Accademia Shoko Chinoike

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    Colui che è e si spera sarà

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    Sole alto nel cielo, brezza fresca ed infida tipica di un inverno quanto mai presente, sembrerebbero tutti presupposti per una tranquilla giornata all'insegna della tranquillità e del divertimento, in fondo Yu era un villaggio molto ai margini del resto del mondo ninja, per scelta del suo Kage era più puntato alla sua crescita personale che a cooperare attivamente per un futuro di pace e prosperità come stavano giustamente facendo gli altri villaggi con l'OSU, ma in fondo mondo si considerava bello perché vario no? Politica a parte in quel giorno non tutti poteva godersi appieno quel piacevole clima, decine e decine di studenti infatti stavano per affrontare il tanto atteso esame Genin, un momento considerato alla stregua di un rito di passaggio che sostanzialmente trasformava dei bambini che avevano passato la vita su dei libri in dei veri e propri ninja pronti a difendere con le unghie e con i denti il proprio villaggio, almeno in teoria. Vediamo nello specifico uno dei protagonisti di quella giornata, ossia Jak, sensei all'accademia di Yu,
    che prendeva molto seriamente il suo lavoro, ritenendolo il più importante all'interno dell'intero sistema ninja, da quelle aule nascevano i migliori combattenti e le migliori menti, pertanto solo i migliori dovevano avere la possibilità di passare, gli altri avrebbero dovuto imparare ad accontentarsi, il mondo non era un posto per deboli.
    Fu proprio con questi pensieri in mente che il nostro maestro entrò in classe, un aula colma di terrore ed ansia generata da tutti quei ragazzi che erano in attesa di essere giudicati, sarebbero usciti da lì con il coprifronte o sarebbero stati costretti a ripetere l'anno e l'esame?

    "Bene bene, giovincelli, io sarò il vostro esaminatore, mi chiamo Jak, per chi non lo sapesse. Vedete di dare il massimo, perché se non risponderete come si deve alla mie domande potrete scordarvi la promozione!"

    Un tipo burbero di tono e d'aspetto, entrato nell'aula aveva portato con sé il silenzio e una vagonata d'ansia, al sentire le sue parole nessuno osò aprire bocca o respirare:

    "Perfetto, sembra che abbiate capito. Cominciamo con...Shoko Chinoike, vieni qui davanti a me, ti voglio vedere in faccia mentre mi parli delle tre arti che utilizziamo noi ninja"


    Veloce e dritto al punto, avrebbe atteso che la ragazza si fosse alzata dal suo posto per cominciare a guardarla in cagnesco, come sarebbe andata a finire ? Era tutto nelle sue mani, suo l'esame, suo il destino.

    Elsarin Eccoci qua! Comincia descrivendomi il prima, fammiconoscere il tuo pg,
    come si comporta, come agisce, com'è, poi segui la mia traccia e rispondi al sensei,descrivi tutto come preferisci(maestro compreso) per qualsiasi cosa sono a disposizione :)
     
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    Shoko Chinoike

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    Narrato - «Parlato»



    Mi strinsi nelle braccia, il freddo invernale che cercava di penetrare sotto i miei vestiti. Indossavo un maglione cremisi a maniche lunghe, ricamato con motivi floreali bianchi, e sotto portavo due pantaloni neri di lana, con gli stivaletti ninja che lasciavano scoperte le dita dei piedi. Non assomigliavo agli altri compagni dell'accademia. Ciascuno di loro portava con orgoglio qualche ninnolo della propria famiglia, un segno di riconoscimento, qualche dettaglio significativo, mentre io ero molto normale, fin troppo anonima, chiusa nella mia immobilità. Non amavo mettermi al centro dell'attenzione, e così facevo anche quella mattina, in attesa dell'arrivo del nostro insegnante. Mi guardavo intorno con aria leggermente smarrita, chiedendomi come sarebbe stato l'esame, condividendo l'ansia con gli altri ragazzi che mi circondavano. Seduti nei nostri banchi, disposti su gradinate di cemento, facevamo tutti appello alla buona volontà per mantenerci lucidi. I più parlavano a voce alta e facevano baccano, mentre quelli come me, più silenziosi, cercavano di darsi coraggio.

    Mi lasciai andare ai ricordi, pensando a quanto mi fossi allenata, sia sotto le cure dell'Accademia di Yugakure, che sotto le severe lezioni private a cui i miei genitori mi sottoponevano continuamente. Sotto la maglia portavo i segni delle cicatrici e dei lividi di molte sferzate, dono di fallimenti recenti, segni che facevano male al fisico ma che lasciavano inalterato il mio spirito. Un giorno, pensavo, me ne sarei andata, sarei fuggita per sempre. E invece, crescendo, mi abituavo sempre più a quella routine. Le botte si potevano ignorare, i lividi nascondere. Non parlavo mai a nessuno delle violenze che subivo fra le mura domestiche. In fondo faceva tutto parte dell'addestramento... anche se questo non mi dava consolazione. La cosa positiva era che mi ero temprata. Mi consideravo più brava dei miei compagni, più forte, eppure non me ne vantavo, perché non ero mai stata una che si metteva nell'occhio di bue. Ma quando il sensei mi metteva di fronte a un compagno per duellare, non mi facevo mai mettere al tappeto. I maschi avevano paura di me, e mi evitavano, pensando che potessi causare loro imbarazzo. Le femmine mi consideravano troppo mascolina per poter condividere i loro discorsi da bambine su chi fosse lo studente più carino dell'accademia. Insomma, erano stati anni duri, passati quasi sempre da sola, in compagnia dei miei libri di testo e dei pochi strumenti che ci permettevano di usare per allenarci.

    Quando il sensei entrò nella stanza, mi alzai per salutarlo, come si confaceva al proprio insegnante. Fui imitata da tutti gli altri, un coro di voci che scemava in risposta al suo ingresso. Pronunciò parole dure e prive di sensibilità. Era proprio come diceva lui, non era un mondo per deboli, eppure che male avrebbe causato un po' di empatia verso tanti ragazzi in preda all'ansia? Storsi il naso, scontenta di quel comportamento, ma lungi dal rispondere a tono, cosa che mi avrebbe provocato solamente dei guai. Non andavo mai contro l'autorità, non era conveniente farlo. Con mia sorpresa chiamò proprio me. La prima. Deglutii con fatica e cercai di mantenere una certa compostezza, mentre scendevo rigidamente lungo le scale, per portarmi al livello di Jak. Non sapevo nulla di lui, tranne che era un esaminatore del villaggio, e che aveva rimandato molti ragazzini impreparati. Un'istituzione di cui i miei compagni parlavano sempre con preoccupazione o paura. Non mi ero mai posta il problema di che tipo fosse per davvero... non fino a quel momento.
    «Sensei, le tre arti ninja che pratichiamo sono le Taijutsu, le Ninjutsu e le Genjutsu!»
    Risposi cercando di centrare l'argomento. Era di quello che stava parlando, no? Ebbi un momento di silenzio, pensando di aver sbagliato tutto. Ma dopo aver inspirato frettolosamente, ripresi.
    «Le Taijutsu sono le arti marziali, sfruttano il corpo e l'energia fisica. Le Ninjutsu sono le arti magiche che lanciamo tramite l'uso dei sigilli con le mani, che fanno ricorso al nostro chakra per sprigionare effetti di vario tipo. Le Genjutsu sono una ramificazione speciale delle Ninjutsu, e causano illusioni, miraggi e influenze mentali.»
    Trattenni il fiato e non osai guardare Jak in faccia. Scoprire di aver sbagliato la risposta mi avrebbe provocato un tremendo imbarazzo, e la consapevolezza che non sarei diventata una Genin. E che mio padre mi avrebbe picchiata a sangue, conoscendolo.





    Info Pg


    Link Scheda: Shoko

    Note: Nessuna


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    La ragazza chiamata a rispondere, al sentire le sue parole, venne come colpita da una freccia in pieno petto, lei come probabilmente tutti i presenti in quella sala, non si aspettava di certo di essere la prima a dover andare sul patibolo, ma del resto a qualcuno doveva pur toccare no? Insicura fece con piccoli passi i pochi metri che la separavano dalla cattedra del sensei, poi piano piano fece uscire le sue prime parole con una notevole incertezza, Jak di certo non era la persona che faceva di tutto per metterti a tuo agio e l'impellente esame di certo non l'aiutava:

    «Sensei, le tre arti ninja che pratichiamo sono le Taijutsu, le Ninjutsu e le Genjutsu!»

    La risposta data era chiaramente incompleta, tanto che il sensei era già sul punto di aprire bocca e procedere con il giudizio, ma con un frettoloso scatto Shoko completò la sua affermazione:

    «Le Taijutsu sono le arti marziali, sfruttano il corpo e l'energia fisica. Le Ninjutsu sono le arti magiche che lanciamo tramite l'uso dei sigilli con le mani, che fanno ricorso al nostro chakra per sprigionare effetti di vario tipo. Le Genjutsu sono una ramificazione speciale delle Ninjutsu, e causano illusioni, miraggi e influenze mentali.»

    Stavolta la definizione era perfetta, quasi come fosse uscita da un libro di testo; Jak fu inizialmente infastidito dal modus operandi della ragazza, avrebbe preferito una risposta più diretta e sicura, ma del resto non si poteva lamentare più di tanto, alla fine ciò che era giusto era giusto. Cominciò ad annuire lentamente, mentre nel suo cervello passava al setaccio tutto le possibili domande da fare alla candidata, si poggiò con i gomiti ai braccioli della sedia unendo gli indici davanti alla bocca, un gesto involontario che probabilmente lo aiutava a pensare, dopo pochi secondi di silenzio in ogni caso sembrò riprendersi e si rivolse alla ragazza con lo stesso tono deciso che aveva avuto all'inizio:

    "Va bene, ora parlami delle tre tecniche accademiche ed esegui la tecnica della moltiplicazione del corpo, facendo attenzione ai sigilli, alla giusta quantità di chakra, la voglio perfetta."

    Jak fece la sua seconda richiesta, di certo più complessa ed articolata della seconda, ma del resto quella era la domanda centrale dell'intero esame, se la nostra Shoko non avesse eseguito la tecnica in modo corretto, beh probabilmente avrebbe avuto molto tempo per pensare ai suoi sbagli, rimanendo studente per un altro po'.

    Molto molto bene, post ben scritto, preciso, corretto, si vede che hai già dimestichezza con la materia,
    ottimo dire. Adesso continuiamo in stile, eseguimi la tecnica facendo attenzione a non essere autoconclusivo,
    usa il condizionale o altri stratagemmi che vuoi per comunicarmi l'intenzione di eseguire la tecnica e da come scriverai deciderò se riuscirà a o meno. Ricordati inoltre di farmi lo specchietto con le azioni ed i consumi corretti,
    come al solito per qualsiasi cosa sono a disposizione :)
     
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    Shoko Chinoike

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    Narrato - «Parlato»



    Lo vidi un po' incerto su come rispondermi e mi aspettai una sgridata da un momento all'altro. Strinsi i pugni dietro la schiena, nascondendo le mani, testimoni evidenti del mio nervosismo. Quando mi disse che la risposta era giusta mi trattenni dal commentare con un vigoroso respiro di sollievo. Invece inarcai di poco il bacino e catturai un altro po' d'aria, il tanto per non restare completamente in apnea.La domanda successiva era più facile, perché su quelle tecniche accademiche avevo passato gran parte del mio tempo. I risultati erano incerti, ma avevo iniziato a capirne i fondamenti, e mi sentivo pronta a testarli sul campo.

    «Le tre tecniche accademiche sono la Sostituzione, la Tecnica della Trasformazione, e la Moltiplicazione del Corpo. La prima prevede uno spostamento repentino, con la sostituzione del nostro corpo con un altro bersaglio da fornire al nemico, di solito un tronco o qualche altro oggetto simile. La seconda permette di assumere l'aspetto di un'altra persona ed è utile per le missioni di spionaggio e raccolta di informazioni, mentre l'ultima prevede la creazione di cloni illusori utili per confondere l'avversario, cloni che spariscono quando vengono colpiti.»

    Questa volta parlai con meno esitazione, esponendo i concetti con voce più tranquilla. La paura di dire qualcosa di sbagliato era sempre presente, ma il primo successo mi aveva dato fiducia in me stessa. Sperando che le mie parole soddisfacessero l'istruttore, mi preparai all'ennesima prova. Voleva che mi moltiplicassi. Buttai fuori l'aria vecchia dai polmoni, non riuscendo più a trattenerla, e mi apprestai a un lungo respiro, gonfiando il petto e portando le mani in avanti. Accarezzai i palmi delle mani gli uni sugli altri, una specie di rituale portafortuna improvvisato sul momento, e mi preparai mentalmente al compito.

    Pecora. Serpente. Tigre.

    Tentai di comporre i sigilli con la giusta velocità e precisione, intrecciando le mani là dove era richiesto. Nel frattempo cercai di evocare il mio chakra dalle profondità del mio corpo, facendolo scorrere come dovuto. Un'applicazione sbagliata avrebbe inficiato la tecnica, perciò cercai di concentrarmi su di essa come meglio potevo, andando a dosare le giuste energie.



    Info Pg


    Link Scheda: Shoko

    Note:

    Cerco di utilizzare la Bunshin no Jutsu (livello D).
    Stamina: 100-5=95
    Riuscita: 15 (CC) + 15 (Nin) +2 (Bonus Tecnica) = 32


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    Eravamo quindi giunti alla domanda finale, tutto il percorso accademico di quegli ultimi anni, tutto l'impegno ed il sudore erano stati spesi per arrivare a quel preciso momento, la ragazza sentiva senza dubbio la pressione di quei pochi istanti, ma invece che lasciarsi abbattere dalle sensazioni negative che stava provando, riuscì a catalizzarli e renderli un punto di forza invece che di debolezza, dimostrando una determinazione fondamentale per chi aspirava a diventare un ninja:

    «Le tre tecniche accademiche sono la Sostituzione, la Tecnica della Trasformazione, e la Moltiplicazione del Corpo. La prima prevede uno spostamento repentino, con la sostituzione del nostro corpo con un altro bersaglio da fornire al nemico, di solito un tronco o qualche altro oggetto simile. La seconda permette di assumere l'aspetto di un'altra persona ed è utile per le missioni di spionaggio e raccolta di informazioni, mentre l'ultima prevede la creazione di cloni illusori utili per confondere l'avversario, cloni che spariscono quando vengono colpiti.»

    Shoko parlò con più decisione e sicurezza rispetto alla risposta della prima domanda, il sensei se ne rese subito conto e lo identificò come un segnale positivo, forse lei era davvero pronta a quel passaggio, dalla sue parole si capivo tutto lo studio e l'impegno messi in quella materia, che forse potesse essere una perla in mezzo ad un mare di rifiuti? Dall'ottima teoria però si passò poi ai fatti, la ragazza infatti si calò nella parte e cominciò a concentrarsi come mai prima d'ora, Jak posò fin da subito i suoi occhi su di lei, voleva osservare ogni suo piccolo movimento, ogni istante del processo di preparazione e compimento della tecnica, solo la perfezione sarebbe stata accettabile, l'aveva detto no? Shoko fece tutto a modo, eseguì i sigilli in modo impeccabile, concentrò il chakra nel modo giusto, in pochi istanti:

    *Puff*

    Una nuvoletta di fumo le apparve intorno, nascondendola per qualche secondo agli occhi di tutti i presenti e lasciando poi spazio a due Shoko identiche in tutto e per tutto poste una di fianco all'altra, semplicemente perfetto. Jak, guardando la sua prova, arrivò quasi a sorridere, fermandosi in una specie di mezzo sorriso al limite dell'inquietante:

    "Ottimo...Ottimo! Vedete ragazzi è così che si fa! Purtroppo penso che ci passerà oggi l'esame l'abbiamo già trovato..."

    Questa frase fece letteralmente raggelare tutti gli altri alunni che nel frattempo aspettavano il loro turno seduti sui banchi, ma questo in fondo sarebbe stato un loro problema, Shoko aveva già risolto il suo, infatti dopo pochi secondi poté vedere Jak tirare fuori dalla suo borsello un coprifronte nuovo nuovo che recava sulla placca in acciaio il simbolo Yu:

    "Prendilo e rendigli onore, puoi andare"

    Il sensei avrebbe a quel punto atteso che la ragazza avesse eseguito il suo ordine e fosse uscita dalla stanza, prima di ricominciare a scorrere con gli occhi la lista dei presenti, la giornata per lui era cominciata senz'altro nel modo giusto, ma aveva l'impressione che sarebbe potuta solo andare a peggiorare.

    Ta-Dan sei Genin! Bravo hai ruolato bene mi sei piaciuto, gli unici appunti che ti posso fare riguardano (oltre a icò che ti ho detto per messaggio riguardo al bisogno di mettere le riuscite) una maggiore precisione nella descrizione della tecnica(precisa sempre il numero di copie che vuoi fare, quanto distanti da te le fai apparire etc.) e lo specchietto, che per il futuro ti consiglio di presentare così:
    CITAZIONE
    Linkscheda

    Resistenza:30-z=k
    Stamina:100-y=x

    Azioni:
    -azione a
    -azione b
    -azione c
    -azione d

    Per il resto bravo! Ora prima di fare richiesta e di aggiungerti quello che ti spetta da neogenin fammi il post finale di chiusura così ti do l'exp :) Se voi mastersfsdsds date l'exp a me intanto ve ne sarei grato :rosa:
     
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    Shoko Chinoike

    Genin di Yugakure no Sato



    Narrato - «Parlato»



    Andò tutto per il meglio. Due copie si materializzarono, e avevano la mia stessa faccia concentrata e determinata. Jak sembrò compiaciuto, e lo dimostrò con un inaspettato sorriso, lui che sembrava la maschera della severità. Quando mi diede il coprifronte provai un sentimento di soddisfazione, eppure non mi sentii così emozionata come mi sarei aspettata. Dentro di me si agitavano vari pensieri contrastanti. Avevo sempre combattuto per arrivare a questo primo traguardo gerarchico, eppure mi sembrava che ancora la strada fosse interminabile. Forse, dimostrando di essere una Genin, non sarei stata più picchiata da mio padre. Forse mi avrebbe rispettato maggiormente. E poi, in realtà, compresi in quei brevi istanti che la responsabilità che gravava sulle mie spalle non era diminuita, ma il contrario. Sospirai, afferrai il simbolo della mia promozione e mi prostrai in un inchino di ringraziamento. Le copie illusorie fecero altrettanto.
    «Grazie sensei, non vi deluderò.»
    Ignorai tutto quello che disse dopo, rivolto ai miei compagni. Io ce l'avevo fatta, per loro sarebbe stata un'altra storia, una storia che non mi interessava. L'unica cosa importante era andare avanti, sapendo di poter contare solo sulle mie forze.

    Dopo aver fatto scomparire i cloni del Bunshin no Jutsu in una nuvoletta di fumo, lasciai l'accademia ninja di Yugakure no Sato con un'espressione indecifrabile, nascondendo le emozioni che provavo. Legai il coprifronte alla vita, a mo' di cintura, e percorsi la strada che mi avrebbe condotta a casa, attraversando il villaggio. Sguardi noti, sorpresi di notare il cambiamento avvenuto in me, mi lasciarono indifferente, anzi, un po' imbarazzata. Non ero più Shoko la bambina, ma Shoko la Genin. Cosa avrebbe cambiato, questo, nei miei rapporti con gli abitanti di Yu? Sperai che tutto sarebbe migliorato, in fondo me lo meritavo. E mi meritavo anche un bel pasto caldo. L'idea di mangiare qualcosa mi spinse ad accelerare il passo, diretta verso la casa dei miei genitori. Forse la mamma avrebbe cucinato qualcosa di buono per ricompensarmi.



    Info Pg


    Link Scheda: Shoko

    Note: Nessuna.


    Parametri:


    Stamina: 95
    Resistenza: 50

    Tecniche Utilizzate:


    Nessuna.


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    Colui che è e si spera sarà

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    Ottimo, spero l'accademia sia piaciuta e ti sia servita per capire le basi, in futuro dovessi avere altri dubbi puoi chiedere a me o aprire un topic in domande :) 32 exp per te e ci si vede in game :rosa:
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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