Colui che è e si spera sarà
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Preparammo da mangiare in poco tempo, in fondo sia Eizan che Go erano fuori in missione, quando cucinavamo solo per noi era questione di minuti; messo tutto apposto, diedi un bacio sulla guancia ad Hisa prima di risalire a grandi passi le scale verso camera mia, obiettivo la sedia che con grande riluttanza avevo lasciato tempo prima. Arrivai davanti al computer e mi sedetti con delicatezza, cercando di spostare la pergamena della tecnica di livello D che avrei dovuto apprendere tornato in accademia, quella mansione però avrebbe dovuto aspettare, prima avrei dovuto finire di raccontare l'ultima avventura di Stompo; accendetti lo schermo e aprii la pagina messa da tempo in bella evidenza tra i preferiti, diedi una rapida occhiata alla schermata principale, per poi riaprire velocemente la discussione che avevo interrotto prima di cena:
"Ti sono mancato eh?"
Certo, come se lui potesse sentirmi, nonostante tutto però mi faceva piacere parlarci o scrivere di lui, tra una lezione in accademia e l'altra adoravo mettermi seduto e scrivere della sua vita, delle cose che gli capitavano, delle persone che incontrava, gioivo dei suoi successi e mi intristivo per i suoi fallimenti e i suoi dolori, come quella volta in quella storia forzata in cui gli era morto il nonno di tumore o quando era quasi morto in autostrada dopo aver fatto un testa coda, ero arrivato persino a piangere per lui in quei momenti, tanto mi sentivo vicino a lui in tutto e per tutto, quasi come fossi io stesso a vivere quelle avventure solo in apparenza così piatte e tranquille, ma forse era per questo che mi piacevano: la vita del ninja che mi ero scelto fin da bambino non mi dava mai un attimo di tregua, lezioni, allenamenti sui sigilli, ogni tanto era bello potersi immaginare in un mondo diverso ed alternativo, dove i ninja non esistevano e dove le persone vivevano vite senza mai doversi preparare per una battaglia; certo la guerra esisteva anche lì ma agli occhi del mio Stompo, uno studente all'università, la vita sembrava felice e tranquilla. Certe volte mi capitava di chiedermi se lui non fosse una parte, una frazione del mio essere che anelava alla tranquillità e all'ozio, chissà forse era davvero così, ma la verità era assai semplice: quel mondo esisteva solo nel computer e nella mente di tutti gli altri giocatori, tramite le nostre mani riuscivamo a dargli vita e a farlo in qualche modo convergere con il nostro, facendo sperimentare ai nostri personaggi esperienze che non avremo mai modo di compiere in prima persona, insomma un modo per sognare restando con gli occhi aperti. Come era cominciato tutto questo? Ripensandoci mi veniva quasi da ridere, un'idea inaspettata, un caso fortuito e mi ero immerso in un mondo estraneo dal quale non volevo più uscire, tramite gli occhi di Stompo vivevo una vita diversa, ma che alla fine aveva in sé le stesse preoccupazioni di quella reale, un futuro incerto ma la volontà ardente di scoprirlo:
"Ok adesso basta oziare però, finisco la mia trentesima storia personale, richiedo l'esperienza e poi mi metto a studiare per bene la sostituzione, altrimenti questa è la volta buona che il maestro mi mette in punizione. Allora dove ero rimasto..."
Edited by Stompo - 30/12/2017, 13:38
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