mettere i suoi ultimi passi l'uno dietro l'altro, con il sangue che scendeva copioso dalla schiena, dalle zampe e dalla stessa testa. Il primo a vedere questo spettacolo fu proprio il signor Nazu, che con un piccolo accenno di fiatone si fermò accanto al giovane Chunin che aveva praticamente portato a termine il lavoro, poi di seguito arrivarono Azibo e Hakum, che nonostante i loro sforzi combinati non erano riusciti a colpire l'essere con la lancia, che era andata a conficcarsi nel terreno a circa una decine di metri dietro a dove si trovavano il gruppo di ninja; e il quarto membro del gruppo? Lui purtroppo stava ancora arrancando tra gli alberi vicini al pollaio, tra una necessaria pausa per riprendere fiato e l'altro avrebbe avuto bisogno di molto più tempo dei suoi compagni per arrivare, ma di certo non sembrava intenzionato ad arrendersi.

    ezgif_21

    Se si fossero guardati intorno, tutti i presenti si sarebbero trovati di fronte uno spettacolo singolare, poco più avanti infatti gli alberi si aprivano rivelando quella che sembrava una specie di buia grotta da cui usciva un piccolo specchio d'acqua cristallino, probabilmente proveniente da un fiume sotterraneo, un bello spettacolo da vedere, soprattutto se illuminato da quella pallida Luna che ad intermittenza faceva capolino dalle nuvole; per qualche scuro motivo era in quella direzione che la bestia stava cercando di andare, portandosi avanti solo che le rimanenti zampe anteriori, strisciando con evidente disperazione e lamenti che diventavano via via sempre più intensi.
    Probabilmente i giovani avrebbero cominciato a gioire, ormai la bestia era stata abbattuta, in quello stato finirla non sarebbe stato difficile, la missione ormai era fatta! Nazu però non avrebbe sorriso, non avrebbe detto una parola, si sarebbe limitato a guardare quel buio anfratto roccioso con evidente preoccupazione, dentro di sé sperava di sbagliarsi ma il comportamento della bestia parlava da solo, quell'ostinazione poteva voler dire solo una cosa...

    Il vero nemico


    L'uomo estrasse velocemente un freccia e la lanciò alla base del collo del mostro, voleva eliminarla prima che fosse troppo tardi, ma non fece in tempo: la bestia, con le sue ultime forse, proruppe in un ultimo e potente guaito, ben diverso dai precedenti, prima di ricevere il dardo che gli trafisse l'ultimo tratto delle faringe e poi la laringe, uccidendo definitivamente la voce e la vita di quell'infimo essere. Prima che chiunque potesse fare qualcosa o potesse anche solo avvertire qualcosa, dalla sinistra del gruppo spuntò dal nulla un animale una volta e mezzo più grande del precedente, il signor Nazu ebbe a malapena il tempo di girare la testa prima di prendersi una violentissima zampata al volto che lo fece volare contro un albero dietro di lui, sbattendo il cranio e rimanendo al suolo apparentemente svenuto, la missione per il gruppo sembrava essere ancora lontana dalla conclusione ora che un'altra gigantesca belva gli ruggiva in faccia facendo vibrare il terreno sotto i suoi possenti piedi.

    Eh pensavate che aveste finito eh? Invece avete ancora molto di cui divertivi e senza il nostro caro Nazu e la sua lanterna(che si è rotta cadendo affianco a lui), tranquilli ha ricevuto solo una forte botta, niente di serio.
    Allora la bestia è ad un metro da Takeshi che vede per bene la bestia grazie alla torcia di Azibo, a quattro metri ci stanno lui ed Hakum mentre Atshushi avrà bisogno di un altro post in cui descrive il lento arrivo, il ruggito e il paesaggio, solo al post ancora dopo potrà attaccare; gli altri possono invece farlo adesso, vediamo come va la cavate :rosa:

    Ps. ricordo a tutti quelli che non l'hanno scalata che in un inseguimento si perde resistenza pari ad 1/4 della vostra Agilità a turno, quindi scalatela al prossima posto oltre a quella eventuale degli attacchi.


    Edited by Stompo - 8/4/2018, 20:15
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    La mole di quell'essere mi faceva ben intendere la tenacia che potesse possedere, ma non avrei mai pensato che avesse continuato ad aggrapparsi alla vita in quel modo. La sua corsa venne frenata dalle mie piccole e letali armi che lo zoppicarono non poco. I proiettili digitali avevano avuto un certo effetto sostanzioso ma non perfetto come speravo. Immaginavo di dover aggiungere del raiton per riuscire a penetrare quello spesso strato di carne ed ossa, ma inconsciamente e stupidamente mi convinsi di non aver il bisogno di arrivare a tanto. In ogni caso l'obbiettivo non poteva più scappare ed era solo questione di minuti prima che esalasse l'ultimo respiro.
    Il mostro continuava a strisciare lentamente e io, accertatomi che il pericolo fosse divenuto assente, scesi per terra a cinque o sei metri dalle spalle della creatura. Mi avvicinai ad essa lentamente, passo dopo passo, col respiro tranquillo e la mente serena, la missione era ormai compiuta.
    La preda continuava a soffrire, lamentarsi e a strisciare verso l'interno di una grotta sotterranea bagnata da un basso corso d'acqua. Cosa poteva spingerla a continuare ad arrancare in quel modo? I cuccioli? O la salvezza? Come poteva pensare di riuscire a scappare in quel modo? La situazione mi straniva leggermente ma non gli diedi tanto peso, non mi importava più di tanto.


    Sono riuscito a fermarla, adesso non sarà più un problema.

    Nazu mi raggiunse proprio mentre estraevo le armi metalliche dalle carni dell'animale ancora in vita. Per dargli il colpo di grazia avrei aspettato che anche i ragazzi ci raggiungessero ma quando arrivarono, lo strano essere lanciò un ultimo e potente lamento, come un ululo di richiamo, smorzato e interrotto prontamente dalla freccia di Nazu.
    Il silenzio calò di botto e un secondo dopo all'improvviso percepii qualcosa alla mia sinistra, nell'oscurità.


    Cazzo!

    Quando i miei sensi captarono un secondo essere, il signor Nazu era già stato scaraventato via con violenza.

    S t a t e indietro..

    Scandii per bene le parole mentre le pronunciavo lentamente e a bassa voce, riferendomi ai ragazzi alle mie spalle.
    Davanti a me, nella più profonda oscurità, un respiro affannoso e pesante mi faceva vibrare l'anima. L'aria calda e afosa che mi attraversò ne precedette il cattivo odore. A giudicare dal luccichio di due sfere gialle a diversi metri d'altezza e a neanche due metri di distanza dalla mia faccia, mi trovavo di fronte a qualcosa di molto più grosso e pericoloso di ciò che avevamo abbattuto.
    Come per istinto, il mio corpo cominciò a reagire inconsciamente a quella situazione di improvviso pericolo.

    original


    Delle ossa appuntite e affilate avrebbero cercato di esternarsi da tutto il mio corpo, facendosi strada attraverso le vesti bucandole, fino a sorpassarle di ben due metri. Sarei diventato un riccio armato e quando Azibo avrebbe puntato la sua torcia verso il buio, l'avrei visto.
    Denti aguzzi e affilati quasi quanto le mie lame, artigli lunghi e spessi come dei kunai. Grande in stazza quasi il doppio del presunto figlio e incazzato come non mai. Un mostro così strano e incredibile che non avevo mai visto prima in vita mia.


    Io lo faccio scatenare su di me, voi colpitelo alle spalle dalla distanza!

    In piedi davanti a quell'essere che mi alitava in faccia, ero pronto per intraprendere una battaglia all'ultimo sangue. Di certo le sue dimensioni potevano impressionare ma a meno che i suoi denti fossero più duri dell'acciaio, dubitavo che potesse scalfire il mio corpo. Ad ogni modo il solo pensiero che quella bestia avesse potuto ferirmi mi eccitava fino a farmi salire la voglia matta di combatterlo impazientemente. Non avevo paura di lui, anzi, ne ero attratto.

    Non sei l'unico mostro qui. Giochiamo un po' insieme!

    Con un piccolo balzo mi catapultai su di lui, cercando di cominciare a roteare a mezz'aria come una trottola letale per colpirlo con la danza del larice. Le lunghe lame che avrebbero idealmente ricoperto il mio corpo sarebbero state come mille katane per il mio avversario. Se avessi cominciare a roteare velocemente, difficilmente mi avrebbe potuto fermare. Come un missile provai prima a trapanargli il volto e poi, correndo agilmente sotto il suo corpo, avrei provato a balzare dal basso verso l'alto, roteando sempre con la danza del larice in direzione del suo petto fino a provare a trapassarlo da parte a parte col mio stesso corpo. Successivamente, preso dall'improvviso desiderio di uccidere e distruggere, avrei provato a scalare il suo corpo dalle zampe posteriori. Che fosse vivo o morto poco mi importava in quel momento, volevo continuare a fracassarlo e a tagliarlo come non mai. Se fossi riuscito ad arrivargli in groppa avrei provato a raggiungere la testa e una volta lì sopra, sfruttando le lame esternate nei palmi delle mani avrei tentato di trafiggergli più e più volte il cranio e gli occhi, fino a spappolarlo del tutto senza pietà.
    Azioni Eseguite:
    - Danza del larice sul volto
    - Danza del larice sul petto
    - Affondi sulla testa
    - Affondi sugli occhi
    - Mantenimento Armatura Ossea

    Resistenza: 514-18-18-1-1= 476
    Chakra: 312-18-25= 269


    Ps: Gli affondi li ho narrati al plurale per questioni narrative, ma chiaramente vengono contati come singole azioni, contando il danno come se fosse un colpo solo sia per la testa che per gli occhi.

    Sono una macchina di distruzione
     
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    VII


    Il chakra che Atshushi era riuscito a condensare nella fredda aria notturna gli faceva da torcia, permettendogli di evitare le radici sporgenti, i sassi emergenti e gli infidi dislivelli del terreno. Aveva ai piedi i sandali e lo riteneva un fortunato miracolo perché erano una valida protezione per i piedi del ragazzo. Il busto, le braccia, le gambe erano ricoperte di piccoli graffi che gli lasciavano scivolare sulla pallida pelle lacrime di sangue. Infatti, era completamento privo di abiti, o anche comunemente definibile come totalmente nudo.
    Avanzava tra rami sottili e flessibili che gli frustavano il viso, arbusti che con invisibili mani gli artigliavano le caviglie graffiandolo con le loro spine. Come se non bastasse era scosso da brividi di freddo e si premeva la destra sul torace nel vano tentativo di soffocare il dolore che lo opprimeva e con il dorso della mano sinistra puliva il sangue che sgorgava a rivoli dalle sue labbra arrossate.
    L’aria gli bruciava nei polmoni e il diaframma si dilatava per metà e si contraeva irregolarmente. Espirava con la bocca formando nuvole di condensa mentre le tre sfere di chakra lucente lo seguivano aleggiando tremolanti, perché la mente del loro evocatore era stanca, distratta, sofferente. Gli mancava la capacità di ragionare lucidamente sugli avvenimenti e forse non sapeva neanche verso dove stesse arrancando, ma soprattutto perché diavolo si trovasse in una foresta nel mezzo della notte maledettamente nudo. Nelle mente gli vorticavano soltanto imprecazioni e avrebbe voluto urlare. Urlare perché un ragazzo come lui, non più forte non più debole, lo aveva ridotto a vivere muovendosi con un corpo difettoso. Ma se non altro era in vita, giusto? Perché lamentarsi?
    Un ruggito atroce lo raggiunse da destra, attraversando gli alberi e spaventando i pavidi animali della notte.
    Perché si dannava per quella situazione tragicomica? Nudo, nel mezzo della foresta, in una corsa resa un truce trascinamento perché era ancora convalescente di un polmone irrimediabilmente danneggiato.
    Si disperava, con le lacrime agli occhi perché era in missione, ecco il motivo. Ora lo ricordava e sapeva che più avanti in quella foresta nera Takeshi, il signor Nazu e gli altri stavano combattendo contro una bestia enorme e lui, Atshushi lo storpio, non era riuscito a stare al loro passo ed ora si stava perdendo lo scontro. Ma chi aveva bisogno di lui?
    Forse nessuno, perciò si sforzò di concentrarsi sugli avvenimenti di quella notte. Sperava che razionalizzare quella situazione gli avesse concesso un po’ di autostima e, magari, avrebbe potuto essere d’aiuto ai suoi compagni. Perché quel mostro era fuggito? Per rifugiarsi nella sua tana, pareva ovvio. Come aveva potuto nascere e crescere passando inosservato? Una bestia del genere doveva mangiare chissà quanto al giorno. Sicuramente non era un animale comune. Quindi non era nato da animali comuni. E se nel punto in cui stava scappando non ci fossero altri mostri come lui? Il sangue gli si gelò nelle vene.
    Sentiva un ringhio animalesco molto forte e così vicino da fargli tremare le ginocchia mentre si avvicinava ad una radura dove gli la fitta vegetazione sembrava interrompersi. Un tumore sinistro lo raggiungeva, forse era soltanto gorgoglio d'acqua. Udiva anche rumori di lotta, urla e voci familiari. Stava per raggiungere i suoi compagni. Ma se Takeshi, l’esperto ninja suo conterraneo, non avesse già posto fine allo scontro massacrando la bestia come aveva già iniziato a fare nel pollaio? Atshushi ebbe la brutta sensazione che quel ritardo gli fosse stato fatale per rendersi compartecipe della riuscita della missione.
    Scheda
    Riepilogo:
    1) Sfere lucenti

    Status Atshushi:
    Resistenza: 100-2-2=96
    Stamina: 110

    Note:Non so se devo ripagare il chakra per le sfere lucenti
     
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    La lancia scomparve nel buio, librando nella sua parabola potenziata dal supporto di Hakum, un lavoro di squadra che non fu sufficiente a raggiungere la bestiaccia in fuga. Mi accorsi di essere andato a vuoto non udendo un riscontro al mio attacco, se l’asta si fosse conficcata nella carne del mostro questo avrebbe emesso uno dei suoi orribili versi, e invece niente. Continuai a correre lungo la traccia del mio attacco e la ritrovai piantata per terra. La sfilai dal suolo e la riposi al suo posto, in modo che non costituisse un intralcio alla mia corsa. In quel momento notai d’esser solo, Nazu e Takeshi avevano preso vantaggio e gli altri due erano rimasti indietro. Per un attimo, nel silenzioso buio che mi avvolgeva, ebbi paura, paura d’esser finito io stesso in una trappola, paura che altri come quel mostro fossero li ad aspettarmi. Poi udii dei rumori, dei lamenti chiari e intensi che mi permisero, insieme alla luce fornitami dalla torcia, di raggiungere coloro che mi precedevano. Feci in tempo per assistere all’esecuzione del nemico, il cui corpo giaceva a terra in un misto di sangue e orrore che costituivano tutto quel che rimaneva della sua forma. Ridotto ormai a un colabrodo fu Nazu a porre fine alle sue sofferenze, piantandogli una freccia alla base del collo. L’essere si spense in un unico soffocante grido di disperazione, un suono completamente diverso dagli altri, simile a quello che altre bestie riservano per il momento della loro morte, simile per certi versi a quello dei conigli.

    Ce l'abbiamo fatta!

    Mi voltai verso i miei compagni, in cerca di qualcuno con cui condividere il momento, ma non trovai affatto lo stesso entusiasmo. Anzi, nella penombra che regnava potei osservare come i lineamenti del signor Nazu fossero molto più preoccupati che in precedenza, si guardava intorno e sembrò riconoscere quel luogo, che non doveva piacergli. Probabilmente cercò di dirci qualcosa, ma un’ombra si mosse nel buio e, prima che ognuno di noi potesse accorgersene, gli fu addosso.

    Attenti!

    Non fummo abbastanza veloci, il rumore del colpo spense gli entusiasmi e gettò il corpo inerme del signor Nazu ai nostri piedi, privo di sensi. Spostando la luce della torcia dal suolo a ciò che ci stava dinnanzi potemmo vederlo: un essere abominevole, deforme, e ancor più grosso e spaventoso del precedente. I suoi occhi demoniaci brillavano riflessi nel fuoco, occhi di demone, sanguigni e letali. Grazie al cielo ancora una volta Takeshi affrontò il pericolo coraggiosamente, gettandosi sul nemico e dandoci tempo di organizzarci al meglio per non finire tra le sue grinfie.

    Io lo faccio scatenare su di me, voi colpitelo alle spalle dalla distanza!

    Eseguii gli ordini alla lettera, ma prima effettuai una manovra che avrebbe permesso a tutti di vedere meglio il bersaglio. Gettai la torcia in direzione del mostro, stando attento a non intralciare Takeshi nella sua manovra. Quando fu a terra, estrassi nuovamente la lancia e la caricai di chakra fuuton per poi librarla nell’aria. Avrei generato una folata di vento che avrebbe dovuto alimentare il fuoco, spargendolo leggermente in modo da aumentarne la portata e creare una fonte di luce abbastanza potente da permettere a tutti di vedere quel che stava accadendo. Fatto ciò mi sarei portato alle spalle del nemico, nascondendomi in una siepe e badando bene a scegliere i momenti in cui sferrare i miei attacchi, in modo da non colpire Takeshi, utilizzai nuovamente il mio tirador. Afferrandolo con l’avambraccio della protesi, avrei sprigionato il chakra in essa riposto, per eseguire nuovamente la stessa tecnica utilizzata in precedenza. Questa volta non potevo sbagliare, avrei avuto un bersaglio ancora più grosso e una visuale forse ancor migliore. Tirai indietro l’elastico dentro la cui culla era riposto il proiettile di pietra, presi la mira tra le due punte del legno a forma di “Y” e quando il bersaglio mi fu chiaro sferrai, tentando di colpire il nemico al centro del corpo, in modo che l’esplosione successiva potesse danneggiarlo il più possibile. Poi ripetei l’operazione, nello stesso identico modo, come una macchina…
    CITAZIONE
    Azioni:
    - Grande cannone del Vuoto come da post (10 stamina)
    - [Attacco con Tirador + Scoppio ad aria compressa] x3 (3 resistenza, 30 stamina protesi)

    Resistenza: 97 - 3 = 94
    Stamina: 70

    Resistenza protesi: 200
    Stamina protesi: 200 - 30 = 170

    Note: //
     
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    Un'esplosione d'aria spinse via la lancia, facendola sprofondare nel buio più intenso della notte. Nessun verso, nessun lamento... nulla. Non udimmo assolutissimamente nulla dopo l'attacco.
    Continuammo a correre, fino a quando non riuscimmo a scorgere l'asta conficcata duramente nel terreno. Proprio come avevamo già pronosticato, la lancia non andò a segno.
    Vidi Azibo che si affrettò ancor di più dopo aver recuperato la lancia, finendo per lasciarmi indietro. Purtroppo, non possedevo la prestanza fisica dei miei compagni di squadra, ma non ero neanche messo male come Atsushi, che arrancò durante tutto l'inseguimento, rimanendo ancor più indietro.
    Mi ritrovai solo, in mezzo agli alberi, al buio e nulla più. Solo qualche suono ogni tanto che scandiva la vita degli animali notturni, poi, solo il silenzio avvolgeva quella terra. Continuai a correre sempre nella stessa direzione, cercando di orientarmi come meglio potevo. Non sapevo se stessi percorrendo la giusta via, ma cercavo ogni minimo segnale che quel percorso fosse già stato battuto.
    Non ero un cacciatore e non avevo nessuna specializzazione in merito agli inseguimenti, quindi feci molta fatica, ma, ad un certo punto, quasi baciato dalla fortuna, cominciai a sentire dei versi di disperazione e agonia, che giusto nel momento in cui arrivai sulla scena, si spensero, decretando la morte della creatura.
    Azibo esplose in un'immensa gioia, ma me lo sentivo dentro... non era ancora finita!
    Il signor Nazu comincio a guardarsi in giro ancor più preoccupato e la tensione cominciò a dilagare tra il gruppo della missione. Un'ombra ancor più grossa della precedente, si abbattè sul signor Nazu, che senza essere in grado di far nulla, venne scaraventato con violenza contro il tronco di un albero, accasciandosi al suolo.
    A nulla valsero i tentativi di Azibo di mettere in guardi il mandante. Ormai era tardi.

    Io lo faccio scatenare su di me, voi colpitelo alle spalle dalla distanza!

    Il primo a lanciarsi all'attacco fu proprio Akito, che con fare autoritario, ci vietò di avvicinarci alla bestia. Nessuno tra me e Azibo cercò di tenergli testa. Un ordine era pur sempre un ordine.
    Aspettai prima la mossa di Azibo, ovvero quella di "illuminare" un pochino di più il campo di battaglia, subito dopo, senza pensarci due volte, cominciai ad impastare il chakra tramite l'unico sigillo che bisognava imporre. Cercai di creare lo shuriken acquatico più grande che potessi, il quale, senza mai passare sopra le mie mani, sarebbe stato lanciato direttamente dal mio chakra. Non contento, cercai di migliorarne ancor di più le qualità di perforazione, aggiungendo all'attacco suiton anche un'onda tagliente.

    Resistenza: 200-3 =197
    Stamina: 155 -70 -10 =75

    Azioni:
    -Arte acquatica: armamento acquatico [uno Shuriken abnorme] [slot utilizzabili: 2/11]
    -Onda taglienteda entrambe le mani.
     
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    Grazie alla fioca luce della lanterna che portava il giovane Azibo, l'interno gruppo potè apprezzare i terrificanti lineamenti di quello che di un orso era ormai solo il ricordo, i suoi occhi gialli e la sua bocca piena di affilatissimi denti davano perfettamente l'idea di quanto quell'essere fossero lontano da un normale animale, chissà che cosa aveva cambiato quegli esseri a tal punto da diventare quelle cose, ad ogni modo ormai nulla importava, lui come il suo compagno andava fermato ed il giovane Takeshi sembrava averne tutta l'intenzione, dopo infatti aver constato la velocità di quell'essere contro il povero signor Nazu decise di cominciare a fare sul serio e dopo aver esternato le osse del torace e dell'addome si buttò contro quell'essere con una serie di attacchi furiosi non appena la torcia lanciata dall'Ishivariano fece istintivamente spostare la testa all'essere, una piccola distrazione fatale che il Chunin seppe sfruttare appieno, tutto ciò che seguì, guardandolo dall'esterno, sembrava in tutto e per tutto una vera e propria danza, i movimenti del Kiriano erano fluidi e concatenati in un sinuoso ballo mortale, colpo dopo colpo diventava sempre più veloce e frenetica, infliggendo al mostro una quantità indicibile di tagli e di ferite che però non piegarono del tutto la bestia, che anzi ebbe anche la forza di evitare gli ultimi tentativi del ninja di porre fine allo scontro scartando di lato con quello che fu solo un pallido tentativo di riservarsi qualche ultimo respiro di una vita ormai già segnata: con il sangue che cadeva copioso da ogni ferita che il corpo gigantesco di quell'essere mostrava, sarebbe stato chiaro a tutti quanto poco a quella bestia rimanesse, l'ultimo brillio di una fioca fiammella di candela che gli ultimi attacchi dei Genin soffiarono via una volta per tutte. Nei suoi ultimi istanti di vita guardò per qualche secondo verso il cielo, verso la Luna, la sua unica grande compagna che le era stata vicina in ogni momento di quella sua difficile vita ormai giunta al termine, che in qualche modo le aveva fatto trovare suo figlio nella foresta, il pargolo che aveva cresciuto e che ora giaceva morto al suolo, un pensiero che la lacerava e che le fece trovare le energie per far in qualche modo pagare ai presenti, un devastante ruggito, un urlo disperato e straziante che si diffuse in tutta la foresta facendo quasi tremare anche i silenti alberi, i giovani avrebbero quasi sentito le loro orecchie scoppiare e il povero Takeshi, che suo malgrado aveva l'udito molto più sensibile, avrebbe avvertito un dolore indescrivibile prima di perdere momentaneamente la capacità di ascoltare; quell'abominio poi, fatta la sua ultima mossa, si sarebbe lasciato cadere a terra priva di vita sbattendo a corpo morto al suolo, con la vita che in pochi istanti volò via da quegli inquietanti occhi gialli.
    La battaglia ormai era finita, l'animale, anzi, gli animali erano stati messi del tutto fuori gioco e persino il loro compagno di squadra Atshushi era riuscito a raggiungerli con una forte stanchezza dipinta sul volto ed un notevole fiatone, tutto sembrava essere finito per il meglio. Da lì in poi fu tutto in discesa, il signor Nazu riprese i sensi dopo poco tempo asserendo di non essersi fatto niente di che, confermò la morte di entrambi gli esseri e si disse molto interessato al comprendere a quale specie appartenessero, ma per quel lavoro non aveva di certo bisogno d quei baldi giovani che avevano sia aiutato che salvato lui ed il suo villaggio:

    "Grazie ragazzi, grazie mille per tutto, senza di voi non ce l'avrei potuta fare. Torniamo al villaggio, così vi darò quello che vi meritate e potrete tornare nei vostri villaggi, grazie ancora!"

    L'uomo arrivò persino a sorridergli, qualcosa che praticamente non gli avevano visto fare fin da quando lo avevano conosciuto, sembrava proprio che quella passeggiata notturna nella foresta avesse fatto bene a tutti.

    Perfetto, avete completato con successo la missione, yeeee :rosa: Bravi vi siete mossi bene mi siete piaciuti, ora fatemi il post finale così vi do l'exp ed il grano XD
     
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    La bestia per quanto potesse essere feroce, non poté nulla contro la potenza dei miei colpi. La danza del larice mi permise di attaccarlo senza dargli la possibilità di difendersi, né contrattaccare. Le lunghe e robuste lame ossee che sporgevano dal mio corpo lacerarono la carne di quell'essere in profondità, più e più volte fino a ridurlo ad un colabrodo. Con visibili ed estremi sforzi riuscì a sfuggire al mio tentativo di salirgli in groppa per finire il match definitivamente e prima che potessi attaccarlo nuovamente, ruggì. Un urlo così forte e straziante che mi sentii esplodere i timpani. All'inizio fu di una potenza incredibile tanto da farmi sanguinare immediatamente le orecchie, finché quel ruggito andò pian piano a scemare in eco, fino a scomparire, così come la vita di quell'essere che cadde al suolo una volta per sempre. Il dolore che mi provocò ai timpani fu qualcosa di tremendo ma che il mio corpo riuscì a reggere, evitando di piegarsi e gettarsi in smorfie di dolore. Solo quando vidi i ragazzi muovere le labbra non riuscendo a percepire alcun suono, mi accorsi che ero diventato sordo.

    Dannazione, non riuscirò a sentirvi per un po'.

    Feci rientrare le ossa nel mio corpo, rimanendo con le vesti strappate e imbrattate di sangue. Nazu riuscì a riprendersi poco dopo e la prima cosa che fece fu esaminare il corpo delle due bestie. Non riuscivo a sentirli, quindi non fui partecipe ai loro discorsi. Mi limitai ad osservarli nel più totale silenzio, cercando in qualche modo di tamponare il sanguinamento delle orecchie ferite. I forti rumori erano un problema per me e mi debilitavano sensibilmente, ma purtroppo era qualcosa che al momento non potevo risolvere. Finite feste e discorsi di cui non avrei saputo i particolari, ci dirigemmo nuovamente al villaggio del cacciatore. La formazione sarebbe stata quella di partenza, ovvero Nazu in testa, i tre ragazzi in mezzo e io nelle retrovie, a chiudi fila. Dopo un oretta di cammino riuscii a percepire pian piano dei piccoli suoni, finché col passare del tempo riacquistai l'uso dell'udito. Arrivati al villaggio fu solo questioni di minuti il tempo che Nazu prendesse i Ryo.

    È stato un piacere risolvere il suo problema, se ci dovesse essere qualcos'altro non esiti a chiamare.

    Poi mi rivolsi ai tre Genin:


    Ci si becca in giro ragazzi, alla prossima!

    E dopo aver ultimato i saluti, sfrecciai via come un fulmine per la strada del ritorno. Per quel giorno avevo fatto abbastanza.

    Achivements da confermare:
    CITAZIONE
    Nome: There's no Use Running!
    Requisito: Il PG ha vinto una Gara o Inseguimento
    Ricompensa: 40 punti exp o 500 Ryo [Aumento taglia: +300 Ryo]

    Nome: Leader capace
    Requisito: Portare a termine un Evento con successo fungendo da Capo Squadra
    Ricompensa: 80 punti exp o 1800 Ryo [Aumento taglia: +780 Ryo]
     
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    VIII


    Atshushi arrivò quando tutto era già finito. Un violento e straziante ululato di dolore aveva preannunciato la fine dello scontro e della missione. L’intera foresta aveva sussultato a quel lamento lacerante, nonostante fosse notte inoltrata. I suoi presentimenti erano fondati e, quando si ritrovò nello spiazzo erboso immerso nell’oscurità, l’odore del sangue gli riempì le narici. Sparsi sul terreno c’erano piccoli rochi che bruciavano flebilmente di una fiamma prossima ad estinguersi. La migliore fonte di luce dell’area oscillava sul capo di Atshushi, disegnando ombre scure sul volto infossato e pallido.
    Era arrivato tardi: Takeshi era a pochi metri da una carcassa animale gigantesca, diversa dalla bestia che aveva assaltato il pollaio. Più in là, dove il terreno si apriva in una cavità rocciosa, giaceva la bestia a cui avevano teso l’imboscata.
    “E quindi erano in due. Madre e figlio, presumo.”
    Fatto sta che Takeshi era bastato ad eliminarli entrambi e il genin non ebbe difficoltà a trarre tale conclusione. Hakum ed Azibo non dovevano aver fatto molto, sicuramente più di lui, ma analizzando la situazione era palese come il ninja dai candidi capelli avesse affrontato di petto la bestia più grande, massacrandola.
    Il Signor Nazu si avvicinò alla carcassa animale ed Atshushi vi diresse un globo affinché le mostruose fattezze fossero ben visibili.
    Takeshi sembrava stranito, si teneva la testa tra le mani e sembrava avere qualche problema alle orecchie perché continuava a tamponarle. Atshushi non aveva nulla da dire, ma provava un odio profondo per Azibo, a causa del quale era ridotto in una condizione di tale inettitudine da averlo reso del tutto inutile per abbattere quelle bestie. L’orgoglio gli bruciava in petto: non aveva potuto neanche assistere allo scontro, ma mentre si combatteva, lui arrancava sputando sangue nella foresta.

    *


    Mentre tornavano al villaggio Atshushi rimase in silenzio. Pensava alla missione, di livello C ed appena compiuta, pur senza il suo contributo, ma al villaggio l’avrebbero comunque aggiunta alla sua cartella personale. Giusto? Doveva pur esserci una cartella con tutte le informazioni su di lui negli archivi della Nebbia. Sarebbe stato un giusto input per la sua carriera, ma doveva risolvere quella maledetta fitta che gli segava in due il fianco.
    Ad Arborea il Signor Nazu pagò i quattro ninja e li ringraziò infinitamente sfoggiando un sorriso che sembrava fuori posto sul suo viso sempre teso e serio. Atshushi salutò Hakum e Takeshi, il quale partì a razzo sfoggiando la sua fenomenale velocità, costringendo il giovane genin a percorrere la strada fino al porto del Paese del Fuoco da solo.
     
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    Dalla mia posizione potei osservare piuttosto bene la scena, il fuoco della torcia era oramai un piccolo incendio e donava alla scena un’atmosfera che si addiceva molto a quel momento. Tra quei fiotti di luce le ombre venivano storpiate dalla danza del fuoco, le cui fiamme rossastre si univano al sangue della bestia, che sgorgava a fiotti dalle ormai innumerevoli ferite. Forse fu trapassata una vena quando un grosso schizzo di sangue nero come pece fiottò verso il cielo, dipingendo il terreno fin quasi alla mia posizione. Era chiaramente finita, la bestia era in trappola e cadde sotto i colpi dei suoi cacciatori. Si spense in un unico, immenso ruggito, un ultimo grido ma non disperato, bensì potente oltre ogni misura, come a voler ricordare a tutti con chi si stavano scontrando, che era esistito davvero. Il ruggito mi entrò nelle orecchie e vi rimbombò a lungo, ma quando l’ultimo soffio d’aria uscì dai suoi polmoni, la bestia rovinò al suolo, priva di vita. Il tonfo fece tremare il terreno, e solo a quel punto mi avvicinai realmente a quell’essere. Ci ritrovammo tutti intorno al cadavere, anche Nazu si rialzò dal suo sonno, alla fine se l’era cavata con una parte di faccia un po’ gonfia e nulla più. Disse che avrebbero analizzato quell’essere, ma il nostro compito era concluso.

    Serve una mano a riportarlo al villaggio?

    Disse che se ormai non si sarebbe più mosso da li, e aveva ragione. Sarebbe tornato con chi di dovere per fare i dovuti riscontri. Dunque, mi diressi verso il piccolo incendio che io stesso avevo creato, diradando alcuni rametti che stavano alimentando la fiamma, isolai il braciere e in pochi minuti il fuocherello si spense. A questo punto non restava che tornare al villaggio, il tragitto fu piuttosto silenzioso, direi anzi pensieroso, io non riuscivo a spiegarmi come certi esseri potessero essersi diffusi nel mondo, e pensai che probabilmente se quella era una famiglia doveva esserci anche una madre, sempre che quelle bestie non avessero qualche strano modo di riprodursi. Immaginando strane fuoriuscite di uova e neonati orripilanti dai più impensabili orifizi, giungemmo ad Arborea. Qui il signor Nazu ci ricompensò a dovere, e fatti i dovuti saluti ognuno di noi shonobi riprese la strada di casa…

    CITAZIONE
    Chiedo conferma anche io degli achviement
    CITAZIONE
    Nome: FINALMENTE SI MANGIA!
    Requisito: Aver guadagnato in un Evento qualsiasi almeno più di 1000 Ryo (Vale anche per i Mukenin in caso di refurtiva o taglia)
    Ricompensa: 40 punti exp o 450 Ryo

    CITAZIONE
    Nome: Monster
    Requisito: Esci indenne dallo scontro senza scendere sotto il 50% della stamina e resistenza TOTALI
    Ricompensa: 50 punti exp o 1000 ryo [Aumento taglia: +500 Ryo]

    CITAZIONE
    Nome: There's no Use Running!
    Requisito: Il PG ha vinto una Gara o Inseguimento
    Ricompensa: 40 punti exp o 500 Ryo [Aumento taglia: +300 Ryo]
     
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    Si susseguirono una serie di concatenazioni che videro come protagonista Akito, come in un turbinioo di potenza ed eleganza, mentre io ed Azibo, non riuscimmo a fare altro che da supporto. Ovviamente non mi lamentavo del mio operato, in quanto sapevo benissimo fosse tutto il possibile che potessi fare... ma non riuscivo comunque a mandarla giù. Non riuscivo a credere che il bianco fosse tanto più forte di me. Per di più aveva sfoderato una tecnica mai vista da nessuna parte. Era riuscito a far fuoriuscire le ossa per utilizzarle come armi. Al momento non ci diedi molto peso, ma subito dopo, quando tutto si acquietò, ripensai all'accaduto e, sinceramente, non potevo crederci.
    Ripensai a tutto quello che riuscimmo a fare e a quello che era accaduto. Ai ruggiti, al sangue che ora bagnava il terreno e all'ultimo ruggito della belva e tutto mi parve così strano. Come poteva una singola persona avere così tanto potere?
    Ovviamente non potevo neanche immaginare cosa potesse aspettarmi nel futuro, ma non avevo mai visto nessuno così forte.
    Rimasi a guardae il ragazzo anche subito dopo la dipartita della bestia, per poi dovermi concentrare altrove... Nazu ne aveva sicuramente più bisogno.
    Quindi, mi avvicinai all'uomo, che nel frattempo riottenne di nuovo i sensi. In fin dei conti se la cavò molto bene. La vita gli apparteneva ancora e non sembrava avere nulla di rotto, tranne che per la faccia gonfia.
    A quel punto ci avvicinammo tutti alla salma. Non riuscivo a capire come quella bestia potesse esistere. Seppur non mi fossi mai interessato granchè alla fauna presente nel mondo, ero sicuro che madre natura non avrebbe mai permesso la creazione di una tale aberrazione.
    Ma ormai era anche inutile pensarci... sia madre che figlio giacevano al suolo, inermi.
    Alzai lo sguardo al cielo e respirai a pieni polmoni, mentre al mio fianco il fuoco creato da Azibo andava soffocandosi, rigettandoci nell'oscurità della notte.

    Grazie ragazzi, grazie mille per tutto, senza di voi non ce l'avrei potuta fare. Torniamo al villaggio, così vi darò quello che vi meritate e potrete tornare nei vostri villaggi, grazie ancora!

    Abbiamo solamente svolto il nostro lavoro. Per di più, ci ha dato una grossa mano!


    Dissi tutto sorridendo... cosa che non avevo fatto dall'inizio della missione. Forse, tutti i pensieri e le preoccupazioni che mi giravano in mente erano scomparse. Chissà, non lo sapevo ancora.
    Comunque, ci diriggemmo verso il villaggio del signor Nazu, dove riscuotemmo le ricompense e fummo liberi di tornare a casa con le prime luci dell'alba a rischiararci la vista.
    Quel segno, ai tempi, lo interpretai come un nuovo inizio.

    Bella missione Stompo, scusa solo che non sono riuscito ad essere presente come con la vecchia!
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    stompo può prendere 72 exp
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Grazie, spero sia piaciuta anche a voi :)Allora passiamo all' exp:
    Akito= 72 exp e ti confermo gli achievement
    Tisy=60 exp
    Cagne=60 exp e ti confermo gli achievement
    Any= 60 exp

    Inoltre prendete 1500 Ryo di Taglia a testa e 1250 Ryo in monete da aggiungere alle vostre tasche(sempre a cranio);penso sia tutto,buone role :rosa:


    Edited by Stompo - 5/4/2020, 09:59
     
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