Primordial thoughts

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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    [Lago Ghiacciato, 24 Yukitsuki]



    La neve scendeva a fiocchi densi, l'intera Tetsu era ricoperta di candidi scintillii che riflettevano la benché minima luce. Le tre montagne, i tre lupi, vegliavano con maestosità l'intero paese, lasciavano le proprie cime ricoperte di ghiaccio e neve e non davano altro che l'impressione di essere esseri minuscoli, insignificanti. In un posto ad est di Tetsu vi era un laghetto che in questa stagione, prevalentemente fredda e dal clima rigido, congelava. La lastra di ghiaccio formatasi delineava il confine tra mondo subacqueo e mondo terreno. Ed era lì che Takumi preferiva riflettere. Se ne stava sotto ad un albero, gambe racchiuse, con una coperta di lana attorno alle proprie spalle, come fosse uno scialle. Un thermos conteneva del thè bollente e un libro, "Psicologia di uno Shinobi", era aperto sulle sue ginocchia. Dava boccate d'aria che non lasciavano traccia se non per pochi secondi, tempo che la condensa si potesse diramare nell'etere. Il naso aveva assunto una colorazione vermiglia, così come le guance. I capelli azzurri rendevano il tutto un contrasto "bellissimo". Si era sempre preoccupata di come ristabilire l'ordine a Tetsu, nonostante non fosse altro che una semplice soldatessa. Il codice bushido non era altro che un pretesto per creare una marmaglia di gente che, come pecore, seguivano dei precetti fondamentali nella vita di ogni Samurai. A Tetsu Ovest, però, il comando di Chul Moo-Lee non aveva portato prosperità al paese. Infatti questi principi venivano bellamente ignorati dalla maggior parte della popolazione. Takumi non sopportava l'idea di dover avere a che fare prevalentemente con mercenari, pronti a disonorare il proprio credo e rinnegare l'attaccamento al proprio paese. Odiava queste persone e avrebbe cercato di far di tutto per sradicare quest'illegalità che impregnava l'aria di odio. Strinse a se la tazza del thermos, per poi dare due sorsi intervallati da qualche secondo di pausa tra uno e l'altro. Era veramente bollente.

    Mh...ahia!

    Riavvitò il tappo e riprese a leggere il libro. Era la spiegazione delle fondamenta e dei precetti fondamentali degli Shinobi. Aveva sentito parlare da suo padre che, al di fuori di Tetsu, vivevano persone in svariati villaggi ed essi venivano chiamati Shinobi o Kunoichi. Erano persone che seguivano il nindo Ninja, credevano fortemente nella pace tra tutti i paesi. Ma, dopotutto, senza guerra che mondo potrebbe essere? Schifo totale. Yu, l'eroico coraggio, era il precetto su cui si fondava la vita stessa dell'Inuzuka. Uscire dal limbo della paura, mostrare i denti in qualsiasi situazione e non tirarsi mai indietro. Era quella la psicologia di una Soldatessa. Altro che shinobi e shinobi.


    Odio i post d'introduzione, si sa :asd:

    Scheda

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Facc'ii. Attacco a chi ha la riuscita più bassa,
     
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    narrato, parlato, parlato altri"


    Ero a Tetsu, d'inverno. Come mai? Semplice, grazie al mio clan. Il motivo più preciso è che il clan aveva promosso dei viaggi in alcune delle terre ninja. Io fui l'unico a scegliere Tetsu. Il motivo? Avrei voluto capire la mentalità dei samurai, figure così affini, ma contemporaneamente così lontane dagli Shinobi. Fu così che mi trovai, una mattina, a mettermi in marcia con la mia guida. Arrivammo a Tetsu dopo qualche giorno, e mi misi anima e corpo nel cercare di capire una cultura e una mentalità differente dalla mia. In ogni caso, quel giorno particolare ero da solo in giro per Tetsu. Infatti, oggi era il giorno in cui era presente un momento di esplorazione libera. Ovvero che, una volta accompagnato in un luogo di interesse naturalistico, o storico, dopo la spiegazione e il tour guidato, c'era anche il tempo per girovagare. E, proprio in quel girovagare, mi trovai ad ammirare la superficie ghiacciata del lago. È curioso come l'acqua, una delle sostanze più presenti in natura, abbia la rara caratteristica di avere una densità maggiore allo stato liquido che allo stato solido; questo, unito alla scarsa conducibilità termica del ghiaccio, ha permesso la vita sott'acqua anche durante le glaciazioni. Tutti questi miei ragionamenti vennero interrotti da un suono, o per meglio dire, un'esclamazione. Nonostante non fosse un grido di paura o di atroce e insopportabile dolore, preferì muovermi verso l'origine del suono, per sicurezza. Percorsi una decina di metri mi ritrovai di fronte una ragazza, molto carina devo dire, con i capelli verde acqua, occhi dello stesso colore, e un viso molto armonico. La ragazza in questione, nonostante sembrasse l'origine di quell'esclamazione, non sembrava in difficoltà, anzi, appariva molto tranquilla. Quindi si aprivano due possibilità: o continuare a camminare, proseguire, superarla, e farla diventare una semplice comparsa nella mia vita oppure farsi avanti, con la possibilità di fare una pessima figura. La mia parte predominante mi stava urlando di seguire il protocollo standard, la prima opzione. Però... c'era un qualcosa che mi suggeriva di andare da lei. Quel qualcosa era un'idea, o meglio una teoria, che si era formata dopo la missione a cui avevo partecipato. Infatti, le persone che mi vedevano per la prima volta sembravano molto meno propense a lasciarmi in disparte e a dimenticarmi. Nel senso, ci riuscivo, volontariamente, ma non involontariamente. Ma quindi non era possibile che in realtà le persone che mi conoscevano di più mi dimenticavano di più solo perché avevano risposto ad un mio atteggiamento continuato negli anni. Non lo so, era il momento di raccogliere dati. Ed ecco che la ragazza si prestava a essere dei dati. "Ciao, scusa se ti disturbo, ma avevo sentito un ahia provenire da cui, è tutto a posto? Oh, a proposito; mi chiamo Akai Chinoike, piacere!"

    AKAI CHINOIKE
    Resistenza:250
    Stamina:250
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Lo sguardo di Takumi non si spostò sul ragazzo dai capelli color rame che si era avvicinato a lei. Non mutò direzione. Era sempre fisso sulle pagine ingiallite del tempo, leggeva riga per riga il contenuto e lasciava che le informazione trapelassero nel proprio cervello e si potessero così insediare nei meandri della sua memoria. Era l'unico modo, fin'ora, di poter conoscere il mondo degli Shinobi. Ma la voce di quel ragazzo gli trasmise quel non so che di sicurezza, si sentiva un bollore nello stomaco inspiegabile a partire dal fatto che faceva freddissimo. Poggiò il libro dalla copertina color latte in mezzo alla coltre di nevischio formatasi nel tempo e si alzò in piedi, rispondendo alla presentazione del presunto Akai Chinoike.

    Mh. Piacere mio. Tutto apposto, grazie, mi ero solo scottata un po' col tè caldo. Il mio nome è Takumi Inuzuka,
    sono una soldatessa di Tetsu Ovest, patria dell'anarchia in cui nessuno segue il codice Bushido.


    Sbuffò nel momento in cui il ricordo di tutti i propri compagni di classe e persone conosciute stimolarono un conato di vomito nella cistifellea e nello stomaco. Li aveva sempre odiati. Tutti.

    Vedo che hai un coprifronte... Sei... uno Shinobi? Sapresti spiegarmi cosa è... essere uno Shinobi? Magari...com uno scontro?

    Tutto qua. Voleva solamente questo, un confronto, voleva capire le motivazioni per cui la gente diventa Ninja, voleva acquisire sempre più informazioni, voleva sapere. Il suo cervello era come una spugna, nel momento in cui viene utilizzato sempre più non perde volume, anzi. Però, nel momento in cui questo si potrebbe adagiare sugli allori, grinze scanalate sarebbero comparse nella propria materia grigia. Stesso discorso per i suoi muscoli: più è in allenamento, più questi diventano duttili, acquistano vigore e forza. Però, meno vengono utilizzati, meno efficacia avranno. Takumi era come una macchina. Il problema, però, sono i sentimenti.


    Attacca pure nel prossimo post :soso:
     
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  5. Surgical
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    narrato, parlato, parlato altri"


    Il rumore che prima avevo sentito non era niente di grave, solo la mia immaginazione mi aveva portato a sopravvalutare l'urlo. La situazione in ogni caso si era sviluppata in maniera molto interessante, e Takumi Inuzuka così si era presentata, mi fece una domanda all'apparenza semplice, in realtà molto complessa: qual'era l'essenza di un ninja. Mi chiese di dimostrarglielo attraverso un combattimento. Nel suo discorso, però, un'altra cosa era di nota nel suo discorso: il fatto che fosse originaria di Tetsu Ovest, ma che disprezzasse i suoi compaesani proprio perché non rispettavano il bushido, che era il codice d'onore, credo. In ogni caso, mi ricordavo che a Tetsu Ovest fosse presente un'anarchia dove non vi era l'obbligo di essere fedeli al bushido, e dove i guerrieri erano più simili a mercenari. Lei invece, per uno strano caso, sembrava che seguisse la via del guerriero. Era interessante, molto interessante. "Va bene, che lo scontro abbia inizio! Se non ti dispiace, apro io le danze!" dissi, e mi misi in guardia. Per prima cosa, grazie alla Shunshin no Jutsu,provai a posizionarli alle sue spalle, poi, aspettando che si accorgesse della mia presenza, provai a comporre i sigilli per la tecnica degli aghi volanti perforanti, puntandola alla bocca, per provare ad avvelenarla e ad avere un vantaggio immediato e non indifferente. Fui sollevato che la ragazza, per avere delucidazioni sui ninja, volesse ricorrere ad uno scontro, poiché non saprei nella maniera più assoluta come spiegarglielo a voce. Dopotutto, che cos'è un ninja? Un difensore della patria? Un utilizzatore del chakra? Una macchina di morte e distruzione?

    AKAI CHINOIKE
    Resistenza:250-1=249
    Stamina:250-5-5=240
    Azioni:
    -scatto (supportato da Shunshin no jutsu)
    -tecnica degli aghi volanti perforanti
     
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