Run Hiroshi, run!

Accademia DaS'

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    Un altro giorno in accademia, un'altra classe di esaminandi, altri studenti da valutare. Ormai ci stava prendendo gusto a decidere delle sorti di quei ragazzini, inebriato da quella sensazione di poter condizionare le loro vite in una maniera tanto evidente. Peccato che in fondo, ma molto in fondo, fosse un tenerone, e la percentuale di studenti bocciati in sua presenza rasentava quasi lo zero. Certo, alcune eccezioni c'erano state, ma parliamo di casi davvero gravi in cui i motivi della bocciatura erano più che evidenti e quindi indiscutibili.
    Quella giornata avrebbe condotto alla promozione dell'intera classe? Lo avrebbe scoperto da lì a poco.
    Ancora una volta a lui era stato chiesto di occuparsi della prova pratica, forse perché i piani alti erano a conoscenza della sua avversione - se si vuole utilizzare una terminologia leggera - nei confronti dell'esame teorico a cui gli studenti venivano sottoposti. Perché precludere la verifica fisica a coloro che non passavano suddetto test? Perché svantaggiare coloro che magari erano portati maggiormente ad agire che non a ricordare cose anche poco utili? Questo era perlomeno il pensiero di Yusuke, ma i piani alti erano ancora ancorati ai loro antiquati regolamenti e alle loro altrettanto obsolete tradizioni per sentir ragioni.
    Era un chiodo fisso che, puntualmente, si ripresentava ogni qual volta venisse convocato in qualità di esaminatore. E anche quel giorno, alla fine, era arrivato, proprio mentre stava per entrare nella sua classe.

    La prova si svolgera al campo d'allenamento.

    Quelle erano state le parole rivolte al gruppo di studenti.
    Lo shinobi aveva infatti aperto la porta, fatto un paio di passi all'interno dell'aula, riferito l'informazione ai ragazzi, e senza aspettare neppure due secondi era già uscito.

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    Ripercorse a ritroso il corridoio che lo aveva condotto lì, scese le scale, e si diresse verso l'uscita che dava sul retro dell'edificio principale dell'accademia.
    Erano ormai fin troppe volte, almeno per i suoi standard, che si limitava ad utilizzare le quattro mura di un'aula.
    Mettetevi in fila per tre, coraggio.

    Quali erano i piani di Yusuke? Ancora non lo sapeva nemmeno lui, ma era bravissimo a inventarsi le cose sul momento.

    Quando vi farò un cenno, il primo terzetto dovrà iniziare a correre verso di me. Il secondo dovrà iniziare a correre quando il primo avrà fatto venti metri. E via dicendo.

    Una volta elencate le semplici istruzioni, lo shinobi iniziò ad allontanarsi dal gruppo dei suoi studenti. Saranno stati circa ventiquattro, il ché velocizzava il tutto avendo quindi a che fare con solamente otto terzetti.
    Quando la distanza superò i cinquanta metri Yusuke si fermò girandosi verso gli esaminandi, portò le mani dietro la schiena e sorrise. Non lo faceva quasi mai.

    Pronti... ai vostri posti... via!

    Benvenuto alla tua accademia :rosa:
    Nel primo post, come vuole la norma, mi piacerebbe imparare a conoscere il tuo Hiroshi. Non parliamo di dettagli anagrafici, bensì del suo carattere, del suo modo di pensare e di parlare.
    Hai carta bianca per quanto riguarda l'introduzione del post, raccontami quello che vuoi :sisi:
    Alla fine ti basta solo rientrare in quanto ho descritto io, quindi che ti trovi in aula, ti sposti fuori con i tuoi compagni (che puoi muovere come preferisci) e ti ritrovi la prima della fila, ovviamente! :ops:
    A quel punto di basta correre e... vedrai.

    Per qualsiasi cosa chiedi pure a me per mp :rosa:


    EDIT: ho tolto uno strafalcione :asd:

    Edited by noya - 10/11/2017, 17:09
     
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  2. DaS'
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    Il giorno tanto atteso da Hiroshi era giunto; se tutto fosse andato come previsto, egli sarebbe divenuto un Genin entro la fine della giornata. La cosa non sembrava far molto piacere a Yuto, suo fratello maggiore. Quest’ ultimo, a differenza sua, non aveva mai manifestato nessuna delle abilità che caratterizzavano il clan Yuki e la cosa lo rese un po’ più scorbutico. Per ovviare a questa mancanza, Yuto decise di specializzarsi nel Taijutsu e nel combattimento ravvicinato. Quel giorno i due non si rivolsero la parola, con il maggiore che ignorò quasi totalmente lo studente. Dopo essersi preparato, Hiroshi era pronto a dirigersi in Accademia; il padre gli augurò buona fortuna ed il giovane rispose sorridendogli. In realtà egli era piuttosto teso: quel giorno avrebbe potuto cambiargli molte cose nell’ immediato futuro ed un fallimento non era ammissibile.
    Raggiunse con passo rapido l’ Accademia, luogo che aveva frequentato molto spesso negli ultimi anni. L’ aula in cui si sarebbe svolto l’ esame era già piena di studenti; ad occhio e croce, dovevano essere una ventina, forse qualcuno in più, ma il ragazzo non stette a contare. L’ importante per lui era la presenza di due persone in particolare, quelli che egli considerava i suoi due migliori amici, ossia Shinji e Kairi. Il primo era un ragazzo piuttosto alto e con i capelli neri, cosa alquanto particolare per una persona di Kiri; è piuttosto introverso e, se messo sotto pressione, tende a combinare dei pasticci, ma è una persona molto leale. L’ altra invece è una ragazza con un carattere molto competitivo ed è molto dedita allo studio. Durante gli anni passati insieme in Accademia, Hiroshi aveva dovuto ammettere a malincuore che ella poteva diventare un ninja migliore di lui. Passò i minuti di attesa insieme a quei due, cercando di tranquillizzare Shinji che pareva piuttosto preoccupato.

    -Vedrai, sarà più semplice di quello che credi. E poi, se non passi l’ esame, chi mi aiuterà a tenere a bada lei?- disse indicando Kairi che lo guardò con una sguardo feroce.

    Era comunque riuscito a tirare un po’ su il morale all’ amico, quindi si poteva ritenere soddisfatto. L’ atmosfera era comunque strana dato che in pochi osavano parlare in quei momenti. Il silenzio venne interrotto dal rumore della porta dell’ aula che si aprì; quello che doveva essere l’ esaminatore fece due passi all’ interno e riferì agli studenti che la prova si sarebbe svolta nei campi di allenamento, per poi andarsene subito dopo. Gli studenti rimasero tutti sorpresi e nessuno pareva avere il coraggio di muoversi: sfruttando il fatto di essere piuttosto vicino all’ uscita, Hiroshi prese l’ iniziativa e fu uno dei primi ad uscire dall’ aula. Seguì l’ istruttore, mantenendosi a qualche metro da lui, mentre nessun altro esaminando sembrava aver intenzione di passargli davanti. Dopo aver sceso le scale che portavano all’ uscita sul retro dell’ Accademia, il gruppo si ritrovò nei campi di allenamento; il silenzio continuava a regnare tra i giovani che erano impazienti di capire che cosa avrebbero dovuto fare.
    L’ esaminatore invitò gli studenti a formare delle file di tre. Sfortunatamente, Hiroshi si trovava tra i primi e non riuscì a togliersi di mezzo in tempo per evitare di essere nel primo gruppo. Sbuffò rendendosi conto che avrebbe fatto da “cavia“ per tutti gli altri. Alla sua sinistra c’erano gli altri due sfortunati che egli non conosceva; provò a vedere dove si trovassero Kairi e Shinji, ma non li vide perché probabilmente erano in mezzo al gruppo. L’ istruttore riprese a parlare, spiegando le regole della competizione; sembrava trattarsi di una semplice corsa a gruppi e la cosa rendeva felice il membro del clan Yuki. La corsa era uno dei suoi punti di forza e, non volendo sottovalutare i suoi avversari, avrebbe dato il massimo. L’ esaminatore si trovava a circa cinquanta metri dal giovane e probabilmente quella era anche la distanza della corsa. Gli altri gruppi invece dovevano partire quando quello precedente aveva fatto venti metri, di conseguenza c’ era la possibilità che ci fossero tre gruppi in corsa nello stesso momento. Ciò però non interessava ad Hiroshi che era già pronto a partire: aveva posto la gamba sinistra in posizione avanzata rispetto all’ altra e si era leggermente incurvato. Quando venne dato il via alla corsa, il ragazzo cominciò a correre, cercando di generare una buona velocità sin dai primi metri. L’ esame per diventare Genin era ufficialmente cominciato ed ogni studente era padrone del suo destino.
     
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    Penserete voi, come probabilmente pensavano gli studenti, di assistere a una banale gara di velocità. Beh, se quella era l'idea generale da cui era partito Yusuke per ideare l'esame di quella giornata, il suo fantasioso ingegno aveva trovato un modo per rivoluzionare il tutto, aggiungendo una serie di difficoltà aggiuntive da non sottovalutare. Ovviamente il ninja aveva pensato a tutto nel rispetto delle norme di sicurezza, elaborando una prova che fosse in grado di mettere in difficoltà gli esaminandi senza il rischio di vederli perire nel tentativo. Oddio, perire no, però una volta un ragazzino si era quasi rotto l'osso del collo cercando di superare l'esame pratico. Ancora una volta, colpa sua, non di Yusuke. Tornando all'attuale gruppo di studenti, il segnale di inizio era stato lanciato e il primo terzetto era partito alla carica, ignaro di quello che avrebbe dovuto affrontare.

    L'obbiettivo è solo uno ragazzi, riuscire ad arrivare a me e superarmi correndo.

    Avrebbe potuto dare tutte le informazioni all'inizio, e invece si era riservato il diritto di condividere le cose più importanti in corso d'opera. Come mai? Reputava che processare nuovi dati e informazioni in movimento fosse già un elemento da testare. Ci sarebbero stati quelli veloci a recepire, quelli che magari ci avrebbero messo più tempo, e quelli che ci avrebbero messo semplicemente troppo.

    Chi si ferma è out. Chi viene colpito è out. Chi retrocede è out.

    La prima parte risultava indiscutibilmente comprensibile: era una corsa, non ci si poteva fermare a pensare in tranquillità. La terza parte era abbastanza scontata, visto l'obiettivo, ma ancora non era chiaro il motivo del perché qualcuno avrebbe dovuto o voluto tornare indietro. Che avesse qualcosa a che vedere con quella possibilità di essere colpiti? Esattamente.
    La distanza fissata non era casuale. Cinquanta metri separavano il punto A, quello di partenza, da quello B, la meta. Dopo venti metri il primo gruppo si sarebbe trovato faccia a faccia con il primo 'imprevisto', altri quindici metri e sarebbe arrivato il secondo. Nei rimanenti? Beh, un'altra sorpresa ovviamente. C'era solo da aspettare che il primo terzetto fosse nel punto giusto, a quel punto sarebbe caduta la prima tessera del domino.

    Ricordate le regole, mi raccomando!

    Con quell'esclamazione il sensei decretò l'arrivo del primo ostacolo: shuriken. Con un movimento piuttosto annoiato, l'uomo estrasse dal suo borsellino tre shuriken standard, quelli che ognuno di quei ragazzi aveva imparato a maneggiare in quello stesso campo d'addestramento, e li lanciò in direzione dei ragazzi. Anche qui, solamente tre shuriken? Non era troppo facile? E infatti Yusuke si affrettò a comporre cinque sigilli differenti, quelli necessari per innescare una moltiplicazione delle armi da lancio. Quelli che erano tre shuriken diventarono in un attimo quindici, tutti diretti contro il primo terzetto "in gara".
    Il sensei non aveva alcun dubbio che tutti, o almeno la maggior parte, avrebbero affrontato quella raffica di shuriken con facilità, non era poi così complesso evitarli. Quelli svantaggiati sarebbero stati i ragazzi nelle retrovie, non avendo a disposizione una visuale nitida e pulita di quel che stava accadendo. Oh beh, fatti loro.
    Non c'era però tempo per rimanere a guardare, Yusuke eseguì un ulteriore sigillo, quello della tigre, capace di attivare una tecnica doton specifica. Istantaneamente un'immensa altura di circa 15 metri d'altezza si formò in mezzo al campo, separando l'uomo dagli esaminandi.

    Pensavate fosse una semplice scampagnate?

    La situazione era la seguente: il primo terzetto doveva superare gli shuriken prima di vedersi sbarrare la strada, una decina di metri più avanti, una grande parete rocciosa sulla cui sommità se ne stava in piedi il loro esaminatore.

    Muoviamoci ragazzi, non ho tutto il giorno.

    Lì avrebbe aspettato, permettendosi di osservare i movimenti e le strategie dei suoi studenti, iniziando la valutazione vera e propria. Chi sarebbe stato il primo a reagire? Chi l'ultimo? Chi avrebbe escogitato la tecnica più efficace? Chi quella più originale? Si aspettava di vedere tutte quelle cose Yusuke, dall'alto della sua altura. Avrebbe aspettato che i ragazzi si approcciassero alla scalata per poi complicare ulteriormente le cose.

    Allooora, la corsa continua! Ovviamente ho movimentato le cose, sennò il tutto sarebbe risultato fin troppo facile, banale, e di conseguenza noioso.
    Le tecniche utilizzate da Yusuke ti riguardano solo dal punto di vista narrativo, ho infatti tralasciato la parte tecnica, parte che però dovrai usare nei prossimi per arrivare al traguardo. Parlo dello schema riassuntivo di azioni, spese di stamina e resistenza, etc.
    Per qualsiasi dubbio o domanda ti invito a mandarmi un mp, del resto l'obiettivo di queste role iniziali è appunto sanare i dubbi e le insicurezze sul regolamento :rosa:
     
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  4. DaS'
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    La corsa era appena iniziata ed Hiroshi, con la coda dell’ occhio, osservò rapidamente i due ragazzi alla sua sinistra. Sembravano essere piuttosto veloci anche loro dato che riuscirono ad emulare lo scatto del giovane. Come se non bastasse, l’ esaminatore ebbe la brillante idea di mettersi a parlare quando la prova era già cominciata. Non era così semplice coniugare lo sforzo fisico con il dover recepire i messaggi che lanciava l’ istruttore. L’ obiettivo era riuscire a superare il sensei, cosa apparentemente molto semplice. Nemmeno le successive regole sembravano essere troppo complicate da seguire: chi si fermava o retrocedeva era fuori dalla competizione, quindi nulla di strano. Però anche chi veniva colpito era squalificato, ma colpito da cosa? Hiroshi alzò il suo sguardo in direzione dell’ esaminatore appena in tempo per vederlo lanciare tre shuriken in direzione dei tre studenti, ossia uno a testa. A giudicare dalla distanza dell’ uomo, il giovane Yuki doveva essere a poco meno di metà percorso in quel momento. Fortunatamente era riuscito a capire l’ indizio lasciato in precedenza dall’ insegnante ed aveva fatto in tempo ad alzare lo sguardo per vedere le armi partire. La distanza era comunque piuttosto elevata per sorprenderlo nonostante egli fosse ancora impegnato nella corsa. Schivare uno shuriken sembrava essere un gioco da ragazzi e, giudicando che l’ arma si trovava a mezza altezza, poteva benissimo saltarlo, evitando di percorrere dei metri in più.
    Il suo sguardo era concentrato sull’ oggetto, cercando di capire il momento propizio per saltare. Sullo sfondo però vide il sensei comporre dei sigilli piuttosto velocemente ed in un attimo, lo shuriken si moltiplicò ed altri quattro comparvero al suo fianco. La stessa cosa accadde alle altre due armi da lancio dirette verso gli altri due ragazzi. Gli shuriken erano disposti a croce, con l’ originale al centro e gli altri quattro che componevano un rombo attorno ad esso. La distanza delle copie da quello originale era poco meno di un metro e ciò rendeva la schivata un po’ più complicata. Hiroshi decise che una schivata laterale a quel punto potesse fargli perdere meno tempo rispetto al provare a saltare il gruppo di shuriken, considerando anche il fatto che avrebbe dovuto fare un balzo maggiore rispetto a prima. Inoltre, dato che non poteva nemmeno fermarsi, non aveva troppo tempo per pensare ad una scelta migliore. Puntò dunque il piede sinistro sul terreno, dandosi una spinta verso destra; aveva scelto di schivare da quel lato per evitare di entrare in collisione con il ragazzo alla sua sinistra, mentre l’ alto lato era libero. Gli bastò fare un salto di un paio di metri, per tenersi un po’ di spazio di sicurezza, evitando di farne uno troppo lungo che avrebbe aumentato la distanza da percorrere. Da un certo punto di vista poteva ritenersi fortunato, dato che gli studenti nelle ultime file avrebbero avuto meno tempo per reagire a causa della visuale oscurata.
    Nel caso in cui tutto fosse andato per il verso giusto, il membro del clan Yuki si sarebbe ritrovato di fronte ad uno sbarramento di terra alto una quindicina di metri sulla cui vetta si trovava il traguardo rappresentato dall’ uomo. Era evidente come non vi fosse altra scelta se non quella di scalare la parete creata dall’ esaminatore, dato che quella era l’ unica strada che avrebbe permesso di superare sia il sensei che la prova stessa. Bisognava aggrapparsi ai pochi spuntoni che il terreno poteva offrire per poter proseguire. La corsa era dunque diventata un percorso ad ostacoli dove non solo si doveva valutare la rapidità degli studenti, ma anche la loro forza fisica. E la prova non era ancora finita…

    Hiroshi Yuki

    -Schivata laterale (metri max di schivata 15/4: 3,75)

    Stamina: 80
    Resistenza: 70 - 1: 69
     
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    C'erano quei colleghi che spesso si lamentavano degli esami, se ne uscivano con lunghi sospiri e alzate di occhi al cielo per sottolineare la pochissima voglia che avevano nel valutare gli studenti. All'inizio era così anche per Yusuke, sicuramente, fin quando però non iniziò a giocare di fantasia. Sulla parte teorica dell'esame, quella che prevedeva un compito scritto, non c'era molto da fare, ma quando arrivava il momento della pratica... beh, avete visto no?

    Tic tac, tic tac.


    L'inconveniente shuriken non creò particolari difficoltà agli studenti, non a tutti perlomeno. Il ninja poté osservare una maggior difficoltà da parte delle ultime file nell'evitare di essere colpiti dalle armi, ma in fin dei conti era normale datà la scarsa visibilità. Era importante, per la strada che avevano deciso di intraprendere, che sviluppassero una fondamentale spigliatezza nel pensare e nel reagire davanti a situazioni in continuo mutamento.

    Non vi resta che scalare la parete, facile no?

    E in realtà quello sarebbe stato davvero semplice. Inizialmente il piano originale prevedeva l'utilizzo di una seconda tecnica elementale dopo il flusso murale, ovvero quella della cascata. Quanti studenti però sarebbero riusciti a fronteggiare una combo di due tecniche di quel livello? Forse uno, per rimanere ottimisti, perciò Yusuke - a malincuore - si limitò alla creazione di quell'altura, privandola di una pittoresca cascata.

    Ma divertiamoci ulteriormente, vi va? Adesso io penserò a qualche domanda da porvi, così, per ripassare, e solo se saprete rispondere in maniera esaustiva, e ovviamente in maniera corretta, vi permetterò di salire fino in cima. Bella idea, vero?

    Il sensei si divertiva? Assolutamente. Mettere in difficoltà le altre persone, a prescindere dal grado o dall'età, era uno dei suoi passatempi preferiti. Si era addirittura sforzato di urlare a pieni polmoni cosicché potessero sentirlo tutti e ventiquattro gli esaminandi.

    Bene, cominciamo!

    Esclamò dopo essersi messo a sedere con le gambe penzoloni. Il primo terzetto aveva iniziato la scalata, questo voleva dire che avrebbero avuto a disposizione per rispondere il tempo necessario per scalare la parete rocciosa. In sostanza stava a loro decidere quanto veloce cercare di raggiungere la cima, a seconda che fossero sicuri della risposta o no, avevano la facoltà di rallentare l'andatura per guadagnare secondi per pensare.

    Tu! Dimmi quali sono le tecniche fondamentali che ogni ninja dovrebbe sapere. Tu invece, dimmi quali sono i gradi ninja partendo dal più basso nella scala gerarchica. E tu... tu dimmi con che paesi confina la nostra terra.

    Bravo che non sei caduto nel tranello :ops: Volevo valutare se avessi letto il regolamento riguardante le abilità in possesso di un semplice studente, e quindi bravo :rosa:
    Per poter aderire a una superficie verticale grazie al chakra necessiti di un'abilità ottenibile in seguito alla promozione.
    Procediamo! Nel mio post sono presenti tre domande, una per ogni membro del terzetto di cui Hiroshi fa parte. Ovviamente il tuo pg dovrà rispondere a solo una delle tue domande, ma vorrei che tu rispondessi lo stesso alle rimanenti aggiungendole sotto spoiler oppure mandandomi un mp. Come preferisci :rosa:
     
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  6. DaS'
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    Alla fine non era stato così difficile superare gli shuriken sia per Hiroshi che per i suoi due compagni di corsa. Forse l’ esaminatore non aveva intenzione di testare la loro abilità nello schivare le armi nemiche, ma più che altro voleva vedere come gli studenti fossero stati in grado di reagire ad una situazione che mutava nel giro di pochi attimi. D’ altra parte, la rapidità di pensiero era fondamentale per un ninja. Rimaneva solo la scalata finale per poter proseguire verso il sensei. Il ragazzo fece un piccolo balzo per raggiungere un appiglio con la sua mano destra; da quel punto partiva la sua ascesa. Ovviamente quella parte era più difficile di una banale corsa, ma lui, come tutti gli altri esaminandi, aveva già sostenuto delle esercitazioni simili, anche se in quei casi la parete era artificiale. Le cose non erano però molto diverse: una mano doveva trovare un appiglio in alto per permettergli di tirarsi su, facendo leva sulla forza delle sue braccia, mentre le gambe aiutavano l’ azione spingendo verso l’ alto quando serviva.
    Appena iniziata la scalata, l’ insegnante ebbe una delle sue bizzarre idee, di quelle che ancora una volta cambiavano le regole a competizione in corso. Comunicò infatti che gli studenti avrebbero dovuto rispondere a delle domande mentre erano impegnati nella scalata. A sentirlo, ciò poteva sembrare una cosa facile, ma lo sforzo e la tensione per l’ esame in corso avrebbero reso il tutto più complicato. Inoltre il giovane Yuki non voleva pensare a cosa sarebbe potuto accadere in caso di risposta errata; vista la situazione, se qualcuno non avesse risposto correttamente avrebbe fatto un discreto volo. Comunque tutto dipendeva dalla difficoltà della domanda che gli sarebbe stata posta.
    Continuando a scalare, la voce dell’ esaminatore risultava essere più vicina dunque Hiroshi non ebbe problemi nel sentire la domanda che gli venne rivolta: il sensei parlò a lui per primo, chiedendogli quali fossero le tecniche fondamentali per un ninja. Lo sentì poi continuare a parlare agli altri due in sottofondo, ma la sua mente era talmente concentrata sulla risposta che avrebbe dovuto dare che non capì a pieno quali fossero le altre due domande. La richiesta non era troppo complicata, se fosse stata fatta in una situazione normale.
    -Le tecniche fondamentali sono tre.- disse riprendendo fiato e continuando ad avanzare lungo la parete rocciosa, dato che non poteva nemmeno fermarsi. -Sono: la tecnica della Sostituzione, quella della Trasformazione del Corpo e quella della Moltiplicazione del Corpo.- Non ritenne necessario approfondirle una per una, anche perché gli era stato chiesto solamente di elencarle.
    Pensò a quante volte aveva dovuto effettuare quelle tecniche negli anni di Accademia: i primi fallimenti, i tentativi non proprio perfetti ed infine quelli che avevano avuto successo. Ed in quel momento quelle tre tecniche lo potevano paradossalmente avvicinare alla promozione a Genin senza nemmeno che ci fosse stato il bisogno di eseguirle. Riprese ad aumentare il ritmo della scalata dopo aver finito di parlare; il traguardo non distava molto e, a meno che l’ esaminatore non fosse soddisfatto della risposta, o salvo ulteriori sorprese, mancavano solo pochi secondi alla fine.



    Hiroshi Yuki

    Stamina: 80
    Resistenza: 69

    Per le altre domande rispondo qui:
    -Scala gerarchica: Studente - Genin - Chunin - Jonin Speciale - Jonin - Anbu - Kage o Sannin
    -Essendo il Paese dell' Acqua un arcipelago, esso non confina direttamente con altri paesi. A nord il Mar Corto lo separa dal Paese dei Fulmini, a sud-ovest si trova il Golfo degli Squali oltre il quale c'è il Paese del Fuoco mentre a est l' oceano lo separa dal Continente Occidentale.
     
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    Se qualcuno lo avesse apostrofato come matto, sicuramente non avrebbe fatto molte storie. Esatto, non molte; perché di base Yusuke era polemico di natura e le lamentele non se le sarebbe schivate nessuno. I suoi esami erano stati decretati, per plebiscito, i più originali dell'accademia nonché i più assurdi. Tutte mozioni che il ninja aveva accettato, ovviamente, ma non si poteva però dire che le sue prove pratiche fossero noiose. Prendiamo quella fantastica scalata verso il successo, non era elettrizzante?
    Certo, lui se ne stava appollaiato in cima a una parete scoscesa, seduto comodamente, mentre un gruppo di ragazzini sgobbava per ambire a una promozione. Ma ci siamo intesi.

    Bene bene, bravi voi. E via con i primi tre.

    Sorrise compiaciuto mentre lasciava che il primo terzetto completasse indisturbato la scalata.

    Ora non vi resta che un ultima cosa da fare... no, tranquilli, roba facile.

    Estrasse dal cinturino sulla coscia un rotolo, lo aprì e una pila di fogli precompilati si materializzò in mezzo a un leggero fumo bianco.

    Portate questi in segreteria e vi verrà consegnato il coprifronte. Per l'attestato fate in tempo a diventare nonni... sapete com'è: la burocrazia!

    Commentò Yusuke con fare scocciato prima di tornare ad occuparsi degli altri studenti.

    Tu! Dimmi quali sono le nature esistenti di chakra. E tu, signorina, attenta a non scivolare. Già, mentre ci pensi però dimmi come...

    Abbiamo finito carissimo, bravo :rosa: I commenti bene o male li ho fatti nei precedenti spoiler, non ho nient'altro da aggiungere.
    Vieni promosso a genin con tutte le belle cose che ne conseguono riportate in questa discussione.
    Per la role prendi 30 exp :sisi:
    Alla prossima :hat:


    Se poi un'anima candida valuta anche me, tante rose anche a lei :asd:
     
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    32 per te, Noya.
     
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