Bocciolo

PQ #1 + Sblocco Elemento

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    Shūtsuki, Hekisui, Serra Yamanaka


    Narrato | Parlato | Pensato | Parlato Altrui

    La mattinata stava procedendo in tranquillità, senza nessun in toppo e soprattutto senza nessun seccatore pronto a innervosire l'esile Yamanaka. Certo, era abbastanza probabile dato il luogo in cui si era rifugiato. Le serre della sua famiglia erano diventate la sua nuova fortezza della solitudine, un rifugio contro l'ignoranza delle persone, una ostacolo frapposto tra Yuri e l'insultare gratuitamente qualcuno. Sostanzialmente quelle erano un bene sia per lui che per gli altri, un bel separé che teneva l'acidità dello Yamanaka circoscritta in un'area precisa e risparmiava agli abitanti di Hekisui la sua visione pessimistica del mondo.
    A voler mettere in risalto il suo desiderio di starsene per le sue, Yuri aveva piazzato tatticamente all'ingresso della serra una serie pressocché infinita di cartelli e indicazioni, tutti che avvertivano chiunque di 'levarsi dai piedi', 'spostare il culo dalla proprietà privata', 'andatevene o libero i cani', e cose così. I passanti ormai conoscevano la poca disponibilità del ragazzo al contatto con altri individui bipedi, però tutta quella segnaletica dava l'impressione che dentro quella struttura si compissero atti illegali, operazioni losche. E invece non era era così: Yuri e la sua famiglia coltivavano erbe e fiori, di ogni genere, di ogni specie, con ogni proprietà, benefiche e non. Fin da piccolino gli era stato spiegato che gli appartenenti al loro clan si erano sempre distinti per le loro conoscenze botaniche e l'incredibile attenzione nel curare i fiori. Seppur in principio la cosa parve al ragazzo come di una noia immensa, gli bastò un singolo pomeriggio nella serra con il suo vecchio per ricredersi completamente. Tutti quei colori, quelle forme, quei colori! Ogni fiore contribuiva a creare una distesa di bellezza da togliere il fiato, ciascuno responsabile della magia che creava l'insieme, come un quadro reso spettacolare grazie a ogni singola pennellata. Quello era la serra gli occhi del bambino: un'opera d'arte. Da quel giorno, ogni giorno, il bambinò si recò all'interno della serra per osservare il suo papà prendersi cura di quei fiori. Quando fu abbastanza grande iniziò ad aiutarlo, e quando crebbe ulteriormente iniziò ad alternarsi con suo padre nella supervisione del loro piccolo, personale, ecosistema.
    Arrivati ad oggi la musica non era cambiata, Yuri quotidianamente si ritrovava rannicchiato in mezzo al suo prato fiorito, avvolto da una spensieratezza che normalmente gli era aliena, e sorrideva. Quel luogo gli trasmetteva una sicurezza come pochi, un senso di protezione che provava lì, a casa sua, circondato dalla sua famiglia e con...

    « Ue', figliolo! »

    I cartelli non sarebbero mai stati abbastanza. Mai. Yuri se lo ripeteva in continuazione, ma purtroppo non poteva impedire a suo padre di entrare nella sua serra, non aveva quell'autorità... ancora.

    « Pà, se ti azzardi ad avvicinarti giuro che ti recido i tendini. »

    Una minaccia accompagnata da un gesto più che simbolico: l'alzata di un paio di cesoie rabbiosamente agitate dal ragazzo. Yuri e la pacatezza d'animo, due concetti distanti anni luce l'uno dall'altro.

    « Buongiorno raggio di sole! »

    Se c'era una persona in grado di farlo innervosire a livelli stratosferici, beh, quello era indiscutibilmente suo padre. Ogni giorni, o quasi, si ritrovava a lamentarsi del suo vecchio con sua madre, complice anche lei nel dir dietro a suo marito per ogni piccolezza. Era una coalizione, un due contro uno, ma alla fine era per tutti impossibile rimanere arrabbiati con Kenjiro. Forse per il suo sorriso, forse con la sua innata capacità di instillare il buon umore nelle persone, a lunga andare, non si sa.

    « Che c'è? Che vuoi? Non vedi che sono occupato? »

    Come se poi non lo avesse saputo ancora prima di arrivare lì. Erano ormai due anni che Yuri andava in serra alle stesse ore, negli stessi giorni, per il medesimo periodo di tempo. La puntalità e l'organizzazione erano due cose a cui il giovane Yamanaka teneva tantissimo, e si permetteva puntualmente di criticarne la mancanza negli altri.

    « Devo avere per forza un motivo per salutare il mio fiorellino? »

    Strike due. Era a un passo dal vedersi lanciare contro tutti gli utensili atti al giardinaggio.

    « Tendenzialmente. »

    Yuri non eccedeva mai con le parole, se non quando c'era da insultare o criticare qualcuno o qualcosa, allora lì si che gli si scioglieva la lingua.

    « Okay, okay... guarda qua. Sai cos'è? »

    Alzando gli occhi al cielo, il ragazzo appoggiò quel che teneva in mano e volse lo sguardo verso suo padre per la prima volta da quando era entrato. L'uomo indossava la sua divisa, giubbotto e tutto il resto, ma teneva in mano qualcosa che Yuri non aveva mai visto prima, dal vivo perlomeno.

    « Quello è uno speciale foglio, ricavato da alberi molto sensibili al chakra, che a seconda di come reagisce se viene immesso del chakra al suo interno, determina il tipo di chakra dell'utilizzatore. Il foglietto può bruciare, tagliarsi in due parti, bagnarsi, accartocciarsi o ridursi in polvere, determinando le nature fuoco, vento, acqua, fulmine e terra. Ho vinto qualcosa? »

    Inutile dire che, se da una parte si poteva osservare la straffottenza di un giovane Yamanaka, dall'arte era visibile la morte negli occhi di un non più così giovane Yamanaka.

    « Sempre a levare tutto il divertimento tu, non è vero? »

    Non è esatto. Yuri si divertiva a fare quelle cose.
    Trattenendo l'amaro in bocca, Kenjiro si avvicinò al figlio, approfittando della lontananza delle sue mani dalle cesoie, per allungargli uno di quei foglietti.

    « Penso sia il tempo di sapere quale sia la natura del tuo chakra, no? »

    Storia curiosa e affascinante: in un momento di noia, Yuri aveva già controllato quale fosse la natura del suo chakra, rimanendone piacevolmente soddisfatto. Perciò, seppur la tentazione di rivelarlo al padre fosse forte, non se la sentiva davvero di vederglisi spegnere l'entusiasmo e la curiosità dal viso.
    Senza tralasciare uno sbuffo infastidito, il ragazzo prese il fogliettino tra due dita e rimase a fissarlo per una manciata di secondi.

    « Devi concentrarti e far scorrere il tuo chakra attraverso la cellulosa... ma immagino tu lo sappia già, »

    Nessuna conferma e nessuna smentità arrivò dallo Yamanaka, il quale si limitò a chiudere gli occhi concentrandosi il suo possibile. Allontanò la presenza di suo padre, quella della serra, rimase solo con i propri pensieri. Solo in quel frangente cominciò a sentire il rumore di una goccia che cadeva, che si riversava in uno specchio d'acqua più grande. La frequenza aumentava sempre più, fin quando il gocciolare non diventò un continuo flusso d'acqua. L'immagine di un fiume invase l'immaginazione di Yuri, un corso d'acqua che serpeggiava per quello che pareva essere la periferia di Hekisui.
    Una volta riaperti gli occhi, il foglietto tra le dita era bagnato, iniziando ad afflosciarsi sulla mano del ragazzo.

    « Io acqua, tu fuoco. Anche il chakra ci dice che ci somigliamo poco. »

    In tutta risposta il suo vecchio si mise a ridere, portandosi addirittura una mano sullo stomaco.

    « Non sai quanto ti sbagli Yuri, siamo incredibilmente simili io e te. »


    Continua...


     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Sblocco approvato figliuolo mio caro adoratoh :rosa:

    La rosa è perché sei uno Yamanaka ecsdee
     
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