[C] Into the forest

Max 3 Genin + 1 Chunin

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    Colui che è e si spera sarà

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    Salve a tutti,
    Mi chiamo Nazu e sono il guardiacaccia di un piccolo villaggio vicino Konoha, nelle ultime settimane ci sono state frequenti sparizioni di bestiame, animali e persone scomparse sia di notte che di giorno, penso sia opera di un animale che vive nel bosco, ma dalle impronte che ho trovato nei siti di sparizione stiamo parlando di qualcosa di sconosciuto, gigantesco e dal comportamento assai pericoloso, richiedo aiuto a tutti villaggi ninja per poter cacciare ed eliminare una volta per tutta questa terribile minaccia. Aspetterò chiunque fosse interessato alle porte di Konoha il xx/xx alle 7:00.
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Erano passati diversi giorni dal funerale dei due ex Kage e il villaggio sembrava in una situazione di stallo, di apparente calma e quiete. Il lutto si era protratto in modo esponenziale, giorno dopo giorno, lasciando sul volto dei cittadini un'incolmabile tristezza e malinconia. Io, come la maggior parte degli shinobi, eravamo fermi da allora. Dall'O.S.U non v'era stato alcun aggiornamento e le giornate sembravano lunghe e infinite. Non avevo più visto nessuno dei ragazzi che conoscevo, le strade ultimamente erano deserte e nessuno riusciva a sollevarsi per tornare alla normalità d'un tempo. Nonostante anch'io fossi preoccupato e titubante sull'attuale situazione, decisi di darmi da fare per distrarmi, cambiare aria e soprattutto per tornare a lavorare. Non ero mentalmente pronto per tornare ad affrontare difficoltà assai pericolose come quelle affrontate nella cattura di Jarago, infatti optai per qualcosa di più semplice e non troppo impegnativo, una missione di basso rango, che mi sarebbe stato possibile compiere con poco impegno salvo imprevisti particolari. Quando mi recai alla magione per ulteriori informazioni, notai una missiva che oltre ad attirare la mia curiosità, faceva proprio al caso mio:
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    Salve a tutti,
    Mi chiamo Nazu e sono il guardiacaccia di un piccolo villaggio vicino Konoha, nelle ultime settimane ci sono state frequenti sparizioni di bestiame, animali e persone scomparse sia di notte che di giorno, penso sia opera di un animale che vive nel bosco, ma dalle impronte che ho trovato nei siti di sparizione stiamo parlando di qualcosa di sconosciuto, gigantesco e dal comportamento assai pericoloso, richiedo aiuto a tutti villaggi ninja per poter cacciare ed eliminare una volta per tutta questa terribile minaccia. Aspetterò chiunque fosse interessato alle porte di Konoha il xx/xx alle 7:00.

    Firmai sul foglio in bacheca e dopo aver avvisato la base tramite la ricetrasmittente seras, mi avviai per raggiungere il luogo designato. Da regolamento O.S.U ero libero a compiere qualsiasi incarico a patto che in quel momento l'organizzazione non avesse bisogno di me, e così feci.
    Quella volta avevo preso quasi tutto l'equipaggiamento, ad eccezione della maschera subacquea che non avrebbe dovuto servirmi. Il kobashot mi incuriosiva parecchio e speravo di poterlo provare per farci un po di pratica proprio in quell'occasione.
    Indi mi dirigetti al porto vestito al solito modo e con buoni propositi, Konoha era lontana ma non abbastanza da stancarmi più di tanto. Per uno con la mia esperienza e le mie abilità non ci sarebbero stati problemi durante il tragitto. Cercai di arrivare in tempo alle porte di Konoha, aspettando lì vicino il mandante nel caso fossi arrivato in anticipo. Nel frattempo avrei scrutato lì intorno, osservando ben attentamente la gente per mettermi il ferro dietro la porta. Dopo l'attacco dei lealisti a Suna, non mi fidavo più di nessuno, neanche dei bravi ed innocenti cittadini.
    Takeshi Morachi
    W le introduzioni.
     
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    Passarono diversi giorni dal termine della mia prima missione e, per quanto fremessi all'idea di prendere parte ad un'altra avventura, dovetti rimanere a casa per tutto il tempo. Purtroppo, il vento, la neve e la tempesta che ci colpì, fece sì che la temperatura corporea salisse alle stelle. In poche parole, mi venne la febbre subito dopo essere tornato a casa.
    Ma, con le giuste cure e le giuste attenzioni da parte di mia madre, in svariati giorni riuscì a riprendermi e a rimettermi sotto regime d'allenamento. Ero maturato sia mentalmente che fisicamente dopo la missione, e ciò mi piaceva. Adesso avevo una visione ben più grande del mondo e di ciò che mi circondava.
    Quindi, senza perdere ulteriore tempo, dopo essermi ripreso del tutto, mi recai verso l'amata bacheca delle missioni per i ninja.
    Dovevo ammettere che era parecchio fornita ultimamente, ma sapevo bene quali fossero i miei limiti in quel determinato frangente, quindi, cercai di non esagerare e frugai con lo sguardo all'interno delle missioni di livello c. Non si correva un gran rischio, questo era ovvio, ma sicuramente mi avrebbe dato qualche bello scossone.
    Più cercavo e più credevo che mai avrei trovato la missione che faceva al caso mio, almeno fino a quando una missiva non richiamò la mia attenzione.

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    Salve a tutti,
    Mi chiamo Nazu e sono il guardiacaccia di un piccolo villaggio vicino Konoha, nelle ultime settimane ci sono state frequenti sparizioni di bestiame, animali e persone scomparse sia di notte che di giorno, penso sia opera di un animale che vive nel bosco, ma dalle impronte che ho trovato nei siti di sparizione stiamo parlando di qualcosa di sconosciuto, gigantesco e dal comportamento assai pericoloso, richiedo aiuto a tutti villaggi ninja per poter cacciare ed eliminare una volta per tutta questa terribile minaccia. Aspetterò chiunque fosse interessato alle porte di Konoha il xx/xx alle 7:00.

    Era sicuramente un bel viaggio da intraprendere, ma non importava. Era un'ottima occasione per conoscere le usanze del popolo del Fuoco.
    Tornai a casa in fretta e furia, non diedi neanche troppe spiegazioni ai miei genitori e scappai subito, con tutto l'equipaggiamento in dosso e uno zaino con giusto qualche razione per intraprendere il viaggio. Mappa alla mano e zaino in spalla, mi diressi verso le porte del villaggio, ove grazie al coprifronte e alla missiva ebbi il permesso di passare verso il paese del fuoco.
    Fu un viaggio intenso, dove i paesaggi regnavano sovrani. Si passava dalle valli rocciose alle risaie sconfinate, fino alla foresta più fitta del paese del fuoco. Ogni regione degli stati aveva la propria peculiarità, facendomi scoprire un mondo che fino a quel momento non riuscivo neanche ad immaginare.
    Il viaggio durò un cinque giorni, ma finalmente arrivai a destinazione e, proprio per il giorno prestabilito per l'incontro con il mandante.
    Mi guardai in torno, cercando di capire chi tra tutte quelle persone potesse essere il mandante della missiva, quando ad un tratto, mi accorsi di un ragazzo più grande di me ma che portava un coprifronte. Mi avvicinai a lui lentamente, non parlai, almeno fino a quando non fui abbastanza vicino.

    -Salve, mi chiamo Hakum... per caso anche tu stai aspettando il mandante di questa missiva?-

    Feci un piccolo inchino e avvicinai il foglio al ragazzo. Non che ce ne fosse realmente bisogno, ma l'educazione impartitami dai miei genitori, me lo imponeva.

    Post bruttissimo...

    Hakum
     
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    Atshushi Nasushimo


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    La vita di Atshushi era cambiata radicalmente da quando era andato a Kumo per salvare un villaggio isolato tra la montagna da una frana. La missione era stata un successo, ma purtroppo aveva avuto l’infelice idea di cimentarsi in un allenamento “amichevole” con un guerriero con il quale aveva collaborato per il compimento di quell’incarico. Infatti, il genin di Kiri era stato gravemente ferito al polmone destro ed aveva scampato la morte per un pelo tra le montagne di Kumo.
    Erano già trascorsi dei giorni da quando era riuscito a rientrare a Kiri. Purtroppo il rientro tra le mura domestiche non era stato dei migliori perché i suoi genitori l’avevano accolto sfogandosi con lui per la sua assenza prolungata senza avvertire. A peggiorare la situazione, si era aggiunta la condizione fisica di Atshushi, la quale smascherava la ferita subita. Infatti, da quando si era dimesso dall’ospedale, aveva cominciato a tossire sangue. Erano poche gocce, ma erano pur sempre un segnale di allarme, specialmente per dei genitori apprensivi.
    Non riusciva più a stare a casa perché non voleva più sentirsi dire di abbandonare la carriera ninja, così, nonostante gli fosse stato vietato di uscire da solo, uscì per strada. In casa, come al solito, non c’era nessuno perché Ginsei e Morini, i suoi genitori, erano al lavoro.
    Erano le nove del mattino e per le strade aleggiavano densi banchi di nebbia. Aveva voglia di andare lontano da quelle quattro mura che chiamava casa. In ospedale gli era stato vivamente consigliato di evitar e missioni o altre attività impegnativa. Aveva ancora il busto fasciato e provava una fitta di dolore sopportabile ma incessante. Decise di andare al palazzo del Mizukage. Era ora di rimettersi in gioco.
    *
    Poche ore più tardi, il Paese dell’Acqua era soltanto una striscia di terra all’orizzonte, mentre la nave scivolava rapida sulla superficie mossa del mare sotto un cielo che prometteva pioggia. Il viaggio in nave sarebbe durato tre giorni. Il punto di attracco era fissato nel Paese del Fuoco e da lì avrebbe marciato per quattro giorni o forse cinque tenendo conto del fatto che era ancora convalescente. La destinazione finale era Konoha, il mistico villaggio vittima di innumerevoli distruzioni ed utero dei più grandi ninja della storia.
    Aveva accettato di prendere parte ad una missione di rango C, tenendo fede al giuramento che si era imposto per non perdere più tempo in ridicole missione di livello inferiore. Avrebbe dovuto trovarsi davanti le porte del villaggio di primo mattino. Ad attenderlo ci sarebbe stato Nazu, un guardiacaccia di un piccolo borgo in seria difficoltà per la sparizione di animali da allevamento. Sosteneva che potesse trattarsi di una grossa bestia.
    Atshushi aveva scelto questo incarico perché voleva evitare di affrontare qualche bandito o mukenin in combattimento. Spesso nelle missioni di livello C si incappa in qualche combattimento e, date le sue condizioni, aveva preferito un incarico che gli evitasse questa eventualità.
    “Così, nella peggiore delle ipotesi, dovrò abbattere un lupo troppo cresciuto.”
    Ma che ne sapeva lui di come si cacciava una bestia selvaggia? Cominciò a temere di aver ponderato male la scelta della missione.
    Arrivò a Konoha con un giorno di anticipo, nonostante dovette interrompere più volte la marcia per riprendere fiato o per tentare di smorzare la tosse che gli macchiava il fazzoletto di sangue. Avvertiva la mancanza dell’ultima costola del suo fianco destro perché quel punto pulsava ardente facendogli contrarre il viso in una smorfia di dolore ad ogni movimento.
    *
    Aveva alloggiato fuori dal villaggio e raggiunse l’ingresso principale insieme a mercanti e contadini che vi si recavano per smerciare i loro prodotti e guadagnarsi la pagnotta. Cominciò a guardarsi intorno in cerca di quel tizio che diceva di chiamarsi Nazu. A differenza del Signor Gino, non aveva fornito spunti per riconoscerlo. Pur non sapendo bene perché, Atshushi lo immaginava simile al precedente committente della missione. Alto, robusto, con spalle larghe ed una folta barba. Il suo sesto senso sbagliava?




    Scheda
    Riepilogo:

    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 150

    Note:
     
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    INTO THE FOREST


    Chi ha paura delle foglie non deve avvicinarsi alla foresta. (Proverbio konohano)


    Furono giornate di grandi cambiamenti, di eventi strani e combattimenti sanguinosi, un periodo della mia vita che definire turbolento sarebbe riduttivo. Ricordo che quel giorno mi stavo allenando in solitaria, cercavo di migliorare le mie capacità nel combattimento con la lancia ed ero contento progressi che stavo facendo ultimamente. Poi giunse una lettera, comparsa come per magia dal cielo, caduta al suolo a mo' di foglia morta. Mi guardai intorno per capire da dove fosse arrivata, e li vidi in lontananza. Mr. Popo e Midala, ormai riuscivo a riconoscere i loro strambi metodi, tutte idee di quel mattacchione di Popo. Ma andiamo con calma, non vi ho ancora spiegato chi fossero questi due individui. Beh, in poche parole erano le mie guardie del corpo, anche se non nel senso classico del termine. Dopo la faccenda di Atshushi gli anziani, oltre che a marchiarmi con un sigillo di contenimento, mi avevano messo alle calcagna due controllori, probabilmente per verificare se la mia condotta fosse o meno degna d’ogni abitante d’Ishivar. Il dubbio d’altronde era lecito, ero un ragazzo come tanti e per loro potevo sembrare ogni cosa. Avrei dimostrato che si sbagliavano, mi sarei riconquistato il rispetto della comunità. Anzi, questo poteva essere un modo per farmi notare, per dimostrare il mio valore, come uomo e come guerriero. Ecco, ritornando ai fatti, quel burlone di Popo doveva aver fatto uso di uno dei suoi trucchetti e puff, ecco recapitato il messaggio. Aprii la lettera.
    CITAZIONE

    Salve a tutti,
    Mi chiamo Nazu e sono il guardiacaccia di un piccolo villaggio vicino Konoha, nelle ultime settimane ci sono state frequenti sparizioni di bestiame, animali e persone scomparse sia di notte che di giorno, penso sia opera di un animale che vive nel bosco, ma dalle impronte che ho trovato nei siti di sparizione stiamo parlando di qualcosa di sconosciuto, gigantesco e dal comportamento assai pericoloso, richiedo aiuto a tutti villaggi ninja per poter cacciare ed eliminare una volta per tutta questa terribile minaccia. Aspetterò chiunque fosse interessato alle porte di Konoha il xx/xx alle 7:00.


    Un incarico, non potevo crederci! Credevo di essere in una specie di punizione reclusiva, credevo che non mi sarebbe stato permesso lasciare il villaggio per chissà quanto tempo, e invece mi venivano recapitati addirittura degli incarichi a domicilio. Non mi era mai successo. Ripensandoci capii che probabilmente era un modo per mettermi alla prova, per osservare il mio comportamento negli affari stranieri, ed ero certo che sia Popo che Midala mi avrebbero seguito passo passo nella mia avventura. Dunque partii alla volta di Konoha, e sebbene non ero mai stato nel paese del fuoco, riuscii a destreggiarmi bene nella foresta, anche se più d’una volta notai di essere indirizzato da alcuni “indizi”, che sicuramente i miei accompagnatori mi stavano lasciando per facilitarmi il lavoro. Dubito avessero voglia di girare a vuoto nella foresta. All’ora prestabilita mi feci trovare alle porte di Konoha, e li lo vidi.

    Atshushi, non posso crederci!

    Non puoi capire quanto mi dispiaccia per quel che è successo. Non volevo! Non so cosa mi sia preso quel giorno, ma non era mia intenzione… come stai? Sono stato malissimo al pensiero di quel che avevo fatto, ci ho perso il sonno. Sono contento di vederti, mi sono tolto un grande peso…

    CITAZIONE


    Edited by Cagnellone - 11/3/2018, 01:10
     
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    Ci troviamo a Konoha, villaggio cardine situato nel Paese del Fuoco, non si poteva dire lì per lì guardando i volti sorridenti e piuttosto allegri di coloro che si alternavano per le strade, ma tutte quelle casette sottostante al famoso muro degli Hokage venivano da un bruttissimo periodo, il tradimento dell'Hokage e le i conseguenti scontri fratricidi che quell'evento aveva generato avevano messo in ginocchio quello che era da sempre stato considerato uno dei più grandi villaggi ninja nonché il primo ad essere mai stato chiamato come tale. Fortunatamente con l'arrivo del nuovo Kage, l'aiuto dell'Osu e di Kiri in particolare le cose erano tornate velocemente alla normalità, restituendo il sorriso alle famiglie di civili e ai ninja che portavano con orgoglio il coprifonte con la foglia incisa sopra. Era proprio qui che la nostra storia cominciava, grazie alla peculiare richiesta del nostro Nazu, guardiacaccia di venerando servizio in un vicino villaggio, per poter difendere e proteggere la gente del suo villaggio natale, non essendo più giovane come un tempo, aveva deciso di chiedere aiuto per ridurre al massimo gli incidenti, per quanto il suo orgoglio ne uscisse ferito non era disposto a sacrificare vite innocenti, animali e non, per un suo particolare capriccio, quindi eccolo là, appoggiato ad un muretto a due passi dai grandi portoni d'ingresso in legno con il suo abbigliamento inusuale da cui spiccavano senza ombra di dubbio l'arco legato dietro la schiena insieme alla faretra che presentava al suo interno diversi proiettili pennati. Nazu era lì fermo ed in attesa, guardava distrattamente il via via che riempiva quell'importante via d'accesso alla città ma non se ne interessava davvero, lui non si trovava bene con le persone, la vita poteva essere riassunta come una solitaria passeggiata in mezzo al bosco, se non fosse stato per gli occhi stanchi ed i capelli bianchi si sarebbe volentieri risparmiato tutta quella situazione, ma i tempi cambiavano e lui avrebbe prima o poi dovuto fare altrettanto. L'uomo non aveva dato particolari dettagli sul suo aspetto fisico, era certo che qualsiasi ragazzo con un po' di sale in zucca avrebbe capito chi fosse da quello che aveva scritto in quella lettera, perciò si limitava ad aspettare con pazienta, arte che aveva imparato ad amare giorno dopo giorno grazie al suo lavoro; il primo a palesarsi fu Takeshi, il Chunin che aveva visitato più e più volte quel villaggio, seguito poi dal Genin di Kumo ed infine raggiunti da due rivali che se le erano date di santa ragione al loro ultimo allenamento, Atshushi E Azibo, sarebbero riusciti i due a cooperare nonostante i loro trascorsi? Solo il tempo avrebbe potuto darci questa risposta. Scattata l'ora dell'appuntamento in ogni caso il signor Nazu si staccò dal suo muretto e si posizionò più in bella vista, venendo prontamente avvicinato dai giovani ninja:

    "Salve ragazzi, immagino che voi siate coloro che hanno risposto alla mia lettera, in tal caso mi presento subito: mi chiamo Nazu e faccio il guardiacaccia da quarant'anni, come ho scritto vi ho fatti venire qui per aiutarmi a trovare ed eliminare un pericoloso animale che si aggira nella foresta intorno al mio villaggio, prima lo troviamo e meglio è per tutti..."

    L'uomo fece una pausa, si sistemò meglio il capello verde che portava sulla testa prima di continuare il discorso con aria leggermente preoccupata:

    "Non vi mentirò, in tutti questi anni non ho mai visto niente del genere e non so cosa pensare, so che voi ninja siete ben addestrati, ma in ogni caso vi sconsiglio di buttarvi canticchiando in mezzo agli alberi, ho un brutta presentimento riguardo a questa storia..."

    Un altra pausa, stavolta legata ad un pensiero fugace che entrò ed uscì dalla mente di Nazu come un proiettile, prima di permettergli di tornare presente a se stesso:

    "In ogni caso meglio non pensarci adesso, mettiamo in marcia che non abbiamo poca strada da fare per arrivare al villaggio."

    Disse quelle ultime e poche parole prima di girarsi verso l'uscita del villaggio cominciare a marciare in avanti con un buon passo, per quanto oltre la mezza età era evidentemente in gran forma, di certo ai ragazzi non aspettava la scampagnata in mezzo al bosco che molti si sarebbero potuti immaginare, la loro missione era finalmente cominciata.

    Bene ragazzi, descrivetemi il viaggio fino alle porte del villaggio, siamo Konoha quindi occhio con il paesaggio, per il resto gestitevi voi eventuali dialoghi tra i vosti pg, per domande a Nazu vi rispondo nel prossimo post, ora andate e ruolate :rosa:
     
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    -Salve, mi chiamo Hakum... per caso anche tu stai aspettando il mandante di questa missiva?-

    Osservai il giovane Kumiano avvicinarsi finché non si inchinò e si presentò. Sembrava poco più piccolo di me, con una chioma scura per capelli e un atteggiamento cordiale. Afferrai la lettera e ne riconobbi il contenuto quasi immediatamente, a quanto pareva saremmo stati compagni.

    Akito Morachi, Chunin di Kirikagure.. piacere mio.

    Gli lanciai una semplice occhiata per poi notare un uomo molto simile ad un cacciatore selvaggio che si apprestava a scrutare intorno. Altri due shinobi si stavano già avvicinando e con un cenno ad Hakum, decisi di fare lo stesso. La faretra dietro la schiena, insieme al vestiario inusuale e l'atteggiamento guardignolo mi faceva supporre che quello lì fosse l'uomo che cercava aiuto e non ero l'unico a pensarla in quel modo, infatti non si sorprese quando in quattro lo avvicinammo.


    Salve ragazzi, immagino che voi siate coloro che hanno risposto alla mia lettera, in tal caso mi presento subito: mi chiamo Nazu e faccio il guardiacaccia da quarant'anni, come ho scritto vi ho fatti venire qui per aiutarmi a trovare ed eliminare un pericoloso animale che si aggira nella foresta intorno al mio villaggio, prima lo troviamo e meglio è per tutti...

    Akito Morachi, Chunin di Kirigagure. Non si preoccupi, lo troveremo senz'altro.

    Mi feci avanti per stringergli la mano, cercando di infondere in quell'uomo un po' della mia sicurezza. Inoltre specificai il mio grado proprio per mettere fin da subito le cose in chiaro. Nessuno di loro portava il giubbotto chunin, e nonostante neanch'io ero abituato ad indossarlo, sentivo e percepivo l'inesperienza dei presenti Genin da diversi particolari, come l'ansia che li rendeva nervosi e preoccupati, l'agitazione nel parlare oppure l'innocenza dei loro occhi.

    Non vi mentirò, in tutti questi anni non ho mai visto niente del genere e non so cosa pensare, so che voi ninja siete ben addestrati, ma in ogni caso vi sconsiglio di buttarvi canticchiando in mezzo agli alberi, ho un brutta presentimento riguardo a questa storia...In ogni caso meglio non pensarci adesso, mettiamo in marcia che non abbiamo poca strada da fare per arrivare al villaggio.

    Siamo dietro di lei.

    Aspettai che gli altri seguissero a ruota il vecchio per posizionarmi nelle retrovie e chiudere il gruppo. Con Nazu davanti e me dietro, la situazione era sotto controllo e i Genin erano al sicuro. Inoltre avevo una vista totale di tutti i presenti.
    Camminando tra i boschi mi ricordai di quanto fosse piacevole attraversare la vegetazione del paese del fuoco. Il verde sovrastava ogni cosa, rendendo alberi e piante padroni sconfinati di quelle terre tanto agognate. I rumori erano i soliti di qualsiasi altra foresta ma con un intensità maggiore. La vita per gli animali in quella precisa terra era molto più piacevole del resto dei paesi per via del clima mite e caldo.
    Dopo vari minuti di marcia mi avvicinai maggiormente ai tre compagni, cercando di ascoltare i discorsi che si scambiavano, per poi rivolgermi direttamente a loro:


    State sempre vicini e non vi allontanate, io devo parlare un secondo con Nazu.

    Con un imponente balzo raggiunsi il guardiacaccia in un lampo, posizionandomi accanto a lui e mantenendo il suo passo.

    Quel brutto presentimento.. di che si tratta? Per risolvere la faccenda al più presto ho bisogno di tutte le informazioni possibili.
    ...
    In ogni caso conosco bene queste foreste e sinceramente parlando, non penso esista animale che io non possa sconfiggere.


    Dopo le risposte di Nazu sarei tornato nelle retrovie, formando nuovamente la coda del gruppo. Il villaggio doveva essere vicino a giudicare dal mormorio che riuscivo ad udire.
     
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    Atshushi Nasushimo


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    Pensato
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    II
    Mentre Atshushi scrutava i volti che si avvicendavano davanti le porte di Konoha in cerca del committente della sua missione, girandosi da una parte all’altra con uno sguardo indagatore che si soffermava di persona in persona, rimase improvvisamente pietrificato. Scorse una figura ricoperta di vesti grigie. Una lunga lancia gli pendeva dietro la schiena e ricambiava il suo sguardo con occhi che parevano due schegge d’ossidiana.
    Il genin di Kiri era ormai costretto ad inspirare modiche boccate d’aria che espirava subito dopo. In altre parole, aveva una respirazione concitata come se fosse sempre sotto sforzo. Quando però si trovò davanti il guerriero che lo aveva ridotto in quella situazione poiché aveva mostrato sprezzo della buona condotta da tenere in un allenamento amichevole ed aveva infierito sul corpo di Atshushi, sebbene egli fosse incapacitato a difendersi, il ritmo della sua respirazione accelerò.
    “Non posso crederci…”
    Pensò, fissandolo incredulo.
    Azibo, questo era il suo nome, si portò a ridosso del giovane pallido e prese parola, tentando di scusarsi per il delitto che aveva commesso. Atshushi aveva ricordi vaghi degli avvenimenti che si erano succeduti dopo aver incassato il primo colpo e preferiva non ricordare affatto come si era fatto quasi uccidere. Inoltre, preso dall’agitazione, non sapeva come comportarsi con Azibo e continuò a fissarlo sorpreso, con respiri brevi e veloci che gli provocarono una fitta all’addome.
    -Non mi pare il caso di parlarne ora.-
    Si sforzo di dire con voce dura, ma il suo tono tradiva i suoi sentimenti.
    -Sono qui per una missione e non ho tempo da perdere.-
    Parlò cercando di imprimere quanta più sicurezza possibile nel suo tono, ma ciò che ne venne fuori fu una cadenza artificiosa e stentata.
    Si distanziò dal suo interlocutore e continuò a setacciare i passanti, ma dovette prima prendersi un attimo per acquietarsi e riacquisire lucidità. Passarono un paio di minuti e finalmente la vista gli si schiarì e poté vedere un uomo, corrispondente al ritratto che gli aveva suggerito la sua immaginazione. Gli si erano già avvicinati due ninja, come riconobbe dal coprifronte. Uno di loro era di Kiri e portava lo stemma del villaggio stretto intorno al braccio muscoloso. Indossava un Kimono nero e dava l’aria di uno che sapeva menare le mani. L’altro, invece, era Hakum di Kumo, con il quale aveva già collaborato nella precedente missione. Sembrava un ragazzo a posto, ma non aveva scambiato molte parole con lui.
    Con sommo disagio, constatò che anche Azibo si era unito al gruppetto. Ciò avrebbe potuto essere un problema.
    Atshushi si decise ad aggregarsi ai suoi colleghi e si presentò a quello che sarebbe dovuto essere Signor Nazu.
    -Buongiorno. Sono Atshushi di Kiri e sono qui in risposta ad una richiesta d’aiuto del Signor Nazu...-
    L’uomo, armato di arco e faretra, spiegò ai quattro quanto aveva già scritto, facendo trapelare tutta la sua preoccupazione per la strana bestia che stava decimando i suoi animali.
    Partirono alla volta del suo villaggio, incamminandosi sulla strada principale costeggiata dalla rigogliosa foresta del Paese del Fuoco, mentre Konoha spariva alle loro spalle. Dopo un breve tratto, il Signor Nazu deviò su una strada secondaria, seguito dai ninja e da Azibo, e continuarono a percorrerla sotto l’ombra di imperiosi alberi secolari.
    L’inverno era quasi finito e la natura si stava risvegliando sotto un sole che aveva appena cominciato la salita verso il mezzogiorno. Gli uccelli stavano ancora lanciando i loro richiami tra le fronde degli alberi, dopo un crepuscolo passato a cercare cibo. Il Signor Nazu guidava il gruppo ed il ninja di Kiri, Takeshi, chiudeva la fila. Atshushi gli arrancava avanti, tentando di non mostrare la propria debolezza sebbene tossì più volte sangue. Azibo marciava dietro il guardiacaccia ed Hakum era al centro della fila.
    Atshushi aveva cercato di mettere quanta più distanza possibile tra lui ed il guerriero armato di lancia. Era stato Takeshi ad imporro loro quella formazione. Aveva un fare autoritario e sicuro di sé che faceva trapelare un’anzianità di servizio non indifferente. Lasciò la sua posizione per pochi minuti affinché potesse scambiare qualche parola con la loro guida e quando tornò alle spalle di Atshushi, il giovane gli chiese:
    -Ciao Takeshi. Io sono Atshushi e questa è la mia prima missione di rango C, ma tu sembri molto pratico. Hai già svolto altre missioni simili?-
    Non indossava la giubba chuunin e ciò rendeva difficile per Atshushi inquadrarlo.
    Sembrava essere una bella giornata ed il viaggio procedeva tranquillo.




    Scheda
    Riepilogo:

    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 150

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    Atshushi non prese bene la mia presenza. Dovevo aspettarmi una reazione del genere, era piuttosto arrabbiato ed era comprensibile, inoltre sembrava portare ancora dietro i postumi della nostra battaglia. Decise comunque di affrontare la situazione in modo professionale, e fu motivo di grande stima da parte mia. Adottai la stessa soluzione.

    Hai ragione.

    In effetti non mi ero nemmeno presentato, l'incontro col ninja di Kiri mi aveva sorpreso e avevo dimenticato le buone maniere. Provvidi subito a recuperare.

    Salve a tutti, mi chiamo Azibo e vengo da Ishivar.

    Accompagnai con un piccolo inchino. Era curioso come per l'incarico fossimo più o meno gli stessi componenti della mia prima missione. Con tutti i ninja che ci sono in giro era un'incredibile coincidenza. C'era infatti anche Hakum, il ninja di Kumo che mi aveva aiutato durante la pioggia di massi, e a cui rivolsi un cenno del capo. Ci intendemmo subito. La novità era un terzo ninja, un chunin, un ninja di livello la cui esperienza pareva trasudargli direttamente dalla pelle. Al contrario di Tiger e Goyle, gli unici ninja di quel livello che avevo incontrato fino a quel momento, egli sembrava un vero professionista, e oltre a essere certamente un abile guerriero, sembrava anche sapere il fatto suo. Mi lasciava interdetto, la sua personalità e la sua presenza erano forti, e devo dire che mi sentivo parecchio al sicuro con lui al nostro fianco. E poi c’era lui, Nazu, il mandante della missione, il solito vecchio della faccenda, tanto anziano quanto incredibilmente atletico. Pensai che sarei voluto finire anche io così in forma a quell’età.

    Salve ragazzi...

    Ci spiegò la situazione, aggiungendo dettagli alle informazioni contenute nella missiva. Sembrava parecchio preoccupato e a quanto disse in tanti anni come guardiacaccia non si era mai trovato in una situazione simile. La cosa mi spaventò un po', sembrava una faccenda seria e non per nulla la missione era stata classificata come rango C. Mi feci comunque coraggio e cercai di apparire tranquillo, non era il caso di preoccuparsi per il momento. Dunque ci mettemmo in marcia.

    Di nuovo insieme, eh Hakum?

    Scambiammo qualche parola a inizio viaggio, quando la foresta appariva ancora come un tranquillo boschetto. Poi però ci addentrammo in zone profonde della vegetazione, camminavamo su strade che nemmeno riuscivo a riconoscere, seguendo il passo esperto e deciso del nostro capogruppo. Cercavo di capire in che modo si orientasse, per me era quasi impossibile, ma dedussi fosse il frutto di un esperienza lunga tutta una vita. Avevo ben altro di cui preoccuparmi dal canto mio, il tragitto non era per nulla semplice, ad ogni passo dovevo guardare bene dove mettere i piedi, in alcuni punti le radici degli alberi formavano intrichi in cui si poteva restare impigliati, vi erano buche e rami che ostacolavano il percorso, rendendo difficoltosa la vista in lontananza. Nonostante fossimo a pochi metri l’uno dall’altro riuscivo a vedere solo la persona davanti a me, e la foresta ad ogni passo si faceva più inquietante. Non ero abituato a spazi così stretti, la vegetazione era così fitta che in alcuni punti persino i raggi del sole faticavano a penetrare, ed avevo la sensazione di essere costantemente circondato di qualcosa di vivo, un cuore pulsante in costante movimento. Ogni secondo un nuovo rumore giungeva al mio orecchio, un ramo che si spezzava, il cinguettare di un uccello, il ronzio di un insetto, era impossibile definire quanti esseri viventi mi stessero circondando. Eppure, sebbene all’inizio mi spaventavo ad ogni suono, col tempo iniziai ad apprezzare quell’ambiente così pieno di vita. Ishivar al confronto era un cimitero, e più volte mi ero rammaricato del degrado della natura del mio paese, così spoglio e triste alla vista. La foresta invece era splendida in alcune sue parti, di tanto in tanto piccoli giardini si aprivano dalla fitta rete di alberi, paradisi naturali con fonti d’acqua e bellissimi fiori, un trionfo di colori sgargianti e luminescenti che si dipinse nei miei occhi e rallegrò la mia anima. Vissi una bellissima esperienza, e per un momento desiderai che quel viaggio non finisse mai...

    Edited by Cagnellone - 13/3/2018, 23:47
     
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    Gli occhi del ragazzo dai capelli argentati si posarono sulla mia presenza e subito dopo sul foglietto della missiva. Foglietto che mi vene tolto dalle mani per una rapida lettura.

    Akito Morachi, Chunin di Kirikagure.. piacere mio.

    Mi lanciò nuovamente un'occhiata proprio mentre mi rialzavo dall'inchino. Feci finta di nulla, proprio per non fare brutta impressione con un superiore. O almeno così sembrava, non ne ero molto sicuro.
    Il ragazzo mi fece un cenno col capo, invitandomi a seguirlo subito dopo essersi accorto di qualcosa che stava accadendo alle mie spalle. Decisi di seguirlo, e non appena mi girai per andargli dietro, riconobbi due figure già conosciute, ovvero Azibo e Atshushi, che si dirigevano verso un uomo di mezza età dalla folta barba che indossava dei vestiti inusuali. Ma quel che più risaltava del suo vestiario, era sicuramente la feretra dietro la schiena.
    Non appena arrivammo tutti al cospetto del signore, egli cominciò a parlare.

    Salve ragazzi, immagino che voi siate coloro che hanno risposto alla mia lettera, in tal caso mi presento subito: mi chiamo Nazu e faccio il guardiacaccia da quarant'anni, come ho scritto vi ho fatti venire qui per aiutarmi a trovare ed eliminare un pericoloso animale che si aggira nella foresta intorno al mio villaggio, prima lo troviamo e meglio è per tutti...

    Il primo a presentarsi fu il ragazzo che di nome faceva Akito, che con molta sicurezza cercò di rasserenare l'uomo.
    All'interno del nostro gruppo, potevo affermare con sicurezza che fossi il più debole, non ero sicuro, ma ciò non mi tirò giù di morale. L'importante era riuscire a portare a termine la missione senza troppi problemi. Alle potenzialità ci avrei pensato più tardi.

    Non vi mentirò, in tutti questi anni non ho mai visto niente del genere e non so cosa pensare, so che voi ninja siete ben addestrati, ma in ogni caso vi sconsiglio di buttarvi canticchiando in mezzo agli alberi, ho un brutta presentimento riguardo a questa storia...In ogni caso meglio non pensarci adesso, mettiamo in marcia che non abbiamo poca strada da fare per arrivare al villaggio.

    Siamo dietro di lei.

    Feci un segno col capo e mi posizionai subito dietro al signor Nazu. Ci mettemmo tutti in fila indiana, mentre Akito andò a chiudere la fila. Probabilmente per poter controllare la situazione nel miglior modo possibile.
    Cominciammo a camminare lungo la radura e la folta boscaglia del paese del fuoco, scoprendo anfratti sempre più belli di quel meraviglioso paese.
    I grandi alberi ci proteggevano la testa dal sole e il venticello rinfrescava l'aria che ci batteva sulla fronte. Chiusi un secondo gli occhi, in modo da poter assaporare quel momento il più possibile, in modo da percepire gli animali tutt'intorno a noi... per poter percepire quella foresta ricolma di vita.
    Rimasi in quello stato di trance per almeno una ventina di secondi, ovvero fino a quando Azibo non si avvicinò a me.

    Di nuovo insieme, eh Hakum?

    Oi Azibo! Già, con probabilità praticamente nulle, abbiamo ricomposto lo stesso team della missione precedente! Eheheh


    Gli feci un sorriso e la mia attenzione si andò nuovamente a puntare sul signor Nazu. Non volevo essere scortese, ma nelle missioni di scorta e simili, bastava un solo secondo di deconcentrazione e tutto poteva andare in frantumi.
    Non appena il gruppo si riformò, Akito andò a scambiare qualche parola con il mandante, per poi tornare nuovamente nelle retrovie. A quanto pareva, c'era qualcosa che non gli tornava, ma il viaggio stava quasi per terminare, quindi, decisi di godermi quegli ultimi attimi di calma.

    Scusate il ritardo ragazzi!!
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Eccolo lì, un altro gruppo pieno di giovani ninja intento a cominciare la sua missione, per alcuni non era la prima volta che si trovavano a far parte dello team e certo probabilmente alcuni si trovavano più simpatici di altri, ma anche se Hakum, Azibo e Atshushi avevano già sperimentato e consolidato il lavoro di squadra, adesso avevano la possibilità di confrontarsi con un ninja ben più esperto di loro che entrava in quella missione con lo stesso spirito di chi sapeva di star andando a fare una bella scampagnata. Ovviamente il ragazzo in questione era il nostro Takeshi, il giovane Kiriano che fin dall'inizio aveva preso il comando della situazione, cominciando ad interrogare lo stesso Nazu per cercare di ottenere più informazioni possibili su quello che si sarebbero ritrovati davanti fiondandosi al suo fianco con l'agilità di un grande felino:

    "Quel brutto presentimento.. di che si tratta? Per risolvere la faccenda al più presto ho bisogno di tutte le informazioni possibili."

    L'uomo non si stupì della rapidità del giovane, non era la prima volta che vedeva dei ninja in azione, in un remoto passato aveva anche desiderato di diventare come loro, ma si trattava di un tempo troppo lontano perché avesse ancora importanza, la vita del guardiacaccia aveva preso prepotentemente il sopravvento su di lui sia nel bene che nel male, ormai erano rimasti solo lui e la sua foresta:

    "Un sentimento, una sensazione, normalmente quando mi aggiro tra i miei alberi mi sento nel posto più bello del mondo, ma da quando sono cominciate tutte queste sparizioni quella calma è passata...e bada bene ne ho cacciati parecchi di grossi animali, ma mai era successo qualcosa del genere..."

    Nazu abbassò per qualche secondo lo sguardo, riflettendo un attimo su tutta quella faccenda, sperava in cuor suo che non fosse successo qualcosa in quel periodo che aveva passato lontano da casa:

    "Altri dettagli ve li darò in ogni caso quando saremo arrivati, non so conoscete questi boschi o l'usuale fauna, vi riempirei solo la testa di nozioni inutili senza qualcosa da osservare..."

    "In ogni caso conosco bene queste foreste e sinceramente parlando, non penso esista animale che io non possa sconfiggere."

    L'uomo sollevò il sopracciglio destro squadrando per un attimo il ninja dalla testa i piedi prima di tornare a fissarlo negli occhi:

    "Lo spero ragazzo, temo che arco e frecce non basteranno questa volta.."

    Poco altro uscì dalla bocca dell'uomo, gran parte della sua attenzione infatti era focalizzata sulla vicina vegetazione, spostava più volte lo sguardo intorno a sé, a volta si fermava per controllare delle tracce prima di proseguire, altre volte invece ispezionava cespugli o rami in apparenza spezzati e nonostante tutto questo riusciva comunque a mantenere un'ottima andatura, davvero notevole per qualcuno della sua età.

    beautiful_forest_background_stock_by_yvaineglarestock-da542oh

    Il gruppo macinava metri su metri e con Nazu alla guida poteva concentrarsi anche solo sullo stupendo paesaggio naturale che li circondava, quel piccolo sentiero in terra battuta che stavano seguendo infatti si perdeva in una fitta foresta di verdi alberi dai lunghi tronchi, non un suono si avvertiva intorno loro, se non qualche saltuario gracchiare di uccelli e un basso frinire d'insetti, erano completamente immersi in quel piccolo paradiso, lontani da villaggi, città, confusione, c'erano solo loro e la natura incontaminata, un posto perfetto dove poter riposare la mente e respirare dell'aria pulita.

    Perfetto, descrivetemi per bene il paesaggio che vi ho accennato e arrivate fino all'imbocco del villaggio, come al solito gestitevi i dialoghi tra voi e per altre domande rispondo al prossimo post :)


    Edited by Stompo - 20/3/2018, 16:50
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Nazu non mi disse nulla che potesse essermi d'aiuto per cominciare ad ipotizzare qualcosa di concreto, soltanto la sua calda preoccupazione sull'accaduto. Immaginavo che il vecchio fosse abbastanza esperto sull'ambito della sopravvivenza e sulla caccia degli animali, ma non potevo sapere quanto quell'uomo potesse essere preparato in combattimento.
    Ma per quanto un animale potesse essere più grande del normale, a meno che fosse un bijuu (Cosa impossibile), quante probabilità aveva di competere con me? La mia particolare abilità innata mi dava un forte senso di sicurezza in quell'occasione e forse non era solo quello il motivo. L'aver affrontato missioni come la cattura dell'ex Hokage Jarago Kaishi e la caccia di Oz, forse erano quelle le vere motivazioni della mia privazione di paura in quella circostanza. Che avrebbe potuto farmi un animale in confronto a colossi del genere? A me nulla, di questo ne ero certo. Ma se i tre Genin si fossero rivelati molto inesperti avrebbero rischiato la vita, ragion per cui sarebbero stati la mia priorità in quella missione.


    -Ciao Takeshi. Io sono Atshushi e questa è la mia prima missione di rango C, ma tu sembri molto pratico. Hai già svolto altre missioni simili?-

    Atshushi mi distrasse dai miei pensieri, facendomi tornare al presente. Lanciai una breve occhiata al giovane per poi tornare ad inquadrare il sentiero che stavamo percorrendo.

    In realtà ho sempre cacciato persone, criminali molto pericolosi. Questa è la prima volta che succede con un animale.

    Ai miei timpani non sfuggì la tosse a sprazzi che colpiva ogni tanto Atshushi. Una cosa abbastanza normale in quel periodo dell'anno, l'influenza colpiva la maggior parte delle persone e la tosse così come il raffreddore erano virus molto comuni. Ciò che sicuramente non era normale furono i piccoli rivoli di sangue che sputava ad ogni colpo, e che ad ogni colpo cercava di nascondere. Non me ne accorsi subito, ma dopo qualche ora di traversata ne ebbi la certezza grazie all'acutezza dei miei occhi e alla maniacale osservazione dei particolari.

    Tu invece non sembri messo tanto bene. Sicuro di poter continuare?

    Per una miglior collaborazione e futura capacità analitica, mi avrebbe fatto molto comodo conoscere meglio i ragazzi con cui avrei dovuto avere a che fare per quell'incarico, infatti dopo qualche minuto cercai di rompere il ghiaccio rivolgendomi a tutti loro.


    Probabilmente come avrete capito ci troveremo ad affrontare una bestia pericolosa. Quindi niente azioni avventate, rimanete a distanza di sicurezza dal nemico e soprattutto rimanete vicini. Collaborando e restando insieme avrete molte più probabilità di uscirne sani e salvi. Non cullatevi della presenza mia o di Nazu, non dovete sottovalutare mai il nemico.


    Sospirai.

    Parlando di jutsu ed arti di combattimento.. Qualcuno di voi possiede abilità particolari? Che cosa sapete fare meglio?

    Nel frattempo sfruttavo il mio udito fine e sviluppato per tenere sotto controllo il perimetro circostante, percependo qualsiasi rumore normale o anomalo nel raggio di cinquanta metri. In questo modo nulla avrebbe potuto prendermi di sorpresa e qualsiasi cosa si fosse avvicinata, l'avrei potuta notare, reagendo in un eventuale tempo d'anticipo. I miei occhi invece scrutavano tutta la zona in cerca di tracce che potessero ricondurci all'animale ''x'' in questione o quantomeno rivelare qualche informazione in più.

    Ah! Qualcuno per caso possiede l'elemento del chakra acquatico?

    Sarebbe stato utile per ciò che avevo in mente contro questo presunto animale ''feroce''. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a condividere lo stesso brutto presentimento che martellava il cacciatore. Per me era tutto normale, come lo avevo lasciato tempo fa.
    Ormai eravamo proprio nel cuore della foresta, gli alberi fitti e imponenti creavano una cupola ove il sole penetrava a fatica per via delle folte chiome. Il sentiero che stavamo percorrendo era ben tracciato, l'avevo già percorso altre volte, così come conoscevo il villaggio ove stavamo andando. Ci ero passato qualche volta quando mi cimentavo ad esplorare la foresta, ma mai ci entrai di proposito, infatti non conoscevo nessuno di quella piccola cittadina. Se non ricordavo male dovevamo essere molto vicini, quasi arrivati. Pochi minuti di viaggio e saremmo giunti a destinazione.
     
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    Atshushi Nasushimo


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    Genin di Kirigakure




    Parlato
    Pensato
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    III
    Il signor Nagi aveva risposto ai quesiti di Takeshi, ma a giudicare dall’espressione di quest’ultimo, dovevano essere state risposte piuttosto scarne. Infatti, lo stesso Atshushi aveva captato qualche parola di apprensione e preoccupazione per gli avvenimenti nel suo villaggio dalla coda della fila, ma nulla di più.
    La natura che li circondava sembrava così calma e bella eppure nel sottobosco si nascondevano pericoli ignoti.
    Takeshi era un ninja di Kiri e dal suo modo di porsi faceva trasparire tutta la sua esperienza. Atshushi lo guardava con ammirazione e cercò di approfondire la sua conoscenza di lui chiedendogli da dove, appunto, sgorgasse tanta sicurezza. Gli fu risposto che era più abituato a cacciare mukenin, ninja criminali, piuttosto che animali voraci di bestiame. L’ammirazione del genin dai capelli corvini crebbe ulteriormente. Fu vittima di un altro attacco di tosse e si girò per dare le spalle al suo interlocutore, sfruttando una buona norma del galateo per mascherare il sangue che parava con la mano. Tuttavia, Takeshi doveva aver intravisto qualcosa ed infatti chiese al genin se fosse in grado di proseguire.
    -Sì, posso andare avanti.-
    Gli rispose.
    -Non è niente di grave, altrimenti non sarei qui. Ho avuto una brutta influenza, ma sto guarendo.-
    Mentì.
    Takeshi sfruttò l’occasione per rivolgere qualche accorgimento al “suo” gruppo, già perché era chiaro ormai che i tre ragazzi, tutti di origine diversa, erano i “suoi” sottoposti.
    “Probabilmente Takeshi è uno di quei chuunin a cui non piace indossare la giubba che attesa il suo grado.”
    Fu chiesto loro quale fossero le loro capacità ed Atshushi, il quale ormai nutriva un timore reverenziale, nei suoi confronti tentò di essere il primo a rispondere.
    -Io conosco qualche ninjutsu per offendere e per supportare. Non sono molti, ma conosco una tecnica Raiton che imita una tagliola per orsi. Forse sarà la più adatta per questa missione. Non se avete capito di che jutus sto parlando.-
    Rimase in silenzio, sperando che Hakum ed Azibo rilevassero le loro abilità.
    “Chissà se Azibo dirà di essere anche sleale e spietato.”
    Se c’era una cosa che aveva imparato dall’incontro che lo aveva ridotto in fin vita, è che un combattente non deve mai risparmiare i colpi. Avrebbe potuto prevalere su Azibo in pochi secondi, invece aveva scelto di risparmiarsi, pagandone col sangue le conseguenze.
    Avanzavano addentrandosi sempre più nel bosco sconfinato e millenario che ricopriva tutta la Terra del Fuoco. Calpestavano quello che ormai era un sentiero poco battuto mentre intorno a loro le fronde degli alberi ondeggiavano dolcemente scosse dal vento.
    "Un vecchio proverbio diceva che gli alberi andrebbero rispettati ed imitati: resistono al sole ed offrono ristoro con la loro ombra."
    Atshushi avrebbe voluto godere di più di quel paesaggio che, in condizioni normali, gli avrebbe svuotato la mente e disteso i muscoli. Invece, il terreno irregolare e l’andatura spedita del gruppo gli facevano dolere il fianco e tossiva sempre più frequentemente. Si sentiva debole ed ancora più pallido di quanto non fosse di solito. Se avesse avuto cibo, lo avrebbe mangiato volentieri.
    Era calato il silenzio sul gruppo e non riusciva più a distrarsi dal dolore. Cercò di concentrarsi sulla missione, riflettendo su ciò che sapeva e una domanda cominciò ad assillarlo. Gli rimbalzava in mente e voleva liberarsene. Così trovò il coraggio di parlare al suo committente.
    -Mi scusi Signor Nazu…-
    Alzò la voce affinché lo sentisse anche il guardiacaccia in capo alla fila.
    -Lei ha detto che sono state rinvenute grosse impronte vicino i luoghi di sparizione, ma che forma avevano? Appartenevano ad un quadrupede?-
    Se non altro ciò avrebbe gettato un po’ di luce su quel misterioso animale che avrebbero dovuto cacciare di lì a poco. Infatti, non doveva mancare molto al villaggio ormai.





    Scheda
    Riepilogo:

    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 150

    Note:


    Edited by tisy16 - 20/3/2018, 15:13
     
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    Il viaggio proseguiva al meglio per il momento, quando a un tratto mi accorsi che il chunin della nebbia e il mandante della missione si stavano parlando in testa al gruppo. Non riuscivo a sentire, e decisi che qualunque cosa si trattasse, tutti dovevamo esserne a conoscenza. Ammetto di essere avido di informazioni, e lo fui anche in quell'occazione.

    Forse sarebbe meglio per la spedizione che tutti siano in possesso di tutte le informazioni, non credete? Ancora non sappiamo un bel niente, abbiamo bisogno di informazioni, tutto quel che potrebbe esserci utile.

    Accorciai le distanze e mi avvicinai al gruppo di testa. Ora eravamo tutti più vicini e si poteva quindi dialogare, pur continuando a camminare. Ma il vecchio mandante della missione sembrava restio a fornirci informazioni, cosa che mi lasciava piuttosto interdetto.

    Scusi ma non credo che dovremmo aspettare. In queste zone sono avvenuti gli attacchi e potremmo essere proprio noi le prossime vittime. Ci servono informazioni precise. In che modo sono avvenuti gli attacchi? Quali e quante sono state le vittime? Ipotesi sui motivi degli attacchi? Cosa avete trovato sui luoghi del delitto? Avete idea di che tipo di bestia si possa trattare? Quanto è grande questa bestia? Per lavorare al meglio abbiamo bisogno delle informazioni quanto prima possibile…

    Aggiunsi un sorriso per non sembrare scontroso, anche se in realtà questa mancanza di dettagli mi faceva preoccupare. Ormai eravamo giunti a destinazione e il vecchio sembrava a ogni passo più preoccupato. Preoccupazione che si trasmetteva inevitabilmente nel gruppo. Per fortuna Takeshi prese il comando definitivo della situazione. Quel tizio mi ispirava fiducia e sentirlo parlare per organizzarci mi aiutò moralmente.

    Probabilmente come avrete capito ci troveremo ad affrontare una bestia pericolosa. Quindi niente azioni avventate, rimanete a distanza di sicurezza dal nemico e soprattutto rimanete vicini. Collaborando e restando insieme avrete molte più probabilità di uscirne sani e salvi. Non cullatevi della presenza mia o di Nazu, non dovete sottovalutare mai il nemico.

    ...

    Parlando di jutsu ed arti di combattimento.. Qualcuno di voi possiede abilità particolari? Che cosa sapete fare meglio?


    Io ho soprattutto attacchi a medio raggio, tramite qualche jutsu di vento, la mia lancia e una fionda.

    Attesi anche le altre risposte, poi, quando le esposizioni si fermaro ed ebbi tempo e modo di parlare, dissi la mia. Visto che era molto in sintonia con le parole di Takeshi, non ebbi problemi ad esporla. Anzi, ero contento che la pensassimo allo stesso modo, quindi cercai di integrare con le informazioni in mio possesso.

    Scusate se mi permetto di dire la mia. Innanzitutto sono d’accordo con Takeshi, se questa bestia è pericolosa credo che sarebbe meglio stare uniti. Inoltre, da quel poco che siamo riusciti a capire, dovrebbe essere capace di attacchi a sorpresa. Nel caso venissimo presi alla sprovvista, credo dovremo saper già come muoverci. Takeshi, devi sapere che io Atshushi e Hakum abbiamo già partecipato a una missione insieme e ci siamo mossi piuttosto bene. Nell’ultima missione io e Hakum eravamo in prima linea e Atshushi ci supportava alle nostre spalle, era una formazione che funzionava. Quindi penso che noi tre potremmo stare uniti, e magari si potrebbe riproporre quella disposizione. Così avremo modo di formare due gruppi, il nemico avrebbe sempre una duplice minaccia da affrontare e si potrebbe coglierlo sempre alle spalle. Inoltre, se uno dei due gruppi dovesse trovarsi in difficoltà l’altro potrebbe attirare l’attenzione del mostro e far fuggire gli altri a nascondersi nella boscaglia. Che ne dite?

    Dissi la mia senza remore, avevo pensato già da un po’ a questa cosa mentre camminavamo e decisi di esporre le mie idee, ritenendole sensate. Se Atshushi ci avesse supportato da dietro, avrebbe potuto aiutarci nelle difficoltà, senza tra l’altro rischiare troppo, viste le sue evidenti condizioni fisiche, di cui mi rammaricavo continuamente. Attesi i pareri degli altri, ci organizzammo quindi nell’indispensabile, e ora che avevamo una sottospecie di piano avanzavo più sicuro, sempre attento a ogni minimo dettaglio. Eravamo molto vicini, e potei osservare l’abilità di orientamento di Nazu. Egli si muoveva con sicurezza, sapeva ad ogni passo dove doveva guardare per riuscire a cogliere gli impercettibili segni che gli permettevano di trovare il giusto percorso. Dopo un po’ capii anche io, ed iniziai a notare i rami spezzati, l’erba piegata, alcuni segni lasciati sulla corteccia ed altri ingegnosi trucchetti di notevole interesse. Mi piaceva quella materia e presto avrei voluto specializzarmi anche io in quelle arti. Per lo più il ritrovamento di tracce era una parte fondamentale della mia passione per l’investigazione. Alla fine il viaggio proseguì senza intoppi e riuscimmo a giungere al villaggio.

    Stompo occhio ai colori nel post. Come richiesto descrivo fino all’arrivo al villaggio, per la descrizione attendo ovviamente il prossimo post :)
     
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    Non appena il ragazzo tornò nelle retro vie, ci fermammo un secondo e ascoltammo cosa avesse da dirci.

    Probabilmente come avrete capito ci troveremo ad affrontare una bestia pericolosa. Quindi niente azioni avventate, rimanete a distanza di sicurezza dal nemico e soprattutto rimanete vicini. Collaborando e restando insieme avrete molte più probabilità di uscirne sani e salvi. Non cullatevi della presenza mia o di Nazu, non dovete sottovalutare mai il nemico.

    Fintanto che sono animali, credo potremmo riuscire ad affrontarli.

    Un sospiro si dilagò nell'aria, comandato dal ragazzo dai capelli argentati. Non era una bella sensazione quella di non sapere a cosa andassimo in contro, ma, in fin dei conti, anche questo significava essere un ninja. Dovevamo affrontare qualcosa di sconosciuto, ma ciò non ci avrebbe fermato. Dovevamo venire a capo della situazione che stava affligendo il villaggio del singor Nazu.
    Dopo qualche secondo di silenzio, una nuova domanda fu espressa dal ragazzo dai capelli argentati.

    Parlando di jutsu ed arti di combattimento.. Qualcuno di voi possiede abilità particolari? Che cosa sapete fare meglio?

    Non appena tutti quanti risposero alla domanda, mi inserii anche io nel discorso.

    Io utilizzo Jutsu Suiton e qualche altro Jutsu di supporto e non. Soprattutto d'attaco.


    Tutti ci fermammo un attimo a ragionare sulle capacità di ognuno, cercando di far collimare le proprie con le altre e cercare una buona strategia da compiere. Il primo e anche probabilmente l'unico che espresse la sua posizione in merito fu Azibo, che senza alcuna remora, espose il suo punto di vista.

    Scusate se mi permetto di dire la mia. Innanzitutto sono d’accordo con Takeshi, se questa bestia è pericolosa credo che sarebbe meglio stare uniti. Inoltre, da quel poco che siamo riusciti a capire, dovrebbe essere capace di attacchi a sorpresa. Nel caso venissimo presi alla sprovvista, credo dovremo saper già come muoverci. Takeshi, devi sapere che io Atshushi e Hakum abbiamo già partecipato a una missione insieme e ci siamo mossi piuttosto bene. Nell’ultima missione io e Hakum eravamo in prima linea e Atshushi ci supportava alle nostre spalle, era una formazione che funzionava. Quindi penso che noi tre potremmo stare uniti, e magari si potrebbe riproporre quella disposizione. Così avremo modo di formare due gruppi, il nemico avrebbe sempre una duplice minaccia da affrontare e si potrebbe coglierlo sempre alle spalle. Inoltre, se uno dei due gruppi dovesse trovarsi in difficoltà l’altro potrebbe attirare l’attenzione del mostro e far fuggire gli altri a nascondersi nella boscaglia. Che ne dite?

    Credo sia una buona idea. Così avremmo sempre qualcuno che può coprirci le spalle in caso di bisogno. Comunque, è solo la mia opinione... dobbiamo essere tutti d'accordo.


    Ci organizzamo come meglio potemmo, in modo tale da essere il più preparati possibile, quindi, riprendemmo a muoverci con più sicurezza in corpo. Il viaggio fu esattamente come prima, ovvero un'immersione nella natura, fatta di odori, suoni e anche sapori se fosse stato possibile mangiare qualcosa. Chissà cosa ci avrebbe riservato quel viaggio.

    Scusatemi per il post letteralmente obbrobrioso, ma è due giorni che cerco di scriverlo e non riesco...
     
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