Il mistero è ciò che ha spinto gli uomini a lasciare le grotte, ma è anche ciò che li fece tornare.

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    -Ragazzi, ma questa grotta è tutta uguale, non c'è niente!-

    -Grazie al cavolo, pensa che siamo i primi a mettere piede qui dentro. Sai bene che conosco ogni singolo anfratto del nostro paese Katoru, ma questa grotta... mai vista da nessuna parte. Proprio per questo vi ho chiesto di accompagnarmi.-

    -Mh... preferivo starmi a casa.-

    -E quando mai Itoru... qualche giorno ti viene un'embolia per quanto poco movimento fai nella tua vita!-


    Risate e scherzi, tre ragazzi si insidiarono all'interno di una profonda grotta sconosciuta.
    Più andavano in profondità e più uno strano tanfo riempieva le loro narici, le pareti di riempivano di un muschio verde vivo e bagnaticcio, mentre qualche volta si potevano intravedere delle radici che si facevano largo tra le rocce. L'adrenalina dovuta al brivido della scoperta, era tale che i tre non facevano neanche caso a quanta strada avevano realmente percorso all'interno delle cavità maleodoranti. Cavità che cominciarono a far scoprire cose sempre nuove ai tre ragazzi. Almeno fino a quanto degli strani rumori cominciarono a farsi largo lungo le cavità della piccola grotta, provocando una strana sensazione d'insicurezza nel cuore dei tre ragazzi che fino a poco prima non si erano resi conto di nulla. Piccole rocce cominciavano a distaccarso dal soffitto, impattando contro il terreno, mentre ogni colpo riecheggiava lungo i tunnel, lasciando tutti col cuore in gola.Il terreno roccioso sembrava essere quasi una sicurezza per i tre avventurieri, almeno fino a quando uno dei tre ragazzi, ovvero Hakum, non si accorse di qualcosa di strano. Sembrava quasi che il terreno stesso fosse cambiato, che non fosse più roccia, ma ghiaia.

    -C'è qualcosa che non va... non sembra anche a voi di affossare sempre più ad ogni passo?-

    -Ma che diamine dici Katoru. Dillo, te la stai facendo sotto perchè è buio. Ninja dei miei stivali.-

    -AH AH AH, sei davvero simpatico Itoru.-

    -E dai ragazzi, smettetela... che sappiamo tutti come va a finire poi...-

    E così, continuarono il proprio viaggio all'interno di quella che almeno all'apparenza sembrava solo una piccola grotta tra i monti di Kumo. Grotta che però, per chissà quale atroce scherzo del destino, cominciò a scontrarsi con il volore dei giovani esploratori, avverando il presentimento di Hakum.
    Uno smottamento, o qualsiasi cosa fosse, fece piombare la situazione nel caos più totale. Il terreno cominciò a creparsi sempre più ad ogni passo dei tre i quali, si accorsero troppo tardi di cosa sarebbe accaduto di li a poco.

    -Ragazzi... CORRETE!!-

    I tre si girarono e videro il terreno crollare giù in un oblio senza fondo, e ogni tentativo di fuggire fu vano. Vennero risucchiati e l'unica cosa che si sentì fu solo un tonfo finale. Poi, più nulla. Solo il buio più totale.

    Narrato
    Parlato Hakum
    Parlato Itoru
    Parlato Katoru


    Funge solo da slancio della storia, poi si ritorna indietro nel tempo e poi al futuro di ciò :asd:
     
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    Forse però, sarebbe più appropriato cominciare dalla mattina del giorno prima, per capire come realmente si è finiti in una situazione del genere.
    Era una mattina stranamente soleggiata in quel di Kumo, dove gli abitanti si giostravano da un negozio ad un'altro per accaparrarsi l'abito dei sogni o l'ultima spezia per la propria ricetta. In poche parole, una giornata movimentata.
    Ed era proprio in una delle vie principali che i tre ninja -di cui stiamo narrando le gesta- si trovavano. Hakum, Itoru e Katoru non si conoscevano molto bene, cominciarono a fare conoscenza subito prima della promozione a Genin, ma si trovavano bene assieme, quindi, passavano la maggior parte della giornata assieme.
    Per lo più delle volte non facevano assolutamente nulla, ma quel giorno, Hakum, sentì qualcosa che avrebbe rotto la solita e monotona routine dei tre.
    Infatti, proprio per caso, un gruppo di ninja -probabilmente chunin- passò proprio accanto alla panchina sulla quale si siedevano solitamente, facendosi sfuggire di bocca l'informazione di uno dei geologi con la quale avevano lavorato nell'ultima missione da loro svolta. A quanto dicevano, era una grotta scoperta da poco nella quale si pensava ci fossero delle reliquie antiche che dovevano essere riportate alla luce. E cosa c'è di meglio per un fanatico delle mappature e del sapere geografico come Hakum, per esplorare un'antica grotta di Kumo? Niente. Con felicità e stupore, il ragazzo accolse quest'informazione di buon grado, facendosi cogliere dalla voglia di scoprire un posto assolutamente nuovo, nella quale nessuna persona aveva più messo piede per chissà quante decine di anni.

    -Ragazzi... avete sentito cosa hanno detto quei tizi la?-

    -Mh... direi di no.-

    -Molto attento come al solito Itoru...-

    -Grazie Kotaru, comunque, hanno trovato una sotto specie di grotta nei d'intorni delle montagne di Kumo! E noi, si, avete capito bene, noi la esploreremo!-

    Con occhi trepidanti e speranzosi, Hakum faceva rimbalzare gli occhi da un lato all'altro, sperando di ricevere un si come risposta. Non sarebbe stata la stessa cosa senza una buona compagnia.
    Itoru e Katoru si guardarono in volto, per poi pronunciarsi con un sonoro "CHE?!".
    Fronte aggrottata e sopracciglie basse, Hakum li fissò con insistenza. Ci volle un po', ma alla fine, riuscì a convincerli. Poteva non sembrare, ma a quei due piaceva cacciarsi nei guai.

    [color#80000]-Ci vediamo domani mattina all'entrata del villaggio. Non fate tardi, o potrei venirvi a prendere direttamente a
    casa!-[/color]

    -PFF... e va bene...-


    Ed essenzialmente, questa fu la motivazione che spinse i tre verso il mistero di un luogo inesplorato.

    Narrato
    Parlato Hakum
    Parlato Itoru
    Parlato Katoru
     
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    Un lucente nero ossidiana avvolgeva i tre ragazzi per la loro interezza, quasi li volesse inghiottire al suo interno. I sensi persi non accennavano a tornare e la splendente oscurità approfittò della succulente situazione.
    Un apparente morte attanagliò i ragazzi, trasportandoli in un sonno ancor più profodo, quasi infinito. Tutto ciò venne aiutato dall'odore intenso del muschio e di alcuni funghi cresciuti tutt'attorno. La situazione divenne ancor peggiore quando altri pezzi di pietra cominciarono a distaccarsi dal vecchio pavimento sulla quale prima posavano i piedi, mentre i poveri ragazzi rimanevano distesi al suolo, inermi. Fortuna volle che nessuna pietra li colpì in maniera mortale. L'unico che venne colpito fu Itoru, che riportò una ferita più o meno profonda al sopracciglio.
    Niente che non si potesse sistemare con un po' di chakra suiton. Il primo a risvagliarsi fu Katoru, che per quanto fosse il più debole nelle arti magiche, era colui che aveva una prestanza fisica maggiore.
    Non passò molto tempo, che tutti i ragazzi si svegliarono dal sonno che fino a quel momento li attanagliava. Ritornati nel mondo reale, un senso di sconforto e paura cominciò ad aggrovigliarsi nel loro intestino. Nessuno sapeva dove realmente andare per potersi salvare dal groviglio di tunnel che si susseguiva dinanzi a loro.
    Per quanto sconfortati, cominciarono a muoversi all'interno della grotta, cercando di darsi una mano a vicenda, senza però riuscire a capire dove andare.
    Sembrava quasi si stessero muovendo in cerchio, ritornando sempre allo stesso posto. Quelle grotte all'interno erano tutte uguali e riuscire ad orientarsi al loro interno diveniva parecchio complicato.
    Continuarono così per parecchie ore, fino a quando ad Itoru non venne una brillante idea.

    -Ragazzi, ma se cerchiamo di scappare dall'alto? Prima o poi riusciremo ad arrivare da qualche parte ed uscire.-

    Tutti si ritrovarono d'accordo, poichè sarebbe bastato salire sempre più in superficie per ritrovare la libertà.
    Il primo a procedere fu Hakum, che cominciò a camminare sulla parete rocciosa, fino ad arrivare al "tetto". Ora l'unica incognita era capire come sfondare senza che gli crollasse tutto addosso.

    -Ragazzi, ora serve qualcuno che sfonda...-

    -Usa i fori d'aria... un colpo per sfondare ed un colpo per lanciare via i detriti!-

    Un segno d'intesa e lo scavo al contrario ebbe inizio.
    Colpo dopo colpo, cominciarono a sfondare le fondamenta dei tunnel superiori. La nebbia dovuta alla pietra che si sbriciolava, lasciava uno strano sapore di ferro in bocca, gli occhi lacrimavano e la respirazione risultava difficoltosa, ma Hakum non si fermò mai, almeno fino a quando non arrivò a sfondare anche l'ultimo ostacolo per la libertà.
    Non appena si riesumarono dal terreno, un profondo respiro riempì i loro polmoni di aria pulita. Finalmente quella terribile esperienza era terminata.

    Non ci scriverò mai più in 3a persona, mi passa la voglia e mi viene troppo complicato :please:
     
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    Colui che è e si spera sarà

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