Roy90: Il Mostro del Natale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline
    Traccia:
    "X" e "Y" stanno insieme.. ma uno dei due diventa Mukenin


    Il Mostro del Natale



    La neve cadeva candida e tranquilla imbiancando lentamente tutto il villaggio; le strade, i tetti, tutto pian piano mutava dal suo solito colore. La gioia e l’armonia iniziavano a regnare nelle case mentre giorno dopo giorno l’atmosfera natalizia era sempre più palpabile nell’aria. I bambini in festa, le corse per i regali, chiunque in quei giorni era felice… o forse no… In una famiglia come tante altre, qualcosa, o meglio qualcuno, non era poi così d’accordo nel gioire di quella festività.

    *TOC TOC*

    Quel rumore infranse il silenzio nella cupa stanza in cui Zack si era rintanato per fuggire dalla realtà tanto odiata e crogiolarsi nel suo dolore.

    Ryoshi… Su apri la porta… Non puoi restare chiuso qui dentro per tutto il periodo di Natale…

    Il ragazzo, col cuore ancora carico di risentimento e tristezza, sbottò colpendo la porta con un pugno

    Lasciami in pace Satomi… Non riesco a sopportare tutto questo come voi ipocriti… Ora che so cosa è successo a nostro padre non potrò perdonare i bastardi che hanno insabbiato tutto… Secondo il mondo è morto da idiota in un incidente del cazzo, anche noi lo abbiamo creduto fino a poche settimane fa, invece dovrebbe essere ricordato come il grande eroe che ha salvato questa merdosa festa… Avrei preferito che svanisse il Natale e lui tornasse a casa!!!

    Quelle parole schizzarono fuori come un fiume in piena e poi di nuovo il silenzio. Il moro dai capelli corti chiuse per qualche istante i suoi occhi neri come la pece e chinò il capo fino a poggiarlo alla porta, non sapeva davvero cos’altro fare per aiutare il fratello ma d’altronde se non voleva essere aiutato certo non poteva fare miracoli. Si era già tentato tutto ma quel ragazzo dagli incolti capelli castani non voleva saperne nulla, il suo odio per il Natale superava qualsiasi altra cosa. A Satomi non restò che tornare sui suoi passi e raggiungere il resto della famiglia che attendeva speranzosa buone notizie.

    Mi dispiace, non c’è stato verso…

    Continuò così la serata all’insegna di quella festività, seppur con una piccola nota di tristezza senza poter minimamente immaginare fino a che cosa avrebbe condotto quella situazione già abbastanza dolorosa. Nella buio della sua stanza, Ryoshi continuava a pensare ad una folle idea che aveva maturato nel corso dell’anno e giorno dopo giorno ne era sempre più convinto. Suo padre non avrebbe mai voluto fare quel sacrificio, era stato costretto da qualcuno. Per quel ragazzo non vi erano altre spiegazioni, il padre che ricordava non avrebbe mai messo nulla davanti alla felicità dei suoi figli per questo non poteva che essere così. Doveva assolutamente vendicare suo padre.

    Padre… So che avresti voluto tornare da me… Non so chi ti abbia costretto a fare quello che hai fatto ma ci penserò io a farla pagare a tutti…

    Intanto nel salone centrale tutti si erano riuniti per giocare a carte come di consueto in quel periodo, sull’ampio tavolo rotondo era stato posto un ampio telo verde e sparsi vi erano bibite e stuzzicherie varie. Intorno erano poste sei sedie di cui solo quattro già occupate ed una di quelle persone era Satomi, in compagnia della madre e due zie. Proprio mentre il ragazzo stava per bere un sorso d’acqua ecco che suonò il campanello.

    *DLIN DLON*

    Un sorriso comparve sul suo volto mentre si apprestava a raggiungere la porta e dare il benvenuto all’ospite. Con movimento deciso fece scattare la maniglia ed lasciò entrare gentilmente la figura femminile dai lunghi capelli biondi.

    Reina… Che piacere averti qui, grazie di quello che stai facendo!
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline
    Ora c’era solo un’ultima sedia da riempire ed era quella destinata a Ryoshi, il motivo per cui la bella Reina si trovava lì era proprio quello di tentare di convincerlo essendo la sua fidanzata. Dove aveva fallito il fratello magari lei poteva riuscire. Così, dopo i consueti saluti alla famiglia, fu condotta da Satomi fino alla famosa porta.

    Ryoshi… Sono io… Reina… Non ti sei fatto sentire per giorni… Mi faresti entrare?

    Dopo qualche attimo di silenzio ed attesa, si sentì un sonoro *CLACK*, segno che la serratura era stata sbloccata. La maniglia si mosse lentamente emettendo un flebile cigolio e la porta lasciò spazio ad uno spiragli attraverso il quale Reina potè entrare. La porta si richiuse all’istante e venne nuovamente bloccata mentre gli occhi azzurri della ragazza iniziarono ad abituarsi al buio che regnava. I pochi mobili ed il letto iniziarono a prendere forma, sulla scrivania un vassoio con ancora metà del pranzo che avrebbe dovuto mangiare.

    Cosa ci fai qui?

    Quella domanda secca e sgarbata lasciò Reina spiazzata, sperava in una reazione più solare. Era stata avvisata della situazione e di quanto il suo compagno fosse cambiato dopo aver scoperto la verità sugli eventi capitati al padre, ma non era riuscita a crederci.

    Ryoshi… Sono qui per te… Satomi mi ha raccontato tutto…

    Quella risposta non potè che sorprendere il cupo ragazzo, quelle informazioni erano riservate e la diffusione sarebbe stata punita molto gravemente. Nonostante quello Satomi aveva rivelato la cosa a Reina?

    Quell’idiota ti ha raccontato tutto? Vuole finire anche lui ucciso da quei bastardi? Già mio padre è morto obbligato a fare ciò che non voleva!

    In quel momento Reina capì che il timore di Satomi era fondato, Ryoshi aveva distorto la realtà dei fatti fraintendendo completamente il gesto del padre.

    Non devi preoccuparti di tuo fratello, non ha infranto nessun divieto… Vedi… Devo rivelarti una cosa… Io sapevo già tutto su quello che era successo, in quella missione ero al fianco di tuo padre! Nessuno lo ha costretto a fare nulla… Si è sacr…

    La ragazza fu bruscamente interrotta da una reazione tutt’altro che positiva del ragazzo che scaraventò all’aria la scrivania con tutto quello che vi era sopra.

    Cosa??? Come hai potuto proprio tu!?

    Ryoshi non diede modo di rispondere che, in preda all’ira, sfondò la porta con un calcio e si diresse verso l’uscita.

    Siete un branco di serpenti… Tutti… Ci penserò io a mettere apposto le cose… Anche voi avrete ciò che meritate!

    Quelle grida riecheggiarono per la casa fino a che non raggiunse l’esterno e da lì con scatto felino si diresse verso le porte del villaggio. Nel frattempo Reina, rimasta per un attimo scioccata da quella reazione, si riprese e raggiunse Satomi.

    Satomi presto, devi correre ad avvisare l’Hokage… Ho paura che stia per fare una sciocchezza… In questo momento la sua mente non è stabile… Io tenterò di fermarlo

    E fu così che Reina iniziò ad inseguire Ryoshi mentre Satomi si diresse il più rapidamente possibile verso la residenza dell’Hokage. Se non fossero riusciti a risolvere la faccenda durante quella notte stessa, gli sviluppi sarebbero potuti essere disastrosi.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,530

    Status
    Offline
    Leggeri spiragli di luce lunare filtravano attraverso le fitte fronde della foresta, i rumori della natura facevano da contorno allo spezzarsi dei rami causato da quella folle corsa. Il primo, in preda all’ira ed alla follia, correva in preda al passato per scacciare il futuro, la seconda invece dava tutta se stessa ancora piena di speranza per ciò che poteva essere, certa di poter trasmettere un senso per ciò che era stato. Dovette passare un lungo arco di tempo prima che Reina potesse raggiungere il suo amato, ma questi non accennava minimamente a volersi fermare o più semplicemente a darle ascolto.

    Smettila di seguirmi traditrice… O tu sarai la prima a provare le sofferenze che voi infami bugiardi mi avete fatto sopportare!!!

    Quelle parole cariche di odio lasciarono quasi pietrificata l’abile shinobi quale Reina si era dimostrata in più e più occasioni. Anche da sola sarebbe stata in grado di ovviare a qualsiasi difficoltà e portare a termine anche le missioni più difficili, ma non quella volta. Non sarebbe mai riuscita ad alzare la sua mano proprio contro l’uomo che tanto amava, quel tono così aggressivo e la consapevolezza di aver contribuito a creare quell’immensa voragine che aveva sconvolto il cuore di Ryoshi, la atterrirono. Ogni sua volontà si sfaldò come anche le forze la abbandonarono facendola cedere in ginocchio con il capo chino ed una lacrima che lentamente solcava il viso. Le labbra tentavano di muoversi ma nessuna parola usciva dalla bocca. Ci aveva creduto davvero, se lo avesse raggiunto sarebbe riuscita a dissuaderlo, a spiegargli tutto, ma ora che era lì le emozioni avevano preso il sopravvento e si sentiva profondamente lacerata. Un dolore indicibile si fece strada dentro di lei e riempì ogni spiraglio del suo essere, un grido disumano squarciò quell’ultima parvenza di tranquillità che quella notte stava cercando di conservare.

    AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!

    Reina si accasciò al suolo priva di sensi a causa delle devastanti emozioni che aveva provato, chissà se era riuscita a rendersi conto che in realtà non erano sue, ma trasmesse dentro di lei attraverso una nefasta illusione di Ryoshi. Quel potere era la devastante eredità lasciata da suo padre, Yu Kurama.

    Quelle che hai provato sono le emozioni che mi stanno tormentando da quando ho scoperto la verità… Sono bastati pochi secondi a farti cedere in questo modo? Penoso!

    Un ultimo sguardo carico di odio verso la donna che aveva tanto amato ed ecco che Ryoshi voltò definitivamente le spalle al suo passato e si spinse verso l’ignoto, preda del turbinio che stava sconvolgendo il suo IO. Una voce, ormai divenuta come grida incessante alle sue orecchie, continuava a ripetergli come in un mantra quella sola parola carica di ogni sentimento negativo potesse esistere.

    DISTRUGGI! DISTRUGGI! DISTRUGGI! DISTRUGGI! DISTRUGGI! DISTRUGGI!

    Fu così che quella notte, quella vigilia di natale, Ryoshi sparì nel nulla e tutt’oggi nessuno lo ha più visto. Ma qualcos’altro nacque, uno dei mostri più pericolosi che infestano le più recondite zone della foresta. Molti pensano che non sia una coincidenza e che quel mostro sia in realtà proprio quel giovane ancora in preda al suo dolore, tant’è che ogni anno, nel periodo Natalizio, aggredisce chiunque osi addentrarsi nella foresta facendogli provare atroci sofferenze fino a lasciare le sue vittime in fin di vita. I pochi sopravvissuti hanno potuto definire il loro aggressore in un solo modo che con il passare degli anni è diventato il suo nome stesso: MOSTRO DEL NATALE.

    FINE

     
    .
2 replies since 13/1/2018, 09:41   74 views
  Share  
.